Nuova Repubblica - anno III - n. 36 - 13 novembre 1955

nuova Comitato direttivo, TRISTANO CODIGNOLA ( direttore resp. ), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, t.?l. 483-207,8. Autoriz. lrìb. Firenze del 30 dicembre 1952. Prìnted in, ltaly. St. Tip. de «la Nazione•, Firenze, Via Ricasoli 8. 84 - ANNO III • N. 56 SOLUZIONE • di PAOLO VITTORELLI ·LE PROSSIME elezioni amministratiYe - quale che sia la legge elettorale con la quale saranno cele- - bl'ate - costituiscono la pro,·a gene,·ale delle fu– ture elezioni politiche - quale che sia la data in cui ,·e1Tanno indetti i comizi elettorali politici. Per la prima volta dal 1946, lo sviluppo della situazione internazionale e di qnella interna consentirà forse di parlare agli elettori in un clima di normalità, che prescinda dall'atmosfera di c1·oci>ita anticomunista del 1948, o di crociata antiqua– chipartitica del 105a, e perfino di crociata per J'a crea- Un numero L. 40. Este10 l. 50. Un -numero arretrato l. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. a·oo, trim. L. 450. Estero, L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 1O~00. CIC post. SI 6261, cla Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de– corrono d·aWinizio del mese. Pei-, pubblicità rivolgerSi all'Ammi– nistcazione. Tariffa: l. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA zione di una democrazia repubblicana del 1D4G, dato che · c;/lk >\\i . orinai nessuno contesta, nemmeno nel campo quad,·ipar- ~}.};.,>~Y · · tit ico, dove nel 1053 si era. pol'tati a giustificare ogni '. .,,.,.:,-.· .· ·.·:~.·.,·· j .. }· poli Iica col prete. to della riduaione del cosiddetto « mar- · .· ;. gine di sicmezza » della democrazia, che le istituzioni_ · den1ocratiche e repubblicane non subiscono nessuna. n1i~ ,....... ~ 'l naccia diretta e immediata da nessuna parte. · · ·. A questa prima scadeµza o a questa prima battaglia · · · · ·· ·. tendente a offrire al paese un'alternativa allo schiera- ' mento governativo attuale si presentano ·alla ribalta due alternative: l'alternat1\'a socialista di Nenni e l'alterna- - · tiva democratica di La Malfa, nessuna delle qualj è in gl'8clo da sola di ,diventare l'altemativa clecisiYa né nella prova generale delle am,ninistrati,·e né nelle successive elezioni politiche. L'alternativa offerta dal PSI, non solo non ha la forza di pretendere alla successione al potere della DC, ma non ha neppure grandi possibilità d'imporsi alla DC come forza conclizionatrice necessaria cli una politic-a di goYerno orientata a Sinistra. Finché il PSI sarà diviso dalla DC da uno schieramento democratico laico più di- sposto a collaborare -0on l,i DC che con il PSI, la DC osciller·i,. fra l'accettazione di una collaborazione laica sotto costo e il tentati,·o perseguito dall'on. Fanfani di libe– rarsi anche cli quest'ipoteca per crnare le condizioni del n1onocolore. Per arrivare a stringere la mano alle. forze cattolich!\, il PSI deve passare sul cacla\'ere delle forze minod, di qualunque denon1inazione, o trovare con queste - ma non necessariamente con i loro capi un punto di com·ergenza che consenta la formazione cli un unico schieramento di democrazia. socialista. L'alternativa offer·ta da La Malfa, sia nel caso in cui rimanga puramente «democratica», sia anche in qnelld in c·ui riesca ad attirare a sé delle torze socialdemocratiche e socialiste indipendenti e a qualifica,·si « Jabmista », po• trì, tutt'al più d>ire vita ad una pressione unitaria cli forze laiche sulla DC, ma non ad una vera e propria « alter- . nati,·a » politica, né sotto la forma di nna candidatura, sia pure a lunghissinrn scadenza, alla successione della DC, né sotto la forma cui aspira il PSI cli una forza ~he con– dizioni effettivamente in senso democratico e progressista 1111 go,·erno cattolico cli sinistra. li meritq della « politica intelligente» indicata eia Co– clignola consiste nell 1 avere proposto chiaramente un fronte di lotta efficiente e redditizio alle forze che si trovano fra il PS [ e l,i DC: non a metà tracia fra PSI e DC, non a fa,·ore cli un terzo partito (o schieramento) socialista, non a favore di un·a1ternatiYa radicale, 1na a favore di uno schieramento aperto di socialisti e cli democratici, che ponga il dialogo fra la maggioranza cattolica e l'oppo– sizione socialista e clc1nocratica su nn terreno costrutti,·o, clo\'C sia possibile, a scadenza limitata, porre pochi pro– blemi e risolverli in totalità o in parte attrnverso la collaborazione delle forzè cattoliche e delle forze· socialiste e democratiche o attrnverso un,i opposizione democratica suseeltibile cli clel.ineare con chiarezza cli fronte al paese due posizioni cli forza (quella cattolica consen-atl'ice e quella socialista' e democratica) fra le quali scegliere, se non alla prima scadenza, alla seconda, e se non alla' se– conda, al più tardi alla tel'Za. La discussione seguita a quell'articolo ha però di- f Dis. di Dino Boschi) Ombre nere mostrato che anche la fo1·mazione cli qnello schieramento impone una forte dose di buona Yolontà e cli coraggio . politico dtt parte di tntti: da parte del PSI, per comin– ciare, da parte dei gruppi socialisti indipendenti, poi, e infine da parte dei gruppi democratici non socialisti. Da parte del PSI:' la reazione cli Mazza li e quella cli Banlì indica che anche alcuni dei migliori nomini del PSI peccano cli eccessiva modestia per il loro partito e per il socialismo in generale. E. :i sono troppo facilmente di– sposti a lasciare ad altri la rappresentanza dei cosiddetti < ceti medi», sah·o ad allearsi volta per volta con i grup– petti di brava gente nscita eia questi ceti che sono disposti ad aiutare il PSI. L'Italia non è un paese cli larghi ceti \'0ramente «medi» fra p.rolctariato e g_rancle capitalismo, non è un paese cli larghe aristocrazie opemie, ma un paese fatto in stragrande n1aggioranza cli poverA gente adificiol– mcnte cliYisa sul piano poi itico e in ce,·c,i di un'unità che finora è riuscita a tro,·a,·e in parte solo attorno ai CLN e ·nella lotta per la repubblica. C'è posto per uno schie– ramento ispirato ai principi socialisti nel quale il PSI dovrebbe avere una parte di prin1if:isimo piano, n1a non esclusiva. Si facc(a nel PSI o attomo al .Pi'ì I, dice Mondo operafo, che si rende acutamente conto ciel problema di fondo. Troppo presto o troppo poco, si cle,·e rispondere. Troppo presto: la scissione del I !)47 non è an<'om sanata e finché non si saranno create le condizioni cli fondo per sanarla il PS[ non poti·à aspirare a risolvere nel suo seno la crisi socialista e democratica. La lotta che il PSJ ha condotto in questi anni per risalire lungo la china in cui era disceso dopo la scissione è stata troppo dura pc,·ché i compagni del l'SI non si rendano conto che non si tratta più oggi cli accogliere false soluzioni o soluzioni pa1·ziali. Bisogna pun– tare sulla soluzione integrale della crisi apertasi nel 1947 e a quella soluzione la stessa ,·i<'ostituzione del PSIUP non darebbe· seriamente l'avvio. Troppo poco: un alla.rga. mento della base del PSI, per quanto ampia possa essere, non pone veramente l'alternati,·a socialista. Troppe forze socialiste o tendenzialmente socialiste ne rimal'l'ebbero M CESACLAUDIO Via Risorgimento,3 presso Terreni S A e Nuova Repubblica» è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firer>ze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an- . che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periòdico viene inviato gratuitamente in saggio • chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il, 15 NOVEMBRE 1955 - L. 40 fuori. E senza quello forze, senza una parte delle fOl"'l.<, sociali che ancora si tro,·ano nella scia della DC e perfino clell'estrP-ma destrn, un'alternati\'a socialista non è Yalicla sul piano democratico del governo di maggioranza e dc,·e raHsegnarsi a ri,uanere una forza più o meno enìrace cli pressione sulle 111aggioranz.e fatte da altri . A meno di non puntare nuovR.mente, a una certa scn– den,a, su una ricostituzione ciel fronte popolare. !Ifa i11 questo caso l'alternativa socialista ciel PSI sarebbe solo il velo ipocrita dieti-o il quale si cela l'alternativa comu– nista battuta nel 10~8 con la sconfitta ciel fronte popolare a direzione comuni:-.ta. C1i rifiutia1no però cli credere eh& questo sia il significato della politica cli apel'tura a sini– stra: la quale ha un senso solo· se costituisce un supera• mento della politica S(•onfìtta otto anni fa. Le forze sociali~t~-EQ!ranno gioyarsi dell'~io CQ-~ 1nun1sta, per govel'nare. solo il g1orno in cni abbiano ri. \ preso. rn mano inconfondibilm~nte la direzi9n~ della clas-;;;, operaia e siano diventale. netta, ne.n.te. ..JJJ.aggi_ontane 1n seno 'alla sinistra itAlialla. 1 compagni del PSI si spaventano quando si pArla cli un ricupero di forze comuniste nel PSI. l\[a solo a questo prezzo lo schieramento socialista potrà ampliarsi, perchè l'alternativa socialista, per e:--RCI'(} socia!i8ta · o per es:,er'3 democratica, non può aspirare a. con\'incere le rorze esterne che stanno oggi alla de:-:tr:1. del PSI senza convinc·o1·; anche quelle che stanno alla siia sinistra: ché se convince le prime senza convincPre ]e f-;e– conde può tutt'al più ricalcare in modo piì, eflìcat:o le, orme ciel PS LT, ment,·e se convince solo le seconde opo1·a tutt'al pi,, una ridist 1·ibuzione cli fo,·ze in seno alla sinistra operaia senza modificare l'equilibrio politico del paese. Ed ogni ~Jr1JJian1Pntc ~tT<>ltL,'u -- )I\, ·to ·rn di !ttlti i prtrli4.i 1o ini::.C:'gna - avviene sempre nei due sensi. }la di molto coraggio hanno bisogno anche Jo forze minor-i socialiste o democratiche: le socialiste, il coraggio di non rifare il P, U e di avere la pazienza di operare con il PSI, con il quale è possibile oggi un dialogo po• sitivo (c·lte non lo ei'a quando fu costituito il PSU); lo democratiche il coraggio di bandire le etich~tte e cli c1·earo ern,pù·icornente uno S<!hietamento in cui la forza democrn– tica del socialismo (del PSI o dei socialisti dispersi e cli una buona parte ciel PSDl) sia messa al servizio della costr11zione di un moderno stato democratico. La scadenza delle elezioni amministrati\'e impone sia al PSI che alle forze che guardano con s.impatia ad una possibiliti, cli condu1·1·e in comune con esso una politica nazionale o locale d'identifìcàre con chiarezza l'obbietti\'O della lor·o lotta: presentare al corpo elettorale un'unica alternativa politica in un unico schieramento elettoraJ.,, in modo eia da,· corpo fin da ora a quell'unico schieramento di democrazia socialista che dovrà presentarsi alle ele• zioni del 1956. (fiolo conquest'obbieltivo si potrà spostare la situa• zione della zona intermedia fra PSI e DU, che altrimenti si spappolerà fra li:te e Iistarelle eretiche o conformiste; menti·e il PSI rischieri1 di tornare statico). Infatti dal 104G in poi gl'italiani hanno conosciuto un solo partito che vince le elezioni e molti che le perdono; più o meno bene. I socialisti, di qualunque denominazione e in qualunque l'onna di alleanza conclusa finora, i laici democrntici o socialdemocratici, le banno sempre perduto. Non si lamentino dunque che la Democrazia Cristiana, che le ha sen1pre vinto, faccia i propri comodi, con o senza il loro l'Ol1sen~o . I socialisti possono proporsi, se ne hanno il corAggio, di vinCere 1 con liste di den1ocl'azia socialista, apel'le a tutti i democratici e a tutti i socialisti, su una piattaforma amministrativa di socia I isn10 municipale, il n1aggiorc nu– mero possibile di elezioni amministratiYe nel 1956, in modo da offrire al paese nel 1958 (o anche p1·ima) un'nl– ternati,·a di democrazia socialista capace di Yincere lo èlezioni politiche e quindi di di,·entare veramente un'altcr– natirn a fatti e non solo a pal'Ole. Se il PSI ha il coraggio cli difendere questo program• rna. di mettere al bando ogni esclusivismo Yerso questo o quel gruppo •socialista o democratico disposto ad acr,,t. tarlo, di condul'l'e la battaglia col programma che ser,·iri, a govemare · domani - come dice l'amico Guido Calo– gero - e non con l'ideologia che serrn a interpretare la storia di iel'i, di considerarsi inson1ma centro propnh.:01'0 di uno schieramento largo ed elastico che potrà anche di,·entar·e più tardi nn partito unitario, ma che deve per ora solo preoccuparsi cli piantare radici maggioritarie nel– l'opinione del paese, esso non solo sanerà. -la crisi socialista del 1947, ma consentirì, a se stesso e alle forze che con– d<1rranno questa stessa battaglia cli cliYentare una lor/4a veramente determinante della società italiana.

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