Noi Giovani - n. 4 - aprile 1917

Anno I - Num. 4 PERIODICO MENSII.E Aprile 1917 (C. c. postale) Cent. 15 Noi Giovani 1 Non si volge chi a stella è ~so 11 11 Purezza, Forza, Amore 11 ----...------ ~___..- ____ --------------------- SOMMARIO. - Libera 'R,ussia - I piaceri dello Sport - Madre e 'Palria -- lncaraggiamo le indu– strie nazionali (Lettera aperta) - Sacrificia (Nov.lla) - Ora basta I - Michele il minàtore (No'l,el/a - nostra traduzione dall'inglese}, ecc. ecc. )l •- LIBERA RUSSIA [I molosso ringhia,·a e noi non credevamo: il molosso si agitava irr~qaieto e noi non VPd~vamo. Ogni tanto u11 grido di questo povero popolo Rus.c;o,martoriat') ed oppresso faceva, a noi, popoli liberi riaprire fuggevolmente gli occhi assonnati. Dopo tornava il silenzio per noi ; tragico, do– loroso, straziante per esso. La lotta è stata. terri– bile, continua. vie-lcnt a. )fa finalmente oggi la la Russia ha vinto ; ha dato l'ultimo, il suo più tremendo colpo ed ha calpestato il suf) nemico nel fango. La rivoluzione russa nessuno se l'aspettava. È inutile che v.cnga fuori lo srorico X o lo scrittore V a dirci che l'aveva preveduta. ' No, non poteva prevederla chè essa è stata, sì, il risultato naturale di lunghi secoli di dolori, di martiri, di strazi ; ma è stato un rcsultato vio– lento, improvviso. Forse fra cinquant'anni nep– pure sapremo. come avvenne veramente questa rivoluzione. Certamente la parte più importante di essa era fatta da molti anni ; la Rivoluzione morale, le idee rivoluzionarie erano ormai di tutta la massa. E Gorki, Tolstoi, Dostoievsky non erano che i supremi, magnifici esponenti di un tale stato d'animo. Tutti si sentivano soffocare, stringere in una morsa di ferro, e si agitavano convulsamente senza alcun risultato. :Ma ecco che a un tiatto la parte matèrialc della Rivoluzione si compie. Come. no11lo si sa; magari i capi stessi non se lo sanno bene spkgarc, chè ':!Ssa rivoluzione' è av,·tnuta in modo strano ; essa ri– voluzione ci ha dato della Russia un'idea asso– lutamente nuova. Di questa Russia Il')i avevamo un' idea falsa ; solo in questi ultimi anni dalla massa gigantesca cli questo po]X>lo,sono sbocciate personalità for- midabili. O meglio, abbiamo finalmente co1nÌn– ciato a sentire l'influsso d\u~ popolo che par– lava un linguaggio di sangue che noi, liberi e in– ch})('nclt.mti, non potevamo capire. Così come il ricco non sa bene, non conosce intimamente la ,·ita e il pensiero del povero, così noi non vede– vamo in fondo a questo JX>polo e guardavamo la superficie ,talla quale a nostro parere si erg~– vano solamente.i colossi, i gc-nii Russi. lnvecc era tutta la massa che saLiva lentamente, inesorabil– mente. La marcia si poteva ritarda.re , ma non im– pedire. Sei n""IC'Si fa parlare dì rivoluzione russa voleva diic l'eccidio più terribile la violenza invadente. E invece. ni('ntc di tutto questo. L'opera che i Francesi hanno i.'0lllpil,lto in alcuni anni la, Russia ha compiuto in alcuni gion1j. ~oi non ~a conoscevamo. La ragione cli que– sta nostra errata concezione è data anch":! da.I fatto che la storia registra a cliecine le rivo– luzioni russe mancate. >.'cl nihilista molti di noi non vedevamo che un bravo lanciatore di bombe. Nel po}X'lo russo noi non vedevamo' niente di' tutto quello che si vede negli altri popoli. Gli è che quello che negli altri popoli e' è d'esteriore, di visibile, in esso è interno. nascOsto. profondo. Siamo ancora pieni dei racconti sui cosacchi, sull'ignoranza dei contadini Russi. Ebbene, noi traguardavamo con gli occhi di cinquant'anni addietro; cd erano occhi enor– memente 'falsi. Oggi la luce della verità torna a risplendere ; noi ci siamo come svegliati da un sogno e ancora non aflcrriamo bene il valore pro– fondo di ciò che è accaduto. Perchè il fatto è cosi bello, così meraviglio.so, così enorme che non vi si può ancora credere. l..a Russia che nella corsa delle Nazioni era forse rimasta l'ultima, si è lanciata al galoppo. I

RkJQdWJsaXNoZXIy