Fiera Letteraria - Anno II - n. 14 - 3 aprile 1947

FIERA LETTERA ANNO Il· "X. 14 KSCE Il, OIOl'El>Ì Settimanale di lettere art i e cienze HO.li .\ • :i Aprile 1947 t;~.I l'Ol'IA 1,1111:: tO ➔ -<--<-.-<(-..(-..(-..(-..(-,,(-,,.,(-.-(--,.(-,<(~-. ~ Direttore: G. B. Angioletti t I Dirc.:io,w, AmminiJtr<nio,w e l'11bblicit1i t EDIZIONI HEU,A BUSSOLA 'f Pia·u• M11duua, 8 • Teld. 50.919 ,,. 'Oi'1LlfARIO: A. ~lalrau:\: E' morra l'Europa? - C. luscctta: Il dizionario Hom– piani - AL Bonte;npclli: JJa 1 • Ve11~zia safoaw,, - R. M. De Angelis: Il C'ieloP vicino alle 1110,ua,.,ne (I) - H. Mu..;atli: U11a nuo\•ll archeologia - E. Fal{1ui: Vasco Prmoliui ~ B. Joppolo: Pmwruma umcrno - Sote e rasseg,w di: E. dc' Concini, G. Contini. G. B. Angioletti . .L\L Praz. i\l. Mazzocchi~ \. I\larlinelli, ccc. ◄ < ( ( ( •.~-,,(~~ f A bbomJllh'rl/1: 11unuo L 940 . llllllUO con 1 'f pagamento 1eu1c11.r11olci L 490 - aunuo coo t pagawelll'> trime1tralc L 250 - Utero: 110• } uuo L :?OUO • Pubb!~111l: al m,u. L 20 • I i copiu ar-retuta L 30 } .__>~---<---<~---<---<~ ....... (- .,(~ Il O MA 1 !1,-tlUO•I I• •bbocl••e•llo pc>ol•I• \C••p~ 2 ) j 1.--►-(-...(-...(-.-<-,-(--,.<--,-(--...(-.-(-">~--<~ E' MORTA L'EUROPA? Giustizia e libertà • • m1nacc1ate Il 4 r.oc :c-mbre 1946 Slcphcn :::,pen– der p,,cscnlò André Mol,oux od un Jollo p11bblic& ndfou/a magno dc/– fa .X,,bono, a· Vorigi, come il primo orn/ore cli uno serie di 1/iscuulon1 culf\m1/j p,omossc datrUNJ:.:::iLU. " Per mc ~rsona/mcnte ", diSJc Spende,, .. rkeue,c André Malroux è un g,ondc piacere, perctrè ru111tr.a oo//u che mi trol1oi insieme o lui su uno collcdro, Ju o Madrid nel \Q17. al (..ons1cuo intc,noziOnalc dci:fi u:ri/101/, Per quanto le co.te oggi por sano semb,arc dt"/Jicili, .1tno sieuM che 1Wolrau:c è d'acco,do con mc che afcuni dei to,menfi di qud r:ic,nj s~ nro scompaui anche .te d cido non è cosl limpido come noi ouremmo ,1perolo che sarebbe dopo la disfarla del Ja1cismo ", Molroux, p,endcnao il .1110 spunto da Spende,, cominciò la .1110 Jiscuuione sul conli·,uto tra le nu,fre Jpcrunzc e lu reo/là, su "/I tormento dello cullura ewopta ". che CHA ì: originana della Gcrman,a. Con tutta la 1ua chiara vulne1ab1htà, eua per venne nel confuso t1aK011c1c del lempo a 1C1t1tuirc I" 1dea trad111onnlc che r uomo ave,. .e creato In civiltà con 1for1..1continui e più o mt'no lmt11ri. Allunlmente noi dobbi.amo suarda.lCI dal conceUo cht' le cuhurc w:omparsc non ab· binno 11gmficalo pe, no,, che e.ne non 101· tcro che. delle me,c ,po1c,1 :1ans1to11c. Può darli f'hl'! ,,ni capiamo ~u o n1cnle_delle real· tà p11c.hic.hedi un egruano. Ma ciò che n01 1,,1ppi11mo è che q:.u:ste p.1U3te cultme e, hanno trnmandlllo alcuni val->ri, e che. bn· umdoc, 1u d1 questi, dobbinmo contmul!mt'ntc: .fo1111rci di creare un tutlo. DA I i. cslrcmo all'altro de\1"l:.:11opn, m lui· te le d11cu111oruc"è un intcuognt,vo che Queuionn la mente di 1u1111101.Alla fr ne del dic.1an11ovc11mo secolo la voce d1 N1ct. uc.he intonò 1\ dnulco 1i10111cllo • 1 U,o ~ morto J), dnndOQh u11siwufic.1110 tra.ijico e nuovo. Ciascuno comprese che li, morie della divini1à 11w111icavala liberaz,one e la d1:r ficnzionc dell'uomo. L"interr<>sat•vo che og· gi s·1n1pone a noi lutt, in quetln vecchia ler. ra 'cu1opea ~ se sia mo110, non IJ,o. ma l"uomo. 11 dic!an11ovet1mo secolo ebbe Utili grnnde spernnza. unn g111ndcfede. Esso credeva nel– la scienza, nella pace, nell'11v\·Cn 1e del\11 d1. gnilà umann. Cento anni fa si rÌl~ncvu dcli· 11i1i,·amcnte che la spcrnnza dcli umnnllà a• vrebbe inev11abilmcnlc condotto nd un insic· mc di svilup1>i benefici per il genere umiu:u. avrebbe condono allo pace uni,..ersnlc e reso ponibilc per !"individuo una vita dignitC1a e ricp:/:;t~~fi~i~ 1 ,~~rda In pace, 110n;. neces– sario entrnrc in discuu,ione. Q:ianto alln sc1en· .ta. la ,isP':"sta cc l'ha dola "13ikini. E quan10 11lln dign1là... Il problema del male non fu sconesciulo nel diciannovesimo 1ecolo. Ma quando davanli a noi passano dei rico,di d1 euo noi vediamo non 1010 quelle oscure e tragi'che m11.rioncllem1mi~late dnllc ~itn de– sii psicounnhst1 - scu1a1amo a!ich~ ,I cupo arcangelo di Do1toicv1ky c.hc ru1ppn1e l'JIII\ ICllll.a proclama,e: • lo rifiuto d1 fare_In mta parte, se come ri1catto per il mon~_os1 accc1- la l"annicntamcnlo di un solo bambmo da par. te di un bruto 11, Al di 10p1a dì tulio ciò che noi "Vediamo, delle cillà 1pet11a\i, delle mclropoli in rovi· na, qualcosa di ancor più terribile ,i disten– de a1travc11e> l"Europa. Perchè l"Eu1opa. dc vn.1lall\ e sans:iinante, ll(lq è più devasur.ta e sansu:nantc del quadro che dell'umnnità eua sperava di late 11ci giorni prima della guerra. m~o t:!:~ 11 ior~ J;t'dof:~. no•N:, ~~~iil;k~~ bisogno di svolgere queslo argomento. C1 ,o. no ~n quella saln troppi ucm ni e donne eh-e sanno che cosa io t1bbia iri mente. Ci siamo lutti trovali foccia a faccia con una ,offeren· za c.he possiede qualcosa di più del •~o e.a· 1a1tcre drammntico. Eua poss,edc anc.he un caralle1e me111fi11co.Oggi un cucre umanu deve affrontare non solo ciò che csh avrebbe voluto O dovuto fare, ma anche ciò che crede di L'id;;· che per un sec.o.l_o p,~ilig~mmo. In nozione che condusse all 1de1111f1cazt 0 ne del– la civ,ltà colla raffin111e1.za , snrcbbe stntn cltminnta rirc,cndola n un faun ben ncto. Per luni~ tempo la Cina è stola famosa co :=n~:~sM:af~:;!;'; ~:;:: i,~lì/~ai':(~:~:,~! la più allocc delle leggi. Le peuone P!Ù ~e– liutnmentc educate, anche i p.ù grnnd1 f1ln- 1cfi, jmp11rtivano le più rivoltnnti l~rt.ure.. In nessu11 !~o ci tono piove suff1c1ent1 a dimostrare ché In 1aflinate1La e la civ:ltà siano termini piua.1Jeh,- Negli u_l_t,miventicin– que nnni abbiamo sviluppato l 1<ieadel phr ,alismo. L'idea 1rndizionale della civiltà era che eua comprendesse il progresso nel pcn- 1iero nei r01ium1, nelle a.lii. A luno ciò ,1 sc.iiiul il concelto che og11i civihA /\bh: creato il p1op1i0 sistcina dj vnl r",- ~i pensò che que11i .1istemi fossero d1Hcrenti I uno dal~ l'altio che non fossero nccennunmente con- 1.foui.'ci 1i abi1:iò a non dub lare che la cui~ turn esiziana, per c,empio, fosse ~cmp!eta: mente tciua dalla nostra. Cl, Eg11.1a111. li pensò. avcv(tno una misura d1 vnlori del lut– to differente d11llnnostra. Cilerò un esempio, forse cst1cmo. ma eh a· ,o. Non uno di noi Ili con quali pensieri o con qu11li emozioni ~n lcllah dc\ _1erz.omii• lennio guardava ad una statua es1ztana. For– se ncn c'è nulll'I in comune fra 111101110 mo– do 11t11mle di gunrdMc ~m11im1le e.pera d'ar te <1uando In ouervinmo al Louvrc, e quello con cui vemvn s11a,data al tempo della tUP crea,ione. M11 è cerio che in e~ noi vedia– mo q:inlccsa. e questo qualcOII\ è prolonda mcnle d1fTerente da c.1òche noi piovuuno d1 fronte Ad un"opera d 0 a1lt" moderna, o d1 frcn. le ad una dei Crec1. E. ciò che KOpllnm" nell"antic.o l(tvo,o, rnohre. hn per noi un v11 \ore che 1c11tl11mo di i11ter,1c in que11n chr. c.hiaminmo In noslr;i. cuhma. La 1tc1s.n cna., è vcr., per il mondo della morale. Ul p11m11 e più 1mpo,tanle coa., che c1 venne d.:almon– do cbrn,co fu In 81bbm, dalll\ quale dc.ti · v3mmo l"idca di gi :ist1z.ia, fino allcrn mlii fo,mulnla. 11 vero problcm., nOn è quella del– la trasmiHionc delle cultu1e: ma è p1u1- 1c11n ,1 conoscere com<' la quo.lilà umanti csprcua in ciascu:1a d1 cuc sin gi'Jnl.ci fino al nostro lcmpo, e come eUa, poua llVCl' v(t!o,e per noi. l'ereclità dell 'u.mm, esimo Dobbiamo scindere il problema del dei.a· glio da quello dellll fumn, Dobbiamo daun· guere frn 1111 parl1col/\re cb1eo dc.I tempo d1 U,md e la questione della scopc,ta della gi11. stroa. La 1C.Ope1ladella vita ncll'aite srcca de,·e cue1e mantcnul11 1q)llr11ta da ciò chi' costitU!va il carattere eucnziale di un dctcr· min11tonnvigatOJc secco. Cosi troviamo ch" 11 problema dell'uomo i11relozionc al passato r' ~r~~~ll: C~;;: 1 r~:q;;r :~nn~: s::~~~~a~:5,,fo;I~ 1a casere da noi, nella 1un manifestozione suprcmn e, nttuu (t 110 sten:\. La sua 511~1· tura ho 1e>ltanto :in'impo1l11nza subo1dmata. E.· 1trao1dinnrinmente poco impa11ante per noi lutti se siamo comunisti. anticomunisti. liberalL o un"nhrn cosa qualunque. L"umco problema \'CIO è d1 snpcrc. 1ndiPt!nde111ç-- di Il NOR/? MA LRA UX menlt: da unte quelle atrutture del pcn11c,o, m q:.11,leforma po111amo 11c.1earcl"uon10. No, poucdiamo: l'eredi1à delrumnnes1mo cm~CO- Qwl"è pe, no, f111petto d, questa crcdttàì Prima dt lutto, u11 permanente ca· ,,cnalismo 1mpcrsoranle un'idea d1 prOQU:tw. Dobbiamo inccmmciare col decidere 1t riob. biamo c011tinua.1ec,:,n q'Jure idee. o M: l:i, cultura ewopca è <1u,1lce53d1 completamente diverto. lo non m1 aspello affl\lla che I 'umane.i– mo, qualunque sia la perfeticne con la qu11· le possiama r1co1\rutrlo, ci posso salvare dal· In ijt.terra. Ma è ugualmente dubbio che <1uclla personificazione della carità che ch111- mi11mo rclisìonc e, pos1., liberare da q:1eat<1 maledizione. poichè no'? lo ha ma1. f111!0.Le culture llOn " sono mai estese nll mtera na· tura dcli" uomo. M11 estc gli hanno petmcuo di rassiunsere un accordo con se stesso. t..Juc. 11 0 accordo sii ha pe1mC110dt npp,ofondut il st:nso del proprio destino. Il cri1t1nne11mu non ha elimim!.lo la guerra. ma h.i d.-,10 al: l'uomo una immagine d, s,c stesso davnnll alla $Uerrn che cvh pQleva sopportare. No, tuttavia dovremo andare n,olto più 1nnant.1 puma di estere in grado di c.1c111e un uomo che, di fronte ai t1ag1c.1problemi soc.1111 e militari del nosllo tempo, po1sa sun.rdtuc I!' 1tt"UO in faccio. E questn idea dell'uomo qu11ndo finol· mente 11trà emersa - c..onlro quali foua 11 trovc,à in conflllloì Contro sii dei e conl!u 11demonio. E' l'idea dcll"uomo t0lo, ddl"uo– mo che sfugge (\Ila condizione umAnA aom· ~ndo entro ~ 1leuo dcl_le fotlc che pr1m;,, ce,cao al d1 fuo11. E.aJ1 ncn può più an• dare avnnli con 111sui\ esi1te11u in lolla con il 1;e10 del dcsiino. se non prendendo una pos1.tcine di sua scelta. Nell"idea d1 c.ultmn non c"è una strutturn di pensiero che vada più II fondo di q'.lclla 11111a da questa neccs· 11tÌIdcli"uomo d1 met1er11in accordo con c.1_ò ch'~li riconotce e.eme il suo eomp1to d1· vino. te1~i:tfur;x:,,: ~~ ~n7:"~ 0 :~,~: :~ termmi di de-stmo. Ciò che noi troppo .tpc.r 10 dimcntichi~mo è c.hc questa non Ì: In p,i. 11\3 volta che C:ò accade. Nei peri~• delle altre grandi invMioni \11nostra s1tuauone non ern senstbilme11tc migliocc. Ric0rdp il gcnc– rnle De Gl\ullc che l(Ut11dava l"ampio 011z· zonte di Colombey. ove non ,i vedevano che foreste e notava: cc Tullo ciò, prima, era copcrt~ di fal!~rie. e in questo p..1esc ci lu– rono scneraz.ioni di famiglie fino al IV IC· cg:\o, e dal IV al IX secolo non una di que- ~~a 1 d:i,t~~.OOJ1,u~1·~:. 11 ~}:;::n~~~v~~~ 4.000.000 soltanto. M11 rimane\a la Frnn· eia o. For5e c.hc q:iando !"armala mangola. d1 Ccna 11 Khan a\"11n1òfino alle pMe d, Vien– na 11 futuro dell"Eu,opa ~mb1d\a pa.111co111r– mente ,~> Era fone 11<.ppobui,no avant, 11 Timur> Erano foue p1act:\·ol:i le cc1e 11 doman1 di 1copoh, a anche dopo Mohac1! Il dìzionario In qucsle occu10111 11 ttattau d, vita o d1 m1,;rte. e non della unatc1ta d1. una c:iltura. h,!rie e.111 lavorc,·olc In prospemva al tempo t~~ie ~:!~f:,, d!I ~:::~pòE. q::i:,7n~nrnql~~ e g11he11,1o in Francia di un qualche pro blcm.i 1ela.11,o a, va.!011e~1ope1/ delle opere dei personaggi d; CARLO MUSCETTA O la oolontd o la mori.e Q l,,1,.MlO 11 ho (111le m11n111 ,•olu_iu.cdi un'enc1dopcd1a, o m acne.re dr. una La potenzn della civihà ccc1deniale è ne p,odu-iione euhurale a cui hanno lavoralo suo accettore I 1snoto. L"umanes1mo è anco. c.:ntr.n ,11.ad 'intellettuuli, 1 1 n,pello per ~" ,ao,~:s~~ld., f:: 1 / ,.l:n u::nnJ:u~~n:.:f::: ha 1"11.ralo e ora;:miu'"lo una co•ì v1111,1 un• Lo ;alT,nnuamo con la cosc.ienu de1la: La :::~~u:c~~~n g~d:~ir.e $, 111 h,. c:i"' 111 ::~td~\; volontà d1 agire d'11cc.0rdo con la cosc.ien..ta aeic• ,naenr:ro•i nelln cullca d~1 d1fet11 o e la volonlà di tcOpt:lla IOno I valo11_iorid 3 • troppo nmnnrahvi Mila lode dei prc111.An– mentali della civihlr. curop,!a, Vo, li a,•cle e.or più perplessi , 1_re•ta allorehè l'opero ,i vi111\t-101110 per s1omo In bn 7 jont" ~cl c.am - i>relJ<'ntac0t1ì 11 bbagl1.a111c11~lla. ,ua ,,c,_re cdi– po dclln scienza. Le lo1mc _della spmto nel· tonni" r co•i ricca di lu•m~he e d, p111ceve: l'attuale momen10 clUCIL\IC 11 defim1eono cui. le indu,.io pc, la notlla 1mmag1nl\11va, E il loro punto di parlcnz.a e con la natura del· appunto il c.11..adi qucato pruno volun~e del la loro ricerca, Colombo capiva _mesi.o da l,"'i:iono,io fdle,ario Jelle Ope,c e der Per– dOY,- ve11iva che non dove era d11e;llo. Noi ,ano/le, edito con parhc.olaie e _personale 1i11moco,t,ctti a b,uace 11ncttro atteg~•a~n cu,11.d.Ircditorc Valen11no Bomp1am. Ope~ to 1ulla lragcdta, peic.hè .11(,nsappifU'no dov~ re cosi belle, ,fogliutc nella 111rnqu1lli1~dr. stiamo andando, C ,ull um11.nelll'l'IO. rrc~ uno • lltudio ~- fnvoriacono la Cli.rii 1llu~1one aappinmo _bene qual 'è il no1t10 punto I par- che lt1.ruerrn till un f 11 uo remoto, che 11dr.• te°L~r~e et c~~ 1~::li~moqu:1lcoaa _di vìù di \uvio è 1:>n•90to e che 111 nuùvn , 1ne11• ab· u.na ,,editi\. E." µ1111,nan1leatauonc della binAb~~,:toac~c~~:,:P:ii:d:~~te editoriale. volontà. F. l'E:i,opa stessa dc.ve cuère qual· dobbiamo "ggiuUJ:ere che il conc.-do_~-il!u· '10""'01à,d'o, P,••mdoi11~.n11 e cd1tà: Clltl è 9 la vo· atrnioni cosi ric.r:o. sontuo10 cd on~nale, I. ., 111ecoglie un• tale meuc documentnria e Stiamo noi moitndo> Ho parlnto un mo· fuori tuto. da costituire per tè stes..o un me.nlo fa della battag,lin di J...ondra. Noi tulti compluso figurativo d'eccnione {non 10\~ (Ìco,diamo l"imp1ess1onc- nooilal;i 'l~~n~u di eodiei e fronte51>i:ti rnri, mn anche d, Q 1u1chilt dichiarò: "Dalle Termopili in rezzi d"u,te fnmo•i o poco noti o rivelnti in poi, mai 111hbcclà del mondo è italo nelle p.irticolMi 90 ,prcndcnti), on t111ppiamo ,e mani di cosi poche P;Crsne Il· Se c->.a ci ~,à un indice finalr: anche pr:r quc:1to che non credo - I lmpe10 mgletc venine corredo iconografico che ron è puramr:nt, dislrullo, speriamo che tutti I paesi che com- Cf<lrfll\tivo mn aiuti\ a col!ocn1e •toricnmen– battcrono dalla noJira parte powino raie una 1, le opr:r~ nel vi"" i1111igodel gueto e del– moitc UijU~lmenlc bella! Il memento In cu, la mu1u11 illOuen-ia delle varie 11t1i: certo parliamo ddle Tc,mopoh d1dln 110110 _non ~ 'lflrt"bbc u1ile che ci fo•se rinche un indice q'.lello 1n cm ii crede a.Ila morte In un clclle !Rvolc e dellt' inci■ioni. momento 11mile 11 v1,e Divi,o in tre parti il Di1:ion111ioBompin- La civiltà e~ropea vede i 11101 ,inlori dove I ni offre 111 lr:tlotc qunlcosa che vuol eu,crc essi non tsistono. Per es,cmpio, In re.de ot· riù • •Olll\r:doaa • ri11pello all'eccitante vn- ~;istt'~t~i 11 ~ i;:~ 1 :sso_no:~ èv::::lmc:~~e~ dit: :!:!!i~~~~'':;\~~:~I~ •e.iotie"~=nn~~=~~ E' moho di più un valore fondamenta!· •iço delle opere di poe,KI, narTJ1hv., 1ea1ro, me'nte amcricnno ~ fondnmentalmente ruuo r,1 010 fia K"icn-ie. slorin. m111ica. reli1"ione: Noi non sinmo nell"ombrn della m?1!c. 1 cui 1e;uir11nno il ~izionnrio dei _pc:1to;n11a· Siamo piut1os10 al punto focale in c:.11. I Eu· 1i e le 1avole ~ino1t1che _per i,cguue _di 14;· ropa ha t1nKurato o distrutto In p1op11a ere- ·olo in .eco!o i progreM1 delle vnne c1- d1tà, e non le rimane che \'intell1genza e I, vihà. . . . . . cnersia. Ciò che il passato c1 ha fa1e1ato non Il panorama dc~ • mov1ment1 '&pint_ualt• è che tragico umanesimo. Fin_dal tempo del romprende -~ ~oc1, molte delle qwil, effi– la Grecia \a nostra c1vihà si ç gellata ccn :la1e a. spcc,11l)st1. E. ve ne _tono alcune ~n--:• tro quelli c.hc chiamiamo gli dei. Non le Ve- V<'ro eccclle10_1 (per csc~p,o: _Alc.,1111n 1 d 11 n1• neri e gli Apolli, ma le vere potenze_, le r:no, E.,press1ot1.''.mo, C1a_nscn1tmo, !\-.oder– figure del dettino. Ln tiagedia s1cca cl ha "!'mo, Ncocl~M)C1tmo, Stil !"ovo. Um~ne· ingannati. En: 1 emc1,e come un"cmb_ra_ b 11_mo):Ma duci c_he no~ e forte I~ 1?c• ce,nte dall'immensi•à .della none esmana, vitahile ~per~uaz.1qnc ~!. Yalor~ ec1e_nt1fi– dall'oblì1crozione dell'uomo per mano degli co 11_ la!IC1nrc il !cuore p1uttoato )nto;dd1sf11!• dei l>abilcncii. E." l"espreuione in lorm3 ro ~1 questa puma pftrlc. ~,a m90Cld1: drammatica del problema del destino del· ~ra111 da un ½'to un~. gr11nde incertezza _dr. r C ò h l"uomo incominciò lu con· metodo e dall altra. I r.ndulgenui tra capnc• d~:Qdnl fa.li. e • ~~~':;;c"ti:4~':t:\:;;de;!rr:'8!:~i :~~lus:io:l Noi abbuimo creato un certo numero cii ,torico più mi,urnlo. Certe indulacnzc, giu- ~:i11!~1~lcs;n• a~:c,eo;:;d~~n~~:J gr::n :o:~ :::'\1!!~a:i~: ~:: :oN::~:::~~I:~) t:.:::r:: ~0~111:e a:;;°':'o;,a d'.,a:~al:~,:t d7s~~~~~:~ ;:,t:ndc1'7;m 1 :n;i:t~~o~or~~ dv~là $0t: d1 ma~nificari1 e d1 clernars1. D;nlle più ohe na1uralmen1e con vMie 10ttovoc.i, 1arcbbe solitudini. pe,fino da quella d, Dio sic~, noi 8 131 1 sufficientemente in luogo di Eufuismo, abbiamo ,accoha la notlra. !f1CUC.Ch,_. se Congori,mo, Mariniamo, Prezio1it1no, Sccen· non noi, ha ~qventato le fe~ll\i.C;onceziom del 1i,mo. Un più ricco ,i1tema di rinvii anzi. sanlo e dcli crcc} ... La QIUSllfln della ~ib- chè una frnnlumazione di voci, che r:ome bia e \'(tntica libertà dc\111c1tlà -~ chi le • movimcnro • dello ,pirito pretenh,no affi. creò, chi gttcnn_c l!lr_oun Po•.to l\~I mondv? nità e ,i pr~tano II una. riduzione concct• Ma adcs$0 la g1us11z a e la hbcrta 10~o mi· tul\le ,,nifieo.trice sarebbe 1ta.to non solo più m:..:ciate. L"Eu,cpa I~ h11 creale. cd III E.:a- prntico. ma. s101icamente più giuato. ropa c»c conono pencolo. Molte voci 110noimpo11a1e in maniera al. lo ,·i dico che la ricerca pe, questi p,e- qu111110dileuantetea. per altre. non 1i ouO 1.iosi valori continuerà. E, finchè un nuovo non pc11S11rea quelle corrispenive dcll"E.n– ordine non sin 1tato creai~. la ricerca_ è ,1 cidopedia halianra. tonfo più rigoroae e com• nostro compilo supremo. D, fronte 1tl1'1gnoio plctc. Un indice annlitico più ricco e voci e alle tortu,e non ancorn _dimcntjente, ~ua panommiche più compren,ive avrebbero ccr– deve ancorn procedere. R,cono1e1amo .l,_bc: tamente orientato meglio il lettore, e fon1c rnmenle che di secolo in secolo gli uomam SI ai 1nrebhc trovalo il ~o per voci che dnl affaticano sotto le restrizioni imJ><:IICdalla punfo di via1a della 1i1011an1:a. e dell"influen– mcrte. t\ln di tceolo in secolo, In questo m 11orica, sono comp.a.rativnmenle più im– po'1o che s, chiama E.u,opa - e in questo porlllnti rispcno a 1alune artificio,amcnte e i:s:or: 11 h:~:o-;i:~s: 0 ;~;~in::ì,;i~nee~:: 1 \adi~~ fu':l. ~~~;:;:::~pw~::~~'.t:r:da~ c'i::~i~ ro marcia nella notte. con l'alto scopo Ji difficile poter giustificare l'assenu di voci rende1e intelligibile l'immensa confusione del come Pctrarchisino. Controri!ormR azionali– mondo, e di 1,amandarc le loro w:operle: d1 ,mo. Ri10rgimenlo. Soc.iali1mo, Storicismo. vincere in qualche modo In morte renden· Veriamo, quando ,i ~no incluse oltre le .S I dosi padroni della qunlit~ cffim~,a del. mon- voci per il ~rocco. Fenomenologi11 ( Il Pie!!• do, di comprendere che ,I dc1tmo dcli uomo ,mo. Sota11111mo,Sturm und Drang, ""ritam– è di porre 111 domanda sulla n11tu1a del· ,mo. Scapigliatura. Pc,chè poi mftnchi la l'universo. voe<i Ermetismo, è davvero inspiegabile con– Nei 11bbi11mo uri mcnt1ggio per lutti coloro trnddixione 11 1111110 •fo~gio e dee.anla-iiono che seno ncca1e\ati dallo socttacolo dell'at· di t'reti,mi d'ogni 1ccolo e d"ogni leuerl\- tualc angoscia del mondo. Come ~Itri hannl tura. fatto al tempo della Cc.cadenza d1 Roma e Mn per fortunn nel Dizionario Bompiimi dclln cadutn di Bisanzio, noi &i d1rmo lotte l'esuberanui di un cerio riconotcibile ,clan• fra le omb1e immen5e e minacc.i05e che ci sé- t10n ha prevalso. E in modo particoll\re que– vra,tano: 1 :\nco1n UM ,·oha siamo pront! a ato si nota nelle voci 11nsli1iche delle opere. rialz:ue l'uomo dalle profo11dità dc:lla d1- , cui h11eollabor1110 il fiore delln c.11ltur11 ili\• Que1lll roncezio11e delle cultme co_me s,– slcmj c.hi: 11i fu accctt11la dalla nrnggiornnu desii Europei fra le due sucrre. E' ben noto Parlicola,c delle '' Sposo/i:.io ·• di Lo,cnzc da Viterbo, lr ricomposi:.ione (Vedi articolo d1 I{. Musntti in V pasina) 5 fattn 1 11. 1iana e che in g"nerc 10110compilate con lc,mi nofo Esdu~ivitll A.M.E.A. per la "Fiera Let- 'fl'llnd cura. e vigile 1c1upolo di competen-ia. /e1a,io ". Qui occorre dire che la segnalazione di uni\

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