la Libertà - anno I - n. 31 - 27 novembre 1927

= LA LIBERTA 27 NOVEMBRE 192i = LO STORICO PROCESSO Di SAVONA LIBERI, NELL' ITALIA LIBERA " ( il resoconto analitico di uno che vi ha assistito) C1m questo mrnwi·o ha fine U rrsoru11lo mwlilico riel pi·occsso di Sm:om1. dove l'lln/in nuova vm·lù Jli:,· voce cli J:ossc/li, di Pu,·– ,·i e d•'i. lol'O difensori, if linyuor,- 9io cl"i'llO dcUa libel'tà e tldtu. diynitù .. I'l'(t JJochc scflìmtme li.ossei/i, Pol'l'i c(l i lo1•0 compufJi1i oi:1·m1- 1rn iil_'Olllattt la lo,·o f)•'tW C tH'l'll– dcn1,1,w fo 'l:iu. dd ,lomicilio coatto. Pc,· quml/o tempo non sappia- 1it0, m<t cntu ~i ì: 1.:hc l'llolitl d,..I popolo yiù li. lw (liudicriti (< 11u– miui di domalli >•. di tw domm1i cli libala, di 9iusti;ia e di 01ia,·c. LA Ql;I~1'.\ GIORNATA Oggi sarà l::t fine. Aneora. p{H' tutla la ~iornatn gli avYo– cati si lmt.tcranno confulnndo f' demolendo le fragili arg-omenlar,ioni <lei P. \f. che s! ima. opportuno soncggcrle con ui1a re- S~\i~ ~~ 1 ~;u~~aliìc\:~ 5 {:;~ce le sue ri:gioni Dopo Oppcnhcim per lo Spirito e Pclle– gl'ini - lutto vcl·t.·ce vivacità - per Dn Bov<', Paolo Erizzo .. il vecchio Etizzo. pc-r Hossclli e p<'r lutti, pronuncerà l'uUima ammi1·abìle arringa che al ::suo termine snrà. accolla d.i, un !ragor di app!au~1 da pa1-Lo. del pubblico e dei. colleghi, che ab– brc1ccw'no l'oratore <'moz1onato e sfinito. .\Ile n.30 il PrcEidente di\ la parola nl– J'aV\·. Oppcnlleim - faEcista - in difesa di Francesco Spirito. Il fascista avv. Opper.heim « !o sono commo:;,so - dice nell'esordio - pcrchè , in-à. ancol'a in quesl'auln la pat·ola ehc ci ha fallo piangere di profonda emoziO)lC, co:sì COi'\1C dl've e può ogni Cllore italiano. r:rn Y. Luzzatli ha. inlerpretnto ieri il ~enlimento unanime di t.ulti noi qt1ando con vibrante lo qucnza ha auspi– cato che cadano tulle le barriere fra ita– liani e italia'ni >>, "'fu - e,a;clama rivolto all'avv. Luz– Za\li - hai parl~lo come non ho mai sen– tito da uomo togato; tu hai onoro.lo que– sta toga che è no,;ll'a bandiera e nostro dolore, pcrchè non sarà mai buon putrono chi no'n son·rc col .:uo clirnlc n. Proseguendo chiede perdono ai giudici se è in preda ulrcmozione, emozionv tanto più sincera e profonda, in qnanto difende il -rompagno di fede fuscista. del qt1ale con animo set·eno chiede rassolutoria. Fran– cesco Spirito. pur essendo stato iscl'illo alla Massoneria fino al HH3. non appar- itp0oin~~:~~.ali\~c~1?J!e~t~ \~f1~~[~~1ri~j~i:~~~ rnne:::e fu un fraterno amico e compngno di fede del compianto Yalcnl.ìno Coda. "Sigilori - co:::l concludo l'oratore - \•i supplico in nome di Dio. E' la vita mo– rale di un uomo che voi dovete giudical'c, è l_alib~rlà che gli done!o restituire, pcr- ~1r<';{~: 1 a!l~~~~!l\?/;~~~:;~ i ~:~i, c~:;rl~:ii~~I~ 1 ~\ \~ 5ue spalle le saracine5che della porla <lcl Comunr, corni' si u':'ava negli anlichi bor– ghi mel.lioevali )). L'avv. Pellegrini s·a1za qni11di a pa:!'1:1re, in difc:,,a di Lo- 1·c)1wDa Hove. _ravv. Silvio Pcllql'ini, <le! loro gcnovc.sc . I."il!u'5lro pennli:;ta tli.-cn– lc la cau:.a con quella « verve n incande– scente, tulia s,·:-illi e puniate, che cnra\le– rizza la snn p:dico!arc forma di eloquenza. Parla dn pa1· rno tlcl!o staio di 11cc<':%itit in cni h<Hlllll:1g-itoi cooueratori di Turali ~d illustra luni,ame)1lc, j)er s!ig-matìz:t:arlo il CO(lcetto di l'apprc:::aglin che ha sempre - dice - echi profondi nel cuore degli uommi. 8t1ppliea i giwliri a voler tener conto. n<'lla ~enknza, dello o stato d'uni mo,, iri cui fu delibcrn!n I impre:::a : queslo pro– cc.~:.onon è che t_m p1·ocr-.~sodi sl:iti d'ani- :::~ur;~·i;e,~c !-~l~ce:;,~~olt aV{::1 s:tti~a f~1f Parri e di no:::selli, clifendendo 11I.oronzo Da Bovc. mollo l)ÌÙ umile di loro, ma nf– fe!'ma che però eg!i non soffri1·ebbe, in quanto a sonliment~ do\ para~o)1e oon questi suoi duo compagni di gabbia, per– chè, se S. F:·m;ce~co dn Paola è J'esprcs– ;;iono della cnri\à, npparlengono pure al– la schiera dei buoni coloro i quali umil– mente. accorrono al grido dell'umanità sof– feMnto. Spiega come fosse necessnrio per l'alluaziono dell'impresa che il Dn Bove richiedesse il p1·cz1.0della mediazione al– l'industrialo Spiri1o, non essendo conce– pibile che un uomo esplichi i! proprio la– ,·oro senza l'icovero adeguata nwrccde. ì\'el caso che il Da Dovo nulln avesse chiesto allo Spil'ito, questi col'larnente si sarebbe insospellilo, cd allora il piano così ben congegnato aHebbe pot1..1lo risolversi in una bol!a di rnooae. A proposito {Ìi pr.r<1$!'0ni storici l'or.:itorc affermn che la Francia non c011siclerò de– litto remigrazione polit.ìca. E;::rn venne considerala \,1le sollanto qmrndo gli emi– grali si strinsero <Li ginocchi dei Yari Po– lignac e chiesero nllo slrnnier-o di portare le armi contro la Patria. Ribadisce quindi i concetti esposti dagli altri oratori e si avvia rapidamen!e alla conclusione. do– mandando ai gfodici l'esatto npprczzamen– lo dc!la risultante lii causn. L'udienz.i viene quindi rinviata al po– meriggio. Il P. !,f. replica Xcll'ndienzn pome!'idia'nn il P. :'-L pnmcli! ~~f~'~rin~c.1~\f,~f,~tli S~ 1 Ì•;:t•s1;a~;pi~/i3 dr.I C. P. !a cui applicazione è stata im·ocu– ta dagli avvoca! i della dik::n. Il rapprf'.<:rn– Lanle <!ella lcµ-gc sosliene l'inuppUcubiElil. dcJrarticolo ribackndo gli .irgomcnli gfa sostcnuli 'nel!a sua requi!::itoria. L'ARRINGA DELL" AVV, ERIZZO " Le leggieccezionali sono in contrasto coldiritto " L'nvv. l:rizzo. iniziando la sua arringa, pl'Ospelta le difficoltà del suo comr.ilo, j~t!~ll~~hra~~~gi~crl~:i~:~o s;;:!;c~idt~?o.ù'.,f~i; come potrò - si chiede roratorc - rar– cogliere io in u_na sintesi rarrimm di Vit– torio Luzzalli '! La lua. Carlc\,arino, la tua, Silvio Pcllcg?·i'ni ? Di fronte a queste. arringhe la sintesi divenla qunlchc co:;a di impossibile. Senonchè <la quelle arrill– ghe giunge gt·amlc, grande al difensore di Ro~.":elli e, poichè Parri è avvinto a Rosselli dallo slcsso dc'-lino, anche 111 òi– Iensore di Pani, una inlimu compiacenza se io posso dire rhe le Yirtù di que,;li due uomini che noi difendiamo sono i,talc una– nimamenle riconosciute. r.:applau:;o scro– sciante che ha .:cgnrt., il trionfo di Yitto– rio Luzzatti e di Silvio Pr!legrini, il con– senso entu::.iasLico col quale tnLLi noi ed altri fuori di noi Yi hnnuo stretto nl pollo, non era soltanto dlrello a mi, o braYi e corag~iosi coll<>ghi: era l'anima di unrt fol– la chP unanime pa1'laYa. era un sentimento ~;~(';.~!itk~ 1 ~t1~;nf~;j;~i\~a~~('l~,\ iem~r\~\\)~= 1wYn. 0L'a. ~i;:nod. I• })l'Ilo clifrndcr11 q 1 1e– sli uomini. Che cù:-n importn a mc dw es.~i ::inno nella gnbbin o fuori della gab– bia ! Fo auch·in chD fa. dentro r.i clovnno starn i mnlfultot'i e non i s-"ntiluomini ; vuol <lire chP. se per una volta lanlo la gabbia del disonore :001·il i.tata ono1·111a, non per qt1eslo il disonor11 colpirà le vo– stre giovnni lesto, co::ì bolle. così simpa– Llche, cosl pieno di intelligenza é di vita n. I.a critica alle leggi eccezionali L'ora.tare si :iddC'htrn quindi nell'esame rlclfo qUP.::;iionepiul'idica. l!:d nITcrmu che In critica dPlla Jcc!!e de,·c e:<sero })ermcs– sa. u ll l). ,\l. hn dello eh<' la legge c'ì:i e clte bisogna rì ... p<'llarln. :--.ono il primo a dirlo. I.a lf'f!')::'"im·ocata dal P. ,\L (! una legge d'f'_ccezionc: )fa per e~:-;ere mia l~i;r::e dì eccezione pno una legge mcllers1 in conllilto con qt1cllo che è tul_tli_ il noslro patrimonio, thc i· (I no~tro dinllo._ >la ~ forza di l"ggi cccc-1101wli. a forza d1 lcgg, pronunciri.te per rC'gio ,l<'crcto. il no:,!1·0 patrimonio .zml'idico nndr;·1 !-bocconcellun– do.5i e perdrndo-i. 1~ quando una legr;c eccezionale 1:i tro'.a in 111:111ifc~lo conflitto col di>:ilto. come :.i risolve il conflitlo? l":' il diritto rhc deve c:occcmbere? Se– condo la teorica del P. :\L ~ì ! :\la !'ope!'a dC'I ma!?ic:;lrnto qL1:.ileè·! 1::· un'opet'a di contem1)<'1·amcnlo. li nwgi.:.trnlo di fronl" alla. Jcg'g<' che egli senle antip~tica a_l!a sua convinzione - )10n parlo 1J1conYm– zione politica - anlip..,tìca alla _sua con– vimionc cli giuria;la, ai suoi stnd1. a tulto quello che ha imparato, quando il m;!gi– slralo >'•'nlo nella. ,.:;;1t1. calmn cho ('SJ,,te que:.lo li0101·C'.comi' lo ·dncc f' l_o:-:upc:·i.? Adattando V''l' qt1alllO (i pos.~ih1le n('1 ri– spct! i la ICf:'i:!'"a quello no;·rnc di _M-..[i- ~l~.~~13fo. ~'.;i;~~~c~m\;~ezi; 0 ~ 1 ~a :l::lu oi~~1.;~l'.>~ P1·o~r«t1f'1Hl()nolla rriticn d1.•lla lc~g:e la arrcrma.-ineo,,ti!uzionale" la dc1ìni<:.èeli'!!'!!.•' ~~J \)tl~"~J·t~~: 11 ';011~/ 1 ~~ 1 1\';e~~~J\ ;~'Nn~~,1~~~f a;/ è Ui semplice ,·1?11trnn·e!1,done ,11le no_rn11' che rf'golano :!It c~patri, ~ont ravvenz1011e non punibile con la dC'lenz10)1c. Le << enormità antigiuridiche n del P. 111. Parlando dt'l (\fine po!ili<'O" ~llrìbuìt.o all'<'~patrio Lii Tnruli " L~in_os<::;~J.Ji il di– f('nso1·e ri!e\a mia 1:n?rm.1lit lll".rnta n~lla s\rn tr:1lJ..dlanlo 1·Ct{ll1--'_!lon.: dal l'. ,\I. ,,_.!:.Ila d.ÌCI\ - P~d:,r1rn Ll'lll.l'. l'J\·//!gr-1ldo.:1 . al H.~!. -- rl!a rJie(' l'llf' il 1110H:ntr_n_motivo o !lne. o qw•!ln 1'!11• q ,uolt': pohl!CCl. ll?lì rlg•.1.iuh~ il f11l111·0, ri~m\l'Ja il pas~atu. 1:.1- la ho. eletto (dcrn e.~scl'e nr-lln crilica f<'– d(']P dia ::sua parola) : « riguarda le sinlr– C"dcnze "· Badì alln conH'?ll<'llm cui <'Ila ;,iungr : clornnni t'è un IP(Tihilc malfnt– !ore rhc cspatrin. il Jn:nclilo Jlo1Jri5lni es.palria. schm passaporto: è Yero che cl!a non lo potrebbe punire? ;. wro '? fai ella che vuOJc il motivo passalo p non fnluro, farebbe cd oltenchb~ in nppiicnziono elci– la legge che il bandito r-;palrierebbn senza inconere nelle sanzioni cloll'nri. 160. E Turali, perchè ha un passato di sooialisla, dovrebbe cadN'C nei crnque anni cli reclu– sione che la le,f?gecommina. Onde lei vede che peggiorc-.rehbe la .si1uaziono dell'uomo polilicu Ml 1eaio politico in confronto ,illn situazione del hnilòilo cai·ico di ~an– gno r di ret1!i comuni. 1.f' pure possibile questo ? l.o dic~l il l'l'ibun,llc ! ». cc Si incrimir:a una pre.sunta azicne pclitica h.tf 'ura ! l> « Dunque non ù quello C'hf' uno ha fatto in Itn!ia. ouoll11 che uno ha fatto nelln ::::mi P:1lrla d10· c1•:-!1!ui::sc1· il ,,mofr,o J)O!ilico1>. ~~-p 1 n~i~l~ O ,r?i 1 ,! 1 i~~d~ 1 ·;~~1'1~.:~il';:'a;:;\~ 1 .t irl!'.: dello poi l.111.znt\1_1 Ila e:ipl1ca10 01wra che. ;..f' puro nrod "~li· avPs,e cu1,\lne~:;:o, ha tc11uto u)l tal<' conlC'gno che e come n::s– :,opn c~o lan, e 1rnrillca. l'crchC è \lll:l sua ]).1rOI.\ cho llf'! ;ÒOl'llO della dcp1·bsiOtHl ini!il:u·o impodi,;co il disa::stro; quando le {lcfr.:ioni in:;inualC' ùa auro parli minuno !:1 çompngino dol!n pnlria ù quosL'uomo gii\ Yeechio. cho insorge, cd ò ui1a fole Jla– rota per cui da tutti i banchi della Camera - e allo1·a la Camera era 1·c,dmcntc una C:uncn.1 tli uomini che, ,,;ia pu1· su (livc1·.~i h:mchi. r.i;ionav:uw, pur con di,·ersì pen. :,amf>nli - SCl'f!<'una acclnmazione. ,, Dunque Turali Ì:l uomo elio d;n-a anche 111sua popolarilit. i;.ntll'ificanclola rn qur!– J'al!arc dl'ila Pntria. dove tn!lì noi abbia– mo con gioir. Yf'Juto nn1<'1'<'J'incen~o della Yilloria . Tm·alì no11 aHebbo avuto una 1·,1aionc di cs~cro espatriato. 1< Ghe co,.:n dunque »i YliOIcolpir<'. si chiede l'ilralore~ Ch<' CO::SH YIIOle pl'C\'('dCl'f' il p. ,\l. ? Vna ntionc rli!nrn contraria ul 1, rPgìmo "· co'i1- !r.1ria alrllalia? Xon lo :-o.]~• un donrnni di oppo,.,idonc all°r"-lcro cho ::::i vuolo im– pcdil'e ·? Signori dr\ Tribunale ! Che prow hn recalo racc1t~a che :;i pos-a ntlt·ibui1·e to:~·u(~-~~\1~ ~;n~~~!a'~\~~ ~~~i!-~~ ·~'~igiu~~J~ conclannnre gli a::,,,r)1\1? 1-:· 1C1·0chn que– sli aS:-Jf'nti sono slali dif(',ci da Galli1u e da :\lurialdo ron inollo ingegno : lasciate dire anche a mf' due parole. Ora com" fai", sir;nori. rorne fate a pronuncin:·e u'na con– danna? ~ono assenti. ~ouo contum:iri. i· ,·<"ro: !lHI ~iel~ proprio voi. mag-L1:lra! i modf'rlll. Chi" :-l'l'l\ rie nella Y0. 0 lra -'!Cll– lf'l\l.a: "Sono f1101•i<lallf' r~oslrc nrnni. ... o_ 110fuori ,\ali<' hn1cria ,!Pi P. .\I.. ,ono lou- 1:mi n. cc.:11. 11( 0 0JHh1nnian:o, co,i. non 1111·– nnanno più ·r :'\'0)1 ,oi. è ,·e1·0. non voi, Sf'!:Za la JH'O'a ('hl' \'i dia In Cf'l'!P:•1.a,chC' , i dia Jlf'r lo JPP:\1>qur.l l':l!-?ionr-vol<! (lub– hio elle ha <'quipollcnza ron la t<'rtrna. J~h!Je,w. l:i r:tu~a è mula r:l rign:inlo. r:o.~a ha pt'O\"illo J'arcu,a ? Che cosa ha fatto il P.. ,r. pcl' ri,-ponclere a questi punti in– terrngat ivi che io g-li ho rn·ollo? ». « .\Imeno quc-.ti ha\mo fallo qun!che co.~a. :O.licon:;entono di inc:1h:al'ln, signor P. :\I.. :;<'n7.ache lei po~sn rispondermi l'f– flcaci'mPntf'. Be io dico che quello rhc Tu– rali e P<'!'lini hanno folto, se io lo dico: ,, hanno dovt1to farlo», lei non mi l'ispon– (!Cnemmeno. Ed r.Jlora se il man.mli! poli– tico non pntJ flpu1·n1·c p_r.rJn difmitit ctella le!!'µ.,'. i<'i mi (hcr>: "al.!onr politica f11lu– r:\ ». )la ::-t)l'ila non liii rlicc che !'abbiano i'.1f1a. r!1r l'ahbi;;nn Yolula farla. "" la cau– ~a 111idice che no'n .ibbiano JJotulo farlo, ùoYe Jnti·o,·a lei, signor P. :'-[. ? » Chi caccio gli esuli ? •e E qur.:,la camn, per cui tanli uomini di Yalore si sono mossi, p01· cui que:.tc forti tempre di uomini si ::;ono logorale in car– cere, ed han.no anito giorni e ;;iorni rof– f<'sa del!r rnA'nf'tle come rapinalOri e /a– dl'i, la cuu--a di (fllf'~to n)O?l\1 1 !1tO, la causa di que:,la ir,wurtunia fini'-CC'.:'\'on ~i esco clr:JJi!emnm feroci' : o il P. ~I. proYa que– sto mor('nt,, politico concr('tato nell"az1one fulura. o db;c~nde per rana, a meno che egli non 11bhin il )1ohile, :i.Ilo e ch·ile co– r~1G"gio di ritil'arc raccusa, che <'f.:!imc la <i<'e<meri in piccola contravvenzionc<'!Ja ,i. "Hanno YOlulo? Hanno YOllllO,Yl'diamo che cosa. Portini. Yorrei che ci fos~C'PC'r– til1i, nmico Bolla, ~unico Rolla che rni hai commos:::o quando mi hai d<'~crillo il cane rognoso che Wllli\·a nella mn\\ina rigid.1 cl"inverno, senza cappello. nITn1rn:lo. pie• chiimlo nlla tua pol'ln, doiol'nnle pc1· le pcrco;a;.~e riccn1!e ... .\li lrni coinrno,~o quan– do tu hai dello: « Sar('i i;ia!o l"t1!timo dri \'igtinc<lhi se ;:cli avc~si chin.~o !a })Qt·ta i)1 faccia>>. G!icrhai aperln t.1 porta, è v:-:·o, è \"('J"O, ('l{ hanno Pl'OCPS~alo .\!bini pC'rC'hè ha apel'lo In portu a Filippo 'IIH'ati \ <t Povero canC' rogno:,O ! lo sento, s1gnol' Prr$idente, lulla In sua volo!lli1, meglio lulln In sua soegeua che c'ii Yolulu JJCr– chò Elln non avesse. come rabbiamo avuto noi, uno ~ca11o di ·fronte a qurl giovane medico che c111·a le contll~ioni ingessando un braccio! :ço, non la òiri>, mio caro Ros~clli, ia deflnizionb di qur,,1 dottore che il chirnrgo di :O.lilano ha fa!ln. Chi ha mni sentito lo conlu•i@i curate con le inges– snLurc? Anirn!o p<wero, :l'.rh·ato nudo, lai quolc come ill quella maltm11 d'inverno, e ha chiesto la tazza di caffo caldo che tu Hn!la gli lini duto quasi a cn!maro nello ~tomnco l'ansia del freddo e lo spasimo della fame!». u Ed cm un nostro collefff1 ! E tu hni in ta;::ca, lu. )lmialclo. u}1a lcltorn che ,:an– gaina della madre cli qul!slo g·iovnne. E tu sai cho queslo giovnnc ncppllre poteva varcare la sogli:. della onsn per le male– dette lotte politiche intestine ondo erano clivbi i ùuc fralelli, che gli inlcrdicernno a catennccio l'uscio della casa sun, onde la madre sai1g11inarn di dolore e <li pena. E quando 111. Gincinlo Gallina, col tuo gran– de cuore, grande solo guani.o il tuo ingegno, la tua ptatica della vita, J1ceYi: «Ah! ~ia questa sentenza di pace ! » io rcstringeyo in u·oa immediatezza subitanea di pon- ~~r~1b~ c31~ 00 1~~e g:~:;: 1 1; ~iu~~~~ ~fs6cg{!~ che ne ha bisogno, lo restring~vo alla pic– cola cu.::;a deffan·ocato Pertim, o dicevo : Bonecl"t !o quel giorno ohe In madre pofrli l'uno e J'allro iU.sicmc i suoi due figli strin- gc:;0~A1f10~10c~~~ dice ql1csta madre: che suo fic-lio, il nost.ro co!lcga, ò costretto a gnndainar,,i il pane facendo il manovale. éhe J)l'ima ha fallo il canieriel'o, poi lo f{i\~à 1 t'~~~·; ~I~~ ~l~:oi~fznoa clt \~;~~o\~a~J~~r~ s :i.no ancor:i ... « La lesta {\oìor:inle pel· lo porco:.:,;(' l'iceyute, un brncc'io spezrnlo, la porta di casa :.pran;:;ala. il bisogno del p:t– '.nc: "CCO il moycnte politico di Alessandro Po1·tini "· Dibaftito che non onora il re~me n j::p fp<:pall'i:110 [M"O sln!o .,;oltanln il Perfini, quc~to J)l'OCC'·•.so si ~,:rciJbc fallo·? Crrla/l\C'lll<' no .. \la c·c Turati che. indub– hiunwnto, fu Lin uomo politico. ~lido io ! 'J'l1t·a!i, anche per noi eh{: siamo :1politici è una fìgm•a ri::;pctlabilc, una figura di vec– chio uomo ohe li.i dato i! :mo in~'Cgno al paù:or.. Potete gi1.1c\icare l':ihbia dnto bono o l'nbbin dato m::lc : O cosa cho non im– pm·ln. 1J re gli hu oITerto un porlafof:'!io. 1·n mù1islro france:::c che fu Presidente dC'l Consig-lio, al suo arrivo a Jl::irigi gli sie.se le mani P lo ha abbraocinlo. Dunque se questa nobile figura. impallidisce, per– rhò il tramonto ù un grande sbìnncatore, e gli fanno corona, coorte, ;iovani che )1e hanno raccolta la parola, gioYani che !o hanno amato. giovani che lo hanno :1mmi– r:1to, ;:dovani che Si se'nlono suoi disce\)Oli, suoi figli s-pirituali, i fiµ-li del suo ammo: (lei s.uo pensiero, ma clHl cosa dìrnlo a co– storo? Guai :id e,:::s\~e g-li a,·cssero tolto il sussidio effloaoe delh1 loro nnim,.1, drlla loro mente, della loro giovane e piena vi– l'ililà !... "Quanto snrebbe slnto bene non ffll'c que:-lo ì)l'O(:CSSO! ); nw lo dicp,·j lu, ne,·,·P.1°,ì ami('O Oppenhnim. r.:pone'ntc dei fn~ci'lti ~enovcs;i, qu:inlo <::n'C'hbestnlu meglio non fn1'lo quc-,lo jll'OC01,-s11 !... C111·0 ùpoenheim. ~o in fo.~;:.iun nnLi:n– _:.ri•ta dir<'i : se ne faccs:,ero molli M qur– :-1 i ])l'OC(';,-.i I Doni :,e ne <L!Hlrc!Jl)(l In YO– -t !'a coèolcnza ·? Pcrchè 111 ,!i:s.,prn dcH'irn clf'/J(' parti " al disopra dclii' pon,:1•cuzi0lli di un uonw. ,N• unn folla chn ;çimli-::u. J: !Jada, quella l· la !l)aldtia più contaizio-..a e.ili· io cono~c11. più c·ontaglllsn dì quellu pc.~le ò11))bonicn o rolPrn di rui ci pa1·lan1, mi lnscì fare g!i !':congiuri, i! Jl. :\i. u •rurali è. ,•ecchi0 <'fl U malato. Perclfr ci ,•uol<' proprio un llucarelli, il quale, unicnnwnlc pci-chè ha la. diarrea nun si sente di vf'llll'P da :'llilano ,t ~:n-ona a r\e– lJfHTn come tr•limonf'. p<'t' clirl! che ,) ma– l.do lui e .~ani.~simoTurali~ .\li era wnulo YO!dia <li dit·c a Hucarf'lli: ">fa sc11- .i.ma li-i-chr l)<'l' un po' di di~lul'bi vi.,::c<'1·nli ci In\ fatto 1wrclMu nwr.~.ngiornata cli tempo, :-i .:ogno di dil'e eh<' Turnti ~L;1mug,dl!~:1- mente, eh<' !'11:1 ·vi'-to pa:.~c•ggial'e in «,11- lrria >) ? Jl<'n::ate. in r.auoria ! Intanto ;.;a– l'!'IJbf' partito ~f',1za J,nt·ha J)"t'C'hè a,·<',,1n µ-iunllO, se u:;ch':1. come primo saluto. di lag-!iarµ-li la ha1·ha. E p;11·eclic <lice~~ero rmc!1c che cosa no yoJcvano fare .., Le rappresaglie fa!lciste a Mifono 'i La .<=.il nazione lli '.\lilano. 1,;ignori rlf'l 'rnbturnlP ! .\hhininu scnli:o qni i !r•li11rn- 11i. Hucartlli dire : ma elio violenze ! Ern u1m canzonr!ìa !... )la lllll'!: si pnl'laS::.f' l\ll po' della IP~la di 'l'urnli. un po' i.lclla tc-,ta di 'frovc~, un IlO' di picca ... « !OW frr,11co lesto ,~11fl11 /lÌCC(I 0;1dC{J(}ia e ùMk (!Ifa fiucsl,<1 ... ». dice C,u·durci Hl'l ~uo « Cn ira».]~ non la pot·lano ,culla picca ,:p pi·ima )Hm gliela !og!inno .. ìl;i che ini:O('C!l!P ("01lW1lC ! .\];\ c·è una ,~;111zo11f' JJÌÙ inno1'P!lle ,]i quella cbP t';,\\tlJ i! I i lm:lio 1kl 1 iS\l ,, /.1•s m·is/<1- rNi/1•.,· (I /li f,111/c/'11,· "· 1:twnnn pt'P-.;i Jll'r nnn -ch<'t·1.o, 111a un\wa doJrn 11110 di cui non 1·i{'11l'dùil J\(l!UP 1•1·a il primo :1J1piccal11 <( ù ltt (1J1t/cn1,-," di Plati• de la B:i~tillc. Ecco .. -ii;norL rrff no r!r•llr 1'1ù11.01wl IP ! ,, "\la io. eh<' -.() quel che liii 11ie11. non ho chi(',[O per i<zt:hf'!•1.0 a qu<'i <:;i~IIO!'i com– mi::~,1ri... : Dadalo clw li eono~ro 1Jr1w i ,osti·i r<1pporli al :\ii11islr•rn dcll'Tnil'l'lln :-lii di.::;01·rlinidi .\lilano; li cono.-;ru ur•rchi· li ho JeUi. Li ilo !<'Ili 1! "O rhe pnrli:no di morti. due mi pan·. di r,•r-i{i. c('ntinni:«, di ca~e o .-,111tli df'nl ... l}11i ... t vengono 1pl! quc~I I convnis~ari. nltmpki a dire : qur•I che è, a\'\'f'llllf() fl;on della llliil panocchia 1wn mi ri!.::ual'da. 1 1 ,li viene !3ucri1·clli e di– cr· acldi!'iltnra: nlJl ~l .~ig-nori, io non hu ll"Hnclw 1rnrroccloa _! lo .-.ono alla ,:qtw– Lfrn clri 1·t>alicomm11.... \la in c:1,a 'rr",.<'-. c!JI' 1·n·•ac·f' and<dfl il f::l'C'? 1• dn i:ùilzaks ·! P1•1·eh<' co~a m:1ml:ino rom1ui.,~;,rj eia Tu– ra.li da Tre,·c::. e da Gonza le.~ ·,t: \ et·o che non han)to avulo la mano felice nella sceJ. ta) a 1lirr: La \'Oèlra vila è in pericolo, la P. 8. dichiara che non ne pcò dspou– d"ro? « SignoTi. a ,iilano. dupo r,1llentalo lii Bolos-na, so\10 t1n<'nuii ùf•i .fi,tti gra, i, g1·an~,,;irni. P<'rml'\lclcrni ùi Offl'ir,·i dclli' fonti in:-o:-1WllP.{Juc~tP fonti 1:,i 1'11ianrnnu li l'opolo t{//olia r• il ('oo·i 1 ·rt; drllt1 S,·,·t•. (T.r•gc-" lun~hi hr.111i di cronaca 111il:inr•c df'i du(' ;:.:ior•nJllidi qut•i ginrni . }la rome f;ulho quP~Ii ::;ignori co111mi~~a1·i a dir<' : oli ! fr•dli ·! ,1:1 ni>anci11! JWt· ~o;;nn ! )la comC' faw111? Qublo i· ll l:'OllOlu t!'ft,i(i11, q11e:-lO (i il Cor,·ic1·c dl'/lu S,•ra che l~<tl'l"<ll\O i falli co~L .'ion li hfJ ftilli ,lampare io. E a!lui·a erano intcinnP-rnnz<' :' e: Ha 1 agioW· c!anipaoli : r:1JJl)lPSnghc "J)il'r il clull. Gilai·tlon: : « r nn 't11- rat i 1·:·n ammnlalo ... , . Questa diaono~i è confe1-rnal.:1 dal /J1Jtl. J>ini. lo chic5i al doll. Gilnrdoni : .\lu l"O'll. Turati correY,I pe1 i– ("010 <li \'ita? .',li rispose: « lmminc11lc "· Cni<'.:i anroi·a : 'l'ura! i r,ra con~cio {lt>!ln ;;tavilit df'I SU() male? Hbposr.: Sl. Xon f,~).'~O la clcpvsiziollC del dotl. Pini. Il 'l'I'i– iJunalc ::se la rkordn. Sostanzialmente lo stato di eccezionale oravit{t, lo ,;!:ilo di P''Ticolo di Yiln è affermalo unchc dal dot– tor })ini. Lo stato di ni?cessità « L"n uomo in questo condizioni, in quel– l'nmbientc. che ::-i sente cantare che gli voglion laglial'e la ba1·bu, ehc gli cai1tano che famnuo uno ::;clierzo cosi .illcgro mct– lcnclo;li la tesla sopra una picca, che sa. CM ilano ò un grandissimo centro, ma le vaci si odiITondono) cho sa lutlo quello che i: avvenuto - e 110n lo sanno i commissari rli P. S. - cosa do,·cva fure? que:.lo am– biento o.rrovcutato ha su di lui llna dop– pill ripercussione perchè c'è la sua ansia pcrsonule di poter essero domani o la stes. sa notte fatto segno a violenze, che si lro– va nena condizione di ogni uomo n:ito li– horo che vuol morire libero, i! qunle dico : :\la è tutta la. mia dignità, che se ne va, ma io sono cosll'eLto a dar lf' chiavi di oasn mia ngli agenti, ma io sono costretto, se salgo in ennozz:i, a loilera;:e la com– pagnia di un agente che viene, genLile, e sprofondandosi in scuse. a fal'mi compn– gniu .. \fa io yi\·o in uno slalo di dctcn7.ione, sono un moribondo che è scodalo non da– gli infermiel'i, ma dai cal'abinicri ! 11 Signori, qua)ulo Turali, un giorno, in casa del doti. Pini. 'l'urali che ha lotlo lo arl. 1 della Lçgge ·cli P. S. (d,a P. i=:. Y<'– glia ~ulla. lmnquillìlà dei eillndini... Il), .bi ;,rinle dire : "Caro onore,·olo, la Questu– ra è, impotente a proteggerla" e che cosa d~\'n fare quest'uomo ? Perchè quando el!n. signor P .. \l., mi diri1: ma bi~opna ohe il pel'icolo sin. immin<'ntc cd ob10U.ivo, io le rivolg-e1tl ancorn In domanda : rhc cos.n dowrn faro? Difendersi con Jo sue for;,:o? Kcl!c sue conùi1.ioui di salqte? :\'elio staio itl cui si tro,•av:1 -? .:\In Yi <lico lma orribile cosa : e ~" fos,;o morto? So in ll:1\ia e nel mondo fo~rr: cor:<a In voce che le rappre– saglie culminarono nella mot'lc, comunque r.~·o~~~~1,8! J~~- 1 ~t~ni/' 1 i:t~~lic~!t~d:~nv~~~::~ della cosa? " Quando C:on.rnlo prclenderi~ di dis.0- .1101•~-" l'P~1,n1rhilo, qual).do (lirit: mn (JUC'– H'uomo nvorn ,1aro 1rr· .. 11m·o1aa·onoro'I n1 prefetto che non sarPbbe partito. Consolo i• cunl ro S<'stc~so. :\'on ti YCrù. ton:.olo ha dopo~lo divera:o 1:r!ln i-;trnlloria. '1'111'a!i died~ la imrola c1·onore clw non snr<!hbc :l'ndalo n fare il fuo1·moito .. E' hen diycr.-;a la cosa. Andnre a· fare il fum•u:-cito nella ,·ots-ari!1t dPl linguag-p-io comuno nllunle che cosa vuol dir"? S,1n Yuol diri:i an(for– seni:i nll·C'~lrro. Yuol dire andnr:::('ne aire– siero a compiPi-;, qut>l!o che il P. :'-l. con una felice mel.::.fora diceva compiere atl i di brigantaggio. Xo. Egli diede la ~ma pn- 1·0Ju, uomo d'onore, cho ~ion sarcbho un– d~to a fare it fuon1soilo. E il prefet!o di :\hlnno gli dico : Ella avrà il passt\portu. >In il pa'-~apol'lo non Yenne conces~o .. \n– cho so 'Iuralì awssc dato la sua parola di 0!1ore di non pArli1·c, polern :mcorn egli rllencrsi irnpeg1rnlo, dopo il (lclitto? Da,1anti al mondo civile "Ora io chiodo a , oi. !<ignol'i, , i rhicdo : \ i seni ii e colla YO:<:ir:•. ,:enl<'nZII di 1'O11- danna di i:.;ctiarp (!IW::lu pafriota n"l fuo– ru.•·cilisni,1·? 1ien:llì! il zio1·110in cui la YO– :ìll'a ,-;rnlenza ili co)1da11na - pcr0hr i· CC!'lo d1c quclruomo non llolrchbe 1·ilo:;·– nal'e a :-ellanl'anni <!ompiut i pC'L'f:H'ù cin– q_n<'o sci :inni. qurlli chC' ùarC'l~•,di n'du– S\Ol\e - iWreh1ì i· cedo che ('g"Ji110·11 pollit nm;111ere all'e~[Pro fiuclte pf'r J'nrt. !)\ ,.,i ro1.11pia la JJJ·P~crir,inn/'\ (li,\ln ll!'ll.!, l)f'l'– che q11ando w,i a\l'l'le flbblifrnto qt1~st·no– mo a dii·,: additi pCL' ,Cf'nJl)l'e all:1. 1,~l'l'a 11,wn ~t.,1H1 r:epr,Jli i suoi 1no1'li. do,<' la donna che ,;li G :,lata bpil·alric'! e com– patna lo ha prerC'duto llPlla tomba, clOYO o ancorn (!I.laiche rnore di pnt·e11te che lo clesidN·a. cho l<l ama. che lo chinmn. che lo in,·oca. quando :i 11uc;:,l'uQlllOanelf' chiuso pcl' ~emprc In porla della ;:,ue terr:1. della sna l!:1lia dt1!1a quale egli pal'la -– ronw parla Jo~g-~N'f'lllO nella ]('lt1wa diretta O no aYr1•1,,Jnllo un C'a<h1.Ye1·t• o llf' :~n·r!e O ne a,Telf' fallo 11ncada,·,•ro o ne an-r,lc fallo 11n 1•ilJ<'IIL'. J1Prchi· .9" la mori,, lii Tu– !:,[ i: pc1· 1·r1no1ion<'_ di lllla condann:1. 1wr 11dinclo dol :::110 i-1torno, pr-1·la ner"~~!!i1 <li mu!ar<' alh•;:-i:damC'nlo onde il Yerd1io uomo 1·ilro,i pl'imu di morit·c Jt>,onrrcdc ull inw 1w1·impe,!!narf' una lotln ; la Te~pon– s;11lilili~ lii 1utlo q_uf'slo rame sa1ii srndi– c.1l_a.non. eia !)i1"~1'ncmic·!• n~t~ da pac>-c ~~~nJ;~s:\;~~::1•ieJ~~ 1 \1-i~~~\;};11~ 1 \ 1 '.1::t:t 1~~~ 1ianzi al moudo che io d<'nuncio oggi pn uomani h vo:;trn se11lema cleprccandola ~1• ('o-..ìfo-.-i' ! "DiC'c Turai i : « :'\'l'-.;:,lll\O llOl<'\'a sape– re•... "· Parag-onate qur~!o clli~ r,,~nlc af– fida :ii ni.1~i!<lr;:li n quclln ehr io chiamo !e f:ttPzir di 1-:ucarrlli ... DkP 'J'11r:1ti: "T.a Yùri\.l 0 rlw da oli 1·f' un anno ~ouo p<'i-- ~g~(i\;; ):\l'i[~ 11 !, 1 ~~eff\ 1 -~~~o i~r~\rni~;og 1 .!rnl~ lt'l-'/..'"telo in Cam('1·a. di Con,,iµ-!io ! Hitor– dati-. ::invm1i MnW YOi .<:i('lr, rlH• :lY<'te la 1e--pon-·aliilil;\ rli quc--ta viln. di <1,ne.,..1a Yi– \a <-11<' i• nr!lo vo~l,·" mani oµfiL !11l<'c-gPtcl1i m C:rnw1·a di Consi;:lio. como !{' i·!!eggo io or;1. ~1:.:n1wi. f' enmr- 'inno '-Cl'i!tl'... <• L:1Yf'rilil i· 1•!1 11 lla 0111·,,1111 ;,nno --0n,, pPt'( 0 t>~,.,n ».•. ,, :-.utlo la minHe<·i.l ,·rra n ::::~.ìi.\'.:, 1 1\\;~ ",Ì1•J~°."1:'i'. .ro l~,~;i~~:~1\~:\: ilq~: :~t liral>1 eh<! t'.,,<' hantlll. , ;-:i dichiara,·nno irnpotenl i a z,11·1:ni nni,, ! , i:· alrn1·r ,·oll'at·!. I {\l']la ],>~:!:''··· J;' Ull WllN'.llldfl llf)lLIO.ChC't:Chl·J)('llSi in pcililica. 1'11<' dico co.-l. j,; <Juo!Joc.hc clicc ì· Y<'ri!l1.Pntl11', ,·C'ngo~10dei t='alanluornini ~ 1:1dic_ono tul!a la wi-i.ti1. e vcng-ono <lei J'tlJC<'Jll1 (: colle !uro rel1cenzo In rire!ano :!llCOI'più ... « Dun<JUf'. sip-nor P. ~.r.. e la donrnnda si 1·in110,·f'1•i1 mio alla cou~umazione della inia ,uce, che cu~a clo, c.rn fare Filippo 'fur:tli? << Si vuO a!sistere inerti allo scem- nio di un uomo ? >> "l'.hhrn~, ,,iµ-nori, non pal'liamo più dei f,1111.Ycdli,ll\n ~f' lu(lo qub!O ~bOCCfl, ~ Cl•me ~uocc,1, nr•J Cod1c<'Prmdc. lo pongo !'~;ns/:~l~~~?[~/:;i~~~~l r~~~l~~;i~\og~ ~i~~u;~~ trn articoli dr! Co(lief' Pchalr, e da quell:1 che(, ilt no~lra giul'i!-prt1dMza JH1e-.1mn. JI d<'lilfo che .:-i a!lribui:-cc n ],'1liJJPO ]'.u– rati 11011 ò un delil!o : 11er una semplice J'al!ion~ l'hP non vw'i N~«1·r- punito. E C'iQ elw nnn ;. 1,unilu ;. un fallo. Jlla non è un delitto. Dunque l-'at'l'i. Ros~clli, Dn Hovr, 11011 srmm)10 puniti: SI'\ llùn ù p1mibilc il f:~lto dl'll'allor pri1lCipale, non silri~ puui– lJ!IC la COO[)CI'a7.l(IJ!f". <( 1.:ad. rn r-sl"nde In sua pr:'l.lica ai coo– J)f'I'alori finehè la lcg~c non --ia cumbiata. L'ari. 40 dice : « ... per 1.:1 su!Yezza di sè o d'<dlrui n. Pcrchi• In k~ae non ammette affatto eh,~ io µo;;.sa a~::1::tere inòitr"t'<•nle ullo scempio altrui. Se io posso salvarlo, de\'o ~alv.trlo. La legge non ~mm"tlc <tf– fallo quc,ta formn di e~oismo pe1· cui un uomo può essere sgozzato ~otto gli occhi di un ullro uomo. La lf'f-'t': mi vutorizza ad inlcnenire; qucll'nutorizznzione è un dovere ad intcn-enirl' : e co:,ì foce,,! i lu no=sclli e tu Pa!'ri. E ~ietr due ,·n!oro.,i saldali : lloss.elli non H\Ti1 lo medaglie òi nrgento cho Cù(lrono ii petto cli rarri ma anche no~sel!I. tene~1le degi alpini. è an– dalo volontario in guerra e i! suo do,·cro In ha fallo anche lui; c;icto due forti, siet~ ?::lt~l~li ir~~~~l:o ~ll~~c 1 c&~;o~-~a 1 °.-J~~~:; Toligione, la voslm anima vo ·10 impon– gono! « E allora? Poichè tutta I.i: pnrto orn:'1- mcntale dc.Ila <:ausa ceclo <li fronte n!lc diSilO::SiiiiOni dPlhi legge, poich(' mi è slalo conce.:so chi' r;trt. 10 non è .c;lnlo~brogalo, che il Codice Pennie non è stato aboli!o, ho il diritto di in\'or::trc tutto qt1cllo che ~;~ci~iò"~tbililo colltrarinmenlc alla leggo A questo punto l"aY,·. Erizzo p::issa i1~~n– piò;i rassegnn il nos(ro ~i~tr,111apumltvo e dopo unn ncuta interpretazione degli art. 45, 46 e ,19_ domanda ancoi•a al '.i'ri– bunalc : u Cbc co<:a.c\o,·e,·n fare Turati?». n li P. .\I. dico: da. tempo 1'i prnparaYa. alla fuga. :\[a hon sente il P. :O.I. la stra– nezza della sua propo:sizionc ? !-.la non sente eh~ qnPi g-iomi che han propal':!!o l'cspa– ll'io ~ono i µ-ior,1i d"!la pas510nc di Filip– po 'l'ui-ali ohP ha ~off"rlo quanto (;e,,ù sul– .fa Orooo J :'\on ~c!lte il P. .\!. oho uncla,·a. ogni giomo più incomtlendo, più ìmmi– ncuto, pili ~rin<', il pericolo. qull!llo più !en~n. quanto pili ~rana si faceva la pro– lezione tli coloro chr: p<'r legge avC\·ano !'obbligo di tutclado ~ Quando la decisioM a!'sume forrn.1. co)1orela ·? Quando i tulod dicono: sir.mo irnpott'nti. 1, E lin qui. signori. dico proprio lullo 9uoli~ cl.1P pl'nso, e dico quc::;to : p(•i-chè IO pni. d1fell:-OrP di T11r:,li. perc!lè Ù rim– pu\alo. J)rincipnl!\ dnlla cui sorte dipende J,-, . .:orli di que!>li due flglio)i elio mi sono tnnlo cari, JJOtH.'O n mf' ~tf':o~o Ja quc,;1ione: ma non ho no:-;;un IJbvi;rno che il 'l'ribu– nale ::::(.';l'iva tulio (Jucllo ehc i g:iornall han– no drllo, lutto quC'llo clic i cnmmi'-.s-ari han !acinlo. non ho bic;C'IEfHO cbc lu!lo qu"– :-.lu sia -ci-ilio iwlla. SNllt'nza .. \ m<' ba~ta cho la :::P11len,m dirn: Tu1·:11i ha rrNHlln dì essere in uno ::alalo ~li JK:ricolo. Il 'rrihuna– ](' non Cl'C'df'ai giornali. 110nc1·NIPai me– dici. non rt·,•clfl Hl l'if(11·nc,IJi. r1·Prlc che lutla ).!ibù\o fth~I\ un ,unhienh: ,li ,r1·eoiti>.. ).on J,., pull. i!ll!l!.! Dnl-•l,i ..m<• +'l-'Ì\,t1·(• l<l c,-..11- surc df'lr, aulùl'ili1? .\ii inchino. ).la ruo– mo, ma la cosciè1.;1. n,a la J('g"_!!C, ma lu!to qucsl~ rappresenta il vo~lro dovere, l'uo– mo :-1 chwmi 1111 rnalfat101·<' o '-i rhiarni col !lOmP onornto di Filippo 'furnti. .\ta \Ogilamo dire <li più. cd C'cco una co~a antipntien. J)<lL'I. :'ili. EccP ehe qurll'nt'\i– colo mi rappresenta un.a lrnns.:1;:ionP falla ~o~I per dnrc un contentino nll'accusu una fori e soddisfazione alla difc.~a.. La 'penf'. può essoro diminuita non al @mito dr! scslo: "Colui che commettendo tùl fallo ... n (< Sign<?ri, ma anclJC a quc.-.lo vo1Testn 1·ibcll,11·n? :\l.1 per rihcllar::si bisognerebbe nor~ s.olo n<'garc, rinnegare il pericolo mu– terialc. ma cloHc~\c diro eh<' è ~talo np– prezzn.Lom,lle, che l.uLlo quello ciic la cau– i:;araeconln è uno sohorzo chr> ·1•urnti :n-r– rn i dolori Yi::.ce1·alidi Bl;Cardli. ma nien– te di più. :\fa perchè? PPrChè t' unn cau~a 11olìlìca ! }~' vr1·0 che nei falli politici $:'li i1_1)putalipossono e~~Cl'C gli l'roì e lo Yi!- i~~)l~'ac://gi1;~fl\~• ,~ 1 ~~1-~0~~~Ci~~l~li :1 ~r~~~ vo~lia co-:cienza l-i di~ al fallo. alla /('rr.::1•. <' io ~iuro sopra i mif'i capf'lli bi•rncho ·rlrn cpwllo ci1<'Yi ho dello ri~pondc alla veri!-', dori(•a e ~iuritiira >1. •· << Nè avversità di uomini, nè av~ versità di destino potrà imvedirci di morir liberi nell'!talin, libera» «l~d ho finito, dolorunlc di n,·~,· lc,liato il Tyibunnln ptil' muj!'gio1• !~mpo che h f!"nltl('rrn d<'! Colle;.:-iono11mi nYe~~o ti;,.~('- ~11~!1~;g~~/~ ! 1 ~/l:{iVf,~~'. di dire duo cose, poi « l'n ricol'tio :::torico che non l· e::-(J'a– ll"O _:ili~ famìgli.>. Ho~! 'ielli.un rippunlo, fo1·– se \ 11111co. :11Procurnlor" dt'l l\f'. Xl'l m,1'ggio dC'l 1835 Gìu~f'p])r :\lo,::ini (lrn N,lll". L:1 spcrli1.ionf' di :\n-.la ora fal– lil11.il \iat·chr~r Ho:-a!P~di :'-lllann, i ave,·a dnlo o\11'1'\ t1H 1 ;mtC'iP rkl :olio -an:.:-nr. tulio cmunlu il :;no p:i!ri;i1onio co,:pil'll;l. )!an:ini hUlf'. mnlu!u. ~c1·\v('\;) :il llHll'Clll'.'-"Tlu~a– ]l',: « :'\'on n,\·ilirti no~alc,; ! :,;r, ;1vwr.,!liì !li llOl~lll!i, 1_1ò .)v~·<'r~il_iidi rlf'Mino polr:I 11o1pcdll'(:1d1 mOl'll'e liberi nell'Italia li– bera"· "I .a r;dl'. s_iimud. l_:i fede che ò la J:1111pn- 1h: eh1• 1!1n_n11nn J,t , ia di qursti uomini di fede, la Ii'Oc. olw 1; il ~uc1·0fuoco onde ar– dono i !orn cuori. l.1 fede eh" i• la <'•ll'cma :1nlago)1ì-;la ciel <lolorr. ::i;rnol'i: t·cmdan- 11t1i•liqnest i (hlP noinini pc-rchè ~ono <li fNI<'? J; a ]Pi. .<,ifrnorProc11rntore dPI Jk cu~) df:!IO. C?'-i buono pe1·,.,onnlmcnlf', a m~ ro.~1.:::~mpa!1co C' curo. gitn·o. come :-e io fMC,1_ Jl_babbo :;uo. un l'ÌlllJH'U\l'l'O: ('lift c1.1e i· ~10,·aue. 1w1·chè noi1 cbhn p<'r que~t i ~10,·n111una pn1·c~l.1, non diro di pielt1, clw ~i(::~p:;;-t/l 11 P~rti\t!-~~~;,1~~/:10 111 J~1f~/;~ 11 d~\ ~uo seggio rii bl'ii:rnntag,crio prcpa1·;tlo non ha :.ff~!(I una 1rn1·0Ja f(PnliJ1, per qw•-.li uom1:11pyr !a lcn·o fP<lc. prt' il loro cuot·e '! ,, '· omrni elw li:inno :-penalo ln J,1ro r;11Ttc1'(I.uomini t'!1q h.inno pol'io :-rH-ri– dP111Jn !I braceio nllc lllllJJ"l1<'. uomini ehr rl\TPbbC'ro qua.:i 1·i111pmn•rntu ltW .~f": ~li <l':f•~·,i p~·• 1 1.rnt[ di -.rdf'.rP in :11ti•p ~"g~in rltr• non lo.~-.e1111a ;.tnlohw.uomini l'lìf' han- 1111!e loro trl'~lu•·t>. i loro fi~lwli, d1c rrc– <-ronn ~cuw cli loro. Jr loro mo!-'li ehc sono prrmutt1n1mf'nl" ,edow. uomh1i clic han- 1io Jato la lihrrlà, che hanno ùnln 1·a~i11- ~~:.~\c~l~t\o !uor che il 101·0onore per J. 1 « J'. qu;imlo io vcn:so a quc;;t i miracoli che la giovinPz;,;n può fllre, io che non :::ono ni.:lfns.oista n~ ali! ifnscistn, mi viene -ullc labbra la prrn1a !raso dllll'inno fn– ,;ci.-.ln: 11 Oh !_gio1:i11c:,:,1. /J('l/c:.ta dclia t•ita ! n. . :-icoppia _un npplau'-o _lungo irrefrc•na– h1!<'.che d1rcn_tn Ull'{!Vazmne. Il pubblieo '.J~~~I \ ~~~~o~·~:~~o / l~ /~11 1 / 1 i~:;J \ ~~' t~ra ~~~i,,\)~~~'.:\~ 111C'n!e J'an·Niirl': ,1 ~loril• liberi nrll'11alia lihf';•n" ii un (!•~lv rrlit,io~o che C!lti non !w più c1·1:!1oi. Sono le l i.3!1. 11 TrilJunak si ritira 1ier òr-lil,crare. Xon ricnl !'rl'it che fra quattro orr. QunllM lunc;ili~.;ime orn duranle i" Q':}ali ii pubblico dPlfaul:1, quf'llo che grem1:;ce le ,-,dP, i! rortilr. l:i p!anl'Ha ~f'l J?no~o, ri1,J<-HP al :-:uo })')~lo .-!'mpre m s1lenz1•J, ~Pi;t':,~<~r~t~N;~:lt Savona non pnmza nl– J'orni ~~\\\~~~·lr-rini:-lla ~abbin ~ono ~~reni. fìducio~i. lnlui:-ronn. Conw•r<;ano coi di– fen::,ori ,, coi pari•nti. qu 1 / cI'.S1~::~~o ,,}!~1~~r~'\ i:)fgl~~ìl~icfn c::~11.~ lire ve . 5pa1.io i: sempre al suo po.~to, o<.l i– nalo, eroico ... LA SENTENZA L:t yoce 1\clrusciero : u Signol'i, la Cor– te! Il, r:ntrnno i Ire giudici. Donndn. U!'} pi.e.– colo :,(tl'dO, profondani"lllf' PJ110z1on~10, J.'U.irda il t,n,..olo r, non ha fo_rzn. 1.H.ilwre 11 onpo. :'-!e!iuo'-,i, railro g1ud1c(', Pnlr.1 trancmillo <' Jì,;«a con viso s"rcno e fc.rmo e coi1 ~li ocelli chiari la foU:1. In questo momento appare romo il volto stesso della Giusfo:i,1. lJ plC'~idenlC'. cnv. Sarno, Jr,gg~ In ~en\<'nza. Ch" t' ? t;n momento quasi d1 i)1Cr"d111ilit ;::i di!Tond<' .c;ubHo soguito d:a. un frr,milo di g -ioi:1.che come una scintilla <'!ellrica ,:.i diffonde nelrudilorio. La ~en– lom:n modifica il c.ipo di imputar,ionc. 1::--sa dice COSI: Filippo Turati. Sa)l(/ro Pcrli11i. Fcrruc– riu P(l,-ri. Cw·lo Jlu.sulli, Da }J()VI! Lo1·rm:.r,, llojm•ré .\rhi/lc, sono rcsponsahili d~lla conll'anenziono di cui al l':tpilolo 2• testo unico {!l'Ila !cg-g., di Pubblica Sicurezza 6 novembl'c 1020, X. 181S, o li Condanna alla pena di mesi dfcci di arresto per cia– scuno; Dichiara inollre O;rili« Jlalo. rcspo\1sa– òilf', oltrf\ che del reato rlì cui sopra. d&lle ntrie infrationi al Codico l'mrnlo per la : \l.ll' ina :\lf'rca.ntilc 4'.'. lo condanna ad mi amw. 111csi mw 1' 9ior11i venti di ddcn-, ;ione ,. U1•e 300 di nmlta; .\ssoh·c! .\lbi,1i Etloi·c .pcrehè il fallo ~!~~ 1 ~g~ti;~~~sr\~i ~~::l~c~p~/t/;ìto Francesco .t:osolvo inoltre Oxilia c;Tacomo e Amc– (llio per insurfioienza di provo. E' iuc!csc1•h·lbilc l'"ITcllo che p1·oducc In sonlonzn. l'n nltissimo applauso si di– sfrenn indomabile. Poi, altissimo, il g:·ic!o : <( Yiva il no– stro 'fribunr.le ! Yiva Snvona. ! "· G-Ji imputali monnornno : grazio signo– r( giudici. .. Tre gridi soli, Jiyidì. gridi rauchi di r:)Ubia di odio e cli venclrlla lnnciati dai mili li fascii,ti : « Tribunalo Spceialc ... _\n– ,h-(•r\10 :i flomii ... Yin1 la lliYolmione fn– :.ci!::ta ... >) ~ouo i:;opmffntti. nnnullati dn!– l'immenso ul'lo d"umore e di gioia di tutta lu folla. 1;:1yv. Oppenboim, fascista, cerca, un divC'r~ivo : « \'iYn l"llalia ! 1> grida. ,e Yì_ \'a l'Italia di Pt1r!'i e di nosscllÌ i))' si 1·i– ·•Poncl('. l._:t !:abbia ù presa d·assallo, gli impu.lali J,;1c1ab, •cé11lu-1mmi 1-,i protendono YerJ<o di Jol'o. Ceiltinain lii persone gridnno il loro uome: so,~o umioi di Da Bove di Al– ~it\~n~}.i'.cvi di nossdli, comptigui 'cl'nrme Carnbinìeri M"nli militi dopo un nlli• mo di stor<limÌinto spingono a forzn la. gente f11ori dcll'nul:I. .\fa $\\Ila Jliazzf'lln del Duomo cenlin:iia. cli pN•::;'.,,1enl\1.1nùuno. Yogliono salutarn aiwnr,1 1 cl}ndann:,ti o gli asso Il i, L'ntte,-a ò _lunghiss:im,1. Infine verw mez– z:inotte, nrr1va un tnlP. un operaio tra– felato, che anlluncia: (< Li hanno fnlt.i u– sci1·e <la una porl[I sccondnria .... hanno 1:aggi11lo !l ~arccre per nnn strndn inso– lila ... n _JHedi.. _\Yov::mo pnura di lmn ài– most.razionc.,. n, ILFASCISMO ALLO SPECCHIO //_\,:-nl\o -;-- 9io;·,wl1• J)uro - spiefla ~,~i:~.•;a:L.~~~c~~, 1 ~~~!:~\<~_(sl1·11fto il u parlu- . '.'.Yo; orliru,10 _!Jfi_ 'liOlll_i,1( Id !cmpo 1l(1s– ~(w1 .. .l/11 qwmt,_ f/llJ!'(!IIIHl!lli dt>Jm'ali. {fl– ~Cl.\lr h<mnq .m1mb1l111 1 ')//i• s1111,·,·ato ll!/li 1 d,·mor1•ot,c, 1/,•f mnmll;, n,-t l)01•la1•,-, {1 1 1,,1.'.1:· ffl cci11!1i••11d,i , .. 11d cr,11sùfr,·,,rc fo 11u1<1,caa,, !'{f(II'•' .' » . .. !I ::5c•!\';H!-'io - ,r,fo1•1wf1: }llll'issimo _ ~J!tt'{la e~,ne il fascismv hfl "rim1er1Jata {(I i·1t1i,w;wm,1,:,,: « tc1111>eslc_ e b1t1•1·ascl11·. eiclvm", marc- 1:;'.~1\:: D:o:~:-~'';,: \ ,~rr::~~;(J iiu;;:·~:'.i;.j ~·,1:~~;; 1,:11:,;1· ~ 1 1CCl'!id,: ~(l folta, /,· frlc1· ri:'rmo11- l1111ri, lr pr1,~~_w111 lllf'11/:11m•. ruo,·o, piv111bu. ( 1 'No. l'llb?H1. t1111111ffi. ,·irolu:,im,i, .. Chi :;;1 q,;;~::;·:~:'. ! l ~ j•:: °i~r~8Dtj: r;.'j't~·~i"r : 1 :,~'f :)~'Q~-~ L..Sti/:. 1 ~~:;·;•0 1 1:;~, ~,i~ì 8 t::1i);•~;ì(:: 1 ;,/t1,:~~~~~ 1·u111,· .1•' n.111{1t fos.~,, accw/1110. ,·imcme a y«tlo, 1>01-r1di', e salva lfl tulPt, >) . ..

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