Fiera Letteraria - Anno VI - n. 44 - 18 novembre 1951

LA FIERA LETTERAR ANNO VI - Jf. 4' SETTIMANALE DELLE LET1 ERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE DOlIENICA li NOVEMtnll 19$1 SI PUBBLICA LA DOMENICA l>irettore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefonl n. 684.097 e 684.098 _ Pubbltcltà: Ammlnlstrazlone e LA FIERA LETTERARIA> o PUBLITAL. via della Cooclliazlone n. 15 • Roma • Tariffe: Commerclalf L. 60 - Edlt.. L. 40 al m m ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 • Abbonamento speciale Onsegnantl e studcntll: rata mensile L. 225 Copia arretrata L. 100 - Spedlz.lone In c.c.p. <Gruppo ll) _ Conto corrente postale n. 1131426 ~AFORZA DEI GENI * diVINCENZO CAIWARELLI e BE altro è lavorare JH:r un arti,1a ~e non e.aurire pii1 o nicno prcMo, per dirla un po' Jiberan1c11te con Baudelairc, qud tanto di gr11h1 (e cc n1orceau dc dClice .•> che C d1110•d ogni uomo per wua b 1u1 1t11• giond' E' cosi che un arti.la JIUÒ tentihi ,ccchio e n1n• gari finito, spento, non in rnpporto 1ll'e1i, e nemmeno alle proprie energie fi&iche, m11 1ll'opcr1 conrumat11, al 1em110ch'egli h11 bruciato lavorando. . l.,a mia /uvofa breve C 8iÒ compilo e fornito il mio 1cmpo o me::o ili on,1i, Sono verti del Petrarca, che 1rnre ,•iue 1bba.1a11t1 lun• gamcntc. E il pctr.irchi~I• Michelangelo, non meno longc• ,o, 1tri,e gii a ~.u11n1'1nni: e Non na§ce in mc 1,en•icru ove non tia denlro 1col11itala morte>. E' 11roprio degli artisti, si direbbe, un untimento 11{· frc1ta10 e precoce dclJa 11ropria fine, inerente, ten:u duL bio, alla loro genero!a nrnnicra di 111entler~i. E 1e 1lcuni, corno Raffaello, morii giouniuimi, a1111aionomiracolo1a– mcn1e , immuni dall'idei della morte ciò non vuol dire che non abhilno Jlercono la loro precipitOia parabola finu i1t fondo, e uncbe al di li. Solo i cani,•i arti.ui 1emhra che pouano vivere all'inlinilo ,enza mai et,cre turbali dal IO~peuo di ncr raggiunto il limite delle proprie ca• c:ipità ,·itali e creittive. Come diceva Nietzsche di Stbillcr. .i callh·i artiHi non hanno tempo e non lucian() tempo. ... Non Ieu;o mai e Antonio e Cleopatra> di Shaku11ear1• aenra un• profonda e vin partecipazione. Quel nobile t ca\11llere1co Antonio <"he perde J'impcro per il hel muo di Cleopatra mi pi•ce e mi commuove •sui più del trio11• fonte Ottavinno che non l'0no1t-e indu,:;i.nC pauioni e l'ala ,ni du!. 11:igion~titolombi come un l11lche110 al ,uo 11rimo volo. !S1,cde III questo dramma palelicamente ra1111rueu– t:1to, il contra~to In la gloria e l'amore, fra il de!tino e ta donna. Non 1i 11ouono fare gr:indi tose coi fa,•ori del aeuo dd.1ole, sembra ,·olcr dire 1111elgran peuimhla di Shakupeure. Fra l'impero e l'amore hi1ogna a<"eglicre.Vo· lerc I~ du,~ cote inticme ~ tontem11oran11menlesignifica Ciporu ali ira e alla ~loua de~li dei. Lo diee info11i anche il pro,·erhio: e Fortuna10 in amor non gio<"hi a carie,. Stran,o ronccuo, thc 1i ,·ede adombralo Ull!i 1peuo nella 1,oei1i111ntit11.Cli eroi 11iùanenlurati dell'c Iliade> ~0110 tutti ,:iovaniuin1i, e 1i direbbe, ign:ui di donna. No11 !olo caui, ma vergini. Buia una 1,auionrella an1oro!a nel– la loro dta J)CrthCvadano incon1ro a disgraaie. Co!Ì Pa- . ride. il donnaiolo, ,ra la ro,ina dcll:t 1ua nia e del suo r,1:11no,ba.da_tebene, protelto da Venere, mentre Atena, I mcorrutt1bilc. A1cn:1,guida le falangi arbee. La 1ti1gura :1:1/;.~;r; i'~ ;:!:::~: :~~lljl7::;e n~~ :~•:::i:i\1:u1:1~~n~~ poetico Jc il fine agognalo. e 1;011tr111a10 del 1110,•iaggifl non foi•c quello di rilornare dopo tlH':ri 11nnidi aucnu :ill'iunal• e fedele Penelo11e. Ad1ille ,; rrutci:I. e 1'11v,en10 della &ua ~loria è rilarilAto, M rl'lu,a 1lell'inn11c,en1eOri• ae:idc. Per rendere infine pili ('0mmovcnte il deuino del guerriero invinribilc, ,01:11011u11amorie pl'Cl'0<"c.Omero \Olle dargli uni'! m11dre unoroiis1ima. Ci1cchC non 101 tanlo l'amore di moJlie o di ama111c,m• della madrr. tldl:i fami11lin, del mondo in genere. ti l'IUocia na111ral– mcn1c, nella f11ntuia dei poeli e degli 1torici •nlichi (•i \Cda in T:acito la tommo,·entc fi11ura di Germanico) •lle t\enture di un eroe. Fandonie, certo. Coae non ,,ere, ma \'el'fltimili e belle ad ogni modo rome lullo t.iò che in11n:1• ,:ino e diC'ono i 11oeti. ... QuonJo io rileggo )e mie ,·eccl1ie pagine. 1>er quan10 1,i1100 poche non n1i ci racupczzo, e di 11u•un1110110con• lento. Quello d,e ri 11uò• e•1ere di buono in loro mi lfuggc e i difelli che vi u:orp:o !i i!olnno. inp:i1111mi~cono duar,ti i miei occhi, e mi rimordono come ,·erchi pe<"rnti lrrepa– r::ibili, Ciò spiega come io 1i11co•ì propenso a dimentinr mi di quel che ho 1cri110,• ditfarmi delle n1ie pubhli<"a· zioni reai:al:1ndole,e rome 11oi, a periodi, torni nHannoaa• · menle a mmc ricerr:i. Vorrei di~1ru,:11ere111110quanto C 1uci10 dalla mia 11enna. non po1cnclo 1perare di es!crne mai e poi m:1i ~oJcli:fotto. Il mio desiderio piì1 11rofo11dof:1rehhe, mio Dio 1ì, di dar libri alle 11nmpt, rn:11 che ncnuno ]i Jeii:,:e~ !e e (!)(I foue in1ponibilc tro,·:irli. Rite,·uti in 110110 ,111 mc, ~i 1cneoero, c1ttlorliti e rhiu!i nC 11ii1e nè meno che una reliquia, un ri<"ordo. Ma in•ieme ron quu11 •<'011• tci,tnia 11Cnhte nel mio -onimo una raparhia volonli, una irr:1gio11C\'Ole puicntc fiducia di riu~tire a far mcii:lio, moho meJlio nell'an·cnirc, di poter un p:iorno dir t11110. E riuc!li tono rlue ~111imcnti talmente contrari e roii radi– rali in 111eche polri liheurmene toh11n10111morie. CON'l'ENV'l'O O Ji'fUUl,I "! * DOMANDE di estetica di LUIGI S'rJ<;.FANlì\l 1. - I fondament.\ dell'Este• t!ea ~no metAib!cl. Il con– cetto dell'Essere nella sua as– !iOlutcua condiziona Il con– cetto del nostro rapporto con l'eMere nell'"61)erlenza artisti– ca ed est-etica. Il Dlo-Dl'mlur– go, ehe pla.sma le cose guD.l'· dando le Idee e Imprimendone Il conio .sulla materia Informe. condiziona l'F.stetlca della vi– sione e della. lmltiulonc, Il Dio-Intellezione di Aristotele condiziona l'EsteUca del tipi lntelleltlv! e della verosimi– glianza. Il Dio-spirito del Cri– stianesimo condiziona l'Est.eti– ca della espressione e della creazione: l'Estetica della Pa– rola auoluta. semanticità. La parola della poesia è terminat.l. (Eigc11- wcrt). qut:'-1.odella scienza e t-ramlt.e (Mittclwut). La pa– rola dell'arte COMltulsce l'og– getto. quello della :;clenza lo ::.lgnlfica. Tutt.'.lvla. 11nche la ,;ia.rola della. scienza. è espres– ilone, In qunnt.o Jn razionalità. la logicità fanno p:i.rt.edell'es– sere per:sonale che sl manlfe– St.!L. li raggio de.Ila linguisti– ca. come scienza della parola, parzialmente coincide, pania.l– te eccede dRI raggio dell'E.5te– tlca, conte scienza della Paro– la a.uoluta. Est.etica e lingui– stica sono concentriche, ma non coestensive. 5. - Contenuto o /orma? Estetlcs del Wa.s o Estetica del Wfe? Gehaltsauthdik o Gedalt.sae1thetlk? Het;cl o Herbart? Creare è producere rem 1ub– sf.,tentem totam. non solum inhaercntem, scllicet Jormam hl materia (C. Gent, Il, 16). li concetto della cosmologia crlstl.5na ! la chiave per la risoluzione del problema este– tico. Con F. Dc Sanctls: va.le li contenuto che non pesa nel– l'lnt.erno della forma, ma vi si risolve, genet.1.ndo la tonna r;e~/\-~t!~o~~~iiev~i ,posto del contenuto. Valgono. cloè, Il e: motivo splrituale •• la e fonte lsplrativa :t- Il e: nu– cleo generatore,, Jff,ntimità, Insomma, ehe si esp?'lme nella form,. neces.sltandola: 6. - Tdeautd o sen°sfbUità? Razionalismo o senSllallsmo? f'IORF.N7,O TOMEA - t. C1111delc ~ Tipo lntellettlvo e bellezza Ideale o piacere dei sensi? Bolleau o Du Boo? L'arte è al punto d'incontro dell'Ideale e del sensibile, del– lo spirituale e del corporeo. de:U'ln!inito e del rlnlto. Me U finito, il corporeo, il sensi– bile sl splrltualiunno-per rat– to dello spirito che li oontlene. Come l'enlma non è conte– nuta nel corpo, me lo contiene. cosi, neu·arte. l'ldeaUlA contie– ne Il sensibile. non rl.solVendo- si pnntelstlcnmente In esso ma contenendolo produttlvemente. ·Non il panteismo, ma Il creazionismo rende li senso metailslco dell'arte. Niente sensibilità In orte ~-enza Idea– lità, niente Idealità senw sen– sibilità. L'ldedlltà dell'operi\ ~ 1 ~1:~u~~~ =~~e 1 r~~~~e:'Aa~: cht: rattlvltll. loglco-concettua– LUIGI STEFANL.'11 (coni'in~Z) 2. - Sl determinano nlcwll~ note della Estetica della Paro– la a.uoluta, asswnendo come punto di partenza le opposi– zioni Intrinseche all'esperienza artistica. L"oppol!lt.ione è Il grado est.remo della diversità ln un determinato ordine di fat.t.l. Un controllo dei t.t"nnlnl estremi dell'opposizione è con– trollo di tutta In rlcchezUl del– l'esperienza compresa tra quel termini. Nulla, In quanto se– gue, che possa far pensare alla natura antinomica dell'arte e. tanto meno: all'ant!nomlcltà. dell'Idea trasoendentate del problematicismo assoluto. La slstesl concettuale non .si spez– i.a reggendo la densità e la estensione dell'esperienza. nelle sue manlrestaz.lonl polari. La opposizione. non la contro.ddl– z.lone, è l'anima della dialetti• ca. Oli opposti dlalettlcl. nel• l'esclusivismo di vedute unila– terali, diventano contraddltorl :sofistici. UNA J<'EDE NA'.L'A DA UN'JRlU'l'A'l'AVENERAZIONE Nella"Pietràdelloscanda·lo" FrançoisMauriac offre se stesso 3. - Vi.sione o espressione? F RANCOIS Maurlac ha ri- * comoda emozione che avvince e La belleua è stasi contempla- pubbllcato In questi glor- trasforma: • Questo seni& dub- Uva dinanzi all"oggetto o Il nl In un serrato volu- Gli I I blo cercavo nella religione al- friti~1~à8f'lc1~=!too n~~ metto. I ·saggi che sot.t.o lo stes• •• 0111 ul •ona fil.ne per lropflO l'epoca del mlcl"vent'annt - ha mantlclsmo? Sachdichter O so tlt.olo aveva già presentato tell&flfl illfJRllllfltl I 0991 le fJUt•ole scritto molto tempo fa Maurlac lc~~~f:;:er~~~~~ O ro1:e~~~ i:::~ch;e~i;::. f;al;leal~~d~U•~ HOH pO##f.JtlO fare fllt\ ttlOfto JJre• ~:zl~~: : ;~e~ 1 ~ 1 f~:~~~~t:~~~. ,u~~n~:tae c!'1~~~~\,1;i:l~~~i~~u'ilef:r:;.:ie;ineeread!\o~nd~ :~~:~ #ff ··~ di. lfJ~fJ I el t,UOle l'e•er11plo ::,~é :::n~:!~!~ e.,dl~rC:~ l'opllogo dell'nz.ione spirituale. rimcnto. In cui dice tra !'al- d. GIOVA.NNI VISENTIN flé" - e quanti ne conOSCo ~t~~~- ~~~~:zl~~ac:t'!e~~ tro - e sono dichiarazioni In• I ◄ ORI, di qucst.l eletti che, lm- =:~:.!a!1?;;iit.ANl~~~t:~,;~;fl: ? 0~:::b~! 11 n1:o ~o7:r:~i~: Bernanos. Ma quanto lo ho ciò 1 che si riferisce all'unico ne- ~ucvai~. :~::~/1~:1~~:!1:~ seni.a abbraccio. Niente è vi- che hanno dato vita alle pa- detto ~ sufficiente perché I miei cessarlo. o plutto.Bto su ciò che damente J)OSSlblle il loro vlag~ sto che non :olaespresso. nten- glne brucianti nel breve sag- lettori comprendano che, In ne costlt.ulsce, In terra. li com- glo \'Crso un'eternità di felici– te è espn::sso che non perveu- gio -: .. Io non ,•ogllo. In que- questo libretto, non voglio cri• mentario umano, e sul poteri tà. .tenui. essere neppur toccati ga alla visione, L'essere, neU• ste pagine, che manifestare un germi a giudice della Chic.sa e che 1'11mmlnlstreno >. dnll"ldea dclrelerna rlprovazto– sua 11atura spirituale e perso- mio modo d'e&"lere.Voglio re- che sono viceversa lo ad offrir- Unt\ di.sa.mina appassionata e ne d'una folla immensa di fra– f1~:· dt :~r~!~ 0 s~ ~~(~~~~a; glstrarvl le mie reazioni di cat• ml una \'Olla di p1ù al loro fervldn. di un uomo che vede t.elli! •· Eppure. se difetti e il~~~~~~a :1~~~~: ~ad~~ ~~\~~e.;~;~ ~':g1 1 1~~ic:;~~c 01 1 ! gi~f~ 10 ;ietra di scnndnlo• ~ ~~~o:ts:~i:ti1°~ 0 :~~f~~~.e~ ~c~n=~z!1~ 1 1s:~;1~efr:u1~~t~~b (ciò ,che si presenta) è fatto tro che una test.lmonlanzll con- dunque un volume a fondo che con amore a.sslllante lot-ta che blsogna osar guardare ln (ciò che è stato fatto): U fatto tro me stes6o. Devo conressare eminentemente autobiografico. per superare gli 0/!tacoll che si faccia è questa verità - spia– è dato. Una pura presenza che a rileggerle ml colpisce me• In cui Maurlac - quest'uomo frappongono al cammino di cevole forse per certi ministri contemplativa presuppone una no la loro audacia della timi- dalla eccezionale personalità t Dio. e Che cosa prova dunque della Rivelazione mo pur sem– {E~/;!i/7:tn:::ae~::!;:t.t~~~ diti\ con la quale le manifesto dalla fede torrnentat.'\ e Jlloffcr- quest'uomo che hn, vL~<1uto, la~ pre verità - che Il giorno Jn slmllatio: s. Bonaventura). e di Wttl I e repcntirs, da cui ta - apre ngll nmmlrntori 1, voro.to, sofferto, amato nel- cul gli avvenimenti delln sto– Cla.Mlcismo e romnntldsmo le fnoclo seguire? Sovente ml vie del suo cuore e confessa Il l'ombra Immensa. che In Cttlesa ria avranno distrutto questo non segno.no una di.Herenzn hanno rimproverato di non scr- suo passato, le sue preoccu1m- stende su uno. vita? Venerar.lo- brlllante orpello - cosi come di .sostnnza. ma una divers.Jtà virmi di questa furiosa libertà zlonl. I suol dubbi, ben lungi, ne? Irrlt.azlone'l Bisognerebbe II velo del Templo fu squar– d'occento posto prevalente- di cui non si prlvl\vano un è chiaro. dal toccare t·e.,~enzia- osur dire: "una venernt.lone Jr• clato In due dopo che li SI– monte sulla presenza contem- B!oy, un Bernnnos. Ma li rat- le: · e Il crlstlnne!lhno cattolico rH,.'ltn"•· Que.,w stato d'anlmc gnore ebbe gettato Il !IUO gran– ~~ati\~~ 0 1 ful~~~~:l~~gro~ lO è che la fede di questl du, è una rlvelnzlone continuo., è forse moth·ato, diciamo cosi. de grido - nulla d·essenzlalc l'arte nella sua genesi: Il Clas- cattolici era d'uno. stMla ber, Ininterrotta, e non un testo. anche dn un comples..~o !timi- snrà stato Intaccato nella Chle– slcl.smo è l'art.e nel suo epl- altrimenti pre:7.IOS \\della mia unn lettera l\ltorno alla quo.le llt\re: li padre dl Maurlac era sa; anzi. qunlco.,a di cssenz.ia – k)g:o. Questi e \'l1'10nnalres, poteva- si accendono le dispute delle nteo convinto. In madre catto· le che era. come nascosto sot- " _ Estetica come linguf• no tutto permette~! dall'lntl- sette•· llca fervente. L'Influenza, pur to queste sontuose apparenze si stféa O uso logico della lin• mo d'una loro certezz.'\ natn • Con che diritto - Mnurio.e lncon...o:clo (Il padre mancò a t.roverà. d'un colpo svelato alla gua? Croce- vossler O Carno.p? dallo contemplazione. tnvecc, si fa auto· porre. tuttavia. la pochi me$! dnlla n:iscltn del luce del. sole,. L·an.e è parola bensl, ma Il carnttere affettJvo dello mli\ domnndll - !cl scrive que.,t.e figlio), dell'uno e dell'altro han• D'altronde, calunnie e mor- paroln assoluto.: parola che fede, che si manifesta attra- cose?•· e Col diritto d'un uo- no continuato per t,utta la vi- mora?Joni sono cose pressoché non significa alcunchè fuori verso l'antlpatlR ehe ml ha mo giunto al tramonto ~he non ta ad ngltnrsl In lui: assieme Inevitabili nella .situazione In 01SrnlblALI/ AMJOl,O Ot.1,1,A S'l'llAIIA :Jf.. lsla nze sgoment dello Weil * Non si sfugge all'assurdo della condizione uwaua se uo11 sul piano della metafisica . di AN'fONIO PETRUCU A LLIEVA di Alo.in, ngrégée di Jlloso/la a ventidue a.nni, Simone Well moriDa trentaquattrenne a Lon. dra nel 1943 dopo aver inDano cercato di /arai calare con u,a paracadute in Francia., dov'era nata, per combattere t'ontro i tedeschi. la ,ua è data una vita che non ha nulla a che /are con quella di donne che studiano, insegnano e 11crivono delle generazioni prece– denti. Panata attraverso le vlcfuitudinl di que,to scor– cio di ~colo, in cui nessuno ha patuto ,perare di Jinire. a tarda eta circondato dai nipoti, il 1uo temJ)flramento spiritualmente i11quleto l'ha portata ad e1J)flrienze ecce– zionali anche per una donna dei nostri tempi. Sindaca– lista, anarchica. miliziana in Spagna, convertita senza entrare uJJlciahnente in seno alla Chiesa, è ,tata. pro/es– sore.ssa, ma anche OJ)flrafae contadina. I suol lfbrf .ttan- 110 u.tcendo ora e non 11 può dire nemmeno postumi perché son brani di diario e quaderni di appunti cho 11011 aveva previ1to dovessero venir pubblicati. La. testi– monianza amara di un'ePoCa di continue incertezu è nei :~i: 11 :~~~li accompagnata da interrogativi che lasciano Il 4 dicembre del 1934 la Weil abbandonava la Ja. 111 fglia ed entrt.va come operata nelle oJJicine Rènault. Il rllultato scmo 276 pagine di note che un editore fran– cese ha pubblicato sotro il titolo La condltlon ouvrlèrc. I giorni trascorsi In ol/iclna alla /resa son quelli che ha11noportato l'ebrea anarchica alle soglie del crl1tiane– simo. La prima 0.tteniozlone che le l'!SCe di penna come un lamento ;, questa: e Combien on ahneralt pauvolr déposer son lime en entrant, aves sa. carte de pointage et la reprendre i11tacte à la sortle/ Mais le contra.Ire se produit. On l'emporte avt"c sol dan, l'u1ine, où elle sou!Jre; le soir cet épui.tement l'a comme anéantfe d /es heures de ZolSir sont ooine, ,. Ella s'al)l)tde subito della maledizione e.uenzlale del lavoro a catena proprio dell'Industria moderna. L'operalo non percepisce piu il 1ignl/lcato di ciò che Ja, ridotto com'è a servire mecca– nicamente la macchina, l' Jabbrlca un pezzo di cui lguo– ra la de1tinazlone nel complesso dell'oggetto c11e uscirli. dall'oJJiclna. Vede i mezrl, no,i sa Il Jine. E Il lavoro di– viene una urvltU senza scopo, un abbrutimento Intol– lerabile. La Well si convince allora che no11 è phi questione di liberare politicamente ed. economicamente l'operalo La servitù morale del lavoro moderno non ha nulla 4 che /a.re con un'organizzazione politica della .società 1'iut– to1to che con un'altra. La Weil non crede plU alla rl– VOlllzJone come non crede all'lltopia di un ritorno nl• l'àntlco. Come - sf aoma.11da - ridare un senso al la– voro? Come co11clliare le esigenze del secolo dell'indu– stria 00,1 le esige,r.:e dell'anima umana? Quando .reri11evaqueste pagine non intra11ede11a via d"uscita. Al suo interrogativo ,1011 ri1pondeva che un .si/e11zio disperato. Qualche an110 dopo cominciò per lei un barlume di luce. Non si s/ugge all'auurdo della condizione uma,ia se non su un piano meta/i.slco, Rl/lettendo, lel ebrea, sulla biblica cacciata dal paradiso terrestre vide che 11ellamaledizfo11e era implicito il me:zo della, salveua. Neuuna /lnalltd - 1cris.se allora - 11 può raggiungere nel proprio universo. Ma quest 'univer.so può essere so– speto ad 1rn solo autentico Jine: Dio. Ed ecco che la condizione operaia rientra nella comune condizione uma– na e s, avvantaggia 1ulla generalità per Il /atto che le /lnalltd partlC?lari non esi.stono più per l'operaio, come etlsto,10 p~r l artista o J)flr l'artigiano, e tutto anzi per lui può divenire uno specchio del sopra,inaturale un segno del divino. · Quanto questo sia vero .sa per e.sperfenza. chiunque - e so,10 tanti ormai - abbia trascorso un periodo della sua vita nell'abbrutimento di una prigione o sia stato co.stretto, meglio ancora, a quegli a"ssurdi lavori cui ve– nl11anoadibiti' i prigionieri nel campi di concentramento tedeschi. • Ma - la Wetl ~hiede ancora - per chi non riesce a compiere quest'e,perlenza spirituale, per chi non sa o non può feva"'e lo sguardo al cielo e vede <.JOlo Il buio di uri cielo vuoto? Ecco l'interrogativo che .sgomenta. Per co.storo I Jlnl particolari erano certo 11npiU /acile mezzo d'Intuire e di conoscere il Jine supremo, i11 og11t caso una tollerabile condizione dl vita. P11re non c'è clic una sola via d'uscita, perchè è /acile nromettere e In qualch,. ca.so /orse anche mante,Lere l'Impegno di una liberazione politica ed economica, ma dop,o una qiornata alla Jre,a e: le .soir, cet épulsement l'a comme a.nca.nt/e et le, heures de loi1lrsont vaine.s •· Amen. Vl~'CENZO CARDARELLI di se stessa 1 e 1 del ~tlmcnto sempre Ispirato la teologia ml vuole andarsene senz·es.~ersl In- nd una rivolta sempre più net,. GIOVANNI VISENTlN ~~ial~~~~ t.u/':tna 1 Jic': 1 è Interdice le audacie da c~l si terroga.to . senz.'\ a.vcr messo al ta contro Il voler facilmente ANTONIO PETRUCCI sempre valore di mediazione. lasciavano trascinare Bloy e nudo II MIO vero 1ic.m1lerosu conqulstare_n_,_"•_"_"_•'_•n~•-"_"_'_ ,_"'_"_"_""_•_•_,,._•·_'_J ':_: : :_:_-_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:._ U~ LIBRO SULL'INFANZIA.:FRA. QUELLI PER L'INFANZIA. * Bi'lllba eon fiore in fllono · V EDIAMO se sfa pos,iblle * nate, e di carattere generale. liberarci, qualche volta, L'esemplifl.cazlone mi porte- .. ,,_,,,..._....,, te,atu~=~·=~~d~:~e d:! 1 ,°;::: di e A~IILLo p ELLIz z I ~:b::a~:~e 1 ea~":u~i~::· :~~:a::;~ giudizio, che un'op,era, se non . più la su.a piccoleua. (della è tutta e se11Z'altroclctteraria1 colleghi dell'altro sesso. ( Anche pidc, fuggenti, quasi vergogno- bambina di poche settimane): ,1a per ciò solo estro.nea alla fuori d'Italia, del resto: direi se di intrudersi in opera ad al- al contrario, ml pare Stfat1a e letteratura, nulla o negativa che i e: Clauicl per l'in/anzia, tro intento e fl.ne pensata e a.ssurda la vastità di proportio– aglì eOetli di una valutazione .ttano tutti uomini; e gi4 m, co.struita. Ma sono Ira le pagl- nl degli adulti. Mi .sembrano letteraria. Il pregio letterario si .sto domancf.ando se il t. ritorno ne piii belle e felici del libro. bonari ma goffi e comici g/gan– trova na..scosto, o palese, anche alla puerizia• non 1ia una po,- Il diJeUo d,el quale, semmai, ti ... Mi 1t11.to c ome GuUiver in tielle opere più estranee alla .tt'bilità esclusivamente maachi- è proprio quello di non avere Brobdin9,1a9, vedo intorno a vita uDfclale della. letteratura le. ,e si pen.sa che la donna ~ stfnpre risolto in pura e asso- · · militante; ed è a volte plii in- sempre un poco e madre> an- /tua e e!'J)reuione, il suo 1ema tt-re.ssante /a ca.cela a queste che quando è bambina, e che dominante, ossia Il rapporto df gemme di.sperse, anche ,e pie- l'uomo i sempre un poco sentimenti, atti e pensieri fra a11fma/e è l'uomo cole, che non la st,tematlca di- e figlio• anche colla barba lei madre e la bambina piccola. (P. ZZ). Notazione di se 3eeltaz:fone critica intorno alle bianca). Un sacrosanto aOetto non è come 1i vede: ma che presup– opere, che cl si pre.sentano con Afa que.sto, di Elda Bossi, di per ,e ste,so poesia; la con- pone una capacità di dittacco intenzioni e presunzioni pret- no11 è un libro per l'Infanzia, Ju!ione dJ questo aOetto, se intelleUuale, un potere di astra- !amente letterarie. ben.ti piuUwto sull'in/anzla: in pur cl trovi ad ogni passo con- zione. Que.sto p,en.savoleggendo (In d~ parOle, è un piccolo trat- se,,zienti e solidali, non i! senza Ancora: e E!i.ste un godimen- Gtùleria degli artisti italiani FIORENZO TOMEA Scritti di: llENJAMJNO DAL FABBRO FILIPPO DE PJSJS e DINO FORMAGGIO parte, rileggendo: pafchi la tato, In /orma di con/essione altro letteratura. Però va detto lo antico e mllteriwo: quello prima edlz:ione dell'opera utci autoblograjfca, 1ul primi tvi- che la Bossi, mentre dimostra che cl procuriamo mettendo al nel 19d, e si esaurf, ma. rima- l11ppl del bamllfno, e sull'at- d1 avere tutte le .sen.sibflit4 di no.stro .servizio /or::e estranee u traoolta dalle vicende di teggiamento che la madre con- un·eccellente madre, tulle le per rarcl portare. SI tratti di quell'anno in/austo) Il volurnct- viene abbia di fronte ad. cui, sotWI delicatezze di una vera una macchina 11ltrapotente o tu di Elda Bos1i, Bimba con Per lncldens, nelle pagine mi- donna, a queste doti (per /or. delle braccia della balla, Il pia– ftore in mano (Marzocco, Fi• g/iorl, è a11che un'opera di tuna non troppo rare) aDfanca cere è .sempre quel/o, impareg– rtnze 1951). L'autrice è gid tchietto pregio letterario. · una capacitd di sintesi e di ra- u1ablle. Son tentata di credere 11 ota 'per oJ)flre in prosa e in Forse l'intenzlo11e trattatltti- zlocinlo che do~rel de/fnire, per cl1t. l'm»no 1111 stato 1plnto ad versi, per traduzioni dal claul- ca, e didascalica, non era do- mancan.za di un miglior termi- inve11tare ogni sorta di veicoli cf e da Maeterllnk, per alcwu minante nello ,pirilo della ne, t. virile•. Il non eo:11unedalla ricerca di questa volut– volu.m.idi leUeratura inJantlle . .scrittrice mentre /avor11ua a incontro è /attore determman- td ... La stessa pa,sione, cosi E con/eMerò che qut:3t'ultimo quut'opera; e la. mia de/Inizio- te, .se non m'inganno, del passi moil.erna, della ve/ocitd: non ha Giudizi cli: particolare ml avevo me,so In nl' le parrd una deformazione. mfglf.ori dell'opera: di quelli, u11'origine di11ersa: no11 è che sospetto di Jrente al volume, Per lunghi tratti, in realtd, la clot, dove non si t.enta di ren- ,ma s}wnatura del medesimo Jino dalla prima delibazione: e bimba, scompare, e la nota- dere direttamente il dllfdle piacere... L4 volult4 d'tuer ::;~o~~- 1 :'a ~;~;~~,:: ;~~e rf!: :~~=re a:~ar:~~:. ii:'O:!n~: ~~n:im:-~,::i~v:,r!~en~f/e~~':e iz'~i~!:: ~~~:::/ 1 :n~~~'::,~/!~ Janzia è del.>Ole, e le donne che /'adolucenUl della ,crittnce, il pro/onde elJ)enenu df quuto CAlUILl,O rEl,l,IZZI CARRTERI BOLD!Nf, CARRA' l'ODESTA' e CANTATORE ROGERPEYREFITTEGIUDICALA DIPLOMAZIAFRANCESE * Flagellosulle .Ambasciate S IN dal suo primo libro, e LU Amltlés Partlcullè– re., ,. og:glnoto urbi d orbi, Roger Peyrefltte ha dimostra– to di possc<lere come' scrittore li seKreto di far parlare molto di sè. Materialmente ne avrà. tirato e ne tirerà magari van– taggio, mornlmente o, per es– sere più precisi. letterariamen– te ne è dnnntg81ato. Prova ne è raccogllenza fatta al recente romanzo • Les Ambassades > fflammarlon edlt. Parls). Non si ellude & reazioni meschine dettate da Invidie e risentimen– ti personali come quella Ipo– crita e da\'vero vergognooa del critico del ..Figaro Llttèralre ,. ma piuttosto al chiasso fotto attorno al libro dal quotldlnnl fr:mccst c<I anche di\ quelli ltallllnl. Sl è parlato di un 11· bello diretto come una bomba contro Il Qual d'Orsay. e v·è stnto perfino qualcuno tanto Ingenuo da scrivere. forse cre– dendoci. ehe il violento attac– co aveva portato un colpo mor– tale alla diplomazia francese Libro scnndaloso, è stato 88"– glunto, perfida vendetta di un diplomatico estromesso dalla carrlern. contro quanti lo ave– vano danneggiato. Tutt.o ciò è piuttosto assur• do ed In ogni modo ine$atto * ,ll GIACOIIIO AN'l'ONINI e scritto dall'autore allo scopo bi far saltare Il Qual d'Orsay, amme$$0 per 11.S!Urdo che un libro qualsiasi abbia codesto potere. Se, senza avere Jc mire attrlbultegll da giornalisti avi– di di sensazione, Peyre!!tte avesse voluto vendicarsi In un libro del suol ex-colleghi avreb– be già anni fa quando ha la– sciato la ·carriera diplomatico. pubblicato un trattato od un memoriale come altri hanno fatto. e non sarebbe comunque mal ricorso alla rorma lette– raria del romanzo escludendo questa a priori qualsiasi possl• ~llltà di seria dlscusslone e quindi dl effetto sul plano po– litico o burocratico. scrivono libri 1/,r.. 1 h 1ono ger.•- ,uo precoce amore, I primf anni rapporto ri trae lo .rpun.to a ra.lment, piU deOOH dei loro dl matrimonio. Sono pagine ra- rilloni , co".riderazionf r141:lo• (concinua • pag. l) e Les Ambnssades, pur es.sen• 1 do ricco di aneddoti spe..• 11.so maligni a volte scabrosi sul dl– plomatlcl francesi non è un 11- "---------llbello e non è stato concepito ROGER PEl'REFlTTE . Ma Roger Peyrefltte non è oggi, e da parecchi anni, più un dlplomntlco estromcs.so dal– la carriera, come Marce! Jou– handeau non è un ex-professo– re di liceo e Georges Bernn– nos non ern dopo la pubbli– cazione di e Sous le Solei! de Satan > un ex-Impiegato d'una compagnia d'asslcurazion!. Ro– ger Peyrefltte. è d"uopo riba– dirlo n scanso d'equivoci, è uno del migliori narratori francesi della sua generazione ed an– che nel libri meno riusciti, e Mademo!sel\e de Murvtlle ,, e L'Oracle > o • Les Amours Slngullères, ha dimostrato di essere un vero scrittore. Pen– sando e scrivendo e Les Am– bassades • egli ha voluto crea– re e pubblicare soltanto un ro- Jlioteca Gino Bianco

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