Pensiero e Volontà - anno I - n. 14 - 15 luglio 1924

'I · Anno I~ N. i4. Casella postale n.· ·4:11. Roma, 15 Luglio 1924 -t 1 B-.E R T À ' • . Un decreto «regio>>, che viola le leggi' cos.tituzion-ali, ha so-ppresso ·quel po· .di - . libertà ~i stampa che c'era, sottomettendo tutta la sta'mpa perio_dica all'arbitrio _dei . prefetti. Noi non ce ne ~era vigliamo. La legge è fatta. sempre per -il va~taggio · dei , dominatòri, i quali l"egolarmente se ·ne -infischiano quando per _avventura ~ssa'non rì– - sponde ai loro in,teressi. ,. I , N,aturalme.qte « i legalitarii » continueranno ad aver fiducia nelle leggi e ad in- _vocarne di. nuove. Ma noi sappiamo per· veèchia esperienza che cosa pensare della ._ libertà « garantita dal~a ·1egge ». , .,Qsserveremo ·solamente ohe queste stupid~ misure di polizia. sono sintomo -di· paura, ed- hanno sempre preceduto di poco la caduta di un regi:rne e ·perciò ce ' ne rallegriamo. . . ' -LUCE ED OMBRE DI UN DELITTO ,·. (~itar.dato) - Il pauroso orrere e la furiosa collera si sono contesi il dominiò del1e anim~ nostre e di tutti gh italiani, e non· solo degli italia:ni, ·per pa– recchi_' g,io:rni. Però; rrian !Ilano che il, senti– mento istintivo si qalmà. e permette alla ra– gione di prendere il sopravvento, l' as:sassinio . " - di Gia~omo Matteott_i appare come l'epilogo e di documenti; ed il colpo non poteva man– c~re .. La ferocia calcolata e premeditata di questo colpo è ·stata però, come. ogni ferocia di· cui • I l"odio e l'interesse sono uniche molle, dèl tl1,.tto ciécà sÙlÌe consegftenze del delitto. Moralmente insénsibili, i sicari ed i mandanti non si ·sono I curati di pensare a quell'imponderabile della ·forza di mille esplosivi riuniti, ohe è il senti~ mento. E l'esplosione li h~ colpiti 1 in pieno. I logico ed inevitabile di ·una situazione. dive– nuta insostenibile ed intollerabile, l'u'ltimo atto (ultimol fino ad oggi, ,s'intende) di una serie concatenàta di avvenimenti e di -altri atti, alcuni dei quali non destarono meno or– rore di quello che ha fatto· scattare lo sdegno di tutto il mondo civile. ' · ì · Questa esplo~ione della pietà, çl~l dolore, del raccapriccio ·come poteva 'i:nancare 1 Milioni e, milioni di uòmini .sono· ancora sotto l'incubo· .dell'orrenda visionè di questo Uomo che passa ... ' , . Indubbiamente dal sacrificio del s~cialista l\!Iartteotti s'è sprigionata una luce abbagliante che ha aperto una· infinità di· occhi ostinata-· ' I memte chiusi. Matteotti non è stato soltanto r ' , una vittima, è stato e resta un martire. Perchè ~gU sapeva-~· egli non poteva non intuire l'odio che suscitava, in quanto mi11acciava nel tempo stesso con la stla crjtica una classe e individui determinati di questa classe. V'era forse chf si sentiva preso di mira, assai in alto da que– sto freddo e puro ardente ricei:ca,tore d:i'.cifre t:ranquillo per la :via ._solitaria, ed è assalito all'improvv~so da c~nq·ue s1ca;r1, stordi_to a pu– gni. sulla testa e nèl ventre, gittato in una automobile chè fila a ttifta ·velocità verso la . • • , I solital'ia cam-pagna; e . lì dentro si d~batte e grida invano, e' cede solo perchè .crivellato cli pugna.late. La fantasia popp~are se~ue nellà• corsa pazza. quel cadà.vere che . non si trova, nascosto ·in una macchia boschilva, sprofondato nelle acque di un lago. o del ·fiume, incenerito iri un. rogo misterioso; e quel fantasma esagita

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