La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 47 - 26 novembre 1961

Domenica 26 novembre 1961 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 Poesia e ragioneria al seguito di Garibaldi DJARIO DELL'APPARTATO * * Nievoamministratoredei ~lille Autoritratti * N IEVO, in una lettera alla mamma da– tala da Palcm10 il 15 luglio '60, allu• dcndo alla sua Vice Intendenza Gene· raie, se rin~, a: • Hanno scoperto in mc dei gran talcnli amministrati,i, Fiiura1i! ... •. ,li QSl'ALIJQ C11.111•ASSI e pettegolezz,, Il tono della frnsc è dc-cisamcntc ironico ma Nic,o pos,;;cd~,•a e ben sape, a di pos: sedere un cflctll\o gemo amministratho. Infatti p1u :n,1n1i. nella stessa lettera, rico– nosce~do .nella, sua dii licile coscìcnza, pur tra I 1roma, d1 cs,;crsi non poco ,·antata, modestamente aggiuni:c .-~ta il non rubare e una ~r:m nrtu ... • (I). Però i fatti hanno dimostrato che non so~o.l'oncslà lacc,·a di Nie\'O un grande am– m1ms1ra1orc, bensì una spiccata tendema. del suo in1cllct10 che agha in modo da far sussistere in lui uno srrnno connubio tra poesia .: amminis1r~1lo,ric. l biop:rali sono tulli picnamcn1e d'accordo ~e~~i~\~~~r~~s~c c'J'~r~Ìln~:o t~l~w;r~~~~~~ a11om, pa1.1cntc se non addirittura pazicntis• simo. Nelle passeniate frequenti che fa. ce,,a per I campi ed in montagna, si in• tral!ene,·a. ad_ osservare foglie cd erbe, in• setti e p1ant1ccllc con In passione di uno studioso della natura: e poi, come un colle• zionista, porta,a a casa gran quantità d1 sassi (2). Collcz1onista può solo esserlo chi ha len– denza all'ordine, chi ha la necessaria alli· tudinc a catalogare cd allacciare ri[erimcnti. Ques~i fani ci penncuono sen,":lltro di por– re N1c,·o. non nellA "Chicra dei disordinati e rarra,inosi come :-ono gran pane dc1,?li ~rtisti sia r,er posa che per estro. bemi1 in ~n;:1 ;tOf!a ~chce di unione tra poesia e ~fj~~~- 1 i 1 ~~ 10 èe ,·~rom~h 0 ed 0 1·u1ti~! ~i:f; deali Amon_ garibaldi111 intitolata: Palfcndo per In S1ci11a, è costituita da una 1:;;cricdi puntini terminanti con un ìntcrrogati,·o, CO· me se con ciò Nic,o, ubbidendo al suo RICORDI PARIGINI * Royère * di MARINO PIAZZOLLA fmu al 11umcro 33 della \l,a Franklm, suuala ne, pressi del Trocadero, .!>ah1•0 quasi oam sera, soprallllllo negh ultimi 1em– p1 del 11110 .!>0IJ:I0rll0 a Parig,. 111 llll!J sta/I· ::a p1e11ad, libri e di vecclu mobili 1/111· n1111at1 da una luce che sembrava anch'essa poh•ero:,a, 11poeia Jcan Roycre 11sm·aacca· 11term1 con lm.!>porto qua:,, paterno. \h semb,arn di entrare in u,1 piccolo mo11do d1 cose e di fra:'!>1 ormai ridollc ad ,ma 1111da sosra114a lirica. Dietro :111 1mra/w11e color avorio, c'era 11 suo capo corouato (li riccioli b1a11chi; e faceva pe11.!>are alla tesla tli w, saggw greco, :~~f,~~~r~i~''~ei~,1ci~:::1~7ofi~~:,~~~è~tt;;,idis!:',:~ brava 111 realtà w, uomo i11tc1110a calmare, col ricordo della poesia pi u segr eta del nostro lcmpo, 1utta la sua dc.so/~ ::1011e tli 11awra orfica. LA ,·asta fro1 11e, wf a1t1, .!>I 1ll1w1111ava non appena la co1H'crH1::w' a11.1mo1,a 3111tem,1 dommante tiella poesia. I :,11oiocc/11 ,,I/ore, rilu::c,•aw, 111 uno sple11· dore che sali\'a dall'anima e si diflo11de1·a su ttttto il ,•alto. ,\la l'ultima .!>tlagioia ,h vn'O· rifulgem 11egli occhioui neri della piccola Donata, ,·emlla nella Ca.!>ad1 un po,·ero e d1 1111 poeta, come un angelo ac• sti11ato a 11011 crescere. Ro,•ère era per Do· nata, la quale crcscc,;a mlJ'1:roli11a, incama· ::ione aggra;:rata dcll'im1oce11za. ,l 11011110 pre1tulT0lO e fJTOIII0 3d mca11wrfo la CO.li· d1da fauta:,ia, con leggende clre lo r imi· mcrgeva,io 11ella poesia. /l \'~Cchio /IOCla da,•a CO.\Ì libl!rO :,/011• alla re11ressa1•0l011tà di immeltere uc//a ,,ita v:,ae'!!;/~::i ,~:isoi~!~s1i cI!',W b~~~~lad/~~~1:: gne, l'accompaguai per una pa.!>:.eggwta. Egli era giovanilmente felice di aver dnto la :,ua ultima i11terpreta;:io11e delfa poc:,ia, intesa come • Katacrèse et Répctition •• cioè come lmguagg10 assoluto. E 1_11e111re mi ::~~r;i·;,,/a,a;:/,'[,1,~; 1i~:i i •~~~s:;::1'~~1i•E; mctismo europeo - , suoi occhi si ncmp1· ro110 d1 ,ma luce- antica. Era come il rifle:,so di una regio11e dello spirito elle s~ftanto lui co,10.~cc,·n e continuava ad esplorare. Ma qucll'i11cat110 11011 veniva solta11to dal paesaJgio lut_criore che si traduceva m 11111· sica ;111 mctl1ta;:ione e mistero nella parola, ma soln•a dal suo cuore. Eglt 1111 coufes:,ò, d'u11 trallo, qualcosa che in qucll'1stautc mi sembrò terribile, ma profondamente umana. Fu presente co11 tutto se steHo in quelle parole, come se ,•o/esse convincermi d'1111a realtd che 10, a que/J'ctd, ig11oral'o. Si era i1mamorato d'una giovane do1111abreto11e. sua a1111111ra1ricc;e m, 0011fessò q11C,\W ,•entd m preda quasi ad w1 soa,·e delirio. Con lo sguardo c~,e s, vcl~ a causa del wr• bame1110 •111vrn1•1•1.!>0, mi ,ltss.?: «Amico mio, w 11011p1101a'1cora capire quella dolcc:::.a che sale dal corpo di 1111 vecchio, dal mio sangue che se11toscorrere come avessi 1•en· t'mmi. E' come 11110 stato lii grazia; ma è c•u•w 1mn trm·rt.uima a111w11cio;:1011e della 111•1r1t /11 qm:ll"r.!>tatllc 10 ebbi la precisa sensa• .:1011eclic ,ma do,111a, trapiantata nel suo mondo di fantasmi, di SI/Olli e d1 silc11:;,1 cmergc,·a dalle frasi per diventare ml segno della estrema umanilà d'1111poeta. Ad u11 tratto,Royère tacque,· e i .suoi occlu teneri, immagwai, dovt!ttero seguirla lungo i 1ro11· chi del bosco. Vidi 111fa111 il ,·ecchio poclll attrailo_ da qualcosa che si a/1011tanai-aol1re_ i colon del "espcro, laggiù, agli estre"" limiti del bosco, proprio do,•e. ( i,m·a 11 11erde. e rnco111i11ciava l'ori::.: :011te.di 1111a im· mensa perla: la sera Forse. Ro,tre i11scg11ivt1rclcafme.,uc la ,,,. .~1011epcrchè rcjgessc, aucora per qualche. istante, "" cuore d'uomo gumto alla sua ultima ellmio11c senile. Poi, a confermare quanto stm·a accadendo, Ro,·èrc mi sussur• rò, CDII ,·occ quasi rauca, che quella ,·ace bretone era lonta,ia e che avrebbe dovuto sutvergli 1111a lunga lettera perchi si sa• f,j~e p";~a}~ 0 v;~~a~i; f:s:t ei:as~,g,11~:;i:r:tt~!~ ,·cr.m la poesia. Q11011do rientrammo 11cl piccolo stm/10 di Via Fra11kl111,Do11ata, la fragile [?onata ci ve1111eUIC0lllro C Ro_,ère la baciò Sili capelli pcrchè 11011 capisse la sua cmo:.io11e Come sempre Dcnise chiese al 11011110 ,ma fa,•olo. Era ,a;di; e i capelli del vecc/110 poeta scmb1aro110 più bianchi al chiarore del lume, sboccinto per i suoi occhi J1111a• morati. Ro\"ere sedette dielTo lo scntto,_o, do,•e tante ·altre ,·o1tc, d11ra11tele sue 1·cel1e a,·e.,a fdlicemtntt conversato con. le ombre di 1'erlai11e, dt Poe, di Baude/arre e \/al· /armi, e im..iò a racco11tarc: • IA Belle et la Bite •· Non 110 ma, sentito m ,,ira ,ma parole e cadcn:;c. più 11ma11c di quelle c_he Roycrc oflrl come dono alla sua mpot111t1. Era il mo 11lli1110rcealo d, r,o,•ero (ionto al sommo di ,ma c.çpcncnza di uomo e di ar((sta. Pensai e/te ili q!tclle parole f~ssc rncchwsa un po' della ,·entà che çerpcgg,a,·o nel suo cuore, poicl1e, ,·eno la (,11e,la ,·occ 51 rifece rO<'a: e rn, n_,01 ~c/11, orma, <10· litari nella loro 1•tcl'111om,1•1rl1\/1w11are due 1 rnfçt lacrimt' 111t11t\Oil 1,1to dell'infantile, quasi diafano 11so di Donata. Era stupefatta piu di oini altra volta. Po, Rtn•tre tacque. Da que.lla sera non l'ho più rtvtSto. spirito dclimilatirn e conclusi\·o, avesse ,·o• luto anC'he ordinare la sua vita passata e tracciare una a_uida a quella nuo,·a, guida labile di p~nthu, ma sempre una gu_id_a. Ed eccoci con ali Amori_ earibalduu pas– sa1i alla sua opera d1 .-irt1sta. Pur cs-.endo gli scri111 minori di considcre\"Ole mole e di imponan.,a non indilfcrcnte, noi dob· biamo es~n1.ialmente puntare sulle Co11fes– .!>io11i do,c Nìe,·o 1r.1fusc tuuo se stesso· principalmente su Carlino di Fr.ttta che egJ\ caricò di tutte le sue aspirazioni e attitu· dmi. Perché, a prescindere ,fa ogni corrente cs1etica cd anche dalle a,ffermazioni, seppure a ,·ohe saunche, che N1c,•o s1esso fece nel processo subilo a Milano (3) C• 1 o, l'au1ore non \·~ m:u confuso col personaggio da lui posto m scena•), noi dobbiamo identificare Carlino di Frotta con Nievo. Nella .ua ,irn av,•~nt111·0,.a,Carlino intra- ~~~ndl~ l~t~;~~si ~cim:~~~ti~~• ~~:~a cl!~ essere searctario di amministrazione a Fer· r.tra e quindi intendente a Bologna (cap. XVIII). La profossione di Carlino, giudi· candola dal lato csktico, nel quadro gene• raie del romanzo, non Jia altra funzione precisa se non quella pura e semplice di definire un cara1_1cre. Carlino ha proprio una tendenza decisa ,·e1-so l'amministrazio· ne. Inf-atti spulciando qua e là nel roman;,,o 1roviamo una grande quanlìtà di ri[erimen-ti a faccende contabili ed avvenimenti di ca• 1-:\ttere economico. Quando muore il con1e di Frana (capi10Io IX), ~ Carlino éhe si mette a capo dell'amministrazione dei beni e, lottando con creditori, profit1a1ori usu: raì, fornitori (un an1icipo di quello che ac• c~drà eflc.::t1i\amen1e a Nic\'O in Sicilia), nesce a nmellere tutto in scs10 e a conse· g_nare J?rcssoché in1a11a la proprietà al con• tmo Rma.ldo. Nel cap. Xli c'è un accen– no alle losche operazioni di Fulgenzio, li– mast? a Fraua dopo la pancnza dei pa· drom: • Per esempio c'er;'.I. il frumento in granaio, e da Venezia gli domandavano de• nari; se il rnimento andava a buon mer– cato, egli fingc,a di .comperarlo lui con quella somma che spedì va a Venezia; e poi qu~ndo le derrate crescevano di prezzo cgh ne guadagnaYa dalla ,·cndi1a il suo ~:~rcÌ~~~ri~j tic; fi~~i c~:1\~~~~; !c~p~;~ ma della compera si scambia\'a in un mutuo pd_ quale. ~wli ,i lratt.:n~\a il selle, 1'0110 o 11 dod1c1 per ccn10 •· Una speculazione sulle merci bella e buona, seppure poco onesta. Infine, non mancano i paragoni ammini• strathi (cap. XII • il _1cmpo non è 1cmpo che per chi ha. dcnan a frutto•), gli ac– ccnm alle prendcn1.a (XIV), al fallimento (XV), ai c_on1ra11i rovinosi (decimo11a,·o), ccc., esposti con una aderenza alla materia e una conosccn1a profonda della medesima. da. non lasciare dubbi sul pensiero dello scn11ore. Per ullimo è opportuno accennare alla g1:3ndc fi$ura di un rngfonicre: il conte Rinaldo d1 Fratta. E' unn fiaura dh·ersa da tutte !e ~ltrc. Nel roman7.0, di ogni persona che s1 mcontra. se ne· intuisce subito il c.-irattcre: del come Rinaldo no. Egli resta '-Cmp~ . na.'-CO<,lo tra .. la Ragioneria e. le biblioteche• e soll:lnto in ultimo, prin• c1palmentc qu:u:ido è ,licino a morire, la SU.\ .&rande amma esplode con gli altri 1~eah per la patria e la 1:;;cicm-a.Di\'e!ll:l d1 colpo un personaggio mcra\'iglioso. La scelta del/'Acerbi Certamente fu )'Acerbi a ,oler come su• ballerno direlto Nic\O, dal momcnlo che ben lo conoscc,_a e giudicaya gius1amcn1c le sue a11i1ud1111. Su Nic,·o gra,·ò tulio il peso del la,:oro minuto e pratico dcll'Intcn• ~~e~:~ jò c 1 ~~-~I s[~~~~~a~il ~'l~ll~~c rbi~~~= certa,·ano. E ru sempre all 'alte1.za del com– pilo affidato.gli, non solo; ma ; ,ohe afi• Jiu_nsc pcrsmo qualche co,a di suo, di ~)1~m:g';ìe~~ ~uno. P~I~~ pote an cnire per- In _fondo la .s.pedizione di Sicilia. è una maamfica poesia: in e:.sa. non c'è nessun calcolo, ~essun d~10 di reale sicurezza. E' sol~anto 11soa:no immenso di un Uomo che scriveva ~ propri poemi, anzichè con parole con ~ommi dalla camicia rossa. Come nei P?Cml lcller.tri. medianle le parole, i sogni ~ 1 ~ 1 !~\~n? ~:g~f\i~~~i1,a~~l~e ~;J:!~~ 1i s~~Ì uomtm, dncnta\'ano fa1ti. Orbene, per amministrare qucsli uomini che tulio da\ ano -,cnza nulla chiedere e che pur ~wc,ano bisogno di pane, per mantenere efficienti ques1i in\"aSali dalla sacr.J follia del loro Condo11icro, era necessario un poe1a-ammini-.1rator c, un uomo che non fosse a,idamcntc at1acca.to alle cifre, ma sapesse \ ivificarlc. somare su esse quell'alito che tulli 1madcrn e spingc\a \'erso la gloria. I • Mille• noo erano sold:Hi: erano bor· ghesi , es1iti nelle fogge pili disparate, male a rmat i. soltanto uniti dall'Idea, che cade• , a.no a decine so110 il piombo borbo nico, ma c he all'indomani si moltiplica ,a.no per le infinite nuo,c adesioni degli is olani . Pur a,·cndo una sommaria conosccn,a dcll'am• ministrazionc rnili1a,·c 1 non è difficile rcn• dcrsi conto del compito di un amministra• torc in tali contingenze e delle difficollà immense sostcnu1e perchè nulla mancasse e nulla andasse perduto. Anche l'ammini• stratore pm scaltrilo, con dali di partenza <.imìli cd in condi1ioni ambien1ali siffa1tc. non a\ rebbe sapu10 resistere. gli sarebbe ~~nc!H!te~ 3dc~atfta cJr~m: fi1a~~larYe~rti~ en1ra1e non erano certe, e quelle poche sicure, molto esigue; le dirficoltà nel pro• curarsi ,·h·eri cd equipaggiamenti immense: e come se ciò non bastasse, anche la lolla disperata di pochi contro uno dei migliori eserciti. lic,·o riusci in tutto, come , cdremo in appresso e:.aminando le rela7ioni che fece della propria gestione, e 1ro,ò anche il tempo di scendere tra i suoi amministrati a ba11ersì con il suo schioppe1tone. Il complesso delle operazioni di ordine amministra1ho s,·olle durante la Spedizione di Sicilia si può dh·idere in due periodi che , edremo sinaolarmcn1e. Il primo periodo "a dal 5 maggio al 2 aìugno 1860 e comprende il ciclo di opc– ra1ioni compiute da Quarto allo sbarco a Marsala, alla marcia attravcr,o l'isola fino all'entrata in Palermo con la conseguente conclusione d'armistizio. Questo periodo di amministrazione ~ do· cumcn1a10 da.Ila relazione che Nic,·o fece a nome del superiore Acerbi in data 16 luglio 1860 da Palermo (4). Arte e numeri E,;aminandQ a11cntamcn1c la relazione si ,·edc che essa ~ opera di un artista, ma di un anis1a ,·incolato necessariamente alle ci[rc. La m1rnhile descrizione degli av,·c• nimenti e la profonda espressione dei sen• timenti hanno 11solo 'icopo di a, \"3lorare e ribadire le poche cifre presentate che, di per se s1csse, non a\'rebbcro alcun senso se non ,·cni'isero considerate rclati\"amente ai falli. Ca'iO unico dell'arte inserita in un bilancio, di ~n1imcn1i e passioni elene che fanno da con1rappun10 al significato delle cifre. Certamente il conlabile non può 1ro1•are del lutto ortodossa ques1a rcla1.ione e non sa co!la farsene degli atti di coragpio e delle prh-a1ioni sopportate, come degli accenni ad 1nduno od a Pina no; per noi iO\cce 1utto ciò ha un grande valore pcrchè più sopra abbiamo visto come il Corpo Ga• ribaldmo combatlcs!te con una tattica che era l'anlilcsi di ogni metodica e pesante azione. * Riferendosi alla normale amministrazione si è soliti dire che le cifre sono eloquenti di K\l<]f"..l:\'0 .\ICCA:\"C~U,I ~~~nt~i d~~i:il~ r.!~ 1 :~c~~ ~~!,~/aJ:~~; o di un'impresa, l'importan,.a cli detcm1ì• nate operaz.1oni e la scrupolo~ilà di impiego del denaro. Nelle relazioni di Nic,•o succede il rauo opposto: le parole cosin.1.iscono le cifre; e non sì !ratta di parole qualunque, bensì di arte se non addiriuura di poesia. I fatti e gli a,·vcnimcnli profondamente sen• tili ed illuminati, creano un \"alore nuovo alle crovazioni di denaro e all'impiego di a11ivi1à. Il procedimento è diame1ralmente opposto, e si arriva olle cifre dopo l'omo• ,ione creata dagli avvenimenti narrali. In fatti la prima relazione s1esa dal Nie\'o, non accenna alle cifre che verso la fine, in uno spazio di poche righe. cmbra che il relatore suggerisca: • esse da sole dicono poco; è necessario, prima di leggerle, sa• pere in che modo si è giunti ad esse•· Si tratta di una relazione ben detlagliata, cor· ..., in tutta la sua estensione da quello spi• 1ito di a\'\·cn1ura che animava i Garibaldini. Questo conta, questo ha importanza, ques10 gius1ifica ogni operazione. La relazione ,·era e propria termma un po' prima della fine dello scritto, e-.:.cndo l'ultima pagina dc• dicala alla memoria dei due compagni del Nie,o caduli a Palermo, e ai pochi accenni del trapasso tra la ,·ccchia amministrazione e la nuova dell'Escrcilo azionale in Sicilia. la secooda rela;,,ionc stesa dal Nie\'O com• prende il periodo dal 2 giugno al 31 OI· 1obre, vale a dire la geslione so11opos1a al Go,·erno Dittatoriale. Essa è più densa di cifre della prima, ma contiene sempre posi• tiYi accenni alle condizioni in cui i docu• menti amministrativi venivano compilali cd alle ,,ariaz.ioni continue cui erano sol!oposti i quadri dell'esercito. Il tono della \'Oce del relatore però, denota una certa stanchezza che è molto lon1ana dal timbro squillante della prima. La stanchezza di Nievo Certo, Nic\"O or::1 ne a,·c,·a abbas1anza di amministrazione. S\'anita l'av,cn1ura della prima parte della Campagna, era rimasta una normalli! amministrazione, piena di in· trighi e di beghe, a cui Nie\O a\'e\a ancora presieduto, non certamen1e per passione, bensì per rettitudine: di carattere e per ri· cambiare la fiducia che Garibaldi a,e,·a. a,uto in lui nominandolo Vice Intendente Generale, Nif!\'o, come è focilmcnle dcsu· mibile dalle lettere di quell'cpoc.l della sua ge-,1ione, non rc,i'itern più. Ciò sen·c a ribadire quanto abbiamo detto più innanzi e cioè essere Nic, o un am– ministratore fuo1i del comune; che resse ,alo quando la poesia del ri,;chio e del mi• racolo scom·olgc\'a e liordina, a le cifre; ma non sostenne più un compito dhentato or• mai normale e quindi· pc.sante. Presso l'Archivio di Stato. di Torino (5) e-,iste la documcniazionc contabile di quc• sto seçondo periodo della s.-pedi,ione dei • Mille•• dal 2 giugno 1660 fino alla annes· .,ione e fu<.ione dc M'Es crdto. Il fo.!>cicolo dei rendiconti di c :is.sn comprende diversi quaderni regolarmen te numerati. Nei nu· meri I, 2 e 3 è compreso il «Conto Morale di cassa di campaana tenuta dell'lntcnden1e Generale dell'Escrcilo doli. G. Acerbi dal... a.I... (comples,hamcntc dal 2 giu(tno al 19 lu(tlio}, che -.i presenta per la forma del Vice Intendente Generale sig. lppoli10 Nic• ,·o al segretario di Stato ... •· i ei quaderni dal n. 4 al n. 9 è compreso il « Conto Mornle della cMsa di campagna tenuta dal Vice ln1enden1c Generale sig. Ippolito Nie\'O e dal fun,ionantc cassiere sig. Maialini dal... al... (complcssirnmentc dal 19 lualio al 6 dicembre) che .-;ipresenta per la forma del Dirigente ,i(!'., al\'iati, al Comandante Generale dcll'lsohl •· Ncì quaderni succcssi\"i è compresa la gc• slione Sal\'lall, essendosi il ie,·o rcL:alo in licen:,a nel Con1incntc. Documenti questi che a consultarli danno uno strano fremito come di fronte ad un miracolo. Quanta precisione, quanto ordine nelle colonne, quanta luciditi nelle rrasi, che chiameremo, tecniche. La stessa mano che distese cd ordmò lè note amminìs1rati\'c, a,e,·a fis· sato. l'anno prima sulla cana le mirabili pagine delle • Confessioni • e contcmPora· neamcnte annota,·a il bre\'e ma incisi,o diario della Spedizione. Ed eccoci giunti al 1crminc della nostra tra11azionc su NiC\'Opoeta e amministratore; ma resta ancora da parlare bl"C\emenle della sua morte, a cui forse la amministra· zionc non ru del tulio estranea 1 biografi dicono che Nie\"o prelc1·\ par• lire col ,,apore .. El"("ole • vecchio e malc\n· dato, piuuosto che attendere qualche gior• no onde imbarcarsi sull'« Elett1·ico •• altro nuo,·issimo , aJ)Orcdella Compagnia Calabro. icula. Una specie di runa pare, a sospin• S(erlo. Sempre i biografi attribuiscono tale impuzienza al dc-,iderio di riabbracciare <lue persone care: la madre e la Bice. Noi ag· giung iamo che forse Kli imped1, a di tar• da.re anL:hc un sol giomo, la .,,anchez73 di custo dire le cane dcll'amminis1ra1ionc orma.i di\"cntale una catena al suo spirito. Più la partenza era immediata e più presto a To· rino a, rcbbc re..a la sua. gestione. libcran· do,.cne. Si imbarcò co,1 !IUI ta1alc • Ercole , che do,e,·a scomparire dal mondo scnz.'l la· sciare traccia. La monc che lo a\C\a d· sparn1ia10 sui costoni di Calatafimi, lungo le strade del Parco, alle porte di Palermo, lo gherml a tradimento sotto forma di una \alanga d'acqua mentre forse egli, con l'aiuto dei due subailerni Sal\"iati e ,\laiolini, sta,·a dando un ultimo riordinamento alle carie della Spedi1ionc. 11 Poctn non mar\ col fucile in mano, ma compulsando una situazione numerica delle presenze o un rendiconto mensile di cass.a. Questa nos1m pur;.1 ipotesi. detta ora a conclusione dello scritlo, acquista un sapore di profonda e slgnifica1iva re:tltà. (I} U1tcre p11bhlicnte dal \fa11to1·a11i (Il Poela SoIda10, Mitm,o, Gar:anti} e riportate dnl 8accl1elli (le r>iù helle paiÌnc di lp. N., Milano, Garzami). (2) Cifr. U. Gnlto, lppoli10 Nic\"o, Emi• liano Degli Orfini: \I, Taroni I. N., \lila110, ~;;~~ 1 ~':fd. G. Sofitro, I. '., Pado,•a. Trp. (3) Cifr \la111om11i, op. cit. pag. JOS e .çe,z. (4) Q11esra prima rela;.ione e In .~econda furono p11bblica1c dal l.11;.io ne/ /9/0, m ,, la Lettura• e ·m • Il Ri\or,zi111c1110Italiano•· S~mo riportate i11tcgralmentc nel ,·olume Citato d1 Baccl,elli (5) Se::. Guerra e \lari11a E,;crcito Italia Mcridionalc, /11tc11de11za, N. 318 e seguenti. ·u:,,..: ALTRO libro di cui nor. si è parlato o di cui almeno non si e parlato abbastanza: <.al\'o che que– sta \"Olla l'• appanalo • non abbia falli10 nel regi'itrarc, con i suoi meni di informa• 1ionc e di perce7ione o ~~p· i':7',i~~n'3tdiu~~· n~~•t~~i .!>UO ri\ullato schematico: e il libro non abbia ollenuto invece, a sua in,.aputa, quel !~ 1 ~~~~o dg,c~~~ll~~~il~~; t: rifcri'iCO ai • Rilratt, \Il mi• .,ura ~. cioc a quella ricca somma d1 • noli.,ic biografi• che, con[es'iioni, bibliografie di pocli, narratori e critici•, che Elio Filippo Accrocca raccolse e coordinò per le cdi• zioni di • Sodali,io del li• bro • di \'cne,ia, e che ha pubblicato durJntc lo \corso anno. Se, come dice,o, io mi fos'ii inu.-cc ina.annato "'ull'cn1i1a del successo del– l'opera, presso la critica e presso il pubblico (in que• st'ullimo sen'io qualche li· braio bologne\C m1 parla,a di un cerio numero di copie ,cndutc), ne chiedo subito le più .,inccrc scu\c ad Accroc– ca prima. poi a.i miei lc11ori che io informerei dunque ~f:ng~~gri~11:i~ì~~~c"c8ià Al; tempo a, c\"Oin animo di dc• dicare una d1 quc,;1c mie noie, r,er jn1ero o in parte, a questo hbro; e l'occ:as1one ~~l~ec~~fan1.\~n:rnt~idJt~~~'rso~ è Ma.la una cila,ione che di .. Ritratti su misura. ha fat· lo Cima11i nel 'iUO recente articolo • Il sci;reto. di i\-lo· ra,ia •· l na e-onlessione indicali, n Cima11i. con la consue1a libcna e agilità c1ilica, si e ,·also opponunamcnie. ai fini della <.ua argomenla7ione, di una confc:-sione molto indi• cati\a, fornita da ~lora\"ia stcv•,o e inclusa nelle tre den-.c pagmc che, nel libro c11~10, sono occupa1c dallo scnttore romano· una di• ch_inrazione rclali~•a al suo prm10 romanz.o, e che \'iene in quell'articolo, mc<;sa al confronto con l'c,olu1.ionc SU<;CCSSl\"3dcll'OP.Cl.t. Ma qu~. sul come uulinare ul– lc~ormen~c e magari in di• rc11one d1\'ersa la eonressio• ne dcll'aulorc, a\'rci da apri– re una paren1esi, che mi al• lon1ancrebbc d.-il proposito che mi sono fi-.'iato per que– sta \'Olla, senza conscnlirmi r?r.-.e di ri~ornarei nello spa• 710 comcmcnte consentito a queste mie • puniate a dia– ri'>ti~hc. Un altro di,cor-.o da rimandare, come tanti al• I lii affio~ti, per a1u1anc10.,.-. E?Omentatno, m ques1a se– rie. Torniamo dunque ai no• .!>tri .. Ri1ra11i su misura~– Messa da parie l'obbic,io– nc, nel complesso non molto BREVE STORIA DI UNA METEORA * nleunte, che qualcuno de– gli inclusi nel ,a,10 pano– r.tma che il libto delinea nel o;uo arandioso insieme non costituiranno sempre prcscn• ze significative o in qualche modo sintomatiche, e so prat• lutlo che ,·i manca qu.il– cuno che potc\.a o d o,C\·a e ~r•oi incluso sia m a<11o0· Iuta: che in rela1ivo. ,engo ~ub110 a dire che un'opera \imilc puo essere utillzza1a nel modo piu vario, e soci• disfare i piu s,·aria1i intc· re'isi; da i_nteressi 'iJ)CCÌ~C•· mente cri11ci a interessi di curiosila più spicciole e piu occasionalJ, quali poinono c'i· ~ere suscitate nel semplice lettore, ,;e riu.scira a coordi• nare_ con un tanto d1 pro• pon1one e di armonia le conrc sioni e d1chiaraz1oni au1obioarafiche e autocriti• c:hc, che h gli ,·engono offer• le. potra rendersi conio di ceni cara1tcri della lettera• :~~o~d}~~bi:cfd:n~~'i1u:OI= tanto all'ausilio della critica. Qualità e quan1ità, ,·orrei di· re. per quei casi in cui al• cuni deali autori si <oonoim· peanati in più prcciu mi• sura nel confessaf'!tt e nel \ alu1arsi, risulteranno c,a1• tamcn1c suggerite, a dcli· nc:a:e ,·ia \'ia il singolo caso: e n par poco? E dirci che la sintomati• cità di tante e tante (non cii ·o 1utte) dich_iarazioni per· ,onah riesce mcqui\'ocabil• mente indicati\"3 delle di• , e,....e nature e del di\·crso g-_radodj impegno e di espe· ncnza · sullo sfondo dcll'in• tcro quadro, si agitano le ombre di intime insoddi!ifa• zioni o delusioni che, per alcuni, sono dhcnutc linea fi-;ionomica e determinante del loro pur tenace operare e tcn1arc, del loro rischio di o;crittori a cui non ~ andala propriamente bene, e a cui è mflltre probabile che con• tinui ad andare cosl. In qual• che ca-.o si potra commi\u• rare utilmente la proJ)Orzio– ne e la qualità di un succes• "0, con la coscienza che mo• stra di a,emc acquisito il ,oiigctto a cui il successo è toccato in premio o in ~orte; per dire che. do,e non muo,·a altro interes.~. ne_ puo essere sempre 'iu• -.c11_a10 uno di ordine psico– loriC'o e moralistico. Confessioni pericolosl' A questo punto, non \'O– ilio infin~crmi per la pane che il mio discoNo potreb• ~n 50 ~:i~i1:ra~~l•~~e'ìtae~i~ che 'ii può risen are e con– cedere all'insorgere falale di una curiosità maliziosa. Sfi– do collc1thi e semplici lc1to• ri ad ob1c11arc di andarne. o di e5'icrnc andati, e~nti. Tante di que.ste confessioni Ritorno di Isaac llabel' * L 'EDITORE Feltrinclli ha fallo scoppiare, qunn• do ormai sembra,'ano inumidite le pOl\'eri del ..d1• sgelo», uno bomba lct1c:ra1ia che segue e ricord3, almeno \'UOI ricordare, i clamori del <li PIETRO CI.IIAT1'1 • caso Pastcrnak Sono ora pubblicale in Italia, per la prima ,olla nel mondo, trecento lettere, al· cuni racconti e l'ini.,io d'un romanw di lsaak Babc\', lo '-Crillorc russo scomparso in circostanze mÌ"-lcriose nella prima\'cra del 1939 e molto probabilmente eliminato du· rante una delle grandi pur• ghc an1ìsemi1e degli' anni im· mcdiatamcnle successivi. I brevi racconti e il primo capitolo del romanzo mai concluso sono limasti ruori dalla risiamp,1 fa11a di re- Isaac Babel' ccn1e in Russia a tc~timonia· re un rinnornto interesse e la postuma • riabili1azionc • dello .scrittore d'Odessa. L'in• tercsse maggiore del volu· mc sta però. innanzi tulio nel!' epistolario, indirizzatO alla madre e alla sorella Afa• ria Olsonfic,a, e poi nelle ~~~irt~;~;~tinodi Pa~~~\~ikt e S. Gecht, entrambe del 1959 che di Babel' furono amici fin dalla giovine1.1.a.Dal \'O• lume emerge un'immagine m111ca di questa meteora rus:!la.,apparsa nei primi an– ni della ri\'oluzìonc e ben pres10 soffocata, imo alla brusca misteriosa caduta. A proposito di ques1a, un recente comunicalo uffi. ciale informava, con crude– le laconicità , che l o scri11orc mori il 17 ma.no 1941. Non una parola di pi ù. Né Jlya Ehremburg, che proprio re– centemente ha dedicato a Sabei' alcune pagine delle ~uc e memorie•• sembra ne ~:fipigh: ::~a f~i~io d!ri~~e amico e ammiratore. La mar· le di Babel' in Russia è te• nuta occulta. messa fuori dalla storia e dalla stessa c.rin~ilitaz.iof!e ». Ehrcmburg 'il_tnn~era dietro questa giu• st1ficaz1onc: era a Parigi nel '39, quando Ba.bel' scom'par– ' e, e di\·enne imJ)O.ssibilc,di· \'enne quasi un peccato po• li1ico, nominare il giovane .-unico di Gorkj, l'autore de • L'armala a ca\"3110 • e dei e Racconti di Odessa», due libri che a,·e,·ano fatto gri– dare al miracolo e salutare in Babel' (crudele ironia!) lo scrillore più oriainale usci· 10 dalla Rh·oluzione d'otto• bre, oltre che! il legittimo crede di Ceco,". Il lettore che non conosca altro di Babel' non polrà forse, ora, farsi un'idea pre– cisa della sua grandezza: i bre, i racconll qui contenuti e l'ini,io del • Capa Gu.-na • <.anoconfonne, dòlorosc con• ferme se Si ,·uole, solo per chi conosce altro e compìuto di lui. Si tratta. quanto a.i raccontini. di brevi, fulmi• nate scene d1 , ila. ru-.sa, con ~crsonaagi ben delineati, col· Il in un momento di 1i,ela• zionc del loro carattere. La antica trislezza russa ccmen· ta parola. con parola, lo sti• le è sc,ero, cristallino. Già su un altro piano ~ l'inizio di e Capa Guzn:i •; il 1-oman• '-'! incompiuto. li personag• g10 fomminilc che ~li dfl il titolo si impone sm dalle prime righe, che lo trn11cg• giano magis1ralmentc insie· me alla piccola fiCntc d'un paesino di campagna messo in subbuglio per la fonala c9_s1ituzione d'un Kolgosp. l m1crruzionc è brusca, quan• !~c~~~o ~~a~:uft~~c J~ec~t~! ricorda le bellissime de1;cri• zioni notturne di Scioloko, ma in Sabei' la pillura ~ h~~ca, più incisirn, il ma• gmf1co orrendo delle notti ~~~~na st :~rangtc~~g:: 0 u~~ gemma mostrata e subito na• scosta, il libro muore a que– st'inizio. Sabei' lo lasciò co– ~, nella pr1ma\'era del '30 ~c~ 0 f voi~~:Ìom~'li cg~~lu 1 ~~h La \'1la lo a.,·cva tra\'olto. Entusiasmo e depressione sono i poli della sua bre\'c esistenza di nomade a co· mando ,inviato da.I partilo da un capo all'altro della immensa Russia, da un con• \"egno intelle11uale a una fat· toria sugli Urali, da Mosca l'odiata Mosca, a Kic,•, ~ Odessa, la bella ciltà della giovinezza .. La sua energia si f'."-ntuma in ccn10 occupa• z1oni dispersh·e, tra confc• renzc e sceneggiature cine• matografiche a fianco dei grandj e p_iccoli re~isli del• ~aua1F 1 Ei~U:!~~i~. 1r~cn~~po ~t manca sempre, i piccoli la– \'Ori a scadcn1.a fissa lo sfiancano e a,•\"iliscono. le lettere alla madre e alla so– rella. testimoniano, si può di· re a1orno per giorno, della sua fobbrc. Moglie, madre, sorella, zie ,;ono dh•ise. una dall'altra, formano e rifor• mano famiglie, da Bruxelles a Parlai, a lui im·iano di lon• lana richieste e lamenti: e Sabei' ri5J)Ondc, cerca di cal– mare, finge dì arrabbiar'ii. vuol sapere IUltO, 'ii informa delle case che abitano, dei , estiti che indossano, e im'ia denaro, fiumi di denaro. I le11ori e i commenta.lori di questo prezioso ep1solario debbono tener conto di quc· SIO fallo: Sabei' è COSlrello a la,·orare senza tregua per una. famiglia di ebrei erranti. nomadi, ansiosi, p~ttcioli, sconclusionati, che dilapida· no i suoi enormi guadagni e non ali permcuono requie. 11 lettore più curioso non cerchi, in questo epistolario anche sensazionali n,ela~ zioni sulla Russia dall'indo· mani della Rivoluzione fino all'ultima guerra, o cupi pre• sentimenti di morte, o ribel• !ioni. inlime CO\"atc e maga• ri filtrale tra riga e riga della aratuita epis1olarc: an• c:hc nelle ultime lettere nulla o quasi trapela. anzi gli anni sembrano a,er portato a Babel' più chian:zza. e prù salute, dopo la gio, mezza mala1iccia. Nulla da queste lettere lascia prc\'edere la trngica fine: forse la paura della censura politica da una par– te ,e dall'altra l'impegno CO· raaaioso di mos1rarc alle sue donne lontane solo un , iso a!legro, un'esistenza capric• ctosa ma non impossibile contribuirono ciascuna pe~ suo conto a 1ogliere dalle sue. lcucrc la piu profonda ,,cn1a del cuore ,a scolorire Iombra del destino maligno. Ma è solo un'ipotesi. su cui non è lecito speculare. Di -,icuro, queste lellere ser\'o– no. doeo tan10 silenzio a farci nsco°prire l'uomo e 10 scrittore Sabei' al centro d'un ,ortice storico, solo e spesso tituban1e, rebbrilc e apprensivo, soprattutto solo e co_mesmarrito in quel cli· ma m[oca10, con la sua ci\·ì· hssima anima umbrosa, bi· sognosa di pace, cui la R_j. , oluz1onc do\"e, a avere da tempo svelato i suoi torbidi ~i"ilo1~ 1 ~zas~adie~~il~. ~!lgi compaani di strada Esenin e Maja.kovslcj a,·evano capito e scontato ... \ono CO!Siin;:enuamcnte de• nuda1e nc1 ~numcntl, nelle po1.\,1oni,neali OfiOJh e nel– le pre)un11oni~ i.:hcchi s1 tr<>6 '"a a ricc\.crle non potra . al• meno per un poco, non p.ar· 1ccip.arnc con un u:rto d1 · tacco ironico; poi, spento quel ~rriso. po1ra in,cce ~u· bcntrare un aucaii.imenlo di piu uman.d cd alleni• ong,,• ne. d1\po,to a ,;,1lcrs1 d1 quc_l· le ind1ca:aom nel M:nso p,u d1<ercto e piu po,;iti,o. scm· pre che que\to tr.tpa.,so sia re"O poc;o;ibilc, e non resti imcce, per nece:u11a, sulle no,trc labbra rombr.- di quella ironia o di quella com· mi'ier.uionc. Co,1, la lunjl!a ·onfe~sionc stesa a tracciare la propria , iccnda di ro– man1icrc e no\Cllicre da p.1r· le d1 uno dei p1u anziani 'iCrit1ori n<Ktri. <1uSC1tcraun ~~lo q'i~~narc ,~i~n~~der:e~ 1dcahua1a fino al tra, 1 a• mento della proponione del reale. in un crescendo lrion· Cale in cui oan1 smqola ope• ra <.eana , ia \la una tappa di una a.scc~ che ~mbra non cono\Ccrc ne §0,ta né termine: alla ba e della qua– le autoc,;;altaz1one sta un concclto del ~uccCS.\O ret,e· rario che ojigi puo c.,-.cre is1rut1i,o ricono.!ICere come quanto di piu lontano ci pQ'i'ia cso;crc da un no,tro troppo piu realis1ico e scc.t· tico. troppo piu arrischialo e iprcaiudicato "-C:nc;o di tali faccende. Ma la di fronte al· J"inat"nuo oraoilio deilo s.cri11ore, ~ta un mondr, che embra prcfiilJralr, a ncc– ' ere niente di piu e d1 mc· glia che l'opera di lui. come una matcna docile in cui im• primcrc un proprio sua:~cllo. Cn altro• romanziere felice", ':::,n1~.e·:: 1 r:a~~~ 1 ~fhrit~~; su queste colonne. .\111ori1ra11i poco autoer1!,1ci \la quanti ilo,anr. poi. cosi pronti a bu11aui sulla conle!t,;ionc e a farci !-ap.:re tan1c loro prhatis,imc co'-e! • Ritratti "U misura• mi sembra otllmo strumento cli -.elcz1onc cd indi, iduazrnne d1 tipi umani che h 5.1 tro· , ano coordinati e comcracnti in uno stt!t'-O ilcnere di au– tori1ra110. morale e pcrso11.1.· le piu che autocritico. Qualcu· no credcra utile o interes· ,an1c far sapere che ali piac– ciono le donne. di prcforen· za brune, senza contare la acrobatica disim altura con cui tanti parlano del far· marc;i della loro H>cn1one. e, a illldicarli dalla O"-tcnta• 1a .,,aga1an:ine di quel loro eon(c1;,arsi. da quella fatui· ta. \"iene fatto senz'altro di conCcrmare un- pre.:edente dubbio critico. su<1ci1a10òl· la conoscenza dclropcra loro primo\ che dalla cono._:enza di que-.ta loro autoritratti• stica inclinazione. L'ostcnla• zione di cio che è tUll('I pri• \ ato e graluilo non può non corrispondere a quakh~ co~a che lo cqui,alc. e che wh conisJ)Onde dall'in1crno del· l'or,tr:t. Co~tuno r,o1ra rac– coalicn:, 1:;;ommandoqursto e quel panico\arc. quc1si la eco di una autentica e reale co0\·crsa1ione letteraria. fa. tua e pcuegola come nel piu dei casi; e concludere quasi c'iclamando di a,ere fi· nalmcn1e indh;duato il colo– re e l'odore d1 un ambiente: cd individuato iM1cmc quei pochi che dì quel colore ed odore non pancc,r,ino, con una loro 2n:n it;\ e naturalez• ~t'c !~:e~~~ orifl:fh,if:~~~~ mane ,offocale e ,;;mamte col sormonlarc di una quac;;juni• ,·er'iale improntitudini!" t" su- kt~~~li~~gt~Cri~!~lef!~:~ ancora piu spicco ad essere rilc:rntc, e danno ancora più fas1idio: come a11Ci!Aiamen1i che della gente dO\n:hbe ~~l~~ir~·arrp~~~~ ec~[u~~~ Poi c1 <1arachi cs1bi<1cccon compiacimento eccessi\"O I ri· conoscimenti della cn1ica. ai quali. un poco di a.ccorEimcn• 10 e un J)OCO di diretta espe. ~~ ~~1~1:c~ ~~~:~ed~g: biosa e guan:Unaa. es1;endo, in media, o in parte, della critica, incarnala_ da .quegli ~!.?i:~'"!,~ 0 itfst~~ 1 i~rid~dgj~= cau1i. Ricordo il panicolarc, a questo proposilo, da me stesso spcrimcn1a10 quando, trol"andomì con una cena persona che. nella g1uria di un premio. non si era sentita, per sua 'itcssa dichiarazione di premiare X, di cui , eni: vamo parlando, percM a suo gmdi1ìo non era un artista· ebbi poi modo di nscontraré che X citarn inv_ecela perso– na suddetta fra I nomi di CO· ~oro. cl_1c _ali a,·c\'ano largito 1 m1ahon e pm autore,·oli consensi. Una buona parte di qucs1i scrittori si ~ente. da alt ronde, in do, ere di dichia• rare che l_acritica è sempre stata. nCJ loro con[ronti pronta e propizia. ed io stes: ~b~~~a~t~rlaJ:11:cl~ed~i~ ma, P";>rata e propizia !ante fi~~~eP~c:i~c~p~h~ oJfrc i~ rara e profonda qualità. ~ta ora basta, Tuuana, nel con• eludere, ,oglio ricordare an• co~ una \"Olla la ricchezza e 'anctà d_ìquesto libro· basti dire che 10 ,·i risuho a~costa• 1~. nel, materiale ,patio cd or• dmc llpoi;!rafic:ocd alfabetico ad Al.berlo Arhasino;, con uri d1,ano che non si potrebbe: dare piu totale e completo m~h\~d~i g~bblic~~c;~~ 1 ro

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