Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

' IL « LATINORUM » DI STENDHAL. Verso il 1794 o giù dii lì Stendhal, o per meglio dire Henri Beyle, era un ragazw atticciato, più brutto che bello, con urn 111asi1110 caJl– mucco che avrebbe fatto la delizia di Fra Galgario e un paio d'occhi bruni, espressivi e pie111i di fuoco. Una curiosità .sempre desta e no111 paga di bamali perché, un'indole aperta e tuttavia 11100 facile, un piccolo c.uore bisognoso d'•affetto e ostinatamente pugna,ce_ nella difesa di quel che sentiva suo. Nei l:Ì!berisomoqui incline al s-ogno, ma 111-0111 al sentimentalismo ipoco:ndriaco, anzi piuttosto a quella voluttà telllera e ridente che più tardi gli .s'incarnerà'nelle creazioni dlel Correggio e di Oimarosa e che già allora gli tr[l,luceva da certi episodi dell'Orlando furioso : « L' Arioste forma mon caractère, je devins amoureux fou de Bradamamte, que je me figurais une grosse fille de vingt-quatre ans (lui, il bricco111e,111e aveva dieci o u111dici) avec des appais de 1'a ,plus écliaJtante blruncheur )). M:a, co111 questo, già entusiasta di quell'energia di cui si farà u111 giorno l'apologist·a e di cui, prenietzschianame111te, additerà gli esempi p•iù tipici nel Rinascimento italiano : allora, in co111trastocon la sua famig11i,adi borghesi conservatori o timor-iati, si era fatto :wn cuore di giacobino e di regicida e i suoi eroi eran gli upmini della Rivoluzione : salvo, di lì a due o tre anni, a scriver sul margine d'umo de' suoi quaderni di .scuola che si conserva ancora 111ellaBiblioteca mu111icipaledi Grenoble: « Vivent les Ohouains. Signé: Beyle )). Pe' suoi maestri, parlo dei primi, non aveva che avversione o ' disprez~o. Nel ripensare a loro quaraint'airmi dopo, quamdo racco– glieva le propll"ie memorie d'irnfanma e di adolescenza nella Vie de Henri Brulard) o li collocava tra gli uggiosi tirain111idomestici insieme con ,suo padre e con la sua zia materna, ovvero 111e rivelava se111za pietà le magagne e il ridioolo. Il vero primo maestro di Henri Beyle, come tutti g1listendhaliami sanno, fu il suo nonillo materno e padrino, il medico Henri Gagnon, urn saggio della scuola di Or~zio, u111 um3Jlllista .settece111tesco alla maniera del Presidente de Brosses o piiuttosto urn dotto enciclopedico come il nostro Algarotti, ma più provinciale e borghese : chi va a Grenoble può vedere ancora 111ella vecchia piazza Gre111ette,all'angolo dell'rungusta Grande Rue, 1]e ampie finestre dell'appartame111to dov'egli tro111eggiav,aamabil– me111te nella sua qualità d'oracolo 1-0cale. BibliotecaGino Bianco

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