La Nuova Europa - anno III - n.9 - 3 marzo 1946

LA NUOJt4 EUROPA SETTIMANALE ·DI POLITICA E LETTERATURA ANNO III - NUMERO 9 IN QUES'l'O NUMERO: LUIGI SALVATORELLI: L.A -COS'l'f: TUENTE . , .•.••• P. 1 GUIDO DE RUGGlERO: SI ON 1F l CA· TODI UN MANIFES7'0 p, 2 u• LA SETTIM,lNA ••• p, 2 NORi\lAN ANGEl.L: PERICOLOSE TEORIE SULLA PACE p, 3 ALBERTO FERRAnr: IN T J:; n t· I s T A •COL DOTT. CURRIE • • p, 3 * ROMA - 3 MARZO 19t6 c,t;gJ')~~ls~·AR[EvfJE~~~ PASSATA· LA FESTA ALBERTO MORAl'IA, CINEMA:: ~ GABBATO IL SANTO GIULIO CARLO ARCA.'-:: ART E p, DAXTE ALDERICHl: MUSICA P. LA iitiOVA EUROPA: OT1'ANT'·AN· NIDI <.:l?OCE . ••.• ·~ p. 7 ERNE-STO BUONAIUTI: /., A V I T T o: RIA DI UN MORTO • •• P. 7 FOLCO MARTI~AZZOLI: U O MA E A:,., T I·R O MA I Y V I R G IL l O SEBASTIANO ACLIA~O': SVI LU P P 1 p, 4 DI UN A CRISI • • • • , p, 8 8PWIZ10K!: IN A300N. l'08T&t,s • UNA COPIA LIRE 15 SCEMPIAGGINE LURIDA L • Osservatore romano del 25 /efJ– braio protestava a giusto diritto Indignato contro le scempie scrlt• te co,i cui è stata-orribilmente insudi: ciata la J)flrte inferiore di due templi, eh-e sono anche insionl 1nonumenti: A I tempi dell'oppressione fascista .e nazista tutti amavano la libertd, tutti Jat:evano a oara per onorarla e per ,anteporla 'Q qllafonque altro prlw cip1o e Ideale dl vita. Son-0 a>assati ap- 1,ena due an11i. e come old -sl avverte un mutamento sensibile degli anrmJ; co11ie già da( segreto dei cuori fa11no oid capolino altre aspirazioni -e altri 1dl'"-'t;',n.mtre la libertà svapora ,nella •~~lo. ======"'--=-==========""""""""""""""""""'-"'-"'-"""-"'-"'-"'-"-"--'==I arf:io1~~~tl~a ;:iiefl ~::~:~io~:~~~~:;~ « 4 Santa 1llarla Maggiore, tutt'i:ntor: no aU'ediJicio basWcale e stato scritto sotto il contrassegno della falce e mar• tello: « Senza relioiOne si vive 111eollo - Abbasso la morale - In questa chiesa et faremo Il mercato - fo que: sta cJilcsa cl faremo il nostro ... » e quJ parola che tacere i bello sin che {,a dece11w non sia abolita ver decreta leone. LA .COSTITUENTE ordhurmentt veramente liberi era a cuore ili tJOC1~t. e 11eiphì. cedevr1 ia esi· (),e11zedl disciplina dl partito, e per mezzo e al dl là di esse all'oscuro bi· soono di creare un'irreoofmentaztone rigida dl masse spersonalizzate. da do– minare e dirigere dal centro. A Sa11t.a Maria cleuli A-noeli, altre formule vlcl,l.~cltarie notturne: e/ prett olla forca - In questa chiesa faremo il m creato coperto •· Lo slesso (lior.,ale riconosce che la 7,resenza del slmbo~o comunista no1l t una prova cl:e l'alto incon~1tlto proven,, ga da ccm1mlst!, o, per essere vrn pre: cisi, lfu iscrltll al Partito comunista - cioè persone che, facendo un atto si~ mite, ìm.pcgnercbbcro responsabUltà su~ perfori alle toro persone. Ma, come d noto .et sono anche comttnl stl extra; \·aga'ntes. che t ben diffkile lndivta.ua~ re. E' anche da tener conto che In que• st:: bravure notttlrne i sufficiente aw c:,c un solo individuo, Il quale, finoem do ài parlare i1t nome df una colletti• i,i!à, tenta di dar a credere alla est: st ~nz a di wi movimento politico o a/ t.ro. N ~L luglio 1943 la monarchia - rl· morc-hlata da clcmcntf. mUitar\. non senza fatica e con un ritardo disastroso per II Paese - si deoise a oongeqare Mussolini. Es..cia scoprl im· .nrovvisamente, dopo venl.1 anni in cui. aveva mostrato di cNXlcre il contrarlo, che questo consedosi poteva dare scn· za un voto del parlamento fascLc.ta.Al cong<'do essa fece seguire l'insalia· rnentn òi W1 governo di pur;i forma· zlone della Corona, che avrebbe dovu· to presiedere all'elezione di una nuova e.antera dei dcpuléltl secondo lo stalnto albcrtlno (improvvt.::amente risuscita· to). Nessuna quc.~Uone istltu1.\ona1e: , tUtlh avrebbe dovuto funzionare sooon: do il r<;{;imcprcfasclsta. come se ci Sl foss? addonnentati la rrera avanU sot• to dl esso. Intanto, 1>erò,11regime prc· fascista avrebbe funzionato SP.t:oridn ti e 'l'orniamo allo Statuto> O\ sonn\· niar:a :mcmorio,clob con un potere csc· cutlvo puramente di nomina regia, Ln dlssohlt"t0ne deU'8 settembre sconvolse la sltu~:r.l.01w. Ess:a con.dui:.sr. all'Jnizlatlva dei partiti anbifascistl, che rcc!lamarono ti governo e t>OSero la questione C.stituzlonale. Di fronte :1d essi. t~ttavla, la monarchia si manten· 11cin una zona del territorio nazlona· le, ,:::ra;,icalla protc.::i.one dc.:?liallcnt!. che tccero mostra di concederla 1)11r scopi mtlHarl. mentre I loro motivi vo· 1·1erano di politica interna (conserva· tortsmo tcndcnzialmen4? neofascista l é inter na11ionale {a vere un 1:overno 1U1· liano squalafico.to intcrnazionalmentP, che non creasse imbarazzi nei rapporll con .,1cunl all<'.aU).Tuttavia zm(!hCgli alleali furono cosu·cttl, dalla logica dei principi, e da!la pressione dei tatti, ad accettare l'impostazione del problema istituzionale, lmponéndo ])('rò 11rinvio <)ellasoluzione alla fine della guerra. Era un rinvio ragionevole. per !a ll· bertà e pie-nez:r.,1 di de<tsionc del Po.00- Jo italiano. Ma esso ,ivrebbe dovLJto C'S· sere accompagnato dal I'.istituzione ai un regimr provvisorio (com~ Cu efTP.ttl· vemcnte ammesso dagli alleati in Gr,~ o~t e in Ju~o.<.;lavlu)". Se clurantc il rin· vio, che pote>rn essere -- e lnfat.U 1) st ato - ass ai lungo. la monarchia, cioè la ùlnast.ia. l'imaneva al potere, con tu tte le ln er1tablll conscguenzC'! mal<?· rialì e morali. a suo favore, è chiaro che tutto il gioco era falsato, a pro dl una dcl!c p.1rtt in presenza. Senza il SO\'erno provvJsono, il rim•lo clivenlvn una illceita manovra filomonarchica. tale dr. orcei:ucllcarc ta· sincerità e ln vntidità della decisione J>Opolarefulu· ra. (ilì alleati chtusno ,gl, occhi (scm· prc 'per quei motivi che abbiamo .l<'..J ceno.Ho) cJi fronw. a tale \·orità cvlctrn· tr. e li poterono tenere chimt. tanto p!.ll facilmente in quanto ,"4 furono taluni part.iU antifascisti (del C. L. N.) che fecero altrettanto, collegando questa rinunzia al governo provvisorJo con il )oro agnosticismo d:rca il problema lsUtuz-~ona.Jcfondamentale Quei partJ· ti assunsero, con l'uno e l'altro atteg– giamento, una responsabllità gravlssl• ma verso 11Paese; e non si e::;agera af· fermando che un eventuale rammento {quOd dii avertant) della democrazi.t tn lt.'llia andrebbe imputato ad eSil p•.-r primi. L'.1ntorbìdamcnto, l'avvelena– mento clella situazione poHtica ltallam, è comtnclato ct,; U. Si an.·lvò cosi nl compromesso Luo· gotenenza·governo del C.L.N. - im· s>esno per la Costituente Se, nlmeno, ll compromesso fosse stato rispettato int)..~almente da coloro che lo conclu· ftt>ro.sarebbe stato un minor male. Es· so venne invece molteplicemente vio– lato. col rimettere in questione ij rap· porto Luogotenente·goycrno' del C.L.N.; col non garantiro la neut.ntl\tà istituzio· nalt, _(cioè Il rispetto alla pattuita tre· gua) da parte degli organi drllo stato, clvill e oopratlllllo militari - alla que– ,;t.l,,uc rJcl glt1ramcnto non si volle dar risposta. salvo per i n~nistri, ciob per quelU per cui c'era meno bisogno; \n· fine, e"soprattutto, col mettere ln for:-.e noi più diversi modi i po-t.ert della Co– stituente. Si tirò fuori il referendum istìtu~ionalc, prima, duranti} e doPo la Coslitnente, si negò alla Coslltucnte 11 potere legislativo, e si tentò tlol•;mttarc rigorosamente quello cosLitucnte. So· prattutto. si mirò .t mantenere, perfino '1urante la Cosl1tuent.e, 11JlOtP.rcluogo• tenenziale. Lo strumento elettorale che cosi .~'d venuto formando è fn. certo ,nodo fl simbolo dell'avviamento che vrenderà 1a società di domant; che sal'à una so– cietà statalizzata. piani(:_cata, burorm· tizzata, e. sotto l'inseona della demo crazlll• prosegRfrà l'opera iniziala sotto altre i;nsecme. J•,·r mezzo cl-i essa. f'uo mo potrà forse liberarsi dal blsoo,w r. dalla. vaura. '171/l non dalla. stundard1z~a· zione e dal confnrmismo. La verltcl. d clte la coscienza del vUt non sente: la libP-rt~ se ,1on tn. presenza del bastone; scomparso fl pericolo, cre– de di averla raqaiunt.a e 110n sa rpt1i cosa farsene. Ben pochi sono 111 grado d'intendere er itc~~:1r~~:-%t,: 0 ;tt~:n ;r:~ umana, e come continua /Werazion~. non solo da cstemi vincoli. ma anche, e più, da quegl'lnr.:isibili leoami del conformismo, deol'isthiti oregarN. delle abitudini e del&e tradizioni, che Souo. cono /.e forze spo1itanee della vcrsona· lità, Così è che la schiera dei liberali stn· ceri si va assotlluliando, e<l è dcsti11ata ad assoltl{Jliarsl anche più. fo questa co11statazio11emalincontca v'è una cer· ta consolazione. V'erano i,t oiro trovpi libera(i sp11rlt. JJoma11i saremo nuovamente tn 1>0- chì, come crmmmo ieri; e. ·.seDlo vuo– le, saremo ancora atl'opposizlo11e g. ti. l', '.l'd i r.onslderozionl a sanoue freddo n,m devono peri) dlmi1111ire H senti~ mento dl sdegno e disprezzo per sfmiJ li bassezze. Queste opinionJ il nostro giornale le 11aespresse fin dal primo mimero co11 un corsivo, Llmp .. ,,~ cui la Jorm'a scherzosa non toglieva nulla a1a serit-tà dei oludtzi. Noi slamo qutndi d'accordo con lo Osservatore nella su.a deplorazione. Meno ci ~ piaciuto invece - per 6.f'\ sere sinceri - che l'articolista abbia preso al valo l'occdSJone per scoccare una frecciata po{cmlca sulla polltfca corre11te. Siccome Il parroco di S, Ala• ria deoti Angeli elevt) t.rna dio11Uosa protesta dal vulJ)ito, lo scrittore fronfa:: zando si donurnda e se tale protesta de4 « ministro del culto• fn chiesa, e fu. una e r,unlone religiosa» contro slmtll. in{JiUJ'iC ai sacerdoti e al tem1>lo, ca' cirà o meno sotto le sanzior,t cielt'arli~ colo G6deUa proposta leooe eleltotale •· Naturalmente l'articolista si serve dt un aroomeHto 1>erabsurdum: egli sa bene che 11essuno dard fastidio a mi parroco per questa ragione; ma nnn si è saputo trattenere dal cooliere l'occa• sionc propizia per /are la votemlchetta di varte. Peccato. m. v. I motivi specifici dl tutte queste ma· novre -- vera rete di int-rlgh\. tessuta per fai· prìglontcra la nascente demo· <!ra2::aitaliana, e in cui rimase impl• ,iUat.a~motta sente in. buOAa~f~ possono ridursi .l. i una doppio. J1aur .., politica e sociale. Si voleva e si vuoìe frenare tn ogni modo l'iniziativa di rin· novamento del Paese, per tutelare i propti intcrcSS!. o soddiSfare i pro1>ri prcgiudi~i. Scavanc!o più profondamen· te, si può parlure d! un vero odio per la democrazia. di una vera voluut1 del servaggio, frutU dl una decadenza ita· liana plurlsecolar,! che \I ventenn;o fa· sclsta è tornato a coltivare qu.1ndo la pianta èlell.a libertà non aveva ancora messo ratlicl salde nell'Italia del Post· risorgimento. 11 molteplice movimento contro la Costo;tuente - varj arnrnr c mascherato d;il promotori agli alt.rl e a sè stessi - può dirsi l'ultimo prOdot• to, per ora. di quello spirito disrat.tlsti– co che, in !tallo e all'estero, nega al po· polo lt.11iano !a cauo.cUà di PODOlP ci· vile eurOJ.X.'<>, ,u~n~r :~t~J:~~:~~;~:1fi~ig- ! tip~~~'; ========""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""=""""""" ~~ l 1s~~~n~~t~c\~~':n~rP;:;'/::1: parncida O!ctro ò1 e~. non potr.vA I 2) ùcclslone 1mme<i,ata. con l'~ie( tnre l'inf'uenza delle ron:e politiche or• cclaz:s1che un calcqlo dl parie - non zu~~c dellil Cosutuentei 11 dc~l,t?ue~o~. :;rJnizzatc od evitare ad esse la necr.s· stmmo a cc-rc?-1-c d1 quale parte - ùl « repubblica ? mo?arc ~.ii::_ ciac ('q. sWt dì prender posizione " per accrc· 1rorrc per sò 1 ma.s<-.,nlll vant::igi;I In un come sarel>be la \1a no . ~~re 11 peso clellc maSSi aoolit.lche. Lum_romercato i-.ullc ~o:illc della 11"\ c.t1tuente, appeno. r,umta, &, pronunci p:ù facilmente acceS9ib-ilia propa"an· .llionP in proposLlo,&.ache s, proceda (se pro– de dema,i;oglchc. L'ultrademCX'razl; è ln ·,1uanto agli altri po~rl della Co- : 1~~u:~ 1 f,f ;;o~~~~~~ 1 à~~ 1 ~fi 1 ~~: ~l~-~f,~~::~0~1'rs~'go ~;i~~l~~~dtl~1°{';~; ~:l:~Ù~-te~~i<l:~v~~~~'l;~edì~.~:~~enJ: nale contem1>01aneamente e conglun, alle speranze riposte nel suffrai:lo imi·· ~•ssa,- i.. ,...;fcrantea suo caprlce10 ma• ~~T~~I ~~~efi~~~tiae~tu~~\'lt~~l.eJ versale da una parte dei monard1ici I ~"ari in sem,-ocontrarlo alla cOf.tltuztonc _ anebbero lo stretto obbllgo Politico france.si, sotto la monarchia di huzllo. 1 in \'la di clat.,or:i.zionee a11alibertà o.m· ,u invitare i loro seguaci a votaro in 7"r1:n~~!tt~l~~er~ct~o;~~~~n;\.f:~ 0 Jj~~~'. I~ed~~1~:\\~ 1~(~t~~;~~~~nf;3/~r~!n~: un senso o nell'altro; do, dalla Rivoluzione fra:wii::;,..? n\ iclor· ~ di un asourcto 11ausc-.1nte. Dl. tul tA.~. le 3) Costituente sovrana. cinlla quale ni nostri non hanno Inteso nessun bi· macchine- e.scoglt1t<eper ll~b"O.rc il ~rin· soltanto, ~oè. emanino Il potere esecu· sogno di 'far rls0l\'Crc preventlv.amentc cipio della SO\lran.ilàpopolare nell'alt~ t~"d~i~~g!.~ /t~;~u %~s;~tl~~~U! dal 1•ef-erendumle qucstlonJ s11cul c-r::i· st csso in cui ~I mostrava di volcr~li stato, sia distinto, sia congiunto con no cb:.amate a pronunziarsi. E sia an· reu derc. omagg,,o, questa _era vc:-:1mPn· li.Ipersona òel capo del governo; e U che il fatto che la decisione islit.uzin- te !a plu odi0${1di ume. governo dovrà essere resp0nsabllo veri: 1nalr. col rcforcndum preventivo è Jn :;: 60 la Costituente. Anche se la cJeclslot netta antitesi con Il criteiiio - foste· ne istituz.ionale fosse monarchica, ni>n nuto proprio dagli stessi fautori clcl'rc· Parrebbe che più d'uno di qu,:,sUin· cl potrebbe essere proclama:none e in~ !crendum -• scc.?.ndocui non cl si l)O· trighi - 1cui fili st stendono anche en· ,tauraiionc del sovrano <che sarl!bbc, tr.ebb~ pronunciare 'ii!'~ o COnt','0 !li, re· tro le C-◊f'lltZione governativa, ma han· si noti, istituto nuovo, e non cspUcazl<Y– pubblica prima di sapere di che re1>ub- no II toro punto di partenza. e la mano ne di prccedenle •Jintto ereditario) pt1{ bllca si tratti. Ma un.i contradlzlone dl 0 le mani coordinatrici fuori - sia or· 111:1 che In coslituzione fosse complut.n, più o di meno non conta, pur di fare mai spezzato. Riassumiamo, comunque, ed egh in grado di giurarla. In quanto di ogni erba un fascio contro J'abor· 1 postulatt cbe a nol sembrano li mini· ai potere teglslath-o orClinario lesclu" tita o temuta Costituente. mo inòispensabllc. e per la cua attua· se cio~ le le~gl complementari della Questo procecJLmcntoha toccnto i fa· zlone Ja democrazia dovrebbe battersi cm,1.-i.tuzionc),la Cosmuente potrà de· sl1gi dcll'irrespansabllità quanilo Si ~ intransigentemente: l::;:Jrlo in parte.maggiore o minore al venuti fuori con la trovata dc.'lrtnvlo 1) proclamazione esplicita preven· go\·crno, sotto il suo controllo. della decisione istituzionale n Costh tiva cbe 11diritto e il dovere di llber~ · La hntl:.igllt" per la Costituente si a~ i11cnte inoltl'ata. o addidbtura a elnho- scelta isbi.tuzional,c da parte degli elr.t1 vlc:'lHlal momento decisivo. Dalle sue rnzione della Costitu.zione finita. L'idea tort italiani passa innan,1;i a qualslasi sorti d1pcr.dono quella della g:io\i ne, di tenere ancora per me9i.- doPO elc- altro impegno e vincolo (e cioè, annul· ~ro("il";?, inSicllatlssima dcmocraZia 1.ta, zioni politiche che. piaccia o non piac· lamento formale, nei riguardi dr.Un C'A· linna; e fuorJ rcìla democ-razla non vi da. si far.inno innanzi tutito sulla quo- litituente, del giuramento dl fedeltà nl· i:: 1foc1scit;1 per l'Italia. stione tstituzlonale - il paese nell'int la monarchia dei funzionari dello stato certezza, era unXdea incosciamenJe e delle forze armate; LUIGI SALVATORELLI

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