Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930

POE E LE LETTERE ITALIANE. Non credo che mi sarei mai domandato che cosa Edgar Poe conoscesse della letteratura italiana, se non fossi stato invitato ad• un pramzo, col quale un Club Edgar Poe voleva rioordare agli Americani l'a:nnivers~rio della nascita di lui; e questo pranzo do– veva essere internazionale, anzi rappresentare un plebiscito dei vari paesi del mondo: All Nations Dinner, pranzo di tutte le naziopi. Dico che noin me lo sarei domandato senza questo pramzo perché l'opera di Edgar Poe ha. così poco da fare con l'Italia, e con la letteratura nostra, che ci voleva proprio una ragione speciale per andare a guardare negli angoli più bui della coltura del Poe che cosa sapesse, -9 credesse di saper·e della iilostra arte letteraria. Io <lovevo, fa1fa.tti, in questo pranzo di tutte le :nazioni, rappresentar l'Italia, cosa che mi avrebbe f3:tto tremare, se non avessi oramai imparato che queste responsabilità hanno, nella vita sociale, al– cunché di scenico, e pesano, all'incirca., quel che pesa il trave– stimento in una serata di ballo i:n maschera·. Si fa da re, da spa– gnolo, da marinaio, senza soverchia preoccupazione di aria regia, di conoseeinza di lingua e di folklore castigliano, di esperienza di navigazione. Ohi sa, mai dove, in quale annuariò, o su re– ferenza di chi, mi avevano scovato a Nuova York, come rappresen– tante della letteratura italiana, io, che son così poco letterato e che, a detta di Renato Serra, sarei stato forse un buon critico a patto di sapere un po' più di latino. Uhi lo sa ? Ma cortesia spinge e necessità impone; e che c'è di male, se là dove il colonnello è in permesso, il maggiore agli esercizi, il capitano è andato fuori per un affaruccio, si trova s91tanto un tenente, un tenente un po' an– ziano, anziruno d'età e di carriera, che presenta il reggimento al generale venuto per una ispezione improvvisa? Che c'è di male? Basta prender queste cose con beneficio d'inventario, come si pren– dolllo i titoli della sopraccarta: ohiarissi,'Y(to) illustrissimo, pregiatis– simo, e anche, ora.mai, quelli più precisi, commendatore, professore; e andare, con l'a,nimo sicuro d'i certi limiti e di certe formalità. Ma, che cosa dire su Edgar Poe, in nome dell'Italia, a questo pubblico americano, fra i rappresentanti di « tutte le nazioni» (ri– dotte, però, a diciassette per l'occasione) ? Non mi pareva il caso di BibliòtecaGino Bianco

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