Ezio M. Gray - Germania in Italia

- 32avuto soltanto perchè la nostra forza e la nostra fortuna ci permisero di munire mirabilmente ogni frontiera e di • là con lo slancio latino tpmperato da rude esperienza gettar-ci sul nemico invano irridente alle armi nostre. Ma se la guerra ci avesse colti d'improvviso, come colse Francia -e Belgio, se ci avesse colti giolittianamente imprpparati nell'esercito e nella coscienza? Le conclusioni al lettore, anche al meno pprspicace dei -lettori. Un passo indietro. Il complotto_di Bulow. Altre cose rimarrebbero a dire, per le quali ci manca lo spazio e chp pure converrebbe accennare, - a costo di fare un passo indietro, - quali sono poste in riliev.o dalla attività germanica in Italia nei nove mesi di nostra neutralità. Rimarrebbe a dire della sproporzione enorme quantitativa e · ualitativa tra la propaganda esercitata fra, noi dalla Triplice Intpsa e quella degli Imperi Centrali; bisognerebbe mostrare come tutte le elementari norme di discrezione, di rispetto e di decenza verso uno Stato civile e libpro come il nostro sono state violate dagli agenti tedeschi; come tutto ciò che era corrompibile (per fortuna, scarsissimo) fu tentato e corrotto dall'oro tedesco, come gli organismi finanziari e industriali tedeschi hanno premuto sulla neutralità italiana con ricatti commerciali, con divipti personali, con soppressione di crediti; come i turisti e gli artisti tedeschi, le moglie tedesche di cittadini italiani hanno profittato della nostra ospitalità per creare tra noi dissensi e defezioni, per organizzare ·complotti parlamentari, ppr addormentare la coscienza nazionale. Ma questa è materia che gli italiani hanno da se soli raccolta, vagliata e giudicata ogni giorno al lume degli interessi nazionali sempre più emergenti in contrasto con la volontà e coi disegni della politica tèdesca. Tuttavia non tutti gli episodi ne furono noti e quello che assurse a pagina tristissima della agonizzante neutraBiblioteca G r.o Bia'lco

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