Fiera Letteraria - Anno IV - n. 4 - 23 gennaio 1949

NEL PROSSIMO NUMERO SARÀ PUBBLICATO L'INDICE COMPLETO DELL'ANNA TA 1948 LAFIERA LETTERAR ANN O IV • NUMERO 4 * SETTIMANA LE DELLE LETTER E, DELLE AR I E DELLE SCI EN ZE * ROM A 23 GENNAIO 1949 SI PUBBLICA LA DOMENICA QUE STO NUMERO LIRE 50 ABBONAMENT I: Anouo L. 2,200•Semestra le L. 1.150 • Trlme~tra\e L. 600 - J~stero: Annuo L, 4.000 - Quota menffile abbonamento s~lale (Insegnan ti e studenti) L. 185 - Una copia arretrata L. 80 - Spedizione in e/e p. (Gruppo Il) - e/e P· 1131426 Cristianità di Pascal .!EccHrn _c1sE ! P□NT-suLLY .Quando ~i studiano 6piri: la - liii potrebbe ris_pon_d.crc ~issol~-cda sè, subentrano i pot(i:uno (O!o indicare la ri· u come Pascal, o . Paolo d! - e bastt~rcbbc, a gmmhca· silcnu. ,·a do,c {'Ja héa1itude é1cr– Ta™>, o Lutc~o. bisogn a su· re que sta asserzione, rico rda• « lnconstancc, cnnui, in· nel !c et csscnticUc commcn– pcrare un cqul\OCOassai co- re come egli !:Ìadav\·cro una quié:1ude. Que le cocur dc cc•· munc. ~i parla . tanto di eccezione !}cl s~no del gran l'!1ommc e!t. c:reux et plcin Di frome a questa veglia Cl'.uman~s•~no» e d1 c~,umane· secolo di F_ranc1a, nel q_u~le d~mlure... lu,multe ». Se la dell'anima, a qucs.to tempo ~mo crisuan? », ma 1. r~pp~H:· og~uno ch1cd~\'a a.I cnwa· cs1stcnz.3 ~ ~ e~prci.sionc di che non è piì 1 il nostro tem· u fra u_ma1~_11à _e cr1~t1an1ta11es11no~ra.~d, frasi e mac· css.a ~h <ln:cngono qualche po e :1 queste ri\'e do,e J'uo· &0110 cosi dc.i~~tl eh~ i! voler stosc lc.t1on1.P~scal non ha coi.a.di ,·isc1do,. di inw 1bilc, mo perde la maliJ!:nitZte r~ cercare a tum 1 costi l 1~por- g-uS<oper que Ue)oquenza e di d1~1;ustoso. ciò r~ppre;cnta !>ta uomo. che importa do– t~nza 11 u1_n:1na ». e .1< &torica.»1>er quella dounna, !!. do· l!lttana la fine d1 un es.pc- manda r,;i che cos.. 1 di nuo,·o d1uno :.- ~tn.to cnst1ano, ~ sia 1!1anc!o la sua _pcr~~alua '?' ncnta . .~na un \ni,.-io, Que· ha portato Pa.;cal nel mon· pur~ colt1t-s11no. s1>c~so Cl po· si co.. ta ,e cos_t~ngmalc, ~ t· ~to è c10 che cl111t1p~t1<=; Pa· do? J•:~li ha portato solo se ne 111 una pros/!Cltl\'a. com· ~pregia l cnf_as1 d1 qu~l «mon• sca~.dagli esiMentrn.11~~1 :u- !itC <1 .so. b:g'.i è giunto a dire. pletamcntc s~~~ 1~ta eh ,fron· c~e, 1~ellafilosofia cli Carte· ~uau: Se la 11:~1,ura st rno !\'C con il suo ofgasmo <paella te ad c_sso._ I_u,m sapprn~10 s10,, s1.era post<? a-1.centro 111 <.\is~uMo, c1u ~ pcrchè ~ che Cristo a"e;•a dcuo qua· che uh spmll hanno m· dcHuniverso. e ribatte: ccLe poss1blle un a rca.1:ì oltre d1 si sut,;urrnnd ·11 ·e 10 flucnzato potentemente fa moi est haissablc >1. Ora quc· css:1. Lo schifo fo.iolo~ico è · •. · · . ' p mi l C'~CI cn &tonadol pensiero. hanno ta· 613 parola sonante ncL:c au· :.-oltanto l'imm:i~inc clell'or- ;tll ~ll prima. asce . a s~n· !ora fondato intere epoche di le di un;; eone . è tcrrib il· rore morale. E,::li h:1di.;1n1t· gumato come 1 ~ 1s1 J°' rn cultt1ra, eppure a chi vogiia mente ~ra\e, altreuanto ~ra· to l'esperienza e corrotto la ~1le 7 ?! 0 come lii a sua rendcr!.i r.1gione di ta'.i in- ,·e di ql1cllache, anni prima. !ingua per poter par:arc pfl1 ~on:t':ione umana. d csacc~j [Iu~si ~ determinare i carat: il poeta Shakespeare a\CVa aho. ~gli_ chiede, di u~circ ~:~rodi e~o~;!~io~nihequ:, tcn d1 ta le cultura qucgh fatto sonarc neHc aule dc!· dal rischio dcli Cfipre1-'-1one f e . P d e l' e • spiriti sembrano sfuggire e ia corte di Elisabetta . annicn· non p~r es~ere :incora roe1a. a sti a ~·::ria. unqu e ·fi"'. ~ mir.mi in un mistero so)cn· tando l'imera filosofia del ma per es~ere cri:r-1ianQ. Ed ca cos~ { p_otefi~e i-acri ca· ~J;"f ne e puro - ed è per questo Rinascimento: " L'uomo non è proprio qui il punt o. Pa· .re - 1 ~moto a!lco~a a che così piccolo pos10 e con· mi piace 11. '.\lomento solen- i;;cal ha rinunciato all'amore P!'rtarc. su la terra, 11 silen· fu~ e~ i hanno nelle storie ne. in cui lo spirito .;j ri1ne de~li uomini per 1>0tcr:i'- 1 <>- • • • • , • F'rancesco Satodlnl è II vincitore del e Prix du ~lont· dd !a filosofia che j fi:osofi dal'.a vita per in:ziare una amare. Cosi ~ 1I cnsu ano. ~o .n !l parnasse • 1948 per la pittura - ora anche del Pre· compongono. Il fuc ino di tra sformazione. Che cosa è ;\la che co~a ' i può cs~c- ,,~,ò clu~lere a ~rn cmu:rno ~i 0 f~:t~ ~~l~ ~Òn~rd::~;:_ntbd!:f~~~tgh:ll~A:~~~~ cui si an olgono sembra au· dunqu e, in quest'uomo che re al di là de-ll'ci.\1ressione e di c~cr~nare un ~! 1f}u,;,;on~I· mia di Brera, ma preferisce chiamarsi autodidatta. mentare in ragione i1wersa si op1>0nc,•a così apcnamcn· clcll'cspcrier11a? Nulla. dico- la 1-iona - Quesi 111 )nss.o 1 ~ Al francesi è molto piaciuta quella e étrangc atmo- della osscr\'abilità e misura· te alla cuh,ura del mondo e no i filos.ofi - t111to,dice g~ne.rale ~ un .eCJt11\'0CO. I. sphèrc de la Bulle• che egli ha saputo talvolta far bilit:\ del foro pensiero. fiss:t,•a su frantumi di carta i il cris1iano, L'lmmm c passe cr!m•rn~ e ~nzi tale nella rivivere In una lOnnlltà pittorica Impensata agli stes- La prima constatazione suoi pensieri e Jc sue parole, /'ho111111e, con que~t.1 frase 11 .mura 1•11 ~ui e.;ce dall_a s.t o- si parigini. Abblnmo già dato notizia, qualche tempo da farsi è questa: essi wno senza ordine, senza pcrchè , Pa scal ha eo;pre<1.,;o in un mo· n;i e arm·~ a uno scogli? du· addietr o. della costituzione a Parigi di un Prlx dc· cristiani. Cristiano. in esscn- come fanno coloro che si do perfcuo Ja pm!lihilità per ro do\·e. SI fran~c o~n1 on: st lnato esclusivamente a pittori italiani e sovvcnzlo- za. è co:ui che non cerca sin· confeso;ano?Quale è il punto l'uomo di tr.is.fonnarsi in !lai~. Cr1S10. è una, pietra rii nato da enti parigini e dagli ita liani residenti nella ~olarità di ,pensiero, nè auto· da cui si può capire ciucsta Cri 5 to. con parole sue an· mci:~mpo. ripete I ~s~al. 01· capitale francese . Nello stesso tempo sl è costituito rità e potenza di persona, e anima? Ascoltiamo ~e sue pc- nunzia la stes~a co~:i che u· ne 1.l 1 fenomeno m1sttco.. ol· .i Tivoli un e Premio Villa d'Este» per pittori fran- neppurc si abbandona 1 ,er- rolc: « Sc:igncur. je \'Ous don· na voce anuuniiava milic- tr~ ';• fenomen? apos~ol1co, cesl dcslclerosl di soggiornare per un certo tempo a dutamcnte alle ~r:izic del ne 10m ». Che cosa è questo? seicento anni prima: la po:\· Crnu ano è cohu che s1 il~e- ~;;a d~i at;~~~~:~I 0 (;~ 1\ 1 ~ 1 uen~~~~~ ~o.ta .",}~bt~t?Pir~~~ canto e dell'azione - il cri- E' il mistero cristìano che si sihilit~ del:a redcntione. cioè gu:1. puramc! 11 e e semplice· posltum colono», ha qualcosa da Insegnare a Roma. u iano, ugua le sotto tutti i ripete in hai. è tl Crino che. della rcalt?1. Che coi.a \'i è mente, al Cn~to. Se ne avvantaggia, sul romano direttore Trom1>eo, C'Jimi e in tutte le epoche, anra, ·erso di lui. parla anco- net silenzio? Ai;coh:ue. Noi' )tA RIO Cl At ,F I Il tiburtino redattore Petrocchi è scmd~licemera:~ ~ 1 o'.,ui 1 Cch~ ra.: è Ja gics5:1,·o:ce di f!1ildl1;· 111,,11111,,,,,11,,,,,,11,1,,,1111,,,1111111111,,,,11111,1,111,,,,1111,,111,,,,1111,11111,,,111u,11111,,11111,,111,,,1111,1,11111,1111,11111,,,,11,,,.,,,,,111111111111111111n11111,,,,11,,11111111111,,,,1,1 11,, 1,,,,,11,,,1111,11111,,,111111111,111, cerca I essere ~,111 e a n· seicento anm pnma, ne 1· 1to, confonnando la 6Ua csi- ce c,~e cli,·cn c. 'Dunque che p k h d l • • n enza a. que:-l'csistcnza, la cosa cerchiamo in Pascal? · i~:c~?l~c~i: ~:ti~~,e:\:J: ~"~\Jii~~~~~à 01:\)C~S:~ ro osc o e · VlaBg-- · ·O la leuzia. Puramente cd e- ;\la -un cristiano è uno che . ... ' I) ', Httamcn~e. egli ~ vn frµita· esce deliberatamente dalla · • ' · tore dcf Cristo. ç,crto ognu· storia e che rinuncia a quc- . ·• . ' no è. na!ICcndonelle case dc- sta. s~prema tra le follie e 4e • Xcm oonoJco nc•sun li- Jil1e, mi deciderei per pure ammiro come uomc., dì pc,i risp$'_nde: . e h1du.bbJa- ~H uomin i, ,uomo singolo e delizie deb:a nostra narura, bro che eguagli quc stCJnel• l'Ila/la.... . cuU1Lra. BcrlCJ ha una nar- me"te noteuc,le: sopr11tuuo carau eristico, ha un ceno .il ,·izio del pensiero e del l'f:1rle df servlrs! del viau- e Ha cc,nc,sciuto a Rc,ma r~zi.c.,"e scc,rrevo le, ricca di per quel ~ rioua~a .scrlt• ,anj:!;uc,una cena psiche, un ca 10 • d gua se . gtCJ cosi come 11 romanza qua_lche scrtttore e letteratc, r,so narr.ze emotive, come tc..ri cc.ime Henungwau, certo nt1mcro cli poisibilità n ' e 51 ~ \ rr mè storico si serve <lclla sto- ztaUa110? •· sta anche prc,vando , del re- Stci1tbeck, Faulkner, Co– menta ,i e perciò anche ~- prc 1 a "' 11 111 e 10 c e 0011 1 a v ropositc, dc Gli Asiatl- e Ccrtr,mente. ar1che ,e st o, il vastisdmo successe, numquc, vi 'sc,no delle grc,s- . d· . ·. ne tempo. a un essere c 1 c cl di Proko sch . E Pro- ,10,i mc.,ltl: ma mi pare che cditc,riale e di critica che se diver,ità di ouni aenere ~mmo iventa c~is~i~no se· 110!1 è _nato da!l'~omo. - la kosch stesso, dei viaooi che Rc,ma non sio. per la vita Il delo rosso sta rlscuoten• che non pc,tram1c, m0i le$se• cond_ole w c. ~ 5 ibil1tà e ~~ cui u~,c~ amb1Z1<,>_ne e ~un· fa - e deve averne /atti lcttero..;a italiano , un crn• do proprio in questi gic,nri re ellmi11ate, e che rièntra- nuo,c neccsma della sua. ,1- quc d1 ripetere g.1 s1css1 at· parecchi - st sa servire: proprio in Am erica». no 11eL ouadro cc,mplcsso ta - po!ren~n~o anche du~: ti e la stessa ,•ita di quello. per sè, oltr e che ver i suol e Cc.isapen•a, l,1 oenerale dei rapporti fra eurouttt e ognuno e cnsu ano nella m1· Ciò che lo distin~uc e che a libri. E' difficil e - per e della situa zio ne della no- america,ii . Ln gener e, si &tir~in cui lo può_essere. ~· noi sembra cosl 'importante, sempio - inclovlt,are che . stra narrativa conlcmpora - ouardff all:America come ~ Il 11 dramma un1vcrsalc d1· è quello a oui eglt ha 'l"mun· coli è am erlc:0110· tm lnol e- 11ca 1 »· un 11urauuto, una specie di , iene dramma panicolare, e ciato, mentre alnnenta !Il sè se parlato senza cmle11zed1 « Fc,rse in Italia st rlsen• Paradiso da desiderar,e cc,1t I quo!la che era una neCC$~Ìtàquesta espressione che fu già sorta, una vasta cc.i11c,sce11• le della scarseztc1 (almer:u e.ioniJc,rza· si cerca di aup- c una "'oca 7 • 1 onc ai:soluta del· • . 1 za dt luc,oht e persone , e numerica) dt una tradtZlO- 111iolwr e agli am erlcmu m J'u d·,,· . . prom_rnciarn una ,o ta c.P!"0 _ &c,pratut to ..- una se.irta ne narrauva; e /or se Il tent• oun• cc,sa, dal mode, d1 ve- c~mo 1 1 iene nc~~maifah nunc1a 5 ~gn1 ,olta un crm,a· di amvi o cquHtbrio menta -i peramentc, letterario italia• stire a quello dt scrivere. E ~ 1 are. : 1 ca. sqmma. ac no: (( c1gneur, Jc ,·ous don· le, tm Jomrnlar dl oiudl::i · "" lia un carattere maooior• q1testo è un errore: specie e un mm 1c1S1a so\Tano ;\la ne tout ». prccis,, acuti e sens ati ,,,_ me,lle lirico che prosast,cc,. nel camp c, della lettcralu• è cr:is.t1ilno non perch~ sia In Pascal noi assistiamo sieme, pos so,,,, confondere E certe, però che pt osa e ra. a1tclie cn America t1u1i mus1cma, bcnsl perche ha a!la lotta cora~giosa del cn· sulla sua na:lc,ttalltci e far v uesl.a deu<,no ma,itcuere , mancano i yuai . Lo $Crittv nella rnuS.1ca espresso. il se- stiano coniro il filosofo. il p('n1wre maoa r, plu a un loro co,1fi1ti: la poesia nc,n re, è vero, v• oode, m uen ~- ~re10 della sua adorazione e ra ionat e I ta l'uomo europeo. ha b1soono cl.isplcoare, men • re, cc.i,tdtztom materraU tt:• ripe1uto m e~~ala. ,·eg:ia del cÌ ~ '6oo r · 1 1 cF ,· 1 dire Prc,kc,sch parla pacata• tre la prosa deve esse re_ lattvam e,ite 1ntgltc,11. ma Cn~to. . . . . . l'~omo s~o:ico. cche ~i inscfr mr11te, cc,,1 . lrute::a non ::~tt::Or~ic~r;':~~ta in ogni ::;,:~r!~e d~~~~,' f~~~~:~i ~ Percio e aso;a 1 dtffi~ilc dc .;ccnella ca1cna d1 spin ti che mc,notc,,ia rr/lette un poco Questo ci port~ a parlare corr!LZlone che sc,no ora tut • tci:mmare la. ,;m~o~amà e. la , i,-c su questa rna dc: mon· ~f;~' 1 /a~,i~ • e ~~:0 '[:: 1~/~,~~ de, caratteri oeneralt della t'altro che rari Si può dlre md~{j3 storii'add~1 _i;,cns1en do. e rice,c dagli amcnat i frase w1! :mro lo su ci.u I•' J>H0 1'0Sl: H nostra na rrativ a ~ c,qgi, co- che ,,, linea dt massima che e e p~ro e_ e, p1u ~ran· e trasm t a· Ùcccsi,o• in- 1 t' 0 , 't . sl cc.imeseme, veclutc.dat pub-- al momet1to stesso m cu, d1 ~pmtt cr1ma111, perchè ". 111 e 1 1 e,; 1 s • r! d Hl ennatc.i i 1 11e"3s~r.o tn tro cosl esclusivo cc,me fo bUcc, di oltr e Atla11dco. e A uno scritte.ire rmz.ta dclrbe• o~nuno d1 essi ha risolto pn~ ~:ns~crf1ng/:~~t~ :1 7.1 mo' ~t'::ie ~~[! c~~ar~uan~~t~~; f• t~a::l~~n~:c,'n ~~rro,t per questo proposit o» dtce Pro- ratam.cnte la cCJrsaverso il mj d~tutto, \ 1 .~ 1 'ro~>INna di tl\Ì inc~auriéili d 1 canto e <1uando Pl'r moderare le c. ,':osc11ttc, Mc.irav~aa c~°ccir. ~gse~/;:i-'7>~:;e che, ~e~~ :,uc.c::~~u;~°,;'!er~.~~~~tav:~~~ :t ,e a.. d • mca~mc nlt di gloria: JI cn.;1iano è co:ui vc,lm:.t~m <.U <lue nunuscoli Unoarcttl, Pra.::. Fra ' ro- gra'~de varletè1.a :i-e~,~~aiJ: e fl progre ssivo 'dcterlCJramen– d~,e q~m. I r.rcuar~! ne e che sa rinunci:lre a questo uatttnl che voltcg(Jla,io nel- numz icrr, Ila avuto modo di di. interessi e la presen"a lo dl'lle sue vere qualità imensioni < e a ~to~ia ma mo dolce e pone -una coro la Slan=a· a,,prezzarc ,nc,ltc.i Aforavia . di molte vérso11aUtd dc,taÌe letterarie. flo llvwc,o<J. nou è n.~lla d1mcns1one dcll a.nuna . n:l di ferro sul suo cuore e Sl,n o stato due a1rn 1 in d, cw nu hanno colpito se,- di sensi bilità e dt abilità ar- che l'cpts odio prmc,pale e n .c, a.nd ~ in qual maniera ~ \la ,I vero clr,unma eh Pil· Italia• mt d~r e e. la comr prattutto clue llbn. Gli In· Ustica, speuo si ,•IScqntra ptii evidet1te d! que sto te• con qua .e dolore quello spt I l:il'O abbastan ..a. Oliò su b1tCJ chffercnti e Agosuno Ho cc,me una manca, iza dl vita 1wme11c,, che spesso porta POETI PARNASSIANI: LECONTE DE LISLE I CANI URLANTI Smorzato avca già le sue fiamme, il sole, nei flutti mugghianti. La mula città sonnecchiava, al pied e dei monti brumosi . E contro le buie scogliere , lavate dai nembi spumosi 1 il mare avventava, ululando, i foschi suoi flutti giganti. Rend eva più vasto, d'attorno, la notte quel lungo ululato . Non un sol astro luceva nell'ampir, squallore del ciclo. La pallida luna soltanto, squarciando dei nuvo li il velo, siccome una lampada tetra, oscillava il suo volto accorato . Afono mon do, percosso dal ma rchio di un odio mortale, rottame d'un morto pianeta disperso per l'etra dal caso, lasciava cader dal suo cerchio, di fredda caligo pcrva.50, laggiù, sull'oceano polare, quei suo luminlo sepolcrale. L'Africa immensa, acca'iciata sotto il peso di cieli vampanti, (d"ombra avvolgèndosi spessa; e, tutta, in un'afa di bruma), i falbi leoni affamava, pel v.sto sabbione çhc fuma; e, a specchio dei laghi, addormiva i suoi stormi di bruni elefanti. * Ma lungo il frangente riarso (tra lezzi pc.stlfcri,orrendi), in mezzo a carcami di bovi, fra schcltri di rosi cavalli, un branco di cani randagi, pili macri di biechi sciaca11i 1 protendono i musi, • in un coro di lunghi lat rati tremendi. In cerdiio rattratte le code ben sotto i lor ven tri anelant i, con gli occhi sbarrati, - convulsi di sovra alle ·ampe febbrili - urlàvano in gara all'accoscio . Immo ti, fomèlici, ostili : tratto tratto percorsi, nei corpi, dal guizzo di rapidi schianti. Sul l'aride schiene scrosciante, la spuma incollava - per giuoco. le séto lc dur e, che l'ossa faccan scat tar su, - risentite. Allor che sul branco, aggressive, balzàvano !'onde crinite, stridévano biandhc le zanne, brillan do entro fàuei di fuoco. * Dinanzi all:1lena randagia, ravvolt a da tetri n1ia'imi, qual m.u sconosciuto tormento, sul lido affoseato dall'on'de, parca forvi piangere un'a nima, per entro le sàgome imm onde ? Perehè mai gemevate - e in qual modo I - sgomenti sinistri fantasmi? Non so. Ma, voi fiere ululanti laggiù contro i lividi scogli, dopo il volger di tanti mai soli, che più non vedranno un'a urora, daI gorgo del buio passato, io sento persistere ancora quel lungo gridar disperato dei vostri ignorati cordogli . L'ALBATRO Dal Capricorno al Polo, per gli spazii infiniti, ràntola il vento, miàgola, Ila fischi urla ruggiti, Balza pei mari bianchi di bave furibonde. Ròtola via, scavando solchi fra onde cd onde:. e le insegue accanito, sperdendo le in vapore . Morde làcera svelle, straccia alle nubi il cuore, in brandelli convulsi, che un lampo brusco arrossa. Quindi, ghermisce e turbina per l'aria intorno scossa, un vortice confuso di acute urla e di piume, che scaglia sulle creste candide delle spume. E, martellando in fronte i capidogli orrendi, me,co la ai proprii stridi i lor pianti tremendi. Solo il Re degli spazii e dei mari infiniti, \'Ola contro l'assalto dei nembi inferociti . Sicuro, onnipossente - rapido e calmo - fiero, saettando gli sguardi oltre il nebbione nero, con l'ali sue d'acciaio solidamente tese fende l'avverso turbine delle rauche distese... E tranquillo - egli solo - fra tutto quel tremare, giunge, trionfa, passa : - e solenne scompare - 'J'raduzlone di Vl~CE XZO E RRAN 'l'E rito ha espresso, coi SUOI mcz· SC,l non conri r so O.m Ull ,l que~to. se <louesst sceolte- letto a 11 clte qualcosa di (' di mc.ivimenti Um'l stati ci- alla curruzlc,,i e dt vcrt ta– zi e ,la su.1 isp1r,111onc. la ne!!.tzionc < e, • 1 ragione e re Wt luooo dove tral:!cc.r-J,,'/10Vittr,rln i e di Giuscp- td che porta ' utta disani- lenti dt scrittori Oltr e a cM, propria nnascua cn~tiana . della ,0!0111: ì.nc, :::.1z1one 1c- rc1c ,t res to della mia vrto , pc Ber to. Ilo trc,uato &t se- maziot1e della vJcenda, Ne,- ,u pen sc, che oli curc,pe1 deb-1' ---- ------------------------.J c,oè m qual maniera s1 è: <>P ~a. , 1s1bE!cd,11!0stacci~ p~o- rmtarr~i incerte.i fra la Fran• condo pitL umano e me no ta vo questo Je,iome,io an• banc,, in questo momento , f ARERE ITARDATO su ARTEMI posto alla propria gtnialità- pno ma_tcriale dei .suoi dia· eia e l Italia ma Jc,rse, alla intelle ttual e del primo, che che nella pitt!'ra. alla Bien- guardare più che mai a s~ Non si può capire ia ~ran· r1 e del.e sue premesse. Per e ~ nale dt Venezia, dc,ve hc, vi• stes&I. Per qu~l che hc, po- dczza 51oricadc, ~cni criS1ia·c•~crc-cramcn,c cnsu~no e· ] CAPR ICCl l)f:L FILOLOGO / sto de, ouadrl Indubbia• tuta vedere, I Europa t in • m ~e non si pane proprio d~ ~::r~of~c;;~ :~~~e;~ 1 ';ù~i~in~ - ,. --✓ ~"u~~/: d/i{;;~dj~e::r~!'le, :1~ :~~n:nt:f::t/a~/1/i°~a~1::.! Nell'~gosto del 1944, fra i mlsla, ciò impor~ per la ~ re asserito rispetto a~l'ani- qucsto concetto che potr,1 . . P , po , ~(! H I◄ A l I E F AGJOLL c&s overi di c,nte utc.i di tramc.it1·o di queste, cc,n- clis,1stn che segnarono la dimensione conosc1tlva che tica solo per finzione dialet- ;ipparirc banale ma che ;i me uc:1 e pc~1colosa che. i amo- '-' .J ~ , :J:nan~ PE ' cc m ~ p~va• tinente , Anche in Francia battaglia di Firenze , andò di· aggi.unge o accent ua nel suo tlca; diciamo che rincluslo- è apparH>d:. una imi><:>rtanz~ r<:.c ~a s~1cn1a, perch~ for~ _ Caro cd lllu&trc direttore, , lesse ~n DllS~ocdel~a deco- ho trovate, una cCJnferm a a st rut to a BC?rgoSa11Jacopo st.."lto presen te: A rtemisia l! ne nel romanzo ciel roman - cHrema: che tra c~~l e s::hpiu d~lcc. Ja for.ta ~ 11~te m, sc11to 10Udnlc ('Ot ,19nor Pino cardi Gtua se non rll::io,ic, quanto maJ rafji- questo mJo punto di vist a•· Il man oscn tto che Anna Insieme_,propno con funzlo- Z? del recuper o, P.C-rdefinl- !piriti comuni dd mondo re e 1I dcn!onc d~I. csprnne· nel fiero dispregio dciln • roman.:rrln 110.slranano~cenl~.sro • nato ed esperto ma che .d e Dc.ipo il sucess<, dei suo l Banti~come da anni sapeva- nl spenmental!'"ente separa- z1one propri o dl questa se– non ,·i è nc.;suna differenza re. Per a11111 e anm della sua (dice che Il Demetr\o r:anel.l ~ tngiustamenle drment,caro: risc.ilue a scapité, del mc,vi- Asiatici, quale sarà il suo DO gl1 amici, aveva compo- te, og~c~to e s1rnboto; _pe~ conda redazione, chiarisce d :mportantc • e'.~ <li digni· ,·ita e-gli non h~ fatto altro .sarebbe _1ac1fe dlmoatragh che -no~ I vero nulla~, almeno me,itc,, della vitalitd delLa prossimo lib~o a essere tra- sto sulla pittrice Arte~lsla na cs1st1ta,~rsonagg-10 fat· nella l~ro vera natura di per– tà'. ciò che ~i flistin e è an· che queHo: esprimere la real nel fa&t1d10~e :'' sr11tc quando c! si imbatte ntll us~ orbi• immagine. così é for&e un dc,ttc, in Italia? 1• Ce.ntl leschi· In_tre anm I~ to. personaogto da .fare e, sonaggto e il romanzo, non cora gu ..• t:\ umana, nelle sue miserie trario di tcrmm, tu11IC1o screnUfici. A11c11·10 non m, tento pocc.i per la letteratur a: e Propri,, in questi ultimi animosa scrlttnce prese a r1- una volta che fu. d1strutt~ solo in quanto presenti per- . nat\1.r~·carat~cre. 1sp1_ nei .:.uoi audi ncl'c sue dr JXIU(ir lise-lo t'u110.11cresempio. d.l trachee per esorago, .,..,,es&c, Vi si trova un atteg - temvl l'editore Bc,mpiani ha costruirlo; cd è il • roman- personaggio da_nfarc. O~m sonaggio e romanzo qui-ed• razion~.. m ... mo; ciò che •~ d r,. ~ .~• . ·d. · .;ti _ di ,~rlnge per rarlnE;e; e m'irrita il chiamar legume ogni oiamento che ha una st rana cc,ncluso l'acquisto del mio zo ~ che sulla fine del '47 è ipotesi suJl'ori_grnalesarft il· ora, ma In quanto credi dl ugiiig lia è qu~,ch~ cosa, d1 e ,zie e nei ~1: 0 1 1 ,is~u. 1 : acn, rc di verdura ,1, romc si dice nelle •carte• delle trat- pare 11 tcla cc,,t L'opera Urica: rom!rnzo Storm and Echo, uscito presso Sansoni. a te~~- Jegituryia; ma e indubbio che tut t'i person;:1ggl e raccont i a:r-~outo. Quel\ani.imo do ro e questo cq~na e, ~ per u. lorlc, • co 11 torno •· Q11at1~0 110iquC"t.tisvarioni 8~110 dt mano la ricerca e il uusto del ge- che san} pubb licate, tra bre- po per apparire li frut~o p1_uArtc1:n1apers_onagglo da rl· della Bantl. c~e sale d~l~ore e \>Ortarn· ad uno st~dio. dcll 1.1~mo. e lctrcrarla. f1n'11tlocn:a s alisott,o·tn pro11rlo au o8so. pcrchd sto, delta minu ta descrizio- ve. E' un roman.zo di am• nuovo e attraente cieli.anna- fare 111eora~g1a ~ rl!evare _la Artemisia sotto luce indi• c: _e_pcm1cn non è. per il a un cles1deno dcli ~omo; /'lmprop rictd ,,rr,ulc _un tal quale valore documentarlo , ne di es•o. 3 1 che alla fine bie11te africano: la storia di ta: sl che uon sarà ma1 trop- parte di Artcm_ls1apcrsonag- retta, ecco un tema che par– Cr!~uano. c_hcun tardo sin· Trasportai? dalle k~! dc: uri'l,nportan:n p(r co,, dire pedagogica. da &u.scaare una è come se avessimo davan• u,!a mc,11tari11ae deoli Uf!" po ta_rdi per discorrerne, .a gio da fare: d1 ~ui la r,o~• rebbe ben omogeneo ai gran– ~hiozzo de.la natura: ~cnia- canne e~h getta,·a giu pa· pcr ts~•ma rea:lo1te. ti un. oestc, lmmc,bilc fisse.i mtni che vam tc.ialla sua rt- esorbitare come ra delle più scita del fatto d1 Ane:nls1:t cle strumento conoscitiv o lit:\ e crimi na:i1:t per lui si ~ine perfrt1C di prosa fran· Come r1uella C"hc. ricordo, ebbe iuooo tn me quando. c<J11oelato. Un oesto 'cc.i11ge: ccrcn. •· Prokc,sch non vuo- s~rettc. e cootln~cnti occa· distric~ta per pa~est J'nr.i- della luce radente fra le te– equi\'a-lj!"ono,Al di sopra di ccse. frasi macm>se come i ndo/csccnte. nel COTsodella letl ura del Otz1onartodell'Omo lato , . è un'lmmaoine che le_,,evide ,it!!mente, dire di s10ni d1 gusto e d1 moda. bra dalle ccnfcss1oni della ucbre dell'atclJer, della luce 1 utt i i ,•it.i e di i un e le id~ cicli e ,.rjdc, :icute come i Setvatlco. oluns.l nl/<1voce • 1l mo r vatrio • : e t~~':lal ll 1/ spesso m.i ha,mo de~tato ptu: ~1on.rima ne che atten - . Codesto di bruciamento e scrittrice (u~n m~t11) pena costrut tr ice, Inventato dal J' rea e cercherà ancora \'Oli dcUe mosche· la comw 1./brovcrC"h~ d c/111iota, <1ce1 C'ereallI fagfo/1; e se11tu tn. -mc la certe paqme di narrattva ~. dere li libro . d1 restauro snrcb lJe mero che animo), 1 suoi dlaloghl sommo Caravaggio. e perciò Cf 1.cc_.· e del C;isio La nica?.ion q t'd'a·n a per rN:c mdioruJla dc! nobilissimo ora110, e dell'aven a e dei- ~:~t ?rokc,sch sJ feMna e rl- hitantc, Prokc,sclt mi dice aneddoto, e da non citare col fantasma di lei per l via- fulcro della culturn figurati• i 1maazion. · · 1 tu· · .e .~ 0 1 1 ' a er. . . L'or-:o rhe mfa madre m'aveva insconato a be11detcrmtnarclpete nuesta /ra se, come ri- che sta pPr !]ar-!ire di nuo- ne::,purc, o at massimo per tett i profanali attorno a Pit· va dei Gentileschi Ma la– Eua ,·olonta non 1_>rcicnde .0 1• ~ssaipiu che ~ecessua di e a d;•tlnguere. sen-:a dubbio, non si pul>pretendere eh~ ~ p ensa;idola: e A Jro:::en ue• vo. Il vfoou:o coilli,tua: e rendere un omaggio esterno ti (dove ancora potete am- sciata questa brilla~te ~ eta• impcni-at_o ma, s! _raq:oghe e!~nn:erc u': pensiero, necc~· $C"Tiltore 81a vn-&ato In tutte le tclt'n=e (eppure ce ne sono sture». co,1ti,111eranno quindi, pre - al più chcmaschilecorz.ggio mirare le tele che la Ge.nti· fora, è forse più itus to asso– guj pochi, can.d1d1lincame n· ~ 113 d! e"'P.nmer~un _uo~o - tanti, ;_ piri dtll !Jtnti, che po~seoaono lunghi elenchi di belle e Quale pensa che sia la sunubih~e 11te,anche i libri. della Sant i, se esso non ri· \cschl dipinse, certo a poc'li clare l'atteggiamento della ti: e chi non. rnre_n<~c questo :\la gi.'. Ian~cnz1one.1ron1~~e df/fiCllparole anche d'uso tecnico. per cui davuu~ st chorta tmpor~anza • chledo poi La de.1tma:::1oneQuesta voi- sultasse integrato alla st.rut· pass1 dl 1i!itanza_.per la _cor- S..1ntia quegli eroici quanto non intende 1 ! .cnman.o, pr~nk _ne;lc pagm~ p1u c~dtt tota schmtla g.iloppat), mo che •!a cos~ discreta d~ cdell'rnflu~a etcrcl,lata ta t: _Marrakech, Marocco. tura stessa del tlbro. A J>:8,C· te granduca!e),_11 suo d1scu- intellettuali tentatlvl di pas- La cosa è c,·1dentc in Pa- pcrfcu c 111d1c~ che 11 suo !J'rar L'ostacolo quando i! verbo non gh suom molto Jomi. dai narraton americani sui No,i '1'1man~ che aucurare te ogn_i curiosità filologica tere sulle aztom.da attribuir- GI ·\ ~F R ·co . . EC I Che cosa e~li ha da10 cuore non tr,onfa, ·a, e la ollart•, qut/ito. ,1, ,, pul>prete,,ac re. Il .st10 . loro cc.illcohl italiani?,,, buun vtaoow. _ che sprn~esse a con~cttura- le•Se tanto abb:":'r;o\·ato nl• · · ~ ---~ONT INt al~· storia dej mondo? Nu} Cra$Csj spezza, la lingua si GLU IB.:l'rI'lS '.rA VIC:UU Prokosch ri/leue un poco, RENZO 'l'IAN' r~ lo stato primitivo di rlrt e• la nuova Arte1rns1a, può es· (f',,oulinuoIn !!• i>aglno)l ca Gino 1anco

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