La Nuova Europa - anno II - n.11 - 18 marzo 1945

f/ LA NUOJ::4 EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA !ANNO II - NUMERO 11 ♦ IN QUESTO NUMERO: LUIGI SALVATORELLI: V A TIC t,.. ROMA - 18 MARZO 1945 ♦ ANNIVERSARI IW'IOIZ ION"S lff A8001f. P08T AL.a UNA COPIA L. 10 rista dovranno enere forzati ad una • lt.'0 E CREMLINO , .• p. 2 MARIO VINCfCUERRA: ACQUE STAGNANTI . •• , , , • p. 2 u•: LA SETTIMA.VA, , .p, 2 LIN CHIEH SHENG: LA RESA DEI CONTI IN CINA, . p, 3 N. P. COMNENE: SUGO ERI MEN TI PER LA PACE. , , .p. 3 DANTE ALDERIOHI: MUSICA p. G FRAXCESCO FLORA: V I A G G l O D l FORTUNA (V) •••••• p. 7 PIETRO PAOLO TROllPEO: STEN. DHAL, CLAUDl::L E I PRETI p. 7 CARLO MUSCETTA: / L l B R I p. 8 FRANCO LOMBARDI: AN AL l SI DELLO SP"'J:Cl'J'O Tl:)lJt;SCO: LE CANZONC , , , • , . p. 8 &) ctn,lf /,~t'k°J~,:A i17'N°A 0 tt;( gg: LIONELLO VENTURI: A J( E R re A S ETTJJ (A.NA 44 tristi anniversan, ver UJ pace e /.a liberti} europea. 12 marzo 1938: HitJer occupa l'1lustria. 15 marzo 1939: Hitler occupa la Cecoslovacchfa. lm.mediatamènte do– vo (e occupazio,al, l'an11essione formale 1>er('u,ia, 1, «protettorato di Boemia , dl Moravia• ver l'altra. Furono le vrt· me tappe della schiavitù europea; le succeuive si ebbero con la ouerra, fino au·occupa::ion.e di quasi tutta l'Europa continentale, comprttsa l'Italia. Rimane tuttat."ta all'occupaz!One boe mo-morava un posto a parte, nella serie ?':.i~c:/ro"'!lz!~Uata~t:!!rtio 1:1~/t,~~- ;chlacclante caduta; ma, giunti al PIUI;· - r- : !ro~~ ~t :!~'f~~~~lasg::rr:• fin1:i~~~q Q <_: da comprendere per che cosa dovrahj 1 • :~ - essere disfatte? .. Churchill aspira ~'\ · 1 " ritorno dl un morido 11Onmolto dissi.\ i~ ,. mite da quello del 1939, Stalin ouarda , .. alla mfollore opportunità per l'Unione ';° ~'C !~,1::e'l!fé i~,~~~~;~~j/n°;!v'I',!: ~~fu '~\ : vaeil del mondo che la tradizionale • neutralità americana Ila Ji,iito <U avere .. un senso. Ma quello che not abbiamo blsouuo di sapere e come questi fint dlifere11H attl11qermino alcuni principii comuni, 1 qualt po,sano ouadO!]arst (a approi:azlone dcoll uomini comuni~ li mistero nel cam;>01'tternaztonale t am• miret:ole 11eiromanzi di Phlllivs Op– pcnheim; ma, 11elmondo reale. il mi· stero significa la morte e il disastro JJermlltont di esseri umaul. Se f nostri capi non intendono ci~. i vrobaòilc d1e essi vincano u,ia campaona e per· dario la guerra•·. ME FA1TO POLLTICO • • p. 4 .f>'OGGI •, • •, • •.• ,p. 9 GUIDO DE RUCGIERO: RICORDO G DI GESJIUNDO • , •.. p IO UMBERTO MORRA: IJE LLA L-E- UMBEHTO SABA: ALCUNE SCOR- GITTTJtITA' • •.•••• p. U CIATOIE • • • • · · p. 5 GIAN CARLO WICK: FISICA e TE• ALBERTO MORAVIA: CINEMA p. 6 DESCA • •••• ~ •• p. 11 VATICANO E· C RE M _LINO L E vocl corse ripetutamente, e con plll lnslsten;m negli ultlml giorni, di trattntlvt!, o 1n·eparn21onedi trat– tatlve, fra la Santa Sede e li governo dell'U.H.S.S.,sono state smentlte, sia da 1>artevaticana. sta da parte russa. Non sompre, soprattutto In ,1ffarldiplomati• cl, le smentite del governi vanno prese ctproca ostilità. che, or J>lllor meno nccentuato, dura tuttora, anche se, dall'entrai:.\ tn guerra della Russia con tro la Germania all'3culrsl del conflitto russo-polacco sl &l3 Potuto 1>arl.1re d1 una Cèrta distensione. Lo un senso aSSoluto; st trat.ta di una Dletro que.ste vicende diplomatiche materia In cui fwnloç,a regolarmen~. russo vaticane et sono lmPortanU. dlf· per taclto consenso reciproco. l'istituto ficlU, seco!art questioni CQCleslastlche, Oclln e riserva mentale•· Potr~ d.1r- 0 politi<'o•r.ioll~tos"'. Da p,.1.rte\·at!cJn:. si che questo fosse uno det -C3Sl: e, pc:r probabilmente al osserverebbe, rtspet· wrttà, cc l'augureremmo~ Gtacch~ li to a questa seconda dcftnlzlone. che u problema delle relazlonl fra S,1nta Sede primo termtne è di troppo: si trat~ dl e Unione sovlcllca è qualcosa di molto rcllglone. sempllcemente, e non di po• ::;~.cr~r;iw ;:~t~1fo"idelfi~nn~.:l~i:;aCf d (come per l" Au,trla), ~ quello delle neccultd di ouerra. Hitler aveva dlchla rato, alla vlolfa di Monaco, ch'eoli 110n volevo ne11pure un Ceco. l{e vrese, a Monaco. parecchie centinaia di mt· oliala; tna votcva ancora sostenere elle avri,ano il torlo dt essere Jrammlschfa• ti eo,i , Tedeschi. Ma l'ocrupazlone, do· po l'annessione s1tdeUca. della lfotmia e della Morada, fu il delitto sadico. la follia vura. Ci fu chi esclamò. al sen– tirne l"annun.:io: questa i la « spedt:lo– nc di Spaona • di Hitler, intendendo dire co,~ ciò. che da quel punto comin dava per lul la corsa all'abisso. Pur– troppo, in quella corsa siamo stati tra• scinali tlltti. Ma le nazioni no,i muoio– rio; e noi assi9'iamo oià al pri111:lpiodt ricostltu::ione della Cecoslt>vacchla, pre• parata dalla tenace silen.rlosa rcsistcn· za del popolo all'<>ppressionestraniera. I. S, PREOCCUPAZIONI H AROLD J. Laskt i molto prcoccu· palo dell"andamento diplomatico della auerra: « 1 tre capi - eall ammoni.;1ce - ci propinano una oran .(11W.. 'i:il di nobili fra.si; ma ounndo cer– !."an& lii con,·re!arle -in tr:nnlnt eeono miei e territoriali non raooiunuono un risultato superiore a quello di <lare Il massfmo risalto all'atferma::tone clte la Germania ,iazista e il GiaPJJOtle mi(Ha· DIAGNOSI T ROVO nella· vrcfa:zlone ai Ruy Blas di Vlctor Huoo ouesta ana· lisi dei fenome,il deo,merativi di uno stato: « Nel momento in cui u11amonarchia sta 1>er ctidere• si 1>oss&noO8Sert1arc pc,rcccllt .Je,iomenl... Il re(;,tO traballa; la cll11astlast spegne,· la lcooe cade in roui11O; l'1mttà volitfca t1a irt briciole nel dlrputar{i deol'lnt'>ioht; uH alti ora<ltdella società s'lmbastardtscono e t1eoe11ernno;un indebolimento mortale sl fa sentire in tutti, dl fuori come d, dentro; i urandi affari deUo stoto sono a terra, solo t piccoli 1or1O iri 11tedi. trl8te spettacolo vubbllco; non c"i vo– li:la, f1on esercito, non finanza; ciascu· no l11.dot1Inache la fine i prossima, ricch~ tn ttttH oli spiriti c·t il. fastidio df'lla vloilia. " timort det domarti, la dlJ ]lden.za i;erJo tutU oll uomini, lo scorayoiamento per tutte le cose, di• suusto profondo•· m. T. 'attuale, di molto importante. Non st litica. Ma sta 11fatto che tutte le que• esagera affc1mando che dalla sua aolu• stlonl riguardantl organtzzaztonl socia- =======,.,..,,,,.,.=,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.=,., ztonc dlpcn<le In buona 1>3rtela paçlft• Il, costituzioni e funzionamento dl au- cazlone dcll'0uropa orientale. torltà gerarchiche (con relative dellml· rondamentall della polltlca zarlSt.:a; ed Mal come In questo argom':!'nto al pub tazloni dl territort) e tn generale eser- MSa raggiunse 11 massimo dell'lnten· dire che u presente è flglto del J)3SS3to.clzto d'tnnuenZ3 su vaste moltltudlnt. sltà sotto Nicolb t: tanto è vero che La questione delle relaztonl fra la Ro· finiscono sempre per rivestire un aspet• oppressione politica e persecuzione re– ma vaticana e la Mosca sovtettca non to politico; e a magglor ragion~ quan· Uglosa, Ubertà politica e Ubertà rclt· è sostanzlolmcnte diversa da quella do siano ln gtoco forze 11 ..:obilarga glosa vanno del pari. Tuttavia l'op.?ra tielle rclazlonl fr,1 la stessa Roma e Ia e profonda eCflcacla come le fedi relt- cll e sromanlzzaztone •• con la violenza Pietroburgo 2arlsta. Durante una gran glose e le chl\!Se. E se ciò è vero '<lap- e l'Intrigo, fu compiuta sotto lo zar 1>r1rte del secolo XIX queste seconde pertutto, lo è tanto Più nelt"Europa Alessall'dl'o JI, col ritorno all'ortodos· relazioni sono state cattlv-c, o non et orientale e nel Medio Oriente, ·ove ta· sia Oella diocesi di Cholm .Clnpolacco, Sono state affatto. E' noto come al tem- lora re!lglone e naztonnlità, chiesa e Chelm) nel..,..1875. Po di Gregorio XVl e dello z.1rNicola I, stato finiscono addirittura per confon• - Rimanevano e rimasero i Greci Unt– nonostantc !'atteggiamento che chlamc· dersl. Ed è. lnflne, tre volte vero quan· u della Galizia orientale, toccata all'Au• remo « leausuco • (Intendiamo, lealisti- do ci stano di m~zzo go\•ernl ,o regimi 6tria, che naturalmente non pensava a co verso lo zar} del pontefice a propo· a tendenza totaUt.ar1a. rare palill~ eccl-estasuca ortodossa. Ep– slto della rtvotuzlone polacca del 1831, Net successivi lncontrt e scontri fr:i. pure anche qut non mancarono dlffi· si venisse ad una sttuaztone assai te:m. ·la Santa Sede e la Russia, zarlsta o so· coltà, da parte del polacchi. I quali, cat• per la Politica ecclestasttc.i seguita dal vletica, ~corre dlstlngu re due qu~ tolte! quanto gn ucraini unili 3 Roma, governo zarista In Polonla e In Russia. suoni: quella dei cattolici romani dl erano e sono, però. ·cattolici <il rito la• Sotto Pto IX, l1 concordato del 1847rl- rito·tattno, e l'allra dcl.cattollct di rtto Uno, J>erl quali la «latinizzazione, ec– ma.&elettera morta; e nel 1866st addl· greco uniti a Roma. La seconda è ;ta· cleslastlea del Greci UnlU era Il venne alla rottura delle rcla1.lonl diplo- ta in passato quella che ha dato luogo venda,it della polonlzzazione ucraina. mattche. Leone Xlll, seguendo In sua a maggior! difficoltà; ed è naturale. I Certo, questa politica polacca non trovò J)Ollllcadi avvicinamento al go\'-ernl, e cattolici romanl dl rito greco, 0 «'grect nel governo austriaco uno slrumento tn particolare alla Francia e alla Rus• uniti•, ~r- l'ldcntltà appunto del rito. cosl compiacente come n Santo Sillodo sia, - politica non senza. stretta rela• hanno una ca1>acttàdi attrazione verso di Pietroburgo lo trovava net go\·erno zlone con I suoi plani. o piuttosto le t e greci ortodossi• ben maggiore del zarlsta; e tanto meno lo trovb nella sue vaghe asplrazlont, ctrca la questlo- cattolici. di rito laUno; e &'Intende che s,mta Sede. Ma nè \1.enna nè ti Vatica– ne romana, - riusci a eoncluderc net dal greci ortodossi questa attrazione sta no poterono Interamente neutralizzare 1883alcuni accordi con lo zar Alessan· considerata come tncltamento all'c aJ)O- la 1,resslone polacca, a cui - si capi· i:lro li I per ~ questioni cccleslastlche, stasta •· Ora, la rellgtone e la ehtesa or- sce - Il ck!ro polacco non era estraneo. e nel 189<1 furono anche riprese le di· todossa, era elem,ento lntegrante, anzi srasctato l'impero zarista, rlcostltullasl rette relazioni diplomatiche, senza che costltuth-o, dello stato russo; e forse la Polonia con larghissime zone ucral• questo eliminasse l frequenti conflittt neppure nell'Impero _bizantino- di cui, ne e bianco-russe, la questione del gre- ,,. tra l'autorità vaticana e quella zarista. per questa parte specialmente, l'tmpc• cl uniti divcne quasi interamente una Con la rivoluzione russa del 1917 (più ro zarista cl ap1>arela continuazione - quc-stlonc 1>0lacco·vaticana; anche se prcclsnmente, con la rivoluzione di ot- vi era fra chiesa e stato un cosl su·etto con asprezza minore che al temJ)Odella tobre) le relazioni diplomatiche fra legame o meglio un assoggettamento Russia zarista. perchè i polacchi non Russia e Santa ,Sede tornarono ad In· cosl comp~to della prima al secondo. giunsero fino al punto a cui erano ar• t.crrompcrsl, e noi:i furono più riprese. Quando la Russi.a zarista, tra la pace dl rfvatl gli zar. l\la ll meno che Si può :Vl fu un momento, - quello òella con- Andrussovo del 1607con la Polonia e le dire è che la repubblica e 11clero po– 'ferenza dl Genova del 1022, con aml· spartizioni della Polonia alla fine del lacco non furono particolarmente be– ~evoll lncontr1 fra dlgnltart ecclesla• secolo XVIII, divenne padrona delle ncmerlll di quel ritorno a11'unlone con ~cl e sovietici, - tn cui si ebbe l'lm· terre ucraine e bianco-russe. essa vi ltoma che si dellneò in qualche Por· pressione che una rlpresa 1 Q piuttosto trovò lo stato dl cose ecclesiastiche zlone tielle popolazioni russe occlden– uno stablltmento dl relazioni, fosse nel creato dall'unione a Roma sotto li rlto tall e merldtonall dopo la caduta dello c.impo delle probabilità: ma fu lmpres- greco sanclta, non sc-rua la pressione i.irtsmo~ alone fallace. La missione vaticana. dello stato polacco, dogli ortodossi di Nel venti anni fra le due.guerre mon– Walah dl soccorso alle popolazioni rus- quelle regioni nel sinodo di Drest·Li· diall, accanto alle difficoltà fra Varsa· se, del 1922 e annl successtvt, fu l'ul• tovsk del 1596. Liquidare questa unlo- via e Rom.! t>er t greci unitl, cl fu li Umo contatto, a cui segui non solo un ne. ottenendo e imponendo 11ritorno conflltto aspro fra 'Mosca e Roma per <llstacco completo, ma uno stato di re- all'ortodossia. fu una delle direttlw la 1>0lltlcaantireligiosa dei Soviet. Quc• sta andava ben al dt là dell'apparte– nenza .:ill'una o .1ll"altra confessione o ~~~~: c;!~tl~ se~u"1~e~ci~ q;;:; qualcosa, a causa di quel mo\•lmenU dl unloi.e, o riunione, 3 Roma verlficattst anche su territorio sovteuco. Rttraccia• re le \·tcende.. 01 quella politica e di quel conflitto non possiamo. per man– canza di spazio. Diciamo solo come ne– gli ultimi anni (p,1rallel,1m-ente alla trasformazione Interna e alla guerra eslerna, ambedue di rarattere nazlona• le) si sia delineato nella politica eecle– stastlca sovietica un cambiamento note– vole, e che tutto fa ritenere st.ablle. La chiesa ortodossa: ~mbra om1al a\'er di· ritto di clttac:Hnanz.anella nuova Rus– sia; e cl s\ pub J>erfinodomandare se non cl an•lamo a una ricostituzione, - sostanziale. se non formale, - del· la chl-esa di stato. Con questo, le rela• zlont tr3 Mosca e Roma, se da una par· te possono trovar rimossa la pietra dl scandalo della polltlcn antlrellglC>sa. ateistica. possono nncho incontrarsi In un nuo\·o tnctampo, In un'eventuale rf• presa di una J>OlltlcaortodosS3 contro gli uniti a Roma. Il problema si pone ora In tutta la sua acutezza con l'occu– pazione russa e la stabllita riunione al· l'Unlone sovietica delle terre ucraine e bianco-rosse a est della linea Curzon. La compllc:tzlone del conflitto polltl· co·naz1ona1e·con quello ~llgloso-eccl~ stastlco sarebbe veramente li dl.Sasu·o maggiore per l'Europa orlent.ale, Non può ovv-Larst acl <"SSO S(' non a1>pilcando li principio di Ubertà rcllgtosa effettiva, per tutti; ma questa a1>1>hcazlone, per, tutte le condizioni dt fatto. non è un semplice affare di libertà lndlvtduall: essa Implica tutta una serie di slStema• zlon1 e <Il accordi fra I grandi comples· sl sociali, fra autorità di st.:ato e dl chiesa. Sistemazioni ed accordi che nOn s.1ranno possibili se non nel quadro ge– nerale della collaborazione fra le Tre potenze mondiali e attraverso traitatl– ve citrctte tra V:ltlcano e Cremlino: LU!Gl SALVATOltELLl

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