Fiera Letteraria - Anno V - n. 30 - 23 luglio 1950

LA FIERA LET·TERARI :.sxo V • NUMERO 30 SETTlMANA-L DELLE LE ·T-'FER•E DELLE AR -Tl E DELLE SClENZE .)· ROll.\ %3LUGLIO 1950 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttor e VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 50 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n, 3. Telelont"n. 684.097 e~68Ù98 - Pubbllcitiì: Ammlnlstrazione e LA FIERA LETTERARIA • o PUBLITAL,v laCondoltl, 5 - Roma.' TARIFFE : Comm. L. 60 - Edlt . L.40alm/m. * ABBONAMENTI: Annuo L. 2.200-Sem. L. 1.150 • Trim. L. 600 • Estero: Annuo·L. 4.000. Abbonamen to speciale Onsegnant1 ·e studenti ): ra ta men.sue L. 185 • Copia arretra ta L. 80 • Spedizione In e.e.p. <Gruppo Il) - e.e. posta le n. !/31426. ESPERIENZE LETTERARIE FEMINA QUASIVIRAGO * La storia di muT:o:~c:::to L Caterina Sforza * "ln Italia credemmo di trovare deg li uomin i e trovamm o delle donn e, credemrrw dì trovare delle donn e e trovamm o degli uomini ,, * di VJNCENZO CAROARELLI P E:'150 che una coH come lo m■ni dietro il capo o penino queita ,ia accaduta a tutti a quello che 11\'e\'o 1tr it10 du• noi - o :almenoalla ma1 - nn 1e il aiorno e uco ltavo il GLI attributi della .storl- moso che per essere conver - e.slStita, ma. lmmaalnat.a. Si 1ior parto di noi quj in Ame- solido pu10 1onoro <ii <uoio del cltà in Caterina. Stor- Uto d~ lel 1n una specle cli sono veduU , da.vanti a certe rica. Noi siamo ancora più tur- puunte londinese ,otto la mi 11 za non prevalj:ono ; mercato internazionale del platee ch'eran regni, attor1 di bati <.i-.Ua 1in1olarit.ì delJa pro- finutra e ricordavo che ero na• ma piuttosto 111 ele- mercenar i e delle co.,e guer- una commedia. furibonda rap - reuione lellcraria di 01rti altro lo nella Carolina del Nord • mentl della poesla. Se se ne resche . In tempi dlfflc111.co - presentarsi con libera. follla, popolo di que1to mondo che ho mi chiedevo perchè m:ii mi tro- vuol fare una. grande fliu- me ad esempio la. cal&ta di ed esaurire tempcsto5amente u'Uto modo di cooo!cere. E' per v.u i ora ■ Londra in letto nl ra politica non ci sl riesce. Ca.rio VllI, C$ita a. prendere tutta la. loro potenza di vita. quula n1ione, io penso, che uno bnio, ■ pensare alle p:irole eh, In pollticl\ ebbe le rborse il suo partito, tra l napole- in un ciclo di azioni sceniche ritron tn un aran numero di quel aiorno io avevo buttato 1 u della. sua femminllltà e, prl- tani cho la vogliono a manca mea:Uo che storiche, mentre sente, intendo quella parte l:i· la carta. Pr11nvo una grande, ma dl tutto, la crudeltà e la e 1 milanesi che la vogliono a internate sotto dl loro, sepa - boriou. e indanre della popob- ncu■, futile aerun.ione dentro slmulazlone; molto buon sen- destra; infine resta neutra, rate da loro, res.Lste:ntt alle zione dalb quale io pro,·engo, di me e allora mi alaavo e ac• so. tiroppo, a volte, e senza con intendimento di scaltra loro volubili perturbazlonl, le uma ,orta di grande ~•vigli • cendevo la luce e leggevo h scrupoli, come quando cerca massaia, pllì che con flne in- industrie oscure e silenziose e dubbio e romantico aentire II parole che quel giorno avevo , dl ill8'Z'azia.rslLorenzo Il Ma- tulto poUUco, e sl fa. deva- degli uomini, doveano pur propotilo atgli tcriuori in mo• ,critte e allor:a di nuovo mi gnlflco che le vuol fare am- stare e saccheggia.re le terre seguitare a. svolgersi su ter- do tale che è difficile compren- chiede\o: perchè ora tono qui? ma.zzare il mar ito, a.cclocchè dalle orde straniere, senza rena stabile e certo; governa - dere che uno 1crittore paò e•• Percbè ,ono ,·enuto? non travola:a. anche lei nella avere, com'è naturale, un ca- tori di a-enti 1 cul atti dl a-o- .ere ano di loro e non un uo- Di giorno c'era il grani:.e,cu• sua collera: molto spirito d1 ne che la, difenda. In altre veroo non furooo che con- mo 1n.accu1b1le come Lord By• po fra.-tuono ~i Londra, l■ do· economia. casalinga Il suo ~ a:sion11 l.ml )ulsogener060 e tra.cco\pl a.ccktentall della. lo- ron e Ten~r•on o Percy By,,he rata, neLbio•• luce che c'è li, Stato, del quale appresso si l attaccamento simpatico di- ro impulsiva. esistenza, per- Sbelley. C'e poi :ancoraun.ohro in ouobre. lA Londra affollata THOMAS WOLFE parlerà, non fu peraltro fa.- rlgono I suol atti, in luogo sone pubbliche le quall non genere di Americ:ino che e ve• e antica, femminea e fumo,a! Ed __ _____________ _ ________ __ ___ I dt una chiara. visione della ebbero, e non 1mJ)08ero, e 0010 dilla gente p,U colta e da . . 1 1 1 d' realtà Insomma, al suol con- non estesero che una vita una cateaoria d, penone che : 0 1 :m:~~r~ivo~ 0 ~ 0 : c:n:~::: STUDJ SULLA RIVOLUZIONE temporanei , anzich~ per vlr- prlvat.a. Da Qui nasee che, unno all'Unl\er.it.ì, e ancbe nf:'l!Uno ed ero itato bambino tu eccetlonall dl cortlgiana e sentendosi elusi dalla realtà , 1 ue.t 11ono 1ffucinat1 d :a.lb me• tanto tempo ,dd ielro nella C.- I ? dl governa.ntc, che del resto come SJ>lrltiJi udk.atori e ra - r:;:!!~: eUl~:il:: ~!ftc: 1 ;:o de~~)d:1;n•11!:!eN::1i. e .;~vYeevn~o: I: La p aeee'un ' uto p I a !~e:i:e CQ~Lu~~~ s:'~ ~~~:n;;rta~ 1 a s;~i:::cl ~~~~ 1"llo d" mo ,:.,; d•~•~""!~•• oconfin,1o mm, d, quell, <>Il• I I ;%'':~~ n;::!:.tar~u~~ ~:;::•~tee:Of!,':,gl~~~l~od:n \:ì::~\ o f~~~:~~:~ 1 E~lr:;:i 1 d: ::r:~ 0 :t~ :;chr~:o percbt enormità delle sue passJonL E mero animo di esteti . ..aeuo iipo Em dhentano più La ' . . · vano sarebbe cercare il reddito Nessuna epc,ca meallo del- fl be •· d Fl b F vora,·o 0101 giorno con I temporale della sua v1ta. Tra- la. Rinascenza 6eDlbra ta.tta •u r_tull 1 . a\ ert. on- tentimenti che poc'anzi bo t.'c• boccò invase 11 mondo della apposta. per gtustiUcare que- d:ino pircolel mi ,te dt~ non io· 1tr11to, e ritornavo in Americ:t * sua Persona ma non ebbe gto deplorevole dlvertlmento 10 cerc;aa~ 1 pe OO uo, o P:; nell'inverno e l1n·oravo qui. In• modo nè teinpo di fondare nella Rinascenza, nes.,un po~ 1 1 m 1 !1i 0 n. di j~• 1 • dfu c!rcu di 1egnavo tulio i.I giorno e 1tn• di l AM/1 LO PELLJZZI sulla sua. superflcle alcun se- tere meglio del principato a tre1.1.~•uEa pe 1. ? 0 0 o• ,e, ·o l■ notte intera, ed mllnc, J gno durabtle del suo pa.s- pontlflclo. Da Mart ino V al qunti ah. rope.i II pouono I circa due ■nni e meno dopo . gag&1o. ConclUo dl Tr ento la storia 1nan; ~1 d1 cercare: Gli Eu: che nevo rorninciato il Ubro ■ E H. CARR, profMSOre scrive queste note farne UD tali di Cond1hon1 o/ Peace; Che cosa è _ pensa vo in del Papato non è phì storia rope1 dicono: e O Dio, m■ d Londn , lo finivo a New York di stu di polltki nelle riassunto 1n lingua. Italiana, tutta vi&quel libro è plù vivo questi iriornl leggendo que- è spettacolo. E' una. serie di d.?" ~ea1ono fuori queni _in- M1 piacerebbe parlare anche e Università in&lesl, è ~estlnato a.ila lettura. di chi oggi che mal, avendo rlce- sta ottima. riduzione fnmc e- vicende straordinarie che si amdw. que.1 1 etteh Amen~- di quNto. Ero molto 1 ,ovanti in una vecchia conoscen- era. nelle alte sfere. Era. una. vuto una. convalida. a po1te- se del gran lavoro dl Pier De svolgono come fuori del tem- ni? >. Bene, noi 1u11 1 lo .appia- quel lempo ed avevo quella for• za, e non è una. di quelle co- annlisl severa del massimi norf dal fatti. I pochi ten- &lderlo PMOllnl su caterln; po. Ogni legame di necessità, mo P,mo ci.. tatll q~elh. fr■ ma d, se.lva:uio ed e,alt ante OO&Ce.nze che si è portati a problemi che la prima guer - tatlvl .seri di int.erraz1one Sfor,.a (1) _ che cOA è per di previsione dl corrL,pon– no1 drt banno tentato d, Knve· ngore e-be un uomo ha in quel,dime.ntlcare. Prima di questa ra. mondiale aveva ereato, o dell'Europa., sopra e onre 11questa. donna. 11 piccolo du - dew,a morale ' ed economica re 1n qoetto.pae1e pou.ono es· periodo de]la ,na ,-ita. )I libro uJttma auern, dirigeva. una. non a.veva rl!olto, e un 'lnda- nuionaU&mo, che ven,ono ca.to dl Imola e di Porli? E col vasto e solido universo: ~ere eadau 10 meno • questi IDJ. prue e mi pouedene. In collezione di volumi, per glnc sui criteri da. seguire fatti Off1, sembrano seculre che cosa. è la 5toria 10 svolgi- è troncato dae VUPP• d1penone benmt:oi ceno qoal modo, pento che pro- Longman., Oreen, che s'lnti - per concluderti la. 5cconda. qua.si alla. lettera. i sua:a:erl• mento obbiettivo e 'necessar io La. mor~ dl un papa. can– uonal~ e ,u,date male. e ~e ~. &e forma da ae iteuo. Come tota.va. Amba ua dor.! at largc guerra. mondiale senza. rlea,. menti formulati allora da de.i fa tti 5 torlcl, per certi spi- gi.& la. fa.cela del mondo: mf1~e d1,en,llamo 1e_riuor1, cio ogni gioune , io ero profono'D•{dUficlle tradurre. qua.lcosn dere nei medesimi errori. Co• questo studlOC!io. Il c,Plano riti? n nostro giudizio, na.tu- sovverte le monarchie, .sfrena 1\uene a d1•petto d1 ambedue mente ,o,:,:w o all'influenza de- come cambaseerle private>), loro che 1n Italia , anche al- Schuman> ne è forse lescm- ral.m.ente non può ammettere I v ndett.e annulla le leggi ~on 10 eome dnennl u.no gli ,criuon che ammiravo. Uno ed ebbe la larghezza. di spl- lora, e anche se accettavano pio migllore, e l'lronla della che vl 'P()Ma.essere tra un :a.s~ne 1 'poteri decide in~ .alltor~, ma pen.soche foue per dei ~•niori icrittori di quei rito d1 volervi lneluso anche tutti I doveri nazionali del storia vuole che esso trovi 11 principe e u popolo suo una. somma della. viia. e della ~au..ud1 una eerta loru che en tempi era lame■ Joyce c~o il un a.ssai ampio saggio aulla momento, vedevano tuttavia suo punto di magglore osta- 0061 cruda separ azione dl de- morte · tanto u mondo è 1a ~e _cbe nev'!. da 1crh·ere • suo libro Uli.'-!f!. li libro rhe Italia. dl allora , e 1 suoi pro- le assurdità del con!lltto, a.e- col~ proprio In Inghilterra! stlnl. un principe, un qual- sbalzai.o fuori del suo a.sse, e che 1ohne _1copp10e troYò ano 11llor:i1tavo icm•endo era molto blcml, sebbene la tensione colsero 11 libro con entusla - E nella migliore tradizione slasl uomo che governi è nel a.vocato all'a.rbltrlo detll uo– ,fo,o. 1 miei ap~artenevan9 11.1• influenuto, io credo, da quel fra. l due paesi fosse glà gran- smo e con un barlum e di inglese questa posalbllltà dl nostro naturale gludtz1o' 1r- mlnt Bisogna rasseana.ra l a b. elaue lnoratr 1ce. Mio padre 1uo hbro e tuttavia l■ mia 11e1•de. Durante la guerra. scrisst. speranza. contemplare C06e e uomini remlssibllmente legato e' sot- considerare le coDQulste ato– scalpdlino, era un uomo che .. potente eneraia e fuoco yJ e pubblicò un volume d1 cui Ma. Il libro era stato scritto con obbiettivo dl.stacco. senza topo.sto alla. storia del suo po- rlch di quel tempo sotto la ,entha un profoneì~rilpeuo pe1 aveu buon 1ioco e pen1o lo la successiva. pubbUcbtlca. in• prima che la Russia fogse ~ ciò intralci O lndebol.isca. polo; è tutt'uno oon la. storia specfe lirica dell'a~entura . la ~e~teutura; _Eil1 aveva una pe~:ideva . tuno. Come Joyce, a:lese e, ln genere, &Jl8'105as-s,tata attaccata. da Hltler, e la:done collettiva. del paese, del suo popolo. Le città son II salde, da cen– terr1b1le memori"' ed amna b 1em·evo d1 co,e che He\'o co• sane. fece 81ustizia somma.ria 1America dal Giappone, e che segue pe.r lo phì le linee Sarà un pessimo overnan- tinala dl anni con le loro poeaia, e la poelia che egli ama• notduto, della vita immediata e definendo lo pro-nazf, o poco quando l'Ingh Uterra e.ra pra - dl certi grandi interessi, tra- te un tiranno ung ladrone opere e Je loro Jeggl ma I do- n di pili era naturalmente di dell'esperienza familiare dell, meno. n volume aveva. U tor- tlcamente sola. contro 1 e to- dlzlonalmente v.Lstle .sentiti. ' • ' ' quel aenere retorico che pbee a mi■ 1teua infanzia. A differenza to dl essere Il frutto delle ri - talltarl >. Con questa data- Le. loro azione è plu forte uomi.ni come lui. Ciononot1an- C:.'i Joyce io non avevo ■lcunii flesslonl di uno studioso se- zlone dell'opera non vogUamo anche se non sempre è Ulu– te li trattava di buon■ poe1ii1,esperienu letteraria. Prim:i non rio, non un ,>amphlet pro- gettare un'ombra dl dubbio mtna.ta .; 11 loro pensiero è U Soliloquio di Amleto, e M11c-nevo mai pabblieato nuUa. J pagandl&tlco da tempo di sulla. sua sincerità. Diciamo spes.so obbiettivo e Ulumlna.– beht>, l'ornione funebre di miei 11e.ntimenti uno ,li 1erit- guerra. S'lnt1tolava. Condi - .solo che anche 1 più obblet• to, anche Quando non t for– M:uc'Antonio, l'c El~l:i > di tori. ali editori, i libri e tulio t!o n., o/ Peace e usct, se non ttvl studi05l di politica. non te. In questi Stud!os in .Re- Grey, e tutto il retto. 1\Jcoltil quel favoloio mondo lontano, and iamo errati. al primi del possono fare a. meno di muo- volutio,i. (Londra.. Ma.cmlllan, 1uuoquesto da bambino, e tutto era qu:i,1 altrellanto romantica- 1941. La traduzione ita liana versi col tempi, di essere tra- 1950) il Carr fornl&ce bellis– ntenni • mente e imp:irai. mente irreale che ■i tempi in fu pubblicata solo dopo la :sclnati all'esame delle .situa- slml esempi di chlarezza, di Egli mi mandò al colleiio •l- cui ero fancinlio. E tuttavia il flU,erra,ma. IJ1à prima del 194:3zlonJ che via via si presentano . obbiettività, di apas.slonatez- l"l.ininuit.ì di Stato. n del.ide• TROHAS WOLJ'E ne era.no arrivate a Roma. al- Nelle ape.re successive del CAM.ILLO PELLIZZI rio di 1Uivere che era 11a1o - - ---- cune copie, per vie Ne.rvate Carr non vennero ripetute foniuimo a-U.nmte tutti i giorni (Continua fn z. 11'(1Q'fna) ed. ufflclose, e toccò • chl alcune delle tesl fondamen- (Continua tn 2. pagina) della 1c11ol11uperiore, d"·enne ------------ -- ------- ------ --- -- - - -----1 pili forte ancora. Fui redattore del Jiornale acol■stico, ecc.; e nell'ultimo anno o anche nel pe.nultimo, feci parte di un cur• '° di composizionednmmaticA. che era auto appem. allora ini– si:no. Scrlui parecchie piccole commediead un atto, ancora con ll pen,iero di diventare an ·oca– lo o &1oruliJta,ienu mai ou• re di credtte ò:i poter ieria– menle dh·enire uno tcrittorc. UNA DJSTINZIONE ARTIFICIALE Andd poi ad Han·ard, \'i acri•• ri alcune altre commedie, fui eueu ion1to dall'idea che aYrei potuto di,·enlare un commedio– anfo, luciai B•rYVd, ,idi tul– le le mie comme<.i'ie r 1pinte ed infiue, neU•antunno del 1926, come, pcrchè, in qual modo noa fui mai upace di 11pcre, ma 11rob.abilrne te perdiè la foru che mi portna a uriver(I ave– ,a infine trovato un canale, co· minciai a u.rhere il mio primo libro a Londra. Vh·no compie· tamente 10l0 in quel tempo A,e,o due 1tauze - noa came– ra d■ letto e an aa.Jotto- in UD.il piccola piau■ di CheOO nella quale tulle le ca le avev:i• no qudl 'u peuo familiare di fu· mo .. paniccio di mattoni e di 1 nto1Uico 1ia1lo-crem.a che han– no tulle le cue di Londn. Eue •i 1uom.ìal11no tuue. Comedico,,·h·evo 1010ia quei lempi e<i in paese ,tr.Jniero. Non .ape\o perchè io mi trovaui li 'l quale foue ttata la direzione de.lJa mia ,i1111, e quello lo il modo 10 cai cominciai a ,cri· \tte il mio libro. Pento cbt qneilo tia uno dei periodi pili bruui che uno 1aittore poi~ 111ra\er1.art. Non c'è alcun 1i• 11.euudi misura, neu11ncrite• ri~ e,terno col quale e1li pou• mnurare quello che ba fauo. A &iornl aole,,o K:rivere per alcune ore 1n certi groui qua· derni che ave\·o appoaitamente 1cquiJt1"e: 11oi di aoue at:ivo -draiato la letto ed incrodavo di A .N DJR ~ N ON SOLTANTO la Poesia fu, per secoli, e in tutt o il mondo, un? dci:li clementi della pittur a, ma capitò che la pittura fosse il mezzo d'es prCi· ~,one privilc;:iato della poesia: morto Da nte, Shake• spear c non ancora nato, quali sono i poeti della cri • stianit à da contrapporr e a Piero della Fr ancesca, al Beato Ang e.Jico, a Botticelli, a Piero da Cosimo, 3 Leonardo, a Ti ziano, a ~ticb elangelo ? Quali versi c?ntcmporanei di \Vatt cau son dcg-ni di lui? La distinzione che os;:-gi si fa tra i modi specifici <le.Ila\ pittura e i suoi modi di poesia è ar tificiale quanto quella tra forma e contenuto. I colori di ~ o– nudo " son e di sposti in un certo ord ine• propriCJII per merzotde lla poesia . e La pittur a, - egli scrive, - è una poesia che si vede•· Fino a Delacroix, la stessa }~~!e d,e~~a 6~:~j~~ 8ii~~~~ F~u~~e\~sc~t~ 3 e~~ld, 5 i ~~!~~ J1 del Rinasc imento i1aliano, Vcla~quez, Rembrandt, Vcrmecr, Pouss in - e l'Asia - , l'abbia no conosciu– ta inavvertitamente? Quando i nostr i contempora nei pretendono d_i ,pro– scrivere • la poesia dalla pittura. che cosa proscrivono? t~ra i:!~r~i:è it~: ~tt; ~ ~e~: u~~ m~~foa;i~~ 1 lai :~!ft:; missionc, della pittur a a uno spettacolo romanzesco , o · sentimentale, spesso legato alla storia. Ho già· se,:na– lato' che 'essa respinge il Napo leone sulla strada• fan– ;.:-osadel e 1814 » di ~Ieissonnier, ma non il Vieur Roi di Rouault. Se i sogl{etti del 1850 hanno .dei succedanei è pcrcbè, lun~i d'essere suscitati dall'arte di 'chi 1 li d:pinge, ,on~ dei modelli a cui quest'arte pue che si ,otto mctta. T u:iano non e riproduceva :1 spetta– coli immagin ari, toglieva Venere dalle notti del Cadore. Piuttosto di escludere la pOC$iadalla pittura, sa– rebbe meglio accorgersi che ogni ji!'rande opera plas1:. ca le ,è. ltl{ata . La ,copriamo l{ià utile nature morie di 1Braque e ncKli incantesimi di Chagall. Quando un realista· ha' genio· la trova senza neanche" cercarla. Co• met non: vedcr_la in Vermeer, in Chardin, anche m B~utg be.1 e. nei grandi Courbet? Pretendiamo di am• mirare "'m Jerome Bosch, in Tiziano, solo il colore; ma perchè questo colore, mezzo d'espressione della lo- ~ .AL JR AUX ro poesia, si possa separ are da essa, bisox 11crebb, a,,i. ;;~~~: i~,~~'.e ~:r l~~~n~~ 1 ~e~ b /{'~~Ìi ~~;~au,~il~: '"/iP//1!: colien alle T1mta,;Jo11i; .!{li alberi del migliore Ti– ziano apparten J:"Ono ancl,e all'incantesimo. E questo :ncantes1mo non è ainriunto alla sua pittura; essa non può esserne separa ta, così come. il fantastico non p:.i•l esser disg-iunto dalla pittura di Boi.ch. E non ,•iene dal gusto di Venez ia, come la scrittur a delle sue com• posiiio ni decorative: nasce soltanto dalla sua art e. Ciò appare evide nte con lo svilupparsi della riproduzione, con la circolazione di capolavori prestati per le cspo• sizioni d'insie me, perchè il colore fu, più del disegno! il mczz0t,d'e.sprtssione della i,ittu ra, Ti ziano, uno dei più i::randi poeti del mondo, spesso, riprodotto in nero, C solo' un maestro de.Ila tappezze ria. Indubbiamente i nost ri pittori dicono che prefe rir ebbero un T iziano senza Vene re ciò che vuol dire che essi ,·orrebbero delle nature 1;1ortc dove Vene re sia presen te come .1I !'raJo, ma do\·e non la riconoscerebbero. Come se Ltrnro di Dùrnli Ve11cre e Ado11e, ;a Calipso di Vien– na,. oppurC" La Ni11/o e Il Pas.tore, a_ppartenesscro al mondo di Cézannc, o anche d1 Rcno1r. Quel che se- \i:~. ièr~~}~:~\0 clla RJi 1 }{~~: 1 ,:~~ ~i c?i:stiai~:!t 'tc!:!ct~ quel che separa i Rcgge11li dagli Archib 11xierif Di questa poesia, la poesia, 5empre fu almeno complice e la pittura religiosa non lo f~ meuo del)~ nostra. ~I~, dal Rma,cimento a Dclacro1x ne fu p~u che' complice: le fu Jeg-ata come e.ssa lo era stata al.a fede. Leona rdo, Rembrandt, Goya, cercano e sc_opro• no, l'espressione poetica c~m~ l'esp rcssi~ne pla.sti~a, ~ spesso insieme ?e. tavol~ d1 P1sai:icll~, rch sfondi diur:11 di;Leonardo, g-li dondt notturna 1d1 Bosch, la tue~ d1 Rtmbrandt i fantasmi di Go\·a appartengono I uno all'altro. J..~ Rei::ina ~i Saba è :susc_itata dall'arte ~i Piero, 11Figliol prochgo da quella'1'd1'.~e~brandt ;\C1- ter.a."da quella di \Vattcau, le appanuom da q~ella di\ Goya. Quest'arte è poesia, cosi come una pianta fiorisce. ANDlt E' ì\lALBi\UX (Trod1t~io11e di .Mario Picchi) Caterina Sforu questo ora non conta. Il fat- minatori sl succedono ad ogni to è che al nostri occhi la. ft- spirar di vento. E 11 grea:ge gura. del princ ipe s'lmplglla, comunal e a. far capolino sul s'involge, al esaurisce tutta vicoli, per vedere, oggi , quel– nel suo prlnclpato. E' cura. e lo che se ne va: domani ad strumento dl civiltà. E' UD acca lcarsi festoso sulla. piazza Individuo In una dtvl.sa : sin• maggiore per acclamare que– golo e collettivltl al tempo gli che viene: ma u tra neo al– stesso: che si traduce lnt.e- l'uno e all'altro. in modo che ramenLc negli atLle nel fat ti. l'uma.nlt.à è allora. un gra n E rientra col 5uo popolo in torso sma nl060 con molte te• una mede:,lma. cronaca, per- ste vi.sibili ma non dlrl.,-e.nti, chè ln lul umanità e storia e tutto 11 f9.$to00 apparato hanno combaciato per fetta- politico onde si fa bella, per mente. n poco spa.zlo che rl- la sua per,petua. Instabllltà e mane, è riserv ato al compi- vanità, è fiera. più che tstl– la.tori dl vite priva.te ; aneddo - t.uzione. ti e pettegolezzi che non cl CRterln& Sforza. è creatu – PQ!SSOno. riguardare. ra di questo tempo. Certo, in Nondlmeno questa legae a.p- lei 1a.veemenza. guerrier a 50- pare, a. volte, stranamente stltu l la. rilassatezza dell'ani– vlola.ta. Cl furono anche l re mo e del eostuml; onde è dl Shakespeare sui Lront del- facile tna:an narsl e scam – la terra. E speMO la. Ua:ura blarla. maaart per una 1\gu• di un monarca emerge da. un ra. superstite di tempi più Insieme di cause cosl blu.arre VINCENZO CAROARl::LLI e di cotlSCluenu cosl poco nece.s.sarie che nor. pare più fContfnua fn ?. pogl11a) / Fabio Fa.Ola: e Il semJnarlsta > 2 POESIE di ThomasMerton * Il, LfflORE Si&nore, quo,i'clo il pendolo botte sca11dendo l'ora con fraddo s.110110 e io siedo incap/mcciato in qtu.Jlo ba11co a.spello11do i monaci venire, t.•r~o i rossi fo rmaggi e le la: :e lutt , ridere di lolle in · f ila sulle loro lavale. La luce riempie lo mia comodo lampada (mi ,0,10 ~on.qui.staio la luce per leggere con una tintinnante cole,1ellaJ e i t,t011aci ve11go110p,r il chiostro :1estili di mm:h volubil i C1Jt11e l'acqi,o . Non li vedo ma odo le loro 011de. E' inr,·eo10 e id mir moni st prepa,-ano a volgere le pagi11 dei sonii: agl i ~lbr,ri cli, la T11a luna ha r el4to alle finestre la mra lmi ua conlerd 14 Tua Scrillura . Poi i 111011oci.si fermano sulla sogli o (io qui a questo bonco e Tu Id- sul T110 crocifissoJ e colgono piccole perle d'ocq11a sullu p,mto delle dito t iN J>iccole di questo mio salmo. 1f ALLA \'ERGINE l~DI\COUTA UXA ~O'fl'E D'l~\'liRXO Signora, code /4 notte e il bm'o invola 111110 il sa11g 1,e dall'oriente sfregia to. ! p;~~::d/i 11:';;,ip/b;{/~,:~;}!, 'f t:gi~o r:ome J!l1iaccio e 01,wra come la croce del nuwo onno. Dove mai ti l10 pregalo 1ma voce, Sig11orc1,per la pacr cl,e è ili tuo domi11iof /11 1m gior110di. so11g11e e di molle percosse ~e~~e!1c~·1;"~r~e:t 0 :siin~~~ì~s::;:~(:1' 1 ,~,:;;;~; ~io Don ma, 1rna città Ila coniidato m tef Là fuori dc1ve si accampa110 i soldati comi 11ciono o [rimbombare i co,uto ni e 1w altro i11verno sce11de o sigilfort? i 11ostri am1i 11d. gl,iaccio. L'11lllmo tre,10 esc, grida11do e corre via atterrilo do q1,esta campagna dove l11tti gli uccelli sono morti. Le slrode souo bia11cl1c, i campi sono 11mti ,w11c, sono voci 11rlbosco e gli alberi ergo,10 forcl,e co11tro l, stelle dogli occlu Cazu, .:si. 01,. dot•e sar.l artcora "cciso il Cristo nrl poest di q11esli morti 110111i11if Siç_11oru,lu 11otte ci ha afferrato al cuore e- 1/ mondo i11tero rovina. Le parole dive11ta110g/Jiaccio udla mio gola arsa 111e11tr• prego per 11110 leffa se11,;a preglliero, cammi11a11dos,dl'ocqua verso te tutto l'i11ver110 111 1w 011110 cl1e v11ol1a11coraguerra. THOMASl\IERTON (DJ e Tbc T~ars of thc Blind Lions >_, New yor k, Xew D1rections, 19~9. Traduzion e dt Ro. la11do A11.:silotti).

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