Fiera Letteraria - Anno III - n. 22 - 6 giugno 1948

LA FIERA LETTERAJUA Pagina 5 ' ~ de @haieJJ-: DISCORSO UTILE sono tanlo ev-identi nella maggior p:ir. te dei quadri moderni La gente ai è l3)mc111c ahi1uota nlla brull~za m pii– tura che ha finito con il considernrl:i c1un.1iindi.spemnbile. Spe-'to si può 06. ecr,are pr~so le pcrsonc che éi occu- 1•ano molto di 1,ittura moderna. che c1uan.lo si tro,ano ùa,•anli ud un qua. dro dj buouc qualità. bene eseguilo e contenenle uno ind·iscu1ibilc ,-alore pit– torico, .uanno :cinc e non C!primono 11cseu11'opiuionc. Si inso811eltisco11 0 per il fallo che il quadro pi11cc a loro )in. ccramenle. L1 lunao :1bitudino di ve. d<.Toquadri e discp1i orribili. che però \'Cni,•ano loro 1>r08cnlal"icome purissimi capolavori o dei quali ,i chiedevano prezr.i elc,·alissimi, ha tolto allo aud. dcue J>Cr1ono ogni fitlucia nel proprio giudizio, Eaac hanno fi11i10 con l':ivcro E ancora biaognercbbe in5cgnure a lulli quelli che, pur non eitSC11donr1is1i, si intere,.:-ano O 6 i a,,,,,icinauo affar1e. ebo bJi h:inno occhi 1,er ,edere. che eMi h:inno un cenello per pe1bare, che ei– ~i ~ono degli uomini liberi che pouo– no. anche 8ulle <1uei.1"ionidell'arte, e. ~1>rimere libcramenlc il loro pensiero e che quin.li nulla li co6tring:o a &01to- 111e1tersisu1>inamen1c alla dill:itura doL lo snobismo e del mercanlilismo inter. n.:iztOnali. Co•i n,:m ei ,•ctkebbero più 1u1ti quei disvazinli o <1uelle di8grazia. te che a certo mo5tre di 11it1uro moder. na non ,;anno cosa dire, 11011 &anno cbo faccia hre o, per- ,alvor,i, si rifugiano di~)(,"f'at11men1e11cllo ch.incehcro nei p,cl. 1ogolezzi o nella mondanità o finiecono col ,tare con le spollo ,·ohole .11 tulti quei u capolavori • che la Galleria li - -- La Storia c'in1cgna cho malgrado le difficoltà d'ogui ~orla rho l'uomo ha sempre incontralo ~ulb Terra. malsr.1- do le lono t'ho hn do,•uto tempre so. stenerc, 11111lgrado i foti av,·en.i o l'in. compren~ionc o la malvngitù cd anche l'in lilTcrcn1.adei 1>iù, l'1111111nitù bn <b. lo un numero notevole di filo"ofi, d'in– ,·cntMi. tli nrtiiiti, i •1111ili con 111 loro in1clligcnr,11, le loro ca1)ad1à cd il lo. ro fovoro, hn11no rrculo 10 grandi cui. iure. Per quanlo, 11crò, un uomo aio ,:c– •1ialc il euo cen•cllo ò limitato. Un uomo rmò contribuire allo avilup1>0 ,toll'umnno t.a11r.-e, m11 può (:iro ciò ~o– lo grodatamente. Le fjt'andi conqui&lo dello €pirite &0110 ilalo creale dal fa. \'Oro ed il contribulo di più individui. lura. Ai tempi della tradizione gli nr. li \'i è il JM"ofcs,ore Jung, famoso p;,i– tiati. con b conosce111~1delle com1ui5te chinlra eviu.cro, dei loro padri. 1>0s.sedcvan0 una .olidn Il Jung ba i,crillo di,·eui &aggi eu bn~u che permcttc,·a loro di foro aem. <1uc.ato p,-oblcmo, Egli ha fono un'..1..:- 1,re nuO\'i p.,ssi VCl'80 b pedcxionc. curala analisi dell'arte mode,-na e, so- In arte. pili che negli altri (c,-101110-1>ratullo dolla pillur:i mo.le.ma in rcla– ni dello SJ)irilo. In continui1à della tra. ziono con tutta la 111en1ali1.ii de l noetro dizione e l'at1accamcn1 0 ad cuo, &Ono tc111110. li profe~&oro Junb uherva come lo con.lizioni essenziali 8C11zale c1unli 'il la10 pili c:ir:11teristico dell'arte con. l'arlc w:irisce ed è dO&lituita da altro 1cmp,ora11t-a è il suo lato 1,atologico, t:d nrnnifesta1.ioni che i;i chionmno «arie» affermo di cono8ccr 0 questo genero di m:1 cho con l'arto non honno nullo di 11ittura 1>oichè CASO non e una novità comune. E' ridicolo e ingiuriOftO per J)(,T gli 1>Sichialri. J"\'ei manicomi - l'arte, pronu~ciare la parola «arte» 11 dico il Jung - &0no i:em1wc e&i8lite proposito di tutti <1uelli aborti dello queslc forme d'arte. Il fenomeno de). spirito umano che ahro non &0110che l'arto moderno è molto inleressanto 11cfos1 i fenomeni della deca-fen'-3. del. p<:r gli &eien7,inti o merita di esser stu– l'impotcnzn e dell'incapacilà. clic re. diato 1>0ich\l e...so è una conferma dello ,;nono nella nostra epoca. ,toto palologico tnnto del noslro Ee. colo. <1uonto dell'iutelleuo moderno. In 11unnto alle J>rincip:ili cau~e della decndenz.a della pi1tura (decadenz.a che oui è .arrivala ad un punto tnle, che non è .11ffat10 C!agerato parlare ndJirit– tura di colln~o) in quanto alle princi. 1>.11icaui:o. dico, do,·o (fui citare al. cun,. 1•:arti del aaggio intitobto: Con• siclert1:io11i 811lfo pittura modrrnn, che la &crillrico hal>ella Far ha pubblica– to nel lil,ro: Commedia dell'<1rtc mv. der,m. Ecco c1ucllo elio dice Isabella 1:·ar: Il secolo 6corso. specie nello primu metù ci ha dato dei capolavori in tutte lo arti: Domlo viene dun<1ue 1111es1al,ruscu decadenza? L.'urn:111ità ha J>l'odotto in <1uesti u}. limi -secoli lropJ1'"iarli&ti di genio. Una f>.'1usaora fatolo o questa 11ausa, ~r ~ur caso o per volon1ji della n:1tura, e .,. coinci11:1con un 111omcnt0 della storia in cui a\·vermcro im1,or1a111it.simicam. z;..~~~,:~~,. l1iamcn1i ,ociali. - I I 111111i, re cJ i princiJl'i. che. nel fJ.IUato, avevano fatto gli arbitri nelle A.doratore (?cl pa.s.sato. ,1 0 IChirico non ricalca ca-to i mode'li illu&tri come un :trii, furono gradat:imente ,ostituili ,lai Douerui: arti&ta uiuo, Ji voi.se cli moduli solenni per man.ife.stare un .suo per. borE;h°'i eh... cominci;rono ud CM,C:re i ,onaliuimo u11time11to ,,ell,, nawra. ln que&to senso Ji avrebbe torto a citare prir•ci1:-i1lice1ima1ori ed acquirenti. Na_ un mo pe-iodo "meta/i.sico ,. . divu.sr, e .staccato da altri periodi antecedenti tur:ilmente, i nuovj collez.ionisli non e .succ:e.s!iui. Tutta 111pilluru di de Chirico è metafisica: la v«chia cOme la poterono Ji punto in biancc, improvvi. F111ot.,q. Se egli ha abba,ulon(lto le e&1ciorità dei monichini. delle MJIUldre- e Mrsi eono&citori d'arte. Per ca1>ire "e– c/e//e meridiane nelle grandi pia::ze de8f!Tle, non "4 uuato di mirnr dritto " romente il valore di un'opern d'arto quella magico •• rtaltà ultt>riore ,. clie f)Qne felitemente wua la .slUI Opff'a di bi&ogna anzitullo pouedero un senso Cézanno è 11:tlo un pitlorc incapace m:i un uomo onCiIIO, molto più one. slo di 1:inli c~onni:rni ,cnuti dopo di lui. Egli conre~a,•a infjCnuamen1e l,1 sua incnp:tcitia: -· u J)To,·o 1111:1 piccola sen.rozione. - soleva :lir,. -. ma non so come esprimtrla. Sono come uno che abbia una moneta d'oro e non sa1>1>in como u!nrln _, -. Non bisogna di111cn1ic11ro clii', c1uun– do Vollnrll <,-omindò o lanciare lu pii. tura di Cézaune, la 1e11t,. era 61ancn di ecccssi\'!l dolccr.z.a e di bellezza di cani,· 0 gu~to, Ji tulio quel surrogato d'nrte che ci h.111110dalo la fine del .!'ecolo scorto ed il princi11io del no. flro. Cosi Volbrd ebbe il giuoco faci– le. Ei;:li c:i1>ìche la ,era l,ruuczza :i• ,·rebbe a,•1110un l,uou ~ucte~o 1x-e!•o un puLhlico ~atollo e l'IAnco di foh:t Idi ..- a, Et::li 1mro capi il hi•ogno che unti\•a l'in1ellct1110I,. della .u1a epoca di un l,uon pre1e,10 per manif~lare il ,uo intellcnualicmo. t" che euo intelleuuii. le :ivrel,be clifc,;o. incoraggialo e eos1e. nu10 lutto quello che a,•rebbe potuto dnn:li 1ale pou.ibilitù. Co,i noi vediamo Voll11r I. valida. mente 80.ilenu10 dn uno &luolo dr mer. cnnti incolli, d:ioè clcmcnli a~lu1a. mente 11ei;:n1iviper l'arte, imporre la direziono cho .in ,eguito doveva pren. 1lero la pillurn. I fenomeni nuo,•i np1,arsi iu t:11mo. do nello ,•itn artistica furono: i mcr. canti di quaJri, cito fino ulloru avcvu. no avulo solo funzioni modedlC, ed i rritici d'arle che iwimu non Cllistevn– no ufTalto. I enti di Suinle.BCtwo. di Did<.-rot. di Bnudenlire, 11ono 81.,ti c.u1 isolali. Più che aliro &i trullava di pot. ti o di scrittori d1c nella l<lt'o allivilà i1ueri,·a110 aneli,, «crini 8ulla pittura, @01,ratuuo dedicati ad amici. mu coi non crnno dei critici :J'nrte, lnvcco il critiro d'ar1e. nato con l':irte modero.:,, è. il più delle ,•ohe. uno ,criuoro che, non riuscendo a ~crivere qualche buon libro. trova più facile co1>lGglinre e criticare i ,uoi conlempor::anei. r !f!nH incompN11i trovarono co1i il modo di fanii leuere ed :1~oh11re. So- ,era e 1~itiva. Così è cominciata una corsa frcnetiu dell"intellettual-iem 0 ver. so il suo destino occuho. mu impbco. bile, che comiste a giunfierc :illa .stu- 1,iJità integrnle, unica ragione delb sua c•istcnza. L'in1ellc1tunliemu è strettamcnle leg:1. 10 allo &nobis-1110, fenomeno esso pure nuovo ,. ncgali\'o nt'gli :imbienti del. l":1r1c. Quasi tulti ,l'intcllettu:-,li ed i crilici d'arle, scrivendo articoli u 8Dggi criti. ci ei occupano tli una cos.1 sola: ruibire al mondo la loro c:1paeit.i o In loro intelligenza. Usi hanno tro,•alo il modo di rnccontare nei loro ,critti cose 1almen1e oscure l'he honno finito per non capirci più nulla nemmeno lo– ro. Da quelle fra!i completamente sp.-o,•visto di semo comune, ~ono nati una ,,arie della leneratura modenu ~d anche il modo di esprimersi o persino di 1>e11~are (\e ancora in lnl caso •i l>UÒ r-arfore di pensiern) degli ambicn. li inlcllenuali. Assislendo alle riunioni nci 8:llolli lcncrarii. t3nto in Europa quanto in America, lo con,·ttuzioni, le opinioni, J.. tli,cuHioni. .!'Ono sempre le tteuc. Una persona che ,·iaggin srM&o h11 la imprcSIJiono di 80&n:ire <111nndoa New York ode la 11le541 a frn.se che un paio di settimane prima ha udito a Parigi, a Londra, :i Zurigo. n Milono, a Ro– ma o in un'altra ciltà, fn fondo questa uniforrnilù 1lcgli &n()b& in tuno il mondo, hn conforito loro 1111aspeno di au1om1 pnrlnn1i 1,iù clic di esseri umani. Un uomo. ;inche se semplice. e con 111111 curta dose di vi1ali1à. ha un cen·ello che fonziona, ee anche rozzamente; 'in,•cce quetto è auolularucnte "iclato allo 8nob. Tutto questo dico e principialo verso la rme del secolo 1cor110e •i è ,empre 1wilur,pnto in seguito. E:1 è andala ecmpre crescendo quella curiosa pa•– fi('lne per l'intelligenza. considcrat:1. non oome una qualità 5uporiore dello tpirito umano, ma come un mez.zo uti. le agli uomini 61ip,idi e:I incapacj, n111 1we1cniiosi per .sembrare eccez.ion3li una etrnna opinione. che. cioè, un qua- aveva così gcn1ilmenle i,witati ad am. :lro moderno, veramente Duono, non mirare. può piacere, e, ,e pince, ,'lloldirc 1.ho Se la pillura moderna continua anco. &80 non è buono, che è accademico, ra a ,,i,·erc è 8oltan10 per ~li interc-esi che è b:mnlc. che manca di spiritualità. commerciali di :tlcun.i mercanti d'Euro. Co.ti awiene oni che da,·anti ad un pa o d'Amerie:i, di cui i co,•i principali là ,fai 1.1triJmo e dall'acaulemi.smo. nrtistico naturulc o 1ale 8Cmo. in se. guito, va cohi\•nto molto e per lungo 1cn11>0, 8i10gna, sopratutto. aver ere. 1 di11110 Iulo 80l1i0 orli8lico dai nostri I padri o, meglio ancora. d:1i nostri non- ) Così è nato l'intellcllualismo moderno. bel quudro gli :intatori d'arie 1acciono con prudcnsa. Uli pen&ano che è mo. glio uon compromeueni. La loro p-an– le paura è di sembrore ,tupidi, igno. ranti e non aggiornati, dicendo beno Oi un quadro che C di cerio bruno, '41eeon– do 1'01>inione moderna, ,·islo che loro provano un vero 1>.iucere a guard:irlo. Cosi ,-oJono e capiscono la pittura gli J11111tori o collezioniui d'arte moderna. Wnno a Parigi cd a Nuova York. Però anche quei mercanti cominciano a Mio.. lire che il terreno frana ,otto i loro piedi. ~i corrono ai ripari od aumea. I.ano la propaganda in favore :!ellu brul. t;i pittur:1 di cui hanno ancora forti qunnlilath•i da dar via.. A PariE;i o:I in In•iuera si 8tnmpano oggi n catena le monografie ,u pittori moderni coa ques10 monografie ti inondano le li. breria dol mondo; 11iricorro al trucco di me&colnrle abilmente alle monosni. fio di mae~lri 3nl·ichi e del &CColo ,cor. so; co8i, in uno ve1rinu, vediamo un volume tu Marisso, esposto in mcao a vlumi su Wo11e11uo su Jngrcs, opPUte una monoE;rafiu ,u Cczannc che 11J)Pllre tra monografie 11uCorot o 11uCoubet. La pro1>3!f;an la però nccuaa un certo nen·ori!mo e comincia II perdere le .sia(. fe, poichè la gente comincia ad M5Cr'C 51anca e ad avrrno fin eopra 1111oe1adi onn pilturn brutta o1 addirittUrti ioe. .-istenle. rhc 11ivuol epa<'l'inre per pit. lura ~criale.r piena di ahi e misterioti valori tpiriluali. le imc111.ioni. i pen11ieri. lo creazio– ni, d'uni) 6 cicnziato, d'un filosofo, di un arti&tu sono itali 1mnti di portenz.a per un allro uomo, dcelinnto n twilup– paru nmggiormculo tali invenzioni, tali pcnsie:-i o !ali crear.ioni. Così è evi– dente come, 101110lo 111,irito, ,1unnto il 1alen10. sono de~tin:.li u non esou. rirsi in un tolo individuo, mn a per. fesillnar,i e ~vih11>1>arfii 'passando da 1111 indi\•h1uo a11'nhro, • 11er salire sempre più ,u, sempre Jriù in alto, ,ullu .,.cala infinita dei valori. Le 1r11 lizioni ,0110 i grandi te8ori, 60. no i bttluardi del 1>rogrCilsodegli uo– mini. ,,d è 1010 J>OE1tianJ01i sulla Ira. di~ion • rhe l'uomo può andare a,•an. 1i, r,rnl"cdire. perfezionarsi e contri- 1,uire clJ lli,•amtnto alle con<1ubte del. lo i;pirito. I eecoli. i J>OJK>li.che si 11ii;1acrnno dalla tr.ulizionc deca:.lon 0 o prccipit:ino in lie1ro o 1levono fatal– mrnte 1>rima o J)Oi. ri(ore lutto il cam– mino ,:iii percorl!O dn quelli di prima. E' uonrerlnnte ouervaro come le cui. ture create d11Il'inten80 lovoro dei mi– gliori Ira ,:li uomini, a un certo mo. mculo, quan.lo C!tlC culture giungono til 11111110 l'ulminanto do) loro S\'iluppo, dccarlono o finiscono, QucMo fine, b:,1. ~t'"' cd in~1>ieG"3bilecome il de&tino. è irnmo11rahilmcn10 i;c511itn dnlln decu. de11u1 .i11 "ui. tfegoner:azione e horbario, ~i ronfondono in 11110squisita mCM:o– londu •·he. J>UrlroJ>J>O, noi ronosciamo bene. Cli :ini~ti moderni J)Olrcbhc-ro OHerc divi,i in duc- ca1e,:oric: nella prima ci sono indi, idui cli .,piri10 dccatfen10, do. !ali tl'unn rerlu culturo, ma privi d'un ,:rande talento e d'una vera e propria potcnz.i crt.••·.tti\'a.FA.i c:.crcano. oon il ccrcbr:ili~mo. tli fQFlituiro quelle i;;rnn. di -foti rhc a loro manc:1110. La loro produzione :irti-"1ica con11islc in un ri. peter,i di -"Chemi e di (ormule che lo &nohi,11111difcn Il· ed il mcrcantiliq,,, tfrutla. L':1hr11 rale[lorin e cu111po11ad'un in. siemo d'indi,·iclui i11~eu11i,. ~l'"M<> :d– dh1111ra •em11lic-:idi ,pirito, 'thc hun. no arrttlnto il c:rt'do ialituito clagli :n. dividui della J)firua cotc,:oria. Co~i c1uesti, delb feconda en1ci:oria, tro,·rino forill' e C'OIIIO la In vita dello nrtiila moderno ,. cercono tli vi,•cre e di tirare avanti 11r1•occu1,undosi 11nic.1- men1e di fore un JJO' di cnrriC1':t e cli. menticundo comple1mnc111e j veri ,copi dell'arti,;la rhe sono la crcnY.ìonc di aulcnliche 01~·re tl'arte e non di pie- toei iiurrog:ili. Come ho già detto Io cultura ha co. minciato a dc..'Caderovcr•o lo metà del se<:olo e:eorso. Lo diver,e monife.1ozio– ni che ~ono appur&e in 11cguito col di– iltinti,•o dell'11rtc, lulle quollo munife. slnzioni nato d!l.llo decadenza o venute fuori con una sol,lecitudino vcrnmcn10 eccezionale, si sono moltipl.icole o 11i mohi1,licano sompro di più. Agli uomi. nj non r--iace conf~811re uno disfalla; così ln decadenza deJl'arto è alala prc- 1en1ata corno una «rivoluzione•· Da <1u:1ndo l'arto Olli&le {e sì 'che esiste da un 1,e,:zo) non vi sono mai statti rivofo:ioni in arte. Vi sono 11:iti M>lo rnome111i di 1rnmle fioritura arli1tic;1, oomo il Rinascimento i1:iliano. il .ci. cento fiammingo n 1pagnuolo, il tci– Cento ed il r,Cllccento franccae, e ci 1ono ,Unti periodi di 8tasi. di minore vigore art-istico, ma rivoluzioni mai. In arte come in tutte le mnnifestn- 1:ioni &uperiori dello ,p-iri10 umano vi 80no evoluzioni, ma mai rivoluzioni. Que&la co.sidctto .- rivoluziono• hn ,emplicemcnte condotto a quello elato di completa anarchia che regna nella vita arti!lica modcrua e ci permett,, di eonslalare lo r,t:i,to 11:itologioo o mer. bo80 dell'epoca in cui qucsin fomosa «rivoluziono» l'i svilu11pa in pieno. La ,,er:i causa della cosidcttti o: 1 i– ,·oluzione II in arto è staia In mancnn. z:i di grandi t:ilenti e. in pittura, la Accnnlo :ii cosidelli artisti moderni m:inr:inza di maestria. di quella fonni. vi è ancor:i un'altra catCE;orin <:he, Jabile O magica maetlri:a dei gr:1ndi l:11110per intenderci. sj J>Olrcl,be defi- pitlori anlichi. per dire in altre parole, ntro c1uelln desii arlillÌ accademici, la tra liziono inlefl"Oll:t ha provoe:110 benchi: di ,•ero e propria accademfo ~ia l'irnpouihilitii di dipingere bene. Co· rimn,to anche là ben poco. Questi ne. ,;i è comincialo il masclu.Yamento della endemici, arn:ichè cercare di J)l"OG'"edi- incapacilÌI materiale. Si è pure comin. re e di porfc1ionarti si sforzano di ap. dato ad im•cntare mohe teorie tanto pros~imarsi all'arte moderna 1>0ichè te. .In IY.lrte dci piuori quanto da J>arle mor>o di ~•tre accusati lii Jxu•atismo. di coloro che più o meno ti occupo. Tu110 ciò co111i1ui1ceun 1risle ~talo van di pinuro. Era la cosideu:i • rj. d'inle1Tep:no che ormai dura da diver. \'Oluz.ione » che vomilava il cuhi&mo, •i dccenni. E• tcm 1,o di docidcui a ri. il fauvismo, l'e!prenioniemo e, in se– ulire In d1ina. Per far queeto biso- E;Uilo J•n~tratti!mo ed il 111rrcali&mo. gnerà rimetterci in conlntto con l'ope. Tuno queste &traordinaric teorie li so– rn dei 11011tri1wcdece!llori; di <iuci no. no coocreliuate in una pe&9ima e 8lri predececll<lri che 11apeva11o pii1 di ,,sc,uloarti•tic:i pro<luzione. Si sono noi, clic J>OtC\•0110 heucfiçiur,, della Ira. folli <1uadri mal di!e111a1i e mnl 1li– dizionr, pOi<"hè negli anni in cui vis- pinti, piatti ,. eenz:i f<lt'rn:i. e l'csecu. ecro la 1rndi:,;io11e uon era oucora ,1:i. zione ilei ciuali non e8igeva 110881111:i t:i interroua. Nei 11.m11iin cui la Ira• conoscenza del me&ticre e ncssum1 fa_ dir.ione esisleva 1li artisti J>Otcvuno tica. fn tal mo1lo la gr:111dopillura è unpararo a cono~erc le con1111is1c,lei @1:tlaradiata dal rcgialro dell'orie, loro antNiali, o ciò riv,•cniva natural. l.a decadenza della pitturn. deca– mente, Mn1,o ~forr.i cceer.ionoli e tcn. dcuza che di,•enra sempre 11iù ~r:1vc. è ?.1 che fo1cc nece•~:irin un'ercczionalo :1ccom113gnota dn un':maloi;:n deca<ICn– intelligenzo arlilìlico; <ru«='tt"con lizioni I Y.3 nelle nitre :irli. Questo otalo 1erri. ..ono JJCrÒ O!!if:'iindiapcnsabili. !C vo. ficante dell'arto moderoa ha allirilo In diamo :1111wowirunrci allo g:rum1e pii- attenzione di ,•arii scienziati tra i qua. ni. Per cur-iro bene un'opera d'arte •· 110110nccecsarie una lunga tradizione o 111111 i 1l"llisonzo eccezionale. So n11:li&pccinlisti occorrono molti an. ni di O!!J>Cricnx.a J)(,'f'1>0ter giudicare b qunlitò di uno ~loffa (che poi è unn moterin che cui poMQno 1occare e possono bn1ciarno i fili, o bro ahri cr.1,orimenli, per voder 0 •e b lana o lo 11e1n10110 Pure) quanti più anni di e. &perienza ci vorrnnno per giudicare la quali1à di un'opera d'arte, ove eoltan- 10 il no11tro !t·n~o artiuico ,. la no1tr:. cultura pouono guidarci? .... J borgheU erano un pubblico meno educalo artisticamente. mu otoho più Ìl: numcro60. 1 com1wa1ori, poc 0 Ci!perli, 1(-ntivuno il bi~ogno di ~e p1idati no eui ehe hanno largamente contri– buito oll'onnrchin cd alla confutiione che da più d-i mezzo accolo repl3no nei cervelli dtgli :1111at.Jrid'ano. An. che ,e non fo5'C nociva, come pur1.rop. J>Olo e. la critica d'arte urebbo sem. Jrre qualcosa di perfcttomcn1e "inulile. Infoui tli un capolavoro 11i potrebbe soltanto dire che c•&o è un cor,olavoro; tutt il resto è il se,i;relo del piuoro che lo ha ÙiJtinto. Tullo quanto ,i è det10 e Bi dice' in p:iù a J>l'OJ)OSito di un ca. poluvoro non è ahro cho vun:t lcucru. tura, discor60 inulile, cho non '>UÒ ~pi~garci uulla più tli quanto possi~mo vedere con i noilri occhi. Di una pit– lura l,1!on:i, ma non perfella . .si può, con 1>0che o chiare p:1role, 8J>iegare le t.ue qualitù cd i r,uoi djfctti. o condi. zione lullavin di csscro un ,ero cono. scilor,. dcli.a pittura, o, meglio aucorn, un 1>illore di talento. Di una pittura completamente bruna ei J>UÒdire tullo in 1111:1101.:i fraso e, c:ioi:, che --:ircbbe ,1a10 meglio se tale J»llurn non fos•c mai staia dipinta; così 8i direbbe lull,, <1ucllo che ci 8arcbbe da dire e che potreb!Je cuero di qualche utilit.i olla orte ed allo pcr~onc che se ne occt1- pano. nella loro 11ceh11,e così recero b loro np11arizione i mercanti dj quadri. Queslo nome di mercanti di quadri i, oltremodo 1ius10 per in .licare uo. mini cho non erano :iffatto individui in. namorali o I a1>pa»ionnti dell'arte, mo. se1111>liccment,. commercianti che volc"ono vcndc~e In loro mCl'ce. In &C{lllito i mercanti di quodri dove. \'ano :1vrro una 11:irte impor111nte nella dccn lenz.1 dcl!u pittura moderna. I duo pc-i11ci1,:1limovimenti che ,1IL1 fino cl secolo scorso r,i crearono fu. rono il ,,ompieri!mo. o pitlura accade. mico.' e il moderriimio. Il padre del 1,0111111,..ri~mo è lìlalo Mnnct. Egli è .italo il primo che in pittura M ne. ~lcno la 11101e-ia.Manct non possedo– \'a quella inlelliJen,ia pittorica che in. 8CP,n:1 che, 11cnza la buona materia, non può e~istcrc una buonn piuurn. La buona maleria permette 3) pillo. re di ln,·<lt'are a lungo al 8Uo quadro lle11z3 che que~10 prenJa un as.pello trito. peuo e olèografico, L3 b~Ua ma– le-ria permcne di oltcncrc la lra!pa. renza e 111 prezio1ilà del 1 3 1>it!ura, il bel modellato, I.i pl:i~1ici1à dcli,. for– me. la fu,ione. il volume e I il semo dell'aria che :l\·viluppa ogni cos3 nif. fl,:11r:11a, insomma lutto ouelle qunli1à rho &i vedono nei quadri dei maC!ltri antichi e :li cui O§:!fi r,i è r-er!o per!ino il rirordo. La buono materia perruellu nuche di dure un a11pcllo compiuto n J•arti .-ommariam"nle ,lipinto . ., ver!i. no u fore :11•11:trirccome qualittl degli errori cli di~cfmO e di modellato. come lii 1mò osS"rvoro in 011cro del Crcco, di Coya e di Del3croix, La belb m:,. teria rende l'ahbozzo ce1>reHh·o e com. plrlo, Ncll'altro 1110,•imento il modernismo. di cui il padre è ttlalo Céz:rnne. si è cerc.1to la novi1ò. Si è credulo di !O. &tituire alla grande pittura l'invcnzio.- r cri1ici d'artr hanno inventalo tutt:i uno fraseoloE;ia moder~:i oJ hanno 1•0. tuto vedere, "in certo piHurc iu cui proprio non c'ern nulb da vedere. lan. te cose strnortlinario d10, &e i no&lri i;.-:111dimuei,lri 0111ichi avC&!cro 1,otulo leggerle. eurcbhero stati 1icrlome110 inti. midili, poichè essi non nvrchbero rn11i supposto che In pittura ro~e t:11110 com– plicata a guardare menlre ci-!i pcnsu. vano che fos~,. soltanto complie:1la a fare. Cli intelleuunli hanno ,•isto nei di. ~coni oACuri o.J ermelici dei critici d'arle il mezzo idealo J>Crfor trionfa. l'in1ellcttunlismo 511Jl'intclligenz.a nc e ciò perchè i pittori non erano - più capaci di fore unn gran:fe pitlura. Co@ì &0110nati .il cubi~mo. il fuuvj. ,mo. l'e!pttS!ioni8mo. il surrC3li@mo e In pillurn 11!trat1a. mo di lutti quMti ro. ttidctti 1110,•imenti il &0l0 cubi!mo ha avulo un ct"rlo successo mondiale in– flurnznn:lo. in modo p--rò molto nttta– tivo. l'orchi1e1111ra. cerli oggclli e per– llino le mocchin,. o l'arredamento della noslr:J c1,oc11. fn ftolia questo a!pello di pseudo arie 11i chiam3 &ti1e nove. cento. E' uno sli1c che porta il .egno dclln noia e della bru1teu .. ·1. Pica!~o hu invt'nlalo il rubitmo @frut. lllmlo i diM:p:ni e le ,~itturc di Cézan. ne, Ch·111mù non è 111:110 al111110 il ite– nio ciii' F,i è \'Olnlo far credere ,:he fo•11e. E• ~trito un pittoro meno rhe me-fiocrc, profondamc111c inr:ipace ,. di cui l'inrt11>a ..i1ia è ,1,,111:iliilrncntc sfnll. lata ,l:1 Ambrohe Volbrd a «copo com. merciaie e p(T ronfondcre le idee alla ,enle o 40,.,,·cr1ire i valori ed i canoni ddl11 ,•cm arte." I mercanti di quadri, sin dall'inizio dellu loro altività, si 110110 tierviti dc. f;'li intellcltuali e dei crilici d'nrte 1,cr guadngnore dei denari, 0 d anche i pit– tori sen1.3 valore 8i eono serviti di es. si por farsi conoscere. Gli Jr1ob! senza l!!Crie conoscenze, &erJZaunn propria OJ>inionc, privi Òi t1ualsiasi 1>0rsonali1à e senza una vera intelligenz:i, eono gempre 111o1i tlirC1ti 1•11 U.t!nti dai mcrc:inti, dai crilici e dagli arlifli che. non Potendo basare L, loro attfrità &opra \'alori reali, l'hanno ha. !:Ila 5u1J:i 8tupidità degli ahri. I mor. canti di quadr.i hanno creato dei valori arlificiali in iseguilo nd un lunf;O law,. ro di r-crsuasione. U!i eono riconi ptt.fino alla corruiionc, nei cHi ove ques111era neee!IJ!aria, e 60110 riuscili a vendere delle vere ero.sic n prezzi di Ques10 Wce babclla Far nel ,uo icritto. Io però devo ai;:giungerc che fortuna. tomtnlo ci 10110 anche quoJli che non Ji lo&cinno influen-:c;nre dalla propagan– do modcrni8tu, che ha la sua 1,ode ccn. :raie n Parigi, ma che giudicano eecon. lo il loro pro1irio cervello. pezzi da museo. I e:1.sjpiù corallcrisli. ci di <1uCElapoco nccoman1obile atti– \'it.i sono i c:Mi dello superva1ulnzion e dei ouadrj :li Cn.annc. di C:tuguin. i.li Von Cogh e di altri. Qucuj speculato. ri @ono riusciti a tirar @udelle pilturc e dei pinori eh.. logic:imcnte sarebbe 111n10.impossibile prendere i;ul serio e che in qualsiasi epoca. meitlio educ:ila artislicamonte. earebbcro Mali but1:ili, fuori dallo p.iù elementare scuola di di-1 •egno. Invece le croste quotnlr dni mC'r. canti sono quotalo !Olo por il folto che 1 coloro che ci spccufavano sopra conii. ' nunvano souo form:i di 11rlicoli. mono. fjl'OIÌ, ·liscor,i, in~omma d'nn abile pro. pogandn, a ·foro iniezioni di morlìn11 .il pubblico dell'onc moderna . Tutto le 1oorie o 1u11i i di&coui che 8i fanno oggi per difondere la cosidet. ta « p-illura moJerna u e gillbtificare la sua complela mancanza di valoro arti. ilico, tulli i discor1ei e le teorie, dico, hanno, una t10ln orisine, certo non mol. IO nobile: l'op11orlu11iawo. Poco alla volta aono nati e M>Doandati via via eonsoliJnndosi uno ep.irilo borgbCfC, Uf13 forma di poltroneria che fanno •i cho moha genie oggi trova pnidenle, comodo e fol'le anche proficuo, aceo– vnccia~i eollo l'egida del ntodernismoJ. Infatti ogsi ci vuol moho più corag. gio nd essere antimodcrni@tn che mo– derniJ!a. Si ri11chia.molto meno a fare il pittore moderno, che ha usare tulle le proprie forze cd il proJ>rio inlellctt•> T11110que6IO bluff ,i è ba"alo e si ha. u sulla cosiclcun pillur..1 slilizzala o 111• ,·enlato. Si è cerc:110 di far con8i.stere il valore di la)i pitlure non nei ,•nlori che sono tlali app.-ezzali da quando i f>illori hanno comincialo nd esislere e lino alla seconda metà del i;ecolo .scorto, epcoa in cui e cominciola la clecndenu (i ,1u:rli \':tlori ~ono: la <1u:11i1i1 dcli~ piltura :lipendcnte dalle J.rez.i.otilà della materia, la g-iuslczz.i e la vigoria tlel disegno. la J)Otcnzn plnslicn. (forma e ,·olumc) le finezze del model!alo, In lu. rninosilù e tras1>aren,..3 del colore ecc.). mo i1wecc si è cercato di far con~islcre il ,•olore delle P'illure mod1..vnc 11ell'in– ve111.ionointelle1tualc, ,tell'espre:siono di idee aslr:ine, in straneu.e surrcali81C <• per.sino 'in fenomeni riguanlanti l'i11. bntilismo, la dcmcn1.1, l'occultirn10, lu anomalie &tt1t.uali. imomrun 1>roprio 1,. opposto cli quanlo cos1i1ui~ce la grande 1•illura, che è un'arte concrela. po9itivn, e complclamcntè re..1liuala. Cosi si è finito coll'avere OE;gi degli amatori e dei collC%ioniS1i che non si accorgono nemmeno delb cnttiva qua. litia e della callfrn e~ecuzione che J>CrÒ in un lavoro lcnace e serio 11er progrc. diru o perfo·.i:ionare il proprio mestiere. Negli a111hicn1imod'"rnisti 1i us:1 mol– lo dire che i concetti lra·lizionalisti 8uL l'ar1c sono os:gi insufficienti p"r In no. &tr:1sensibilità o non 1i oonfnnno olio i1111~tudinc delln noslra epoca e 1:in1~ nitre belle cose detto O 8eritte con più o meno furberia. A tulio ciò si può ri. sp,on:lcrc che simili discorr.i hanno un 110l0 difetto. quello di assomisliore un rta' troppo alla fomo!a fo,•ola: IA volpe e /"111,,a, co~ì come i berclli frigi dei cu. i ,ideui rivoluziona.ri della pittura hanno i finito con J'3uomigliare al claSéico be. relto da nono di cui la ea,:oma non ho t • ""'"~.; r,roprio nulla. di rh·oluzion:irio e di J batlagliero. Se 11erò ,;li uomini. oggi, non si ~lu. pi-"'Ono davanti agli OITOri-dc 1 la pittura moderna, e anche \'Cro che non pr6,·a– ' ~, no m:~urm gioia e nes~un r-face.re. Li , __ .. •1 111:rncuuz:1 ili, g'ioia u di ,,iacere di cui ~ i ,orfrono oggi gran 1rnrtc 1Jj r1uelli "he -~~-~:~-,i 11iocc111,:1110 d'arte, ltn fatto nasrere in ).;,--'.~ - _J loro 1111a C'crtu qm1I noio. un'irritnzio. ,.., nu. m1'i111oddit1fo1.ione che 1: rendono inuuieti e 11ui è vcramenlo il ca60 di parlare 1l'i11q11ic1111/i11e modcnw. Il mii;:liM "i~le111n f.',"'r calmare i ner. ,•i di 1:1111i ai,-:i1"1iche si dimenano oggi nul cam110 d,·lle ari, ~ard,bc quello di i11a1•1mar(• loro, am~i di ricominciare ~·I illH'F-Uor lor('I, rumore per lo co~e belle <.• h1111111• In fclicitù di C're.ule. di inse. [l1111r loro che de,•0110 U\"'rc e·I acrre– ~<"Cr1.• ·011ti1111n111en1e il dc~i,l•"rio di im. 1r..1rarc, di J)rOgredìre. ,li perfezionarsi, Anche 10 un quadro pos•iecle un .a. lore spit-iluale, ti tralla sempre di un valore relativo. mentre un c.apolaYOro pittorico, che è l'arle pura o cemp-let., ba un ,·nlore aqoluto. La gran:le pilla. ra è le,:nta :il Genio Univcnale eaaa è il fnilto dc11a ispiruionc artistica e di on Lworo ser.ip o concreto, anello che un p-ande artista francese. Domenico Ingres, definì: unn lunan r«1zienu. Mo, da qualche tempo a quNta porte, non tono più toio a lottare contro lo &faccio dcll:i pittur:i o contro c1uanti In– coraggiano od aument11no tale sfacelo. Ip ogni paese ci 110110ogsi voci aolo. 'rcvoli cho sor1ono contro qoceta peca. donrle che. nel fu1uro, ,nr.i consi1lenta corno fa prova miglioro del lerribile complesso pa1olo[lico che è 81ato il mor. l►9 del nostro tempo. In lnghHterrn. tra diver8i :iltri. lo 6to. rico Arnold J. Toynbce ha . ,,co CO'C &iu.stc e M,·cre contro l'ar1e moderna ed ha puhblic:110 articoli contro il ,di. lagare di ques1a epidemia. Egli h:i oon– -fannnto l'arte modern:1 tanto dnl punlo di vts10 pur:trncnle arti81ico. quanto da quello cuhur:ile. um:ino e morale ... Anche in America, ove i mercanti e gli arfoti modernisli hanno @pernio di poter impoui ddinìth•nmente, è comin. cinta una fono re:izionc. Ro incontrato molti americani che si rendono perfct– lame111e conto che tuuo quel pubblico, che fim;,r11Si è inlerc6!!ato all'arte mo. derna, e slato vitt-irna d'una color,e,_'11o mistificazione. li com,nercio della pii. tura moderna è in rihaSJo in America 0 la mas&oncria doi morcanli corro ai , i. pari; cercu nuovi @hocchi. nuove vitti. me. Ha già meuo lo znm1>ino su nlcu. ni pae8i del Sndnmericn. sull'Efl;ino e penino sull'ftnlin. Paro che 11icerchi di rifilare nel nostro :,atse :1lcuni dri ro. 11icletti capolavori « della Ecole de Po. ri& • di c-:ui la ,·endila in ,\mcrica co. minein a eilSCredifficile. Ma anche :1Nuova York 1 i levano aa... tore,·oli ,·oci contro i mistificatori o di. ~!ruttori dell':ir1e. E' con &T:tnde &Od. disfnzioue che ho leno uhimamentc il 'ibro di Hob,john Gibbinp: « A. di.JJec. tion o/ moclern art• edito l'anno scor,o o Nuo,•a York. L.'nulore, t•hc addita me come un'ante,igmmo delb rinascila in J)'itlura. ,crive con molta violenza e con acuta .ironia con1ro l'arte modern:i e cenlro certi mmci. come il museo , o/ Moclrrni Art di Nuova Yor~. che sane, veri tcmP,li di stupidi1ù •e di rnobi&:ao e che ottengono un solo rituhato: quel., lo di minnrc la ttalute morale oJ intel. lelluale dello gente, Datn <1ul-st'nt1ivi1à a,,.~oluta111e11te nu. gativa dollu maitll'ior i,nrle dei musei di arte modernu, biM1p111<lire che i loro ~l!rigenti non sono all'altoza del loro còmpito. L...1s1e550 coila si 11uò conatn– lare per quanto riguarda i.li organiun. tori delle os,posi~oni ufficiali. le quali Epesso si ri90lvono in fiaschi 1ole11ni . Tuni f!ue.;;ti «funzionari• dello cosi. dcli:, • cultura pubhlica » do,,-chbero

RkJQdWJsaXNoZXIy