Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

PE~SIERO E VOLONTA', 113. Lo scetticismo -socialed.i Anatote·france Quando Anatole, Frane,ei è mortò, il giu– dizjo è sta,to unanime nel rioonosce~e l'aJ.tp valore · letterario di questi; q;he sarà siempre annoivera.to fra, i più grandi scrittori france– si. Chiunque, aibhia letto' i suoi libri non ha po,tuto che subir.e l'incanto, de.ll~ sua prooa chiara,, fine, agile, dok1em.ente, irqlllica. Da Voftaire, in poi, nessuno forse a,veva più ,saputo adope,rare ,con tanta gTazia. e· tanto garbo la lingua franoe,se. Lo stesso Paolo Lui– gi Courier, cosi incanteiv:ole, ha uno, stile tr?ppo sapie1I1te .e, s'alloliltana per ciò dalla facilità ·sorridente tutta, propri~, del genio francese .. . ì\11.a, non abbiarno qui l'int,enzione, di ·fare, anche. noi; della critica lettera,ria, per la qua- 1e, non albbiamo d.eJ res.t.o, la volut'a eompeten. za.. Una questio!Il.e, più importante si presenta ' al nostro esame,: il valore, moirale e• politico dell'opera dell'illustre, sco1rnpairso. · Queista questiolll,ei fu già discussa altre voltè da qualc~o deii nois·tri· amici, quando si pub– bHcò il noto libro del :F'ri).nce: 1«Gli DOi ,hanno sete (1). L'anar.chico1 Giorgio He.r,zing,. àn0b.',e1s– so mod,o da ,qualche tempo, avendo rilevato in un suo lungo articolo l,a tènde,nz,a neitta– m-ent.e, contro-rivo1uzionairia di quel romanzo, ' ' altri fecero osservare che, Anatoile France, s'e- ra limitato. a fare 1lln 'ope1ra di ,storico impar– ziale. La veriUL ,è che non eisiste alcun lav()(l"O storico al mondo, in ouì l'autore non manife– festi là sua ,simpatia, o la sua antipatia. Pe,r esempio, l'opera di Erokmann-Chatrian mo– stra una re,ai1e1 simpatia per la Rivolu,zione francese,, pur daiildoci una pittura di quel pe– rio:ìo stairico -che crediamo pi~ 'vera di quella. .:J.,l'>J :Frane.E), ii quale del ·:resto ,s'è oompiacii, to di soffermarsi soJ:01 sul periodo più te·tro e traigico, ohe -è quello deJla di.ttatrurai di Rotbe– spierre. Per ciò non · ci siamo niente affatto meira– vigliati di legge.re n~lla prosa di_ un oollaibora· tare'. della « Tribune de Genève », giornaJ~ oonserv.atore dellai Svizz-era fr8liloose, queste ri,gthe: « E' curioso ricordare che, lo sorittore, il · quale consentiva a farsi ase?ltai,e nei comizi (!.) Nel • Réveil a di Ginevra, numerc, del, 24 maggio 1914. (Articolo di. G. Horzig: e ·Anche noi abbiamo sete • J. · Q d1 ope,rai rivoluziona1i ed anche d1 se-rivere per. questa 'brava gente. - la qua,le. -è almeno– se-tusabileidi crederei aJl 'avvento di una, oooie– t,à-_ futura in ,cui gli uomrm,. rigorosamente, eguagliati, oesserail'.lno d'essere, disgraziati - · è davvero curioso di ricorda.re che questo scrit– tore,, ci · ha dato•, neJ medesimo tempo, il ro– manzo « ,Gli Dei hanno sete, », che, è una èon– danna dei loro, s01gni. -giustizieri ◊, dei loiro. sforzi metodici o v'io1enti. In questo ,raooonto sclllo mostra.te tutte le fatalità della natura; ivi si vede quanto può produrre di ,crudeltà, d'ingiustizia e di on·o•r-e1, l'illusione un{ana, di: forzare il de!St<ÙJ.o, di adat,tare la rie,alt,à, ai pro,– nr:i soigni e di coistringie•re insomma l'urnarut,à a sott.oporsi a dis,6ipline incompat,ihili oon, la sua co,mplessit,à ». · Ehbene.. checchè n'i dica l'o.utote, di ,queste paro1ei,. vi ,sono dei rivoluzionari che non si. SOIIlo af.fatt-q ingaruna1t,a sul vaJorre, del librai di; A.natole Francé ed ·hanno, veduto, subito ,ciò che, bisognava ve,deirvi. _Gli stessi socialisti, ·che si sono compiaciuti _di citarlo, non lo· hanno citato dà rivoluz.iooari, ma solo in o4io · alla ri'V"oluziOIIle ei p.eir persuaderè,. -gli impa– zienti .a non abibando,narie, lai « · véoohia tat– tica sperimentata » del parlamentarismo. Ma non è uni,0amente1 degli « Dei hanno· sete » ohei vogliamo parlare, ma, di tutta l'o,– pera di AnatoJe France. Orbene tut-ti ,sono . ' concordi nel riconoscerne come carattere prin- cipale.i lo soet,ticismq. Anche nelle sue pagine · migliori, come in « Crainqv,e,bille », voi non s 1 eai ti t_e mai l 'indigna,zfone, il dolore _si a p'Thl"e , sotto l'ironia, come avviene, •in Ottavio_ 1\!Iir~. beau; tutto vi 11espira uma seir"enita inalteira- - bile. Non· oh'e- ,ci piacdano affatto le Iunghe e· v'ìoLerntedecfama,ziooi; al cont,rarlo ! P~re de- · ve esser'Vi ·un momé,nto in· cui 1'emoz,ion•e1 non– nuò più essere contenuta ed esplode. M.a non ci sovviene d'aver mal trovato qualcosa dt · simile in Anatole FraiI100. , - Niente di più piacevole ohe.i la demolizione - fatta da lui di tutta ciò -che nél nostro ~ on.do · borghese pretende d'essere rispettato e ri, spet.tabile; ma sem'ora ,quasi· eh' ei la. fooesse ·. unicamente, petr divertirsi e divertire il letto- 1~e, senz'altro scopo. Non solo, ma da, certe· sue espressioni sarebbe lecito trarre - la cÒn... elusione che, oooondo lui, la natura umana è·

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