Pattuglia di punta - anno I - n. 2 - dicembre 1941

BATTERIA DA 149 X - Novembre si prova, difficile com' è1 tutti vestiti migliori e le porpore e Questo dorso di collina - non broccati. vicino da toglierti il respiro e Piacerebbe anche di averci non lontano da considerarlo e- lassù - in quella quiete, fatta straneo - se lo ricorderanno per di un dominio chicto e incontratutta la vita (come ci si ricorda stato delle cose proprie di queste dello specchio sul quale si è sp'a- .terre serene che non conoscono to il nascere della prima barba, il tormento dei dirupi e il mistela lettera sulla quale si scrisse rioso interrogativo di selve o di per la prima volta « ti bacio », la burroni, - piacerebbe di averci scrirnnia elci primo capufficio). una completa serie di libri d'ogni Le volate dei pezzi, affusolate forma e d'ogni colore, ma sopratc di una certa arroganza mec- tutto quelli manevoli, po1~osi nella canica, si puntano ogni giorno a carta, scritti apertamente a granquel promontorio della vasta pia- di righe sicure. E che ci fosse in nura sul mare. J!: come se il mare essi tutto il sapere e ci fosse abbia faticato dei secoli ad am- l'anima di tutti i grandi. Che mucchiarc detriti e cose di nau- discussioni, fra i pergolati che fragi e la campagna di qui, pie- lassù non mancheranno certo, con tosa e umana, si sia data daffare Orazio epicureo e con Carducci per nascondere quelle miserie e sanguigno: che pacate contemplasi sia inerpicata con le «prese» zioni con Keats e con Pascoli, che verdi e gialle, con i boschi, con estetici momenti pel vano di una i pampini delle viti che fuggono finestra con l'Alighieri (la posisempre in una danza infantile. zionc è così simile a quella donCosi la collina ha il meglio del de Francesco e Paolo perdevano paesaggio vicino. Scintilla d'erbe, le pupille nel male e la vita nelinvita con le ombre, ha dei via- l'amore!). letti di cipressi che accontcnte- E: una mogliettina festosa e rebbero qualsiasi asceta del quat- capricciosa per togliere d'attortrocento, amante · della bellezza no ogni tanto tutti quegli ospiti nonché della divinità, ha delle e aprire le porte di una indiciaie scoperte· fatte per ballarci e bile intimità. raccontare fole le più strane e le Ogni mattina, di sole dominapiù stupefacenti, il balenio delle torc o di nuvolaglia pazzarcllo10ndc e i dnappeggiamenti del cie- na, essi - i ragazzi - debbono lo sul mare le trasporterebbero invece puntare qucl'.e bocche irnel ritmo della loro logica senza riverenti ( così debbono essere le logica e le renderebbero possi- terribili bocche dei demoniaci bili e vive. bestemmiatori) proprio su quella Invece loro su quella colli- casa rossa e minacciarla di mornetta ci puntano ogni giorno le te, come per invidia della sua bocche degli obici; quelle gros- felicità. se, sdentate, bietolone bocche de- Sotto le mani dei serventi i gli obici che sembrano irridere pezzi pare che abbiano dei suscon moto sguaiato quando i ser- sulti, pare che vogliano impenventi si affannano nelle manovre narsi e che voracemente richie:. di allestimento e si adoprano sul- dano fuoco e ferro, irritati dal la piazzola, aprono e chiudono troppo lungo agguato, per avvechiavistelli, s'immorchiano le ma- rare il loro sogno di distruzione. ni, agiscono in volantini e gli Allora sente qualcuno un odio scucii si alzano e calano in uno sordo salirgli per le vene, una sternutio cli ferraglie. furia punitrice avvamparlo conOpera di un genio negatore, tro la bestia apocalittica; una di una potenza terribile e distrug- volontà decisa a sabotarla, a digitrice, queste lunghe canne cer- struggerla, a renderla pazza come chiate alla perfezione, calibrate la vipera cui si toglie il veleno. con scrupolo come gli strumenti Quel qualcuno è forse uno dei della chirurgia, lisciati con il ge- più riflessivi, dei più pensierosi !oso tremore delle mani degli di quei ragazzi - cento sono - orafi, studiate e descritte con una che escono a fiumane ogni giorno amorosa e puntuale precisione sul cortile dalla camerata al pricome mai mano di poeta carezzò mo piano (hanno tutti le preocsulla carta le forme della donna cupazioni tradizionali dei bottoni, amata, le masse di acciaio e di delle scarpe, dei fregi; tutte cose ottone negano la festosità della che debbono lustrare); sono quelcollina degradante, la verità di li che talvolta esitano ai fronte quella legge di gioia, di spensie- alla cavallina, in palestra, perratezza, di feracità senza sforzo chè protesi ad altri acrobatismi che si spande dal cucuzzolo dove nella palestra delle nuvole, hanno scampana qualche volta il prete. dimenticato di saltare i fittoni C'è anche, sul colle, una casa dei vicoli sudici e scuri, come rossa, una villa sagomata in 'tutti i ragazzini che si rispettano. bianco; fatta per accontentare Ma nel pensare arrivano prichissà mai quale gusto, per fa- ma e comprendono certi perchè. vorire chissà mai quali jncontri Comprendono, per esempio, perfra chi arriva da lontano e lei chè nella camerata calda ciel sole che sbandiera quei colori. Ep- di mezzogiorno, Siciliano e Polipure a qualcuno dei ragazzi pia- meni qucst' oggi si siano seduti cerebbe cli abitarci lassù, di salire vicini e si accorclina. nel suonare la mattina presto - un po' più la fisarmonica e Pacifico canti tardi di questa ora della sveglia da tenore e tutto un coro batta così nera e così fredda (mai co- i tempi all'amerieana e reclami me all'alba ci si accorge della dei bis come a teatro; comprenpratica vanità dei fuochi delle dono perché la pos1:9 sia un_a stelle) - a godersi le intimità istitu~ione borghe~e ~~spettata f,- FéWièf~ifO~"éa'f{'lliffljje:.toFOnÌda, regolamenti m,htan e dalle 6 usanze dei terribili sergenti maggiori, al punto da concedere l'onore di adunate ufficiali ( anche se poi la posta strappa il soldato dalle [ile - vi lascia il corpo, ma ruba la mente in braccio alla biondina lontana), perché il gruppo dei bolognesi faccia sempre quei grassi discorsi e usi quegli espressivi intercalari di gergo da trivio. Ognuno si richiama in mente a se stesso come sa, nel modo che gli è più sbrigativo, richiama i particolari della vita di fuori per non dimenticarsi tra il ferrame dei magazzini armi e le scartoffie del casermaggio. Più mordono le consegne e più si aspetta la posta, più si dà voce alle usate frasi, alle espressive immagini che nel giro elci fianchi delle ragazze racchiudono tutto il panorama della vita, più si acutizza il cervello in cerca delle più pazze strampalerie. E ne nasce allora quel cretino squillo da prima cornetta che « il professore • riproduce soffiando Ira le palme della mano. Evasione? Evasione. Per non finire, per non cessare di essere Guido Carlostella, ragazzotto con conoscenze e, magari, donnetta lontana, un gruzzolo iamiliare, delle dicerie ai paese, dei desideri da sodclisfare. Allora, pech, pech, la cornetta; allora periodi coi fiocchi all'innamorata che accusa di freddezza, allora un frizzo vendicativo contro il sergente cli giornata. Eppure - c'è da giurarlo; e questo se è difficile da spiegare con la logica, è facile da intuire - se qualcuno si sveglierà stanotte - le finestre saranno tutte chiuse contro le prescrizioni perchè fuori è freddo e non basta affusolarsi a gatto nella coperta; sorprenderà nei vaneggiamenti del sonno della camerata oscura, un parlottio militaresco, udrà una voce roca inasprirsi in un comando, sentirà un Tizio a vantare il pregio del proprio pezzo. Se a svegliarsi sarà uno dei pensierosi, di quelli che non comprendono le delizie del salto a pesce e non escono le sera per passeggiare su e giù a lungo per i cortili, scoprirà sotto quella voce la intonazione del bimbo che, dieci anni fa, giocava sulla terrazza di casa, si metteva un pennacchio e disponeva le compagnie .e le batterie di cartoncino faticosamente tenuto in piedi; scoprirà la voce del ragazzino che si vergognava delle lagrimctte che gli spuntavano a ripetere in classe la storia di Malei. E la sera, allora, uscirà anche lui, il pensieroso, uscirà in fila dalla caserma. Saluterà rigido la sentinella e andrà su e giù per il corso della cittadina guardando negli occhi le ragazze che non chinano !troppo i loro incandescenti e a,·idi, e sarà impettito del filetto d'oro al collo, elci guanti bianchi cli filo e della nera sciabola pesante. GIULIO BE:R'fOCC/11 È USCITO IL PRIMO NUMERO DI Spettacolo JI •-: X S I I, F. I) •-: I G l- •• t~Dl'l'O U.\I, <,1·•• DI ••01t1,l CavV. IRGILIO SACCH PREMIATA INDUSTRIA IMBALLAGGI SAVIGNANO SUL RUBICONE (FORLI') Via Circonvallazione '>2 . Tel. 17 BRANDINI PELLEGRINO COMMERCIO U O V A POLLAME CONIGLI & FIGLI FORLI' VIA RAVEGNANA N. 67 Montanari .llrrigo fORLI'= LAKliO DB CALDOLI, 3 - TELEF. 6614 CAKBOIIII.FOS!iiLI 111/ITGRIALH DA COSTRUZIONE PU'UIHIIITI - KIVBSTUIEIIITI Esclusivista: Soc. del Linoleum MIiano Ceramiche Ferrarl Cremona Ceramiche Marca Corona Sat1t1uolo r::~~~::-.: !PATTUGLIA! I ~Ns1~, o,: r~RA~NE ~se, ! 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