Pensiero e Volontà - anno III - n. 1 - 16 gennaio 1926

10 PENSIERO E VO~OXTA' ,· g.rand,ezza venne Roma poi che la si liberò da' suoi r-e. (Discorsi, Libro II, cap. I'I). I ,. . .. tutte le ter.re e le ·provincie. che vivonò. libere in ·ogni \parte ... fanno i progressi' gran– dissimi. Perchè quivi si vede maggiori· po· . poli, per essere i matrimoni più liberi, e più' desiderabili dagli uomini; perchè ciascuno· procrea volentieri quelli rfiglioli.ohe cr~de lJO· ·ter nutrire, non dubitando ·che il patrimonio gli · sia folto, che e' conosc~ ~on sol_~m~nte ché nascono liberi .e non schia~1; ma che pos· , • sono -m~diante la virtù loro diventate ,pirin.;·; c1pi; vegg,endosi le ricchezze moltiplicare il)' maggior numero, e ,quelle çhe vengono dal~a cultura, e quelle che ivengono dall~. arti. Pet- ohè ciascuno volenberi ,moltiplica in quel}a cosa, e cerca di acquistare q~ei beni, che cre- de, aoquist~ti, potersi godere. Onde n~ n!· sce che gli uomini a ·gara .pensando a1 pri- vati ed a' ,pubblici comodi, e l'uno e l'altro viene m-eraviglìosàmente a crescere. Il con– trario di tutte queste cose seguè in quelli paesi che vivono servi; e 1 tant<? più mancano ' . del consueto bene,- quantq è più dura la ser· vitù~ (Discorsi, Libro iII, caip. II). · . Appariscono senza dubbio gli sdegni. m~f. giori, e sono ·1e ferite 1più gravi, .<:lua~do·s1· ricupera una libertà• che qu~ndo s1 difende. (Storle. fiortritine, Liqp:~.II, ;~a:p. XXX~I). ,(•·~PE~E,. di N. MACHIA ~ELLi. - . Edit~ Nella Stamperia delle Provinc(e unite. Filadeljia. Dall' "Ode a ~-orna ,, di G~nr.edoMameli_ . .,..;.f.". \. . .. Ad.'altri le memorie, ' ,or,, ' • . j· l . , • .I ,se, .ii- che _furò; • . . .. ; A n_.. la s~me, l'et_ere, L'immenso del f11;turo 1 : Alt_ri lo sguardo trepido Nel sol morente intenda, $J11 raggio estremo [)enda Che moribondb splendt;; Al nuovò so1, che giovine • I Sull'orizzonte as~ende . La ~Ostra musa il -cantico ·, E l'anima $aerò. 1• · , · Tristo chi piange un giorno Che non farà :ritorno, , , " t· . Che nel ·,passato 'andò. --,---- Come di Piero· il secolo Franse l'altar di Vesta, Nov-eHa un'er3r appressasi Ch~ il Va tican. ca~sta; Mena le èosè. un turbine, Regge un des~in9 il tutto :_ .tl flutto incalza ff · flutto, · Il verdeggiante stelo Che all'arboscel fu ·vertice, Poiohè più ,presso a:l cielo, sovr'esso un -altro germma, Languè sul tronco e muor ! Noi spinge nel senti~ro, ,. , [nvia al redi1.-'d~l _· vero, Un natural.e amor .. Contro i tira~n,i i popoli Scendono stretti in .guerra; Con nuove :pe~ne l'aquila Per-oorrerà la terra-, Se dal .giardin d'Italia Discaccerà 1a· Lupa· Che il fata:l nido occùpa, Che pria de:1 ~uol nutrita · Del Grande ~ccis,o_al ·0o1gota, In braccio 'ai re mentita Ra la sua, casta · origine· :cinta di gemme e ,dl'òr, ·· .-E sparso sangue e. _pianto .. , -Sovra l'altar del. ~nto ·. Apostolo '.d'amor.:- . ' ·ov,e del mondo i qesari . Ebbero un <lì l'impero E i sacerdoti tennero ··Schia_vo l'.uman 1pensiero, Ove· è ·sepolto- Spartaco . -E maledetto Dante,. . · 0ndeggerà :fiammant_e .L'insegna dell'amore; Dimenticàte i popoli L'.ire cl'un dì :ehe muore, Sarà 'ta terra agli· uomini , .. Come una gran città. Liberà,· grande, unita,. . . , I Vivrà un:a nuova vita La stanca umanità. I '. T-errà dell'a.rmonia., rerra defia speranza, · Le•,cento ·suore' italiche, ::Chiama, e ·a JPUgnart'avanza · 'tutti son teco. -· Il Teutono · ~Hgh-erà· teco .anch'esso,

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