Pensiero e Volontà - anno I - n. 16 - 15 agosto 1924

I riassume questo i.m[piresSiionaintequa1<;].ro deihla v1iabi.lità de:Lia Basillicata traicci,ato ·dallo Stolti: : . . . . . « Ad Oliv,eto LU1Cano fJi è bloccati tutto, l'in- verno, ,perchè scomp~e J.a traccia .del senti-ero e la firumara wmpedisoe il gua,do. La strada provilncial1e .da Tri~ari_co ~:la prossima stazio, ne di Grassa.no è tagliata in due da ·UiQ.a fiu. · mara, dove non c',è il ponte~ Tra Avigliano- ~ ♦ I • Bamagiano, •il primo, d'-ei 'quali è il più_ :vòpo. too-0 centro abitato d~lla region~, non esiste vi-a-oa.rrozzabile. :Da Firanca.viillLa non si può and~e .alla stazione omonima su.J.J.'Ionio, per– chè, J)J\lJI" esi!Stendo una magnifica ~traida na- • zionaJe, questa non ha il ponte per attraver– sar.e il S1Dlli. Chi da S. -Cost&ntin<;>Albanese dev.e raggillmgwe la stazi~e di Grassano, non ha iehe da mca.m.minrurs-i a cavalcioni. su uu I mulo ,e ,arniva a destinazione dopo ire g.iorni di viag,gio.' Da T,erranova de.I Pollino, un pae• • I ' se -di, ztremNa abitanti, per iflecarsi alla :staziona più vtici11Ja ,di Tir.ebisacce in Calabria, occorre _ .pe.roo:rJ'le:r.e 60 km.. su una muìlattìera ohe a-- tra'Versa fiumi e burroni su cui. sono get~te dellle tavole a .gmisa di ponte; in-a finehè dur,a l'inverno, occorre :vaggiungere la stazione .tfd N oviasiri lontana 93 km. Ma il colmo delte in~ strnosità è raggillillto dalla str'ada na.zional,e . che da èalitri m pr,ovincia di Avellilino dovireb- - be condurre in Cru1abria, attr~versando tuttfi la BasiMcata, toccando Muro Lucano, Poten– za, Corleto, Noepoli ,e Teirranova del Pollino. La st'!"ruda dov-eva ,essere ,costruita fin dal 1875; I ' ancoc oggi esistono soltanto d'e1 tronchi ·non - a1lac:ciati fra loro. V'è un tratto da Muro alla · f.er.roviiia; ma poi :La vta · è interrotta' flno a Po- , tenza, dov.e compare per un chilometro circa, poi scompare, per ri.apprurire di nuovo tratt-0 tratto SUi1, terreno :e soompariret Nel sud della Basilioata e.siste 1 un pònte sul Sarmento, un magnifleo ponte ,di 800 metri .a parecchie mcl, ma è. un'opera d'arte perfettamente inutne, perch~... manica l~ via d'aecesso. Eppure, ·no• nostante tutt~ ciò, lo Stato non ba speso per. lavori pubblici in Basilicata nepipu~e 1:e s-~mme che sono state stanziate nei bilanci!». ' Chiudiamo •fil. nMtro rapido esame, eme èon– ferma nei riguaTdi della Basili,cata quanto ab··· ·biamo •detto ,della• Calab!rda ,e ,d1eHa1Sfoilia: ne– cessitare, .per la soluzione d:el- pi,oblema agri– colo,' grandi mezzi, ·che possono esser forniti soltanto dallo sforzo eonettivo. Continv;eremo il nostro esam;e, [I'legi.O!lle per regionie. M~ sia permesso .consi.gliare l'attenta lettura di questa sè'.r:te di articoli inJf ormiativi ai eompiag1ll'idel meriidlton,ale, ohe pià di tutti hanno il dovere di mteressirursi 'al p~oble~a agrario·. Chi ha c~ezioni, ag,giunt~, s:chiari– menti da fàJre li facGia. Così sarà ·possibile im-, p,ostare su b~ · serie il problema g,eneraJLe del~ 1,anostna azione di fronte alle necessità e pos-·, sibilità delle forme coililettive della pll'odruzione ag,ricola. LA D-tFESA ECONO~IICA DELLA RIVOL·UZIONE _. Senza scavar profondo n:ell'jndagine s'to– rica, no~ è difficile il 'dimostr.are eh~ tutti j rivolgimenti pol~tici e sociali che hanno la– sciato tracce nella 'Vita déi popoli -si urtarono . ( sempre contro gravi difficoltà economiche : ' \ tanto gra.vi che sovente le rivoluzioni, vitto- riose sul campo della lotta armata, .dovettero soccombere . sul campo della lotta economica.. Basta ricordare la carestia che ha flagella.to la Francia du.raJite il periodo della Grande Rivoluzione. Non si deve ~redere che la scar– sità di grano che nel 1791, 92 e 93 ha affamato i francesi sia dipesa dalla oattiva volontà dei contadini. « I contadini avevano lavorato pe-, sante - dice Kropotkine nel suo studio sulla' Rivoluzione .Franoose - specialmente quelli che s'erano impadroniti delle terre, e se i rac– colti del 1791, 92 e 93 fossero stati abbond~nti, il pane non sarebbe manca!to. Ma dal 1788 !"Europa ,e specialmente la Francia,' attraver- sò una serie di cattive annate: inverni fredL dissimi, estati senza. .sole. V i fu un .solo ratcdto buono, quello del 1793 e sohmiente in una metà dei dipartimenti': qu_esti avevano per– fino del -fr.umentQ in_ più. Ma quando tale superfluo ed i mezzi di trasporto furono se– questrati pei bisogni della guerra,. s'ebbé la carestia in più di mezza Francia. Un· ,sacco di J frumento ché valeva 50 -lire a Parigi, sialì a 60 lire nel. febhraio del 1973 e fino a 100 e 15(~ riel maggio. _.Ed il p,ane che c~tava _tre soldi la libbra, 1 salì fino a sei· ed anche ad otto neUe piccole città vicine a- Parigi mentre {nel Mez·• zogiorno. salì 3:- dieci,,. dodici, . sedici e pe,rfino diciotto soldi ». Ma oltre la _oarestia del grano, altre , diffi., coltà economiche sorsero contro, la marcia dnHa · rivoluzione e parecchie di quèBte difficoltà, erano create apposta dagli ~ici dell'antico Regime per pugnalare .a morte il movimento rinnMatore: il clero e l'aristocrazia, sconfitti .· f' ì ' l

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