Fiera Letteraria - Anno X - n. 32 - 7 agosto 1955

t LA FIERA LETTERAR Anno X• N. 3: SET1'1MANALE DELLE LE1'1'ERE DELLE AR1'1 E DELLE SCIENZE Domenica 7 agosto 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA ,Dircuorc VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L, 60 * DIREZIONE, AM.l\.UNtSTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOt';Lt n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097 - Rcdnz1onc GU·10Ò8 - Pubblicità: Amministrazione e La FIERA l,E'f'fERAfi.JA, - via d'Aracoell, n. 3 • Roma - Tarlltc: Commerciali L. l~u Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1,400 - Trimestre L. 750 - Eslero: Annuo L 4000 - Copta nrrctrntn L. 100. Spedizione In conto corrente oostale <Gruppo In - Conto corrente postate numero 1-31426 OPKNHO.t\'l( JLETTEJRAllUlE * REAI~ISMO E DE11LTA.' di FRANCESCO 1'ENTORI iblioteca Gino Bianco \'AN DYCK: Tu fànclulll e un cane (Mostra dl Genova) RITORNO DI UNO SCRITTORED'ALTO ~!VELLO * ''LUNA APONENTE,, DITECCHI 1-'in 1lall,! pri111c 11ugin,• i• nf'ltam,•ntt> ll,u,11,a. un·at1n1111lrra clic pur,, riUH#Hnlf're i rurutl,•ri più. #nllenli d,•1111Merli.tare: Nn alcu .. cllé ,1,:1ndrlinil11. dl #qul#ilo. d'im• pulpul,il,•. eh,, I,, lrud ben callbrutr rendono In l.111/.aIn sua euane11c,•11lf! plrn,.::a, Cinque domand aAlba deCesped Da q1wnto tempo lavoraoo «ila raccolta di rac– conti INVITO A PRANZO, che ai pubblica in que.rti giorni1 E, anzi, a quale dei auoi libri ha lavprato 7>iì1 /lm.gamente1 E' diUlclle rispondere, soprattutto alla prima par– te ·di questa domanda. Io lavoro lentamente, perché serivo e poi riscrivo non solo ogni racconto, ogni articolo. ma ogni pagina, mollissime volte; rlvedo, correggo, limo, taglio, per giorni e glornl; anzi, per notti e notti, Da vari anni, infatti, ho preso l'abitu– dine di lavorare fino al mattino perché quando la casa tace, tutti donnor.o, i! telefono non squilla, la posta non arriva, posso rimanere sola per molte ore di seguito, sen7.a essere disturbata e Interrotta. Ogni volta che Incomincio un romanzo ml propongo sem– pre di finirlo in pochi mesi. forse per illudermi che sarà p!ù facile, meno faticoso, di quello precedente. Poi, !.., realtà, impiego quasi sempre lo stesso tem– po: ho lavorato due anni e otto mesi a Neaaimo torna indietro, quattro anni a Dalla parte di lei, che iperò era mollo più lungo, e circa due anni al più breve. Q,wderno prOtbito. Tuttavia dovrei dire che lavoro da quasi vent'anni a queslo Invito a pranzo, polchè in c-sso sono raccolti diciotto racconti scritti tra Il 1936 e oggi. (Altri ne raccolsi In Fuga, pubbll• cato nel 1941). SI 1ra\ta di racconti lunghi quaran– ta, cinquanta pagine, e di racéonti brevi. Ad aletml di essi, come e La sposa>, e Giornala d'agosto>. e- li muro del liceo>, ho lavorato a lungo quando li ho scritti e ttlttavla da oltre un anno ho lavorato inin– terrottamente p<>rrivederli con gli altri, rischiando di farmi addebitare dal mio editore le numerose cor– rezibnl apportate persino sulle seconde bozze. Che cosa 7,cnsa di q1,e.,ttolibro in rapporto agli al– tri che ha 9eritto1 Kon ml è posSlblle considerare un libro staccato dagli altri; ml pare che da quando ho !ricominciato a scrivere - e cioè fin da bambina - io stia sempre scrivendo un lungo libro che tunavia non ho ancora finito di scrl\'ere. Proust diceva che un autore scrive sempre lo ste~o libro, sebbene in !orme diverse. In• fatti uno scrittore non produce la sua opera: è lul stesso la sua opera, e perciò lavora senza aver mai la riposante Impressione di aver compiuto Il suo lavoro, non ha mai Il senso del flnltp. Tutte le sue opere esprimono i mutamenti, I processi, che si svolgono in lui. rcglstr:' .l.no le sue idee, le sue crisi, le sue iM– presslonl. In quanto a Invito a pranzo, mi sarebbe particolarmente difficile separarlo dagli altri miei libri, non solo perchè ho cercato di raccoglieJVI. rac– con1i rappresentativi di diversi periodi del mio la• voro. ma anche pcrchè alcuni di essi sono stati scritti contemporaneamente al romanzi, o poco prima o poco dopo. Infatli ne e La sJ>Qsa>, scritto nel 1942, sono già a.ccenNJti alcw,tim-1tvi (I.cl romanzo Di,I' !" pa-rte rii lei, che Incominciai nel 1915. Perchl' 1,a intitolaio questa raccolta INVITO A PRANZO, bencM il racconto che porta questo titolo 110n è il primo nè l'ultimo nè il piU ltmgo di eaaa, Innanzi lutto pcrchè ml sembrava quello più adat– to a una raccolta, a riunire cioè personaggi diversi. come si riuniscono persone diverse In un convito. Ma v'è ùn altro motivo che al lettore, forse, non sarà chiaro, li racconto che porta quel titolo è stato scrit• to nel 1945 e l'ho posto al centro del volume perchè si riferisce a un periodo che separa - almeno a mio modo di vedere e per ciò che mi riguarda - Il nostro modo d'cs::::credi e prlm.:1.> da quello di e dopo>. Le cause di questa separazione, di questo muta– mento, ho tentato di rappresentarle e di esprimerle in un racconto lungo che s·lntitola appunto Prima e dopo. Dirò, anzi, che esso doveva essere incluso nel volume Invito a pranzo, era compreso In quel mano– scritto, poichè è Il mio racconto più recente, scritto tra Il 1954 e Il 1955. Ma la lunghezza e Il carattere di esso hanno Indotto l'editore a pubblicarlo a parte benchè idealmente. faccia parte di quella raccolta e la concluda. In q11a11te lingue 11onotradotti. i auoì ro111a11zif Cre– ,de che anche INVITO A PRANZO e PR/lt!À E DOPO avranno ancl~'eui molte traduzioni, , Nessuno torna indietro, F11ga, Dalla parte di lei e Quaderno proibito, hanno avuto, complessh·amen– te. cinquantotto traduzioni. i\·lolte sono già uscite. altre sono In preparazione o In corso di stampa: in luglio è uscito Quaderno proibito In giapponese e In ottobre uscirà in spagnuolo e in tedesco, mentre nel– lo stesso periodo Dalla parte di lei sarà pubblicato In svedese e In ebraico. Vi sono Paesi - come la Cer– m:'.1.nla, la Svezia, la Francia, la Spagna, 11 Portogal– lo - In cui tutte le altre mie opere sono tradotte e. 1>erciò, credo che anche queste lo saranno. Ma non si può mai prevedere l'accoglienza che un libro rl• ce\'crà presso il pubblico. Io pensavo, per esempio, che Quaderno proibito non avrebbe avuto buon suc– cesso nei Paesi ove la condizione della donna è più progredita di quanto non lo sia nel nostro, mentre è stato tradotto in tutti i Pao.si scandinavi, In Svezia ,&i vende molto, e in Germania un club del libro ne ha già prenotate 25.000 copie. Ogni opera oltre a quello che l'autore ha creduto di esprimere, contiene anche quello che I lettori vi trovano e vi apportano, che è imprevedibile, e che tuttavia determina il buon successo o l'indifferenza con cui essa viene accolta. Cl1e co.,a sta acri vendo, ora, Nulla. Ml trovo In una condizione bir.Larra e pia• cevollsslma: quella, cioè. di aver consegnato un li– bro. lnuito a pranzo, e di vederne uscire due nello ALBA DE CESPEDES ,e-•• -,~,.-•• -.-,,.-.-,.-.-,, ALBA de CESPE0ES

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