Pensiero e Volontà - anno I - n. 5 - 1 marzo 1924

I\ I ' 14 PE,NS,IERO E VOLONrA ' I bis01gni aid atllo spirito -di u:na ri 1 voluzione li– be:rtarta. · Abbiaino 'Un campo da diss_odJare, terra ari.dà e s~ssosa ,eihe cihiiede non lieve fatica; ci tro– viamo nella necessi1tà idi i-dJeare una costru– zione, ~d il ,compito non è facile. Svecchiare i oervel1ii se 1a nostra .p,ro,paganda può essere assimilata d)a cervelli ancor chiusi alla 1uce, rinno,vare le anim8 se l'azione morale può ·es– sere suificient'e a travolgere !',atavismo e la tradizione .... ·Ma la paro1a non hast_a, ci vuole 1'1aziO(Ile. , Bisoigna t:rioiVa:rie un fulcro· per la nostr.a leva, bisogna trovare una .fiaccola pel nostro 'oammino.... E non· 1ci sarà difficile trovare il ful,cro e .la ifi./aiccola .~e noi sapremo guiardare i1 vooto deUa. re1altà s,enz,a temer]a. Nel ,prossimo artico1},o. tratteren10 la cc tran– sazione dooperativa » che, secondo noi, può rappresentare H prim-o pass,o v,erso il rinnova– mento dellia psicologia del contadino. CARLO MOLASGHI. Un giornàle cornunista, facendo il paio con un giornale ,fasci-sta di poco· fa -· non nominia– m.o nè i'11,nonè l'altro _,_ ci scaraventa addosso uno dei soliti attacchi atrabiliari, che, con molta malafede e per feticismo ai suoi -idoli, ci rpresent1acome difensori della .... lih~rtà, bor- ' ghe.se e accumula ingiurie e spirito di rap,a, 1 parlando di per-nacchie, di ghiandole ·salivali, di qua.ccheri, di diffamazioni, di 1;egetariani, di spostati in ·cerca di avventure, di poeti o fi,Ìosofi di scarso .rendimento, ecc. ecc. Sono Le fimezze <LeUa ,cd.ialettica» bolsc~JJica, ~ost simi:li, nella loro super-intellettualità e . e col medesirno odio per la libervà, alle _.argomen- tazio,ni f as,ciste. Non ci curammo a suo tempo d-i queste e non vogliamo perder' tempo, con quel.le . Perderemmo eaualmernte il ranno e il sapone; e forse faremnio pr-oprio il gioco di chi-. ci assale e prosegue., sotto la .masçhera · del f'ronte unic•o e, dell'unità. proletaria, una tris.te politJica di sgretol(lmento e..di confusiorn.ismo, di polUicantismo e di settar-ismo, a tutto danno degli stessi operai e contadini che con qilesti bel sistemi si vorrebbero· difendere. ,. . Ciò non c'impedirà, s'intende, quwndo lo ere- ~ I deremo necessario, di discutere - con una for- ma polem,ica che non abb.ìa· bisogno di ritorsioni e .·Qadi agli argomenti e non alle ingiurie - certi so-Asmi e luoghi comuni con 011,i i neaa- '" ' I tori di libertà credono di aver dato fondo allo I · scibile umano,. pensando che tutti glì al,tri non capiscano nulla perchè s''illuàono di' aver.· già· ,, capUo tutto loro, e lorp soltianto! ·s I LENIN E LA RIVOLUZIONE RUSS ' t I I .. • Il Bollettino edito a Berlino dal Segretariato I dell'A.ssociazione Internazionale dei Lavoratori riporla, in occasione della mo;·te di Lenin, il seguente scritto ciel compagno svedese Albert Jensen. « Pace ·:e Libertà » è uno dei 1notti d'o,rdine dei bolscevkhi. · Quiando l,a Polonia fu minacciata dagli eser– •Citi roosi ,che stavatno a'1le porte di· Varsavia, i. tgov-ernanti rUJSsi,ubbr,iacati d·a.Havitto 1 ri"a.,o,f– frirono ,aJJa Gerrn.ania un'alle,anz1a armata per cominciar.e una nuovia g'Ulerra contro J.iaIFran– cia. Que-sta ,orffe:r-ta .apriva la via ,ad una nuoiva g.uerra m,ondiaJ.e; e· non fu ,ciertam-entJepen o– :pera dei boJ,sc,evichi che le cose S;i svols,ero di– v;ersamente. La Rivoluzi,onie ,aveva aboHto H ,servizao m.ili– tare, i nuovi p,adroni lo rtstabilirono. Com-e negJi Stati capitalisti la vita .dJei contadini •e degli opera.i russi no111 ap,partieriie a loro stessi, ma a11.o, ·stato. N-ehlo iStato dominavaino Lenin ed i suoi arnie.i. Essi .decidevano s.e i contaJdi,p.i ,e gli operai dov.eviano ,essere maTudati in un campo di ibiattag:lia ed impi1eg-aiticom,eicar;ne d~ d,annoM .in UJn'.alJeanz•a .cQn rwno Stato capi– talista. ,Questa 1era lia :pac-e. Ed il pane? ,S'intr,odtusse una ,politica trilbutari.a che ridusse la superfl– . de coJt-ivaita ,del 25 per cento ,e di,f;fus•ela mi-· s,eria •e la fame. - 11 sistein1q. ded ·Sovi-eti fu 1a nuova cr,e,azi,one · de'lila Rh,oiu.zione russa. L'idea 1esisteiv.ag ,ià in forma più o meno co.ncr,eta, ,però in Russia fu appUcata ~er la p1rd.mavolta neMa vita re,ale. Il sistema d!ei •Sovi ,e.ti è j,1 disoentr,amento, la ,divi,sioneidel :potere tra /oons-igli- idei ,contadini ,e degli 0i~ena.J.Ma la ,µ:iittatmra 'del partito por– tò ..a;lla pdù -estr.ema oerntralizzaz:Lone. La realtà vivente dovette r a<iattarsi alla pratica deHe teor}é leniniste. La dittatura, uccise 'i. SOiVieti. I .sovieti ,esdstono: anc.or; a di nome. Però la , coI1Jdizio' .D.le d l lla vita dei .sovi ,e.ti è un'ampia li– bertà. Li1!> 1 e!tà di pensier,o 1 e libertà di espri– rn·~rnei1l pensiero. Ltb~rtà pei ,seguacì di una ide•a di a,ggrwp(P,arsi e vro,p.ag.arla. Lihertà degli · ,elierttori di ,e1eigg,ere i loro r,a,pp,r:•esentanti nei soviet. 1 • M.a che cosa r-esita ,di questa libertà quaIDJdl() . , -i nuovi paidroni, con Lenin 1 aJla testa, monoJp'o.- 1iz1za~o la ~ibertà 'i~i pa.roJ1a,. 1 dd riuni 1 0!Flle,; di stam,pa e idi as1~oiciia.ziorne?Quando chi non è I boJsc,evic·o non ·può publbilioarè giornah, ten.ere, rhmioni, f1ar propa,g,anda? Quando non si- è li-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=