La Nuova Europa - anno III - n.4 - 27 gennaio 1946

LA NUQJijl,EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA :ANNO Il[ - NUMERO 4 ♦ ROMA - 27 GENNAIO !9~G ♦ . IN QUESTO NUME_RO: Fft,'.NCESCOJOVINÈ: TEATRO p•.• POLITICA ESTERA PIETRO PAOLO TRO&IPIOO: N U O. V A . LUIGI SALVATÒRELLI: DISCORSO POESIA ROMANESCA • p. : ALL_ A CONSULTA ALLA. NAZIONE EUR0~~1 VINCENZO ClAFFI: lVOYZECK p. UNA COPIA LIRE 15 SAPIENZA DI TECNICI '1 ALBERTO FERRAR!: RISANAMENi ·GIULIO CARLO ARGAN: ARTE p. G TO AtONETA.RIO , ••• p. 2 NOTIZIE DEJ LIBRI •• p. G C HE cosa dobbiamo concludere clr, À LLA metd del mese 1l ministro ca la lunoa di3'cu.sslone dt f)OUti· Lussu recatosi a Torino, Ju ar •u LA SETTIMANA •• , p. 2 MAnIO VINCIGUERRA: ...MA. ' NON CON LE INGENUl'l'A' . • p. 3 UMOEHTO MORRA: CONTADINI ca estera aUa Consulta? QU6sto: sedJato dlN ptati deol'industrìalj ~~"tte:":t:éu:i:lt~n ::a1!S::. 0 1T"c~~ 1::~ ;~~t;$;j~a~~zr~:~!~ 0 nd~ fa 0 tio 8 !:~t:i~a1:enl!liiJ~~~~e::e ~~ a;g~!. ~;a~~~!Wo::z~~ ti1:~{~~:, SENESI ·• , •••••• p. 3 ANGELO CRESPI: LE:CONDIZIONI SPIRITUÀLI bELL'lNGHIL– '.1' E BB A . . , • . . . • . p. 7 ROBERTO PANE!': MOSTRE NAPO– LETANE E PERIZIE D'ARTE p. 7 SEBASTIANO ACLTA..:XO': F' RA XC H E PAROLE SU LL.A. SICJ LI A p. 8 fosse che la ConsultG non ha tempo di sfstend.o quelln stato tU cose, bisogna, :ì:irc1~ire~:i~~=~al:/~~:1:t,~~: ~!f ;:Ò ~f!iJa~hee l!q~!~'it;a~: * OJECO VALERI: PICCOT.,E CITTA' ROMANDE ••••• p. 4 siOfl,',; le direzioni dei orupp1. o almeM uom.o di. gran cuore e impulsivo, .d: par~chie di esse, non hanno ftunzlotia· commosse all'evento e parlò commono to; oonuno ha pariato di quel che ha e sincero egli operai, non nasconàen• ""'""'""'""'""'="""==""""""""""""""'""'==="""===="""== .. I r:1:. 10 M~U:/ r~~o~t~:~~1o~:':~('~r ::~z:i l,/'~~~~et~~':1s 0 a<;;t,el r:;:sr:::. DI se o R so~ • :~~r1t:f~t~:;:f;;:, 1:r~~:=b~ :;~:;. ~~~~ ~',~:': 01 :i'Ue ilb~~~~I~~: d~i :o~~ dt-rabUe l'abolizione di massima. R1peti· dl Savona e altrove. Pu Jnoenuo, lo so zloni. per rennesima volta, delle bene· - e probabilmente lo riconoscerà aw merenze itaUane, dei voti deou aueat1,· che lui - percht tm-mecJiatrm1enteJsuL1 qualohe ricaduta, perfi .no, nella u;itto· le varole del ministro, si planto tm ALLA NAZIONE EUROPEA ria mutilata» H mlto . pr ogenttore dei oioc'tlettoal riba.ssoin borsa. fascismo per ecceUenza. Troppo spesso Senonchè a questo punto ci sl fm mt~ la c011..dderazwne dei problemi--ital.iani schlaro110 i soliti teCJllci che sanno tu.ti l stJta trattala sen:?a riterlmento alla ::c(,ts~e =n~o;guft~:f'~~!' s~°r::esfn!:~ L 'Ei:i! ~~~a~~~~:rg~~o -~;: ~;~ cS!~i~1:e~: ~a~os~~W~ 0 ~J~~-~- =t:::~~:::ii:::~1:,!"!l~~!'::t:~e.o:t ;:o~r:~e~!i !a::an~':%":,':r Jb~~; :! Veram~~• s!1èn~l~~~ria~cf~ ue~i~~ st!l1 :::~aJe:~~~{ord~~i~!u:~~ ralç- d' politica estera, unicamente t sul za commovente e padrone delle ferri~ slstema dt vnlorl. morali ed estetlct; se al seq>lo XIX - come -;:;n sempllce fe• tono dell'e:ta.Uazlone e deUa recrim na- re». La direzione della Fiat venne foo• non praticando l'esaltazione di un cer- nomeno disgregatore Ma prima e più. zion.e: e cf~ eon ·1aenta.Utd verofcace· ri co1i wi co,rou.nicato H quale non .dl!"l to modo di pensare e di senti:re, 11 di· f:a~t!~ouJ1~e:~~~~~~~s~1a~fzrz~t!re~ fn~~~:u:,~zl:~:u~~~=s~t~z:::~nte !Tivs:,roinc:;n:C,~ss:aeis!!at~ll!n_tf~~ :~(2 d~11~ 1 ~~rT!~ro~v!l~i~~~a~~eo ~1~\~ unificatore. Dagli sconvolglmenu delle N,:m, c:nrremmo tuttavia esagerare. aveva fantasticato di mancanza di cari Questo sistema s1 dovrà costruire appo- Invasioni barbariche, dallo sminuzza• Qualche partlta all'11ttivo c'è stata. Ta· :~~e~toC'':ft ,~e:;:, :i1~rfti~t ~ ~:~¾;~ sttamente. Non Potrà essere un'aggiun- mento anarchlco del feudalesimo sono luni dt'scorst han?UJ(rattato C'on esat· elle aveva mentito (e in certi ambien– ta al sistema eh~ serve alle naziont, del sorte fe nazioni. Se non fossero sorte, tezza e tranquiU,.ltcl dt questioni parti· ti to,•incsi si bu.ctnt>financlle che ai quale invece Significherà, per lo più, mai sarebbe sorta l'Europa, nè oggi J>01 -•~Zan IJ). e,., Andreis e Fazio sui con· vesse mentito sclenteme-nte, fa ccnw la negazione. Questo sistema sarà l'opei tremmo parlare dl Statl Unltl d'Euro- fitte occJ4.entale)c C't stata una recisa butta coi otuocatorl al ribasso. per fini. ra di un'azione propriamente morale, paR~:~~i:- 0 :~r~COS!ddetta _ del· ~e!a dt pos1zione contr.o. ao~i poUt1ca di partito .•.) E tutto q11esto armeoolo i! .;!;~~:11~ 1 !e ~i~rti J'zii°tn~~~clÒ l'impero d'.Occlden_le, teocra:a:a - cosld· ~~~ano~dl bl.ooco.MU, e p(u. diverse pa~· :i:a~: :::i: 0 : ~:i ~l:~~}1"Jt 8 ~:};!2 che vi ha •n essa dl specifico e dr au· detta-di-InnocetlZO III, impero di car tz.. ~da. :"fUtt a Parrl . 1, 1 on 80 !1' 0 mancate da 1 ·· 10 v. e pli:1 tardi dl Na•""'leone,non ru· _talu...-:_. ~-J;>q, ostazloni uener_au, som~ne ne, in ta 2 4 oenna n: ~1!°~ 0 fuft~a u~!t:i 01:0~1; _voJfn! rono creazioni d1 utntà~Uropee, .nè nel· J»a ttitt~vla Utal, net discorri dJ El· I.n cona:lderatlone dell'lnauflh::l-eate u~ sere speclflca -e autonoma». le intenzioni' de!. loro autori, ni!l nena -naudi; dJ Parrt, di sawatoreiu. i.e non gegnaztonte òt canJODe e ·dell"imp011Slbllltà Questo sl legge .nel' Discours à la tta· realtà. Nel loro elomento Positivo - pretendiamo di fare •un eJenco..... esau• J cut e\ trovano ile COTn,pagal& el.et.trictle Ylon Europlenne, di Jullen Benda, scrit1 che naturalmente non manca - rlspo- riente). 1i presidente del Consiolio s di eJ181ourarc le necessarte tomtture dl to nel 1933, tradotto ora tn {tallano (da sero a certe necessità, a certe suuazto, mliifstro deolt esteri ha parlato con ~~a~Iaot~!Ft;!'hè ;n!7t~~e::~~ ~t!c~~~U)e:i~g:,e~~ i~~nc~~ovcti ~~iif::~:~:e n;~~~r:I ~r\i~1;i::. grande r~allsmo, talora anche ecoesat." si ~nderàH •1avoro J>er un perlodo Torino. L'fn12':auva è stata opPortuna. ma che erano comunque altra cosa dal· vo, e al tempo stesso co.n. un patrlot· di una o due settimane. perchè H· soggetto del discorso di Ben· l"unità europea. Nell'elemento negati· tismo sinceramente commesso; ma an· Sapienza =::. e lmorurfede - del tee. da, e I slngok t~mf in cul è svolto, SOJ)O :ntra~u~~fi~~t~~~a~~~ci; ~~c~:: ::; r:} a1ia s:::!~::a:::ia:~;. n#çf- .d1 J)~~uqa~~~l;~~ro~\~;· creazione. mo•. sce) all'unità europea. Lo sbaglio nel le diverse questioni del trattato di pa– rale. Questa tmPoStaztone g('nerate è mezzo sl risolve sempre, se non è con ce, se11za tracciare le linee di u11a po- ,, giusta: vediamo come Benda la concre- retto a tem1>0, in sbagllo net fine. Il litica estera. It liana. Not ..sia1n.o ~ua– ta. L'Europa non è sorta finora - di· Benda ha torto quando 1nvoca una rt· si, oo,it olorno dt pfù, che· sOlo i1i.qua· ce Ben~a - perchè non c'era una vo- j';,_al;!:zi~:e:d~ ~arr;:~~~Ìtc~1~"cC:~~g <lra~ le 11ostre fllU;Stioni parttcolafi ~f~~tfl~~rJ;c~~r::J'd1~~:;; 1 i~tto~!~ wno il successore CV. Carlo Magno e non tn lt,nee generali dJ ritJostruzlone e uro· Vi sono state· 1n:zlattve tnd!vldualt per di Luigi XIV,. In i-ealtà, Napoleone s1 pea 1Mr<l 1>0s:.-ibil,e ridare aU'ItaUo. u.na crear.e l'Europa; ma esse hanno falltto comvortò come un successore di Lul· polJtlca lntcrna:?ionalc. contro la volontà del pop01! europei dl gt XIV, che, barando al Cioco, voleva esser dlvlst Questi sfortunati iniziato- truccarsi da Carlo Magno. tt si chiamano Giustiniano, Carlo Ma· Benda ha torto dt varlare di oi,era grio. gli Hohenstauf~n. Innocenzo nr. folle dell'Ottocento.· a prop05lto delle Carlo V. Napoleone. Per verità, questi fonna.ziom. na2ionali <li quel sef:olo. lnizlalorl ebbero -un torto: essi furono J L'unità italiana e la german.Ica. .i. moti tiranni dell'Europa. o almeno voUero di liberazione dei popoK batcanid, da· esserlo. Volevano farla per sè stessi, nubiant, del pop(>lO J)()iaoco sono stati per possederla. Ma « fossero anche stati fatti fistolo~Ci: fatti europei. non anti– coroPr<'nslvt e d:sinteressatl. non sareb· europei. Il moto delfo nazionalità nel bero ugualmente Tlusc!U a far l'Euro- secolo diciannovesimo esce diretta· pa, perchè l'Europa non voleva esser mente dalla R•lvolu7Jone.francese,· fat· faita ». to per ecce1tenza eur0i>eo. Che 1.1 moto Qui lf pensiero di Benda lncom-incla delle nazdonalltà p0rtasse Sn grembO a fars\ Incerto. Perchè l'Europa «vo)es- il :nazoionau.smo, è vero, ma non è det· se» o e non volesse» esser ratta, occor~ to che lo svolgimento e Il trionfo dJ reva che ci fosse una personaY.tà euro- questo fosse fatale. rin! I r:~r:1o~oen p~;~;t~~-e~~~f:. ca A~iaf~o sv~ 11~~:~~i! 1 :oc1::i1i~aJ~~~ Non c'era un'Europa. nè al tempo di nazioni. l1 moto federallstn. gli Stati ClusUn-lano nè a quello di Carlo Magno. Uniti. d'Europa. Il progrnmma cti Ben· C'era l'impero romano. o 11 suo ricordo; da. di fare l'Europa rinnegando le na• ,ie~~~ad\~e~~t1;tten~~!a~on~e~~i,3~:: ~;:n~:o~~aè ;;;t~~t~~~eC!~l L~te~~da ~~t~~~a. ~~;~btt 1 ~~a c;~;i~~~\'·n~ :~ ~: f:~~r~~~ ~~~!~!fe ~~r;a~~~s~~: J'Europa. · z1onallst1ca se :non l)Er mezzo di un'aJ; ; L'Europa è sorta appunto da una cer. tra pass1one: c:iuesta pub essere d'al~ ONU O UNO? S ULLE ooConne d.el otorMU Hallani seguita a far bella mo&tra di d ta siola ONU; r,er le più sola, m.a talora assoctata - m.aoari nella stessa notizia - con faltTa UNO. Ba$.terebbe u.n mtrnmo di riflessione per convincer– si che eh) i assurdo. Una sigla i, per sua natura. eminentemente i11ternaz'o· nalt, percM unica per 0011.isoqqeU.o; e la stola untca non può che essere qu_ella ori,oinaria~rispondente al tttOlo nella Unqua di coloro che la sigla han· no creato. Unlted NaUons OrgarùsaUon = UNO: mentre la stola pretesa Ualia· na. ONU, ~. oltre tutto il resto, arbitra· ria. mancando l'iniziale di una delle parole. E se noi italiani adoperlamo una nostra sigla, perchl oont auro pae– se non J)Otrà adoperare la sua, crean· dosi cosl una moHei,ltcitcl. fncomprens!· btle? Vooltanw far2 del 11aZionaUsmo anche ln fatto di siole? Noi pensiamo che, per promuovere una buona volta una dispo$lzf.one di spirito mternaZto• noie, supernazionale,- anche queste 1J'!t· nuzie abbi.ano la J.Qro importanza. l. 8. •• ~· ta assoctazlone dt vtta - rensi:osa, po· tronde la passione della raglQne. Ma la lt!ca, economica, cultura!e - del dlver· passione della rag(bne è una passtone, ~I J>Opoli europet. Romanità e crlstlant· e tutt'altra cosa dalla ragione». Nol dl· ~tà hanno fornito la trama spirituale di ctamo invece che ta passione della .ra· Lter~~~t=t:; s1:t~ l~~~ 1 wi~: ~~g: ~f~ssèa ~~:s?eer'i'~a i~tr:iac:: ~~:u: 1 '"""dlv"'•r"'•"'l "'•ta"'"'11"':m"""a"'n"'o"'n"'d"'l•"'tr"'u"'g"'g"'•n"'d'='o"'1"'·•"'t· ~ non avrebbe mal avuto consistenza. co. fa ragione generatrice di sent!men– fonnazlone di una naztone france· to. impulso d'azione. 1t Benda, del re- taccamento alla provincia, alti. città, le &e, g\!:rmanlca, Inglese. 1taHana non è sto, è tn contraddlztone con sè stesso. tradizlon!i e gI1 sP1rit1 locali. In Fran• •~ come proclama ff Bt,nda - un fatto perchè, dopo aver Invocato un nuovo eia, nel pib. anUco stato unitarii:, d'Eu~ ~~~~a~d~t~~~ ~~n~~~~1~~e~::~:~ eira~:;:~~~~aur: ~w;~n~ 1 J~ 1 11:: cli~: a•s~e:::: t~P~fst~~:e.P~vfvtZ:Z:. ~~rsl identità, fra f due fatti. Se c'è un rezza, dell"a razlonalltà, dello sptrito ra conserva, vivi e vi.vacl, t suol can· fp:riodo per cuf pub parlarsi di un'Euro, apç,ntneo. Non sl pu~ invocare, al tem• toni. P~r vie st.mi11 polrann0 .e dovran· E:s~~l~t~di~~{g,\~~~~icd~·~.1ui5t~1ctr~ ~~~· d~J!':st aD!~~=i~~r~T-~~ r; .f::~r:! ~t~r~:e~ -~nlU d'Europa, unità di fede;\dl coltura, di prlncJpt, all'altro. • d'or 1 p01zzazlopè potttlta,.. OreìyMgH .·L'Ital~a si ~ ratta fondando lnsteme LUIGI SAL\IA'l'ORELLl SQUADRISMO 'PERPETUO A ,Ruffana. -in .q11eldi Lecce, t stata devastata la sede dellci sezione s.ociali-sta. SI .continua a prender anoUo alla letr. ocra, anlhe neoli ani.blentt di sinistra. daglt stessi socialisti e eom.unisU, aimUi episodi. E # Jia oran itorto. Sono, per' 1101 /atti assai pili gravJ di queW dd banditismo comune. C'è una tende11za deciSa, ostinata; c'I!, temiamo. una vera ~ef:,~~t~ 0 0::~::::du: cs;:::°p!:U~ re noorosamente oU esecutori, vercM passi la voglia aUa qente di stmiU t.,n,: . prese; e - soprattutto - ricercare, a fondo. sistemaNcamente t oromotorl. S'intende v=hie h E Ja ,laricerca deve an, che avere la volontà dt scovrtre 14 vc1 rità, Jutta lo verità, uient'd1tro che la verità. "GIUDICA E MANDA,,. L EGGO nel primo numero dl ·B*– fagor - dl ,ctH fu pubblicato 41 · manifesto, del Russo, tn questa stessa rivista, e dì cui pu.bbllch1MW i' sommarlo tn questo stesso numero ~ questo oiud1zlo sul mio opuscolo Casa Savoia nella storia d'Italia: « opera a carattere spiccatamente fJrammatistico e che, come t-Ole, esula dal 001111>0 sto~ rloo proprta1'1'Unte cùtto ». • Niente affatto, eoregio Minosse; ni n-. te olfatto. Quelt'opu.scolo t tmo studW storico, rioorosam.ente storico, nelrim~ postazione e: nello svoloimento. Che poi io abbla, aUa Jine, indicato la relazione /Ta i ri3ultatl storici di QtleUostudio e iin pr.oblema politico attUale, 1101i to: gli~ nulla alla sostanza e aU'importanza storica del lav9ro, I oiudici frettolos~ faranno· bene a leogerlo con atten~ zfone,· rie rltrarran,io buon frV:tto, se non dt cognizione materiale, dt com, f/Tenl#OM ., appro/on.cUmento. L •• J

RkJQdWJsaXNoZXIy