Fiera Letteraria - Anno III - n. 19 - 16 maggio 1948

LAFIERA LETTERAR Dlrez. eRedaz.: Via delCondotti, 5- lei. 681171 ROMA 16MAGGIO 1948 - ANNO lii - NUMERO 19 AmmiuiJu~ione e 1mbbliciuì : • Via dei Corridori, 20-22 • Tel. 564.089 SETTIMANALE DELLE LETTERE, DELLE ARTI E DELLE SCIENZE • Una copia arrelrata L. 60 Spediziooe in c. c. po11tale (Gruppo 56 • li) PIETRO PAOLO TRO.MPEO 1 Direllore QUESTO NUMERO L. 40 - SI PUBBLICA LA DOMENICA EDIZIONI DELLA BUSSOLA AHJJONAM.EN 'l'l: nuuuo L. 1800, annuo ron pni;nmeuto semestrale L. 9ò0, nnnuo con pngnment.o trimestt'nle L. 50Q • Estero: annuo L. 3600 - Quota mensile abbonamenti speciali (insegnanti e studenti) L. 150 CONTO CORREN'l'E POS'l'ALE 1/21575 ltedilzioue·milauese: presso Gl\lleria llergruuini, Corso Venezia, 16 - Tel. 72-345 - Milnno PUBIILICl'l'A': comm. mm. L. 30 - edit. L. 20 NOMI SU NOMI nel Novecento letterario Per gli storici del Ì\ovecento let. 1t giacchl: parecchi lra g!i stC~!-i ~u. terario i guai cominciano subito, tori nominati e as!:iai più tra 1;0. sul principio clell'opera, e forse pri. loro che per non fore un catalogo ma ancora: nel!'auo,stCS:,,.O di pre. non furono citati, pur senza ,o. cisarne i limiti sLOrici. Quancl'è che lontà di detrarre al loro merito, !:ii ha ini:1io, infatti, il :--Jovecent.o? stupiranno di ignorare il nome cli A differenza di chi, "dopo avere molti scrittori che erano famosi :-il :tfrcrnrnto c-hc con Pan •a poesia tempo dcl]"Ariosto ». Quale miglio. classica :wcva compiuto il 5,uo 'a. re « argomento a meditare !:iUIt"a. ,•oro e che sino alla guerra del ()00 priocio e ~una vanità della gloria"? :.'era svolta l'epoca romantica che Si pen!-.i che "nell'elenco ariosteo va da Cristo al Baltetio ru.:!lo, ;J. manca. ~iccolò ~fachiavelli, il qua. spett:wa appunto 1a terza epoca, il le si dolse che 'avendo ricordato nuovo secolo: e ben presto con. tanti poeti • lo av~sc ' la3cjato fess~wa che, non e!.Sendo ancora indreto ·... e mandnvn però il suo finita la guerra europen del 1q14, saluto :1ll'Ariosto e prometteva, con i! No,·eccnto non era ancorn 1~0- generosa vcndeLW, di non volerlo minciato n; a differenza di questi, dimenticare nel suo Asi,10 , 1 • ch'era poi Bontempclli nel/'.4m,an. D'accordo: così gli autori cita. tura novece,itista, per Franceo;co ti come g-li autori non citati :1vran. Flor:-i il Novecento nasee " il primo no materia. e motivo di lunga ri– gennaio dell'arino di Cristo 1qoo, flessione. 3econdo l'e-.pecliente pratico che 11a i-est;i. il fatto che la giustilì– a•<;.SC_(!'na J divisione del 1cmpo sto. cazionc finale dei nostri trattnti!,ti rico in secoli 11, ,, ':\la s'intende che, si riferi6C<' alle lunghe serque di 1u. pur entro quei l<'rmini "· anche tori nmmucchiate, il pili delle voi– per Flora « !:i paroln Novecento c;,i te, n 6Cmplic-e fine c-onso)Morio, o empir.'t , 1 o!ta per volta di 5,Cnsi con. pii1 preci,;:amente: iJlu!.orio. Qu;:tl. creti e di concrete allusioni "· che maggiore raggruppamento Eppure: se nel tC.)02 usci l'E'Stc. sei-virebbc ad arg-inarlj e sistemar. tic,1 di Ci-ace.e di Croce si tratta li con 10 spicco conveniente. cd in ,;;ecle novecentesca, che co~a in imporrebbe mohe salutari elimina. appresso non usci e non ~timi er. ~ioni. fic.1ce no,·ità ri firma d<!J D'Annun. Gli elenchi indi7inrii rli<,tribuiti zio. del Pa~COli e del Di Giacomo, dal F!o1 a in di\'Cr'-i punti, sono - artisti cli cui pcra!tro '-i continua a è vero - e!'-enti dal conrusionismo trn1t..-1re in sede ottocentesc:i.. secon. nonchè dall'opportuniMno predi– do \'e(•c-hj !-ehcmi scola~tici ormai spoMi al fine cll tener buona la ..compa~inati? (?'ente. I rnggruppamcn1i e le col. T:lnta ristretlezza è forse in <.lj. locazioni rispondono con coerenza, (lCn<len;,;i. df'!l"nppor1unità di non per quamo -.ommnriamente, al fin,• amplinre e di non infoltire troppo dimostrn1ivo ,·oluto e comprendo. i paragr:1fi sul N'oveccnto? no anche nomi insigni. Tunavia E' un fatto che tutti i nostri noi rim:1niarno del pai-cre che non trattntiMi del No"ecento IeLterario, pervengano al cautcloso complet:.1. da Ga!le1ti a ~fomigliano e a Sn. mente critico cui sono in definiti,·n pegno. giunti al termine dell'jm. de!>tin:tii. Per rendere piì.1 accetta. presa e \'Olg-enclo!'-i a rig'ltarcl:: i.re il bile la loro funzione e servire real. difficolto<;o lavoro compiuto, 3j mente di r(ncalio ai diffei-enti J>.l· sentono in obbligo, scrupolo o I j. rag-rafi, dovrebbero es!-ere limitati mor~o che sia, di agg-iunf(t>re una al massimo. (Taluni meriterebbero dichiarazione finale n c-hiai-imento invc-cc d'c!'-scrc :nunenwli. E a che e .:cu,1. per i troppi nomi d'nutori co~a può ~rvire \In capitolo '-ulle esaminati, citnti o ma(?"ari soltanto scrittrici. messe insieme 5ollanto men7ionatj, Spes5.o, da,·anti n cer. perché d'nltro ses!:io? Meglio col. te interminabili sfil7C di nomi dal. locart> le poche meritevoli nei pun. J'a alla zetn. !'-i ha l'impre<.sione di ti critici appropriati). ll'ovarsi di fronte acrli elenchi di :\'fa que5'to componercbbe un ri. un'immnne leva in mas~a: una fiu. gore. maggiore; e non in ossequio mana capa<'e d"al!agare 1:t più ,·a. a quelln che sarà domani la 3js1c. sta \'alle di Giosaffalie. mazione storica dell:1 matcri:i.. ~fa pare non Ci sia rimedio. Per bensì rispetto a quella che ne' e incertev.a di giudizio o per conve. già fin dn oggi la interpretazione nienz., di yjcinato? Trattandosi cli e l:l v.ilutazione dn pane del tratta. con1emporanei, jn gran numero 1ista. Il quale, per cronista che si nncora ,•iventi (quincli opero<;i e dichi:1ri, non, può n..è deve !:ipog-liar. permalosi), J'o!:icillazione è gius1ifi. si o pentir<si della propria per!-o. cabile. l nomi, i visi, i ricordi c-hc naJtth:, alasconden<lola o mortifi. fanno re<;sa <;uliti "oglia dei diver. c:rndola. si capitoli, nel'.:a !-iperanza (o nella 11 E" un fatto: - rincalza Florn fiducia) di trov.-irvi .1silo e !-alvez. - ricorrono piì.1 nomi net giro dc. 7 .. a. wno tanti e tanti. gli ultimi trent.l anni che nella sto. ~è c'è da meravi~liarsj 5e anche ria letteraria di oltre seite secoli. FranceM:o Flora, che pur di tanto Né .si potrebbe ridurre il numer0 e con \'3ntaggio si differeniia da. dei moderni, perchè quel filtro che gli ahi-i ~uoi rolletthi fr;ittarisri il tempo opera la..sc-iando alcuni no. (innanzi H1tto per \'anliaccademj. mi a rappr~ntare non !:ioltnnto C:l: ,mo e l'antiscolastiC'ismo 3c~tliti <;tes~i ma altri ,;;crittori e forme ri. nel delineare e colorire l'lmmaginr ~chicrcbbe di essere anticipato con del C)OO con animo aperto e libero •ingiusti7ia ed arbitrio. N'oi pre. ~usto), nes,;:una meraviglia !te an • .sti:1mo ai no!-tri contemporanei, che Forla. sul pu"lto di dovere &:ri. per affinità, e nella pei-rnnc illu. ,·ere « fine n alla trattazione inlor. c;jone <'he la "i"a pre.:enn stabili– no al Novecento (bellamente edita !tCe, suggerendo e compiendo i ei. dall:i Casa ~1ondadori) ~i Ja~ia vin. g-nificati ch'erano nell'aria, una rere dal timore di aver tirato in ricche;;:za che non tutti hanno cli ballo un eccessivo numero di auto. proprio, e che !"avvenirr s.'incari– ri e cerca riparo dietro un'avver. <':l di i-cstituirc :.1j !-Oli scrittori va. enza. Sempre la 6tessa. pili o me. lidi ». :\O, per tutti. Giusto. ~la quet « ri'.SChio » e « S'intende - dice - che con qucll'u :1rbitrio II non c;.ono nece'-– tulli que~ti nomi Si è voluto indica. ~ariarnen~e g~à ~tatj affron1:i_1i nel. re una presen7a, pre!.SO a poco .a tr:tttar.1onc . .Non ha cs-,a già tro. vorrebbe aggiun,:rere per augurio) vato il suo pii1 o meno idoneo svol. come nel vlOlo XLVI dell'Orlando gimento intorno a pochi nomi? fwrioso coi semplici nomi di 6Crit- Nelf'atte5oa che int<'n·eng-a il fil. tori ». tro oggettivo del trmpo, conside. fo 'i!ef!go il F'racastoro, il f Bc-..,az:;ano Tr,'/011 Gabriele, e 1 T"sso fpiic fonta,111: . . E f..t1.rcari, e J\fussuro, e JNm•a!JCrr,, E Andrrn MUTone e 1 1 mo– fnaco Sr-.,em. Flora <"onfcssa d'aver po'"t0 que. ,tj versi, non 5-enza intenzione, rmo come l'implar.ibilc giusLi;,:iere. il filtro soggetti\'C1 d~! lrattatist:t opera in piccolo e cnca di antici– pare e•clu,e;joni e acc-euazionj dw pila tnrdi dovrebbero trov;1re con. frrnrn pre!,co /a <'Omune eh-gli stc>– rici. •t S'è dello che questa C nere!,.. ,rnri:1mentf' una cron:t<"n - ripren. dc Flora - : la ctoria <;arà più .:e. \era e più g'Cnero~a. d.! fronte ;ii prestnti o aj dimentic-a1i. Xon ·tb- binmo alcun p0tei-e ma anche nes. suna. bramn di affrett.Mne la sen– tenza. Aver fissati gli a!:ipCtti posi. ti,•i dt•lla pre~~nte letterawra è un modo di col\abor~1re con quanw è possibile lealtà :ti suo vitale dc. 5itino n. Ne~suno lo nega. i\la ripetiamo che anche nel far cronaca il critico di letteratul':t contemporanea s'ar. rog:1 1 apertnm~nte o naSC05.tamen. te, di seguire un suo criterio, in ri. ~ponden✓a all'iden che s"è venuto fornrnndo e pcdczionanclo clclla ,o. Hr:l Lcneratura, con5.idcrata nel suo itHero S\'Olg-imenlO, 11 p:i., de\. le volte si rÌJ)roponc a1wi di accct. t:\rne ta c-om·:11icla rinchc nella pro. secuzion,~ - quale es!.a sia - che di dc11a Letteratura è per lui rap– pre!'-entata appunto dal Novecento. L"omo dei suo tempo, è sulla ,t~ort:1 dell'e~pl'rienza, favorevole o sfavorevole, eia lui esperita nel No. vec,nto, che !o vediamo farsi a prc. cisarc cd applicni-e sull'Antico, ~e non proprio l'idea di Letteraturn, la i"lorma cli valutazione est<!tica determinat:lg!isi attraverso lo stu. elio del Moderno. Il pi-ocedimcnto inver!,O lo fa. rcbbe soggia.cer 0 al pericolo {dn cui troppi colleghi non si !lalvano} di cliveniarc un a~tioso lodatore <lei tempo p:1s5,ato e in definitiva gli Loglierebbe la compi-ensione di det. 10 1empo stesso. Ci .!-i dovrà perciò ridui-re a un incon!-.UllO osnnnare della propria contempornnei1à? ~ 1 o - avverte Flora - la storin sarà più scvc. ra.. E bi,.og-na riconoscere che ::, 11 collaborazione » deJ Flora con la prcs<'nte lcitcratura è oggi ;t!,Sai maggiore e assai più positiva di quanto non sarebbe stato pos3ibi– le imm:1gi1wrla nel 1940 e. peggio, nel 1943. Segno che nel riesaminare, con mente pii.1scren::i, In p<>rtata. di cei-. te sue precedenti affcrm:nioni pe~. sìmis1iche, at Flora è risultato op. portuno attenuarn~ e quasi elirni. narne J'a5.prenn polemica, difa11i eccessiva. ,, La g-uerra Qalla quaJt.~ uscinmo come dalla rovina pili va. 5iln della storin italiana ha reso oli1 irrequieti gli an!m:. dei letterati, che 5,'er:in fatta una loro tebaide neJ deserto cliuatorialc ... >1 & in quella Tebaide fecero del loro me. glio. nnche a costo di ...acrifici, per non cadere in fropJ>c tentazioni. J 1 riconoo:;cjmcnto che oggi ne ot1en. gono in sede di bilancio già un tantino s1orjco ci pare un seQ'OO c-hc va con5.!dcrato cli buon auf{U• rio per l'equilibrio delle prossime imm:1ncnhili sistemazioni. Prendia. monc atto e rallegriamocene per i letterati o~sia per la Letteratura d'ltali:1. Enrico FALQUI Renzo Vespignani: "Riva del Gazometro" lb;..,.7.o Vt'.Sl'1cr-1.M espane all'ObeliM:O, E" ,111ioa Rr,uu, nd 1924, - la tfolce çt1mp(lg,1a. i pt1esi d'arc{l(lia, t recessi popolMi di 11i11/e M)rl(J rirnmoi imma– gini sbìarlite e s1inle CQftU! tfngherro1jpi. Per ,t:1ron,re cui ~rr, un motivo certi "rendi pittori lum110 bisogno 11011wmo di /(Ire r,1111/clie cliilometro di strada <111a,uo un 5'dto 11el ICIIIPo, Fuori porta rltm ci tumn pi,ì t JHUI0ri muniti di //mao. ne ls fr"gili CO{Xm11e, nè i 1emf)i<•1ti ciedicmi II Ve11ue. IC'è fo peri/e– ri11. Ne,,pure il cielo è in periferia lo $1('$-'Q rlclfo ciuri. C'è un cielo per i 1:,over, ed 1111 cido JH!r i sig11ori. C; cono le ra11e prr i rtrdu e le case per i poveri. I.e case dei poveri sono a ,lo,liei 1,iatti. Nor1 /11111110, l'11sceruore. llrmno migliafo di fi11e5tre. I cortili .sotlO pv;:i fetidi, Scolawre. lebbre, muf– fe, /Uaccie, stracci. borrattoli, oggettifuori 11so. E, dietro fo case, fo p,O:m11 .s1a:io11e. ,I w,um,etro. l~LLE ALTRE PAGINE: C. BETOCCHI: Due poe,-ie. G. SPAGNOL'ETTI: Sagg;o sulla pou;a 1li Bctoccb; . A. M. ORTESE: la gunJe via (racc.). R. RAMAT: L'ulti1110Leopudi - G. PETROCCHl: 1_; Ani1111ore. G. B. VICARI: Della ,l;ff.,ren:a - G, DORFLES: La I Mo.nra NA:. d' Arie contempoune11 a Milano, e la MoJtra di Sa-.,u • M. llAVEL: Una lettera ;nc,,l;t. (cou noia ,li J\l. Gli,ukj) - A. LIPSON: Cliagall a LonJra• FUE.RlM: Contrc, corrtutc - C. PAVOLJN"I e S ROMANO: Palco•ccnico Ji Roma e <li Parigi . G. PROSPERI: Raucgn• <lcl cin.-ma • Reuusio.,; 1li C. SCHMIDT • Clouuieuo - 1Ilu,nra:io11i ,li R. VESPIGNANI DIGNITA' DELLA CRITICA. S11ll'crmc1irn10 -i è di~coi-w mohn. forse tro111>0;,~ oui che l'aq;omenlo è ~"11du10 d.: moJ3, (' fodle accor1ter.. i che lalo ,,rndimcnh• ha le •110 ragioni piU nella 11tand1eu.1 che nelrnvvcn1110 r:1g• Jiun.,imen10 di una u communi& opi• nio ':li, lt1 <1ualc abbia tolto "ia i di&· F<:n.i o, ulmeno. i.1110.-z1110 J•a~prezza dei run1ra~ti, n J>roblcmn, in.s<>mm,1. che ~la per ~sere abbandonalo, pur I.,. sciondo inlattl i co11vinci111en1idelle duo oppoMc fo:,.ioni: e non ,.i 1lica .-111: è la <ìtJrledi lulli i Jiballili ruhurnli. Volendo e,aminare le c:111.!'c di c111e• @IOfenomeno. e! von-cbhe allm che 1v spazio di un urtiro1o: com1111quc.~n11· 11iamo bene come taluni c1:rr.l1ercbbcrn. di;::1,osli a ria111"irc la pofomica, di ri– ,Qhero lo quc~1ionc: dii - i I( pali• li i> d,ell'ermc1i~mo a<'e:usando g:U a,vcr$.'lri di a,•er C'o1·ciularucnlt-in•i.!'IÌ· 10 ,u p0~h:ioni rctrngr::ide e rca7.ion.'l• rie. ri,cl:indo 01h1<.itì1 assolu1a: e clii • g)j OJlJ>O•il9ri i1Tidt'ndu alle 11ile• ,cuanti fumi;1er'e di <'oloro che. ohr~• il clt1more (lei ,,rimi 1c111pi,ono lotti· c;:irnente mdli ..conflui, adn11nnd111ti ma• ,ari al @ileniio o a una conveniente a- 1}08la•ia. '"lloi. non !-inmq per gli uni nè per .itli allri. Crcdinmo ch 0 le i-e~i><>nsobilitii. 1>ri– ma <li e~•ere addo~le come rOnlfonnl", (khbano eucre, K'rt1Jl01o~amente o~r– vale 11el loi-o de1cr111inar,;i ,,ul piano dello &torio: o non dohhinmQ ti.pavcn• larci o temero di e&-erc li-oppo <enipo• foii: l'cnneli@ruo non è nato corno un fungo. o dal ca1K"icciodi Jtiovoni biz– zarri in cerea di no,,!tà, E ~li enne- 1 isli. fo,t;('ro stati un po' meno impa• zienli nelle loro polemiche - e. 11ta• ir:nri. un po' pi1"1 coscienti - a,•rebberf) 1>01010 ad,lun-e a loro rlire~'l renio ele· menli J)().!'iti,•i.,rrflirmlo fra tanla cri– tica af'cademir3 degli uhimi cinquanta anni (prima era anrh 0 pt@p,io, nrn ir:li c,empi \'icini ,·al,:ono i.cmpre di p,ii:1): op1»1re, e 1;ill ,•i\aremente. •oslencndo lo roiioni 1lt:1la poesia J; fronte allo atroce sccrn1>io ol quale C§-(1 è eollopo– l!ta prCSl!orhè in 01mi or<'a<ione, quand,, aMl'(!na &i diseemfa dalle alte cime della cuh,1ra, Vogliamo dire: chi non ricoi-• clo i 1ernpi dello -cuoln. ,lcl liceo. e non 8erba memoria di Dante o P('• lrarea e Arioi;lo e M::inwni pre~cntnli in luci folso secondo i re.moli bnc.liori di un:i lra<lìtione ci-itica nlla t111alenon .. oprcmmo quale nome dare (ci-udi1a? e1oricu? J)'!Ìcologien? idçaJistica?}. nrl. la (fUnlc i poeti J>Cl"'llevnnogni <ehiel· 10 , igore, i1111)aludundosi nc1 giuoco tlclle ,late. in1erpn:1azioni lctter::ili, dei riferimenti .51orici? Colpa 1fo1li uorni• ni - i 1,rofe&.0i-i- e delle nccr3-ità J:1"(lagogichc. neceu:,rinmcnte: ma nn· elio - e a que-1r- viene islinli,·o i1 bi· Mgno di poi-re rimedio colpa di idee accrcdilato anche da esempi illu• •lri. ~oi. insomma, pensiamo a~li er• meli•li, ai primi e pochi l!.im:.tri 11'0 ~. come 3 individui 11105.!i da una @ana polemica: genio che ha ccn::ato di d-lahilirc un"immédia11"z7.aJi raw 1>0rli fra uomo o p-01:ta.ridando ~1 lei. toro di. poe.:1ia tu11i glì ollributi di \'i• \'ari1à o in1clli,;cn1:i1che aono indispen– @ahili. C'C &loto in 1::ilunj un molo di @.Cn('r0-3inclipendenx.a. un 1,i!!ogno di rinnovamento. ul qu::ile piU il 1c1111m pa%a e 111agg:iom1en1edeci.!!a «i indj· rit7.a la nostrn ,impalia. Ma gli cc-meliHi, che ::ivcvano in ma. no lullt> le rajponi per vincere la bnt· laglia. hanno - almeno in apparen7,.a - perdu10 In guerra. Perd1è? Noi ere. 1li:11110 che ad e.~i ~ia accaduta In --tc~– @acn~ di chi. in ~·6CMO di una , r• ri1ù, non vuol c-alcolnre la portala di c~-.a. ma ~ ne fa oi-gop.lio•o e --. for• 1ifìcando&i per tli errori altrui - cro- 1lt1 che 1a iolla veritì1 ba,li a i-iformure il mondo. (Cosi in polili<'o. come in luni i rampi dQ,·e le quc;;1ioni dello ~piri10. le pìÌI difficili a val111ai-•icon "~atta mi~ura. hanno un n-e,11<'ho e– ~cluile o,:ni ahro i111crven10). Di qui il clamore di ct'TIC novità (• l'arhitri,> <li ecru, violc111,c n-~lu111- 111en1cingiustifìcnte do t111anto i 11110,,i orrivalj avevano ;! diri11o e i1 do,·cre di dire nel mondo della cuhur:>. Cli ermni~1i. agli occhi dei piì1 - c r1ue– @t11 C 1a loro colpa ma(tgiore - 8011(1 appar•i tome la •ella di coloro clic ~rivono in modo ineornprcnsibile Jx r non ::i,•crc nulla da dire: e la r,a,;inn ,lei mi~liorc fra e'll!i può e.M.'f"C foci- 1i,cimnmrnlo soomhi.ua Mn quelb del– l'nhimn a1lepto ,,..o, incialr_ ~doc"o r snobis1ico imitatore cli ebwole Oflcurc :inche a lui ~te-&0. Quali siano le r:l· gioni per cui il linsuaggio cdtico di t::in– li noslri amici nhbia - o nbbia avulo - )'a.spello di un gergo, noi non eap- 1>iamo: ma rileninm<I c.he diver~e causo, di nrdinc psicologico e fiCntimentale, ,,; abbia <:aneorso. Dire che pai-lano oscuro perchè 01cura banno la t~la, è tron,o fo"ile: e se \aie l>"I" i più. non \':1le per i miJ!;liori. gli unici dei quali ei preoctupiamo, Probahi1men1e fii deve tener presente l"a11eniumc1110 formnlo dei .,ot:ti con1emporanei, e conaidcraro 11uan10la loro - apparC.nle o concreta che Itia - oscuritii abbia influito enlla pro-a di coloro che, quasi tuui, hanno iniziato la cnrricra appunto trauando 1111e'-li JJOCli: non d rurcrno, Angt>lo Conti in testa. critici cl1e, per lo .,te!ie r.igionì, scri,&ero d:innunzjanegg·iando?. E" Li llebolczza di chi ,i accosta per conoacero e giudKarc, e resta irrazio· nul111c111e ill8fttt,tion:i10 t111ll'og,;e1to che bn dinnanzi. PiU ancora, noi i-ileniamo che Inie oscurità abbia le propi-ie rndici nelle .-ai;ioni della 1ma gene@i, e rOJ>pre– senti quindi una liber1à C!pi-e"iva che, a acnpito della ehiareu.n, consenta - o vorrebbe consenlire - una trll!lcri– zione 1,iU immcdiala de.Ile renzioni de) critico di fron1e al 1e.,,to. Act::ertnto queslo - ma il nostro non vuol t.-MCl"e d1e un accenno: un pre- 1e~to, 1:0 ahri lo voglia raccogliere, pei– trvtlupJ)are lalune riflCMioni - non ta· rcbbe difficile negare 01ni validità cri• tic:1 all'opera dei;li ennetismi, richio• mandoci a <1uellanozione di critica c.he per noi è innanzi lullo metodologica, coi,J.an1eriforimrnto o uno @lrumento di univers:ile di@1>0nibilità(laddove ìl di– scor-o ennetieo, appunto per rivendicare l'aulonomo individualità del lcnore. ca– do nell'e1vi80dico e nell'impre&sionj&tico; o 6CUv:1lcnndo In !~ione a-ocionn ritorno ,enza aecot'gersene m fanciullino Jcl Pa.:icoli). l\la •1ua 11discorw va foce.ndoei più lungo di quon10 volcsaimo: .EO quel che si è dc-110 f'en•e a 1piegnre lo rngion.i per cui gli ennetistj, per una lato vi– cini allo no,tr:i @imp:i.tio, ci gembr::ino pei- l'altro ,,izi:lti lini f;l"OIIIIO peso del· l'orgoglio r, imicme, dell'ingenuiti; ec a qu~to tene, basta. Non abbiamo df. menlicolo una breve diseUMiooe avuta qualche tempo fa con un conOl!Cente ehe difcnde,·a le posizioni di quetli nCÒ· 1croi. Dicevo che CN:Ì rinunciano alla chiarezza appunto per lasciarai liberi di 8Cgtaire tulli i moli,·i, l!Hti i ne•si lo· gici e einlat1ici dei loro poeti; per ode. rin, 101al111cnte,piega per piep, on• golo IK'.rangolo, allo 6\'0lgellii dei loro ICàli. Po~izione, a1>1>:1re111emCTile, d – gni.simn. o più che giuMificata dalle rai;foni pnlemiehe alle quali oeeenna· \'nmo &apra. Ma nella qualo si perde, \'!lnO di ,·islo le e&igC'nze della ehiarez. za. e •i finh':I per ritenere, C!-<o chia– rezza. un iri-igidimento t1elt'in1ellc110, Ferdinando GIAMHESSI (CONTINUA IN 11 J'AGJNA) /.,e opere di Mulière, che touts )ou: I ,·et lrn compre$() 11 ef $Ilo r,..~rtorio Or• Colloqui con un rl.Mrio, L'école dos (emme,, fin tlal grande interprete 1936 " d,dfo $C0r$0 muw a,,die il 01111 Juan, i.embrano ad 1111 lettera,o scelte co,1 u,1 prllùo criteri() di gw,o. Le due commedie in/atti, sotto un certo c1.•11e110. ti i.,rri11011,, ,wlfo mPrle$ima ri. fra: gli e/r-mer1ti pii, propriamente far– . ,e11cl1i 1.•i •0110 rid,Jt,i "' minimo, co.~i come 1'1J:ione, Ne!l,1 ,,rima clomi,1a una toMlttù patetico. Jr, tri<f1e:::a di Arnol– fo cle/111'50 nel s110 lw1go Ji0fl"o matri• mrnuole; nellu 11econ1fo rl111111m1 1111•1 tu1111fi1U111ewf,,1et1, "1 ct>rtez::t1 ,/1' Dm }mm <"' -ci.so a lottare contro il bene m,rlie oltre la t'Ìlfl ed 11mbedue .srmo oommedie ,u://e (1,1mli i person11ggi rt1(,"Cf.JnUmO, 1/i11r11tor10, med'i1t11w. I /al• ti ,iii impor1a111i 111ve11gono t/iPlro l" ,,11i111e e. <tlla r1b(1l10 ne giunge MJIWn.· JLOUISJOUVET fJ. 1111111 recitala; deve ri t.ult<rre, se mai, tln, termini 111e.ssiidelle su.e interpre– ta=ioni. 11enza bisogno di alcun com• mento. Altrime11ti il teatro ri•chia di d'ivenire 1m /ano letterario e di ~,.. ,I ere i I s110 11ccer110.5pe1tocolare. 10 l'eco. Ne/lt, t'(IStu produ:ior1e molieria,111 t1mdi t1/1'Me app11io,io. tl11mq11e. ,,ill con· 11011e co11 1 me::; prrrltcolari e con. fe !te., e prP/Pren:c innfllc ,li /.,tmis Jcn,. vet, ,more collo eri intellettwle, e,,r,er• tic~1mo nel troclurre scc11icame,11e pi,i. il ,,resti(tio di 1111 guu,co /e11,..,-,1r1,, ch1: non il dtn11mismf) di m1<1 vicen,la ric– C(I' di az1(me? /,,111isJnrivet im.ece ne– g,, reriv11ne111t•che nella 1ua scelto ab– bia 111f/11ito 1111 motivo critico tli "'l n,,8io11i "~ ,r1izialmen1e 1ecm'cl1e e tet1trali nu '"'""0 spinto t'er110 f111e.ste tlm_• <1pne. Ci cori/e11111l'a11ore dopo ,ma reci1a molierrnna al 1'e(l(r 0 Elise,. ,li ltru11a - /\e L'éenle de, femmCJi mi /111 oumto $0pra11mo il J1Tl)blemtt l<'(>1111gmficr1, rl1e ;. b11,i/11re ,,, r lt, n. Ml tll'lla c<m1111e1lia.Q11estr1 ,u11lla ben rhil'lrrr 11e/fo ~,w ttruttum •oltmuo se l'o:irmc. ;. ~f!l1iu, all'ir111•r,10 ,lei ginr- 11111,, /11tm11 rhe t11•mtli,re 1'111,1,,1;,11 u, ,11 Agnc. e ed all'cs1c.rno. Mfl. per ,um 1pe-:::are ltt f/11irl11à cfcll'a=irmt-, è 11M"•~nfJ rl,e il rxu~ltl«io 1111111 l,wg<, 11/l'altro on c11ga <<)11 rri11tili1à. I.,, JJrÌ· I lll(l pr4!.h(X'llfJ,ll,.(),1e. met1e111!,, ;,, ,«:'Ctl'I L'Crole des (cmmC6, è swta quella di risol'N!.re wle esigen:a di ubiq11ità, re11. ::e, distrurre lo .<pemuore e senza fran· lumare il ritmo tlelf"o(H!ra. , E JX!r il Do11Junn? - rlommu/,,,. mo. - La mili at1enzione fu, 011ra11a da 1111c~ffl t·11mmeili11per moti•~ 11ncorii 11i1i (!"nerali, E~~ 11011 era ripresa q11a.(i mm. Mi .sembrai:fl 1m1>0 si bile clie il jlenio teatrale <N Molière ave$Se crealo 1m'opera prwr, di rtwrsp «pellflCOlari. Mi acci11.siul fovoro co,1. il solo in1er1- to di ri11elwe. e, me ste•-.so il carattere ,;r/11e111111H!flll' tefllf(l/e dd. Don Junu ... Se1111,lice111ewe<1ue1110 ..• No11 n·m1cfr1111() od t1rremlerci {lù1ar1• :i flllu cficl1irm1:io11e elle esd11<le ogrii rapporto vo/1110 /rfl la e.celtt1 rlelle d11e 0JH!re. c,l il re-,nperamento cli 1111 nuore c/1e ~embra .-.olln ogni t1spetlu partico· lurme,11e (IIIQ n rendere / 0 spiritQ di q11elle opprp a 1rre/ere11;u ~ c1l1re nel· le <11mli lt, , i~ C-Mnica -~i .-vi/11111111 cou nrnggiore po,en:n. Ma Louis Jo,wet non l1tJ pe11time,111: - Nel mw l,,voro ,fi allore egli spie. ga - n011 ho 1,reco11ce1ti rii (l(cun ge. nere. T(!(JrlèCf1me111e llflte le opere mi i111ert>t15'11111 udir, ~teJsa misura, prima che io le "bbiu ·i,11c'rpre1ate, percM: .sulwnto q//011110 le ,n,ri, pt'lr1me olla Jice,in f.lOtrò rerc1111e,r1e "!fermare. 1'1 m erfe comprese ... Sono 11n attore ... l..a reci111;io11e è il 11w1/o 1111ico cl,,. o me !liii rm,.•e,itlll} Jlf!r Plllr11re11r>ll,1<ò/JlrtttJ 1/,_ 1111°'1/JCra ... - \111, fll/rfJ11ta11(!0 il laufJrti di re: ri111:.io11e, llfJII /J'lrlllC ,la /Olf/ Jie11M1:io· nf' til111Pr10 vt1J!/I 1/1 11iu:Iclie .10rii il /1Cr• .•011t•~Rif>? ... 1\u,, m,'f'te "' t-oi 1111 di•e. 8/IIJ (l/1111?1111 llJl/lr11~llllf/l//'fJ (/1 (/lli!I c-/1(> c•s1, t/11,erni? Vo, // l11t.1Jrt1tlell"auure è n6' suoi dar; tli parten=a u,1 lavoro e se11- =ialrnen1e fisico ... 1111 fa°voro di idmti· fica=ionc corvoreo.. Un lavoro re,,ì)Ì ratorio ... l.. ouis Jo11ve1 ripete. due o ,re volte ,,11e.,1a,,arola, per sottolineare il 1•sni- fia1to che le 1111rib11i.)U. Come ogni ope– rt,. cosi 1,nche ogni J>erJo,wggio /111 il suo ,,,,rticolare re,piro. clic ò il co,~· 1r11.oeg110 fisico delfo .'iUa natura s1riri· t1mle, L'111tore. accosto11Josi al per'O· ,wggio, deve .sorprendere q1111~10 rl!$/Ji• n, 111 M• •'tr>sso cd adegrwre ai JIIOi al· ti ed ni 111101 baui 1111111 J'u11erpret(l:io,1e del/,, pi.Irte. No11 1 "è r1l1ro motlo, come iaterpretf', per g11111gere "I c11ore 1ret· l'opera ... - E l>i.sog,w JH!t' ciò liberr.vsi - (18• ({'11111gf• l.,"';.J lo1we1 - ,li t11t11 i ,ne. 1111pJl(JJil1 con , ,,11(11, normolme111e. .-; si ot1t.'ici11a ari un'opera teatrale, bi10- 1m,1 ritro,Yire /',11,eru 11ella ~un es~ew :a, allo !il11topuro, cioè 11cl momento .~piriwale in c11i eun pOne lo .-chema della com e,1zun1e IPtllmle che le ;. propria e clie è s1uce11ibile di infi11i1e a1wa-=ioni; tante at111a:io11i <111a111i 5'J· rmino gli i111npreti. .. La poe. IO eterna Ili 1w'o11cn1 teatrale con.1i111e oppmuo in q11es1a po"ibilitcì di ripetersi rin• 1JOL'(mcf.o i a t;ecomla àei i11oi inJerpre– ti... Mo ,fo p11rte clclf'autore il proce.s· &6 de11, e/lSere spontaneo .. , t,·,more tlcve rilr011flre il per.sonaggio "Ilo f.la • t 0 Jmro, libemndolo dalle i11crosta:lio– ni che fo critic" !in le,1tamer1te stra– tificfllo 11u di eJ.so tle/ornwndo,ie i t't ri linenmc1111... Il s11n incr;;1rtn cori fr creature del commediol{ra/o de11e.&se• "PPUWfJ ricondotto a/lq sua na111ra fi. sif'r1 re.cv1mtoria .•. L"ririgi,wliti, di 11m1 i,11erprew;io11e 110,i deriva ,lai. precon, cclii ailici e culturali con i quali C.Y sa è 11tota11f/ro ,11a10.ma clalla origino• littì 11mm1a i,uita nell'a11ore ... - In qual 11e ,i.ro c Jlora voi toi Opf)f)• 11ete nlla 1t11erpreW%i0,ie 1rad1no,wle tli Molière? - Preci,ame111e nel se11MJche n: ho e.sJJ0'10... le mterpreta-=1011i lrod1::so- rwfi di Mofière so11 0 regola1e ,Ili 11,1a serie ,li principi precostittJ'liti. Nel loro ambito l'attore è cosrretto ad accetta· re m1 1lc1ermi11oto lli"tg110 del pers0• rwgi:fo prima tmcoru cli averlo alfron• rato. JKima ancora d-i essersi immes:– .co 11rllr1 ~1111 L'iln, r,e/. ~uo re111ro .. , lo 1lime111ico tutto ciò ... Lo climentico do· po at~rfo appreso ... /.,uut~ }01111rt te.rute cosi II spogliflre lt, ,,,, t1JH!r11 /',, 11y11\. ci,r,u/i<Vuo 1> 1/cm1, C() pre1mbili10. L'a1tore non deve fare o~ra p<ilemicn riel se,uo proprio del 1crm111e,/.,u s1111J>0lemica tlee:e essere l.,a libertà cor1 Ili quale l'auore /nrn• cese l1a condotto le sue regie di Mol,,>. re ed il carattere rivoluzionario d,e fld esse è 1111tu1ime111e a1trib11il0 in Frrmci11 ,; spiega facilmente <1uoncfo .1i lerzgu110 pre:<1er1ti cri1eri ni <1m1li fa ~11c1 o,,e. ra è informata, e cosi !li scopre m1c/1e i1 filo souile che lega l'una nll"ulw, 111 mw ,,~riore coeren=a t1r1iu1ca molte solu::fonl sce11ic/Je cf1e, d-, 11n punto di ri,t11 11iù ortodos5t1111e111e cc1a• demico. patrebbero anchr t1pparire ron– tmdclittorie, U,1111eori11 11u11irali11n·ca. chmq11e. (Il• la quale. non sembra e.strar1ea l'in/liren– za <li Je11w}acq11e! Rou.c•ea11. In un certo senso anc/ie Louis Jouvet ritro– ,m la verità tlei per!o,msri rei·tit11endo• fi alla loro nu111ra e ri1orr1ancfo egli 11te"o afta natura di $6 medesimo in quanto al/ore. La wepara:ione cultura· le è un ma,criale inceruliabile che va cort ,ww1c1 lung 0 il cammino, con co· raggio. Fuori ,la ogni mi'ta/ora /orJe 3i, deve proprio a q11e.s10coraggio, sollo un ce,-. to a.spetto iconoclaillico, se le erudite interpreta:ioni molieria11e cli Loui" )011- vet, 1111c/1e 11ei mome,ui piit puntiglio– romente. 11tudiati, co,uerl}(l/10 una /re– $Cl1e=:t1 .wrprendente ed 1111a fogerwità: e.,;empl11re: la tr11di:1011e 6 slntu b11t• rnta a m11re, ma altraverso un lento trm'llglio lii libera::ione. I /rrmce.J,i sono tutti ra.-ionalisti ed a11che il primift 0 11ismo è per essi im ,Ia– to ri.sullflnle. ffl1 una tormentosa elabo– m:ione dialetticn. Ma Loui, Jo,wel a <111estopro110sito r1or1 puù rispanderci. Abbiamo oltrepassato le frontiere del tet1tro. Glovann CALEMDOLI

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