Fiera Letteraria - Anno II - n. 36 - 4 settembre 1947

4 tutto meditazione e rovina. Vigilava il suo ultimo fiato. poveretto. R1!'.p:umia,'tl la sua C!istenz.a.Mangiucchiava la coda della sua vita. A rimorchio d'un cane ~li v;i, nelle te" nebre simile agli spettri che la notte mo· bi'lita. Cammina, cammina, cammina. Ad11gio, con un rumore 'ogcro e spento il mondo si capovolge dalla ~ra l!lla mal· tina. Non spera progre»i dalla l'..L.l marcia. l'er– rante paria, essendo tut.to ugua'mene fonatico. nero, e senza dimensioni intorno a lui. G'i pare di dare la scalar.a a un lapis roulonl in– terminabile. A controsenso ruota lenta la tena che r,gli risale per non ven:r lravolto, per non cadere iin un buco. Lo spazio non è che una posiLione - sor– se. si ~b'baua lo spazio, col vento: clastico come l'udito. Segnalazioni, suggerimenti dell'eco, paro– le bu'e all'orecchio - il cieco fiuti\ l'aria - ~piri che strisciano lungo la muraglia. D'un tratto il crocevia. Tutto gli ,iene .addosso: un di'uvio di ca~, di lampioni. La folla; la foresta dei veicoli: tra File, confbgrazioni: come un c:nematografo. L'orizzonte si accumula, lo accerchia, gi· ra invis=bilc: egli ne tocca i limiti con la punta del suo bastone. FIERA LETTERARIA Hans Carossa e S TA per uSt:ire l"atteso \'Oiume di Bomn·cn- tura Teechj su H:ins CaroSSI. In <1Ue• Ho nuovo libro Tccc.hi non 6-0((1 lm c.er· calo tli <laro un ri1ra110 ,•ivc.· <li Car066a e cli unalinanic con impegno critico l'o1>er:i, ma mostra anche conie in 11ucst<,,gcrillore• me(Ueo, vii,,Sut-0(fuasi sempre in cittÌI di provincill, lontano dai cirooli letterari, ri– flui~cnno o maturino in risultati 1101evoli lo Jliit ardite poe1icl10 Ji all'IIIÙ degli iuno– ,atori dell'arte euror1eo nel nostro tempo: d:1 M.allnrmé a George, da Hu(maunsthal o Ri'ke e Mombert, Diamo c111i le c<inclu- 61-011i Jcl capitolo sull"uhimo libre,, di Ca· rossn. uscito in 011111;,-ro li111i1a10 tli esem, lllari l'unno ~001"50 in Svi1.zcra. Q11.cs1aimprcssilo11e di <111<1lclw cosa di inert.e, ch<l tton pr(mde abbwmm:.a e t1Qt1 s'ilJ11mina, l'abbtllmo alfo cl1iffra - ~irci r1i,i chi.tir" "he altrove - 11elle f1QCl1e pagi– t1c .m. lto11ia: lntimes Rom "/{Qr,111 inti– ma•·. Certb 1uwl1e <111i piccoli episodi, le ,wtizie, 110,i. so110 stmi ,,ra~i a ai.so. C'è sUtlll una •· .-.celta ·• che ooU!va ,wer.t un signifu;mo: Ut bmnbi,w che 11er lii prima vvha va su un mi11m,ool-O,carrello tirato da un 11SU1dlo a Villa 8fJr1;licse. il gio1,-j. nclto che com11ra w1 giglio 11er la .~w, bel• la. aspi!ttalr1 all'-011pw11ame11td, le gi,ooo11i ebbero /H™io,~4f.per l'llrte 11cl1ict1a,1Jiva, llpp<rre,111emc11tc i11gemw, fJbber<I' tutt'ultru che 1m cervell-0 popolarcsdJ; f,irono, lutti, /iln' d lettetwi e di t.rtisti. E qidli. ira i romontici. clic .si fidttr011Q trOf)/10 de{ f'0/10• lare.sco, cadllcro 11efl'in/fJrmc, 11<:.lla11on– artc. Us1uu/Jo 110; il ter111i11e u,c11icismo, -v<1gliamf)dare Il f/UCSIU parola il S.'IISO piri lllrgo /10Mibile; e sùm,o lm1t<mi mille mi• glia dal volergli 1111ribuire 1111 sig11ificeu, soltmrto s11rcgi11tivo, 1W11 riconoscere ,mclie i meriti - grtuuf'i - d1(). llflpllrtCfl80110 11 1m peri.lxi(} .starico che fo,-s, domm1i po• trù designarsi con <111esto o altro nome. St1p11iamo be11e - e giù l'abbiamo dello 111 altre 1,arti rii questo libro, .~ritto ,1fcm1i an.11& fa - che i problemi della wc11ica. di una /ec11ica int.''nla, i11 11rte .so110co11gi11nti ai problemi (fello .spirito JJili di <111el che 11011si creda; che rmche 510110 l'assillo di 11rob'emi tcc11ici si è creatu in E11ropa, da ilfollurm~ a l"alery, d11 Goorge a JWke, u11a poesia nu&va, vibrazio11i nuove, p'rfi,. 110 1wa mN">va 111efllfuicr1 e• .se 110,~~, 1,·uo– le q11c.~taJ}(troUI . .si è sco1>ert11 ,;ilÌ u fon• ,fo. sino alle r0dici ultime, J.'uccor;irn SCC• che~:a di questo tragico mvmdo m-0,krno. Tutto questo è 11010: e ci è noi.o il val-Or.' 1 1/i tali r1011itù. l'Italia di BONAVENTURA TECCHI tltrllO ri•U'ririu della t1wli::itt 1lemo11icu; cl1e un'a,1e, fu quale è e vuu,J,eeJSere dilla real• tà - e Carouu è. l'1d,biltmo vi.Jto 11ei con• fron1i di Rilke. scrinore 1klla r(!(Jftà - pos.sa viv'Te solo <Mt;li cclii e dei fermen.• ti tlell' "i11visibilc " e del •· .sovrareule " (1fas Ueberwrkliehc); clic un'arte, ltr qua– le .sembra $Olo,delle cose vici11e a ,wi.. d"'l. fo mmquilla vita d'.og11i giomo-, def. l' "e<111ilibrio ", posso vivere .solo quando i11 essa vibri 1111ft sci111.illadellu for::.a ori gim,ria del sOl", delle 1101e11 :eosca.re del CllO.'l, del fuoco di PronWlt>O (fo 1ooria del– lt, .stella"). Ma tJIVl11losi debba essere cami a giu• dicnre 1111attdc tut,~. a11che 11eUe .su-e ma,, nife.stm:i-011/ ulJime, cioè gli .,crilli sul• l'l1u.'ia, si i;eda da q11alcl1e <dtru osse,va• :ione. Quest(l muJ.eria, clie qualche 1JfJlt11 ci è par.sa inerte, si i11cemlia dei /011/0Jmi J.\Jfl'urte ogni volta e}~ venga a comatto 11-011 solru11l-0 c:Oll le grandiose /ln'::e cosmi– che ma semplicemente con l'cWmento au• 1obiogr11fico,, Cosi 1ivvienc non wfu nelle v11gi11e su. Verona, do-ve il J>iccofo sacre• stano di S. Ste/arl-0, co11 fo sua i11ge1111ità fra il dichiaralo errore p(Jr il " mOGerno " e l'emwiitumo per l' '' antic(J ", ricord11 subito a Caros.su se stesso fw1ci11lfo; ma on- Nascita del Premio Lavagna J L f)flll1Z%0 ~ ha sede fo mo.stra delle ope- re amm.!ne a concorrere al primo Pre• mio Lavagna (fuori eara, ima Natura nwr– ta di Tosi, u,afl figura c!i Aligi Sa.sSu, di. segni di Ctu!1'11ari,e ur,u Nawra morta di Gino MeU,ni .st1uisita ,wlla composi:ioric ,. nei coluri. corl u,1 bianco disposto sc.pie11• •►,tme11te) ,1i lei;a .flt una pi1_1:z(Ia ponici di gc.sso, che il sole cai,•ò rerul~ 1111asiacce– Cllnte. clii la guardi da una findtrll, t ul• ge11do le spalle alle pareti lungo le qwdi .si. allineano i qut.dri fra i tJu«li c!obbiama .so!'g[iere il vincitore di <Jlll!!IIO premio, nuo– vo rwto /rtt i lllnti che ogni anno portano ima voce di cul1ura e di civibà in mezzo all'ablxmdonuto riposo dei bagnanti pove• ri, ali,. faticoS(J e perpe/lle (!..Jibirioni ,ki ba,;11011tiricchi. Arranca II Fido n, !I cagnet'.o lunatico, per tr11.1Te a riv.a il padrone: ma queslo ha pau· ra del woto, e la paura lo .imesta. Allora il cane paziente siede a metà sulle i..ampe e aspetta. sbin:iando il cielo. dorme che c/iiacchierano .sull,a.va11chùw, il -------------------------– IL comp:to della commi.uione non è c,c. ces.sitlflme11le arduo: sautate le numero,~ t.e.stimo11iw1ze dell'eterno arrivismo. scar!!I· t6 per Pvideme imma/llrilir. -0 insu.fficie11::,; le prove ancora incerte di gi,ovani che si wmur,ziano non. .sforniti di <1ualità (e fro 11ues·e riCQrrleremo due nature morte d, /.,uigi De Tullid, grawit4 mj'I non insi– pienti) l'attenzione delUI commiuWrie - Che cos'è l'orizzonte) Un'atmosfera che avverte il cieco 0 dislanza. Remote fanfare, tambur: fra le nuvole; me. teore improwise che dileg,.lano a due pal– mi d.àl naso; brontolamenti, fruscii. schianti, boati : poi breccie di silenzio in cui la sua livida cecità arde, cola, come il magnesiO'. cercatore di mo::zico11i di sigcrette, furri– vo di lei, ,lelt'aspettm11, co11 q1wl brio nel /KW<J c <1uclla luce tra i capelli e qud .sor– riso; la visita con l'amico ar-chool-0go alle ca1ac-0mbe cli S, Sebastùm-0 e r)(jj le. tratto· ria camp"strc lmigo tu via A11pi{I. c-011 l'in• vasione dello sciame di maggiolini .sui ci– 'bi, sul vi.so e tra i capelli r/,egli vs11ìti; cd' i11finc k1 bambirm u Fonunm di Trevi. d1e accoglie cmi 1111 grfr,O di gioVl w111 a11cor 11iccola bambina do110 averla /<1ftt1C{lmmi• ,wrc.,..sul /ilo vericoloSO di 1111 1wn1pet10 della /0111(/na; tutt.<' <11reste,miche se gra- Un giorno a Parigi m'avvia,-o da una dd· ~~~. ese,~:a~;r1,;: 11 ~ù ~:;:::;f~ 0 e •~t:'~: le staz:oni del M~ro verso l'UrK.it.a. ramenJe .sig11ificatilK1. Confuw tra la folla un cieco camminava Lo .s,eu-o f,'!nome,u,, sebbe11e più attelll«i• diii.anzi -a me - un omaccione corpulento e to, lo troviamo ù1 Ausflug 1i:h:h hC"hia triste - tituba\-a, sembrava sbalordito di ri- "Gita ad lscl1ia ". C'è irl 1111este pagine trovar sotto i piedi il suolo dopo il rapido più vita e più /en.t,re; La .sloria g('çlogica viaqgio wtterraneo. chll'isoW, emerstt tfal mtirO, col .s110- v11lCC• Era scortalo. Q:ialcuno lo teneva ,olio il no e i suoi terremoti e1<'00a1a ,w. tm t•'de• braccio mentre faceva ,i gradini con un passo sco, il pMfes.s<Jr Buc/111er, alfora di .stanza pesante, ma ispirato come chi ,·ien su &Ila a Iscliia, lm J>f18Ùle fiumm11111i clic ricorda110 tomba, ~ ,;;,,:~e:- (!~t,; 1~ 11~ 1 :~: ~; 11 ~:/ill~i,;;;r:~11~ Il fiato della terra precipiiandosi ;-.11\a (" da bumbilli si v~dono così volell/ieri {e b<xca del tunnel nel salire verw la luce ci rn•vinc, perchè fra I.IOCdiie mura si soJ( 11 a investiva con la s114freschezza leggera. sempre q 11alche cosa di fa11tnstico ", men• Luciano Ance.se/ii. Ro.sario As$UttlO. Miro Marti11i. LinQ Periuinotti ed Enotrio Jfo. .s1rolonnrdo. segrelllrio - si ferma sulle opere di Campanello, D~l Grosso e /lfOfli. Qui la grada:i.one si fu, difficile, non .su~ siswrro fra i tre ditfllr-enze essenziali ~ quali·à. si trd-ta piu1t®o di sfumatun ine– renti al gusw, alla whura, allo edU01:ione Otetica_ L<,, discussioM è lung11 e pririente, $e11:.acon1rasti. ma sorre/la da imo K:TU• pQfoso cd csaJPCMM amore di e.saue:za. do 'I uol<mtà, di ubbdire alle ragioni dell'arte. Alla fine, " una ricerca di stile in cui_, mia novità rii lingiurggio .si fa capace di una !IÌ· g11ifiart1t" forza e.spressfoa" (.sono parnle del verbaM) fa merilare il primo premia. ve11ticinq11emila l."re. al.la Figura O Amho Del Grosso: alla, Figura di Giuseppe Mot· ti. "11eila quule è e1,-id!-me un sicuro do– minio dei me:::i pittorici••. il pr-l!znio ag• giunto di diecimila lire. Ma 110n .si poteva il passare S°'IO sileneio Campanello. nelle ~Il'! r,per;e. ri dichiara, secondo i nw,di delh .~cuola to,i,,es'J. una cohjv:izione raffinala della rensibiliria e del ,usto: con una pur. Ancora due capi di scale per raggiungere tre oru lo scrittore è pre.1Q .soltm1to dal ri• la superfic:e. Vaghi, turbolenti, arcani. i cordo ,çfcrico, cioè " ucr-0", della rfomui clamori della strada marC8giavano sul no· ,l'ingeg11{) che /11. spo.111, 1fot marcheç" ili sito capo. S:illa maschera asro1~a. gr.a\"c e Pc.saua e amica di Micl1clangclo) li« certo molle di quel cieco si effondeva man mano u11a suu sugg'c..àio11e; e lxn3emz mdl 'i.sv! rr. TOT: Disegno 194 7 •icofure seg,1aW::i.-Onedi qu~to pi!t~re si chi1i.sero i /livori tiella commissione. che, mentre si avviava i-i corpo r,fl.1 .sta::i,ln('. un sellso di bel!litudine quasi funzionale - l'immagine del nord, im.perso,wto da lb. suprema concentrazione - tenevi!. chius: gli ·sen.. cl,e a hchia cercò pace per il suo Afa' <111ivoiliamo dire soltanto clie noi occhi. i1 voho proteso, e muove\'a le fobbra, !::,1;.";;'•~l1!'-'';,e.S::.~~- .s'éi,~g~~ q~:;:;;a p!~i~i~ ,çiamo ancora entro qu-esto 11erio'10 storico :z~raf:Cchu:, :ri~~~~ed:~:,ri~~-II: !:~~ la. lettura di mw trng~fia di Etchilo. il {i,;r',',t'Z:~:": ::;; 0 :rt /'::U:,:;;i i / 0 i ~~o:~~Ì\;~;:"fi;;ol:;'i~ouoa legge ,eg"< l'al- ~i~:~?.~1:~i?fI:~i::~1t~,J ;;:~; ' iE:;;:;:t,f Ei:[ ;i:Fi :E.fi :Fi: Qui ci sono degl: oscuri drammi: que::.te bettole questi covi son dei ;laboratori di de– litti. Fiuto l'aria: uhm!... nera di fatti ,:t cro– naca. Le tabaccaie, idoli della nicotina - e occhi di Argo - sempre dietro il loro ban– co d~ vendita, sempre ben pettinate e rag– gianti di surrogati, invecchiano sterilm 0 ente sul Mercato, come le cartoline ,nicordou. Non le vedi mai in piec[, non vedi tnllÌ le 4oro gambe, non vedi mai il gallo che tengono sui ginocchi. Allibite. A poco a poco finiscono per sembrare quei busti di ce. ra, emergenti in verina, dre il parrucchiere spol,"Cra due volte al giorno. Eppure quanta vivacità e quanta noia spira in quel sorriso puntato co."l gl; spilli. Si pensa al Museo Crevin, o a un trucco dc-Ila Poliz.ia. La sera sul tardi r:ntro in un bar. G'è mtr sica. P,otagonista sul podio del ;a:.z-band, un negro che agita le mani vi.ize come un paio di guanJi spOrchi - porta una barba bian· ca per lar la. caricatura dei missionari eh< redimono i suoi fratelli neri, e si dimena Ji. noccolato come uno scheletro. Una c0pp:.a, 'balla S\"ogliatamC11tenello spazio libero. A un certo punto il negro m:isicale ;,.g– guanta un trombone a tiro e comincia a sof· fiarci dentro dirigendolo a mo' di cannoc– chiale, era verso :I soffitto - ora verso un tavolo - dO\-e si giuoca calle carte con un cipìelio funebre - e a chiusa dei lungh-i e sve1?evoli glissando del trombone guarda con due costernate capocchie di sp"llone il fialo uscire lento dal a bocca dell' istrumen.to: leg– gero, caldo, feerico nella mezz.a 1uce del ba<. l»ati rsugli ahi sgabelli alcuni vit<!ioli, che hanno i Irati; stirali dall'insonnia, ba: ratt.ano qua'che parola. Un gio\'<lne occhialuto e afflitto da una calvizie precoce bacia di .tanto in tanto con silenzioso r.oc.coglime,itola mano di una pic– cola mora smunta, depcùa, come una scim– mia - I~ cui bocca addormentata è un'al– tra mescolanza di s.angue e di cioccolata. Nello sguardo costei ha la tristezza beitiale de'le foreste senza luce, e fa1,.ulia dei qua· drumani. Stanca di lasciarsi rap:re dai ricordi di ~~01t~ 11 ~t!:'. 1 ~::3::l~~!:;i::'.~i:l; 1:: ~i:~: f~i~:f.:::.:1603::. ·~:;~~7: ti.zie, cpi.so< li 110n sig11ifi.ca1iui? i,isi.stirmw nc/J dire _ come del resi.o ab• • Or_ dw1q1w.. ii. picco'lo probfen!a c~itiCO! bWmo già aco milito a prop<Mito dei Se• e qui: come mai Cftros.sa, che e .scri11orc greti della vi1a matura - clic q11esta rii così._!K:ffV<Jto _i~1tenso la"'?r?, i/i così acu- ".semplicità", la semplicità di Caro$sa. è ta C01sc1<:11za cntica, non. $1 e uccorto - a un p1111to di arrivo non di parter1::a; na,i parte i mo~ienti felic! - di questa sli1ta• è 111111 s0111.pficità i11gem1a, è ,ma s<'m1,fici– melllo d'all'inter-11-0alt e.sterno? tà, se così fosse permc.sso di dire, cli,e ha Per rispondere <1 tale tlomfllula ci sia f>er dÙ:1rodi sè una sua oomplcuillì, /ìftrita IXI• me.s,o di ricordtU-e brel!lf2t11c11te 1111a qwtmio- m'è - e In storia iritema dei .moi libri lo ne di carau re generflle che co,i l,'t1rte di rlimostra - altrt1ver.so oori studi e f/flS.Sag– Caros.'il1.a prima vi.s(a, sembrcrlÌ 11011 ave• gi_ Questu "c.stcrnitti - l'estemità di Ca– re conlaJti. Nk,i siamo da. tfceimni entro il rossa - ha. o 1,',)rrebbe a1,~re. 11na sua pregiwliriOI del tecnicismo. come per <1w1si interiorità: ha dietro di sè lei ésperienzc di oent.ocinquont.'anni, durante il periodo ,o. Georgc e di Hofnuumsta/1'l; ha dietro di sè mamico. si fu, òuro il, pregiudizio dert'ar• l'" invisibile" di Rilke. L'ilt11sio11e di te "popoUlrc ", Pwfìn.oi. 11omi11idi voSlis• Car()tçS{l è stata di crcderr che tali .su.e ,ima culture, ,fi gmmlé acutezza cri1ica, di eSU<rnità 8 semplicÌtà, caric/,e inte11zi,tmal– ampia visione .storica come Wihelm Scl1c. mente di queste esperiem:e. potessero aue– rer non rimaserl:,, sempre immuni da tale re .~empre profondiJà e brrlcni e risonUll::e 11regiudi:io. Solwmoi. eia qmtlche tfmpo, che non sempre invece, come ri.si ../ww per merito specialmente del Croce e di al- d'nrre, lia,1110!. Mentre la verità è che 1111'ar– tri .lt11"(/iosi, noi vediamb ormai con chia• te .\·imilc. <1 fr1m111,:wi. post1ùa .sempre nn::a as..soluta che aftroi. è avere il gusto, la, l'e.umzialità. l1a bisog,a~ .sempre di 1111 com.pre11.si01~!i della cooi<Metla arte " pop<r /urx:o nrucosto o, alme110 di bloccl1i cli lu• lare" ed altro è es.sere popolareschi; clie ce e d'ombra mùteriosanumte i11tere-0mu– al1ra cosa è at1i11gcre, sia pure a pie11e ma- nicllflli e. /ornumti, st>ffo l'a11,xrrenza fram- 11i, dalle ricche fomi d,<'lle trtuli::ioni po- mc11tflTia. un i11,ri."'m()_ Si sarebbe quasi ten• polari. e altra cosa è trasfigurare questa rati di dire, co11clmlemlo, che ,m'arte la materia in. fantasmi d.'11r1e. I romat1lici, clie quale $Cmbra wttu tlclUI.bo11om.iaco11/ide111e, vollero ~.sserc uicini aU'w1ima pt,polare ed e a11che ,le/la "bontà". possa dverc sol, famiglia essa si mette a frug,:irea,Uentnmente nelle tasche de:l giovane, come una bcrtuc-– cia che cerca una noce: poi con Uh3. vocet· tina impertinente salta su: ccMon pctit, voyons: j'ai pc.rdu deux cents francs - tu \"a b:cn m'en donner le double? u. Giù nel lavabo un uomo ubriaco giace & steso sul venlre come un rO:spo fra gli u!– timi gradini e il piane.ilo. I clienti che pe1 qua 1 che rag:one han P1Jr bisogno di scen– dere un momento, scavalcano quel corpo nell'{'ndare e nel tornare, senza curarsi di lui. Domando calla guardiana perchè lo lasci• no ,Jì, in quello staio. u O vous Sll\"eZ - fn costej con disprer zo - il a bu jusqu'à son dernie-r 50u n. Insomma qui tutto va bene fino a che ci sono qu;J.ttrin~. <! Yous avez les mains chaudes ce soir n: mi grida una donna barbuta di.e mi ha pre- so una mano e la tiene nelle sue, guardan· domi teneramente come se aveue inghiour lo un sorso di acqua bollente. Si è seduta al m:O posto e mi stringe forte le dita, mentre i cinque o sei peli le tre· mano sul mento. 11Ce wir? ... u. Prima non ci era\'amo mai visti. Una .torma di efebi fa ~rruzione nel loca– le: attonite creature passate e ripassate al polverizzatore pass.ano in fila indiana. li loro sguardo è nero anche se la pupilla è chiara - nero di febbre - inchiostto nello champagne - uno sg:iarao oleoso, de– gli occhi pesti e lucenti. Nei loro sonno!Cnti sorrisi scoprono una dentatura fat,ta per sgretolare il cristallo. Un signore dag'i occhi neri come un vi· tello anemico segue apaticamenle le loro moi– ne, le loro rrio.sse ca.ute da les.tuggine. (continua) incontrò Motti commo.s.so e giubilante sili" to i .SUIOi rabusti baffi neri, mentre gli cr– clie a S. Vitale tloue. in me:::o 1 1 11Gti::ie gani::::atori del premio. Mastrol-On!rrdo, un poco ru:ide, uppena ir1 _u~ su.rc_ofagoven- Sm1gui11etti am111n::iui;ano 11nn premiazione ~ono fuori_ le.figure tl~gl, A11gel~ e apri:i,re .soi~ne, con veglia dunznnte; richiama t.gfi il 110 'ln~ d1 Eva. la p1ccola 1m11cu tleU lii• ultimi viUèggiunti di quwa fine di ogono. fan::ia , subito le parole prendo110 liii e Ca- rossa r i1X1rdff come Ju bam.bi110 gli. angeli fossero a lui tanto piri vici11i di Dio sle.sso e non gli ir1c11t.esseroquella pwira d1c s,t.~ tiva di fronte a ]elwua, i111ravisto n-'lle pagine dell'Antico Te.stam.enlo. E sempre q11cs,a mmerio. che qua e li• abbiamo dettv inerte, .si ilf11mi11a fJg11i ool1a d1e il fuoco di 1111 p·m,iero, anche da un· njccolo epi• .s()(/io e d(I 1111amin11lll osscrw:io11e ~·i i11• m1ki. Così avviene 11clle 11agille su R-0ma, dOvd fa visita alle tombe lung-0 /.a d11 Ap· ,,ia da modo a Carossa rii esprimere, con più sicurez:a che altrove, il desitl-erio def– l'immortafilà. " Gli t1dd-0m1e11tati. che 1·01 abbiamo venerato ed amato, li cl1iamiamo pcrfcni (Vollendete) e oon questo ammet• tU'lmo che .s-0lta1itocoi nostri migli<~ri p~n– sieri ed azifJnj possit1m-0 diver11ar tfr.g11i di 1111, nostro- futuro incorllro 0011, loro. L'im• peto tiella torbida, avid'a vita non li tocca piiì; anche il fame11t-0 pei morti rwn li raggiru1ge. Perciò 11ella visila ai .s<:polt-fl noi c:i sentiamo portati al di sopra ilella nostra mortalità, p'rciò. anclie l'uomo si rifi111.a,li credere clie l'ultimo raggiu riel suo p,en.siero. d11 lui riufJlto a u.n'animu traf)flssata, si poss11perdere nel 1111lla ". E non llbbiamo detlo clie le figure del pr,"'sente, in quest.i sctilti sull'Italia. sono più vive che le figure del pa.ssato? clit! la don11a nwlata di S. Vitale, il. llltrascarpe di LA SCRJTTR1CE CATERINA PERCOTO t sta– to con,m,:mo,ata ,vi 60. lf.nnitrf!rSario dr/la r11"'1,: a \ ·cnc=i4, so:to tli au.spici ddla So,ckfq, ft/o/o,rica friu!OJ1a.. Lo suirto,i: Chio E•n-a ho rr~– to l'oPtra l,::r,:roria d,:/la Pc,cota 111q114d,ondola ",:Ila H1a twofo,,do sn1sib11ità ':!,:rso le /JiÌ• un,i!i caugorie sodaU t 11rl 1110ardente amore di patria.. U:-.A • SETTJM.-\XA DEGLI SCRITTORI-. si s-JOlg,:rà ad Aisisi dal 21 sdtc,ubre. al 5 ottl'>br,: sotto rii auspicj ddta Sar,a .\fu.ricaJe. dc/l'Un,bria. La ,,,a11ifcsta~,u a;,rQ quest'anno ca,alrcre. s~– daimt>tt,:teatrale e lcrt,:rario, SERGIO SOLLIMA Il cinema In U. S. A. E' 1,. p,;,..,. uorìa cA• """'poìa ;,. llolia, Pmlova. ris11lt11no più vivi che i sa111i e gli or6""ico •1 .,.,.,,;.,.,., <Mllo ,;,,,.,,.,.,.,.,o/io•••· imperatori. raffigurati ,icgli nfft-es,d1j o 11ei dc"""· J,. quu•o libro Holly~ood ...,,. •'•"• p,... mourici? E' cosi. Mli come avviene al.lora .. ,.,o,o co- il .,...,.,.,.,;.,,.,.1. 0 ;.,pa, t.alo•• ""' clié noi scritiamo il fulcro vero del libro ,•.,,.. • nello •p..,.io, ,.., com• .,,.,.,.;.,.,aaion• ,.;;i essere altro,,-c, ili 111w SIJ(!Cie tfi segreto i11• cAe '""'""• cen1ro ,-,odio/• di iAlrr•ui i11d1t• 1recci-0 Ira i{. 1>res~lltce it p1ISSlltO, 111 ,m urfo/i, ,;ulwrod;, poli•o'.ci, ..,....,.,/ci. Una le1uua nppauio11ara p•r 1u11i ed i.,dj, S(lpicme accordo, quando Car-0.ssa riesce a raggiungerlo. fra passato e prcserue? Nei.le 'P""'"""• p•• i ,.c.,ici dol ci-""'· figure del 1,res~11te è più vita, ,iei ricordi 240 patine. 32 tavole fuori te&to . L. 500 tl 1 1 111tssatoè pili musicfl; ma tra "vii/I" e " m11iSica" vuole es.sere la suggestione &i questo librò, E come è che a una secon- * da e t.~=a lettura - giaccliè è camucristi• E' a.dio In queul giorni, ca cos111n1cdi quest'arte: cl1e essa g11a(lagna nelle riUltt11re -, a11cl1c n dove 111trcvtmo e.~serci solo 1101i::ie in~i, og11i ta11to ,ma sugg<'.s!iOrte 1111LSicllle si forma, /mito di q11clfti oalma. lii q11.e/,modo d.i racc-0ma– re? E' un prestito d1e noi /11ccfo1110al li• bro. 11el ricortlo; o è merito del libro stesso? FERRUCCIO ULIVI li Romnniicismo di .lp1•olito Nievo Quo110 uudio ,i l'••p•n• Ji do1or111i"""' lo poerico • l'arr• d•I l',';•,.• lnno.,.,ndo /o •••i• "•' A11che p'r questi motivi. il coru;iglio è ropporri ci.. furono rro lo ,c,inaro ,,.,,.10 • lo di essere omui, di tenerò it passo leggero... corrnri del ,uo ••"'P•• li Ni..-o • «-" ru1i1ui1o Del rest.O, rllornmulo liii(~ vreme.ssu che •11° "'" no1io<> ,o,..01ui,,i1d, /uad di quei modi 11 bbium /atto qllantlo abbiamn comiflcilltO rooliu.:Ci cAe, u i11dubl>ia-n1• oì furono ;,. lui a pttrlare di q11esfo v0Uw1,e, 11oi cr"èclitmu, com• p<>rr'colur• ••p••u· ""• '""" o,uane' olla che il libro definitivo sulf'ltftlia Caros.sa ...,. /orm<>•· "• "''°"·••<:"alo, 01 """ ""'""° ••111•• 110/t ce l'abbia, aflcora dtt10, clic i( 'siw la- ,...,.,,.,· o/luno •al••·o narro1·~0• ooro di artista, a11d1c nei .singoli cap"ilola, 152 pagiue 11011sia w1cora finit-0. !Come ,u,lla. savpia- ;';:gi~t 1 "~~;~d~'\,!~'r:, 11 ~ r:~ 1 t ::,,'uJ;;:. Editrice A.V.E, · Roma, Via Conclllazlone, 3 guerra te<lcscl1i .. L. 260

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