Nuova Repubblica - anno V - n. 42 - 20 ottobre 1957

6 LE CON'fRADDIZIONl DEI CATTOLICI DAL SILl1ABO A DON STURZO li discorso da farsi, sulla base degli insegnamenti scaturiti dall'esperimento 'popolare', deve- tener conto dell'esigenza di offrire ai cattolici una terza possibilità, oltt·e· alle due, contraddillorie, dell'obbedienza al Papa e dell'au– tonomia politica l'ondata sull'unit;', e l'autosullìcien:ia del movimento cattolico di GIORGIO MORALES S ~B.BENE es..ist~, nell~ storia del rnovi_menlo _ catt~tico da Porta. Pia fino alhwvento del fascismo, una linea continua di svolgirnento che è necessario tener pre– &0nte nel suo intero percorso, Ja nascita, la. vila e la morte del Partito Popolare rappresenlt1.no una fa.i:.;eavente earatter.istiche particolari ilel processo di jnserzione dei cattolici ne11o stato italiano, sia per jl modo nuovo in cui. tale inserzione avvenne - attrnvo1·so cioè un rnodcrno partito politico - sin per il periodo cruciale - quello della crisi e della dissoluzi_zne dello stato libertt'le - in cui essa si realizzò. Notevole importanza .riveste pcdanto l'ope1·a della scdttrice americana E. Prott IIowai·d, (TI Pm·Lito Popofore Ita.lia,rio, Firenze, La. Nuova Jta]ja, J957) eh<"', sotto Ja guid~ del Salvemini, ha svolto una organjctl ticerca sul partito di Don ::;tu,·zo, recando così un conl,·ibuto originale allo sforzo di J·icoshuzjone storiografica. <lei pri– mo dopoguel'ra, jnt~·upt·('so dopo la l.ibernzione e luttor:i in corso. Del resto non wan(·a, nel volume della. signora l~raU lToward, una pl'ofoncla attenzione alle prerne.-.:se sto– J·iche della nascita del .P111·tito Popolar·e ed nn collega- 1nento 01·iiico di esse con il periodo più dettagliatamente studi,·,to. La linea di s,·olgirnento della storia del mo– vimento cattoJjco non apLJa,·e segmentala o monca, ma ,nuove eo1TeUarnente, senza inlf'1Tuzioni, da dove storici come il Fonzi, lo ·Spadolini, il Dc Rosa, Jo J'ernolo, il flandùlol'o, hanno cenl'rt,to le loro ricerche. Dal perio<lo cioè della «autoesclusione » dei cc.1Holici dttlla vita poli– tica e, insieme, della 101·0 prepal'azionc ad essa, nel rttc– coglimento dell'c: inil'ansigeniismo, e nella graduole di– sponibilità al compl'Ome.-;:-;o del « cle1·ico-modentismo >. 1\~cll'arobito delle pl'Crnessc al popolar'lsmo, l'-encicli– •·a 11.erum Novarwn di Leone X r1.1, si colloca, secondo l'attenta valutazione della signora. Pl'olt Howind, come momento riassuntivo dei rnoti,·i storici precedenti e come Oa.so di partenza per le future pl'Ospettive democ1·atico– ceistiane e popolari. ] n essa sono su~sunte, in uoa siste– mazione geue,·ica e 8fumat3, Je dottrine cattolico-sociali deriva.nli da.i divergenti « cattolicesimi-liberali » del La- 111ennais e del Montalembert, dai miti corporativi affer- 1natisi in Austria, dalle elaborazioni italiane del « so– cialismo cdstiano > del .Padr·e CuJ·cì. l dirigenti dell'Opera doi Congressi ;i 1·it1"0varono - come dice lo Spadolini -- 1111 po· lo specchio dello loro posizioni ideali e la san– zione delle posizioni calloliche: che è quanto di,.e del- 1'< inll'ansigenti:iimo, legato all'attualità della Questi~ne 11omana. Ma., nello stesso tempo, i giovani idealisti noti dopo la bl'eccia di Po1·ta. ]?ia., che av,·el'tivano più le i~:iigenze di riforme soeiali che non l'impOL--tan;,,a.della Q.uestione Romana, scoprivano nella Rertnn iVova.non una nrnpia apertura di prospettive per la tematica cattolico. ,-:ociale, che avrebbe poi pl'odotto il niovi'11ento della. de- 111.òcra;,;ia-cristiana, semp1·e nell'alver.1 delr« inlraru;:igenli– ~rno ~, ma in una pii:1 spiccata vocazione rifol'rnatrice. L'impoJtanY...a., infine, del nuovo clima socii1le e po– litico del quale Ja Rerum Nova.rum partecipav~, è oppor– tunamente messa ù1 luce dalla signora Priltt Howa1·d. L'enciclica venne p1·omulguta nel JSfJI. - un anno pi·ima, :~ioè, della fondazione del p1utito socialista italittno - nel momento in cui si poneva al P1;1pa il problema del re• cupero delle masse lavoratrici e della lotta al socialbano. rtispetto al Sillabo, la condanna del socialismo era. infatli t'omplef"ata in senso positi,·o, ed in n1oclo da fttvorire J'.impmnta sociale assunta dal u10,·irnento cattolico e lo Rv.iluppo del sindacalismo bia.nco ù1 antitesi e couconenza a. quello i'OSSO. Dal Sillabo alla Neru.m Nuv!H'ttm, era comunque I'< int:ransigentjsmo ,, di destra e di sini~tnl, a chire un si-;nìficato autonomo nl movimento Cl'l.tlolico e ft(I argi– nare i pericolosl e intempestivi cedirnenti verso lo Stato risorgimentale - verso r« errore» - delle conenti « con– ciU11-torislc> e neoguelfe. Ul)ica el'a dunque la matrice dalla quo/e dovevano poi scaturit·e le diverse posizioni, da quel.le ,clel'ico-moderate dogli anni giolittiani, a quelle de– mocratico-cristiane, a qllelle rnoclomi::ite del Mu1-ri.. Dalla. fine dell'SOO flgli inizi del nuovo secolo, dal!~ fine del pontificato di l.eone XHI all'avvento di Pio X, si. opera il passaggio dalla fase della crescita autonoma, nell'isolamento, del movimento catto]jco, a queHa della progressiva inse1-zione dei cattolici nella. vita. poli~ica. La signora PJ"att Huwarcl lascja. for.-:e un poco hnpreci• sate Je rt:lgioni di fondo dello svolgimento della politica pontificia, dall'ultima offensiva. anticlericale del 18!)8, allo scioglimento de11'Opera dei Congressi, al prog1·essivo al– lentar.si del non expedit, a.Ila scomunica del i1u1Ti, fino al Patto Gentiloni del 1913. Ma: risulta chiaro, tutta.via, che non tanto la natura conservatrice di Pio X, quanto il p ..ogres.sivo abbandono della prospettiva di ri.solvel'e in modo rivoluzionario il problerna della Questione Ro– mani,, a favore di un più attuale piano di conquista cattolica della. « societù civile > e, poi, dello Stato, de. terminò la scelta della tattica clerico-mode1·ata. Che ciò av,·enisse per il tramite dell'« int ransigen– tisrno > di destra e con la condanna delle posizioni de– mocrnlico-crisliane, e.ra pedettamente logico. Non si trat– tava di aiutare i liberali a fat·. fronte ai socialisti, ma ...,di sostituii· quelli, g1·adatamente, nella Jotta a fondo con– tro questi: la 1·igida. tradizione intransigente dei « clet'Ì• cali > costituiva appunto una valida garanzia contro il pericolo del trasformismo giolittiano. Ma neppure si lratlava cli condurre Ja lotta a fondo contro i liberali, a costo cli una inevitabile con,·ergenza coi socialisti: ad evitare questo pericolo e a legare il tema della « ricon– quista. cattolica> a quello della funzione « conse1·vatrice > della Qhiesa, era necessario al'l'estare i giovani democratici– Cl'istiani sulla china del loro riformismo sociale e stron• care il tentativo del llfuni di coinvolgere la Chiesa stessa i11 una pl'Ospettiva di generale rinnovamento politico, so– ciale e religioso. :Ma la posizione di l'isetva democra(ico-cristiana sa. reUbe risultata della massima utilità nel dopoguerra, al momento della formazione del Partito Popolare. Mentre •~'<processo di inserimento dei cattolici nello stato si con– sumava, nella sua forma cle1ico•moderata, col Patto Gen– tiloni e poneva le premesse, specialmente a tutti i livelli della 4:: società civile,, per una 1·innovata capacità ege– monica dei cattolici, la polemica democl'at.ico-cristiana, nella quale s.i distingueva il futuro fondato1·e del PPI 1 p1·ecostituiva una più audace prospettiva. di autonomia avanzata del movimento cattolico: quella che implicava la costituzione di un moderno- partito di massa, necessa.– riamente aconfessionale, ~pace cli ribaltare su posizioni di for'"✓.a j rapporti stabilit-i con i liberali, e, in pild:icolare, col giolittismo pericolosamente c:01,rultoJ"e. Ancora una volta ful'Ono i penmrnenti inle1·e.s;si po– litici della S. Sede, più che la pe1·sonaliti:t del nuovo Papa Benedutlo XV, a consentire Ja rimozione del non e:rpedit e la pr·aticabilitù clelltt politica cli Don Stw-.t.o che tendeva ad armoniz7,a1·e il vecchio e il nuovo, con l'accentuM:ione, pe1·ò, pur nella uniti,. dei cattolici, dei motivi pili moderni - e cioè democratico-c,·istiani - dd cattolicesimo po– litico. J..u geniale sintesi sturziana non er-a, in fondo, còsì innovalrir·e come sostiene, ad esem_pio, il De Rosa, il quale parla cJj « esperienza singolare», a proposito del po1)ola– ri:-:mo, ne e,,rnlta lu < J,)ella linea. laica» e lo ni.ppresonta, por il suu IHOporzionalismq, come uno sln11nento di deciso di~ stacco « dJ.lle vecchie 1)1'atiche conutlrici del cle ..ico-mo– dera.1i~1110 >. G .lUS'l':-\MENT.E ltt signora P1·utt Howard pone invee• in 1·ilievo uri& cerh nebulosità del prog1·an11na cfol Pa,rtilo Popolare, in grnn pa1-te for·mulato da Don Stntzo, e ne coglie il signifìcl:'lto nella esigen;r,a cli mantenere l'unità dei cattolici (cl~Hico-111oderati com pre.si) corne condizione per l'appoggio della S. Sede. Qui ero. il limite cleU'autono– mia e clelr.:iconfe.-.:sionalità. del Partito I>opolme e la sua. funzione sln1rnent1Jle l' ispei.to agli interessi della S. Sedd: « Se un partito Citllolico l'OnlpP.con le autorità eccle:;iasti– che - os::i.erva lu signora. 1-'rntt Howtnd - e:-,;sofinisce per perder·e, cim1e la Lega Democratica Na:-:ionale del Murri, ogni irnpurta1w,H poliliea. Se, cl'1lltra. purte, esso mantiene la sua redelt;J ali.a S. Sede, finisce per trane da quolla fonto un& for7.a politica tangibile, nu, si trova contemporanen– mente di fronte al problema del mantenimento o mcncr della sua indipendenza ,. ' E' chiaro allora che, pel' esempio, la battaglia per la proporzionale non può essere valutata sott<? il profilo esclu• sivo cli una .lotta« por la de,nocra-zia, contro le consorteJ'ie liberali e lo stato oligaJ·chico e accentratore. Fin tanto ·che quella battaglia coincise con gli interessi dell~ S. Sede, essa si. oonfignrò come un tentat.ivo di utilizza.re, con finalità (185) nuova repubblica egemoniche e e intransigenti>, il tessuto organizzativo par– rocchiale e diocesano. Mentre la. politica agraria. del PPI e il suo collegamento, attraverso la Confederazione Italiana del Lavoro, con le masse contadine, nascondeva il propo– sito, cat·o ai vecchi «intransigenti>, della « riconquista cat– tolica> della « società civile » e dello Stato, la quale poteva realizzarsi, appunto, solo a patto di mantenere politica– mente unili tutti i cattolici - sindacalisti e conservatori, contadini e proprietad terrieri - sotto la indiretta gui<la pontificia. Possono appa1·ite cccessivamenle drastiche le os– servazioni di Gramsci nelle « Note sul Machiavelli», & pro– posito del < valore purarnente accademico del pensiero so– ci.aie cattolico ,, ma non si può dimenticare la fine che fecero il proporzionalismo e la politica agraria dei popolarì, quando, con }.'avvento del fascismo, il compito delJa « ricon– quista cattolica, fu assegnato direttamente, dalla S. Sode, a Mussoliui e non più alta propol'zionale e alla.• politica agraria. del PPL Tuttavia sarebbe errato esaurii-e in questo schema la valutazione storica della breve vita. del Partito Popolare e non tener conto delle resistenze opposte dal pintito e dalla ClL alla capitolazione di fronte al fascismo impostl\ dakle autorità ecclesiastiche. li Partito Popolare non si identifi– cava con l' f\zione Cattolica: esso era un pa~tito moderno e di massa; le sue classi dirigenti dovevano rispondere, sì al Papa, ma anche alle lol'O basi e ni toro elettori. Questo era il senso fondamentàle della. rimozione del non e:rpedi.t. Le masse rurali che esso emancipava politicamente .si venivano a. trovare, di fatto, sullo stesso Yersante di lotta dal quale si battevano gli operai e i contadini socialisti. La s.ignora P.ratt Howard non tace su questo aspetto de/l'jn– gresso dei cattoJjci nella vita politica attra,·erso il Partilo Popolare, ma dA anzì nn ampio l'ilie,·o, non solo alle lotte contadine nelle campagne e alle iniziative legislative nel parlamento, ma anche alle lotte delle correnti del pa1·tito, quale dimostraz.ione di una effettiva misura di autonomia entl'O la quale le interfel'enze pontiricie non potevano giun– gern con la stessa immediata efficacia del passato, perchè condizionate a. loro volta da una realtà politica non sempre direttamente controllabile. E' ben ,·ei:o che bastò Ja decisa azione pontjficia a di. sperdere, al momento opportuno, questo valido pafrimonio politico. Il fìlofascismo dolla S. Sede, sotto il pontificato di Pio XI, riesumò la tattica clerico•modernta trasforendola nella realtà. dello stato fascista: ogni prospettiva di colla• borazione coi sociaHsti veniva chiusa insieme al breve espe. rimento .dell'autonomia organizzativa elci cattolici in un partito politico aconfes.o:;ionale. Ma. non era chiuso 1 ed è so– pravvissuto al ventennio fascista, il problema della contrad– dizione fra la tendenza all'autonomia politica dei cattolici e l'interesse della S. Sede a servirsi strumentalmente di essa fino a.l, limite eventL1ale di annullarla completamente. Il discorso da farsi, sulla base degli insegnamenti sca. tm·iti da.lresperimento « pop0Ja1·e », sembra dunque dover tener conto dell'esigenza di offrire ai cattolici una te,ta possibil.ità, olfre alle due, contraddittorie, dell'obbedienztt al Papa e dell'autonomia politica fondata sull'uniti~ e, J'au– tosuffirienza del movimento cattolico. ESPERIENZE E STUDI SOClALISTI Scritti in onore ,li U. G. ìUondolfo La figura di Ugo Guido Mondol.fo, direttore di « Cri– tica ... Sociale >t. degno suCcessore di Filippo Tura O, è già, lui vivente, nella storia del socialismo italiano. Il contributo di pensiero e di azione da lui dato alle lotte politiche del proletélriato per sessant'anni, senza mai chiedere per se, ed anzi preferendo l'ombra di~ screta e il silenzio sul suo nome, rimarrà come fon– damentale punto di riferimento, specie per i giovani. In occasione del suo ottantesimo compleanno, nel 1955, i suoi amici di « Critica Sociale• hanno voluto ren– dergli onore chiedendo a soch1listi di ogni corrente e di ogni scuola saggi e scritti ora r,\ccolti in questo volumè. Gaetano Salvemini e RbdoHo Mondolfo, Ignazio Silone e Piero Calamandrei, Lelio Basso, Ric– cardo Bauer, Guido Mazzali, Paolo Treves, Ludovico D'Aragona, Vir~ilio Brocchi, Luigi DaJ Pane e nume– rosi_ altri hanno collaborato. tutti concordi, nel ren. dere omaggio a un uomo la cui vita è stata interamen– te dedicata alla difesa della libertà e del socialismo. Un volunte, formato 30,5. 28, di pagg. Xll-3H in •endiLa Al preu::o di L. 250I LA NUOVAITALIA • J<'IRENZE

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