Fiera Letteraria - Anno IX - n. 40 - 3 ottobre 1954

LA FIERA LETTERAR Auno IX • N. 40 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 3 ottobre I 9l4 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZlOI\'fE, AM1'UNISTRAZ10NE ROMA. VIA D'ARACOELl n. 3 • Telefoni: Amministrazione 684097 - Redazione 684098 - Pubblicità: Amministrazione e LA FlCRA Lè.."'ITERARIA ~ - via d'Aracoell, n. 3. Roma _ Tarlfie: Commerclall L 150 Edltorla)l L. 80 nl mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 • Trimestre L 75'; - Estero: An.nuo L. 4,000 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione In conto corrente postale (Gruppo II) - Conto corrente poshle numero 1-31426 \7ITALIANO BRAN'UATI di GOFFREDO BELLONCl Non so parlare di Lui come di un morto rtso di umorista. n moralista. soverchiava a tn un arUcolo commemoraUvo: vivo d'lnge- volte l'arUsta prorompendo In polemica o lm• gno, fervido di animo. Vitaliano Brancati magl.nando penonaggi che In sb rl1.53UmeMe• non so lmmaglnarJo freddo, immobile, 1n un ro le bassezze e le colpe da lul aborrite per letto funebre. A,·e,•aappena quarantasette an- metterll alla K08na. lncomlnch) infatti con ~ot•od:~~~~,·~~t~r!'\t~mt!::1:'~ :~o~~ ~~n~rlS:~ vdit~~J· :!1:l1a 1:1~:Z~~:~~~ tam. Era atteso dal rcgUt.a dell'editore. daJ le eslgenr.e dell'arte: al quale segui poi un lettor:I. La notizia della sua scomparsa cl sem- romanzo molto più brc,·c che pnrve lo srogo bra ancom oggi Incredibile; e deve essere se- rantastlco d.l un implacabile desldcr:lo sen– gnat.a tra le più Infauste non solo dagli amici, suale non potendosi accettare per buona la ma da quanti amino la nostra letterntura e assurda moralità ohe egll voleva tr arne. L e detldcrino che la cultura e l'arte italiane Sia- pagine mlgllorl dell'uno e dell'all,ro cl most.ra – no ammirate di 1A del confini. ,,.ano uno scrittore che glà sapeva c ogliere l e n suo spirito aveva radici slclllnnc mille- persone nel loro più rapidi mavlmcnU, In una nar:le, nelln Slcllla dunque del quinto secolo società mossa e i;rcmlt.n, su sfondi cittadini 1wnnt.1Cristo, dove 56!r6ne e Stnnrco crea- e ~esani mutevoli ed essenzlnll. Bisognava rono Il mimo. Le tradizioni sono, in quell'Lsoln, che ·u Brancati si llbcrMSe da ogni costrl• ~nt~~!t'ì!ie~~~ ~~,~u~~is~~Y1a1r'~ri~~!~ ~~o~~~f:n~!n d~1f~lti:~l~f1\ 1 ~ 8 dr:rù~~u~t~~ sti della volontà e del destino, delln. colpn e del trovare un a sua f orma e un euo linguaggio rimorso, precisamente nel personaggi della Guardate !nrnt.tl come n poco n poco I vo– Lupa di nnlmo e di religione pr!mordlnll. Due cnboll dlnl ett.nll. n umerosi In quel due libri, brc,1 attJ; e mostrarono quale potesse essere scompaiono dalla sua prosa o rest.nno come 1l linguaggio tragico di un nuovo grande tea- citazioni nei dlnloghl mentre I moti sintattici tro IU\llano. Ma In questi altri scrittori rltro- del dlnletto. più liberi, muovono Il suo periodo vlamo In nuove torme 1'1\llt.lchlsslmo ml.mo , ormai italiani.salmo. La sua prosa ebbe po1 che tu dunque. secondo l pochi !rammen ti ri• piuttosto di.segno che non colore o suono. linee mastici del due primi creatori di questo ge- dinamiche nervosamcnt.e segnate da sveltJ pe• nere. e megUo, secondo le t.cstimonianze e I rlodl e p::irolcquallrtcatrlcl meglio che dC5Crlt.– plù tardi esemplari del tel'7.0secolo, di Erondti, tlve, le quali cl danno una rapprcsenU\?.lone unti breve vlvacWlmn. scena con un dialogo della vita dove I gtudltl dello scrittore si r:l· ~":,~r1os~!1'r~. Qut"~:,t~a~\1~~p~;: :~~~o~n s~n:1~~Jr~:~~r~~ 1 7o~:~ la desinenza In mimo di molt.1 atti di com- grottesche l'umanità straziaU\ e dolorosa d1 media nel Plrnndello, e non solo in e Llolà • certi personaggi. Ma qucata prosa si appesan– e ncgll Ut.ri drammi paesani. ma nel e Ber- Usce se Il Brnncntl, come In cert.e novelle sul n:tto a sonagli,. o nella e Signora Morii uno tempo ta.sclsta, la usn pe.r polemica. e due,. In t.utto Il suo teatro. Farse tragiche I suol temi dominanti sono due: quello In– Ma 1000 mimi ,;chlettamente comici quelli nanr.1 tutto del e gallLsmo•• della vanità ses– d.l Antonio Anlante o questi di Vitaliano Bran- suale del mnschlo che si vanta se.mpre pronto catl, che Il scrls&e con nuova CO$CICnza Jet- alle couqul,;te femminlli, come Appunto 010· terarla conoscendo la tarsA moderna di Mo- vannl Percollft e 1 suol amici, desiderosi di ogni llère e con nuova coscienza morale 8\'endo donna e lncap."lcl di sedurne neppure una, osservato l costumi corrotti degli uomini dJ pronti a vantarsi ogni giorno a l carrt, di e ftu oggi. Il mimo, del resto, per virtù della sua macelli• e ra.sscgnntl n cerca.re Il piacere. con sintassi dialogica deformante, può slgntncare sempre nuo,•e delusioni, dalle r agflzze venali I sentimenti e I rlsentlmcntl di un autore nella casa di Procopio Bclglorno. Clucuno è come una caricatura; o le sue Idee, la sua un mllcs gloriosus dell'amore. Questo tema fu mosona: è stnto detto che Platone, ammira- :s,·olto specialmente nel fortunatissimo e Don t.orc di 56tr6ne. In taluni suol dialoghi cl ha Giovanni in Sicilia•• romnnro Impeccabile In dato veri e propri mimi tllosoflcl. E sarebbo tutU I capitoli che rappresentano vicende si– Interessante comparare la prosa del Plran- clllane, ma t.toppo g_encrlcoe co1wenzlonale nel dello dell'Anlnntc e del Brancati con la me• due ultimi capitoli che si svolgono n Milano trlca. per escmplo. di Eronda che UMVaversi Diresti che l'autore !n questi è 1,pacsnto; In lpPonatci, Il trimetro ZOPPo,per far parlare I realtà, egli non ha plu lnnnn:rJ n sè l suol per– suol personaggi con rnplda sintassi e con sonaggl nella società e nel clima dove solo l'nicc~n~ig~t1 ree~~, ~~~t~~~~n;e, BrancaU I ~)~-:~'~t;u:;11~:tt~~\~1~~:::,~~o:!ì~~ c 1 r;~~:~ mimi sono numerosissimi: per esempio. In ca di un si•: otto, qua arrtdnndosl ad una e Don Giovanni In Slcllln • la scena degli lmmAglnnzlone bizzarra e pcndno turnista, qua amici che a.scolt.ano le conressloni delle don- ln\·ece mettendo In realtà al fuoco della fan• ne al oon!esslonale, o che a Roma si mettono tasla. e Il nonno• era In quel libro II primo nel raggio dello sguardo di una ngazza sul- esempio della sua nuova arte narrativa e cl l'autobus per poter corusumare con l'lmma- mostrava un vecchio che per umorlsllcn. Blchl· ~~~fazl~~~J:vJ1eniia~cl~·a~:retuit1 l'f PJ~~~ ~~a s'à~ 1~~1~;~~~r~Ued~~::r!u~1t 1 ~~!!n~ ~~~v;:~:e1t:~~ ÌI ~!irl~o':t~ ~e~~ig~~ ~~(: q~1e~è ,!1~~~.R~t~:s~:;r, ~:-:,~odrp~:u di none d1 Giovanni Percolla: e nel e Bell'An• ma age,·olmente creati con pochi rnpldl ac– tonlo • Il colloquio dl Alfio. padre del prota- cenni. quasi race.ndo pnrteclpAre lA m\tura r:nn~:rn~~h~ ~~ti!° a~J:ru:o t: ~~b1~r:_: :1! 0 d1,·:~~l1m:a"e~.d~e1u:~.,:l~rn:u~Ì?'~~1~f~1~ atlngulbllc. o l'alu-o colloquio di Alfio oon 11 Il Brancali sentiva SJ)CSM) la realtà come una cognato Ermenegildo che non ricorda più Il improvvL~ apparizione che dava nuovi slgnl• proprio nome quando l'lnterlbCutore glielo tlcaU alla ,•ita spirituale: r:lcordo in e Stagione chiede lmpcrl o.c;amente; o la scena del pet.- calma• il gatto comparso mlsterlos. amente e tep:oleu.l.sulla s,,cntura di Antonio In un eroe- divenuto poi familiare. che QUA.SI si lmmede• ~~a::1zo ~:i o :i~~ i~: 8 011~C:.to 1n ~uesto ! 1 Ìn 8 q:11n 1 ~i::~ ~~ ~et~,~~elec ~'; .g\~! 1 e 1 ~~ n Brancali cercava I suol personaggi nella cia,•n sride Intorno a sè •· E ue\'8 M:rltto una vita. quotidiana; ma per farli mUO\'ere ma- novella. eRumori•• che ml sembrò superiore fiaf~t~UeC~V~uli:;~ 11~au~1::~;r:. ::o~~J~1c~~.: : 1 :1 ~\~~nl~~~~~~,~~l~Uu~~ll~:r~i!!nd~~t~ somma del fatto caro a.I narratori nnturallsU di moblll \'ecchl e di - che vole'l'ano stimolare In curiosità del lettore sino nll'epllogo, come di una sintassi dalla ~~~l~eo sd~a~":::~: a::sg~: 1 1·~~p~J1:ì quello st.CS.W tempo aveva anche scritto un al- Plrendello 0 del Gogol. lJ hn cercati nella ~un tro romanzo. e Anni 1>erdutl•. do,•c è palese 11 CntanlR: hn osservato i loro gesti d'insofre- suo proposito di moralli1ta. 01 narra In. vl– rem ~a. le lo ro bl7;.nrre r1so1uzlonl. le loro disPC- cendR di alcuni giovani che lndu(l:lano di glor– ratc pn.zz !e hn. ascoltato I loro concitatissimi no in gio rno la loro pn.rtcntn da CI\Lnnla. par– dlal oghl q ;Lando. esasperati dal sentimento, teclpn.no dell'Impresa dlsegnAta dn un bll' .1.nr• apparivano trns!orml\tl: comici nelle loro ro RV\'C nturlero di costruire une torre pa no• ~!1~n~fe~~n~~ll~~tl~~J)~~lg~Au~~a:1:~ ~:~J~at~f ~~I !~:~1 1 1~:; 1 ':t,f:~ 1 :~~n: dv~g; serietà di quel sentimenti Le vicende che nar• avarizia cittadina e 1\11,.fine si accorgono di rn. nella deformante prospetth·a della sua GOFl-'nlmO BELLONCI ~h~·g1~tlf1~ ul~ N:{;~~ !~ 2 ~!,;~r: :rr:~: (co11tlnua a pag. ?) Biblioteca G·no_Biancc IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA MUSICA A VENEZIA ·* NARRATIVA di Gershwin e di Britten DX E""'JCLIA ZANETTJC Nonostante J quattro con– certi sJ.nfonlcl inclusi nel pro– gramma e Il fior fiore di diret– tori Jnvltatl a Venezia pe.r di· rlgerll. d a CCllblde.che a Can• tel11.da Bemsteln a Santogno. non ru difficile profezia re.vvJ– snre che I cardini della dlclas• s-tteslmn edizione del Festival Intcmndonnle di Musica con– tempQranen snrebbcro stati I due oplsodl opcrlstlcl. con \.utt,11, la conclamata crlsl del teatro llrlco e quanto estetica da una parte e capricci del ~sto e continue delw;toni dal– I altra b ut.t.ano da cinquanta anni 5\1I plat.to negativo della bilancia. la der rata opcr1sllca ~·ostina a dimostrarsi capar– biamen te n.p pctttosa. una spe– ranza QUA.SI a.~urda percorre l'ambie nte all 'annuncio di ogni e grande prtma • e rorganl,:– zatore che riesca ad accapar– rarsene sa di a~re l'asso nel– la manica. Ma se:quella tu la profezia. titolo questo qua.si altrettanto singolare del preced ente quan– do si rlcordl che dopo li fiore d'sga\'e del genlo drammatico d1 Purcell. &Ortadi Montever– di brlt.annlco. l'Inghilterra pe.r IICCOll non era più rlwcll,11 nd e.sprlmcre un suo operlatn. Orn ehi hn seguito tappa dopo tappa la carriera succes– siva di questo compositore sul– le scene. ha rtconosduto nel e Giro di vite , (The Turn or the Screw) li frutto ese.m– plare per livello sUUstlco ~ complutc2'Za espressiva della maturltA del suo Ingegno. Un fmtto oncora uno. volta lngle- .se fino alla più Inuma fibra e tut.tavl,. In gr,ido di 108tenere vlttor10&&mente l'Incontro e li dialogo con ascollatort per cl• vlltà e splrtto profondMtente dls.slmlll. E ciò n prescindere dal pnrUoolare della llngun straniera. che an7J dall'CMCre stnt.A e11eR\lltan Venezia non tradotta. l'opera ha tratto una parte non Jndltrerente delln sua cfflcacla. CSI pensi al par– tito che dnlle pnrole monosll• lablehe. dalle llnAII In conso• nn11tl mnrtellatc o slblllmtl, Brttten ha saputo trnrre per alcuni del momenti culminan– ti del dramma. come l'Intera &ecnndella lettern. e l'aria feb• brllmente lnter1"08atlvA del- 11stltutrlce dopo In.prima. ap– parizione di Qulnt.> Ardita– mente a mnter1A scenica del– la suApiù rttente rauca - lnl• zlata e portata a termine tra li 1. aprile e Il 27 Agosto acom - Brttten ha .!!Celtouno del sa(l:gl plìt problemat.lcJ e con– turbanti dell'arte n&rraUva di Henry James.. Un lungo rac– conto. dove la rigida educazio– ne purlt-ana dello scrittore. americano di na..,clta ed Ingle– se per clez!one. sembra dar ra– gione e dello stile e del conte– nuto ln uno spl(t.ato proce&SO a se.stessa. Per quanto Inenar– rabile nella sua cssenu. lo schema di quella e terribile storia di splrltJ » che procede du. Poe e anticipa Proust e Joyce. può es.sere cosi rifertto. I fatti le hanno dato ragione al di là delle previsioni plu ot– tlmlsUche Le prime del e Giro di vite» di Britten e dJ e Porgy and 8eM • di Gershwln han– no de&tato alla Fenice uno scrosciare di applausi che sul· la carta sono ast;egnatl ln esclusiva al caposaldl del re– pcrtorto. Per l'occasione. Ales.. sandro PloveM.D. responsabile art .lstloo del Pestlvat, era In dlr:lt.to dl assumere l'arln de l sovrinte ndente dJ qualche rnaMlmo teatro le sere In cui la Callas canta la e Normn » o Del Mon11co la eTosca•· E t.utto questo avendo osservato a puntino le esigenze proprie alle tr!LdlYJonl e allo spirito della manifestazione vene,:ln• na glacchè l'opera di Br1tten è gtata scritta ap1)061tamentc per es&ere present.ata dallo e EngUsh O pera O roup • gul• le scene del teat.ro di Cnmpo s. Fantln e la fol k-opera di Oershwln. con I suol dician– nove anni di vtta e gJJ ultimi dieci di rtnnovatt tr1on1\ an– <'he In Europa, non ave \'R 1\1)• cora tro\'ato un teat.ro lUllla• no che 51 decl des.,e a farla udire. Non è sempre domenica - sussurrano gli M:etUcl per . Una giovane Istitutrice accet– ' ta di prendersi cura di due bambini orfani. plegandOSIalla regola. lm~tnle con modi .se– ducenti dal loro 2'0 e tutore, di mal dlsturbnrlo In proposi– to. A Bly, la bella cua di cam– pagna rctt.n da una amJnna goverpnnte, ntrezlonata quan- BenJamlo Brltltn ~ ~~J>d 1 ~~t:~~1n!~tr~: clulll. un maschio: Mlles e una !emmlnucela: Flora. e crede dl Poter !Ldemplcre facilmente Il suo compito nonOl'ltante che li bambino sia stato espulso ~~- ~~ 0 i-~:!rl:1~~~drJ:,~: mn dello spettro di un ex-ser– vo Peter Qulnt. poi della pre– cedente Istitutrice Miss JCMCI :it~n:n~~~to ~~~~. 1 ~e~~ ture perdute In vita. I due spet• trl le si rivelano ostlnAtl a con– tinuare nena morte l 'ope.ra malellca già Jnlt.lata al dannl del due fanciulli onde tarli loro compagni ed emuli. La IsUtutr:lce decide di Unpegna– re la lotta J>CI galvue t bant- bini. Palllsce con Flora. che le si rivolta nesando tutto. forM ormai non più rt.scattablle. Vince Invece con MJle a, c he, stretto Implacabilmente t.ra glJ appelll di Qulnt e l'Inter roga – torto incalzante della giovane, finl&ce per denunciare con Ull grldo di.sperato Il suo nemico e cosi esorcizzarlo per &empn DnUA ZANE'ITI iCòiiiinva'i ,iv. r, p~ali:K 10 pl~r=~=:lo~!'i1 ~el due la,·ort. Ma chi può ga– nmUre che l'ambo non debba .CHE COSA FANNO GJL][SCRIITOR! Il'ALiANI i,..: riuaclre sulla ruota di Vene– zia. Se può CMer considerato lrr:lpeUblle Il caso del com– pianto Oersl\"Q.•ln.Brltten ap– partiene In compenso alla (l'.e• nerazlone del 40 anni. descrtt• ta dJ rollto squallidamente. come &e gli anziani nn~sscro Piovene ·ca il ritratto ·ali' Italia esaurito quel po' di doni con- Imbo.rcato appe.rentemente cessi al nostro secolo. e tutta- sul veliero dell'Jndolenza. con via non avara di sorprese. Co· !'Immancabile dopplopet.to fiCU· di GIAN' AN"'l'ON'IO CJIROTTO munque si auol dire che Il fu- ro al quale si rapJ)Orta u n ge- che pcn.slert (ma del re.,to ~l~ve~~:n~~Je ran~~~!ie:! ~~h: 1 :~r~: 0 s~!ch!>:r~"à°~~~~ ~~~ 1 ~: 1 è ~~i 10 ri:u~~ 1 a:::te di ,Illustrare que1 che conrert II noln di vivere. per le quali degli lntellett.·Jall?). S'Intende un etret.Uva aria di festa agli unl<':i ralveu,a pare sin ron:;e che tutt,\ questo può durare On spettacoli di Venezia. n blcctilere di whisky afferrato che glielo penncttono quel due Presentato.-;! alle. ribalta mu- sbadatamente dal VMSO!oamo- occhi sempre fOCchlnsl. somlo– ::~~~e de~\~ 0 =nJ: ~~~~; l'(.of;Rmcnteporto dal camerte- nt (che· ogni tanto si spalan– mond!elc con li successo del- re. Guido Plovene credo rap- ermo per buttar fuori bagllort, !'opere. e Peter Grimcs » Be- presenti un manuale \'!'l'ente occhlat,,: di traverso che tn– nJamln Brttten mise tmnicdla- cd esemplare di quello che do- gllano e giudicano con In stcs• tamente l'accento su qualco.sa ncbbe CMCre II vero signore. $A impietosa freddezza d'un bi· di doppia mente Ins olito. Jn- Per l'eleganu amabile eppure .sturt di chirurgo). dietro I nanzltut.to la capacltA di rt- sempre Annata del auo conver- quali mullna In marea degli proporre li tema operistico In- sare. per Il tono cordiale co- umort_ QtUllld0 quesla da bR.S· te~do II pubblico senza strulto Invece sul dJgtacco con sa dlvle,te slt.a. allora con una tr11dlre le ralOonl dell'arte. e Il quale M accogliervi. per la lmprov\'lsa scrollata dl spalli quindi la voculone a conqul- abilità Ji sembrare vicino. le- piglia in mano lui le redini 11Ulre si arduo obbiettivo re- gato al ,·01tro argomentare. della COO\•ersaz.lone.e se tene• stando M:hlettamente Inglese mentre ln,•eee si trova !onta• te al suo r:ltmo continua e pro– d1 linguaggio e di sentimento: ni.s&lmo. perduto dietro chls&Asegue, altrimenti per lmpercet- LA REALTA' SE~IPLICE LA SE~IPLICE REALTA' i,.. FENOGLIO ECASSIERI ALSECONDO LIBRO dl GIANC,:IIU,O VlGOIIELLl Vittorhti 1X1r q11eat'llltimo ,ia qui nel Fcnogli,o ,ion è libro di Bev,>0 J.~enogho, La per niente afratttato; •mentre malora (Eina11diJ. fa dm, no- ne abuaa 1tnaltro< getto11e> mi, il Faldclln e acmigio Ze- 3COJ>ertoda Vittorini, Aldo na, che dovrebbero indicare, do Jacco, in alcuni pe;:.:i del 110n iolo per il Fenoglio, un 3110 libro, Le domeniche di 1tnico pericolo, il naturali- Napoli. che d'altra parte d imo, anzi il naturaliamo pro- vivo di ,ma i11a baldanza di t1inci.ale, minore, chilMo ed. materia, di una nervosi(() di ottrtao. taglio, ma che 4i fa .sllbito Ora, 11ada per il Foldc1lo, 3cnza vita quando il racconto !':C:nfg::. 0 :~~ir:::~e t,, : :, 1 t~':!: ~~~~~:li~::. d~; bri che il giovane Fcnoglio ianguc alla teita, da nebbia abbia ignorato ogni filone negli occhi. ca-,alingo, e se 1rno icimolo In che con3iste, allora. il l'ha av1tto t andato a cercar- naturali.!mo, Il pericolo30 no.– lo in ben altro conterraneo, tura!iimo di q1te3t'ultimo Fe– il Pavese di Paesi 1uol; ma nonliot il genovese Zena t Wtt'altra Letta La malora, 30110 tor– cosn, o il iuo naturali.smo di nato a rileggere il primo li- • ~u!~f:::e s~e~:11~t":,~cnct~: lt~à 1dte i1~1:? tJ~n~:t~.1:~ ttn romanzo come La bocca nat11rali3Cica del Fenoglio del lupo 3opporu, per.,i110 di non ~ 1mt1 novità. Certo, qtti 63Sere i11oltrnto in quella zo- nel a econdo libro, l'auto re ci 1ra imprcvi.,ra del t103tro ro- in.si .!te e va a fondo sen.za t1urnzo, che prtò andare da vietò . Ma pii, elle un e a fott– Gualdo a Svotio. Ad ogni mo- do> tecnico, sintattico, t lo do, al dl fuori dei due nomi cstrcmi3mo metafi3ico che addotti, t chiaro che Vittori- put, allarmare nel 31to secon– t1i Ila 11ol11tomettere le mani do libro, é il suo positivismo avanti 3111 pericolo che il Pe- impietoso. noglio e tlttti q11anti corrono T1tt(altro. Beppe li'enoglio. a rivctcre la t•ccchla lezione come teme Vittorini, 110n t ~r/:::~:t~::n~i:rfc!"tt::~=~t~ ~g~~t::~./~}~a s;i f~t~~ >< ;r vt < o/rodiiinci dialcttoli •'. dico ta. E'"" tlltta la uita che non ancoro Viftorim, r, c199111nr,o GJANCARLO VlGORELLl ~OC1a1~ff/t:o, ~J~ 1 ~a'J~~1:i <continua a pa;. 2> :. Guido No,·enc Ublll se!Pli vi fa capire che In fondo la 11taglone. H tempo, non permet.tono un approtoa. .. di.mento e plù sagg io. co na1.. gllablle, è !ol"6C11 &llem.to . E guai se \'Ol tentate di r om– perlo, pcrchè magicamente ogni nuovo argomento, ogni nuova trovata. subito vt &I per– dooo tra le mani confusi. in– certi. InUmldJU dal vegliare de)Ja sua i ntelllgen za che &en• Ute onna.l delu.sa e pronta • scattare. E ppure c ttido che con pochJ uomini di cultura sia OfC• g1 Interessante e fase.Inante lo Incontro come con Guido Plo– vene. queeto vicentino che aut– lo &eettJ.cl.smo garbato d'una trad1%1one 1n fondo cat.tollca. ha lnneetato l'entusJa.sm.o del laico Impegnato nella ricerca razlooale. Ma torse per capire questa AU& oomposltA nawra., credo sia megllo &ffldara.Jalle pnrole con le quali ha voluto IIIU&t.ranni la sua rormuione., r!Fpoodendo alla mia domaz:i., da sul SUOI lnlz.l d1 scrittore fl suo apprendistato gtomau .. suco. Lei ml chiede perchè sono dftienta~ scrfttof"e. Ho sempre uoluto farlo. e credo che una: pro/eulone. df~na non .ri s:ci nemmeno prueMata alla m•a mente. Soltanto. ne/l'ln/anz,a., pensavo df /are U crWco d'ar 4 te: pl1ì tardi. e preclJ"O,r~nt• durante qll studi ll~all. pro ... pendeco piuttosto vcr,o la ft.. !osofta. In/atti I miei atu<U unilieriitarl sono di Jllo.,ofta~ sebbene proprio allora comin., cfa.ssla scrivere raccon11 e 1ag.. pi. E1ordii dunque In una rf.. vl~ta dl critica che pubblicava allora Trevea. l libri del giorno. Qua., i contemporanea,ru;ntt; cominciai a 1crlvere in una r, .. vi.sta milane3e, Il Convegno::i un 1aogfr, ,u Pascal. tre o quattro lunghi racconti. Eul. mf 1e,:nalarono a Ugo O/et«. che m lnt>fto a Pègaso,. Intanto,, e1ordit"O nell'Ambl'Ol'll&no. pic– colo giornale ,ntlanc,e. perdi vfoace polemico. Anch·to ebbl. agli inizi. molte df,O"lcoltd. rlftu– tl di editori. articoli rupln.• tt: btnchi non po.s.sa dire eh« le dl,l11coUd lian o ltate cnormt. Come lei ude. cominciai ,u .. blto a /are. lo 1crittore e a glornalilta nel mede.rimo tem• po. Allora molti me lo rlm.• pro~rarono. Nella gene.razto.. ne precedente alla mia, e an.. che un po' nella mia. era cU moda credere che uno 1crltto– re. ,e per ragioni pratiche pre ... stava la 1un opera ad un glor• nale. dot•e11e farlo in modo czt.., nico. cercando di dare al gior– nale poco o 11 11/la di se 1tu,o, ottento a non contamlnar.ri. For1e.anch'io n ei primi temp i ho ceduto un po' a questa VO• ga. con l'e/1etto di scrivere da un lato 1agr,I e racconti pre– tenziosi t oelldJ, dall'altro ar• Ucoll 1tupldl e,,,/rlt'Oli, Tutta• ma ho per.shtito nel tenere ab– binate le due owvttd, e ogr,t 11e 1ono contcnt11.rlmo. Proprio quell'abbinamento ml Ila reso plornalllta e ml ha re&O 1crlt•

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