Fiera Letteraria - Anno X - n. 47 - 20 novembre 1955

LA FIERA LETTERAR Anno IX • N. 47 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 20 novembre 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE: ROMA - Via di Porta Castello, 13. Telefoni: Redazione 555.487. Anunlnlstmz!one 555-lSS - PUBBLICITA': Ammlnl.str. • LA FIERA LETTERARIA•· Via di Porta Castello, 13 ·Roma· TARIFFE: Commerciali L. 150 EdJtorlall L. 80 al mm, - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L. 1.400 • Trimestre L. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 • Copia arretrt1ta L. 100 - Spedizione In conto corrente postale (Grupp0 II) • Conto corrente postale n. 1-31426 * « A!IDl,IESTIUIIE ,11,TllfJI E Il, "110 COlll'O ,,·ol\' LASCI.-IIIE IMl'IGIIIIIE !tlA PATIC,IIIE •.. » * Antonio Rosmini l'asceta e il mistico « GIH8tf.'z:la... è un ardentls8imo tleslderlo ,li dare a. tuttl Il 11110, e d,'esser a t11ttl buono, a tutti. generoso, a. tutti senza. fine benefico ••• » * di CLE~IENTE ~IARIA REBORA Rosmlni un giorno. dopo aver contemplato dalla sua dimora di Stresa 11magntrlco pae– uggto, volgendosi raggiant.e a un compagno, esclamò: e A momcnU mi par d'essere Ada– mo nell'innocenza, tanto ml paiono belle tut-– te le cose! ». Poi, ricordando che in quel tem– po s1 infieriva contro di lui, soggiunse: e Le persecuzioni s~ ml sembrano belle! ». Con la sempllcltà del cuore, di chi non ha otru– seato mal il candore battesimale, egli si li– brava sopra tut.to Il creato verso quella e Bontà essenziale che (diceva) si comunica ~ alla creatura che si rivolge a Lui. e l'ha creata per questa lnctrabile comunicazione». Pcrchè (osservava) Dio cl vuol prima buoni per farci felici; e Il sapiente. cioè Il Cristiano che vive amico al suo Dlo. gode interior– mente vera felicità « anche In meu.o a tutti I mail di questo mondo ». mcnlre chi è nemi– co di Dio, è intrinsecamente malcontento e infelice anche possedendo tut.U I beni di questo mondo, perchè non può mal ruggire da se stesso•· Rosmlnl scopri che Il Verbo, incarnandosi, ha posto nell'umanltA. con la sua Chiesa, un reale bene lnfinJto. il quale, anche se misconosciuto, suscita un immenso anelito di vita divina. « Dopo Cristo (eglt not.a) la felicità naturale è nulla al cuore cresciuto dell'uomo. che non t.rova sul\ requie se non nel soprannaturale; l'esser chluoo In questo unlve1$0, è come sentirsi stringer dalt'angu– sUa di una prigione. Che giova che le mu. raglle siano un po' più vicine o plil !onta• ne? Orma.I. egli abborre tut.t.e Je muragllc, tutti I conftnl. ..•· Pacendosl Interprete di questo mlStlco ten. dere alla totalità nell'unltA. che urge anche là dove è deviato ant.lcrlstlanamente, egli ha sofferto, e ha orterto per l'epoca nostra stu• penda e tremenda, quella universale lnst.au- 1 raz.lone Jn Cristo che at.t.ualmcnte. pur !ra le doglie del parto. si va sempre .plu mani• W~?~~d:~:~:~:~b- alano tutti una oo.sa sola, OClfte tu. Padre, 6ei 1n me o lo in te, cosl anch'essi siano In ML.•· Egll intravvede 11 compimento dello evo antico e dell'evo medioevale nell'evo moderno: qua.si richiamo anche qui, nel pro– cesso storico, alle tre forme dell'essere; on• de la rivalutazione - ma In ordJne all'lnf{. nltà eteina dell'essere reale di DJo, asslcu• rata dalla Rivelazione e attuata dalla Chic• sa - della realtà finita di quanto è creato, colto nell'unico momento del tempo che et è via via larglto in Cristo. per tarla nostra (Padre n0&tro ...). a gloria di vita nuziale e unanime di carità senza fine, ove Dio sla tutto In tutti. Per questo Rosm!nl rlprescnta al nostro pensiero li perchè del mondo: « Dio ha crea• to l'universo per li trionfo della carità nella edificazione della Società Celeste•· - «Oh 5e Il fuoco portato da Gesù &I accendesse dawero! Oh se vlveaslmo per la Sua cari• tà! Oh se per questa. carità potessimo mori• re! •: Ma Insieme pone Innanzi alla cosclen• za moderna ciò che avversa quel fine; Il fatto del mistero del male. avviato dal prin• clplo della storia dal padre di menzogna col peccato d'origine. che Rosmlnl definisce « un tentativo della creatura di rendersi grande e felice Indipendentemente da Dio»: donde « tutti i delitti, le temerità, le ba.ssezze, le fe– rocie, Je follle, i furori della pervertita uma• nltà ». E quindi ha riproposto la «sola cosa necesarla » per ciascuno: ancora sul letto di morte raccomanderà al Tommaseo dl « te– ner sempre pre...ente 11 grande affare della anima: ulvata questa. e salvato tutto•· BalZa allora la necessità di una continua purificazione dell'anima: e Gesù è morto per noi: cl ha conservata fin qui la vita. perché abbiamo tempo di lavarci nel suo Sangue: Ja penitenza nostra non Importa sia lunga, ma sia cordiale: la migliore poi di tutte le f.>enttenze è la pazienza nelle croci che Egli cl manda, adattandole amorosamente alle nost.re spalle. e aiutandoci a portarle». Cosi si attua la fecondità del vivere vero. cristia– no; perchè «ove l'uomo sia sce•ro da ogni male, più. premuroso di meritare che di go– dere. Dio, per Ja sua bontà essenzialmente d.lffuslva. lo ricolma naturalmente di ogni bene,. R05IOln1 si sentiva «peccato•· perchè sta– va affacciato alla Santità dl Dio: dlcc,•a: « Tanta è l'Indegnità che _in me çonceplsco. che lo non posso esprimerla ...»: ed era perciò arso dalla fame e sete della giustizia, che consiste nella perfezione deJramq'rc, alla quale perfezione (ripeteva) «dovrebbero aspi– rare tutti i Cristiani. se conoscessero 11dono di Dio. e Colui che li ha chlamatJ a una flglluolanza dh'lna ,. Cosi le Mauime di Perfezione. testo della sua a.scetlca. cominciano: « Tutti 1 Crlstlanl. cioè I d!Scepoll di Gesù Cristo. ln qualunque stato e condizione si trovino. sono chiamati alla pcrfe?Jone ». e propongono per prima 0058 n «desiderare unicamente e in!lnlta• mente di piacere a Dio. cioè di esser giusto•: mentre la Dottrina della Caritd, testo della sua mistica. assicura subito dal principio che « non vi ha momento più felice di quello in cui ]'uomo, che viene da Dio. si rifonde In Dio». Onde. fra Il labirinto delle finalità umane. RosmlnJ porge Il filo d'Arianna: « Teniamoci al Fiat voluta& tue: la santità. il desiderio della santità: tut.to verrà dlet.ro a questo: i disegni di Dio sl compiranno: la prowldenza è tut.ta in servizio di quclll che confidano interamente In lei•· La sua lnvoca2.lone era: « Infinito: ti do– mando l'Infinito!... O eterno mio bene! •· « Amore mio, dammi l'Amore! ,. « Dammi Ja fede di Dio, dammi la Fede di Dio! Mandaci t tuoi eroi. oh mandaci I tuoi eroi!•· Egll rispondeva cosl al dlvln Maestro che chia– ma: « Cercate in primo luogo II Regno di Dio e la sua giustizia: e tutto li resto vi suà ln soprappiù». Glustlzla rhc importa - spiega Rosminl - una carità universale, essendo essa « un ardentissimo dcs1dcrlo di dare a tutti li suo, e d'esser a tutti buono, a tutti generoso. a tutti senza fine bencfl• co ,. «po!chè supremo Intento della carità è dl rare che tutti partecipino all'essere nel massimo grado •· Nel 1849, ment.re più si ordivano trame al danni di lui, scriveva a uno che era pieno di rancore per torti rlcevut.l: « pensate unica• mente a far del bcn·e per amore del bene, per amor di Gesù Cristo che è n vero e com• pluto bene. e farlo a tutt.l. a tutti, amici e nemici. Instancabilmente, senza s87Jarsl mal, a tutti. a tutti•· certo. Rosmfnl. dal canto suo, ha combat,. tutto incessantemente pe_rchè vincesse. nel suo spirito anzitutto, Chi è salvezza e \'lta e risurrezione nostra 11 Vittorioso del male e della morte: «Oh èhe Egli vinca perfetta· mente! che. Egll cl annlchtu. cl disfaccia, perchè è dal nulla che suscita la sua mise• rlcordla. e giubila ne! benigno trionfo della sua onnlpot.enza! Che noi slamo In Lui quasi rifusi .tn una vita occulta; Invisibile i•· «Egli si raçcJa 11nostro essere. e sarà li nostro un essere vivo, e non più n~tro. ma suo; e noi sentiremo allora quanto abbiamo bisogno di Lui. Oh beato senso della nostra Indigenza! E come saranno felici t beati In ciclo. se non col sentire che pendono tu.tu da Dio. e che da Lul esce continuamente ciò che hanno, clò che sono?•· E ora rechiamo qualche seggio di Rosmlnl asceta e mistico. che. fedele a Gesù, p~ &. !a:-e e a insegnare: sarà come recar qual• che pietruzza e un ghiacciolo a saggio del Mont.e Rosa nella cui vicinanza sorse l'opera sua voluta da Dio per un vasto disegno. Era. bambino: Insolitamente turbato per un oontrattempo, si rasserenò al sent.lrsl dire da un lamillare: « Che gran male è?.-lnllne di \'ero mAlc non c'è che Il peccato», Sentenza di verità cr!stiana in. 1ul operante, tanto che :n~~•~~·~;:Jr'fl!{f:f! 1 ~~::S:°a~ ~~~~:~. ~crc 1 ~a J:~~lz~:ne ède~~ :r~~d:~ affanno che del peccato. FU ret.la l'intenzione con cui furono scritte: la coscienza ml ren– de questo tcstlmonlo ,. A sedici anni riceve un'Illuminazione che lrrag&erà tutto Il suo commi.no : nel suo« Dia– rio personale» si 1eggc: e Quest'anno fu per me un anno di grnz!a. Iddio ml aperse gli orecchi su molte cose .e conobbi che non vi era altra sapienza che In Dio•· Sapienza di cui Il Upo è Maria. Onde atrcnnen\: l'uomo è fatto per Olo:tl \t.to Il resto non è che .mu– slonc vanità. rllljl,Ol"SO e tormento: « ... in questi pensieri c'è la verità; la verità. dico. Intera e vivente»; e pose quindi questa nor. ma per educare: « Nello spirito dell'uomo la cognizione e l'amore di D!o deve Introdursi come essenziale: la cognizione e l'amore del• le altre C05e come accidentale,. Tale Illuminazione 5nrà poi Illustrazione, alla sua mente orante e meditante. dell'Idea dell'essere come principio di tutte le co– gnizioni: tcstlmonla: «Sul diciott'anni cam• mlna\'O un dl tutto solo e In me stesso rac– coi:.::,..» e termina: « ... ml acquietai nel ve– ro tro\•ato, godendone e adorando li Padre del lumi». Cont.empornnesmenw= aveva pre• sagl, nel ritiro della sua Rovereto. e Chi sa, chi sa che è nella mente di Dio? Chi sa che forse alcuno tra questi monti non mandi lal grido che anche ben oltre si senta?• - «Chi sa? ... Signore, la-pietra. tenuta per lnctt-a. fu del Tuo templo per colonna eletta. - Iddlo h!l' scelto I men dotti secondo Il m-:mdo per confondere I dotti ... alllnchè nessuno si glorll da\•antl a Lui •. Nel frattempo sente assoluta la chlamo.U\ nl sacerdozio: « Io ho fermato d! tanni pre. te. e di porre tutto quello che h:> I\ com• perenni un tesoro. cui nè la ruggine nè la tignola scema e guasta ... Tutto quel poco di dottrina che, 5C Dio bcnrdctto ml aiuta, avrò, lo Intendo usarlo In ammaest.ro.re al• trul (e che p!ù bello cosa del giovare?): e n mio corpo non lasciare lmp'grlre. ma fa. t.lcarc...•· SI sentiva dlsnosto a rinunciare Alla vita « anche In modo singolare e spiacevole• pur di lodare sublimemente Il buon Signore. E mentre confessa che tutto lo sc::ibile, e la letteratura e le arti, erano forse la sua unica grande passione, aggiunge: 11 Senza l'amor a'.! Dio e II santo fine propostomi, gravt e In– sipide e acerbe m1 parrebbero tutte le più sublimi dott.rlne di tutte le scienze e di tut.t.e le art.I». « L'uomo per quD.nte cognizioni nb– bla. è un povero lgnorant.e •· « Tutta IO. pos– sibile scienza umaoa non \'Rl nulla per la eterna salute»; perché « IR salute del mon• do è tutta e sola opera. di Oesù Cristo: solo li suo sangue, la sua volontà. la sua grazia. la sua interiore operazione può condurci Rl nostro fine che e Dio. Qui non vale Inge– gno, non forza, non rlche1.za . non umane in– dustrie». E ritornava su questi sentimenti; « Tcm" la scienza e adoro la carità; la prima gonfia , e sarà distrutta. la seconda edifica e non scadn\ mal. Conviene studiare per conoscere Dio e poterlo meglio amare. e per conoscere I bisogni del prossimo e poterlo assistere•· Tra l'adolescenza e la giovinezza. libera Il suo mondo Interno « dall'unlvcrsal ,,erti• glne delle menti». scrivendo un·opcretta. !n• t.Jtolata Il Giorno di iolltudinc. nella quale 5! adombra la riconquista dalla Fede medlan. te un approfondimento pc™>nale del mistero rcdentlvo di Cristo nel segno dellR Carità: e sperimenta che t.mto è per la grazia. e la grazia per l'orazione: onde poi \'Crn\ che «•sl valuU la preghiera più che IO studio. la elllcacla della preghiera più che le fat.lche, la forza della preghiera sopra ogni elcqucn– za. Ja scienza della preghiera sopra ogni al• CLEMENTE MAHIA llEBORA (Continua a pag. 6) L.,_ _________________ _ Biblioteca o Bia EDUARDO DE FILIPPO DUEPAROLEDELL'AUTORE • • ene m10 ecore mio di EDUARDO DE FILIPPO Sono sem,1,restato contra• di trovarsi davanti ad ,ma rio al fatto di scrivere le sottigliezza ambigua, di na• < du.eparole dell'Autore> s1tl tiira puramente dialettale, ha programma. per chiarire al legittimamente 1Jretesoche i~ 1m.bblicoche cosa ho volrito ch.iarfasi almeno l'intimo ai· st<1bilireo dimostrare, pre- gni/icàto del titolo. E ciò, nel sentando s11l polcoscenil:;oricono&cerel'opportunità del• questa o quella commedia. la richiesta, mi accingo a fa– llo fermamente ritenuto - 6 re brevemente e con vivo ritengo - ohe tale arbitrio Bia senso di consapevole resvon• con.!entito soltanto ed esclu• sa.bilitll. sivamente all'Editore, cHi Bene mio e core mlo t la venne affidata la cura e la espressi<>?J-6 abituale çon la pubblictuione di 11nroman• q1«:rle la gente del »110pae– zO. 1rna raccolta di novelle, ~e cfiagnosticçi f!- sintet~za commedie, conferenze, tratta- ironic~mentd il ~1roma7!Ctn0 t~~~~~t#;ff :o?~.t~~c::::: t~!~ ~le 8~~r:::t~ d!n ir:;tt:s~~ ~a il diritto di e mettere, le s~Uabile persona. ~1 /a!,u· mani avanti>, esaltando in• glw, che,. valend_os1_ 1pocnta-. dorando e verniciando la mente di legami di sangue, e merce> da esibire souo gli assestando il colpo, non solo occhi diffidenti della sua vi· si fa attenta nel prodigare gite clientela. Ma l'Autore, lf?!erezza affetto e b_ene«di• che si adopem per spiegare sintercssato >•. ma riesce a~• a qualcuno il contenuto este• t~esl ~ far . n.si~ tare lo s,n• tico astra(Jo O intim.fsta di rit,o d! sacnf,cu, che deter• un suo racconto, a mio avvi· minò il suo ges_to.non.cht la so, da mia parte viene a ri• col1>tl totale e l'intera resvon· tonouere implicitamente che la s11aopera non è in grado di wrlare da si!, dall'altra si cataloga egli stesso. aggiudi· càndosi .,p()ntaneamente i'av– vilente posto accanto a colui che si mette a vendere le era• vofte nell'ombrello aperto, s1lllavttbblica piazza. Questa volta però ho dovri· to cedere alle pressioni che mi sono venute da parte del• l'/n~presa, la quale, convinta A PAGINA 2 Enrico J,"a.lqul: J .a puntata sulla " poesia del dopoguerra * A PAGINA 3 Galleria delle colle:ioni: JL LIBRO DELLA SE'l''J.'Jltld,WA * La «Medusa degli Italiani» * A PAGINA 8 In un nome di donna Lorenza Trucchi: Henri Mati .s.se , nel primo anniversario della 1norte l• 1 romanz' o d1· una terra sabilità d~ll• con.,egu~•· che ne deriveranno, a canco del congiunto danneggiato. Giunto al terzo ,·om(l»%o, con « La belle=• d! IPP?lit~ » ~ è il t111I- ceqtp1mo _.,._ _«,Yedti,Sf\ degli_ Italaam ») Elio Bartoli,ii conferma una. j,recua voca%ton.e di narratore In questq. commedia Bene mio e core mio il conflitto si verifica I;;: Chiarina Saoo• fo~'i?acdon::~· v'f': J{~~':li: ranta anni. Non la si potreb• di GIANCARLO VIGORELU t~,:•t~t~• ln~::.a·.,;:~,~•~i Tre libri, Icaro e Petronio po' sem.pre U 7Jre~rso,iaggio lui due direzi~ni, o q1ielladel 1~:;~! ;f 0 ;J~;!.':; :at't~t:. (Mondadori, 1950), Due pon- dp~propri roma'!n, perchè e: romanzo am~1entale e corale, go tempo represso, Chiarina tt a Caracas (ivi, 195$1, e ora qmvarrebbe .m1s~onoscergl! o q1telladeUeroe, del person• v,wle compiere il gesto folle J!4>~li~:tt/;~f~f5k'f. ~~ 1 :2;:-: :gf,!z1t,a:~~~lg, , }~~~~~~:; ~:;t~ e~nir;;::st~~Jgi~a ~~I~ ;fi{ !~'t~::;Jg;il~ :·~ : t~O d1 bel bagaglio per 1inoIJ{;rittorela morale delle s11estorie ~ ha scelto. ~a percllè ha ~- farlo, f)er ricattare e piegare :fotr:J~~~~eioa~~\i~ia~i "d~e~ ;~~~~t ~,:1;.'~:t~~l~l~;as,~~ j~~ 0 do s~;;/[f,'!~bfenf:t':httt~ ~nov~:~;!,àp~i8~r°J;f 1 ;;roJ:. hanno b11ttato /11ori dei libri terra. GIANCARLO VIGORELLI secondo lei. dipende tutto il ce ne .so110pers_inotropp_i,e Qui, amnmto: 8 i aprivano a (Continua a pag. 2l s,!o avv_enire: ~ qui8tione di ogni libro cambmno faccia e vita o di morte. 1..oren.:=o, esa- con.notati. spostano interessi, sperato da.Uafal.,ità di quel simulano problemi. Elio Bhr• contegno, e 8opratt1itto co· tolini. in.vece. i8tinto e lette• sciente del motivo recondito rarietà, grazia e risorse spu· che ha provocato la reazio• rie, non ha mai barato al "e di sita sorella, non volen- gioco; anzi si avuerte che è do peggiorare il caso con il già cosciente di una stta mo- legittimo sfogo della 8Uasin.• notonia d'invenzione e di cerit<l, che sa.rebbe quello di scrittltra che si tirerà sempro dire J)(rne al pano e vino al dietro, e andrà sempre per vino, cioè: qttel.lastrada. Tra tanti sban- e T" sci br1itta, non ti sei dati, in mozzo a troppi cocta• spasatn perchè 11essrm uomo nei diswsti a t11tto pur di ti ha mai prc.<la in. con.sidera- strappare ,in successo qual• ::ione. non sei stata attraen- :1;i, d~':;~~~~ia l ~ à :,,:f. ~~n~i~',7;'1f,~~r<%:io':e~a;:i1;;. gran.do a Caraca.s coi s11oi foggiandosi ripetutamente co• persona.ggi, il romanziere re• me per ca,,iprimere e di8per- ata a casa, 11elbas.!o Fri11li, dere nella 1Jropriacal"tlequel• e non certo per fare del /ol• le sacrosanto t1erità. clorc o della paisancria, co• E allora... allora ba.sta. Mi me fanno molti che si Ui1,do- accorgo che ho già a1,crto no di nratWare il neoreali- l'ombrello per Metterci den• smo e ricalcano male e fuori tro le cravatte, c... non siamo tem110lo pse11do,1aturalismo si, di ,ma pubblica pia.::za già m.arcio di letterutiira del Chiodo sc11sa. primo D'Annunzio pescarese: EDUARDO DF; FILI Pro la fedelti, di Bartolini no,t è geogra.fica, tant'è vero che :::: [~~il~~%~~ i: ~!:i'::~1'. la terra come va dentro agli 1wmini. strati/icnzione su.I-------•----------------------, strati.ficazio11e.o dentro agli 11omi11i come de11tro ln tor- 'IL rRESIDENTE GRONCHI ra: già q1ti si lw la prova ha ricevuto gli editori Franco n,cppiire nel primo libro, e Vito Laterz.a Insieme a Ga- nostant . r:i~e o~a~;C:\1~n: i~~:n~ ~,;c:~~r pia del volume di Alcide' De risaliva ~~o~e 11 a! ;;~~-dt!~;: a Zola, a Verga; revole Gronchi ha ricevuto ltn risalire d'intonzio,1e lette· anche l'editore Alberto pJ;on– i-aria, cra110 coincidenze o dadorl. che gH hll sottopooto I consm1g11ineitù. Verga, O.ti · plani di alcune nuove Inizia• ztire~fa 1 ; 1 :a;:,~~i'~~!vi'a~r:. ~l~::c~ltural! di prattere po, yi<,mento di chi, decisa una GIUSEPPE PHEZZOLINI ver- 8trada. r.o cerca !e fJuide; rà prossimamente m Italia, e leggere i lol'o libri, ver lui terrà, per H pubblico dell'As· era già <1ndare nwoversi s1d soclazlone Culturale Italiana, SILO terre110. Direi di piìi: è, a Torl~o. Genoa, Milano e Ro, era lf1i stesso un co1ttculi110 ma. uria conterenza dal titolo verghimio, con sopra 1m cielo « ti match culturale Italia– chiuso e .,otto ttna terra ava• Americ:i ». Anche Jules Ro-- ra. e intorno 1ina solìtudi11e ~a!~~ ~'or;:r;~z~.~!:.P:e ~; Ef::~~:~n~f• ;~~~c1i/~~ cgg~ l'ACI, su « Les prlnclpales an• Gesualdo né I Malavoglia. an- goi.5.sesdu monde actuel ,. che se in quei duo ca.polavori VASCO PRATOLINI sta' at• può avere ap1,reso infinite co• tualmente scrivendo per il se: la sua stnittura contadi• Piccolo Teatro di Milano una na non aveva bi.sogno di nes, ~~~~:~ca cl~r c~la~;t~~! sun 81'pporto letterario, re 11• 1 motivi di questo lavoro Verg(, potreiavergli offerto teatrale sono gli stessi del suoJ qualche chiave cl'in.terpreta• romanzi, e ruotano attorno al• .:ione, ma la materia è conge- Ja rappresentazione corale deJ. nita. i ·1>ersonaggi sono diret- la vita in un quartiere lioren• ti. Anche questa formula zo- tino. La trama è basàta sull'a. liana: e La terre nourricit-rc more di un giovane operalo ~~n~~~~i>~~~~1/L~l~j~;~ r;igran:i ~t~1 1 f.' 1 •s1!f:;:iu~: nage énorme, toujours prc• :~~~~\la d~\~ 8en~~cc~~:· /~ sent, cmpllssant le l!vre ... >, . glcrnl: ed ogni atto è 1astorta :~: ~~roa~~~J~~b:fiì e~~':i: ~~a~~~tf.o~~ji!!~a~;a~~e5f~ ramlglle vivono nelle medesl• Intervento di Raveinani, Soa· me condizioni di povertà. Sic- vi ha chiesto a gran voce ai chè I due giovani rlnw-iclano critici let.terarl Italiani, In spe. ad unirsl, In quanto non pos- eia! modo a quelli dei settima– sono venire meno al loro pa- ne.li, di .scrivere, in luogo del• dr!, madri, fratelli e sorelle, le abituali due rolonne su del quali sono l'unico ap. ogni libro, dieci righe su dieci poggio. e L'America si chia- libri. ma amore» verrà rappresen• GUIDO LOPEZ sta scrivendo tata quest'anno come ultima una biografia di !,:UOpadre, ~~~~~~ /~ 1 p~~rl~ni~ $abatino Lopez, che verrà come primo lavoro della Sta• kr~bi:a,~~~. 1 ~gfi°!~t1~:1~~~':~~ glone. rando l'edizione di un lungo GIUSEPPE BERTO si trova carteggio inedito fra $abatino attualmente in Etiopia, ed Ad· Lopez e Darlo Nlcoodeml. :~s at~~:•C:r~~o~! li;;~~~~~ CAULO BERNARI si trova del Negus per conto di un ~~e'~e~~'a, ~g~n~ ~ar:~; grande giornale Italiano. tages • per un ;mportante ENlllCO EMANUELLI pub- giornale Italiano. bhcherà prossimamente da GIOSE •RJMANELLI, il glo, Mdndadorl, nella collana del vane autore di ec 'Nro al pie. 11 Grandi Narratori Italiani», cione », si è stabilito a Torino un diario del suol viaggi In ed è entnto nella redazione India. ,Il titolo sarà II Quader•· della I Gazzetta del Popolo•· no Indiano». Rlmanelll consegnerà presto al suo editore un libro sul Ca-, nadà da dove è recentemente torn&'.to, e dove vive la sua fa· miglia, emigratavi da tempo. ALDO BORELLI, che per mélLI anni è st.ato direttore del " Corriere della sera •• è stato nominato In !IUesti gior• nl presidente della C!nes. G. B. ANGIOLt:TTI ha as– sunto la rubrica della criUca letteraria sul quot.idiano tori• nese « La Stampa ». Questa rubrica era stata tenuta per va.ri anru da Arrigo Cajuml. LEONIDA REPACI è stato eletto presidente del Circolo Artistico di Roma. La lista de– gli eletU oomprend~. fra gli al– tri, Ungorett.l, Mat::i.l,Zavatti• nl, Isa Miranda. POESIE dei Pren1i Napoli • Pubblichiamo appresso alcune poesie inedite dei vincitori del Premio Napoli. Nove Muse di poesia: Adriano Grande e ~Iario Stefanile * ADRIANO GRANDE * ITALIA 1943 Terra sacrificata - e non per colpa dei figli t1wi, ma si della fiducia · che sempre, e troppo pronta, ai gran.disogni concedi - non dovevi essere luogo di battaglie, tu. Q11elloche muore nelle tue contrada è un bene che, nel mondo, se si di8tr1igge non. ritorna più. APPUNTI Ohe cosa importa aver sofferto e ancora lottar contro l'm,goscia, o nell'accidia dibattersi, o aUa trama di natura soggiacere, se puoi vedere gli occhi d'un. bimbo illuminar8i al riso, e intender6 ohe solo l'innocenza è verìtt\1 Questa bimba t una bolla di sapone: ... quel che ttpeeehia tramuta in. madreperla. RONDINI Assordato ed opaco, senza un battito di musica nei ciiore, sono venuto a risentir le rondini stridere a gara siti pagliai,·Bui tetti verdi delle cascine. Gridano tanto forte, in q1testo T0880 tramonto estivo! Il loro roteare nella lttce calante ha l'aria d'un rancore che fu a lungo rcpres8o e cluJd'1intratto esplode. Soverchiare t1,tte ed ognuna vogliono la molteplice voce fusa in. vasto, metallico ronzìo d'alveare di ferro, sù dal fondo valle al/iorante a queste dolci pro~ di campi e di colline. E' la città che, 11ell'abisso,grida e 8Chiuma. A me e alle rondini ~,:lt~ 1 ~~n: i~n u'::•~~~sa ,,_ d'aspra ingordigia, d'ansietà veloce, d'insonnia senza fine. Anche q11i, dove il prato già declina nel silenzio del sonno, ,iet nero della notte - e<lera, dianzi, ancora 1ll1iminato, come 11n velo cangiante, di riflessi - non c'è ritmo scandito e regolato. Non è che goccia, ormai, al mondo la poesia: disintegra.la immagine del wro. Ma le rondini, sq11iUandoa gara il loro acuto verso di gioconda pazzia, , 8Cmbran darci noti.ziache domani, tornando, il so!e ricolorircì uomini e bestie e 1Mnte e terra e cielo della freschezza, dell'entusiasmata lilnpidìtà che nell'attimo primo, ogni cosa vibrando d'armonia, ebbe, 11scendo dal caos, l'ordinata reaUà dell'riniverso. ADRIANO GR.Alll"DE MARIO STEF ANILE * RITRATTO DI UNA FESTA Spacca l'anguria rossa 81tlla mano il gigante d'aruùia a denti aguzzi fra le donne accaldate dalla festa, spacca il mio cuore nero di tri8te:.t"a la trta voce tagliente pi,ì del ferro affondato nel frutto. Sei tornata d<ill'osc11ro groviglio <leiricordi in ,in suono di nacchere beffarde e il lampo dei tuoi occhi guizza ancora. come la fiamma bianca del carburo che crepit<iperverso tra i /labelli immoti dentro i'a/a dell'estate. T'inseguo nella folla che s'inebbria sotto gli archi :1i fuoco cd i festoni, e r<Ucntorisate come abissi, mordo l'aria che vibra del t1io pruso di fantasma crudele. Uguale notte ci tenne ,miti il tempo di 11110 spa.ro, ncUa lieve conchiglia della notte parve eterna l'c/fimel'a )"isata ohe et/fondavi nel fmtto, la tua voce allegra e lieve piii, della /onta.no di fuoco che s'apriva fra le stelle e cavricciosa coma la girandola che il libeccfo spegneva nei capelli..... Stringo al 1>ettola sera, mi travolge la fanfara festosa della folla. RITRATTO NELL'ESTATE Nella t1a1111:ia crudele dell'c8tate nscolti la cicala e s·arroventa l'aria elle ti circonda se soUetJi le t1te braccia a scrollare gli arsi rami del polveroso frassino. Lontano, troppo 1ont<moormai pere/tè vi giiinga c'è il freddo pozzo clove il ea,pelvenere incorniciava il volto lito bambino capovolto nell'acqua e 11elcortile v'era il garrulo sciame delle amiche ... Uno sciame di vespe ro1iza e punge, botte 1m grido 11clpo::zo,adesso il cielo è una lastra di rame che percuoti .. col tuo a.rido p11g110, la t.ua voce imita il frinire disperato dell'ultima cicala 11clfogliame. GIOltGIO SOAVI, l'autore di 11 Un banco di nebbia•• hr, preso per la prima volta la parola In pubblico, durante un dibattito alla Casa della cultura di Milano. 00Po un RAFl"AELE LA CAPRIA, l'autore di « Un giorno di Im– pazienza n, pubblicato qualche anno fa da Bomplanl, sta scri– vendo un nuovo ronlanzo che avrà come protagonisti alcuni giovRnl, tipici esponenu della borghesia naJX)let.ana dl oggi. ,wmo, che come scrittom; n6 breve tempo I due protagonl• voglìo dedurre. come qualcii• stl scoprono che le rispettive ~ie't•~;i!1~~B~ 8 ri':ii,~j j;!ot:1~i1 1 ___ ___;________________________ ___,_ !,_ _________________ ..J MARIO STEFANlLE

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