Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

era guarito e non aveva più bisogno dello psicologo. Così, contro il mio parere, non venne più da me. Qualche mese dopo il direttore della scuola mi chiamò al telefono per lamentarsi del comportamento del mio paziente: era diventato aggressivo, e disturbava il lavoro in classe. Grazie al maestro, il ragazzo tornò. Questa volta la terapia si propose di elaborare l'aggressività. E ciò mi confermò che i sintomi erano dovuti alla repressione dell'aggressività: una volta portatala in s�perficie, il sintomo cessò. V. Aspetti spaziali dell'amore Parliamo adesso degli aspetti spaziali dell'amore. « Amore e odio, le due emozioni fondamentali, non sono indipendenti, ma derivano entrambi dall' 'istinto di aggrappamento ', che, se raffinato, dà impulso al tenero amore, ma se reso rozzo, porta all'aggressività e all'odio», dice Hermann; e descrive gli aspetti spaziali dell'amore. « Il passo decisivo nella manifestazione dell'amore si verifica quando il tenero legame perde la necessità di un diretto contatto corporeo, ed è presente allo stesso modo anche a distanza. Questo amore ha la caratteristica che può definirsi 'umana'» (9). Secondo Hermann « ogni forma di vero amore ha a che fare con lo spazio pseudosferico, perché l'amore rende lo spazio più ampio». La relazione d'amore può essere caratterizzata da un'inesauribile completezza. Shakespeare scrive: « La mia bontà è sconfinata come il mare il mio amore altrettanto profondo; più ti do e più io ho, perché infiniti essi sono» (Giulietta e Romeo, atto II, scena II) 63

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