Fiera Letteraria - Anno VI - n. 38 - 7 ottobre 1951

LA FIERA LETTERARI ANNO vt - H. 31 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE AR I E DELLE SCIENZE DOlfEXICA 7 OTTOBRE 19f'il SI PUBBLICA LA DOMENICA llire11ore VINUòNZO CARllAIU'.LLI QUESTO NUMERO L. 60 DIR.El.IONE, A.M:MtNlSTRAZIONE ROM.A, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni n. 684 091 e 684.098 _ Pubbllcltà: Ammlnl.strazione e LA FIERA LETI'ERARIA• o PUBLITAL. via della Conciliazione n. 15 - Roma - Ta.nffe: Commerciall L 60 - Edlt. 1... 40 al mm ABBONA.MENTI: Annuo L. 2.700 _ Semestre 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4000 _ Abbonamento speciale Clnsegnnntl e studenti): rata. mensile L. 225 Copia arretrata L. 100 - Sp"Cllzlone 1n cc.p. tGruppa n1 • Conto corrente oost.ale n. 11142fi ESORTAZIONE • • • • ai critici * Vn•arte c,l,e non dia vita o uno c,ultura, tlofe n dl,.e o unn nuovo coNclvn.:o dello per#ona, o uno nut11co visione delln ,.ealtù, è eertnm,mre un'orre inutile di ANGELO RO~'.IANÒ Q UESTO dopo;uerra ha, tutti re•11no ancor11ti 11lle loro che 1i pro11onga di e!plorare la fra Je tan1c, hhcralo an• po1itioni di parlenu, e c'è una opera d'11ne nei ruoi nudd di cbe la quenion,e, dc11'ar• in1proh11bili1iirec.iproca di ac- auorhimento ,torico e nei tuoi te oci tuoi rapporii con cordo. tE. in fondo, ciò che nu• riflrui di co•lume, di n1oralità. ti; e ao~~: 1~:~ i:rera~i! 1 :i r;:!: ~ifo ~~e-i 1 ~1oli:~~:~ l~le~~.ie.''~i i~.~i~a~~: 10 ,r;~~:~~~r d::t 0 :r~li~; ticolari, l'accento è c11du10autlu rigori,mo, di e •uperbi• > propri all11n1iHio11,.edur111i,11 in icn~o reluionc ar1e-poli1ica, il 11rolJJc-di 11lcu11rpo,i:tioni ide11liuich" 11110 rhe lr è 11roprin. ma è 11iU,uto e implica fo ri- ,li 1lerh11:tio11e ron11rntic11.) 1\rrnlo,c11 di•ror•n nmlrt•l,loe fol– meua in causa dei 11r1nd11ie;;lc• Un co1110,ùu1111ue, è 1,artirc In 11rr l'11r1clllftlr•ima, I ,lrrrn– tici e del cootume letterario Jo- ,111 umi ,lomamla come: e L:i 11i,IC'II:,l'Oe•fo 1mr;1!i ~0110rin– minanli nel primo ci11q1rnn1cn11io 1 ,oc•ia tic, 'r•~cre impc,cnula ,ui rl,i111i ,11 •e <lc••i ('11 ora lf' del 1ecolo. La guerra ha ac:ce• 1 ,rol,lcmi, 1 ,oninmo, Jrllu ~or~- pro•1•c:11he rhc ,i 11rc•cn1:ino l~r,t~ _queuo_ pro~~••o naturale 1■? >, alla 11uale ,i 11110 ri•11un•hann~ _il rn:tll~re .•li_ '.11111 ripr~J:i d1 cnllca e d1 ren11one, e, men• Jt're ,li ,i o Ji 110 a ,erond• ,lei nl, ,n,1•0 ,Idi 1111111111 cld lm- tre l'idc:aliuno tocca\a i limi- 1,rinci11i d:1 cui !i 111110\e o del- ,cua,c,cio, in,lucono in 1111:1 deri- ti dell'•rbi1rio fan1utico 11ell11 J'ide.a 11:trticolare ,!ella poeai:1 rr:i,,ion(' clrlla reahA rlu• 11:•il espreuione della cri•i dell'uomo rlte •i 1 ,o.. icùe; .-i 1 m altro to11to •en•o r le 1111pro•1im:11.ioni ili cooteniporaneo. era gii naio il C d1icllcrai: e 1 \ella ruhun, cli mlii i ltnl:ith i in111ron1i.E' fa. bi,0100 di un in111cgno11iùcon• Eliot o Ji Dante o di Omero 10• dle ,lir" rhe la ltucrolura rhl" tingente m11anche piU langibill" no 11rc•tnli e ani, i q11c,1i ~l<'--i •la na•l"cndo rinnc,ca 1tli in•c- e appropriato, in cui l'uomo 11rohlrmi~>, e 11ui è chiaro che 1tn11n1rntidi q11ella rhe l'ha Ìm• foue prc,en1e con la 1u11 p~ ncll 11 ,lom:mùa en1r11no11,pelli e mcdi11umrn1r prrtt1l11111, 11ud mun d'ogni giorno e i auoi in- ,i111wr.io11i tl ulore ohìruh o ~u ,Irroro form1'1r. qud ron1rollo terro1111i\i. Tcorican1ente ne:m- tui l'i111cri1rc1a:dono 1111ò 11gircrn:tionnl, 1ltlla co11rc11io11r, ,p11'1- cbe le poetiche J'11nteguc:rr:i ,ohnnto entro limiti :tni:u•ti, Or• l':1,:io ,lrl ,li!rorHI aho, ~<"le:tio- cacJuae\ano che i tellU•lello 110-licnc, 11;1 ,h:rrnni in halin una 11:110. nrrrt11i11111:1 dn un'inlcr.& e teuero co•tituire un'orr:i,ione di crilir;i rlic 1c11,::i conto tli ron1c- :mlira 1ri11li1.in11e. E' forilc :in• 1,raade poesia, ma in pra1ir,1nca- nulì 11orici, tli :itte,:i:inmrnli 11-i- rh .. 1lrn11nri11n i lr 1r:1rr#' ili un 1uno Ira quegli ,rrillori aH<'l,hc colo,:iri tli tlirerio11i i111elk11ua-,lilrtto 1lr1erior,. r di una mtula scelto un 1ema d'inttrca•c eo~ì li è ,:ii/ tli moda; ,la tlrrrnni la imrro,\iMta. M11 è rii1 diffidlr. relatho; il p;1r:idi,:111n1lcll'in- t'rilir, 1 itnlitrn:t ,i riliu111cli ron• •r non 1i rinunri11 onr•l111n.,n1r dipendenza dell'arte iùell':irte, ~i,lernrc ,;li :11!,cre,cnli1•ulturnli ni propri lltlralli 11rindri. rico- cioè, in 11ifol1110J era i111:uii:il,ilc.elio to,1itui,co110 il 10\lolontlo no~rtrt in qne•ti 1en1111i,·i tm lh quello ,piega anrlie la po- di o,:ni 111 11nif<"•la1do11e di Jin• riu·ei:llo rii tOJtirnu, un hi•o• ,c:ni dei narralori nella 110~1r.1 guanio 11oc1ico,e puma 1rn111re .ANGRLO no:u.AXO' le1tera1ura del ì\o\rce1110: per• ,ulla ,lrfinizionc e !UI giuilizio chè per raccontare lii,o,:11a i<'e• antirhè ,ulla Jcnurs tome ~,,ie- (Continua a pagina 7 J gliere, erur:irc in 1111a tc,i, 5,i- ,:J1ion,- e dl'•crir.ione, .-. mai:11ri GAETANO l\lAJtTINEZ - • Ritrattodi slc-nora, (Una delle Ol')l!r. più rttentt dello acunore morto que 1ta aet.tlman1 a ru:r.n•I lup11ue un mo, imduo 1t0lt'mito come 1liulogo 1,olo-miro; pun111 rispello a una certn re11ltà; men• ll'l'r uure 111m 1er111i11ologi11 ,,j. tre l'uomo in aHoluto non i- tl,i:111,1J tull'a-•olulo 1ld ,,ero ma1eri1 di romanzo. 11,,z:id,è 1ul rclati,o JcJ certo. LA CULTURA. LA VJTA .E L'UOMO Dunque 1i è di&pulato molto, Ta111'è,ero quc,to, rhe all'apice da parti 011110,tce !U 011110,lc1ldl:1 p:m1lwla alil,ittmo anuo b11i, intorno alla lihcrli tld- una rritir.1 ,ul 11unto di rhol– l'arte o intorno alltt 11ece~-i1à , rr,i c:n.l ~•r·•:1 i11pocti:1, o, \'C:• del ,uo im~g110; 1,ui,anche tl:ir• ro in ront(•11111l:,1.io110 rni!tic11 o 1i che l'im1,0~1:,11io11c fo~w 11udl:t in 1li:1ri~1ira~11iril1rnlc,L11ddo\"e 1iuu1, ma a 1);1rcrmio ~i traili, 1'01,110,10molo ili ri,rntlira:tione piulloHo ili u11'im11o•ta,ionc oc- ,li un rrak oltielli\o •i manife– cuionale e , izi1111Ja u11cc«~ ,1a,a nei 1crmini ,li un neo-clu- 1ivo ri1pello pc:r b ro11tomit:U1•1iti•mo fon1111li-tiroo tli un neo– le • pan li eia 110l emiru 1101i1ir:1. 11o~i1h i~mo filolo1tiro. * NON ISOLARSI * Dire "no" allo Stato signilica abbamlonarlo a se stesso, accettare rassegnati gli eYeutuali errori, viatarsi la possibilità di correggerli di FERNALOODI GIAMMATTEO I.A SLA ,1l1Sr,!tl,\ È l'EK~. 1,1 SU.,\ (/RIZII ~o~ m; 1 0 * SPO~TA EITl' DI PASt~L di * VINCE;NZU N ON E' DI FFICILE riconoscere In Pascal. n ,ppresent.an ~ In sommo grado, tu tte quelle auree qualità. di sL!le, di car:itt.ere . di gusto e di ment11.llt.à, che ranno d ello scrittore franc~se un tipo ben distinto e di assai rara nobllt.\ nelle sue più belle esprc&· slonl. Poiché altre \'Olle. lo credo, lo spl• rito di quella ra7..Z.'lsi è manl!cstato con mt1gilor candore. se è vero che la icalL\ più che la chio.rczw, una sottile fant..'\– s!a, li gusto del semplice e del naLurnle elevato nell'nrte a ci-ltcrlo di perfezione morale. un senso dello 5plrlto che va al di lii delle forme. rrnqlll e limitate, una concrete7.1.a di llnguasu:io che s! direbbe fistca, una prop::nslone a ridurre la rcalt.i. In termini ml\lematlc! più che lo– gici. dlt.cJ:i:ttnn doln poi e mettendoln in movimento per mc1.zo delln più fine e ricca psicol~la, l'andat ura. franca. leg• Rcra. polemica. corrctt.'l dnl tradizionale ossequio al secolo e al suol costumi, so– no n un dipresso le sue virtù principali, lmmnglne dell'uomo e della sua ma– niera di concepire, lo stile di Pascal è prc1,:no del senso dell'Infinito. Le um\11 parole. sono prese nella strarlp!\llte reni• tà del suo spirito e cosi rilucono. come corpuscoli nel rarg!o di sole. Tutto è vi– sto In tralice e di pass:.1~glo, lmll.'\ndO le prospet.tlve multiple e scorciate del prl– mltlvl: QUl\31 a slgnlflcnre che ruomo e l'Intero universo non possono riparare alla loro limitatezza se non trascorrendo e movt'ndosl lnccssantcmcnto. Tutto tra• cilsce In Pascal In sun lnquietlLudlne, Il i-uo rapimento. In sua insoddisfazione. E mentre Il mntt-mntlco, che è In lui, \'Orrc-bbe e!-..'i<."re esatto e assiomatico nel– le sue dlmo.-.trazlonl. !"uomo s·accontc. con 1tlorlos.'l melanconia, che Il suo srn· Dlo a cui t'%11 anelava lnfatlcabilmtnte, come a un nne a.rotnato fe non era se non un principio in ~!o n~l su-o sp;r,to, eia pruludlcargl! tutto quel che toccava,, fu il suo buon J:tnio morale che lo guardb dal vizi. dalle virtù compiaciute. f lo re– Etltnl aliti. storia come un frutto alla terra. E•so lo l~:i.nnb, la~1ando soprav– \'iverc In lui non l'orgo·dlo. ma una di• ,,Jnn scont~ntczza lnt<'llettuaie. accloc• ché, \'lnt.'l qut'st.a. l'!.sp1raz:ona l o po t.c.65! rnp!rl' ln taluni rnrl Istanti di t.re ;:ua e d'estenuazione: quando l'umnna vo ce d.l IILAJSF. l'ASCAL ti mento più profondo è ben altrimenti lncsa.urlblle. che In p~rrezlonc dell'arte, come quella del pensiero. è unn coppn sccmp!a ch'e~I non può colmare se rlOn della sua nmareZ1..'l, fino a farla tr nboc• care. e che perciò non ~Il rima.ne che affldl\r~I. con pleno nbbandon o. ali:\ pro· prht nat.urn, snneRnnclo l'lde:1. del Rloro lmlnunntc e cnp7,!0<;0 dl'll'e!;pycs.~!onf'\ Pa~.,, ~ rc,\lfflt'11k ~<.ot,':·nrr.,ito da QUCSl~ .,. incapacità a dlmostrnrc Dio mediante la natura e cap.'\clt:\ somma somma, d"altrn park-. a rnppresentare, In tutti I suol aspct.tl pili fuJ:acl e cosmici. disparati e lontani. la natura atlrnver50 Dio. L.'\ sua miseria è vera. L.'l sua m-azln non meno. Poiché ei::11sorrre dc:::-nnmrntc di non p0. Pasca 1 è crune l'eco del suol vecchi do• lori sePOltl e Il suo stile, ln!ln1tamtnte piar:.o e largo, al colmo della stia g!or– nat:i. ha helle7.7.c d'abbandono struggenti, da Pietà di Mlchelam;clo. E la naLura tanto blstrattat.'l ebbe la sua rlvlnctta miJ:llore. Qurstn è hl sltua7Jone di PasC-31, lirico e J)('nsatore: d'una tra1rleità untlt& e d'un comJco. a \'Olle, t.anto gradevo!e quanto Involontario. ter cs..~t're che uomo e artlst...'\; soffre, In altri termini. della sua J:lorla, che non \'UOI conoscere. che desidera h:nornre. Singolare uomo! Che riusci ad ess<'re tanto grande con una cosi folle e prodlRa noncuranza della propria grandeu.a.. Quel VlNCESZO CARDARELLI ln rultii l'rngf1gc111r111 Jdla 11oe- T1•nrr conto llCFli dementi 1ia e un trui11110,o prol,al,il- :1cecr1.,liili, in 1111'c-1-cri1•nu per mcn1e non è ncre••urio il 11re-~è O ncllu 111:ic,tremu 1ot1a11za 1up1loOo di u1111 src:hn 11olitiu inilefinil,il,• ct1mc l:t pouii1, è il per ammetterlo; il 1li.cOhO ri• 11rimo 11,1,•o 11er tr,1durla in parda piuuo,10 la zona, 11iU ,·a• e cultura>, 1ier me11crla rioè a 11a e piU generica, tldle i111cn•cont111to1lirr110 ro11 1lc1crmina– zionl, delle cducuioni, della te aitua:tioni e in,crirl.i nel \i\O ,truuura n1cn1:ilc, della risicolo• tli 11rol,Jcurntirhe ,p1oti1li11nee gia, della !ensibili1ii 1orialc, in non per ciò meno 1,re!•:mii. Di- u N ARGOMENTO che a Quel fatto, mantenersi su Fo1se non meno sfavorevoli manifesti, e dlstrui;ga (o at· una parola la cultur:i; e ri,cuarùa rei rhe ai tratta, 11('rnoi rhe ab- nel quadro del pro~ I.aie base anche laddove si delle prime. dlspcrslonc, ap• tenui> l beniftcl all 'lnlz.lo la poesia in quanto coa è in lii:11110 alle -11.illc111111 tradizione blema. relativo al rap- notino dl.serepanze sp!ncevoll pr0$Slmazlone, provvtsorlctà sperati. ma o:ib non toelle direno ra_ppor10con una r~hur:a. ac~ol■re_ 1!i lell~r;itun acu1le: porti rra la cultun., la vita o dllftcoltà di adatt.'\me.nto. Nessuno se lo \'UOI nascon· che si debba essere vigilanti UN LIBRO ALLA SETTIMANA PRESENTATO DA CARLO BO ;:~e,i; rt;e ,;! 1 !~e 1 ':r':n~r 1 a. non- i~(:~io 1 ~;,; 11 1!:l~ :L~:,::~'~:•:fc11~ e l'uon::, po_tr~~be occup 1 are ~r:i:~n~~l~i 1 ~~~~1~ ~~~:~ :=:· n!:t~:i~~~~~ns~nz~~ltlt;'~ !u~~a: ~:alr~cc~=b~s:~~!~ r~t~:ri:;::: :~n:~:·;ii!'a~l~ i:: ::0°,~!'.~: tlt:~ur~,:~ur! :::111,~~~ll·\u''~,~:r~7.8, \ ~ar f::::: i:~ ~;;~bc~~u~b~c a;fre n~~~tl\~ ~a q:~11~!11~isu~~;t-Osi l~~~~~~ ~p~~ndc\/à della ingannevole 1:1 1 1 ducouo: la 1e1111one 111al!t• , 1 1rnl•i:m 1 ,ocia non 11110 11111,c-esame minuzioso e attento, è . • bbl oè * i:~~edie~:ori~ 0 :~ 1 :i:hrd:~ 1 trib:i~~ ;~i~i~t!'."'~jj;c ,!~.~l::i:~,::•:;ti! ~l~~~o ::i~;:i~at~~~u~~b~~ 1 1j_~~ 1 r~~:· a~ 1 ~a~~::a 1~:n:~ ~u~sto el~t!;~~-: 1 n 1a!!~~"~r~~ .m~~n ~~g:~~a::o~r!~t:~= 1i 1u1li clementi 11orici del qu11-,orira, ptnt:1 al dilernma pot•i,1- le prct.cse, i llmlt.O dello semplice lavoro di cscmpllf\• sumlbllmcntc utile. Magari verso nuovi crlti!r l di .sov ven– dro, e 1i faccu quc:nione di non por•ia; quando , 1 uc1 poc:111 Stnl-o. Nulln di plù facile caz!onc. Non si farebbe nl· in un ristretto cnmPo, e SO· z!onc diretta e indlret.ta - valore quando al tontr.uio ,i può orlrire in,c:re 11hrr imlira• che affrontare la questione cun passo avantl, chè gli lo sotto certe condizioni e le sorti del teatro Italiano di trau•"• di que•1ioni di hno. 1.ioni, 111111 ,itali1i e ruhur-ale >. da un punto di vlst.a prcco- c.~cmpl verrebbero accettati con molte riscn,c: d'accordo, prosn.. Cl basta assumere La querelle contene•·• c.ioè 11111i una capncitii di 01H·r11re nella stltult-o <unn quallilMI dot· Co resplnt.l) In blocco, n se- ma val Il\ pena di tent.are. questo fatto contingente co– i carall~ri tipici delle conte;c fond111.iont-. e _nelJa dirfmio11e di trina dello Stato che sia fA.t- conda che si siano nccctt.ate. Prendll\mO lo spunto da mc una pietra di para.,;:one accadcnuche che_d~~cncuno 1~ 1111 modn_ d1 ''"'ere b11•11to 111 11nm ta propria da un partito nel• 0 no. certe posizioni di av\'IO. un caso 11ttualc. e llm1tato: per un breve discorso di ea– ::~:hlnai ec~~~c~d:~~f\j"~P~:J: :,~:'i;11n11u > e•perl:a e ton•11· la sua azione politica): In Se si sce'.;lle Il metodo op· la discussione che sl vn fa• r_::ittero plù generale, ~ome Jano in uhima i•lanz:1 ai pre- Si ,~dri allora che tra arte e tal caso basterebbe dedurre pasto. e si rifiuta subito la c~ndo llt'J::11amblcn!.l e s~lle ~~ dct.to in prm~i~lo. Vè da tupposti inconciliabili dti ri• politira, e in genere tra irrle e da. principi generali una se- adozione di un punto di \'I- nvl..5tc teatrali <si veda l ln• OJs W~"U ere. ncll tlZlOne dello apenhi 1i11emi: m11l,:rado lo reahii 1 torica, il dilemma non è rie di conseguenze da appll· sta prcoosUtuito, si \'A !.n· ch_lesta promossa da e Il Stato sul. terreno cnl~urale. spirito puenetico che li anima, co1i perentorio; e una uui11ica carsl rigidamente a. questo e contro n.d altre prospettive. ~::r~~~~tee g~u:~ 1\ 1::: s~J~ ~l~fott~~;n ~ue~~~p~r~I ~7fn: Gente di famiglia Arrivo dell'autunno * Ascoltare il vento che s'abbatte alle vetrate, la pioggia sonnolenta che allaga i campi, ribolle sotto le spallette dei ponti, smuove le memorie di SERGIO SOLM I L , AUTUNNO s'annuncia con la carovana dl lunohe nuvole, che improvvisamente Ingombra fl cielo. E il matttno dopa l'arta ottenebrata e fatta pungcnU, il fluire della plogola sulle muraglie ci la– scia passare inavvertita l'ora del nostro risveglio. Cosl il dfstacco s'è compiuto senza che noi, caduti In un sonno pesante, ce ne fossimo accorti. L'a11t1111no s•è: Impossessato della città durante la notte, come un siltJUioso esercito di nebbie. Al matti110. se a11diamo ntl ,obborgo, troverem.o le fosse piche d"acqua gialla, le terre marcite, l'erba madida di bTuma, la campa– Otta subitamente stremata. E il lc11to battere del no– stro cuore, dove ascoltiamo un confuso brulicare di ricordi e di desideri sopiti, a,icora ui1a volta cl farà con.,apevoli dell'armuo destino che eguaglia la terra e la carne. Le nostre lspfraziDni sono co!l strettamente legate ai travan1 delle stagioni e delle temperie, elle la scm– plfce con..stata:lone di questi sembra a volte oià chia– rirle in un'idea sole,me e melanconica. Qualco.sa è dolcemente rovi11ato fn noi, qualcosa è 11ato fuori di noi che u rge e c, om,rime. La nostra dipendenza dai /liusi e ri /lus.si lontani delle acque e delle vcgeta:::ioni ci si rtvel a num erosa e i11cstrlcabilc. Nel nostro sallguc circola l'influita 11uuica dell'es– sere, il 11ostro corpo SI ragorla e s'accende 1eguendo le vartazionl del climi, i sordi richiami del piarieta. Obbedianw docili all'f11cli11azto 11c del c osmo, e, quando ride impetuosa la primawra a' s1i.oi li1npidi avventi. fedeli dimentichiamo la morte. L'elegia ,embra 11ccessariame11tci1111cstarsisu que– sti eterni ritor,11 della natura, fragile motivo che m– si&te iul peren11c tema originario. Nelle parole echeg– gerà qualco$a di quei sepolti e perduti sospiri della materia, le voci hicnarrabili del vento e delle fiumane. Perciò il cambiamento delle stagio11i si annuncia so~ lltamente in noi con u11a grande, di/fusa indolenza, quaslchè: la natura attenctesse il nostro sonno per c.spu– onare e dtltruggcrc le difese d'a.stra.:lont e di con– cetti dentro U quali viviamo come a..ssedlatf. L'ora iblioteca Gino Bi tmprovvl..samente rompe e fa marèa: e noi non ricono– sciamo piiL glt a.spetti qualt cl apparivan.o 111nanzì. U11apal lida, immen..sa vibra.:ìorie è nell'aria. Una Jattca morta.le ci allenta le membra, e allora ,oltanto. sen– tendoci presi, ria.scc in noi questa serena obbedienza, qrte!lo squallido amore dc//e cose. Tuttavia fra le stagioni, e l'autmrno elle compie le trasJorma2io11i pili. decisive. L'aria e dorata e chia– ra, ma d'1m cl1iarorc oocilla11te. Le cose, che ci ap– parvero nella lenta estate /i..ssc sui loro incorrotti uenari d'acq1te e di luci, ora s'acce11do110 à1 coloriti estremi e balenanti, si spoglia,~o e 111uta110 volto. Le co,e ci tradiscono. e pas.~ano come uccelli 1nigratorl sul 11ostro cuore ucloso, immobile e 1,te110di rovh1c. Ar,t1111110, stagione degli addii, elle vieni a insidiare le nostre piiL sicure certezze. Il mo11dn 110n è pili. che la vivente Immagine del temp0 E l'cterriltiz, sooprendoct finalmente il suo volto reale, che è quello vuoto della morte, 11011 estingue sulle nostre labbra l'amorosa e perduta sete del /11ggitlvo. · Cosi, alle prime giornate d'ottobre. 1nmgc11docl le 11ari 1m algente oel.ore terrestre, Quale emana dalle ::.ollesfiorite allorcllè il suolo s'abbevera all'aria molle della pioggia, dimentichiamo i giorni astratti e i reali della vita ctttadiria, e siamo condotti a riconoscere la 11ostra vera 11aturr, elle è fatta. df sltibonda argilla. Il 11ostrodestino, liberato e rimesso. 110,i è più ormai che di testimo11iare. Quando fl bellissinio sole n11t1rn- 11ale d 11t1scondc, un istinto erra11tc nasce in 1101, come se il corvo già vrese11tissc il calmo inverno, e fl costrettt'> calore della casa. Ci avviamo per strade ~olitarie, Quqsi ancla11do a co11/onderci 11cll'obllodella campaona vapara11tc di ,1cbbie. Dolce allora, in u11a osteria dove ci ha rifugiati 11 trmporale, cacciare 11 prirno lieve freddo col bfcc/Jìerc alla mano: e a.scoltare .:I vento che s'abbatte alle vetrate, la pioggia sonno~ lento che al,'aga i campi e le vie, ribolle sotto le spal– lette di ponti, smuove i sepolcri e le memorie. SERGIO SOL:\11 neo di Bino Sanminiatelli * (Edl~ione Vall-,,ccb 0 e Slpnno > e e Scenario>) In dlrlzzi particolari alla vita DOPO un rilen:io durato D'a~rdo, colf è troppo buon cora un'_altra osser,;o.zfone da merito al sistema delle sov~ della cult.ura, e quello dcll'ln- quasi dieci an11i,San mi- e;,ttco per sapere che non e-1 /are, e aoe non_ .sono .statt .sol. \·enzion! statali Pt-r Il tc:itro tervento e poslth·o >, l\lto ad nìatellf sì ripresenta a1 ltSte una pcr/dta. rlspond~nui tanto gli avve111ment1 d~gll u/. di proSR. Essa ripropone. incorac,::lare iniziative già ~!~~~~t°:tl ~nna u~e~' 1 t;: 0 a~~gi~'i~'~ ~: J: r~;~r!s!~t:~::~t':~lodnae~ :;,::u:a~f;n: :ep!~;;e~~~tlm~ nell Ambito particolare del· eslstcntl. n superare certe Ile: non si tratta infatll di ,rn to morale. fra la trasposi:lone Sanminlatt'lli un'altra a:1.1po~1. l'attlyltlt drammatica, Il uro. deficien 7.c di struttura, a In· volume di hivcnzlo,ic libcrn ma .:=Ione, c:,so mai que$tl eleme,i. blema del doveri e del dlrlt· tegrare l'opera. E'iil da !\Itri di url'opcra cl1e, attravcr~o Il- li so110scrvm ad approfond.t- tl dello Salo dlmmzl nlla avviata. Prrmiamocl sul se- na larga rapprcsc11ta::io11c, t 11- u delle ragioni che csist~i,ano cultura nRzlonalc. Og,tl ci Si condo punto. rinviando nd ta un gmdi:::loo almeno u11'ap. ,:.i da prima d~l 11.10 ~p;rrto; no, urvede che le sovvenzioni slLrn \"Olla l'~same del prl- ~~ft~i~t~;~~n~cr~~t~~rt 1 u :;: 1 "" e ft~n;~~~a~f~t::;~n~!~~o':c o:;~ erogate per fa\"orlre la riprc- mo e del gra,t probl emi che Si cap11cc.subito e lle tale dr.se~ proprio delle rnjluenu prccae s..'\ del teatro, rappr~sc:it::.no vi sono connl'.'SSI Cc. a.nz !tut- gno non è nato a ca.so t 1tlt'a. .:-*. dai dottori plr, accreditati del un compromesso Chi! è lunnl to. della C<"nsura)• 11 1 1110 dello scrittore ma clic è nostro tempo, a1t11e11_o delle hi. dal sodd!-.Cnrc. Come ogn! In ml\tcr!a di :\Zlonl a cn.- 1m /le9110 della .ma pas/lionc df re11:1onf, del suggerimenti: ha compromesso, hnnno scelto Il rauerc generale In favore testimonio. La tragedia eleo/i provato dentro di ~e l'eco di :nlnor male (tener passnbll· della cultura. lo Stato appa- 011nidella guerra Ila in qual- urti _rnmli ~rentorr che ~'lit• mente In vit.n tutte le lnizln• r~ sempre ani:11ato ~t\ lode· J-~: 11 :~~~e'1~eri"~1 ~~tJ~ :r~rs;~ , ' :'iz°ag~n~';r:ne~~t!w~~p~: 11 i' .. 1 f:i: ~\:~d~t\i:s;:~a:ss~~l:t.~r~ d\ 1 r ;i~ M~ 1 t~~~los~~J?~~eè I~~~= :~,-~~cd/1::~oi\~rr::;n~~ tg;~~j ~~;~11:g:t a,~~!d.:s _::l/'~! 1 !st~ fcrenzlarst e di emcr;;;crc, ~Ioni lodevoli s1 traducono e pt:r questo oggi .ti sente raie a dire 110n e diventato un slcchè nvvcnlssc unn sclczlo· m lode,•oll opere. Pcrchè piuttosto variato a e/are tielle semplice registro a.,:plio2to df ne nnt,urn\e e si glmlE'eSSc a que.<;lo? Troppi e troppo interpr-cta:loni, dei quadri cri- formule fortunate. ha te~ta. un a5.,cstamcnt-0 senza p.1s• complessi sono I fattori che :~c1Pi~:; 1 0;~::P::~7'~~:;',,:,i:~~ ~~g~I a}~;:c;~~r!r:~c:P~~ft::; sare per alc~na Imposizione). e g!~cano > nel passnJ;:Klo dal ni. !ofi .ti /ara o.ucrvare che 1ntcrpreto;;tonl. E' chiaro che ed tanno diffuso Il male In· pro .,ramma alla sua reallz- ogni vero arlflta ha srmpre ,. non si potna $perare di 0 tt,.. distintamente su tutti, men- z.azione perchè se ne po!..~'l fatto questo lavoro ma all'ob- . 11eredei rbultati ,orprendentf tre forse crn PoSSlblle con· QUI discutere con larghC7.7,a. ble:/o,ic $I risponde berie por. t' da ~ur.sto sfslema di coltura tenerlo entro argini rnglone- Ma su uno nlmeno occorrerà tando avanti /a. volontd sco- '!'a _m t'll 111odoSanminfatellf \'Oli. Ciò dimostra. una voi· Insistere: la mancnnzn di un perla elt!l Sanmil1tatclll, frvl- r rmtcito a df/cndue la sva ta. ancora e con grande cvi- purno orgnnlco, aggiornato e dc11te ~reocc!'-pa::ione_ di non ~;!~~• 01 :~a ~~n~:-,c~~r~o!~li~u~~t dem.a, che l'Intervento dello - soprattutto - rlt::?rosa· ~~ 11 0.;.s~f !~daf/!a~!~:e :,tl~~ f ptr cui ogr,l poniamo po.rlare Stato pub sempre e~re pc· mente hnP?sta1? sull unlcn là :ef 1101711 e delle prime ìm. w ~i approtondimtnto di certe ~!~~°:° ce~hein~~:p:;:a.n 7 ~~; ~~s~m:::~;n~;;~I p~~~~~~~: ~~r,:;~(1/~ t:~ :; 10 J~~ 1 [°j~~ Uino Sanminlatclll ~=:c~~~o Inr:~iii: ~f~rtdf~ quRnLO buona nobUe e dlsln· menti particolari abblnno gini resiltenti, delle ,ioll/zfum e una rete di motivi co.,tanti "!enti 0 di lra.!/or~na::fonl 111. teressata che non possa tra- \'effetto che si pro1>0ngono. elle 11011 /ra11f110 co11 il frerna~ee per questo 110nsi ferma mai fllUSIJ/'c~t- SI ag~zi~ga Ont'O. mutarsi in un danno. • ~on: :h~~c;I ~~~~::n:i~n~~t; ::!~ib'f[e~ni c/'a eta~!ll~r~~~~o;~~ ~ 11 ;,~'t~ vJr':oJJ~J~~lu~l:i~~ !u:~ ~~g~n_; r rfi::::,~ q;cfzo 1 ;:' r1,.~: Un pericolo da tener scm cnen:le In pr0Rett1 di scar&'l .:ione, .se d (J.al /;bro u,1 carot. gestioni, dt'lle dtjlnl::io111 rar. ma. d domlntn del.a lam•ol1a pre davanti ngl! occhi. Ad . . ttrt di m aggto rt ,erittfl non ticolari QII0/11 d elle am plifica eolltintt~ a preoccuparlo a,ico. esso fl:loverà commisurare - importan 7 .R. 0 che :\Ile rnq:io- sempre J)t'r6lo lnscia hbe~o. 111 ::.toni i litoti (Il pen.st al mo: ra~ogg, e su qu~tto sctnarfo :\nche quando si tratti del nl della cultura talvolta si piena dlspo,i::ione della 111atr. li di certi Juoi libri o magari fl, ~o egli ha st abilito la .~tora problemi più tnsi~niflcl\ntl antrpon~ono ra~'ioni dl ie• ria da ra11wese11tare:ne cirri- s0lta11to a quello più /amo.so rrnor;a, !' lfbro delle ultfmr tra. _ ! vant.a1ZJ::Iche si )>rnsn nere diverso, !rastornnntl, In. ra 111modo hu1mera_bllc1.111 cc. d,e1/'Urto del ~1mlll: gi{ I allora ::iri1::r:.!.o;;i; 11g:;~'r,~~~n~ / 11 1.1: debbano nnscerc da un In- concludrntl. ~~~.s~,~ 1 e~~c11~: 1 ~~~~~ 0 :,~~/;~:: ci;~to nr~l:or::'~ir;,~C' ~t· 1;:,:,~momlo rl(trrtto. immagine di tervento dello St.ato nel fat· Lo St...,,to si accontenta ~'i- /IO i dati rnilpre!entatit'i. 11 ~are co~ un ra!me una condi- 1,n mondo Interiore - Jo•uro ti culturali. Non si pub mal sai spe!-50 del rlsultaLO ap· lt:tort capi.,cr da se come ~i- :ione dr dta, oggi 11,. 11 c·r P ù ha C<?nt1ttotlerno. La fnmi- ~~rt! O~~~C~~!i ":t~irail~a~; ~:;;tr:!~te (~:~re S~~~~~:;,~ ';:/,~~ ii:;g:;~~e:ua a:::eft!e /~t :::r,l~a d~IL:::::,ji ~~!!~~. /~ 1 ~,~= ::~.a~o~~~entl~a~!\~~,i~~~. or~.f stat.'\le In questo campo. E' zat.e, tanti premi dlstr!bultl> la naturnlt::~a del dbcorso e ta Ila insegnato all'uomo e al- ~rC'~riipa I di c~rrrr" fo nntu• \'ero che non subito 11 peri· e non scende In profondità, f{i~, ~~.st~e '; a~~~~t~ ::~:';~~: !?ia'c:/!~o;e c~~e .,fo;u~! '~i/~;: l'~rir,lnc:rtm~~e~l '~~~•~inncond .. ~~; ~:lom~~Ea~e·v!1t~h:l~~s~~~; F. 01 GlAi\lMATTEO ~l!~//f:~ 011~:~ :~'lci: ~~~: ire:;Jor!~':t~:?Zidi"~~~~!u:~ CAALO 60 che l'Influenza ne;atl\'a &, (Continua a pagina 2) na di con.sfdera.:ìonl genera/I. zlone con/lLla e lenta). C'è an• (Contim.i3. a pa~lna 1) J,

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