Fiera Letteraria - Anno V - n. 43 - 29 ottobre 1950

LA FIERA LETTERAR Anno V - N. t3 SI PUBBLICA LA DOMENICA :iE1 1 I MANA Lt DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Direttore VINclNzo CARDAR ELLI ROMA • 19 OTTOBRE 1951 QUESTO NUMERO L. 50 DIREZIONE, AMMINISTRAZltJNE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3. Telelom Il, 684.097 e 684.098 . Pubblicità: Amministra zione •LA FIERA LETT ERARIA» o PUBLITAL,v laC ondoltl, 5-Roma. TARIFFE: Comm. L. 60 • Ed.li. L.40 alm/m. ABBONAMENTI: Annuo L. 2.200. Sem. L. 1.150 . Trim. L. 600 - Estero: Annuo L. 4.000 - Abbonamento speciale Onsegnantl e stud enti>: rata mensile L. 1as - copta arr etrata L. 80 - Spedizione In c.c.p. <Gruppo 11) - e.e. PoStale n. 1/31426. 'f ACCUt1DAHSI CON LA PtlOPHIA 'l'HADJZIONJ<; * IL NOSTRO CLASSICISMO * dl Vl~TCENZfJ CAB.BARELLI Hl DlA UNO SGUARDO. anclic 10111- c mario, al no11ro uhimo tecolo di vita lcueraria uri colpito prima di tulio da qucua 1ingol■rc conslalnionc : 1'lt1li1 non fu mai tanto provinciale, in le1tcratun, come dopo aver nggiunlo la tua unit.i politica. Uddo, ·e se 1i ,ogliono ri– tro,·are ,•alori propri:lmenle ci,•ili cd uni– , ersali è giocofona riaalire al tempo che l'Italia era ancora dh·in. Divisa, 1'in1eude, poJitjcamenle; giacchè, quanto a unili di 11 iri10, 'i primi decenni dell'O1toce1110, che coincidono col periodo eroico del Rhorgi – menlo, non b:mno null:1 da invidiare II quelli che 1eguirono ■Ila Breccia di Porla Pia. Allora IÌ che i no1tri uomini, nppre1entativi, poeti, 11orici, romanzieri, conta,·ano qualche cou nel mondo, veninno lcui e risentiti in Europa immediatamente, e non c'era bilogno, ptr diffonderli 1ll'e1tero, di neuuna prop:1- ganda polilica, Le tragedie di Manzoni tro• uuno 1ubito eco nell'alta critica accademica ir4lese e francese, mentre il vecchio Goethe 1egn:1lav11 benign:amente all'Europa, m;:auo mano che usch·ouo, le opere di queuo pocllt italiano, dagl'/ nni Sacri ai Promuri Sposi. Leopardi en1 consideralo in Germania, prima che come poeta e pro,alore, per i 1001 1cri1ti gi1n'anili di filologia. Un po' più lardi 11upÌ1ce ,•edere D■udelaire, uno e snob> moho au10- re,·ole, prender gusto ■Ila lellura delle opere storiche di Ciaseppe Fcrrari. Insomma, qaan– tcnr:ue l'Italia non etercit :ute più ,a ll'Europa (Juel predominio intelle1tu11le che in ■Itri 1ecoli a, eva eacrcitato, teneva pur tempre fo ■ho il 1uo nome e le 1ue glorie, mercè coa costante. univena le o capace intelllgenz:a dc.Ile conquiste a coi le altre nu;ioni er:ino arrivate; e, 1c togliaoto Goethe, è Indubitabil e che i due più grandi nomi della Jeuer■tura europea nel 1ecolo decimonono 10110Leopardi o Manzoni. Con cu i la tradizione clanic■ itali■n:1 era venut:1 u pa.ragoue col vivace spirito moderno europeo e n'era u1cito, in un rapido e glorioso cimento, più villorio1a cbo mai. Le stnde dell'■vvcniro erano ■per· le. La lenua 1ura i12liana, :a somigli:1nu òi quanto ,tlneva accadere negli ■Itri p■ui, non nrcbbc nato altro 1e1uito le uon quello di un■ dcc1dc111.1 cohi u ima e toutaou. Ma un'uara Provvidenu. inten ·enno a questo punto, impedendoci di sperperare la ricca en:dilà di quei padri, di cui c'impote l'oblio, e ci costrinse ■ rifarci da capo da una 1ortt1 di borbarie erudita. Co1e,1a lu un'epoca che non occorre deicri– ,·crc, tanto ne è ,·h•o e prc1enle il ricordo in 01nuno. Oue"eremo 10!0 che cua è du– t.1ta più che cinqaan t'anni e non ci ha dato quel che 1i dice un poeta. Su ciò I p■reri potranno euere discordi ; ma intorno al vo• cabolo e poesia> confidi:tmo d'intenderci col leuore nei 1ucceuh ·i ,crini che , •erre.mo vi:i ,·ia pubblicando 1ul qo1tro giornale a meno che non gli 1ia già pau 2ta la vo1lia di leggerci. L'epoca di cui 1i discorre , volen• do rcllitoire dignità agli studii lelte-rari, ,ca– duti nel mar.asma dell'ultimo romantici1mo, ouia della e ,capiglia tura> (alla quale la det– ta epoca reagì, più che al romanticismo vero e proprio) non fece cbt, instauure un'alta burocrazia della pubblic:1 istruzione, creare una falu aris1ocr■zia di doni o on Jluovo cenere di pedanti, quello degli 1pulcia1ort di te11i. Rappresentò il trionfo dello 1pirito ra– tionali111 e l■n·■t:imcnte romantico 101 vec– chio 1asto clauico di cui 1i dicen paladina: l'Unhenilà IO!tituita 2ll'Acc:1dcmi1. Uccito li 1en10 della poesia, trascurala roname nte l'umanità in una coi prciup po1ti filo1ofici e religio 1i che uev ano reao grandi un ?ibn• toni e un Leopard i, c.ont11mina111 la lettera– tura col Poro:ali!mo , non poteva che fallire nel 1uo intento di dare alJ'ltalio una lirica nobile e nazionale; e !nito quel che produu o di meglio è consegnato nelle pagine di due o tre scrittori paesani, HICDIÌ in 1piri10 dalla 1toria o da qun la-, come poco 1entlta e rap• pre.ent■la, co1ì :i.oche mediocremente ono· rati. T21i 1ono a parer no1tro i rc1ulto1i effettivi di un cosi lungo periodo di reuo• rica cbuic.i .1ta e di tronfia pcdanlei-ia. La. Teru Italia, piena di boria e marcia di po• litica, non :1pprezzò per quel che valevano un Fogazzar o o un Verga, ma gu1tò la pro• vincia pucoli:ana e ntagari donnunziana. E ci fu un tempo che un famigcnto guzcttiere pote,a pau arc per uno dei nostri ottimi pro– u tori, aUorchè Montecitorio non 1i content.1• , a di fare la politi ca, mt1 deciden pur anche in qucttioni di guito o di c.ohura. Poi le 1or– ti mut:i:rono. Da mi1chiu clJica, l'Itali a li fece piagnona, da pagana che cn, col .uo Oruio in e bibliot eca >, cioè in .e laberu:i >, di,·entò cri!liÌ ncgciante, anzi (JD■cquera, e il ribo• bolismo fu 1cambiato per lingua ,·h a, la fri• gidi1à accademica, e magari la pedanteria, per 1uprem1 cleganz:1 di 1tile. Tuui ,,nesli mo,·i– menti di rotazione e rivoluzione 1'intend e– \lno au ai bene f, ,1 di loro in un intento unico, che era quello di degradare al mau i– mo la 1ec.olore dignità lettenaria itali,rna, sperderne la mcmorio e le traccie. aHinchè, dalla mancanza di ogni aulori1ft e di ditJ)rc.t– zo delle più elementari e!igcnz:e di form■, 1l'inlimi a\Cuc ro lutlo da guadagoare e i ,; migliori ,·eniuc ro c1clu1i vin ut1lmcn1c. Fu allora che, non reggendo piU l'artifieiou impalcatura clal!ic im1. del buon Carducci e dei 1uoi piccoli e grandi epigoni, ti vide a qual grado di r:tmmolli1ntnlo del guuo eraumo giunti. L'arte, che in un J)acse civile è condizione e mi!ura di tulio, fu met:a in mora e ti tro,·ò au:1i comodo ,·olgcre l'inlcrcne delle nuo,·e gcneru ion'i veuo la critica, la filosofia e il dilet1:an1i1mo minico o religio10, eludendo co6ì bellamente 11110 profonda difficoilà che la no1tra le11era111ru non era riuscit:r a fronteggiare: 41ucll11 di una formale deecnz:a. E men1re la parola d'ordine avrebbe do, uto ,~sere: prima ,cri~ ,·ere, poi mo•ofarc, in l1ali11la liloio fia non fu che una troppo facile ritoua di 'IUelli che non upenno 1crherc e Ili crilica, u h o qual– tbe eccc.iione. non gio,ò che t1 1oddh fare le- :ambizioni di coloro che, n(ln e.,.;;endo abliaHan.e:achi;,m:ili per l'arlt', 111.111 mo-tr:nJno alcuna nobiJe intenzion e di rinuucian i. Ac– cadde che quctle due 111h;ità, non tro\·ando materia ,ufficicnte nè degna sulla quale oter· citnni, gonfi:arono della loro 1ul}Crbia e di,•en– nuo fine a te 1tcue. !:!sere critici e filosofi in coei puadou ali circotlant c pan ·e un titolo da glori■nene. E fotan10 l'ha lla. domandan e p11nem et ~:~::f1~ 1 11~· ~~=•~~ 11 ur~~\':1J11 1 :~ ~~riC:~~:Ji: i:~: in munieru da poter coniare sopra um, 1olida e ben radi cala coltnia nazionale, di– ,•enuta cotì babelica :i un tratlo che tutto ci !i 1 01e,·a riscontrare, fuorchè la «rtnu del lingdag:gio! Genero10 p :1.et ,' da concedersi il luno del 1upcrfluo quando monca del oc• ceuario! Crediamo te ne 1ia abbb tanta per pottr dire, con diritto, che noi siamo una gcne– ruionc d'insoddid:mi e cbe aneliamo al ri· 1tabilini d'un ordine, non co1i effimero come i nottri crhicon.ioli affettano di tredere. Quando noi, le1ter111i e clanicis ti, di· ciamo tento della , tradizione e ritorno al· l'antico non vogliamo già intendere accade– mismo o filolo1i11, nel qual caso non ii capirebbe perchè avremmo dovuto tanto 1c11l– mnn11rci, t.ltal momento e.ho in Italia non 1'è fotto rut1i altro . La filologia è un11 ,c.icn:r.a che tuUi pouono impara re, ma che non può dare il gu,10 a chi non ne ba, giacchè, ouerva Cervantes nel e Dialogo dei caDi>, 1e ba– stane c.ono1ce.re il latino per non casere idiota, non ci dovevano euere idioti tra i latini; quel tal acn10 invece è 0210· raie cd è creativo e pochi tono in gndo di capirloJ nonthè di pouededo. Ma neppure ci luci11010 illtrdero da quel presunto rinno– vamento fi1010fico che è l'ultimo ritrovato di una coltura la quale ba perso il ricordo della propria originnlità 1torica, quando non nddi· rittura un fenomeno d'impud ente ciorla111ncrl11, e crede poter ,upplire con delle a1trn lonl a un profond o dlfeuo di costume. Que110 è quel che è. E,i ,tc o no11esiste. La filosofia non può abbatterlo, 1e non quando è già morto. Non lo 1 uò creare, se non • pano di obUaui come filn,ofia e com·ertiui in auività pratica e positiva, la qual cou implica di1cru ione, ,cntimento e conosccnu dei li– miti che un■ dettrininata ,toria formalmenle propone, Onde noi 1tlmiamo di euere buoni filo1ofi concludendo che l'Italia di 0151 non ba bisogni) di lilo1ofi, non ha biiogno di predicatori, e neppur e di critici, ma di 1erill ori e di artilli, VINCENZO CARDARELLl Alle pagg. 3 e 4 * Galleria degli scrittori italiani Elio Vittorini Saggi e articoli di: CARLO BO GUGLIELMO PETRONI LEONE PICCIONI STE PH EN SPENDER * e due inediti di Elio Vittorini blioteca Gino Bi-anco DJ<.,L111 O ALL 'lSOLA DELLE lAPRE D1 BETTJ * DENTRO UN POZZO LA VOCE DELLA SPERANZA * DI ACHJCJLLE FIOCCO L A CRONACA del nostrt laUlmentare genza. scampc,. 11 quasi una loro legge di giungere giorni è piena del fatti più lettore. bui e.me lncurtosllo e al- alla rtballA con lunghi rltardl , SPA\'entosl: Hlcldl a ca- )armato, t.ratUene Il respiro e per cui è dlfflc1le aas.cgnar loro tena, ragani che uccidono gira li foglio, In cerca di llmpl• una cart.ella defln1Uva. E' un con ef!erattu.a , donne che. ac- dcuc. quasi sempre, ahim~. in• mondo ancora In movimento e celiano I più laidi compl'M'leSli, trovablll. ReslA pensoso e l'anl - converrà attendere pe.r ststem.ar– padrt lnce3tuosl &Oppressi nel mo turba to aggiunge un mo dl ne le varlulon!. Rlcordlamod aonno dal figli, madri che co- pena alla. già dolorou ansia quo- c!tlla Padrona. atrlngono le rlgllaatre a aon la- tldlana. Lo &Crtt.tore vi si soffer- Se ~ vero, come lu detto. che cere alle voglie del pro.prto Il • ma e ne trac mat.erla di rlllcs- l'arte non e godlmento, nè de– mante. per non perderlo, non alone, di lavoro, di lot.ta . ve gcrvlre a niente. pochi drsm- ~r:~~~n~oct~/~1=~~1 C:e~~~= le~JO dr~~~sètl 11 ~~~\~mta~ltl !~: :1,;r:°=d~t~: :~;~la q:ee::: Bozzetto di Renato Guttuso per e Il lcnore Konrltt o > neUcl Indici dl una &lt..uazlonesa con allucinata crudezza. In- esigenaa. VI si lllustra Il calO ---- ------- -- --- - -- -- - ---- - ---- - ~~:':.m~~eq~:s~u l~~i::, 1: :!~ ~1d:~ 1on.°evl~::etai 0 Pl~:'1:1:1a~ 'l'El\l'l'AZlfJNI DI 1•1rov1NCIALIS1'10 è ., .. i In un""'° cronologloo rimas .. nell& vecchia bicocca, NELLA •'l 'AGIONE DE.,,..,,.'A'"''...,1PAR'"'TAS~• ~~ ,::'f',',,;'~~•,;.%"t!.,!~',",:::; ~~~• • .=~::,""~•~•_:.,.~~ ,-, ~~ J.W Il! · LW .,, dlalet.tlca interna che va dall'uno - at.t.ratt.e da uno ICOno&eluto, * !i1t 1 t~:1apo:m;!,~~!e. 1 ~-:~: ::_r;~o: nC::e ~~gr::Opa~~ • to qui stesso altre volte, e &a• 90, spentosi In prigionia - &OI- • d rtbbe mtlanconlco Insistervi: una e:=:oal~'Ur~ 1 ':! 1 ;!~~~ Rossini ospite di tra Petrassi, Savinio e componente tragica. disperata, e al dall'osaesslone che aopprtmere rlguar O lt fermento di una Ingenita. e l'oaptte lasciandolo morire dl . :1~~fJfi'nc~i°''an~n:a~!i;eMi~: : -~~~~~ ~nc!~~~. b~f :~u:~ nltA, I\ un supremo Incontro, a l'Incarico dl portare a termine un'1dcnUflca:,.tone Integrale, to• l'oper 11 lnlitata dal caso è Agata. T • • tale, dl uomo e donna. Il mondo la madre, sulla quale lo spetta • Om masl Ili In cui qucsla antlnoml& si agi- colo della ftglla violata e atravol• • ~ ècU 1 ~g~Jfi~a:o ~tu~n df~~= ~d~: :i:,=~':· I~~~ Hanno collaborato come librettisti Toti Scialoja e Brancati lome direttori Gavazz eni e Pr evitali - Regia di Guerrieri :'1:~~:~/! 1 ~~oe~':'~ 1 /à dl un auurdo mlScugllo di rt- eu,spcrata unicità dell'orienta - I----------, mento, pub anche non lnteres– ure; almeno 1n apparenu., la rappresentai:lonc ne è apesao du– ramente oggctUva. atZ'Oeemente apasglonata; le sue &0lualonlnon L A POLEMICA l'opera do. In ca.Ice. alle questioni più acuU fra un tenore profesalo- auo dat.tilogra!o. Che farà 11 po- offro.no .se non dl rado splragll camera ce l'ha nel san- groue Indicate pl0 sopra - nlst& non In voce e un tenore vero Orfeo? sparerà. na.tural- d'azzurro. appigll alla spcrann gue: se non al e Umidi o aono gll acquisti che SI vanno dilettante, che vince la gara mente aulla. coppla. che alt-ret• La aperansa di un'Intesa. aulla t-roppe>prudent..l per l'uso delineando come Il frutto del- tlnale e la. posta deslata con tanto naturalmente non muore. terra. per Betti non esiste: esl• dell'etichetta al pot.rà constatare l'lnlrJatlva dopo I prlmJ. apet- l'aria dC1 e PUrltanl >. con una Quindi, Incredulo dJ tale mira• 1to un'attesa dlspcrata che, men– che li fenomeno comlncta daUa tacoll, clUamo 11 rinnovament o &torta come questa, protei.tata colo, per verl!l.care. U funziona• tre al nutr e, accora o dissolve, «Serva Padrona. con la ca.sl !IUcadei criteri dc.Ila rapprcsentatlo- su una saporita scena di Out.- mento della rlvoltella flnirt. con un ane.llto che non si pub Ubc– lrance:sc a fare del1'1nnocente ne e della ICClta del canlAnU tU&O,atavo a dlre che e ap- l'Ucciderai per be.Il due volte, rare che fuori della carcere uma• capolavoro di Pergoleai un'arma I valori di una. vera rqla e' punto II melodramma, lo sto~ giacche dopo la prlma Il pie• na, dell'involucro ma.Urtale, nel– aceanH.a contro l'Opera gcmpro pasaando da questa lido malfamato . e affuclnante toao e onnlpoUDte agente della l'immaglnulone o nella morte. SI tratta piuttosto di vedere parte piuttosto che da quella melodramma, plu vivo che mal, I.R.D. lo resUW1sceal punto In La traiettoria che al pub &In da :!':mf:! ~: 1 ~c'!~~~=~ftt~~!ec:! =bs1ur:1~~adc.r~~~~t ~ me::: e il:~~ P~C:::cS! f~ ra~~f,lnl~r:i~ p~~~; :~al:~'i:1nuaar;p:OO~ i:ip~m:iz non aari. allatto dllllclle nel ca- operistico. come il rccitaUvo. pl0\'e cade l'acqua. Brancaa quando clDe egli stava per 1\11- 10S1e't.Uvoe Intimo, da..aun e• ao dell'Anflparnaao, dell'lmprcga, La stagione st il tnaugunta sembra and3rf: a none nel con• cldari t onde cdmpiere quel che tpllclt.o appello ali& pietà, alla ~Ct:1 :i:eu ~~at!:.on: ~;ur=-foau::: > cd:o~~ ~~:Il :ft.J~~~rmoeecaa:: : l:MILIA ZANETTI , {f.r~aco:::~ n~n u~l riun ta In queaU glomt a condur- diretta. amorosa.mente da Ola• ghcgglante. E certo non al of- ' 11un:uUonare dalle clrCOltanze re In porto una rtpr~ del ge- nandrea Oavazzcnl· spettacolo fenderà Tommasinl se diremo (Continua a pag. 7} pratiche del ritorni betti.ani: e ~:osul palcoscenico del Teatro cho dC:Ifrutti più ~pra accen- ~~to 11 ct 1 :00pi:u:SZ-::, 1 cl\°: 1 n~; · nati paU gcmmr l l eccesso. Poi, arte e parodlnt.c > la grazia e 11 è 1 ! T:r~U: :~1 :i~ l~~faTd:~~ ~!ii;~ r:r 11 t :Un::!tod=:!: =:i.1 '!:e~ll co~i~a nJ~~~r~ dell'Opera 11 che qua non il 10l0. monte aulle novità allestendone nJce mwtcalc con èut u com• ~'f:'Zn~ nf gr!!d 1 ~raJ, 1 :~ ;!,e>, 1 no;: l~ol~:at~ooieoAI:';~ ~ 1 :"~!~ ado~:Teu! 1 c:=u! :!i u~~~=t d~f'!ea~u!u~ ::~i! ~ 1:i~te dld~~~t~~~~ b~~te al suol personaggi da ~~ el::~!'!°:O~eo~ s~~:;!; ~ :11~ 1 caten!:c ao;~~ >~e~ sa~~- ~tu~~ a ~~e at sto nostro tempo irrequieto, In mwlcale di Vitaliano BrancaU, fatto ptù libera dal veccbJo ml– cui tutto il lo traslorm adonl!'. mualca di Vlnccnw Tomma.alnJ. to operbUco, anche se lo dJa Un teatro musicale del nostro Dtl quali lavori il meglio M.• con lAnta certnza per morto tempo ! l'asplrazlone. <>nl, d1 rebbe parlare considerandoli in Maaarl per celebrarn e l fune: ogni artl1ta vivo>. Questo è ~ e per K . prescind endo cl~ rall egli si parte propr io dalle quanto B1 è conUnuato a leg- da ogni posta troppo Impegna- sue origini. Rlcomlncla con Or• gere In test.a a.i programmi Uvn, la polemica Inclusa. Ma è fco padre oltre che del suonl dcll'Anftpama.so. con un &apore poi possibile un atteggiamento delia primogenitura melodram– dl manU~to dichlaraUvo. Ma di questo ll'enere? maUca (dal Peri al Monteverdi) non è affatto una indl.screz\one Una delle prove più curl06C e gli tn subire Il &0llto procce- ~::ld~~ra1: q~~ eh!':~~ ~ gicf'° ~~ iJbe i::i~!:~ 1 ; : e d/u il~:i~c~~ ~~~:4: oontra svoltando da via Nazlo- è dato dA quel che v1ssc e con- !.'anni addJetro, e magari anche nale a vla Plren&e> tanto pi Unua a vivere alle sue spalle., qualcuno di più. L'Orfeo poeta se al aggiunge che l'&MOCJulo- sulla sua rendita, e lo ve.dre- del poeU, algnore del moti del– ne cominciò a riunire le pro- mo proprio ln quest'occ:ulone l':lnJma, è un vedovo 1.nconaola- f.: te n~cpe::r~o . :~n! ~tr:~ :;: : n> t~t~k~ :~::o irt : ~=~i ::10 ,!~~n~U:r:tf,C:: ~ u ndo Il momento più acuto d1 e Tenore aconftt..to> ha Il meri• vando.s l servita a domlclllo la una melanconica crisi . Natural • to dell'assoluta chiarezza. A macchina della 1.R.D. (Istituto mente non s'intend e di indica- C11tanla, In plaua Stes1coro, Rlcostruztone DetunU}, egll rlà re In tal modo l'uni co motivo &Otto la statua di Bellini e dl Euridice - la macchln& non e del aodalll.lo . ma quello più lm- fronte a un pubblico voclank', ancora perfetta e va soggetta mediatamente attuale. Cos1 CO· Il cuore dl una fanciulla è con- ad lngannaral nel tempi - al– me d'ordine attual e e pratico - teso a suon di vocallzi:1 e di lore.hll questa lo tradiva con Il Una soena. di «Delitto all'Isola delle Capre > di U10 Belli . MUORE ~OLTA.~TO C:HI VUOL MORIRE ·* E' QUESTA L'EUROPA? "Metter e Ja disperazione al ser vizio della speranza,, dic eva Be1•nanos L elti ESISTENZA dl un ~esto delle comunica zioni !al.te non sapp iano proPOrre rimedi qunlch e altro clb~. la prim a ne: un ricordo un po' nostal– -., < problema europ eo> a Olncvra 1n occasione del ada tti per vincere il male un a- cosa da fa re sarà di darg li dn gioo per l'Europa medioevale, è oggi a mm essa da Rc11co11tr e1 inter na t1011alu del nlmem ent.c riconosciuto . ma ngla rc e non sol t.anto dl per la 8an cfa respublfca del t.u_ti, e l'inda gine del 1947 da parte dl illus tri ra p- Da questo punto dl vlsta 11 suggerirg li dl man glarc o di temp i di Cari o Ma gno e del suoi vari aspe tti !orma oggct- prese ntanti della cultu ra eu- saggio mig lior e è quello e tu o- far come se avesse già man - papi Gr egorio VII ed Inno • to di Inch ieste , dLscusslonl, st u- ropca ed esPQnen tl di varie ri progra mm a> , cioè l'intro- gtato senza mostra rgli come ccnzo m : la can vlnzlone che di che aum entano a dism isura tend enze splrltu all (e Splrl to duz.lonc compo sta dal Campa- possa procu rar si il nutr im ento . l'Eur opa d 'oggi, dopo e aver 11 materia le da esa minare cd euro peo > dJ J . Benda, G. Ber • gnolo, per chè In essa si dlce La seconda e n on meno tm- secreto essa stessa U veleno Illumin a no da tu tti 1 lati la nan os, J. Guéhenno , F. Floro, esplicitamente che e per una portante questi on e è, come è che l'ha uccisa cioè 11 razi ona. questio ne. Ma Il lettore un po' K. Jaspers, D. de Rouge mont, sorW\ di errore) gli uomi ni ovvio, que lla di offrire un cibo llsmo >, deve rlconclllar sl In scalt rito non si accon tenta G. Luka cs, J. de Salls, S . Spen- ri uniti a Ginevra h anno e con. sano e nut riente e, per quel se stessa e ritorn are all a !on te BA.LDINJ ringrazia Caro C■rdarelli, quell-a ,pede di e u rora d'onor•> clae è ,tato per me il numero dél 2Z otto · br• della Fier■ Letterari a nd Aa lascialo commo.cso e confiuo. Bravi. e genaosi rutti e cinque gli anicoUa1i, ai quali. ti preio di voler uprinure la mia grala ltHJ· disftuion e. N.U. 11111«i• • dol car peUoio quokM 11olia, du· rante lo prouo, d Uliiitano o iuardarti in uno tpec– chiera ripie&alo a paro,.,.,.. to in modo che tu ti ci poua vedere anche di la– to: e ,peuo è un curioao vede.re perchè ti accorgi quanto il tuo pro/ilo di destra dilferiM:a da queUo di .;nutra • tutti e due non corti.sporulano preci,omente al tuo lo di }accia. Queata volto che mi son dovuto conl.emplare addir ittura in cittque specchi contempor a.· neamen.ie , lo ,pettaco lo mi l1a anche divertito. Ero o non ero io? Uno, nessuno o centomila? Pirandcller 3iavo ... Cordarelli, ami.ca mio da quaranta anni, non è que • sto l'OCC'(Uione di mettere in pio:" quello che ha rap– prcscnrato pa lo mi.a gio· vine::a letteraria la tua omicida, fatto per me di cosi deciaia:o e geloso im– portan:.a che non mi è mai riu.scito di. parlarne, come pure avrei volu to {/or,e dovuto): mo bisognerebbe allora che io mi rovescia.sai come un guanto. Una }o– tica per niente! Una 1Jolta, tanti anni }a, un amico, cor,e ad avt:utirmi, voglio· 10 di acandalo, d'awrti sentito dire d'U#Te alato tu a mcttn-mi la penna in mano. !tfi pordai bene dal dor3li la aoddiafa,:ione di vedermi indi,-,,aro perchit aapet:o quant o potca.ae u– serei di vero nelfu tua af– fuma:io ne. Su di me. 1Jero e figlio di famiglia > e ru– gfodoao ancora di acuol-a, la tua cono.sccn:o aorti l'ef– fetto eccitante d'in1Jogliarmi o UJicire dalla mia pelle: come quella t:olpe eh.e il Barone di Mimchhouse11. dopo at:erla inchiodata o un albero per la coda e fàllale uno inci.sione sulln fronte , costrinse, o suono di nerbate, o u.scire dal· la ,ua. ANTONIO 1lALDrnl :~r~~~ 1 : 't~a1: !~~~~~e: ~ c0:~ ~rkà f!1~ 0 j · ~1 1 g~i~~~~g~t :~~e~~ n~ ~~i U:1 1 ~ ::t~c~~~ ~~:~n~~~~~r;:~ iu ~~ 1 ~p?:~ ~~: ~n;I p~~~!~~~ ~l~l~~ I'--~- ------' le lince ma estre di una sintes i; lano , 1950, pp. 345) : si tra t. dcll'Europn; errore a cagion tam ente ada tto al mio sto ma- univers ale. bclllone, di sdegno, di gel0$la e In altre par ole, non basta es• t-n, pu r nella diversi tà. di lm- del qua le Il problema è ap- co ! In vece si tr ova a por tata Nel primo volum e che ho di amore. Quando le altre due ; ;n~•~ ~f~r:~ob ~:~ar!~f':~: :S!a~~TT?c~t:i~:c~ ~: •P~: ~J~~ 60 po8~f~. 10 :e ~ ~!a:~n;::: : r~~ fi p~~ 1 P:~~ 1 ~ap~~~1\;~ ::n\~~ec~ =1 18 s~!rs1 ~c~ ~~:}~fufi~i 0 ?:i~:;~ 1 :~ le che venga. indicata una 50 • coli giolelll accostati e !or~ ne ha !atto centro sulle abc r- gruppo di perso ne; alludo ad riconosclment1 dell'c anim a tè dirgli da vh·o. luzlone; anche se _ natura l• manti una preziosa collana; razioni dell'indi viduo e non un'al tra raceolW\ di scritti crlstlann. dell'Euro pa> assa i Questo dramma, affocato e tn. mente - questa non sarà la vi è tanta acutezza di pcnsle- ha posto su!llclentc attenzlo - uscita In qu esti mesi a curn vaghi opp ure. anc he là dove t.e.nso. tra ali affocaU e lnk'nsl, soluzione, rapprese nterà per 10 ro, abbonda aza di concetti, vi- ne alla inadeguatezza delle della rlvlsta e Humanltas > cd si nmm ettc che li crlsti an esl- :rl tt ~,~o n consola. La &lmt– meno un punto fermo, un dato vacltà d'lmmaglnl, sincerità di strutture giuridiche e sociali ave nte per oggetto la risposta mo ha sparso In Europa e te- di ~rflmeml ;: 1~ :to~~ ~a ~ ~:.~ 15 ~t;!~t~Pf5~~~~ ~! ~ :=':!~• ;~~a~~;on~ld~~~;~ is~t:1;~~~ 1!~g~f!~ ~~q~e~~ :th~n!:r:~i~;:r:~~ 8~~ ~rl d1 1 c~ràn1~d1 dl~~:~~; i ::~:a,:~= n~o ra: n:ta=e s~~~ che a questo può giungere sol- libro, cd nvrel un grande dc• pcrchè ne apprezzo Il senso dell'il nno V della rivis ta, Mor- ha cum sublto di agg iunge re a crcarvl un clima, a da.n ·l un ta nto di abbia Idee chi are e slderlo di citare larga mente delln concretezza, l'nmp l1 ~1.za cellln na, Br escia, 1950); tra l che li cristianes imo per agire acnso, un auono, un tono, a tm– sappla Inser ire questa partlco- per Invitare alla lctturn di- di orlzzontc e In <relatlva) molU nomi degli au tori segnn- sullo spirito eur opeo deve es. porvi un'impronta, la sua. E· lare ricerca entro una più retta. Nondi meno, superato lo prntlcitA delle proposte ; per lo qucl11 di Adrlanl, Bozzetti, sere e spogliato della. sua •~rto dello leggi ~r traU, egli vasta concezione storica e !1- Incanto, si avverte un po' di usare. ampliandola, un 'lmm a- Cara mella, Chalx- Ruy, Che• stru ttura. dogmatlca > cioè non ~~/ sY.i."~~~: r~ ln 1 : 01 ~~ t!!i loso!lca, mentre per lo più si vuoto nel presupPQstt della rl- glne che lo st-esso Campagnolo vnller, Dnnlel~Rops, De Corte, esser più quello che è e deve meandri dell'Qpera per successl– evlta di affrontare I e massimi cerca e si delinea In noi sempre propone, si potrebbe dire che Fcrrabino, Fillasl Care nno. M. essere. Ed eccoci cosl al pun - \'I sccoatamenu e &0rprcse e al • proble mi> e si Inibisce a noi più netta l'impressione che I se l'europeo d'oggi può essere Oentlle. Jolivet , Knox, Munoz to essenziale: dopo la consta. tese e rapporti, fino all'esaur l• stess i di dar risposta ad alcune vari autori. brav issimi nell 'll- paragonato ad un affamato, Alonso, Padopanl, Pastore, von tazlone della presenza di un a mento tecnico e al "ra.nd- "uf– lmperl06e domande relative al lustrare Ja crisi dell'Europa , dato che ti fatto di essere In Rlntelen, Ste!anlnl, Washlng- crisi, dell'urgenza di un rl- rnol, dopo di c~e &'Intesse ll col- significato della nostra vita ed non siano altrettanto corag~ crisi Indica che non è soddl- ton, ecc. Due sono le osserva- PAOLO 3 1tEZZt .:~:g?:a P 1 :a_:!,~~og~:.!~ \:: al destino dell'umanità. glosl nel risolverla, o - per sfatto di quello che possiede zlont che ricorrono Più fre- - ---- - llone dCn•autorc al Ì,ubbllec», ,t Prendiamo, ad esempio, Il dir tutto Il nostro pensiero - ed anela ad alimentarsi con quentemente ln queste pagl- (Continuo a -pag. ZJ erfonde l'animo . Un!co u i.m a,

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