Fiera Letteraria - Anno II - n. 33-34 - 21 agosto 1947

FIERA LETTERA AN!IO li. N. na,i. BSCE H, GIOVEDÌ Settimanale di lettere arti e scienze ItOM ~I Agosto 19!7 UiA COl'JA LlltE 35 ~~>-<--+.._►'-►➔~~ I Direuore : G. B. Angioletti t -+-,~+,-((.(.(((((((( Ufre1ione e redn:ione: Langotcvero Tor di Nooa 3 - Tel. 55679 Ammlniuro1ione e Pubbliciui ! Piaua Madama, 8 • Tele(. 50.919 EDIZIONI DELLA BUSSOLA ROMA ➔· ) ) ) ) )·➔-<--)-<-)>-<--►~--►~ SOM!.-/ARJO: Antonio Banfi ::,Cultura e società - Giuseppe Santonastaso: libori.o Uomano - Giuseppe Valeutini: Giuoco e finzione - Umberto Saba: Presenza e memoria poetica. - Mario Praz: f'antasia di halrespeare - Romeo Lucchese: Poesia - Enrico Galluppi: Intervista con Bian.chi-Bandinelli - Renato G uttuso: Antonio Corpora. - Rosario Assunto: Fichte e la liberl.d - Ceeare Vico Lodovici: Il problema deBli Elisabettiani - Luciano Auccschj: Dalle "E,meatli ,, di Plotiuo Rassegne di.: Rodolfo dc Mattci, Ennio Je' Concini, Enrico Jfulchigooni, ecc. f Abbona~111.i: anuuo L 1500 • auouo con l pagawcoto 1eme.atr111le L 800 • annuo eou pa1ameoto tri1:11e1trale L 420 . Eetero: ao• ouo L 2500 - Quota meu,ilc per abbo· I oameoti !!peciali ( ioeeguanti e 1tudcoti) L 125 . Pubblicitd: al mm. L 25 J una copia anetrata L SO ~Id-I ia ob--1110 pooto.l• (CHp,. l J ~-->~►-'-)~~ PEN IERn GROG/ANO E POLEMICA MARX/STA spingesse, al di là dei limiti di quel magi· stero. In q!leslo sento, se li.losofore era, c.ome pens.wa Socrate, inq:iietare le anime. di ,c– ritò., la hlo10h11cioc.iana fu. nel suo dida1ti· c.ismo. antilìlosofic.a per ecc.eltcnza. tic.olarità, o !"arte c.ontempoune.a dove è evi dente la c.ri11 de la loro diS!Olw.ione e tn genere le arli hgurative, ove il probi~ della tecnicità e del 'obbie11iv1tà è più rilevanle. Nel campo ileuo lene,:uio è c.h·1nm che lo. diff1c.ohà vien w1montata nelln identificazione di espreuione e linguaggio, nella ,iduzione di Q:ieito a mera esletic.i1à. c:he è una ddle più infelici cd arbi1rarie violenze di semplihca· zinne teoretica del pensiero crociano. Ma ciò c.he a noi interessa rilevare è c.he una ta'e estetica considera !"art.e fuoti della sua storia e della su.-. c.01M:relqrealtà e umanità. E. l'e– stetica di critici, per c.ui l'arte è una serie di opere c.alnlogate nelle bib'iotcche o ne. musei. a G!IÌ interessa non penetrarne la vìla, ma definire un c.riterio s>e-r l"accetta.zione e la q,talogazione. E" l"estelic.a d1 un.., élite intt,1- lettuale, che considera l"arfe COfne dala, e non come un ape,to, inhnito, complcuo pro· blema dell'umanità, e tende a de.hnimQ c.iò c.he ad essn imporla, il valore nei rispetti el· l'individuali1à dc!la pef$0n.a contemplqnte. L, ,ealtò. dell'arte è qui propuo scio ti ,:io esser posta e va'ne rer il sini(Olo tog@ello c.ome Liborio Romano Cultura I Lr:rii~ d~'fl:retri!~~,i~'. ~~~::bte c~i~j che \O. dallo Stwm und Drang al Roman11ci· ,mo. Eua c.ome ri,oluzione degli spiriti, ac.• campagna 'al suo inizio la. ri"olu2ione politico· sociale nella tul lolla c.onlTO la hu11à ~I:\ c.oa.tume, j vine.oli c:h 'es.sa impone alla 1p1u– tualità ed ~ I' Clpreuione dei mcdi e.eti lede• td,i non ancora pos,tisi s:,il piano uni,oc.o et.Q ~mica10c.ia 1 e della nuova bore,heMa, so· cialmenle dispen.i, ffi.il uniti. da una tr~~iziOfl_e intellettuale religios.a a01\eqtata dall 11lumr nismo d1e vien d"ohre Reno e d'oltre. M~– JUc.a, ,p.i profondamente •~asfo1mato. Du!amr c.ità ed autonomia. sono I due ~rauen es· ,cnziali de lo il)irilo. Di..namic1tà in quanlo esprime la tensione e rinteroo idea.le proces· !P dello cultura e. spez.zondo g'i ir1igid~nti degli schemi di vo.lutazione ca1~n~c.o.. mter preta in quea.to senso ,tult,."\la 1rad1uone. Au· tonomia. i.nq \\anto q:.iesto p,oc.esso non conosee i!ltra legge e.ho la $\la &tessa cd ebbro del proprio en1usia&mo. tende a ~iu.stilìc.arl'? ,i.sol· vendo in sè ogni freno o limite obb1ettn·~– Q-J1 è il punto ove la ri,oluz1one dettli spr riti ii toc.ca, &i fonde e, nell°uhimo r0man· ti<:ismo. st ,i.o 1 ve nella reazione di una bor ghe.l;I. c.he rinuncia all'univerllllismo illumi• nilla alla sua missione di c.iu' tà 10t"i1lr. im· pawiÌa dall'esito della Ri\'o!Jzione francese - questa cri1i è evidente in Jutti i peni&.· tori idca'i11ici. da Fic.hte. a Pescalom. da Sc.helling ,ad HCiel - per ri.timsi in un mondo di inte1io11tà e di tradiLior.alità. Il 1>ensie10 schellinQhiano e 1 .a lìlosof)a del le_i· ,mo spec-ulalivo .ano su c1uest.i. ,111. Ma 1\ c.onceJ:to dello spirito è in Hegel non p:11e \"espres.sione dell"autonom111e. quindi dell'uni– versalità apirituale della cultura, ma della sua dil\.lmicilà in c!li ,'invera il processo storico e &i s,olge la tensione tra la sua oggellività e soggettività. l...n sua interna ten1ione dialeui· e.a, il carattere traacende11tale di ogni sua po· siLionc e la sua attua~ità non dogmntic.o ma fenomenologiea nell'intreccio dei complessi ,apporti esia.ten1.iali. fanno sì c.he pe1 ~"° - M: si dimenlic.hi la curv.atura metti.hsica. ,.... :;;ji i 1 ~'~ur;:a,~c=ztffe,:~i~t 1 :S;ro:i~ mati°', la ricchezza delle sue prospenive. L'icleo'iuno è qui la fonna, ,i11 pur nnco,a .:neta.fisica, di un dialcttic.ismo razionllle ,1cco d1 polenzialità inte1p1r-ta1iva. In Croce inve· Ct- l'idealismo è una metahsica asllatta e v1o– ta, d1e lascia cadere fuor di .è l'esperienza, in ba'ia di un:,. 111temuio11e c.onceltu.,le em· pinca, sia pu, rafhnat11 da lln nall\'O it~to i11telle1tual,c. e, dominata da uno schema me• 1odic.t>chr! esprime non un 1i1temn di leggi ,1rultwali. nm un dovCf eue1e, per rispetto alla soggellivitA de"le forme 1puitu11,lt. La tilo· ,ofia dello sp11110c.he n,lSCe e un sapere di questo schema. che 11 )()Hllpponc astraila• mente oli.ti storia c.ome un inMerne di modelli dei momenti spi11J :m.lr . ,en,n ~liere lo. leg· 11,c dei suoi intrec.ci fenomenologic.1, scnzn por'i neppu1r 111 rilie,o, aflìdando,1 alln pre· 1upposta identità tra questo sche.1nn e l"em· piric.ità episodic11 degli e\•cnli. Ira lìloaoha e Moria. Pe'l 'c.iò I" n·o10ha c.1oc.i1manon è ~ hlosoha del'o ~rsona.lità, nè filotofia della cultura: è 11st1a.!la,dQRm:itica teoria dello 1pi- 1110. che lasc.i,, cader fuor d1 tè \Jn'altrct· 1anto dogmntic.a aslr.tll.1 descri1ione d1 t'Vr-nti ~roric.i. e.on ww limitata c.apac.itA di rivederne c.ritic.amente le c.ateaorie. li follo è che 11 c.onc.clto dt spmto che Cr.oce traspor!" &Ila grande tradizione h.-. Relinn.11.non e': chr la moria sp,og'io. di quello c.he i,i vivev11;.Mnnc.o cioè nlln su.i base quel contenuto intuiti,'<> che lo carntlcrinava, In t-!>pe,-ientn , issuta e tofferla della riforma e dei c.oof1111ispiri1uali, m.inea l'impeto e la fedr ri,-ohuioruaia 11.nche se si Ira.Ila di moluzione d~h spiril1 - e il ,ento profon· do dell'obbieui,-., 10sta111.11. spirituale e dei suoi movimenti. in c.ui Sinnesh 11,-ario e Ira• (lico moto del'a peuona. mnnc.n la frese., fr dx.io . nelli 1ealtà. la realtà de'ln nr1tur, e dello spirito, 111 cui sorgono e lramenJano i 1111 1ori ideaJi. il senso dinleuico della vita. come ragioll('" 1n atto. Chi ccnfronll non pure lo stile fremr-nle della FcoomenoloJ/ia, m.:1lo -,tde teso t- \Ì&oroto di qua',iasi pnrngrafo dcli' Endclopc:dia hege'iana, 1ut10 denso di vita e di mui',ilità del vivente e p1ofo1•dalo m euo con il discorso pedagogico dt ogru e . ' soc1eta se.ritto d1 Croce avvertirà qu~a differen.ta . E proprio il c:oncetlo di spirito è qui uno sche– ma didnttic.o. un.i. scmplilìamone problema tic.a della c."Jltura. Questa non è c.oha nella S'.la101tan1ialità spiritun'c, nrticolantesi in mii le forme obbieui,e di vita ove gli intrecci fe nomenologie.i s 0 innest11no sulla dialettica del, le leggi trascendentali d'autonomia. non l colta c.ioè come vita, c.he ha i suoi gangli ne'le determinazioni psic.ologic.he e sociali - ric.ordinmoc.i di-e Croc.e ha senz·altro sop• presso c.ome as.tratti quelli piani. c.ome se. neni pio,uo fenomenologico preso in sè non fo\se un astratto - . Ess.i t' invece dehnila in funzione delle quatt10 form:de ideali CA" ra.tterizzanti la pura essenza deTarte, del JM"nsiero.ddl'economia, della morale, ciò c.h,; Sotto questo aspetto è degna di partic.olMe rilievo \'estetic.a crociana. Essa definisce in· fatti ciò c.he è l'arte, o, più precisamente c.iò c:he. PCr esse-re arte, deve e.55tré nel rigumdo delle fu112ioni toggettive cui s 1 riferisce come intuizione espressiva di uno stato l111c.o.Del• la complessi\ realtà dell'-artc: non limane c.he questo schema di soagc1tivi1à estf'tic.a; dello SWl vita, della ,un lensione che 11rde11menlo al s<>ggetlonel'a c.ontempla.zione e: nel g1udi· zio. Il mondo drll'arlc non è che un insieme di esemplari estetici adattabili a quel model– lo, il resto è non arte. In questa ac,iliuazionc l'opera d'arte i: sottratta al1a saa storia, .i.I 1UO 1 >roc.es.so c reativo, nl suo r:ipporto e.on lo. fecnic.a, alla sun ineren7.a al concreto mon• do umo.no , a'la c.ollcuivitò etica d'onde è sor· la: la sua strultura è un ,astratto .schema di esteticità donde è acompauo q!lel comple,so in1rccc.io di piani, di elementi. di valOfi che J ~~:s,~ ~,:r:, ~fo,~:!,or;:c~";"'J;Jec~n~; succ:edono e l'allioità Jell'uhimo minislro dJ Francesco Il è ancora di.rcuua. La JUO 1pe" ranu, J,• [ro/Jare ndl'a,;,;enire '' dopo la concitata popolarità una benecola rico,Jan– za '' è ancora lontana dal /Jeri/icar,i. Rap presentante della mc.dia borshesia, ne ha i /orli. le rucilta:.icni e: le beneme,cn:.e. Non ebbe la diriUura eroica dei SeUcmb,ini. de· 1:./iSpocenta, del Dc Sandis. desii lmbria• ni. fu solo un amminialrafore del po'ere pub blico più che un inn<>tlalorc, p,ù che un li• beu,le. In un'epocll di ,i,;cluzion( pclitiche, ~~~a}:I I';~::: ~:ranl1~an~:zig:i~o e~;~ :::e:.; 0 0 :i'i~:n~!:ni~~- (:m;lr~m!~o~~ -------------------------– la cultura non è afferrala come vita che ho IL PREMIOVIAREGGIO le ,,. mdici "dia co"c,cl, ,m,"ilò, mo co· me serie di enlità c.onispondenli a modelli mila coli del Mez:.ogiortt0. Liborio Romano (1785·1867) ebbe il culto delfo Jamislia e della .sua le"a. Sen:.a vasta espericn:.a pa– lifica italiana ed europea ha a.ssiatilo al tra· monto del re11tt0 borbonico. allo conquista R(mboldina, conciliando i due mondi. Fe- ~el:;::m:01!] ~!~::J::::f, 0 · le~:a 0 PJ:°.s:o,:;;,i:,:~ Giooane s' iscriJSc. alla Carboneria, subendone tutte le conseguenze: /u w,uesliafo dalla po· ideali, in quanlo valgono per la penona in· dividuale. Ciò ~ chiaro se si c.onMderi c.he i suoi m<Y menti, l'arte, la filO'Olìa, l'ccon-0mia. la mo rnle sono delìni1i· da Croce e.orna II sinle3i -0 priori II il c.ui principio risiede fuori del pro• cesso c.onc.reto della vit11e delrumamtà, nel· I' 11110 del'o Spirito, in cui quello è. prnttOSlo c.he 11as.fi.gura10,diuolto e o.nnullato. Il pro· blcmn consiile lutto nel determinare 6. forma di quell'atto: la tensione c.omple-ssn del suo contenuto è sc11za interesse: t.enLa inJeressè, ru11i inesislente è lo 1U11, rea 1 tà m\lumlc, umn• M. sto,ic.A. il proc.e»o per c.ui essa si elevo. 4 spiritualità. per c.ui vien creandosi e svol· gend01i. In veutà la cultura ne'rid~liRJ10 rostlca1r tiano 1i sentiva e voleva e&M:rc ric.onosc.iuca come cicatrice di realtà e di ,11\01i, come vi venie. In Groc:e I&. c.uhuta non è ,vo'gersi d1 problemi, ma gi:ato.pporsi di particolari soltr zioni, llOn c.reqllic.e, ma fissata in un si,tem,, sc.hc :ma,11codi forme di validi1à c.he si trnlla di dchnire, non come e perc.hè vivono nel SUO prvc.esto, ma COrl'nc si ur ellono in Und valutal1on,: soggettiva. Non più vita e movi men.t.,, ma ,chema di cultura. Dinanti al pensiero crociano Sin c.otl W\3 c.uhurn non produmva, deh..·munnta nei suoi aspe;Ui, lissa• ta nei suoi valori, caratterinata dnl v.,ICf di quesci ps1c.o'og1camenle uclla loro a~ratteua. E' una cult'.fl'a di rifleuio~, ~t,aUa alla sua produnivltà 110,ic..o,qu :i.lc si pone per 111· tellet1u111. an1i per una d1K.iplina di mero 111· tclll!tlualismo, 1n una soc1e1à o per u~ dns.se incapac.e di e.reazione cuhurn 1 c collettiva, o piutloSl.o di 1ib"ra vllu spintualc. E ciò d1c: importa al 61osofo è di purificare quegli ,che– mi ideo.li in modo da sottrarre: ad c"i ogn, conc.reteL"ZI)vita 1 c di vasta pa1tec1pnz1onc Ufll..'\fla, perchè valgano c.ome nsltattamenle Jnr verMli. sc.hemi f)et puri intellettuali 111.som· ma. A1 quali e 111Maestro in partico 1 a.rc: è demnndat,1 la fun1..ivn,: d, imporli ne.Ifa lo,,., purezz11 contro non so·o qm•lunq:ie c.ontamma• 1..ione. ma contro ogni possibile ,ip;esa nel fluito dello v1t.a, d, imporli cioè come e1crne validità c.~ garantilC,l 1a stabilità delle ~t· tuali forme d'?sistenu. Cultura. adunq:le., di nflC611one Mllt1c.n ed asti.iUa l>Cr un'é[ilc in· lellethi.a. 1 e c.oaservattice. Per c.tò 11 Croc.e fu veromcnlc in questo senso masiJlcr ltal."ae, 111amaeSl.ro di un'Italia borghese inlellettwle oppress:i d., una 1r.-id1zione di c.u'tuu, e d~ una c.01ri1p0ndenle educ.al.Ìonc, incape~ di rmnovarla, ttla tolo a purihc.arla lii un suo ijJslo ed ._-quilibrio t1ad11..ion:ile, Rifiutala lo cultura di crisi. l'idea 11.cua di un.i. c.,is 1 cui• t~mle. il magistero c.roci,uto ebbe 11 pre,110 d1 un bon susto medio, di concetti precisi. di un:i cr1t1cn ac.!ltt ali" contaminazioni Mo· ,i~ dei ,·alo,i Ma ri,"'ò anche il difetto d1 ~ui magia.tero :' di c.cn11d('rare la vit1 come sià fi1sat11.di (S(;ludert: i suoi valori dal pro cesso c.rcati,·o, di scmplihcnrli astrallament(', in poc.hc paro 1 e di perder di vi1t11 IA vitn deH~ c.ultwa. c con ciò I.i sua vera sto,icità, la sua urnanil.ì r: q:iindi la sua stessa concrct,1 ur– Gr-nfè c.ontemporanei1i\. Anzi. le un compito cbb(' b hlosofui c.roc.iana fu proprio quel'o di rro:tt11r la Ruard1a contro il po$Sibìle insorpc-:e, di una radic.ale prob 1erooticità c.ultu,nle. eia un senso ,,i,·o dcli, e.risi dell'ogsi e della sua fe.condità, e.oniro l"insorgere anzi di unn pr<Y blematica nella c.osc,1enza spec.ulativa c.he la li.zia borbonicD. Nel '48 il suo attea11iamento assegnato alla 111,emorl, ·a di' G,·amsci· fu pòullo<o ,i,c,oo/o, ,.,Jida:o d,putalo. non fu eldto: ebbe 1496 Uo!i. men be ce ne vo/elJano 1500. ma l'es,c:re figurato tra i can• didaii al Parlamento sii procurò l' orres(o per due anni nc/k uc:ccl,ie scgrcle di Santa Ma– ria Apparente. Esule poi, con una supp1ièa dete,minata da gravi mctiui familiari. dfama in patria, dedicandnsi olla sua altività fortrr .re:per ,os/enere fa sua }ami glia.. Con I' c:co/u• ::ione del regno di F,ancc.seo li Liborio Ro· mano /11 aswnfo come prr-fcf!o di Polizia. occupando i/ posto 1fei suoi Pf!,ttcu!ori. for mò la g1undia naz{onalc, volle in$Crire la camorra nello sia/o, elJilarc llravi lotte infer- 1te: Nico/a N1·.rco dice: che '' /ccc nascere dal disordine: l'ordi'nc ", il De Cewrc: che " il p,oi:cedimento ebbe il -"'° br-ne e il suo male '•. Cavour lo siudicò la rnisliore testa La Ciuri11 dd Premio len(rario Vinreggio 19"7, presi,•d11111 <In I.coni<!:, lh-– pu,•i e ('ihliluita Ila Ahuro, Angiolelli. Bal1lini, Disiareni. 8on1,•111pi•lli, Cenci, Cin1111>i.Colamuoni, 0(' Bç11e1leui, rie Cespetlca, )eneo. M:m•he,,.l, S..l~u. Snduio. \'algimigli, Pt.1ri, "Libar::a, che avc,·.1 Fernrn1 0 la .,1111auem:ion~ ~ulk ,.e.;; 1 c 11 i OJJerc: llcllonci "uria: / !ltgrCti dei Con.zaga: Bernnri: Proloto «Il<', f(;nrbre; Berto: Il ri('/() ;.. ro.'tJo:. C11rrjr-r-i: tr,m,ruo del /lflb('UiPN; Cicognani: &ruCCO; Ci 11 ndan1e: t'11.l/mq d1e lm riS10; Cin ,d.mr ~: E' swto CCMÌ: Grnm•ci: f.,e11~re dul <.'(UOP.n.1; Cui,lar<'i: ta :;.abbia ,e fm111lo: Lupinnce1: Ca.'l(l/j.,s; Luzi: Qumfenw glltico; Marchi: UOCfllb11; Mnro1111: /.,'oro cfi NtlJ#Jli; Monelli: Nujrr J1'irfo; Mo– rJ,•in: l.,n rOmamr.: r,iue,,c: Il t."Qm,:H1g110; Pc.i: 1lfo/1tria rii g11Pyr-fl; Q 11:1suuodo: Gi(lrno dopo Cfomo; Vittorini: Il Sempione .ttriua t"occl1ia 111 Frcjm,; !111al'Se• An1110il premio di L. 500.000 alropern poSl11mt1Ji Anl<inio Crnmsci: Ltt,rre dt1[ ,·arcere. l.nohre la giuria l1a vohno &Ollolineare / s1gr('(j ,lei. Cor1WJfCI ili Mar:n Bdlonci. IA1 Roma,ia ,li Moriw.i.n e Molctria di H"en-a di Enrico Pca. l..n 11rodunu1zione C nvven11111 utile primè ore ,I.i s:1ln110 durante uou fcSla ,;voltu.;ii 11ll11 C11pn11uina 1lcl l\foreo Polu ,li Viareggio. eo11un di,eor~o Ji l..eonidn Hi•paci. Il 11r,.mio andrà ui figli dc.Ilo scompor110. co11itu11ee appunto l'obhiett1vità, la rea'tà, l'individualità dell"ope,a d'1ute: il s110va'ore è ridotto al suo rifleuo C$letico in M' c.onsi· Jerato, impoverito d, 1UIIÌ i ra.ppvrti ch·es,o ha con la vi1n. In altre parole, da quealo K.helctro estetico determinalo in funzione dei r1flCNi sogget1ivi è eliminata la vila delr11rte. La stessa rif e»ione critica è considero.la non conie w1 momento costitutivo dell11 vita del• l'arte, ma come un etlrinseco saperr: e dehni· ta, ~n1.a tene, conto delle sue reali mo'lepli· ci forme, nnc.h "c.al {l st"COndo uno schema di dover essere. espreu1011e d1 un'intui'-ione lnica. La aua v,. venie obbiettivllà, la sua realtà C$pan&iva, la sua. intCfno, tensione, 11 suo proces10 storico, la sua umanità concreta intomma. rirn.,ngono qui fuori dell'orizzonte. A persuadere.i di ciò bast:i. ,icordo.,e gli effetti pedagogici dcli' e,1e– tic.a croci1m11, per cui l'edUClll.ione aitistiea fallo gello della diacip'ina e dell11 tocnie., e.onc,eta come del vi,·o umano sentn dell'arte è divenuta edxazio11e della fo.!sa e vuota spontnnciti\ per un esletiMTio dilettanteK.o. L'estetica c1ocin11a è dunque l"estetic.n di uno sfera wci11lc per c.ui la cuhura è una coscien· za non dei prob 1 em1 eone.reti e del comunt" umano tr11v3.glioche su di essi s1 eserc:ta, ma delle .oluzion, ideali - da un punto cL vista i~eahstic.amente. se;,ggeuivo • del1a vit.,, è. evasione da questa, il c.ui affonno, mn, In s1eme, la cui serietà d'impegno ~ k1,ci11t~al· 111fec.ci11d, Romoo. ~~, !~:":n7ia,: 1 ateit:::,;i ~,it :tit:t':::. nu/a di Ga,ibc.ldi, con abile. Id/era .ri augtr rò di poterlo .rafula,c uno di quei. grandi ila• ~::;a,~;i,): i~ 11 isu/fccr;ri~°.a o/o1!ted~l{i!:: sire sorti, Kgnò inlJece il più Jplc.ndida perio· da del Risoraimento. Fu Liborio Romano un uomo pO/i/ico che man/enne i contatti con i capi di lutti i partiti ttmpre con la 1pe- ;a::i~1/' p:~~iltir i,J:an:•: ~fa~ =~ic Garibaldi .r'mJvicina. è il :sola uomo che con sin<.Cri!lr fa comprendere al luo Re la elisi del rcsno. Dopo la partenza dd Soorano, a Garibaldi chr. sfi teles,a/avd pe~ /'o"/in~ e la l1anq11il/itò della capitale, ri1pos,c: che ~if':A~ ~ j:fent;o~eG:' ,:;lu~'::,~ ~Jd;:!~: dello stato. Ùbe po/ la fiducia di Garibal· di; ma discus.so dai gruppi politici, .ria a:r l)urriuni che onlinwurriani, don Libo,{o Ro– mano $i dimise da MiniJ/10 dell'lnte,no e Garibaldi Rii riconobbe d'ava ben meritai.o dalla Pahio. Dalle: cariche politiche ti-On /rosse ,icche:.:.a. Al p,imo pa,lamento ~~~~:noe j:;~~:;: j~il :'omi~mo~:'~, s;; Noi non negheremo 11valore ped1g0gico di tele estetica: la purena del suo achema Ml giov11to a rida, 1nlCTC$Sc e vita nella cuhura nostra nl valnre estetico in quanto 111 1 c, o •~ombrare lo cr111c.ad , canoni vab1a1iv1 dt fotto superati dall cond1zio11i del'a civilrò e dell'arte stel.$.1, a comb~tiere l'astraU1smo più grave del metafisici,mo. rc'igiosismo, mo· ralismo nella c.on ,1de1c1zionedcli .u1c. e, per via ,iRcs.sa, a dare e.mersenz.i ai problemi c.he esso eK.lude d1 J)fincipio e che pur 10no an· dati vi1 via 111.orgendo e 11fferma11dosiin una continua clabor.azionc dcgl, K.hem1. Chi guar di o.ll' eccletismo c.onfuKJ e c.101ic.o rii certi\ critico. trad1ziona 1 e. riconoscerà f111cilme-ntc i meriti di chiarcna e St"mplific.~1ione dl'.lla critica e-~letiq crociana. Ma sono ah1clla.nto ,:,,•ider,ti i suoi limiti. Ess 1 appaiono q:Jando 11 tratti di J)('nclrare nella c.,ca1ione de l"ob· bicu_ività d'ar•~• nella sua strullur11, nei rnp porti e.on_la vii.a degli uomini, nel suo pro· cesso st011co. Ove l'a,tisticit3 ap.p,.,,e con un St"lllO.una fon1.1one, una slrullura, una proble· n_i,1t1c.1 vo.h11, a volta divCfse. ~condo l'uno 0 Mezzogfomo e della cono,un:a pr0/onda del prablc.mi della sua ferra è lo letteru-p,osrarrr m., Pc:r il Me::.osiorno, ,{e/ 15 maggio 1861, ronscjlnata al Cauour. 'I' ulte le sue p,opo· ASTONIO IJA '\'FI ~:. 1;~in:wslc:;::r~}o;u~!e 1:11: =~or;,; I altro. de, ~i momcnti. La c.ond.:mna estr.1i· ~ d~ geneu art1s11cie le-uerari ha ,i un va· ore, 1n qu~nto uliutn d1 accettarne le formule, I prodotto d1 una tarda uflessione, e.Ome c.ri· te11 o c.ononi d'artt', m., dimentica ch ·cs.si I rapp_re,.e~lano le direzion, eone.rete per e:.ii l"arhstic.1tÌl si prova e si re-1lin 8 atlro.vcno i d.:iti della vita e • contenuti dell'espc,iettta. e che la loro p.,rticol:u:ità diriamic.a. non l'a· ll111rtagenera 1 ità dell'..irl(", ha una ,cahll 110· rico.. D1 qui la d1flìc.ohà c.he l'estctic.a ero· ciana tncontrn n interpreto.re nella sua. realtà storiea l'arte antica, ove è pr~enle la nntiva conczeteua e 11ckrt'nza alln vita di 1ale p.,r {I) Il rros.simo fascic.olo di Studi Filosofie, pubblic.hc, à un vasto saggio di Antonio Ban· h: l'e,ilà cd umanità della filosofia c.on/c :mpo• ranea, in cui, sullo ~fondo dello struttura so· eiiile tono i'lu1nino,le tulle 1 0 divc11c correnti <!cl pensiero hlosofico. Riproduc.111moq~i al· c.:ine pa(l:i110 •1111°/dea dello ry/tura nel pen– siero crociano. lill. Il Uooio in una famosa epigrafe fiJSa la sua po1izione di uomo ,li due! epoche:, su cui ~~J:J:di:t d: 11 : s!ftf,;~~: Jnefi;a ,:ce,;;; lenza. fedele a Garibaltli negli in/ereui nr pe1io1i della popolo::ionc, g1i mancò la pa.t· .rfonc politico: fu onesto scnMJk Ji compro· rncui, pii", un amminislralore che un arie/ice deUa politica: uomo medi-Ocre, scn'i di er sere i1 notaio di un tiapa:,KJ di epoc:hl'., scn· ;------------- :::Oi 1 :cfe:ese~z:1rf:~~1/t};1;';:ott,:,~~t~~~t Ebbe: lo sccÌ!icismo politico e la mancan::a tli carallere di tulli cofaro- che si Je,vono del po/ere politico pc, argani:.::arc i/ cOn• /ormismo RO/Jerna/itJo respingendo il ,fibutti· lo della pubblica opinione, chr è l'unico sui· da di ORni sag11iap'blitica. Ma ,e a un Li· borio Romano fu consenti'o tirtnt.garc la tra• dizione del suo staio per un'Italia unitario, non è consentilo. nefl'ctJOluzione desii lnle– reui collettici odierni, ser1Jirs1· dei sim11 1 acri di tradizioni per svolgere le nuooc e.rpericn· z,. politiche: ì politici dimenticano facilme,r le l' inseanomcn/-0 del Rl:nan Jccondo cui I veri uomini del prosre.,w .JOno quel/i che hanno. Pc:r punto di parlenw 1 un p,o/ondo rl• spcll-0 del po1MJ/o. Machiavelli condonnu al Limbo Jll; uomr°ni imbc:lli. clic, pu,i come i bambini, sono incapaci del b.enc e del male:. lu Ili 1•11ginu: Memoria e presen:a poe1ica Ji Umberto Saba * lu V 1•agioa: I lntervi!1La con Biancl&i-Bandinelli sui problemi delle "Belle A.rii,. G1 S1-'J'l'F. SAi\10~\STASO

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