Fiera Letteraria - Anno VII - n. 36 - 7 settembre 1952

LA FIERA LETTERAR ANNO VI• N.36 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE DOMENICA 7 SITTEMBRE 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA Diret1ore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA O'ARACOELI n. 3 • Telefoni n. 684.097 e 684.098. Pubblicità: Ammintst.razlone e LA FIERA U,'TI'ERARIA > - via d'Aracoell. n. 3 • Roma - Tariffe: CommerclaJI' lire 60 • Editoriali llr e 40 a l millimetro ABBONAMENTI: Annuo L. 2.'100. Semestre 1.4.00 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonamento speciale llnsegnantt e studenti>: ro.t.a mensile L. 225 Copia arretrata L. 100 - Spedizione 1c c.c.p. 10rUPPO UJ • Conto corrente posta.le n. 1131426 JfAN~ 1 ASIE di uno tnottino A VIENNA 1(-. Che cosa era in quel momento quel pezzo di Vienna, cosi carico di ·storia antica e recente, se non il simbolo di tutta l'Europa? di BONAVENTURA TECCHI La primavera. scorsa, trovandomi a· Vienna, ebbf occasione d'a.sst.stere, la ofgfHa del primo maggio, al cambio della guardia, daoonti al Palazzo di Gfu.stfiia, fra. i drappelli di onore delle trùppe rU..S$C e quelle ame– ricane per il comando della città. O, meglio, non vi a.t– ri.stef completamente, cht arrivai trafelato all'ultl,no momento ... Ma quel che vidi e mtravvidi, e pili lmmu• ginai, è forie degno che .sia riferito. Bi.sogna $Opere che Vie,ma t città tale che - se 11 eccettui for$e Roma - par fatta apposta. per le gra,tdl parate. Non vedo altra clttà che, come Vienna col suo Ring - .specie nel tratto davanti al Rathaus e al Par– lament, dal Burgt heater al Palazzo di Giu..stizia -, ojjra uno .sfondo co.ri spettacolare e .splendente per. i moul- e ELIO \'JTTORil'\'l CHE CfbSA FANNO GU St:RITTORl ITALIANI * ELIO VITTORINI CERCA UNPUBBLICO HE RITRASMETT Cli uom.ini hanno esigenze "che sanno già di avere,, ed esigenze "'che non sa11no ancora di avere ". E la più preziosa possibilità dell'arte è appu11to di captare queste esige11ze che 110n sappiamo a11com di avere, e di re11derle note Lo studio di Ello Vlttorlnl, al quinto plano dl un palaz– zone di via Canova. a ~mano, e Immerso nella penombra. Sulla parete di raccia, a mtt– no a mano che ml abituo a distinguere forme e colori, ve– do un dipinto: quadrato, gran– de, un groviglio metlcol0$0 òi guerrieri baffuti, con elmi scudi e cornzze. e Lo ha /atto Lei - dico allo scrittore lncÌlcandogllelo -. Quando?...>. di CARLO VIGO!\'l Ma Vlttortnl risponde sorri– dendo: e No, non rho ratto lo... E' una scena del Teatro Sicilia– no del Pupi, e rappresenta la "Battaglia del Venti contro l Venti":,. e Peccato - dico io, po.san• do sul t.a.volo la stllogranca che Incominciava già a regi– strare un Vlttorlnl "pittore se– greto·•. - Comunque, t un bellissimo arauo >. avevo lssclato la. scuola e la tamlalla di mio padre: dopo che la n!cessit.à di guadagnar– ml da vivere ml aveva ti.stato In un lavoro con bust.a pa11,a. E non so se mJ spiego: seri~ vere ru p::r me un tentativo di co,npletare Il mondo In cui vivevo. s, avessi pot.uto fare amicizie all'Infinito, o .sempli- ~e0~en~~ ~~r~fa~ai ci;;;t~ 0ch! scrivere•· con una critica tutta. più an– tJana.. Potche accanto a loro vi sono o.a:! molti ~ovani oe– dantJ. ma non vi è nessun itlo– vane crttlco che li assi.Ili e li provochi con la sua vocazione e.scluslva. di critico> . e Che ne peri.sa del :;iub– bltco? >. menti di m a&sa :: ba..sti pen.sare, nei tempi di Francesco Giu..seppe, alle proce.uionf del Corpus Domini. Ma Vie11- na t anche citt4. tale che per la .sua 11randezza, -per l'lmJ)Onenza del monumenU - .soprattutto ora che usa t rima.sta come la te.sta enorme di un corpo diventato ~L PRIMO ".EUROPEO,, FRANCESE DEL 900 •• e Non e un arazzo - dice lo scrittore con un risolino Jn– deftnlblle - solo carta da pacchi,. c-Came?I Ah. que,ta pal... •• Cl ft.salamoun momento ne– gli occhi. Poi lui si alza di scatto e aga:tra lo scrlltorlo da slnlat.ra ; lo schizzo dalla mia sedia e la aggiro da destra, ed entrambi, con una sclvola– tlna flnnle sulle piastrelle lu– cldlulme, cl ritro viamo con• temporaneamente sot.to al cdl– plnto >. e Qual'è stato il Suo Ubro eh~ ho ottenuto piU .succeno di critica e di pubbli'.ca? >. e Ancora due o tre ann! la avrei p0tuto dire di aver otte– nuto 11 mantor successo di critica con "Conoersaztone ~n Slcllta" e Il maa:aior successo di pubblico con ''Uomini e no". Oa:a:I Invece "Uomini e no" si ~ quasi fermato e ''COn– \1ersazlone In Sicilia" continua OKnlanno a trovare lo stesso numero di nuovi lettori. A pensarci bene, ~rò. è SOJoOKII che tutta la critica concorda au "Conversazione.. (e. biso– gna aga:lungere. sul "Garofano ro~"'>. Al primo momento vJ fu piuttosto polemica tra una parte della critica che .soste– neva !I libro e una parte che Invece ne ostacolava l'aff emu, – tlone. In genere per tut.ti I miei libri debbo registr are u n più lar«o conse:mo critico via via. che Invecchiano >. e VI è un pubblico che sa. soltanto ricevere. E vi è un pubblico che rltra....qnette. tra– sformandolo, quello che rice– ve, E' per quesr:ultlmo pubbll. co ~he lo cerco di scrivere. E non ml lmparta che Il suo nu– mero ala di solito scarso e raJI:• giunga le molte migliaia solo In momentl speciali. Quello che m'importa, nei riguardi del più. è che un libro r!SPOn- ~:ie.a A~a1c:ir ~~~e~ h~riri~ troppo piccolo - è capace di ingoiare, In una .specie di gorgo .silenzioso, agnl .spettacolo che non sia davvero di grandi proporzioni. Cosl accadde per le manifuta zlonl de l prim o mag– gio: fitte e a/follate ma dlvi.te in rivoli .spar.tf pfu elle riunite in un fiume aolo . E, sp ecialmente 11el q uartieri p()polari, anche .sotto U na10 degli Americani, era cu– rioso vedere turbe di manlfeatuntf - del reato ordina.ti e corretti - pa.1sare col pugno chiuso, molto seri, al grido di: Ami go homel, e Americani andate a ca.sa! •• Larband eilsuo ricco viaggi at or e e perfino (con ri/erlmento alla violenta camp agna. di propaganda, allora vt.slbile anche sul muri della cltti,, contro la. presunta guerra ba.tterfoloaica in Corea): Pest-Ami go home!, e Americani della peste batterio– logica. tornate a caial •· Ma il ca mbio de lla guardia fra truppe americane e ru.sse è altra co.sa : uno apetta.colo di curiosità a. cui viennesi e n on vfe nne1i a,st.ttono volentferl, non in gran numero ma con costante fedeltà, quasi che allo svolgimento di quello ,i,ettacolo pre.tleda - na!costo ma.vigile, represso ma presente e perciò_ tanto pfu sug– oestfvo - uno spirito df drammaticita. problematica, un'atmosfera di te,i.,ione, che è soltanto di pa rata. e di giuoco ma che potrebbe es.sere qu alche co.sa di plU, una scintilla di ef.eU:rfcftd che non .scoc ca.ma che si sente vibrare nell'aria. Quella. mattina dunque dc: 30 aprile (s,iaccht fra aprile e maggio, per evit4re la cofnci.1enza. con la feata del primo maggio, una voUa tanto la. .cerimonia viene anticipa ta di un. giorno} mf alza.i presto: non Pffchè temes.sl di /ar tardi. chi U cambio della guardia av– r:le.,u .s oltanto verto le undici della mattina. ma perchi prima volevo godermi In pace alcune parti della cfU4. vecchia, non più vedute da anni. ~Ma Vienna - proprio nella parte antica, quella. che sta dentro Il Rlnt e che• è r.ome una e cittadella•• chiusa da un anello breve - t piena di trabocchetti, specie per chi af a.//ìdl al giuoco di mlschtare f ricordi del paa.sato lontano con le lm• pres.sioni del presente o con quelle di un pa.ssato appena. leriffta.s;;;,,~ 0 Presto, e a piedi, nell'ultima mattina di aprile in un'aria: /re.sca che, tra le pietre nere del Rath;us e quelle più chiare del Parlament., 1embra.va fugare i /anta.tmt delle piogpe recenti, cad ute quasi $empre di sera o di notte, e venire incontro Jestosa a. qu.eUidel sole na.scente, attraver,ai il Ring, in quell'ora deserto, e m'Interna.i, per'un cancello inghirlandato di !~fi~lk~~~~~ks:~r~:~;:~e J:,~e•v•~a :i~'/;a n:;::~i~ della quieta J>O POlazlon edi pensionati o di bambinaie a di pente che, al /atlca.ta, per un momento so,ta sulle panchine, tra alberi e Jiorl, nel cuore della città~ "!a. i passeri eran gfd desti e fl picchio nerolucente gfo. , ar– rampicava con le Ùnghlette aspre e ardite su J>er Il tronco del /aggio e Il tordo marino - uccello che, al contrarlo dei merli e del /rfnguem, ha.Jama d'esser /o– ra,tico _ zampettava gid fra l'erba. delle aiuole. & pià 1 .solerti gta,cfinferl erano aU'opera, innalzando U naso Jungo dei tubi di pomma per Innaffiare, ad arco lu– cente, /iorl e ceipuoli. Seguend o l'arc o fresco d_i uno zampillo di aCQu.anell'aria, ml .spin.ti nel parco in dt• rezfone del Bu:-gtheat,r e capit ai, In uno radura si– lenziosa di marmi e quasi na,costa fra al beri, dava nti al monumento di Ellsabttta, la .strana. e pen.ao.sa - fii GIACOHO A"&. 1 'J.'ONIJ'.\ll ~:rr~~:ad~;~t1:~ 1 ,%!'t~~~g~e~;r~10:::~~ ;:: :~1~i Volksgarten, t d!lvanU al monumento di Francesco Grillparzer. Un giorno, quando era vecchio - e II duro e buono, lo scorbutico e a.Jjettuoso GrfUpa.rzer _non si 111uove-Ja.quui jjic da casa -. gli vcnn~ro a. dire che doveva as,t,tere all'Inaugurazione per ti monumento del ,u.o grande collega, Federico Schiller, e lui ri&pose: e J)Overo Schiller, chi sa che /atica farà a stare i~ piedi per tanto temJ>O,anche di notte/>. Perciò /orse I vien– nesi hanno rappruentanto fJ loro poeta .seduto, In una AU,lN TATE I,\ CORtrnNn; "INTmJ,tTIUALE" l!ERICAXA *· po$~~!c~:~ r:sa;::t:r! f: 1 ~C:,n~t~;:· vfe11neae, Al centro della poesia l'uomo difronte al passato nelle ore in cui gli ,wmlnl, per orJin parte, non sono destf e anche la. storia, con i suol fantasmi, se,nbra. ancor ,onneccltlare In un'aria di ,o~no. Ahi,_ sotto la porta quadrata degli eroi, stava la scritta coal impegna- · tiva e sag gio. e qua.si Iro nica nella sua. c,attezza: Justlt.la rtanorum tund e.ment .um, e la. giustizia, /~ndamento dei Nella s toria, c06l vaa:a e regni> M a poco pili ta rdi, coal pieno d1 calma regale cornples.sa . della poesia amerl- appa.ri ~a Il monumento a Maria. Teresa, l'imperatrice cana del N ovecento, l'attività dai sedici /iglf, dal Jun"o e bene fic? reg n_o: e a11che se. :~ e iri=ttrt~~~~ll~~riaa~ 11eJ mattirw lucente • .sembrava s /avtlla.re ti rico rd0 . della Intorno alla rivi.sta The Fu- lama della ghigllott111a che spez zò la vi ta. ~la piu trtl• gltlve, e, pol, a The Southerrt gica delle sue /fglfe, alla regina di Frrrnc1a, U rfcord? Review e The sewanee Review, più vivo, nellt vie e nelle piazze vicino a.U~ BU,:g, era, 1 1 ha una sua precisa n.sJonomla, quelle ore l'opera dei ,uof due Jigll, gh illumina.ti e rt ~n~~;1id~~tt1:'1~~ formatori'»: Leopoldo Il e Giuseppe 1 1· Ma tut to, 11 rondo delle manifestazioni di ueJla mattina d'aprile, cui Il sole crescente dava rl- un movimento e provlnclaJe" q b i di marmi abbronzati e d'oro lucente, sembravn volto a restituire una lette- ~:~,~~${ di tragedia e prendere un'aria._ di calma rtj rat.ura al Sud degli Stati Un\- po1ante: anche le ombre e le /lgure, ves_tttedi /erro. idi ~n~ru:~e~~ ~teè \.Z:e[:~ imperatori come Rodolfo e Mattia O dei due· !urc~tl~i 50Jtant.o secondario di un fat.- Ferdlnandi che furono a capa di u1ta de~e p1u err e inutili guerre - cori aimUe a quella ultima nost~al - ~l:,1~~fr.:. ~r:a1t.oP1~ ~t che lnsangulna.rono l'Europa: la 11uerradei trentanni. gnl!lcatlvl del Novecento Ame- E tutla bene/tea appariva -l'opera deU'lmperatore eh;; rlcano. Dlchiarat-amente 6e- verso la /fne del '600 (Leopoldo I). ebbe la fortu114 guae! dello El lot, ques ti poeti vedere respinta de/fn1Uvame11te ai piedi di Vienna la traggono dalla poes.ia e dalla 1 minaccia mortale dei Turchi; e perffno con Francesco l. critica ellottes ca. nonc he ov- l'imperatore che e non morloo mat •· mi sorel rappa- ~aem~~~i~i:o~~ f1~t~~ -,1cato quella mattina. dell'ultimo aprile, cori colui clte, sia e metafisica> del Seicento, ~:$orto pfu vigile e ala.ere di prima dopo 1~ bu/era 110 • Dante, il slmboll.smo francese. poleonica, .s'lntere.s.sova minu~ame11te perfino dalla vita ~arn~~c~lls~i!e.ufao~~~l·d'cin;~ dei !t;: 0 \Ji~:~:'t~~ls:i: 1 /; ,!P•;'~:;~·~~i avviai vtrso Il tM plil duraturi e recondl, ad B llha~splatz cioè la resld~nza del Governo ~ hi.slemc ~~~J>~:n~:1 1~:r:~f~~~e ~j d:l M'ni.stero degli Esteri, il ritmo della • t0 "a si /ece 51 può veramente vedere quel- .• • ltato le fmmagfnl pili irrequiete, una specie di la e rlnucenza > Americana !~! 1~;~ 1 fe~e ajjrettare U passo. (?'t un _POstdo, in tut,la trops>O B!fret.tatamente con- Europa dove la storia moderna, ti destmo ci nos ro clamata nel 1912. Mentre, in contl~te abbia battuto con ritmo piit tragico c~e in ~1 :t~~·c~~ct~~ chl!ah: questa pa.,'te d_ell'antfca Vfen7:JN~~:e;';.~':!t~rc~: 1; 0 compiuto. in America, la me- desima azione di llbcrazlOne ContJnua a pag. 2) del giudizio estetico dal vinco· ~------------------'I li della soclalogla o della psi- Biblioteca Glno Bianeo Allen Tate cologla o della morale che è, !n Italia, merlt.o precipuo del pensiero crociano sull 'a.rtc (proprio al e poeti di Nnshvll• le " aono dovuti Infatti , gli scritti di maggior rutevo sul– la natura della poesia e dell.i;; crltlca, quali e Poesia pura ed lmpum "• di Robert Penn Warren. e La nuova critica"· di John Crowe Ran.som, e La ten.'llonc nella pot:::.l& >, di A!• len Tate), Jn sede poetica uni- e Arauo •• dico lo. e Carta da pacchi >, dice Vlttorinl sollevandone un lem– bo e facendola trusciare ... Eh sl, ?)a ragione lui. E' proprio carta.. Mortificato, torno al mio posto e lncomlnclo a chieder– gli come quando e perchè e diventato scrittore. e Non sono uno che ha scrit– to sempre. A scuola, t.uttavla Ce per quanto fossi In gene– rale un cattivo scolar<>) ml piacevano le giornate di com– ponimento in classe. Ml pla– c~va svolgere I componimen– ti d'Italiano al punto che ne racevo sempre uno o due 1n pJO.del mio: ,>er del compa– gni pigri. Ma Il mio lnteru– se a scrivere s·e sv:gUato e alimentato attraverso un co• cente Interesse a Jntrurobr– ml nella. v1tli. dC:J:Ialt ri? ue lle caa, degli altri, ne.Ile tam.li ;::Ue del compagni, nelle cit tà ro: -e– stlere. Polehè non potevo far– lo costantemente ho comin– ciato anche a lenere. Cioè ho C!roato di ~ferrare attraverso I libri le cose che non ml rlu– !Clva di raggiungere di.retta– mente. Specie Il t.empo delle cose: Il !aro passato. la loro storta. E quando ml è parso di non riuscire a colmare I vuoti nemmeno con la lettura. ho cereato di colmarli comincian– do a scrivere. Questo ru dooo I diciassette anni: dopo che e Che ne penJ:a del critici? >. e Del critici nel miei r18uar– dl? Tutto sommato. non sa– prei lammtarml. Ml sono ror. malo In un momento in cui o·era una c erta rispondenza di aenslbtlltà t.ra critica e lette– ratura. L'I talia . era piena di giovani critici che pensavano come noi irtovanJ scrittori.. che avtnno i nostri stessi pro– blem!. e che riuscivano perclb anche a con-eggere la n0$t1-.. attività di sorlt.torl con la loro attlvlU, critica. Ogni Jl;enera– z.lone Jet.tera.ria ha blsomo di una critica ohe ceca dalla .sua stessa covata. e che le si& con. temporanea, che le sia conge– niale. Solo l'Incitamento e ti dileggio continuo del nostri coetanei può rare! aprire di occhi sulle nostr~ reali '00551- btlltà e sul no.stri difetti. .sul nc»trl limiti. La mia flenera– zlone ha avuto Il beneftclo di una critica simile. E lo trovo ooco fortunati l idovanl scrit. tori di oql che hanno da fare esigenze che sanno già df ave– re cd esh;eme che non senno ancora di avere. E la più pre. zlosa p0sslbllltà dell'arte è ap– punto di captare queste esl• genie che non sapPla.mo an– cora di avere. queste doman– de che non sappiamo di porre, e di renderle note. Sl capisce che chi mette le prcprle am– bizioni su una pogslbllttà sl– mlb dev'e!.Sere preparato a trovare u suo pubbllco Cpioco– lo o grande. diretto o lndlret.– to) molto le nta.men te>. e Che ne pen.sa della con– d.fzfone delJ o .scri ttore neUa socldd : contem poranea?>. e n servlz.lo che io scrittore rende alla co mune degli uo– mini è dl natura cosi delicata. e complessa che può apparire, almeno In un primo momento, un tatt.o antHoclale. Quello che dunque occorre allo scrit– tore è di poter scrivere e nub– bllcare anche quando itll ac– cade di essere considerato un nemico della &oeletà. Tutte le altre necessità !ono seconda– rie di fronte a qu~sta. e poco Importa che vengano sod· dbf,-t,te male Una. rocict.à che lirnorl lo scrittore ma lo lasct scrivere com'e,11 crede è meno dann08& all'arte e alla. cultura. di una società che lo copra d'oro ma non itll per• metta di scrivere se non come ti:11 organ\%zatorl o I fum:io– narl credono ch'egli debba scrivere. Un vero scrittore ha seml)re abbastanza. diSPOsizlo– nl eroiche per riuscire a tener dura In una società che to ri– catti col dk!agl materiali. la ml!erla e magari la rame. CARLO VIGONl {Continua a. pcg. l) UNASINGOLARESIGNIFICATIVA MANIFESTAZIONE * VISITAA ELENA. 'l·re 9lo.,nnl donne #ono par tite da9l,I Stati l'n/tl per rP11dc-re un1agglo alla fo 111.ba cl ..,,,e11a C11rnaro, l.ra ,,rima donna nel mondo ehe, nel l6'78, t<I sin fldd ouornlu 1,. ,,..,. ,,ubl>Ueo Vnlrer,iltò al #luili di M. R. CIMNAGHl

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