La Nuova Europa - anno I - n.3 - 24 dicembre 1944

LANUOMEU SETTIMANALE DI POLITICA E -LETTERAT ANNO I - NUMERO 3 .♦ ROMA, 24 DICEMBRE 1944 ♦ IN QUESTO NUMERO: LUIGI SALVATORELLI: L' f N 'f 8 R· NAZIONALE DEGLI S1'ATC E LE INTERNAZIONALI D&l POPOLI ........ -~ 1 IL POLITICO: A. MM IN I STRA ZIO- NE E POLI1.'{CA , p. 2 P. P. TROMPOO: CH ED ~ • p. 5 ALDO PALAZZESCH{: e R o N ~• e H E DEL PASSATO REGIMt.' p. 8 DANTE ALDERrGHI: MUSICA . p. 6 A.. PICCONE STELLA: PAR O LE 8 NOTE_.. -~ 1 ALBERTO CAROCCI: POCO DI BUONO .••..••••• p.7 • .. : LA SET 7' /MAN A , , • p. 2 GIACOMO DEBENEDIDTTl: G I UE R J. MARIO VlNClG{l.ERRA: LA PO LI: TROVA TU • · • • • • • • p. 8 Zl,t •••• .....• p.3 Ò GUIDO GIGLI: LA SITUAZIC,NE GUIDO DE RUGGIERO: IL CENTE· JfILITARE • p. 3 NARIO DI NIETZSCHE p. 9 A. FERRARI: I PIANI MONE- GIORGIO FALCO: ATTUAl,lTA' TARI , •• • . p. 4 DEL MEDIO EVO , p. 10 o ARNALDO BOCELLI: D"AN N U Y Z l A· NES/MO E NUOVA LE1'TE– RATURA. . •.•••• , . p. 5 LO STORIOGRAFO: LE ORIGINI DELLA PRIMA GUERRA JfOND/ALE p.10 ROBERTO PANE: ASPETTI DEL LA RICO.C:,TR.UZIONE DINA• POLI p. 11 GERMANIA. DI IERI, D'OGGI, DI DOMANI H A detto Churchill. nel suo oran– de discorso ai Comuni (15 dt· cembreJ su Rtts.~ia e Polonia, che « per due volte nella nostra ae· t1eraziotle la Russta è stata oelvauota· uiente aooredida dalla Germania ». Due volu: cioè nell'aoosto 1914. e nel oiu· r;vno 1941. NfJi osserveremmo che chi vuol provar troppo rischia dì 110n provar nulla. Se S! vuol mettere assolutamente sullo stesso livello, sull'identico piano, le due iniziative di guerra tedesch~. si ari tva a una certa riabilitazione di Hitler, piuttosto che a una rinnovata co,ulanna di Gualielmo li. Femia re• stando la responsabilità primaria della Germa11ia tiella guerra del 1914, Que· ""'""'"'"""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""' ........................... =lsta responsabilità non è della stessa Q1«mtitli e auaWà che per la uùerra L'INTERNAZIONALE DEGLI STATI E LEINTERNAZIONALI DEI POPOLI L A futura auspicata organizzazion~ Noi non cl sogniamo di negare che internazionale, - a cui spetterà simili impegni imergovernativl stano la d"impedire nuove guerre asstcuran- condizione prima, « S..neQua non•· del· do, e all'occorrenza tm1>0nendo. la pacl· la futura organ\zzazi.one internaziona• fica soluzione del conflittt. e regola~do le. Ma siamo anche persua9l che, ove . i oornuni interessi per mezzo cU un au· essi ne fossero li fondamento esclusivo, torità superiore. - ,1ene per lo J>tù questa s;oirebbeuna base troppo rtstret· concepita sempllcememe come una as· ta. tropp0 superficiale: che l'assoclaZ\o· SOO:azionedi stati, un vincolo tra go· ne ~:sultante rimarrebbe qualcosa dl verrli. L'associazione e il vincolo PoS· puramente giuridico. esteriore. conven– sono essere tmmagi:nati più o meno zionale. e sarebbe esposta a dissolversi. stretti: si può oscillare fra la « lega di alla prima buona fo cattiva) occasione. stati• (StaatenbundJ, - a nostro pa• Significherebbe legar fra loro l rami, le rere insufficiente, e perciò accettabile cime delle p:ante. quando si tratta di solo come stadio \n;ziale o preparato· intrecciarne te radtcl. Sl avrebbe una rio, - e lo « stato federale• (.Bun- lega di stalì. oggi esistente. domaol c~ desstaat); sempre però si rimane. nel· sante; una addi?Jione di naztoni, e non l'idea comune, entro l'ambito delle re• una associa:,ione internazionale; timar tazionl giuridiche \nterstataU. Sembra rebbe la pluralità di organismi senza infam ovv•io che, trattandosi di stabi· la creaziorie dell'organtsrne\ nuovo. · lire un· autoiitò Internazionale. !.Upe· $ risponderà facilmente che nessuno 1,ore al stngolt statl oggi esister.li . que· pensa a un vincolo esclusivamente glu• sta non possa riposare se non sopra un ridtco•st.atale fra I popoli as.soclatl: che v,ncolo contratto dag\; stati medesimi. sarebbe ovvia. per li fatto stesso del• Non diversamente aveva lmmagrnato l'impegno statale contratto e mantenu– le cose la democrazia europea nel pe- to, la prese,nza dl uno sp;.ttto interna– riodo anteriore al 1848. Si parlava :ilio- zionale. di una corrente dt sentlmenu ra correntemente, - basti ricordare e di volontà. formant,i appunto l1 sub attuale. Il caso d'oggi è in/initameme più orave di Quello di ieri. Basteretbe ricordare - e non è che una delle dii· Jerenze -· che nel 1914 ci fu la mobili· taz-lone oenerale russa precedente queJ. la/ tedesca. Da Gualtelmo Il a li 1tler la Gernumia ha sceso precipitevolmente, rovinosamente, la chtna portante all'a· bisso: non è possibile mostrarla via· cc1Hc in quell'abisso. senza indicare al tempo stesso la discesa, e Quindi tl so• stanziale dislivello fra i due momenti storico·moralt l'cr Qtiesta stessa ravio11e, il rtsolle· vamcnto della Gen11a,1ia sarà domani infinitamente più di/ficlie che dopo tl /JJS. E perciò la tesi finale di Uuo L,a Malia nell'articolo « Gennani.a al di id del nazismo• (Italia Libera del 19 cor· renteJ per« Un'Europa articolata su tre Paesi - Gennania, Francia e Italia• rt· ouarda un futuro non immediato. A proporre oout QuelUZ tesi. l'Italia ,wn farebbe che danneggiare tnu:tilmente se stessa. Ma l'idea Jo11damentale dell'ar– ticalc di La Malfa era un'al!ra. assat più. giusta: e ctoè, che all' 1.1tdo-ma· nl di Questa ouerra il problema del pe· ricolo tedesco - o, più genemlmente, di un'egemonia europea - si porrà 1n termtni ben dtversì da Quelli del p,: riod.o dopo il 1870, dato il rovescta· men.to nel rapparto dt forza tra R-us• sta e Germ.miia. L ._ ~!a•z~1~.tr~r!~t! n;~:g~t~t~;:~fonda1~ ~ :~:.!~n~~~~ndo delle pattuizlonl lnter- ga!l':sml non avevano un'esister,1.3.g~u- re: ma s·tntendeva con ciò non una coe• Ora. qui è il punto per noi: questo ridica Internazionale, riconosciuta e as· sistenza. una oombtn:izione delle due spirito internazlona~. se cl deve essere sicurata. Anche quando rìconoscimentl assoclazionl. ma una lotta fra loro. In realmente. non può limttarsl a Ispirare internazi.onat. più o meno ampi, c'era• cui la prima avrebbe preso il posto del· e sostenere. tnV'i~·bae.gli accordi Inter· no {come. ad esemp:o. per l'Unione po· ~aol~~r~\l?~~~~~~~~/u~!t~i~e.~v~:O~: ~t~\~~c~~:eali~~~risie ~~:r~~re:. ~~I~ ~~~e~~~:~:~r·d~?:fi1~o~r~~I~ costituitesi Lutte In stati nazionali auto- tE:mente dall' azione governativa; che la Santa Sede); essi riposavano unica· governantisi, 9: sarebbero 3ssoc;ate fra prenda corpo ln organ,:smi propri. di- mente sull'autora.à. la volontà. l' arbi· toro. naturalmente e irrevocabilmente, stinti da quelli lnterstatall. Occorre col- trlo del 9'.ngoli governi: ciò che Questi e a\'?-ebl>erocostituito lo stato interna• legare dirett~mente con v;ncoli Inter· tl\-evano riconosciuto oggi, Potevano do aonale. gli Stati Uniti d'Europa. Sa· TI.aziona!!.stri!lgt•re tnsie\ne e fondere mani disconoscere; l:impegno oggi pre· rebbe bastato. cioè. 11 1>3ssaggiodallo i.n organlsml lnterna;;ionall tutta la vi· so poteva essere disdettn domani. Il stato monarch:co·as.solut!Stlco a quello ta. dei po1>0li. nelle sue diverse attività domma dell'assoluta sonanit.à naziona• naz.ionale•democralico perchè si deter· All'Internazionale statale del governi le formava il limite insuperabile per la minasse la stablle assocta1.lone del po- devtmo corrisµondere Internazionali vita di questt organismi imernazlonaU. poli. ass,:curante la giustizia e la pace economiche. 30elalt, culturall. reKg1ose. Era stata creata, fra le due ~uerre. una in'lernaz;onali. politiche del p0poH. Il fitto e robusto organizzazione internazionale del lavo· Circa l'associazione naturale e per· tessuto di queste d'[verse lnterna7i.onall ro facente parte della Società delle na· petua del popoli fra loro. una volta co del papali deve formare il substrato zlont; ma ogni stato poteva ritrarsene sti.tuitlsi o:ascuno In naz.one lndt1len dell'lnterna2i.onale statale. quando voleva, e anche sem.a questo dente, crediamo che non rimanga mo!· E qui ancora l'<'bbtezione sarà facile: passo estremo. Poteva regolare, trasfor– to oglortdella fede di un secolo fa. Già forse-chè noli esistevano gtà avanU la mare. so1>prlmere entro i propri con· il 184.S le elette una grande scossa; e prima guerra monrilale e nell'interval· finl le organizzazioni sindacali. da cui già il Mnzin,; ebbe a constat:ire e de lo fr:i le ctue ~imlli organismi? Non c'e- quell' urnc;o 'internazionale traeva l.1 plorare. poco dopo (luella data, la de• ra!lo associ.aij,onl del gen('rl J.)tù diversi propr;a vita. Abbiamo assistito al tr!i:;te 'kenerazione della nazionalltà nei nazio da un c:ipo all'altro dell'Europa e del spettacolo dei capi del sindaca!lsmo fa• nalisml. Dal tempo suo quella degene· globo. che Si riu-niv:ino tranqulllamen· sclsta Italiano, non rappresentanti se razione ha fatto passt da gt~ante. fino te in congressi \nterna:z:ionall? Non c'e• non l'assen~:mento del proletariato alla alle catastrofi delle due guerre mond'<a· ra rinternaz.ion:ile, anzi le Internazlo- dittatura musso~;niana, che tuuavia IL Ma. se l'esperienza ha Insegnato a nali socialiste o comuI1':ste. le Interna• pretendev:ino, - e la spuntarono con esser più dHfldentl circa l'intesa spon· zion:ill sindaca!\? ~on c· era l'Unione l<Jloro pretesa, - partecipare a Gtne– tanea dei popoli fra loro. non è cam- interparlamentare? Non c'era, Infine. la vra ali' organizzazione \nternaztonale biata però l'idea che una organlzzazlo- Chiesa cattolica ur !versale. facente ca· del la\·oro allo stesso titolo de-: delegati ne interna:,:onale •sovrast:inte ai Singo- po da tutte le parti ùel globo a Roma; delle Trade Unions Inglesi o della Con• li stati, e assorbente In mi.sura p\ù o e accanto ad essa le unioni o conferen• fédfration oé,léral du travail francese, meno grande la loro :iutorltà. non pos• ze delle diverse denominazioni cristla• emanazioni autentiche·dei lavoratori. sa esser fondata su altro che su nuovi ne. fino ai tentativi ecumenici di Stoc- Qui deve intervenire il c:amt:-;amento. vincoli fra gli stati mOOeslnll,cloè su colma e di Losanna? GI, organismi Internazionali economici, ~npegni fra i diversi goveruL · Sì. t,utto questo c'era; ma qu~t.i or- sociah. culturali.. rehgiosi, poHlici'devo- UNA COPIA L. I FEDERALISMO SEPARATISTA e I h« sorpreso leou~e nella Voce Repubbltcana del IG dicembre Jmbblicato senza alcuna ris""" va u11 articolo (« L,eoUà e chiari/i.· · cazio11c • di Rosa,.to Midiri) tn Cui · s1 fa aperta apolouia del « Mo!Jt• mento sic:fliano » di Andrea Fitt<>c• chiaro-Aprile, ci-Oè del separat'ismo st– ctliano. Che di separatismo vero e p•o– prio ss tratti, risulta dalla 't.ttera del l''i11.,1cchiaro all'on. Bonoml rfp<rr-tata - c.o,l piena adesione - 11ell'ar!tcolo Ht ::so La ltttera parla espltcitamente di « ."1ovimento per la indipendenza» (s'inte.nde. della Sicilia); e •.mc.>r ptù• esplicitamente sooottrn(le: • Solo se vor– rai co11siderare l'etn'ntualità di una fe– derazione, S1cilla e Italia potranno in· tendersi da pari a pari». Da pari a pari: · ciot? uno stato sicili0110 di fronte a vno stato Italiano: lefJa di stati, e non ,;toto federativo Evidèntemente la Vo– ce Repubb!IC'ana. pubblicando l'artico!o, non ho considerato questa differenza sostanziale. Lasciamo stare. ora, u un proyramma di stato federativo (che l altra cosa•da un sistema di autonomte reuionali) sta accettabile per l'Italia: /ermlamoci al punto pregiudiziale. 1' 1-ortito repubblicano Itali.mio ha sem– pre m,mte~1uto fermo il 1>rinctvio del– l'unità italiana. ouale che fosse L'assetto Interno vaoheooiato per essa.. Von puc) ~sser dubbia. perciò. la sun presa f!.i po– sizione co11tro il separatismo del sionor Finocchiaro. I. s. PERICOLI DELLA ViTTORTA D OPO la uuerra franco prussiana, ouando l'ebbrezza della vittor·ia conseguita cominci() od alterare, in Genna,ua, fl carattere storico del -po– polo e a suscitare q1lel sata)licO oroogl;.o che doveva essere foriero d, sventure. uno scrittore tede.'~co. 1:he non aveua ancora perduto la testn (ma la perdet– te più tardi: era il .Vietzsche), scrive– va: « Una orande vittoria i un grande pericolo. La natura um(lna l'J sopport11 pili difficilmente che una scon{ttta; anzi, pare QU(ISi più facile riportare una gra,ide vittoria, che tl com1wrtarsi in modo che da quella no,t risulti una dura •<lisfatta •· Questo memento vale pef vìncitort di oant tempO, ver Quelli di oyoi non. meno che per Quelli di teri. g. d. r. no essere tnternaztonalmcnte tutel1lL ciò che implica la tutela altresl dei loro componenti nazlonali. Non de·•e essere più. permesso all"arbi.t~o dei. ~ngoli go– verni di vietare, per eseml)IO. le rela– zioni della Confèderazione del lavoro italiana con quella francese o Inglese. o con l'lnternazlonale sindacale. Deve essere ~nterna.,.:onalmente vietato, a un ipotet,co emulo futuro di l\tussolinl, d'imparre al lavor:itori ttaHan~ un certo giorno per la loro festa del lavorn. dt· verso da quello celebrato dai•la\•oratort di tutto li mondo. Nessun '=overno deve arr?garsl diritto di « place-t• o rll « exe– quatur • sulle rela.,:.oni culturali o rell– giose del popoll. Ci saranno evidente– mente legittime. necessarie c:lUtele del governi. 1>erl'ordl ne pu!Jbllco e la \ega– l!tà \ntern.-i ed lnterna1.i.0"1•ale.Ma qu~ ste cautele. a loro volta, non dovranno essere abbanrlonate al pNert discrezio– nali dc-i gl)\·ernl sln'l:ol!. ma esser rego– late secondo prinC'lpi !nte-rnazlonalmen· te rlC'onosclutl e tutelati. L'appet com– me d'abus, - per usare un altro ter– mine del vecchio sturls<liz1ona!tsmo - dovrà funzionare non soltanto a favore de-igoverni. ma anche contro di loro. N'on si tratta solo di assicurare la pace esterna. nu,•.erlale. c\o~ l'assenza di guerr:i !r.:1 gli stati. ma dl garantire. all'interno dei 9;ngoll stati. il mh~imo di condizioni necessarie per la vita so– ciale. J>er la personalUà-individuale. Contro ll dom111anefasto dell'asso).µta sovranità nn,orialst-,tale occorre erige– re finalmente la Carta del diritti del• l'Uomo. LUlGl SALVATOllELLI

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