Fiera Letteraria - Anno VI - n. 42 - 4 novembre 1951

LA FIERA LETTERAR SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI LA TES1'IlllONIANZA Dl UN GRANDE NARRATORECONTEMPORANEO \~ ( -;.-"~, I ' 1 ,: . . ' . /. Un Papa che 1~esta naz.lone: pa.z, pac'-1, pacem. Quando s;U si chiese di benedire cert.l armamenti. u-11 rispose e Guerra! lo non voallo Il\ g:uerra. e non la benedico. Io ~nedlco soltanto Il\ pace, e sarei contento di sacrificare la mia vita per ottenerla>. E due settimane dopo la dichiarazione della a:uerra, esll era morto. Il suo successore Benedetto XV. le cui propo5te di pace nel 1017vennero respinte, che venne detto Il Papa Boche dal Fr:m– cesl e Il Papa Frnncese dal Tedeschi, disse: e Vogliono farmi tacere, m11 non riusci– ranno a chiudermi la bocca: nessuno ml impedirà mal di 1Jrldar~ al miei fiill: pace. pace. pace>. Il suo ,uccessore, nl quale egli aveva rivolto codest.e parole, Papa Pio Xl, cosi osservavA. n un arcivescovo !nalese quando Il nuovo schieramento per la nuova guerra hitleriana si rendeva evidente: e La pace è un bene tanto pre– zioso che non si dovrebbe temere d'acqui– starla anche n preuo di sllem~loe <11 con– cessioni, ma non mal a preu.o di debo- La .aua prima assegnazione di qualche lmPOrtan.za fu alla Congreiar.1one de~ll Affari Eccle.sl.astlclStraord!narl, che cura probleml relativi al trattati e agli aJfnrl lntt'rnazlonall. Ma Il paradosso Ptralstcva: Pacem abbina U lavoro ufficiale all'atU~ vit• pastorale, cosi come lo si f' ,mcora vit,to durante le pubbliche udlem~ rltl– raral In un angolo delln sala a richiesta di un contadino e ascoltare la sua conies– slone. La sua carriera ecclesla.stlca procedette rl'.'golnnncnte: a MC'lnaco nel 191'1 fu nunzio pontificio, li che gli permetteva di agire cpme Intermediario del Papa nel untatlvl diretti al conseguimento della pace. Qui e~II assistette per la prima volta alla ri– voluzione vlolentll quando I comunisti Ir– ruppero nel suo pnlnu,o. Nel 1919, con la rondn,,ione della Repubblica ledcsca, ei:11 divenne nunzJo In Berlino e p1ù tardi, quando Hitler 1nl7.lòla sua campa1Jna per Il pol,,t're,mantenne stretti rappartl con il partito di centro ... (dl,. dt GUberto Ceracchlnf) lez.z.e >. Da quel rlornl Il mondo s'è progreasl- Ntl 1929, quando ~celll lasciò !R Oer– manla, do,·eva necessariamente coru;eaulr– sliene 11 cardinalato. SI sarebbe detto che Il parroco avesse udito ormai la sua con– danna e Invece s'ostinò a sopravvivere. E ln1'attl ne udiamo la voce nelle parole d'ad- un prete dio di Pacelli, tanto diverse da qu elle delle formali c12clcllchc che ad es.se do,•evano t<"nera:crrul:o.e Vado ove lddlo per bocca del Pontt'flce m'ordina d'andare. intra– prendo Il mlo viaggio consapevole In plrno dl'.'llamia debolezza, nducloso in Colui che si s,n·c dt'I deboli per Intimorire I forti. Ciò che $000 stato è nulln: ciò che $0no l! poco, ma c tll che dlvenlctò è eterno>. E POnc1, do.sl In capo Il cnppel!o rosso, pro– nunciò li'.'parole tradizionali che nel nostri giorni hanno assunto 11 loro significato più reali'.': e Accetta Il cappello rosso, se– i.110 sµecll\le della dl1nltà cardlnnllzla. Ciò vuol dire che tu dovrnl esser pronto a \'trSRre Il tuo snngul'.' e I\ morire, se è ne– ct·~sarlo, nell'Impavida difesa della nostrn S:\nta Fede. per la prcsen·ai.lone della qule~ e della µace tra I Cristiani...>. Poco più di un mese plù tardi egli venne nominato segretarlo di stato di Pio X1, forse Il Papa polltlcnmentc più ntt.lvo dal tempi del medioevo: l'uomo che resuscitò lo Stato dC"lVaticano. combatt.è con tanta rermcua Mussolini eh<' questi si ralleqrò alla sua mor~. lnltJò l a guerra a Hitler non soltanto a mez.zo delle encicliche ma GRAUAM GREESE (Cont~na 7) ( QUESTO NUMERO L. 60 I /' d •, GRAH ' i'I G LI E' E 1 ,, E vomen~ o,cu,ato. Plo X e,a un ve<chlo il ti Ili l1 uomo pronto a dare la propria vita, ma una preghiera non sempre è corrisposta. uel seruK>che noi de~lderiamo. &nedet- to XV credeva nella diplomazia ra1to- .----•------------------------' nusco OESTILINI - e CaltNl.n.Jc • (pa.rL - 1951) nata e non riusci. Pio Xl crede,·.l In una E , STRANO lmbatter5I In un mo- combinazione d·astuzla e di pu11:nacltàe nument.o a un vivente. perché non rtuscl nemmen lui. Om una nota anche I arandl~lml appaiono diversa et arriva da Pa~lll, ruomo che usualmente 5 1 llle ep!Brafl e sulle lapld: ru .'ierret.nrto di stato di Pio Xl e che da 10ltant.o doPO morti. Ma se lmmaalniamo quella cC'ntrale posizione vide dlsarmate un at.t~nto O&Servatoreche vaghi In Ro- scaltrezzn e pugnacltà e o~rvò I limlll ma per le chlC M:, le 1la lle piazze e le della dlplomnzla. C'è forse una punti\ di trattorie, tra le font.a.ne e I banchi del dl.sperazlone, nel confronti di questo mon– floral e le c olonne SPtt.1.ate, e all c erta- do, in quelle sue parole del e Oola:ot.a, mcnt.e not.en\ In più parti della. cll.tà delle quel colle di una cosi luna:amcnte attesa ~lz.1on1 ded icate a un uomo ancora vi- pace tra Il C ielo e la terra>. A volte sen– vente: Eua:enio Pacelli. Potrà vederle In tlamo qua.si come se eRII abbandonasse un vicolo o.scuro, sul muro di una casa Quelle vaste Orde di a:ente che noi diciamo che è decaduta nC'I mondo: e In questa na7.lonl, le trattative con gll arbitri della casa nacque ...>: nell'ingresso d'una scuo- guerrn e I dittntorl, e cl scmbrn che, quasi la: e St.udente in quest.o Liceo durante RII un parroco In oonrcsslonale, un curi d'.4.r.,, anni ...>; all'entrata di una chle3a: cQul concentrl I suol sforzi sul singolo lndlvl~ eall meditò sulla scelt.a. della propria ,·u- duo. lnsegnnndogll che la pace può tro– cal.lonc...> Papa Pio XJI mummUlcato varsl sul Oolaoui. che Il dolore non conta, nel marmo prima della sua morte. lnseanandoglt la dlrtlclle lezione dell'amo- Il nostro tmmaa:lnarlo 055UValore po- re, lndua:landosl ~una llt.urrla della Chiesa t.rebbe ben merav1&llarsi di tele copia di mtntre Infuria la bufera, ~rché la bufera iscrizioni. Non basta a sple&arla 11 ratto passa. Nel 1943, l'anno della cl\mpagna. che Pacelll è Il Papa, DI Papi ce n'è stall nordafrlcnna e del flnale dlsMtro del reic– tanll. Sfilano nel passato come una· co- elmentl Italiani, Clii emanò due enc1cllche loMa di formiche, afraccendat.l In aerar! sul e CorPOmtsUeo di Oea:ùCristo> e •uw:11 che al mondo aono 1>peuo Kmbrall di po- e Studi biblici>. Es.se devono esstr sem– ca lmPort.anza. Una cur~ anonlmltà av- brate aiill Italiani assai rC'mot.edal loro vUuppa la plù a:ran parte di loro né r..ol crucci immediati, ml\ quel cru cci passano U ricordiamo come ricordiamo 1' sovrani e l'argomento delle enclcllc.hc prosegue per e persin o l prtaldenll. I lor o tltol l, rigidi tutta la vita dea:11uom!nl. e sc.ar~ l d'orui:lnallt.à, han qua.si un'aria E' vero, non si può a ml'. 'nod'esc lamare: da l ibri di testo. e Fossero almeno più lt'&a:iblll.mt'n soste- In In.ghlll.erra nel u.-mpl Immediata- nute e pedanti nt'llo stlle! > Io dubito che mente a:uCCf'.asM alla prima autrra mon- siano molli I laici I quali le1taono ~Il en– dtale ai conc»eeva pochlsslmo del Papa c:cllchc. sebbene esse slnn formalmente dl– vlv,nte. Lo al a.MOClavanon genza dl..sap- rette e a lutto Il clero e a tutti I ftdell >. punto a un'offerta di pace che 8 u Alleali L'uso di Urmlnl aslrl\ltl, Il senso di dl– avevan rc.,,plnto. Eravamo O pensavamo stanza. Il difetto di calore le lanno slmtll d'essere le Potenze vlncltrlcl e cosi le or- a corretti ed1torlall di 1lornah: pl\role da ferte di pace premature avevano una cer- troppo UmPO correnti. Non vi llOno ele– t'arl& di dubbia reput.azlonc, e comunque menti di sorpresa: e Come è conforme alla la pace non ra molta pre~ sul a:lovanl. fede che su questa terra al adl'.'rlsca a Dio 1 no.stri libri di acuola trattavano prlncl- come ali~ fonte del vero, cosl è conforme p;i.Jmente di auerre e quanto all'altra pa- alla vlrtu dtlll\ crlsll1rna spcranm ehe noi ce che è al disopra dl'.'ll'int.elletto umano, Lo rlcerchlnmo come font.e di beatitudine>, non era proprio Inclusa In nessun currl- Le parole son prive di mordente, di pun– culum unlvt'rsltnrlo. golo. di immagini concrete: st'nt!amo un Io credo che non cl accadde mal dl uomo che detta al dlt.tnrono. 81 conrron– Pfn&are che Il Papa era un prete O che Uno le enclcMch("alle pnirlne clnquecentc– e!.so poteva e5.Sfre un santo. Il prete al sche di S. FrRncesco di SRlts, che usa n nostri occhi era un uomo piccolo e acido guisa di metafore Il cast.o l'.'ldRnl.(-e le In vesti nPre con una chiesa dal tetto di :~~ f!c:n~~ri:'!:r~rt~~s;~i:e~t.:~zl~~: ~~ ~;:i~~fa 1 ~o~ab~~:'m:~ 1 i~ !~~a~!~~:~ =~~-lnm~~! ~:~~ 1~e:l\~~~1:\~":n"!~o i:: =~~:n~: 1:u~~t()1: 1 d~e::~:J:t~;la~dn:11~ ~:~rrr~:;vlc~e I f:~~ln~~ri•1n~~on~n~I~:':: ed eali, a dltrereru.n de:l pa.stor,. non era faccio c on la mia llnrua ha dll t'S&t're t..lnt.o mal Invitato a pranzo. Pure era ancora pred.sa cht lo non debbo dire n6 più n6 un t'..... - tre um~no e non aveva neMUJu re- meno che la verità>. Nl'.'lleencicliche non lnJonl'.' con IAntiquato reairlt.ore 1n tiara s'è ratt.a tale lncl.Slont: le parole rlvtslono di RomA. E ricordo quanto vloll'.'ntemente tanto rla:ldamen~ 1l pen•dtro quanto rin– venni sorp~ RI ,·edere una ca5M'tt.acon Rl'.'~!qltura Intorno ,. un braccio rotto ~e5C~i~;c1b ~= ~~I~ =~t~ ·p1!":~~~ e : ~r~: I~iel ~r:: s~~l:~~.:_a~~l; dloe\·o e fone a opera .di Re O10,-annl. :x-nr nella sua Dt! rt'Tum norarum !'iCrl.Sse Ma anche più tardi. Quando mt feci con una sorti\ di santa fCMl:a sull'abwo dt'Jla cattolloo, Il Pupn rimaneva per me una proprietà ((' 11vescovo di Snn Luls Potost lontana ti.aura 1,rarchlca come lmmai;-.no nel Me.ulco non tenne chlu~ rors.cIn can– e,rll. rimase J)('r moll i Cattolici flnchc la linR le copie dt'll't'nclcllC3, nno alla rlvo– a:totla cont<' mpora.nl' .'a oomlnclll a lrrom- luzlon<'. per timore d'offendere troppo I Pl'.'renrlle 005\.l'e ca.s e al ~uono degli espio- rlcchl?l. E Pio XI. nttoccaodo lo stat.o slvt, alla. vista del pro!uahl e al sub•:-"nco httlt'rlano nella sua /tfit bren11t'nder sorar. tntcrr()fl:attvo: dove 6arl'.'mo noi 1anno la.selli che s'udlsse II tono Pl'.'J'SOnRlt delln prOMlmo? Il Pt\p,1 divenne w1 uomo Quan- suB voce. do arrivammo alla consa.pevole1.1.aehc Ma un Papa, 0 un prete O un parroco, soffrlm delle nostre stesse ansie e l<'n- non è necc....snrlamcnte uno 5erittore e slonl, aoltanto e.stese lnflnltament.c dalla s·uglunR'R che molte se non molUMiml'.' proprln rl'.'SP005."lblllt.a. e solitudine. Quan- delle enclcllc:he di Pacelli non sono scritte do, nel 1922, Pio Xl \'enne eletto al Q!-lai- d:l lui personnlmenle ma da lui soltanto tordlet'slmo ba.llot~glo, Il Primate d Un- nccumt..,mente rlvtdute e npprova~. un ;berla parl' abb.a detto: • Abbiamo tra- :i.utore,·ole scrtuore hn pe~lno paruonato &elnato Ratti per le quattordici sta.llonl lo sllle dC"lPnpa alle fontane di Romn, dtlla Croce: adesso chi'.'è arrivato al Gol- formali anche n,I loro dtcoro, oon Je pa– aota, lo la.sciamo 5010>. Ade~ da clrc:i role Ialine. Incolori come acqua ma pure vent anni abbiamo appre~ a veder~ 11 ed e.~tte chf' cadono tnfalllbllmtnt.e nelle Papato come Il fulcro della sofferenza, Iago \'tl~he Imperiture. Romant'. rlna.selmenta– maanetlco del dolore.. e un certo amore Il? Più prossime alla.,music.'l che alla let- 51 dt'Sta sempre per Iuomo che soffre. I1 t.enuura nella toro rormalllA" ~uet dolore forma l'mdlvtduo, si tratti pure d! Dante. $. Ai;ostlno, que~tl ·sono tra t Po: una donn11 dnesf' che Plana:t sul ftaho ch:..ss.imlrlfertmentt lt'tttrart eh, s'lncon– morto o di un paziente nel suo l~tto di trano nel suol scritti, ma Cieli parla di mpedale. o di questo uomo del Vaticano. mu...;fcacon reale competenza. E di nuo,·o co~:!;:t;: Jf~~e':~"i:arri::~ 1 i?a~~l:i :! 0 ~~ ~~:~~:'~~tt/ d~~:-.:~~~eS:! quHto prete, che non è poi tanto di- Dio a pochi libri e RI a:odlmento della mu– atante dal nostro proprio parroco. che è s!CRclassica. !!,~t?rc:Uf:t igr:p~~ ~if0:!,~1~~i~b~~~~ E' questo Il paradosso fondam,ntale In po5.1ia.mo \' t'dt'rlo m pltno come Individuo un Papa che molti di noi son convmtl si st non l o \'edlamo 111 rapparto al suol im- ntrtanchtrà al più rirnndt. Tra la aente che mt'dlatl prcdtce$.!Orl. Essi hnMo a,·uto am!l chlncchlerare, I\ Roml\, egli cl vien tutti un mt'deslmo scopa, di servire n i;pcsso prcsentnto oome un prete prima e mondo, di m1tta:are I venti dell'odio, della ur. diplomatico dopo. Ma come ru che con corruzione e dell'inalustl7Ja, di darci la tutti I suol n~nt di vlaa:KI~lplomnllcl, dalla pace che ~ Po~~tblleQUaAalù.Pacelll s'ln- Germania ali UnAhcrln ali Ar~eutlna e 1 arll dlvlduallrm solo Qutrndosl veda come cali Stati Uniti, egli non è dlvtnuto un d P o– dlrterlsca daall altri nel suol tentatM di malico lnnamJtutto? attlnqere un slm11eSCOPO. Pacelli appartiene a una fnmlalh del- Sin dal a:tornl di Plo X, che era Papa l'aristocrazia romani\. Sebbene Sl'.'mbra quando scopplll la prlma a:uerra mondiale, a,,sse dlsposlzlon<' piuttosto al ln,·oro cli que~ta parola e ~ce> sembra squlllan: ordinarla :munlnlstrarlone parr()('chlale t per tut~ le tnc1cllche, le lettere f' I di- al confess.lonale. tJ:11vtnne lndlrtuato da scorsi pantlflcl. cosl come echei;Q'IRper coloro che forse ,·ede,·ano ml'.'Allont'I suol tutta la Me~~•.al ount.o che et avvtul&mo ta!tntl, 6in dal periodo lnll.lale del suo ad t~'-3. In tulle le forme della sua decll- s.aeerdoz.io, verso una carriera umc~ale. 'bliote "JLTEl\1PO NON SA CHE FARSl DELLEOPERE CHE FURONO FATTE SENZA DI LUI,, * Ll VOCAZIONE DELLO SCRITTORE Lo stile iì un fotto 11aturalo cd ereditario como il cnt'attcrc. Non è possibile 11101lilicnrlo e 1101,v111·0 sl'u~girgli. J!;sso ()Ì dà la 1Hisumdi 111rnllo ()he siamo, delle nostro qunlii;), dei uostri limiti e dei nostri d1scg11i * ,U Vl~'Cl!Ji\ 1 Zf) CAJU)AIU~LLI B EATI i 1tmplici, anche in lc1tcr1tuu e in ctrle C'J)o· c-he flM!ciahncnlt. Ci fu un tcm• 110 die noi JIOlt\llnlO fuf' iCOJJt~· te incmonihili l1lmcr10 JM'r noi I 11u·o~t1ndori ■d un:. Wnurdl1 o 1roH1ndo nd no.tro irrt1ol1r, b.;ag■,lio un ,olum, .rom11:.gn,11, to, mc••o, i non ,i ~ ,11 dii, non , orrcmmo ~rou1od.;1rc 11 Pr0,,, dcnu, La 11c••.;a.f111alilà che t'i ha condoni qua e là llf'r il mon, do, •• inlrerri.irc amori, OOii, 1111iritic, Jomin.;i la nostra cul– tur;1 la quale ai ro11hmde fino ad u11 certo 11unto, con la 110• ~t,. , ila. trnbond11. ì\on 11or ,iamo IM'n,.;i'r.,al Uon Chhdot• le ,cnu ri1ocre 11cgli ort'ct'hi il ron1,io d'una t':.ld11 prima,t'n ,ktradolc..-cnia. Il rirordo d'11n.r 11rlma leituna 11! ::,h,Acapcure l"i rinc,:lia qudlo dei 1>r111ihuor- 110 al Colo .. ,o, tlo,c 11ut,l11Jet• tur:11thlic luo,:o, in ferii IJOlllt'• ri,:,:I ,1'c,1atc onn•i Jonumi,,imi. \I no•lro incontro con l'irta• •C'ht' e 11rt'ci ...u11cnle con l,r e Cai11 ~dtnu >, è inJh,olullil, mtntc a.. ocia111 una ~n,;u.ionc inHrn■le Jcl paeu11,:io marino , al11c•lre " Ji una ,e~hi, lo– canda Ji AIIKnga. E 1101rcn1n10 anf'ht dire do,<:, in 11u.;alicirco• •Untt, abbbmo ritrouto Lto• p■rdi. \on ,i ,ch,ru. Quc.•to fu J1tr 1101un "" tnimtnlo del I. maHi• m;a ilupor111nu. rbe chiu,e il ciclo, JiC'iamo co,i, for1uno.o td eroico dtlk nO•ltc t•JICritn&e e ri C'O•Uin•e • mcucrc il ta110 • 11:utito. ì\on ,olu11110 ,,. un• ,ore ,111in e (;rmi,li11ri••lrn11 a rui µ"hbr ,ta10 im110--ibile di, ,ul,hidire, 111:i un 1111110 dcli■ 1r1• diido1"" thc ,ì ,1acrl\.1 dall■ ,ua 11ohcro•.i nitthi11 11rr ri,cl.1rci•I un auiurc 111uth-rni-•in10, T,nto 111011.-rnutl1e da 1Jlon in poi 1111111 1morale e l:a filolor;ia d, ~~: 1 ,t•;:,•: ::::\,t'ì,:iriol::.r:;d~~; tlalla 1111•11-J ili l.topitrdi. I), 11ua111lo1bbiu11u tai;>ilo. 11uuto ,i11110 rif'ntnui 11ellord1nr. U ~rntl11mo rume 1lri ,:iuhil,ti: di• lt 1111redti malinconici 1tdtn• tari. Il no•tro nonudh,no à li• 11i1u. Z,,.un C l.1 rit'cbu.u 11,i mu1i ,,rLali cbe fa lo acrillort. E' il modo. è 1'1ctu10. e il tono. \rriuf'I! 1111 ,:ran1matic• pu foru d·i•11iratìon", quc,•la mi ,tmlir.i uru m.anin.11 di tcri, tre:. Cardarclll alla llbrula R°""HI UN FANALE )I,. ) n una sera d'in,erno vidi un fanale a Monle S,n,ello, lucente nella nebbia. Era un impensato autobus. Era, quel lume, unJ grande promcs~a per una città di 5bandaù, urlante i ~uoi affanni, martirizzata dall'infame guerra. Era il futuro che riJiori,•a in milioni di C5scri attorno a mc disperato, concluso. Ed io !Olingo anda,o dicendo a mc stesso: 11 giorno eone alla sera come la , it.1. alla morte. Ora è vicino il tramonto. E tu po1rai rifugiarti in quella nollc cui non segue l'alba. ,:liori, nt"!lt di•110,idoni più fe• liti, di 1nd■rt ohrt 'IUt'I ir1110 1ltf", mc,11lrr rl 11111.-rt immodi, liul1ilt, ,ropre, 11'1ltro n1110, Il Umile tlrlle nu•trc faroh~ t'•(l~••Ì\t', l n Hmhf' rlic par dì 1orr;-ar., ro11 la lt•la, ronK" •r ti fo••e 1rriu1i al ,oUinn, E' tO•Ì tl1f', 1c l)io \UOlf", ,i H, 11i,re a,I """" lmLot1i1llati nrl 11ro11rio1tilr,, rhl nt ,l,l,i1 uno, l>ott n1rl••lm1 .. rl•t" 11:. ,,11lort 1u·r Jt ,te--a, Cl:u•d,è.- lo •tilc è_. ~111011imodi Jlt"r~onalhi, 11011 Ji ahro, E 11uù 111tl1r t•orrr, 1,tr intrmltrri, uno •lilf" moho r11• ,le, ■Ilo ,t .. ~•tJ 1110,lo tbc l'uo, mo ,li r11ralltre 11011(', il )'lì, ,lrllr \Oh~, rlle un f■r~Hrri.ardo. J,,ppurl' noi lo 11rt'frrlamo II tO• loro rhe 11011h11111U) nc~•UII O· rallcrr, Q1w-llu rlu.· ,c-rho, lo 1iuJlco 11iì1o 111.-110 r,"orl'.',ulm.-111r ,111 rerli 1,,:1,I rl1e •O ,01111110 lo, Ila ,:r1111ulort: prr me lo ieri, ,tre ln 1111• tl11glooe 1•i11110,10 d1t in un'•hra. lo 10 d,c d 10110 lr11111iin rui, l>f'r mlnroli J'•lltn,ionr t di ~fono th'io ~P11ia 011cr;1, rt. non ,1r.i 111■1 po••ll1llt' dir t•t, d11II» mi■ 11c1111.-una ,Il tJUtllt 1•a111i11e rl1e ,ol.1110 ,i1, rii,(' •Ì {1imtn1i.-.no 11111rn1 f11t• lr, rom, 111111 l,uo111 adonf'. li tt11111i.illHct, llf'I ,1u•li l'ÌÒ thr 11rinri11almtnlc m••••lrun è li 111io iulo d'1111i1110 " li,iro, Il 1ml,o rl1e h•llr rf'JOl,1rmr111-t', e lo ,·f'do ron rlilart,u d1ll11 r;1J. Ji11nill1, \ll01"11 ,uno 1r;allo • fi1larmi di t.111.-I I hc ptn•o t" farrlo. E l,c,111 l,f" non 1>01rrl 11ir, di r--rr1w,, ■hrlmrntl 11rriim•o, ml allrn,:u a IJUt•lr rlrro,1111nr tOlllf' uu ftl1Jt1•lltio,o. ~I' mi ,,,,::ll1i 1,rnt 1111rll11 lllilllllna. ~r Il ltmpu .-r.r l,uono t' la ,,a, 111innrin,llral.r: , .. ,u11ra1tu110 ml Il\•\ t'llnt di ~trh l'rr to~c 11011 lmpr0Hi.a1r, \1r11~ì11111id1r c, f11• mi11ll11rial mio 111irho, lflllltr" tr,dm" r 11.-n•iOr, 1f'n1,1 nr-.un ,0•11r1to <'hr un ,:ior110 mi •arti rio, 1110 tlrrldcrr • mtllt'rlt In rari■ ( r 11011 ""' 111111 .cn111llrr , 1nh.i ltt1eniri1, 111,1 comr ac ,I tr■ll•••r di ro11111i.-rrun ,:ra , o•o do\trtl 1llor11 (' ì11111oui• hilr, io mi tliro. thc ron 1a111c fa,ort\Oli ro111Uticwl non tia ,1110 rit11;1rt"di !trhrre 1111altht co,,. di 11110110, t' ''"" un r■J,io di t11·rll1 lrlirr JiOm»I• non ~i• ptllrlr•la nti n1if'i ptn•itri. feto in rl1., modo io mi giutli, ro. E ,rn111rr rni •t• nrll■ mrnlf" il d,uo di Hnilf'.;111, tlir il lrm• po non ,-J d•r hr,i tltllt 011trt" rht furono 11111, """u di lui. Ho ro11inionc rhc non l,.1~1i,,,.. rt idf"f", 111.- rhr orcorn 1111rr Uptr ro,:lirre il UIOllltlllO ili brnt \'('ndrmmia: h•cÌllrlt' \I• ,rrt 111noi, dornl!rC", malurart, flnthè non ,i.e H1111to il 1iorno rh't'••e ud1no. 11cr ro,i dirr, r1 .. 1C. \on 1,cr ■hro rrttlo 1i11 11110 1rri110 rhe l'ar1r è_. 11111,:11 , I■ , ita è ht:e"• l.'artt", c-lle •lruni ronte11i,ro110 e 11nllr.1• no ro111r uu r•rrd,io del tullo ,1no e mrrf,1111Jro,11011 è in,rrc che 1111 1110,lodi 111iun,:creal lrm• po d1 a1lronl, l'rrrhf" il 1r111110, 1i 11. è ,:ro1111o,or11orr, ,i pre• ♦cn11 ton ui,:rnic ,rmpre 11110• , ,. e le ,111,ioni .i aurttdono 1f)irt,1r 11tr rhi non ha r.11•ito r~ ,oln un .. \ i,,, tO•lollllt"llll'II• lr di•1,otla al mr,:lio 11un •I'~ r,r~ rlì rucre ttmpre in rra:ol• l,'A~GEl,O \'EGl,IA \' ~El,SUO CUORE * MAX JACOB 111olitrulin.e ,U Ne steNNO s t u. l""' e ,I e fl li ,. I I r i * cll G. A. OIHO'.L"J.'0 A CCOSTARST a ll'ope ra di i\laz Jocob l ,empre uno !1('11a d'amorl', co.JI at1rrrlila e a1cura t la 11o.straco– .sc1e11.:a d1 re1tare 1u 1,1n plano di pron.1jJ0rlcl0, di cfotrr ftrmar,i a limiti d. .1up,.rf1ci11lc apprlnJ11ncu1onr E ci6 non J}(!r mancanca d·rn1p('r,no, d·omorO$O e iolle• c,ta e sen$ibilt appl,co.:ione·ma lH-1111 prr l'1mpau1b11Ud d1 scendere 111 pro/ond,td, J>(!r i'lncompleta ronosce,ua del JUOI lavori. Ancora per due ttr:l lntd,tf, da portare a vi.Jfone del p1ibb/Jco. e a/lidotf, a/meno per adtuo, alla bUOPID t'Olo11tà di a,ntcl e di crltfcl a lui det'Otl, ltgati dap:{{~tl.s~ qursto stato d( cwe, su qut!ta precaria 11tua– :lo,1e, J)t'!O la sua tragica scomporJ"a. lno.Jpeltata e lm– prorl'l~a. inspirgobllt. u no,1 cl si rleordaue comr al Jondo det suo cuore t·eg/josst un angelo. L'angtlo buono contro ci.ti' " 09111 ttmpo t Pt'rlodo ,torico, d s}oga td occonuee lo ~,t1 al1td umana. nl~t 1:J1~!~~t~"~a1°~:r::,o:fft"~b~tu::~o~~l!~!;::!';~e~~t:ic~~i tropp0 /juotl iu ctrti tuoi atteggiamenti apertcololl, su qurl suo umore Ironico, corrodtnlt t corrosivo, ,u q11el suo to1101ca";o11ato t derisorio. A 1'0/tr ptr/tno - mo 10l0 apparentemente - erudtle. Che lui vivo, 1embrara110 trot'ar cortJrrma, avallo, nel ,uo modo di /are, 11el/a sua andatura aJJeltota cd un– tuoso, dove Il gcsllre e la t·ltactld dr/le tsfneulonf, la– ttlat•ano per aria un 1apore tra Il c/ow11r1cocd fl 1acer– d. llJ/c. E g/d cht sono h1 argomt11to i:orrcf ot1tlclpore, Jar prtu11te al ltttorr, che qutstn 111al1111r10, que110 l,1cer– tr:.:.a nrll'mq11udrare e dt/lntrr la sua /Jt'r1011a/Ud, occo111- 1,aq11t,1c:mprc a11ehelo ,ua prod11::lonr. 11 suo duro ca111111h10 lntcrlorr A lol pu,1to da Jar scrh•crt a phì d'u,1 crttlco chr In lui r.Jhtono dut lelteroturt: una 11urrat1i·a t sallrlca, ag– grtull'a e mordace, l"altro cc.ntemplallt·o e mistica Cosi :ic::ii~r:n~ls~:~•~~. dÉI ::::;:' /r:c~~-:Xl,~m;:::11:':r:rt~ ,conrtrtante e Cleludrnle corattrri..Contr lo sua po,:110 ~:i,r;~:·g r, ~~~ : 1~~~11!'. d~~~n:,,~;:~!"Ya"'sr~ all'lmprot·uo confondo110 ciò t·11e 1embrora orn1a1 chia– ro. acquisito, lla11no /àlto pensare - purtroppo trronea– mtnte - ad u,i eaprt«to fantastico /lnt a u stesso, Ad una tofonM inlr~o unjcamrnte o stupire, a dure sprttacolo. Pr1ro d'una luci' 1p·rUuole capa ct di UJl ln:arla da u11 plano d'1111moflval4 gratmtd, e di duper.so t1ercwo. Dtmentlca,ido anzitutto la Jor~u r la rtsl. tttri::Q OC'«lr– renu pu conurrart un morqtnt di lrbrrtà, lonta110 da ogni statica t rantonata cr11tolh::u~1011r, rd apcrto a una aa:orta d11ponll1,W0. Dlro accorta. ptr<:11~ant·hl" ntl mo– menti dl abbandono, quando ptu Jocllt cd ec1dc11tt ,ra ~afrr~~c::f°cr~~t~~.~~lj~11~;.~;g:ind~=:,n:~~·1:~;~~l' s~~~ur~~~ trolfatu padronon:a E ml port' 11aproprio qur!ta 1mperCTtt.blle ottr11.::lo,1e, questa 1111,uronello ,cngato ordrnc drtle b1i:c11;:/on1 fon• tadlch e. a garantirci. a rau,eurarci df'l suo lm~u,10, dtllo po.da da lui umpre me.JMi In gioco. Sol o cosi /11/ottl, ad un ctrto p1rnlo, si 1pltga la ,ua 'J)Oulbllltà di acetilare Il mrsiaggto, la capacità di do11ar,, ,1ai. Jacob a.I lllOIO di 11\'0fO I.o ,1ilc C un btto n11urale ttl crcdi1■rio come il canillt'tt. '\on e 110°-ibilc modificarlo e 11tppure .lunirsli. •:..-o ci d• b mi•ur..a di qudlo che ,1ì.;emo. tlrllc 11o•lrt qu.eli1», dti no,tri li111i1ie dt"i no•lri dilt'tll. E' qu,I• rhc to•.a J'ol,bli1111orio. ri ti prt•rnl;a romc u11·1mJ10•i•ionc. \1fid;ar1di,i, 1rrt'n1lcr11li.i, non c'C altro d.a farf". :-.ella ttrtnu nc1.a1i,;1 rhc c1u.;ilun11ucrìl,cllio• ne 11 •1ue•t.e fom1alc ntte••Ìl• ~.rrchbc: un rimedio llf'FlllOtt' di 1111nimalan110, un.e rinund11 ad r•11rimn,i. ne 11ill nè meno, Il mHro cicrno dubbio ripo,,1 e la m,1110 ,'.rrrt•la ,ulla 1J•Jl'in.1. t'in,o-1ituihili1à d'un.e k,~. di un' e•11 rc•-ionc. non ,i,:nifira tul, 1a, i.li iicrfnionc a 0 -olulll. ::,ir;ni. fin ;;ohan10 rhe noi 1101111ote– umo fare di pili. di mc11lio: c:he non 1101,,,11110•rri,cre di,tri•· rntnle e n ai•mo C'•(ltf'••i con luk■, ~urt"Ì 11n dice 1CtU•llli. Qutllo t lo •lile. lmpo••ibiliLI, Dt'i momcnll mi• Vl:SCE:-ZO CARDARI:LLI coo loro. '-------------------!

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