Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

I 110 P,BNSIERO E VOLONTiA' un ·« -ecoesso di sindacalismo ». I sinda,oati hanmò della imparla:nza, è vero, e p0ssonq essere peir noi ottima terra da. · semina; ma pel nostro movimento hanno importanza a.n– e.be - e forse più - ì nos~ri gruppi e la no– stra stampa. Non avulgersi dalla vita sind.acale delle masse non vuol dire sommerg,ersi in essa; vi– vere nella masse non vuol dire confondersi oon .esse. Quindi si dia pm:è alla vita sindacale tutto quello ohe si può dare, ma non si trascuri il morvìmiento, nostro e la no:stra, s ~am.pa . n sin– dooato' è un oam.po , ma ~ori del -sindacato vi sono altri campi non meno fecondi e non rneno promettenti. . Nel passato abbiamo visto oom_pagni. nostri scomparire dal movimenti> anarcihioo perchè totalmente assorbiti dal movimento opieiraio- Fu ·male, ed il no.stiro movimoo.to ne ei'bbe a subire danno. Speriamo ohe simile errore non si ripeta più e che i nos.tri oompagni nori si . lascino più ammaliare dalla sirena sindacale. · Ho 6$pOSto alcune idee « per:sonali » e cer– tamente. non ho ~tto grandi cose... Ma io, nell'esprimere le mie idee, ho voluto te :q.er conto deil).a realtà della situazione, persuaso che og.gi i grandi propositi si po~no proget– ta.re nelle menti, ma è ancor impossi,bile met– terli in pratica: Si tenga presoo.te che questo an.·t!Ìicolo venne sori.tuo mentre la <~ Fiom » or– dinava ai suoi aderenti lombardi di· rientrare neJ.le fabbriohei, POOC?hè, ·malgrado la quasi unanimità dei consensi, aveva ,compreso ohe la -battaglia, •sul terreno pratico, -sarieibbe sta– ta perduta: La rinascita è ancora lontana. e la prepara,ziO!Il.e, è dura-! CARLO MOLASCHI. Produttori e amministratori L'economia n'loderna - che regola quasi d,a sola le sorti umane dei nostri tempi - ac– cetta e oo.nsiglia, la divisione del lavo,ro fino a.lle conseguenze più estreme1. , _ \ne.be la filosoifia 1 moderna non è lontan~ daJl'approva,rla,. Nel suo libro sulla,_ « Divti.sio– ne de,l lavoro sociaJ.el ». E. Durkheim ha ten– tato di risolve1re ·il piroiblema, che· consiste nel ·sapere se è leig~M,imo di me,tterl8'. dei limibi 0 1 se questi limiti sano illegittimi. :\Ia. egli nOll'.l risolve la que.stiO!Il.e 1 • Infatti se 1e sue conclusioni giustific.anQI la divisiOID,,0 del lavoro, d'altru. part,e lei assegna dei limiti che disgrafiatmente l'a,uto1rei non formula. Ecco com'e,gli si esP'rime1: « Sii può dire al– la 1ertte!,a ·ohe nelle s-ooietà superiori, il do– viere noo è d ~estend-e1rela nostra attività, in _ superrfioie,, ma di ooncentrairla e spooiaJ.iz.zar– la. Questa specializzazfone, dev.e1ess~e spin– ta tanto· più lontano, quanto più la società è d'una specie più eleiva,ta, senza, che sia possi· , bile_ porvi altro limite ». Ma poi ag,giùngei. « La regola ohe ci prescrive di s,pecializ,zarci reista limit,ata dalla,· rego~a coniiraria. La no1- stra, -conclusione, non è ohe _sia,-breneisping·e,r,e: la specializ,zazwn,e, pi-L1 10!1'.lt•aho eh' è possibile, ma tanto lontano quant'è necessario. Circa il punto cui fermia.i"s.i ·:era, queste, ·au.e. rrooessità anta,ao,niste, esso si determina com l'-e,s-nerie.n- o . t' ir.a e non potrehbe: esse,rie calc9•lato preventi- va.mente, ». . . B" lVIalgrado1 l'indecisione, de,l tut-to filo1sorfioa del suo lungo ,e, sapiente studio, il DUI'lkhe~m vi sj mostra, nOII1()IStante :fiavo,rervolealla· divi– sione d,el lavoo.~o sociale,. Altri filosofi ed -eoo– nomisti ohè l'avevano preceduto noiil ne erano c,e.rtoicosì caldi partigiani. Gian Batttista Say dice,va,: « Triste, ocmfessione è quella, di non aver ma~ .fatto aJ.tro chei la diiciotte:sima pa.rte di una spilla,; e non si pensi ~h-e1 solhalllto l'operaio, il quale peir tutta la vita maneggia una lima ,ed :un marleJ.101,·degeneri cos,ì dàlla natura umana; ciò avvieine anche1 peir l'uomo che, pe,1 su.o, stato, esercita le facoltà più sot– tili del Sili;)! spirito ». Ne:ssuno mette in duiblmo ~gi ohe una oell"– t,a ilivisi()(Ile non aootreis,ca, il riendimento dà la.varo màteriale; ma è molto meno facile di prova.rie: eh' ,e,ssoa, faivol!'isne il prqgr-esso dell 'u,o– mo come indiv:iduo, ed i1 1r...iglioiran;ieo::tto delle– condizioni di vita per tutti. Non ,e,saminer€tll1~ due, primi punti. Ci li– miteremo a, riciercarie unioameinte se, lungi dal :favorire il progressor umano, certa spooia– liz.za ,zjoin~i non vada aJ. oohtr.ario a, detrimen– to de,l progresso sooiale·. . * ' * * Questa sp.eciaJ.iizi2.,azioine è molto, vecchia e- rim'O!Ilta verooà.rnilme-ntè fino· agli ·anticbi.ssimi1 tempi in C'Ui de,i capi si sono sfoa. •z.a.ti di diri– g,erla, verso questa fonna di Oll"ganfaz,azione-

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