Fiera Letteraria - Anno V - n. 42 - 22 ottobre 1950

ORAUIO DELl,A HEDAZIO)'IE ltOMANA: 11-13 18-20 Rt daz.lone milanese: Via della Splp 9 • llllLANO Manoscritti , foto e dlsegul non p nbbllcaU non 11 rcsUtulscono I LAFI.ERA LETTERARIA I l 014nuscrll ll, ancht se non puhhlk:ali . no n si restitu isco no. Data Ja sovrabbondanza d1 scritti che cl pervengono con l'esplicita rtchlesta d1,gludtzt partico lari, comunichiamo agli interessatt che diretto re e.redazione della Fiera sono assolutamente imposslbllttatt a dar riscont ro a Queste rlchlc$ite. UN GRANDE JREGJlSTA. SCO.l\è\..PA.JRSO ALEKSANDR TAIROV eccezionale 1mportanu per la evoluzione di Talrov: se ne La linea del fuoco gU elementi for. mallatlcl e la maniera. esteUca aono ancora predominanti au quelli reallstlcl In tenso stretto, con I soldati tonotl, come Tal– rov steS$0 ebbe occasione di di• chlarare al Congresso di Roma del 1934, U Teatro tornava pie– namente alla. vita reale, al po. polo. VI tornava cl~ non sol– tanto Ideologicamente, ma tee• nlcamente. teat.ralmente. Cosa confermate. due ·anni dopo con la messa In scena di Una tra– gedia oWmf.ftlca. Quanto del vecchio teat.ro, era ancora In e il teatro da ea~era bf':m5ri~c~n1! : ~tlc~~ co, ma osiamo dire che euo non &arebbe riuscito cosl mirabil• mente e orchestrato :t senza la ~~~a~::itta~:~~~:n :=~ "Una personalità sempre viva nel suo svo)gimento, anche se costretta a piegarsi anch'essa, .come tante altre, a vicende este– riori aJle sue stesse ragioni di esistenza, e a ricono scersi per così dire diversa da quella che era nel suo intimo,, dl E'.l''l10RE LO GA'l.1'110 non maggiore del moCello per 1l pittore, del libretto per l'ope– ra, dello spartito per il muat– etsta. n te.sto 1n ogni modo rl- 1 mane, ed è sempre l'autore che dà all'attore l'idea e 11•senu – mento, anche se. per esprimtr - 11, l'attore è oggi cantante, do• mani d.nnu,.tore, e pol arUsta drammatico, acrobata, ecc. An – cora una volta.un richiamo, alla rente ma segreto di tutti quegli elemenU dl cui Talrov si era impadronito nel corso del au01 spettacoli, 1n cui gll elemenU cost1tutlvl dell'Insieme erano ostentamente messi in rilievo. Che ad essi del resto Tairov non avesse rinunziato, fu evidente !"anno dopo nella messa in ace• na delle Notti egiziane che, se• condo me, fu fondamenta lmente !ormall.stca. Non ignoro la d.1• fesa che Talrov fece del suo la• voro in senso anUformallsttco , negando addJrlttura che 11 auo ,tentativo d1 ampliare 11 conte• nuto dell'Antonio e Cleopatra di Shakespeare con Shaw e Pu• &kinfosse un procedimento !or• mallstlco. Le notti egiziane nel• e Commedia l'ell'arte :t, ma molto lndJretto e ancora una volta glusUflcaUvo !orse, non essenziale ed originario. Talrov stesso del resto chiama 11 poeta ~~~ ta, 8 f}~ o 5 ~~ltr:1 ~~ stlnaU a sopplantare il pittore. Il e Teatro da camera :t s'era inaugurato come s'è detto, nel 1914 col dramma indiano Sa– kuntal a di Kalldua, che in !OD• do fu un compromeuo tra U nuo\'Oo U vecchio tza Il llrlsmo monumentale dell'az.lone, una delle prime Idee di Tairov, e l'e– sotumo interpretato stlll&tica– mente, cioè convenzionalmente. Talrov stesso nelle sue Memo• rte dl un regista cl dite che non era ancora in grado dl dar forma a quel nuovi prlnclptJ di costruzione della scena. che già vivevano in lui lntulUvamente. N-ulladi strano perciò che dalla sUllzzazlonc dl lia kuntala egli passasse al Ventaglio golConlano e a Le nozze dl Figaro d1 Bcau– marchal.s e da questi a Le alle– ore comari di Wlnd &or di Sha– kespeare, cvldenU tcntatl.vt in campi diversi, dalla commedJa al melodramma e alla pantomt– na per concreUzzare quell'ln– tulzlone a un superamento della convenzionalità e.steUca che in ogni realil.zazlone con– creta sl rivelava tenacemente esuuca e flnl con lo sfociare in quel Tamlra citaredo, Vitto• 1fa rormtill&Ucache Tatrov st~ – so chiamò poi vittoria di Plrro, perchè oltre su questa vta non era più possibile andare. Ma avvenne veramente con la rivoluzione quel ,pauagglo auhU una nuova vla, come Talrov stesao dichiarò nel 1936, rlan– dando, in pclemlca con se ate!– so, 11 cammino percorso? Era proprio vero che la..rlvolul!.lone si faceva scnUre In Salom~ di ,\LES SANDRO TAIROV !~vn~rire~:~rfis:~e~ ,T:~: mento Un.mediato chè tra L'u• rono uila recidiva estetica, una ragano di Ostrovsldj e La .sctm- prezl<>Mrecidiva In ogni modo mia pelo,1a a o· NeUI s1 trovò perchè lo spettacolo riusci - non soltanto Santa Gtovanna d1 ~i°'d~iJaslJ 1 ~c!lc: v:!ii :e!~ Shaw ma. anche Kuki rol, un•e- difesa di Talrov _ uno del pt(l capriccio aecondo Hof!mann. Da questa :lnterpre taitooe ideologica a po1tertorl $1 può anche pre• scindere qui; sia l'Ad riana Le• couvreur che La prlncfpe&Ja Brambtlla furono due vittorie della regla d1 Tatrov : l'Una co• me spet.tacolo degli attori 11n– golarmente presi; l'altra come 'f:tt~~~~~!!a los,a,:wtes~: secondo un giul:lzlo del tempo, un esan1e del ritmo delle mas– se, della. mobll1tà•esultanu sul– lo sfondo del barocco cubo-futu – rista (s'era nel· 1920) col' trton• !o d.1quel che !u .detto.11 e s1- k"~1:nnv~~;~:~on t~~ 1 :11 ~r~uct pll d.1Talrov. Lo atrano fu che dopo questa festa di colori, a movimento, Il regista senU 11 bi.sogno di risalire alla forma del e mistero• sta pur moder– nluato. dell'Annunzlatlone di Claudel, rtcld.1\•a d1 esteUsmo formalistico, come c11Meegli ,tesso phl tarli, ma preziosa preparui one all'alta tra1edla, ;:~~S~~s~.~~u!feJ!4 1: ~: ~:; ra~~i~ri~~h~~rn t~~ ~t~:l~~:::~~l<m l'el e Tea• ~ T: :-:u ~fcri!n:::i:, ~~~:~~! Dopo la e recidiva• delle rebbe sembrata una vera e pro- Nom egf.dane Tairov s1 sforzò pria offesa alla .scena: gU 11.t,.. 1n tutti I modi di evitare al tori vestlU alla moderna, rinun- suo teatro la sorte dl quello dl zia ad uno del più originali Meyerhol'd. QuesU, per ragioni coefficienti dello spettacolo tal- non chiare, topo il 1938 era rovtano il costume cioè come caduto In cosl profonda e di• mezzo rar l'attore di rivelare In sgrazla :t Ideologica. da Indurre ~~- ~u~f:fr3~~:;:~e ~;;, ;~g \aco~r:~J:riE~~ t6I~~fa 3 !o~!!: tnrdl Ro11ta, melodramma dli tlca, comprendente la lettera M, Andr ea Globy, e Glorna e notte, ac! ignorarne addirittura il ancora una volt& un'operetta tll nome. Lecocq e Anttgone, rappresen - Per Tolrov era più facile dra d1 Racine, La prima falll : i~a~:ro:~Lsd~rta. ~~~: t da Tairov steuo disse che lo spettacolo era alato costruito ~i 1 !~n~efi~ì~: if~::i:;Jia~ D aucceuo fu•dovuto alla sosU• tu1lone del nuovi ritmi •del mo• vimento alla antica. acorrevolez– za delle pose e del gesti clas– sici alla sostltuzlone del claasl• cl.sinodella ,pura !orma a.' Quello ~~;i:to~~~u~ri;,~ ;>:c:i ~l 1 e L'urarano :t di A, N. Ostrovsk7 (Scenogra.(Jadiv . e G. Stenberg ), 1924 c. Teatro da cp.mera• non tor– nò al classlcl.smo. E con un sai• to analogo a quello .dcll'Annun – zla.:fone claudellana dopo Lo ' Prlnclpe.ssa Brambflla, a Fedra tatlone eroica d1 V, Hasenkleber sfuggire ad una tale sorte. per• ~S:Uà ~ 1 :{t'!!~l:~rts 1 ~ 0 :o°r~ ~~~~ !~n'-:~r:m:rti 1 ·dr~~ ~::aro~~:°t:e pi~ :i:c:ie!:a:~ sleme, dal 1punto di vi.sta della malessere del-teat.ro che. soltan- 1 rlllevo che e dl nessuna specie :.s:r=~ode~:ll:~=~on?. % n;~~~ra%: a 0 :~ cti~ i! i;:,mrd:iosfc: 1 !U~r~~: ~v~O::SJ!°~~~·~n~ ~~; ~W:tils1.r~iioU:~c!:;:i· :t! ~io :.:~r:~(P3!~;1'J:c ;_ ::: questo nome. Che·lo steuo tea• Tatrov come"l'icoatrullone di tut.- v1ckJJ In Statemi teatralt cion- ~~!1 :.~l es~~~~ :~=: ~.J-de~~~~c i1!1r&o iri:! ::~a:~I, 19~~~ 3 1iutaU:O~v1~en~ deU-Annundazfone e dal claa- Jn &eena de Le ,ctmmla pelosa to aveva fatto U auo atto '1 ~: ~~ ~:t!z 0 :err-J:1: :t::. ;;m~ J~\~;~ 9 !!;-co°~~~ =~l~~!i ae,!e~ ~gg~:~r ~ e L'opera del poveri :t di B. Brecht e K. Well (Scenografia di V, e o. Stenberg) , 1930 dell'Uberbretttl, all'equUlbrumo to a quello concreto, demmo il ta, aveva cercato li metters i an• e ·acrobatismo cU Glro/U-Gfro• contrasto tu 1 forni e n ponte ch'ean au.Jla e llnea del tuoco :t. ,:a~~ 1 a ~!1fa 10 s~u'!'=! · ~ :nf~t:~éheil .=if'ri~ ~:l~~po ni':lz11~onoc:n~~~tgca~ ~~~ lt rl~~r:~ d: 0 rat~toch~~ ~~- u~~f~~=-c~1~r:.e m~ ri~ 1~!r:,:1n:e1 alv::r:s:o rl:~~ D nome d Talrov vien !att.o IJ)es!I() acC3nto a quelli di Me– verhol'd e a stnnislavsk.1J.V.aie la pena perciò di riandare alle origini del suo teatro per In– tenderne lo sviluppo, 11succts'.– IO e la decadenia , anche In ro– Jazlone col suol grandi ed orl– stnall contemporanei. n malcontento di se stesso che Eitan!sla\'Sk:1J avc,•a cominciato a smttre tot.orno al 1904-1905 ed era stoclnto In uno. vera e propria cri.si nel 1906, manife– standosi come ansiosa rlccrea di nuove vie, o più semplice– mente di uno stile. rivelò anche nel e Teatro d'arte :t 11fermen– to comlnclnto glt\ da alcun i an– ni e che o.vevn avuto una sua. prima mo.ntestazionc con l'usci– ta del e Teatro :t d'uno del suol prtnclpalt attori e atuto-d!ret• tore: Vsevolod E. Mcyerhol'd. li fermento non era nato casual– menu nell'animo di uno solo; era. neU'arla, nell'atmos.fcra spirituale e sociale Insieme. D3 un certo punto di ,,t.sta si ·po– trebbe dire che Il trionfo del naturalbmo, sia come realismo eatemo, Sin come realismo In– terno, sarebbe potuto apparlre un equirnco, se non avesse a\1.l– to la ,ua prlma glustlflcazlone, indipendentemente da tutte le altre successive che si acqulstò con le sue re:i.llzzaztonl,nel !at– to che, pur partendo lncvlt.o.• bUmente dal realismo trndlz1o– nale, aveva. salvato il teatro L'c échanre :t di P :t.ul Claudel (Scenog. di G. Jakulov) 1918 eL'uomo che fu rto,•cdì :t di G. K. Chesk:rton (Scenografia di A. Veanln), 1923 sesso di un'ampia c profonda cultura non soltanto teatrale. DI ciò U figlio non potè che es– sergli sempre grato. Fu durante gll stessi stadi universitari che Talrov fece un prtmo debutro teatrnle che non ebbe però subito seguito pcrchè nello stesso anno, 1905, egli fu arrestato per aver partcclp:ùo al moti rh·olu2:Jonarl. L'arre sto durò poco,mn fu solo dopo che ebbe portato a termi– ne gli studi di avvocato, che po• tè essere assunto dalla compa– gnlo. della famosa attrice Vera Kornml.s'.san.cvsknja,della. quale egll era grande ammiratore. Al~ l'esperlenu trn l'estetico e U renllstlco con In Kommlssntze\'– skaja. si aggiunse quella con– temporanea. con Mcyerhol'd, col quale tuttavi a Talrov non rluscl ad aver dimestichezza. Phl lm– port.l:.nte fu la conoscenm che egli fece tn quegli anni, l'opo ll 1905 e prima del 1914, con gl~ amblentl moderni.su fa cui lotta col realismo caratterizzò l'epo– ca: conobbe VJaceslav Ivnnov, Sologub, Blok, Kuunln, SudcJ– kJn ecc. A queste conoscen2:e egU stesso attribui la !orma2:lo– no delle sue concé2:lonl tettal i. Dopo 19, sl:3glone con la Kom– mtssarzevsknja. egli passò ad un teatro meno accademico, Il co– siddetto e Peredvlm.yj teatr :t {-cTeat.ro ,•aganui:t) di P. P. Oaldeburov. nel quale fu attore e regi.sta Insieme. mettendo in scena l'Amleto shakespeariano e EroJ e Psiche del polacco Zu– lavskJ. Com'egll stesso pl(l tardi scrt.s- 1e, l'atUvità di real.sta vin.se In dc: e:realismo costruLth·o > o del e realismo strutt urale :t, che tuttavia, vuol o non vuol, rive– lava le fibre del proprio tessuto conventlonale . Cosi che non senza ragione il critlco e storico del teatro russo Novlclt!J po~ dire, con un gluoco di parole russe, che Il superamento del teatro convenzionale era in Talrov e relativo :t (In russo e uslovnyJ :t vale e convenzlo• nate :t e e relaUvo :t. Ve~mo prilna di tutto I principi estetici da cui part1 il e Teatro da catQern •· Caratte– risticamente dl origine e.stetlca fu la divisione della scena In tante parti, l'organiu.a zlone dello sJ1tt10 tn un complicato sistemo. di slilgolc plattatonne, di angoli acuti, d1 .scale, balco– ni, sporti, oggetti, elementi co– strutU~·Lstlcl, analoghi a quelli dl Meyerhol'd, ma come questl soggetti a sviluppi e variazioni diverse. Nel teatro di Talrov gli angoli scomr,~rvero, le superfici diminuirono li nu– mero per diminuire l'effetto decorativo. ad attenuare li qua• le fu anche attenuato l'effetto coloristico ed accentrato il fred– do calcolo matematlco, a dlsca• plto dell'elementarità primor– diale delle !orme geometriche tnltlall , cosi come al sistema di a.scensori, macchine e réclam luminose, di ordine decorativo. esornativo , si vennero sosUtuen– do costrw:lonl più. sempllcl e se– vere e precise, Ma. che ques!o S\1luppo o varlnzlone slgnlflcas– .se passsgglo ad una parti colare forma di realismo è dubbio e cl pare che non avesse torto la Biblioteca Gino Bianco 1921 e 11T~tro Vachtàngov, so– pratLutto per la sua messa in acena di Turandot del 1921, an– hce Meyerhol'd, quest'u!Umo al punto dJ servirsi addirittura di scenari.ttallanl, di traGurre Gc,z– zt e di dare a una propria ri– vista il titolo e L'amore delle tre melarance :t, Talrov vi al ri– chiamò facendo suo soprattut– to il prlnctpto della liberazione ~~go~U:vvf:~ !:f1~m~et~r~ti~ ra, prlnclpto del resto accettato anche da Mcycrhol'd, Che, per quanto rlguarca Talrov, 11 rl• conoscimento dell'attore come centro dell'arte scenica dovesse rlchlamar sl esclusivamente alla eCommedia dell'arte :t è secon– do nol dubbio: l'Intensità del regista au questo punto fu do– vuta. alla lotta contro il na– turall.smo: la sua dlchlaratione che l'attore non deve provare I senUmenU Cella vtta, ma solo le emozioni dell'arte ~ a tal ri• guardo molto preci.a.a e serve anche a segnare il suo distacco da Meyerhol'd, nonos.tante che con questi egli avesse nell&con– cezione dell'attore lnlz1alment.e in comune 11 prtnclplo della massima educaZ1one ginnasti– co-ritmica del corpc in quanto che l'uomo come CSllered1 tre dimensioni, deve agire anche in uno swz10 di tre dlmenstont, compresa cioè la d!men!lone verucalc, cosa possibile solo per meuo dell'acrobaUsmo. 11 di– stacco si ebbe nel fatto che dal– la stessa osservazione Meyer• hol'd trasse n principio della 4 plasticità atatuarla. • con l'at– tore Immobile aul !onCo avvl– cinato. Talrov invece Quello del di.stacco dell'attore dagli :ice– nari. per avere la massima. li– bertà d1 muoversi sulla scena, reallzza.ta perelò soltanto non decoraUvamente. ma archltet– tontcamente. Nell1n.slstenza di Talrov .sulla necessità del do• minio dell'archite tto che in– nalza le sue cootruzlonl seconCo il senso dell"opera e taU da dare all'attor e la possibilità di ma– nifestare tutta la r!ccheua rac– chlu.m nel suo corpo, Tatro,• fu più Vicino ad Appta e Cralg che non a Meyerhol'd. l\fa due altri prlnclpl caratterlz.tarono ancor più del precedenti Il tea– tro di Tt.lrov: Il costume e lo atteggiamento nel riguardi c':el teatro. Il CGStumenon è deco– rativo, ma soltanto auslllar!o per I movlmenU e le pose del personaggi al cui carattere o Upt deve corrispondere. Qunn– to al testo Tatrov fece suo Il prlnelp!o dJ Mounet,..Sully, che li testo non è altro che un pre– t.esto, ma non lo portb agll estre– mi delle rielabora zioni soclal– poUUchedi Meyerhol'd, limitan – do 13. Ubertà d1 alll ttament o al fine di dare all'attore la possi– bilità di rno,urare la sua mae– stria, non a quello di alterare 11pensiero steMO dell"autore. n filosofo Spet, teorico del eTea– tro da camera :t, dlsse che nel teatro 11 testo ha una funzione O. WtlOI e nel Re .A.rlecchfno :a F.c~ta1j'l~~1ii~~~e n~1!ù?del; della lo~ta contro Dio e nella seconda con l'Inclusione dell"I– dea dello spodestamento dello aMOluWmo? Ml pare che se ne possa c'..ubltare,Salomè fu una tappa fondamentale del teatro, ma dal punto di vi.stadella messa ln .scena, non dell'Ideologia. alla sua base. ,JalOmt!:risolveva per la. prima. volta li problema. dello spaEloscenloo come una eaulte :t di plani colorati e trascorrenti :t. n corro dell'azione - come dl.s– se 11critico A. E!ros - 11 rl• fletteva nella flullità. degli ele– menti decoraUvt che non rap – presentavano nulla, ma il cul procedere innanzi era come l'atmosfera pittorica d1 cui re– spirava. l'azione. Nella penom– bra della scena scorrevano I :!or!, d~rfe3t~;:~~. e ~~~/g~~ :~:ss~ude d!~~nr~~leu::~: che formavano unità ed ele– menU l1 unltA. Pl(l tardi Tal– rov si rammarlc:,.va. di non es• acre rlusclto a reaUu:are In pie• no quel che aveva progettato, ma giustamente fu notato che tn Salomt Talrov e Ekster, che aveva lavorato con lui, erano andati cosi innanzi come anco– ra nessuno prima d.1loro aveva tentato. Con lo spettacolo se– guente, L'ichange di Claudel lo stesso edl.ssanguamento• dell'a– zione scenica tu ranlunto col procedJmento opposto di Salo– mt: all"astratte zza dinamica dl questo si contrappcse Intatti un vero e proprio schematismo con• creto. DI tutti e tue questi la• ,"Ori, cosl pienamente !onna- 11.stlcl,Talrov nel suo sguardo retrospettt,,o del 1936 tacque del tutto, preferendo passare plut. tosto ad esaminare il slenlflca– to Ideologico delle messe 11n sce– na di Adriana Lecouvreu r, dram• ma-commedia c'..1 Scribe ~ e de La prlncfpeuo Brambtlla, un mentre nella Rwsla aoviettca U 6l un punto di vista scenico nlversario ~:ella tondul.one del eTeatro da camera :t, 1n quanto anctie importante, perchè effet,.. teatro ml ha dato modo di coll). !ormallllUco venlv& considerato Uvamente, a rendere questo con• pletare la conoscenza diretta del come un frutto della lntatuazlo • tr:LSto. furono adoperati meni teatro con numerosi gtudl.11e ne t.a1rovtana per l'occidente, In divenl dal precedenti, In certi vl.slonl di r~roduzlonl d1 messe E'UI'Opa, dove, nel 1923, Talrov momenU di colorito addlrt ttura 1n scena, a partire da quell'nn• fòes::a ~t~ ~ s~":~!i:~ P3~: ~~tuf: l~f~:~ ~U:u rJ::!~ :nl~e~~l\:: :e.pt ~u!fac'"ti! : vlettco :t. In ciò furono di ac• 1~hdeUg= a~~:: !"~iuJ: 1 ~~ ~:t': 1 ;~~r~'~fl)~~!~al!~~I~~~: :~do bi~r:~ rrar ,i';f:~e ::: Wlormente la atessa via. EMa nelle messe In scena di lavori rt. :etFa 1 c1t :~!a~i d~~a:: i~ ~~~V= l~ a:~la 1 t•a~~ ~rc~!~:~e pi:ellÌo rieel J:,s,: del Teatro-di Meyerhol'd, dl tut.- 'Sotto gU olmi , nella cui reallz- morte (la lotta di una scien– ti l teatrl. Era U•periodo In cui zazlone .scomparve anche quel- zlata contro Il morbo nero dl il teatro sovietico iniziava la aua la duplicità, che ancora si po- una pretesa guerra batterlolo– costddetta e lotta per il reper- teva trovare ne La sctmmia J>t· glca !asci.sta) ala in lilteres.san• torlo :t. In mezzo a questa lotta, loJa, tra. tndirlzzo satirico e in- tJ rievocazioni, come GU 1pa• pur tntueni!'o di dover cambiar d1rlzzo drammaUco. Ma il ver- gnoU C:.1 Lermontov, sia tn ri• atrada, Tairov tuttavi a non aep- Uce del neo-realLsmo talrovla- duzlonl, come Mad.ame Bova111 ri: s:~:ta:~~/~~u~lu:~g ; ~:i:~~:C,ntf;~;1!fi: ~~~d~; : ~au~;(l,. ~~ 50tu 11 n~nJ!!} ~:ilt°1:~cl=l~\t,;~:;l 0 /h~ tn~ Nl~llla[ )u~~ t ,i':''ro1iu~! ~~~on'!1e~aA 1 :n:~:re~~~ 1 ! 'd~i si ebbero le. messe in ,acena de reallu.az.lone dopo Fedra con la e Teatro d'arU: :t nel 1937. L'uomo che /u. glovtdl dl•Che- quale, nonostante le enorml O!- Della dect.slone dl Talro·, di .sterton, omaggio al coatruttl• !erenze, ebbe In comune l'armo• non cadtre più in e levlatlonl :t vtsmo urbanlllUco e quelle della nta. ElemenU caratteristici del Jdeologlche, testimoniò la sua :i 1 :r~~~' l~~~r:Oà1io~'!ia:; d!tUe;i~m: ,Je~~~&~~u!~l~nJ fu~~~raz~:;nl1 ~~rn~on~~ di Shaw e L'u ragano '1 Ostrov- oompleuo naturale d1 una stes- oriente, dove Madame Bovaru sk1J. Come' d1ase pl(l tardi Tal- sa flgur& e la comicità con cui era atnta rappresentata prima rov, L'uragano !u -11e ponU:'per en. ottenuta la monumentalità che a. Mosca, e et~ che Il suo poter andare avanti :t, Quest., della città americana, senza tut- teatro aveva avuto grande be• seconda opera J'U5Sa, in mezzo te • le e macchinerie• dell'urba- nef11lo nel contatto diretto con al repertorio non russo del nl.smo costrutuvtstJco de L'uomo le forze armate . eTeatro Q camera :t, ebbe ve- che /u glovtdl, Arrivato a que- Da propo.,ltl e speranze, sia tl~1e::. ~ 11 qu:,.:~~:tow~16ò ~r~dl~Ve~a~~i::r: .~~eò; :~h:u~: 1r~~ 0 ::a ~~r~~e:i:~ una ricerca d.1,n uove ca,-tteri- del -suo reaUsmo nel 1917-18. Le 50 senza trt11.1a;non poteva pe– aUche nelle decoraalonl, nel CO• mes.se 1n scena che se11.1lrono rò non sentire anch'egll di es.se .. :~: 1 ;.::u;:'!~~~Up~°;'t{'; t~~e~: :i!;i!,e~:~g~~r!U:: : ::O:P6~~~;,J ~~~iv~:: acbematlu.ata, dl 1cruaalcltà:t nel• mendlcanU d1 B. Brecht e K. s1 a. quellt che lo avevano vt • le figure. n pubbllco•sent\ •che WeUI, Natalta Tarpovc di seme. ramente isplrato e animato gli c'era qualcosa '1 nuovo e !orse nov (uno spettacolo fallito, coaa venivano prospettati ogni giorno. non erroneamenU: Talrov ates• tanto pl(l grave In quanto fu.il cQgn.J. epoca - scrisse egll so nel 1938,~potè dire dt aver pruno tentatilo di Talrov di re- nel 19t.7, dopo le decl.slont VO• coStrt11to lo,spettacolo sulla rl- pertorlo sovietico). La linea del tuU: da Zdanov - ogni epoca veJulone del \senso sociale del fuoco di N.'Nlkltln, Lo .1onata ha creato 11suo st1le e la no. dranìma dl ,Ostrovak:iJ."D senso , patetica a M. Kulls, I soldatl st.ra epoca è un'epoca forte e 'soeiale dell'c oggi :t, doveva ignoti cdl L. Pervomajsk:lj'e Una non pUò non creare 11suo stile, aver un . auo .svolgimento pl(l tragedia ottimbtlca di Va, VI• Il ,uo teatro, la .1ua dramma • caratterlsUco nelle opere di O' snevsklj (quattro cioè fra le t1.1rga, nuove di contenuto e NeW! ma..non segnò un rivolgi• rt!~:r~:r~em~\ r=~~f:ge!°~ ~~r!OUrii'a:!~r1i~e Ja~~ c.~: - - - - ~tw~/~1~~~~c~:Sed~n8!'t!~ ~a ,:,r c!1o~/!ure"Ji~~~ in abt!: na tra n 1929 e Il 1935 non fu- scritto nell'epoca sovietica, nel• rono sulla linea. noo-reall&tlca l'epoca li Stalin. Cosi deve Cl!.• e cioè la commedia di V. Kave- sere, e credo che cosl nrà :t. e La linea del fuoco :t di N. Nlklttn (ScenOirafla di V. e O. Stenber;), 1931 rin L'addomesticamento df Mi- ora che Il sipario è calato ster Rolrinson e l'orlglnalls.slma anche sull'u!Umo at to, purtrop~ tragedia NotU eglttane, tratta po non Il più riuscito, della bel– da una delle -ultime opere d1 Pu- la rappresentazione che fu U sk:ln, con contamlnazloni di e Teatro da camera :t, non vo– Shaw e Shake.speare. n fatto però gllamo fare torto alla memoria che le opere dl repertorio sovle- del suo magnlflco creatore, tlco furono sulla linea del e neo- pensando che egli non fosse realismo :t o come Talrov ateuo sincero con se .st.esso.Esprlmla – poco più tardi disse del e realt- mo solo l'augurio che la nuova ;amo:tnon deve !arcl pen01re che epoca col suo teatro. con la ,ua T~lrov ave.sse rinunziato :già al- drammaturgia, col .suo stile, non !ora a quelli che erano stati gli dimentichi quanto anch'eua elementi !onè'.:amentaU del suo deve al geniale Talrov. ~i'!~e~~~~~e~a:~. ~te,~ 111m111111111m 111u1 m ,11um 111f1111111111111mm tovaklJ. osservava nel 1934 che Direttore tutti gli elementi dell'arte tairo - VINCENZO CARDAllELLJ vlana erano tndl.spensabl\1 perl- ----- - --- 11teatro reallatlco socialista . La Condirettore responsabile lfnca del /uoco, I soldati tgnoU DIEGO FABBRI e soprattutto Una tragedia ottl-1--------- – mt.sttca sono testlmonlan:e dl Tip. LA COLONNA P. co1oona 3M

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