la Libertà - anno I - n. 8 - 19 giugno 1927

ll vero modo per eccitare f'1tr1ergia nazionale e di ele– uare il livello r.rmano è q_uello di wiluppare in ciQ8cun lar.,o-, J"Cdore la co.cienza del mo valore d'aomo. lEAN JAURES. la Libertà U.n Numero : 0;A0 _..:::::...;:.:.:;:::;;:;;;:,_.:...;;.;..;..;;,__, 'I, 11otli. vengono ;J pettine ·:1 lei criai econuniicc,.finan%iarjci invu_!e Ìri J~no 'ft (!le~cf!!g, italiano. Non 1ia aunqrté 'ii laacismo «salvata>) l'Italia ?, GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE AN'il'IFASCISTA Oll)[l!.UIO ABBONAMENTI l Per SO ~WDcri •••• , •••••••• ,.,. 20Ji:. SOSTDilTOKE SO Jr. 25 h. Per 25 Numeri. ......•.•....•. 1o·fr. ESTERO : IL DOPPIO ECONOMIA e DITTATURA Che il fascismo nel perio·do delle l)ri- ~~~i ctf;{~-~c~!~f~~~f1~ ; is~!ièn~~~ sa che nèppure i fascisli più sfrontati i::;,o ~tft:r:· !~1fer 0 ::s~il~I'tt~,i~g 0 J~~ wvvenzionalori rimpi~nga i denari a suo !~mcflo ue~iu;fr~~~z~~bTI~n cf:J!~ nllg1~i rotta del loro pupillo .. ma per la tangi– biHssima ragione che il fascismo costa IhaleaettamentJ;l caro. fa ~f;;:p:~ 0 !J~!~st~~~ e 1~:~!~~s~~~~ l:ntnà!1 1 ~efrr!!~i~~er{~~e si~{g~:li~~= mo. E' di questi giorni una cronachetta del Corriere della Sera, in cui si riferi– sce d'una adunata di certi grossi botte– gai milanesi - come chi dicesse fa~ci– smo al 100 per 100 - conclusasi con un ordine del giocno io cui si protesta con– tro il « carattere \·essatorio » di talune imPo~~zi~!id~c~~~rno, naturalmente, è condito con dichiarazioni di fedeltà e– terna al regime e al suo «duce,) magni– fico, ma Pespressione ci carattere vessa– torio 11. e Jà ad attestare li solenne scoc– éiatura dei botregai ambrosiani. -TuUavia · è logico che la borghesia i'.ea.zionaria-dopo aver allevato il rampJl– lo fascista debba ora. contribuire al suo mantenimento, più non bastando da. soli !te~f!i cfi~~~ti~~ii~~~~ 9el pauperismo e · La borghesia reazionaria, che non le– 'smò certo le zuppe al can maslino fa– scista perchè potesse mordere con vi– gorose mascelle i pol_pacci della povera fe~~Ìo 0 f~~~auntfu' a'u:tr:;;::!i~~t~h; pi-oporzioni del Leviatano i>iblico « la CJJi forza è così terribi-le eh~ nµlla pllò ;tesistergli ». : 111 ·r~Hà gli astrologi ·dèlla reazione non prevede\·ano la metamorfosi che rientra invece nell'ordi-9-e naturale delle eose poicbè essa è proprio la: caratteri•– s,tica tipica.- dì tutte le ~iUature. La de: nun~a. ,del18.•democrazia, da parte dei Ceti reazionari, comporta una delega tòtale dei poteri ad una_ oligarchia di politicanti armati che a lungo andare :i~L::gin~ 0 p~~ cdiv~~~~ ~e\o~~rovilt; padroni assoluti. Come Jà borghesia ftncese <Jopo il i!! di ,wo .,41i..l!lapo liè .Il Jflcc(llo &S0ho1. a-ti:rtu1Itia. Ile ~sociazio– . 'llltrorisliche- •decedd.ne ,. d& eS-s.a. !lttsR SOVTell'Zionate, coei ·h.~ boJ1ghesi& italiana è oggirsot\o l'imperio d~ll'orga– nismo 'terroristico-poliziesco fascbta nellit....sl,e~a misur'a del proletariato. "di! 1 l~~~t:fi~~r't:1~~r~;j~::~citt~hta ~i~~= Je due branche dell"aUività nazionale è uno dei fatti più notevoli della sitlia– zione italiana. La pletorica oligarchia dominante è estranea alle e.:.igenze economiche delle classi produHriGi siano esse borghesi o proletarie. l suoi ·interessi, Je sue ideo– logie, le sue aspirazioni, alimentate da un substra1o economico di natura esclu– sivamente pa.r'a.$-'itariadivergono in mo– do stridelile dagli.,interessi e dagli ideali di quella parte della nazione che produ– ce e lavora. La· mentalità di casta pronuba di e– sclusivismi teocratici e di invadenze ca- ~~1~er~hdi ~i~J~tsi:i, ;Jr1~m~~oa;;~ e di rettorica naziooalisteggianfe in con• trasto colle necessilà politiche della na– zione -produttric.e. Ideali e interessi ce– sarei e pretoriani si abbarbicano quindi attorno alla gracile struttura economica del paese inceppandone il naturale mo– vimento. Si aggiunga a tulio ciò la vo– lontà irre~pon,:abile e megalomane del dittatore sempre alla ricerca. di efTelti piltoreschi per soddisfare l'immagina– zione romantica dell'esercito di prelO– riaoi su cui è fondato il suo potere. Alle esigenze dei ceti produttori bi– sognosi di una politica adeguata alle dif– ficoltà economiche del dopo guerra e mi– rante quindi alla diminuzione ·delle pub– bliche spese e al ristabilimento di rela– aioni amichevoli con tutti gli stati r.oi quali -si è in rapporti di affari, si oppon– gono invece le esiaenze tiranniche del ceto paris.sitario dominate dal bisogno di una mostruosa burocrazia che gli assi– curi il controllo di tulla la nazione e "di ~i':: /.~~1.~c;tuer~e;~e c~~;fig~h~i~ 0 r:.fi= riche del (l duce )) e degli oziosi pre– toriani. Al biso6'no di economia. e di pa– ce dei primi s1 oppone la necessità di sperpero e di petulanza diplomatica dei secondi ; alla pace più sicura il più ir– requieto nazionalismo ; alla serietà ne– cessariamente sobria la rettorica ampol– losa e magniloquente; in una parola ul– la politica. seria la politica co~idetta di «prestigio». · Un esempio che illllmina <li luce sin– golare le vicende di questo contrasto di orientamenti Ira politica seria e politi– ca di « presligio n è offerto dalla poli– tica monetaria del «duce». Come ~ noto la moneta è stata inven– .fata per sentire come mezzo di scam– bio.e ft suo live1Jo 1 gros~ .modo, vien n·a– t.ural,menle delerminafo dall'equilibrio tra :prezzi interni e prezzi e::.tern1.Qual- f~~11:1~\~~1i~o:;Ju~fc~;!a~~t~1:n'~~~ le leggi dell'economia - starei per dire contro quelle del senso comune - il che in lingua povera vuol dire che rappre– senla per la collettività un danno eco– nomico sicuro. Orbene, :'.\1ussoliniun bel giorno dis!"e: « la lira a 50 centesimi n cosi come a– ,·rebbe potuto dire 00 o 1000. Era una cifra dettata. là. a casaccio all'ammi..:·a– zione microcefala dei turiferari e ana macroscopica ignoranza di cose mone– tarie della maggioranza del paese. Oggi, dopo quattro anni da che quella scioc– ca frase fu pronunciata eccoti che l'eco- Il PARIGI 19 GIUGNO 1927 nomia monetaria: sotto un fiotto di dol– lari pazzescamente presi a prestito re– gistra una scossa violentissima, che rle- ~er~~~fa;;fjtr~~irt?~ciF!r~ien~~ r~c{h~~!~ culalori stranieri, e atterrisce il paese presago della crisi a cui ·va incontro. Che è che non è, è Ja. promes~a del duce: « la lira a 50 cente.:iimi » buttala là dislrat1'mcnle senza la minima p;c– occupazione di natura economica - in una cifra fiorita nella sua mente colla stessa logica con cui nei giuochi di so– cietà. rispondete cou un numero qual– siasi alla domanda impro,•visa : « dile– mi un numero» - che si deve realiz– zare ; è la marcia della lira ,·erso i cin– quanta centesimi ; è la polilica di pre::-ti– gio contro tutte le più elementari con..:i– derazioni suggerite dal sen-so comune. Che imporla che in Italia vi siano oltre mezzo milione di disoccupati, che glt specula lori stranieri .si arricchiscano sulle spalle della nazione, che i ra:li– menti ~i molliplichino in ·proporzione geometrica etc. etc.? Ciò che· conta è il prestigio del «duce» e tutto. il re;;;to è vana polvere. La lira che fu invenl,1ta per servire come mezzo di scambio viene fascistizzata 'come un qualsiasi lu– riferario e deve prestarsi a servire da pierre dc touche delle virtù taumatur– giche del 11 duce». Gli imbecilli vedono in tutto ciò la ri• prova. della soverchiante pot.cnza della diftatura., ma gli uomini pensosi delle sorti della patria allibiscono constatan– do quando grande sia nelle dittature la capacità di distruzione e di rovina. Ciò che si verifica per la monèta av- ;:~fi ~~if:rvif!ù n~~o~~\t! f~i :Jf~ ~t ~~jd~~~\S: 1 ~ 1 ~?:endzie dk[e;~:t~:;a;~j~ la.rio governante, contrastano con le esi– genze del celo produttore. Questo contra• slo dunque tra. politica ed economia è una delle ragioni più caratteristiche acl– l'antagoni.:mo che a lungo andare si sviluppa tra la borghesia e la dittatura. Sarà interessante seguirne lo sviluppo nel nostro paese ma che il conlrasto, che per più segni si va già manifestardo, debba maggiormente acutizzarsi in a\•– venire è canone di sicura esperienza storica sin qui confermato dai fatti. SPERTIA, Arturo Labriola a Parigi NON SI VIVE IN ITALI-ACHE RINUNCIANDO ALLA PROPRIA PERSONALITÀ MORALE Gare de Lyon, mercoledì sera. Gruppi numerosi di proscritti sono in attesa del TOpidc di :\farsiglia. Ci sono le signore Linda Bergamo. :'.\fodi– gliani, Coccia e la signorina Pittoni. f:i sono Turali. Treves, Nenni, Baldini, Bergamo, Sehia,·etti 1 Coccia, Salvi, Gian– nini, Quaglino, Cianca, Vincenzino l\"i!– ti, Pistacchi, Ben,;i, Bocconi e quasi tutti gli altri amici ai quali si sono aggiunti l'on. Lafont e Pioch. Giornalbli, foto– grafi. Si attende :.\.rturo Labriola, anch\~– gli riuscito ad evadere dalla galera mus• soliniana, dopo un viaggio peri~lio:::o da Napoli alla Sardegna e di qui in Ow– sica. 10,25. Il treno entra puntualmente in stazione. Labriola scende fresco e s~r– ridente. Gli amici lo circondano e lo abbracciano. Poi bisogna lasciare che giornalil:'li e fotografi facciano il me– stiere loro. Più tardi Labriola, ancora commos?,O per l'accoglienza. inattesa, ci ha dette le ragioni J)er cui è evaso. - Perchè sono fuggi1o ? Perchè in Italia non è possibile ,•ivere che rinun– ciando alla propria essenza morale. E' solo fuori dei confini che si ritrova la pÌ'opria personalità. L'Italia ài oggi è per gli antifascisti una grande galera. Personalmente io non a\"e\"Onegli ·ul– timi tempi noie gravi : nè arre::,lO, nè confino. nè ammonizione. Soltanto una sorveglianza ossessionante di lutti i giorni e di tutte le ore e le inesorabili difficoltà economiche di tutti noi che ci siamo visto interdire l'esercizio pro– fessionale. Ma. si può subire, senza rinunciare alla propria personalità morale, d'essere tollerati da un regime il quale del resto, per bocca del suo capo, proclama. aper– tamente che in Italia non c'è posto per gli antifascisti ? A vendo tentalo inulilmente di otte– nere un passaporto non mi resta,•a .che fuggire. E' quello che bo fallo, con l'amarezu pfofonda che comporta la separazione dallp persone che ci sono ca.re . pr~l~tt~UOAefi~ 0 g:N~a~?;n~a;1wi~~.e ~= briola- al quaJe rinno,•iamo da queste colonne il sa!ulo fraterno - parlerà direttamente ai lettori della Libertà. bola di Napoleone il piccolo o sotto il manganello di' lfussolini, _può parere gl"oltesco ma in realtà. esso rispecchia la contraddizione fondamentale in cui essa di dibatte : necessità della demo– crazia come l'unica forma po"litica che •risponOa alle esigenze dell'economia ca– Jrilalistica e aspirazfone alla dittatura antieconomica e P.arassitaria per sfug– gire alla -stretta p1U pressante del prole– tariato. La storia francese dell'ultimo se– ·COto è una vh•ida illustrazione di questo fatto. Le rivoluzioni democratiche si .'.!.)– ternano alle-dittature in una vicenda di fotte politiche chè_tro~•an~ volta a volt.a borghesia. e operai solidali contro le oh– ga,rchie -dittatoriali e nuoyamen!e b:ir– gbesi -alleati di queste ohgarcb1e o,:,n- 1ro· il proletariato. POLITICA IMPERIALE . Le vicende italiane di questi anni ri– producono in parte- lo stesso fenomeno. Anche da noi la borghesia, che aiutò il fascismo nella •lotta.contro la democra– .zia oggi se ne separa e si allea al pro– le~riato per rivendicare in accordo con ~sso la legittimità democratica. Nessun dubbio - eome già: ril2Yò ~farx - che la forma politica che clas- ~:ifae~:P~!\{;t%~ ·lsiae~~!D!e d~~~~~~= tica in cui i diversi gruppi da cui In borghesia è formata possono armoniz– zare i loro interessi in piena autonomia e In razionale rapporto di potenza eco• nomiea, •col minor, dispendio di mezzi. Ma. nessun Oubhio pure che la borghe– sia reazionaria. è pronta a sconfessare !a democrazia. non appena sorga per es– sa il pericolo di una preminenza di po– tere {attraverso gli istituti ·democratici) del proletariato. Da.quel momento l'orR della dittatura· è scoccata e 11crepusco~ '1o della. libertà viene salutato con gioia sino a quando il cara.ttere antieconomi– co della oli,garchia pretoriana non sarà clamorosamente denunzialo dalla crisi derivante dall'imposizione vessatoria fiscale resa necessaria dall'idropisia po':– liziesco-burocratica. Ja~sf!n~f:~ ~~-!~~e~z!gl~~~gi~~~::s~ dei ceti politicanl! da quelli _dei ~ti pro– duttori si hanno m breve smtes1 le d11e ragioni fondamentali del dissenso che a lungo andare si determina tra borghe– i::ia.. e dittatùra. m~s!a:g~~:~ Jtfoli~~~r~~$!~;~~~di ~~~ dirt~hrhe~~rr~~~~~~~,~~: e~~- ~~~z!~~!~ci sullo scarso reddito dei ceti produttori, determinando una doppia passività di danno emergente, per le spese del lcro mantenimento, e di lucro cessante per il lavoro produtl~\"Oa ~ui sono _sottra!!i. Si è \"enuto COSICO::ohtuendo IO Itaua una casta parassitaria non legata al!a '.struttura economica della nazione che uel capitolo dei consu.mi. . La cosa è g_ra– vissima dal punto d1 vista econom1ro, e tale da b8.stare da sola a spiegare il ID.alcontenlo dei capitalisti, ma dal lato politico è più interessante ancora. I.a presenza nel seno della nazione di un ceto largamente coi:isumatore ~stra.neo aUe- fatiche proòutti.ve. e pratc1amente detentore assoluto del potere politico èe– termina uno stridente contrasto fra eco– nomia e politica. Questo squillbrio Ira ~ - Prego> c•e una "cicca" per il salvatored'Italia; Il DIRE.ZIONE E AMMINISTRAZIONE 50, Rue L,bat, 50 - PARJS (18' Arr') tL C[ORNALE. SI PUBBLICA LA DOMENICA La crisi economico-finanziaria in Italia UNA LUNGA SERIE DIBANCHE INFALLIIEITO Il formidabile «crack» di Co!dschmidt a Milano • Cat– tive previsioni mi raccolti del grano e ciel vino - Il presti– to del littorio,la rendita e il consolidato • Le taglie e i ri- catti dei la&ci. _Menlre gli oratori e gli scribi del fa– sci~mo vanno esaltando da tutte le loro bigoncie, i risultali della politica Jlnan- ~:a;:,~18~1Ji:~r:~· !bi:~ad'ff~t}g~e1e1~ la irreparabile crisi che, per effetto di quella politica, ba investilo e sconvolto tulti i campi della produzione italiana: industriali, commercianti e lavoratori. Dissesti su dissesti Tralasciamo, qui, di considerare il lato assurdo e grottesco degli atti d'imperio, ~~~zz~~~e~ca g:v!;~l~d~mJì°~~tfr 0 d:~~~~r: 1 fatti e le leggi della vita economica con fl~zs:e~~~ c~~fr1~i i~ig~;i~z~~Tn!e~~o~,j~; sua tirannide armata. Limitiamoci a registrare, in base alle !}~~eep~bl:~az~~e:1~z!ta~fi! f:01ltsi~8. finanziaria del governo. Basta leggere il So~. il giornale finanziario di ?ihlano, per avere un'idea appro:>Simativa del nume– ro veramente spaventoso dei dissesli e dei fallimenti quolid1ani. In tutte le cillà d'Italia, nelle margiori e nelle minori, sono colpite le piu diverse forme di at– tività. industriale e commerciale. Grin– dici sicuri della • ricostruzione » econo– mica del fasci.:mo sono : il listino delle Borse, con la .sistematica discesa dei ti– toli ; il numero geometricamente cre;..cen– te dei fallimenli e dei dissesti ; il numero proporzionalmente sempre maggiore dei disoccupati. Ditte e case commerciali. che nel pas- ~~~n!i rr~~w~·~ 0 ~ : 1 ii:f:l"à~u! 0 i~n~re~ grosse e piccole, ""i succedono con una progressione allarmante. ~I ~~~~~ !?fur:;~~~• ~~a: 1Pc~r:ra edge~ surda, ch"è prova sicura der male oi:ganico e irreparabile eh~. per la cootrad1ttoria ed impi,11.siva politica del governo, si è determinato nell'organismo economico § finanziario del paese. Un pessimo titolo Un'allra notizia, che serve a lumeggiare sempr_e meglio tale situazione, è quelli fi~for1~_rt:;ls~n~ 1 v~~U :i~ 1:et:tom!~~ Per poLer procedere alla distribuzione, manca,·a solo la starnpiglialura che pote-. va effettuar.si senza sforzo m una setti-. mana. In ~pugno,secondo il solenne impe-– gno pro.so dal governo, i 1.iloli dovevano. e pote,·ano 1 e,;.;;ereconsegnali ..ai Jegit.Limi proprietari. ?ifa ora il governo, spaven– tato dagli eaetti disastrosi che la com-. par.::ad_ellillor_ioprodurrebbe nelle Borse. annu_nc1~che _1 ti_t.oli. non sono pronti, e ne rinvia la d1str1buz1one,senza det.ermi- ~~~;r~~- /Ji~:Cdf~~n~•e~~!v~fe c~~rfu~~ :i1~1~J 1 fefW 1 S:rl1 èm~~~o"~~z~~ ~ m'è noto. il prestito del littorio fu impo– sto con la violenza ; e molli - commer– cianti, impiegali, ecc. - furono costretti ad acquistarlo creando dei debiti. Si coni– prende perciò come non vedano l'ora di d_isfar.:ene per rientrare in una situa .. Zlone normale. Quando il littorio gra– verà_c~m tutto il .suo peso sul mercato borsisltco, determinerà fatalmente la ca– tastrofe ~lla rendita e del consolidato. :\lenire cosi imperversa la bufera fi– nanziaria, i fasci locali continuano alle- frfb~ff~ne~nt~1;i~aaf'~~~~fa0nt ~i;:sue s!fS:~i.i ritenuti più adatti a su- E' recentissimo l'annuncio dato dai gior– nali ,(i quali. naturalmente, non possono pubblicare ciò che il ~ovemo vuole ri- ~~8lt~~fned~ f 1 11 f~ll 1 ~ 1 :~~n~~~~ 8;;i~ Una circolare.ricatto ~1!~n~f~d~~m~~~l~~t~, pcÌ~~~cofaf!i1;::i!~tivi:abt~T 0 ;.e;~!~~hia=ni~t~ll:: ai~; della Banca Popolare Italiana. di Torino, Federazione provinciale fascista di To– della Cassa Sconto pure di Torino, dtlla rino ad un induslriale, che già altre volle Banca di Chivasso, della Cas~a Agricola dov~ sborSare - pena la taccia di anti– di San Secondo di Asti, della Banca Lito- nazionale con WLti i risehi conqesai .._ ranea e della Banca Settentrionale di Ge- ·migliaia e migliaia di- lire. Dalla cil"co- nova. ;~ceheP~hfo 'rtife l;os:n: :i =~~ Un banchiere e un •enatore ond'è redatta - risulta co~rmat.o ché il fascismo ha istituito un proprio e vero neif! 1 ~ 0 u:\~-;;;_i~~~ 0 ni/et~~::~~~~~~: è6f;~b~~~!tr:!~~~epe;fcof~jf :U~~ pubblica, fra rallro, quanto appresso : maggtor1. cr;•ci~~U~ 13 J3a ~i Jf l~~ta 6 ~}d!~ahJ~f. ~ Ecco la circolare : )filano. Pare che esso ascenda a tre o quatlr"ocento milioni ; e anche se sia una ~~:no:g1fiffu:tt:miirdit~~~Ì~· ~~m~a;: anni, il fiduciario, per i camgl, della Banca Commerciale Italiana, e il suo ta- ~~~~• ~:iJ~! c3rati!~~ ~1!u~r!~~:ciCo!rit e di fortuna immensa a lui. Poi, tutto questo si trasformò : Goldschmidt lasciò la Commerciale, fondò una Banca sua, la ffctt~rg1~a vfiui7s~r;~k~\.~e J:if_,c~~~~l ha già venduto la sua sontuosa ,·illn di Bellagio che gli eri costata cinque o sei milioni» Lo stesso giornale, nella stessa rubri– ca, aggiunge : « Impressionante la notizia di un sequestro mobiliare, a Roma, in casa di un senatore del Regno, molto im– pe~mato in affari di Borsa ed anche in minori affari. Il sequestro fatto nel vil– lino, ch'è un vero tesoro di oggetti d'arte antica e moderna. è per seicentomila lire: creditrice una Banca romana, da pochi anni fondata». I ·aanni delle siccità Intanto, mentre i sintomi della:crisi finanziaria si airgravano, Ja raccolta del ~~f~ 0 1!i ~~~~f~~ie dos~:{f::Cc~:rs~~\;;; l'Italia da varr mesi. La Puglia è ar.::a: co– .sl pure la Calabria e la Sicilia. Xell'ILa– lia Seltentrionnle la sciagura è anche peg~iore, perchè ni danni cagionati dalla ~iccità si è aggiunto un nuovo flagello. ~~iu\';,~ttghedisi ug dilf:s~it:ap?3a 0 ~~nrio~~; ampie zone coltivate a grano. E,:;;,ocom– parisce alla metà dello stelo, il quale in– tri:-:liscee n poco a poco si essica. L. ca- PARTITO ~AZIO:'\ALE FASCISTA. PEDER,UIO~E PRO\'J:?i"CIALE DI TORc-.O SEGRETERIA POLITICA •• .IU.mo SigTUJTe, Ce7tamente sarà nota alla "S. V. la ci.e– liber~ione presa dal Grande Consiglio del P. N. F. (foglio d'ordifle N. 22 in data 5 febbr~io i?2i)_ in ba.,e alla quale i tei– serali abbienti, devono e11ere tassati.t:a.– ~cnte chiamali ~ ripartirsi, in prc,por– =ione alle propri.e sostan=e, le spese di fun=ionamento delle Federa;ioni Provin,.. ciali e ciò a me..=o <li obl~ioni straord{- 1w.rie. Come . ci Giceva ora il nostro Egre!}U) segTetano, non è il caso éli potere a Lei precisare una richiesta ne di L. 2..000.– ne di L. 4.000,- come con circolare a ;~a,:;:ad:;it:al't:t"t~n v;;:: 0 a 1 ari':i=; catastali. ~ La S. V. per le alte sue bencmeren=e -e ormai troppo al di sopra di •quaùiasi li• vello_.e 110~ Di fronte a enormi oneri, i11e– rentt specialmente alle Sf>.e&J: di propa.– !]anda e di liampa, confidiJ:rnw di potet annoverare il ,mo ambito nome fra quelli dei maggiorenti che insiem_e a noi hanno volontariamente voluto (ste !) anche in qu~sla circostan;a darr prova 'della pro– pria fede e 9enerosità.. tcnc,uJo alto le sorti ed il prestigio del Fascismo, cui la sua lib(!ral1tà e patriott'Umo legano il suo nome. Con ouequi. Il. ·swREr. .\RIO à.."\J.M.J!\ISTRA'MV"O. PER UN! "CONCENTRAZIONE !NT · FASCISTA " NELNORD AMERICA pitani della seconda "battaglia del grano" sono accorsi numerosi sui luoghi colpiti ; ma non sono riusciti a trovare un mezzo di difesa contro il nuovo parassita, così che si sono limitati a consigliare di mie– tere il grano-erba per poterne ricavare una qualche utilità. Cosl è avvenuto che per vaste plaghe nelle regioni settentrio- Il movimento di unione delle forze anti– nali In mietitura si è effettuata, que!'òt'an- fa~ciste di sinistra che hanno, pur fra ine- ~g; ;~pr;i~~n d~r:~~~gigJa~·o·recaiit~~~p~~~~l~:~1~_idi~f.n!i• v~n~e~~~!i~~~~t~ comu- ganda e con più grande Jus;.o di ~ppse, Una iniziativa in questo sen30 è stata: sono accofj:i in frotte anche nelle pro- pre::,a dai repubbilcant di ::'\ewYork:. vincie meridionali ; ma i loro ,:forzi non :'\e! mantfestp che essi lanciano -stra1- è0~t~i~sc~t;m~ ~;i:a~~~1e 1 aiJii~~~in~n:. ciaum~a 1 1~jf;1l 0 ra~e~1nJj ~arliti, alle qui.. g:fta;iì~~rare vittoriosamente la famosa !}!~~c11 c~~lfttf~~oei~as_c~;~;m:d i~ii~= la~-~~~à~'uèaqu~it ~o~~ri1u~ 31 f~i c~u~!~ ~°!er~~t~1md~~1~a nda~f~n~l~er~a:~ce~~c;t: cond1i1oni; e m Puglia, si può conside- dilapidato. Himanere più a lungo discordi rare e:omecompletamente distrutta. e spettatori passivi di un tale stato di cose L'oli\'O si trova nella .stessa situazione E' DELITTO ! · d.ellavite : e si prevede uno -'car~oe cat- J?a.Parig\ ci viene l'esempio. I migliori Ilvo raccolto. Il 1926, che doveva escere am1c1nostri hanno messo in tacere !e lot- ~!~~-0 c~~~I~~~~~Cr~':ngeJib~h~ { 01 pane ~sf i~e J>i 1 :~~c~!sS~. P~~~~giiuia;l :~~ 11profes;;or Fernando Schiavetti, già di.. Il grano estero Intanto, da alc~ni giorni, il grano e– stero va crescendo di prezzo. E' un fPnO– meno inaspetlat_o,l_ecui con"""'1Uenze ~ono facilmente intuibili : Ja sterlina di!-cende, e· il costo del grano importato continua a salir-e. La rivalutazione in atto! Natural– n:iente,parecchi induct~iali e commr>rcian– h del grano e della farma sono inghiottili dalla ,·oragine, che la crisi ha spalancala. Fmo ad ocgi, abbiamo avuto numerose chm~ure df mulmi per !alliment~. Ora, comrncia a veriflcar;;i la chiusura d1qual– che mulino per il fatto che i proprietari dichiarano di non voler vendere le farine ai prezzi che il governo intende imporre. Staremo a vedere quali sviluppi avrà - in~~~~ ~~~ll~o~~Pt;~n~.J11 \~:to~fr1>; molli _altri ; rncialisli di tutte le scuole, ~~r:.e N ~1~~;1ra~\e1, i~~~r fiil!f~.e~u; cento altri, s, sono uniti m una superba comunanza di ideali e di lolla, costituendo la « COr-iCE:'\TRAZIONE Al'\TlFASGISTAn' la quale pubblica a Parigi un tornale oha f;~}~af~rà ..~-tflBEoRi.~!!~a con nome :'\oi qui residenti, mentre plaudiamo al- [~~g~f::no d~ii ~~!~; s:~~1/ /%1~• n~~~ saggia direttiva. Potrà mancarci l'ingegno loro, non deve però venirci meno i'ene.r– gia, e in ciò non d9bbiamo essere secondi a chicchesia » 1

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