La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 11 - 13 marzo 1921

l~ DZI'ESA 1JE7,T,E T.JVORATR!Cl In to' di UUIÌI del ~O(taliimo dcll'nòmo. Noi· onrr'iamo in un·~1ìoca: di IV Notiz-ie e chia:ccbiere IWlll■l DI LII~ T,sat'à11i "tplfjH &ociafe,, (1) ! {ace di '!lvÒro·· di solièlài'lct,à;, · in cirt a. politirn, in,·ece d'essere yoi,en,o· d-e– ,qli 1t,omùii, cloYC divenire· ammi,,i',,tra– :io11e ,!t-1/e co,e: lt, ptwe sucoederà alla I.e id10 dPJl :.\fo.r<llly )ll'Oll'ussero .U gucna. l'a.ttivitiL éhe pl'oduce n,ll'attità• loro ('!fotto: es(ffl ebbero. illu,,,rat-ori ò' cho distruKge; l'a~~oci(Lzione alla paga, 1egna<Ji; una. sc)litira di filosofi rropu~ I l'amore all'odio l'u11iono 1·gll a.nt.ago. gna.rooo quali alcun,•, quali tutt.e le ri-, ni_sr-o,i;il J,cno ,Ji tutti al priYilegio. di forme che si leggono nel Codice della. alcuni ... NatuJ\lt, Gia.n Giacomo Jlous;;eltu, Brìs- « Uosì !ilLri, rMlizzat<L l'Eli1, del/'~1·0, sot de Warville e Bnrucuf se ne fec.,ro la. qtrnlc non è dietro di noi, come dis,. cli a,po,,toli. Q~est'nltimo fu anche c:t· ~t\'0 i !'?!>ti, orn dinan_zi ll, i1oi... Tutti po di una oosp1rnz1one, conm.ciutn. solr glt 110111101 sono ugnR-h; e~s1 ha.nno di– to i) nomo dì Congiura degli 11iJ·uali, e l'irto nllo sles8o prerogative, a.i mcdcsi– soffor..:Ltanel en.nguc: il Bu-l>cuf fu dc- m, goùiroenti; la sociotà, non de.rn ri• cnJ)ilalo i.I 24 mn.ggio li97. . conoscore :,!tre · disuguaglian1.0 t.ranne rnttl•,ua 1et11iont, 'U 11 (lior-na{e ùorohe,c narrando e com– m«ntrwdo i /11.f/11osia,•vimimenti di Ga– R(l/c M onfcn·nto nei q,in!i rùr,n.,ero fe– riti qua~tord1N c<rm1111.;.~1i e morti tre Joscfat,:; factndo ,m JJO' ,l, cronistoria srri t•e e dicf': u Uol f1uo1•0 anno ecco ,•Jni,11/nrc i fn,,c,~ Intanto col Congres• ,o di Lfrorno la massa. rusrn &l divide– i•r,.in d 11e : i I Jr u » iei p,:o ra,, /.(l;vain ma· 110 dei ~ocialist, 11fficiali e la Camera. de! Ll'f1,aro l'Ì Comunisti. À tale sittw– zio11e gli oratori fl'f.•ci.,ti nòn fecerQ ieri che bre,,i a,l/u,s·ioni... ». E; un po· dell'op«A di Filippo. _T"• rati. Non tnl.t.a, nnzi Mmmono una metà; chè a ristampare t-ut,ta la r>roduzione turatiana. ra,c<',hiusa in 30 anni di ·Ja,i>o-– ro, ci ,·orrehbe non un \'olurne come qu€8to di 360 pagine, mii almeno trent,a. volumi, uno per anno! 1.a·l,-oog1urn, confa,·a 17.000 aderenti; che q_uell<:cho nsultano dal!~ dffe'l'OO uno dei ·ca.pi pii, influenti, Luigi Blan<', · capnetti, .• 1 ciascuno secondo le 811./: ca– scarupa-t-0 nl'lu, ~.nn, clei 1,uoi correli- pacità, a cia.•r.11110 ~econdo le sur opere .. giònari, JJè illu&,rò la, storia in clue n>- La. rropricti,, Iu modifica.ta d'·ctà in ]1101i · ne propagò le ide-e, cercò nuovi a,. et./1,; "~"" fYUÒ dunque ';'S,Sel'O modificata dere~ti. ancora. Di un diritto di na8cita quaJ<' Ma la. forma. comunistica. ebbe in Ba.. è oggi, bisogna. forne·un ·diritto d'in– beuf l'ultimo suo sincero apostolo U· telltgemn; bisogna c-hc• .. oome lo alt.re topist.a.: depo due a,nni il popolo t.as· ca.richr, sor.iali, sin, data ai piì, llegni. sa~ diss,rnguato o disrerato per le <>- L'erdir./\ e• l,,:~i J'ùltimo rifugio del– normi ,·es.sazioni d<"Igornrno, dei nobi . .l'ozioso. l'er togl ierf' .l'o' l.io e miglio– li e dei preti, fa la gra.nde rivoluzione rare le condizioni del la classe più po-– e proclama. i Dirit,tì (lp/l',101110, c.onsar vern (prolie,(a.1·1) bisognn- che ,:i diriltu cr,'llldoli ool saogu~ di innumere;-oli di succ,.ssi()11C pn~si dtdla famiglia. a.1- \'.it.tjme. lo- 8tu.lo , bisogna che i\ \,,,,·oro <li\'f'<il· ·Dopo la rivoluzione francese il so- gn. ln, sola ragione della propridà e CÌ'!'lismo_ d_iventò semprn p_iì, _prat.iilO: chu essendo iJ. Jayoro 1 ru,;si<"l\•l'at-0 a <iia– ~h ntop~tt cedettero 11 luogo a1 pra.t1c1 seuljo. s, 001Hla .Ja, sn~ ·,:oca.zio!l(\ .la di-. ed il -s-oci11,]ismo ebbe s..•mpre piì1 una etribt1i~o11c degli striim@t.ì di Jn,rn;.o tendenza spi_cc.at:aa d_ivcnire S?ientifico. diYongn. ttn" _iunziono della aoci<'tà. "· La sua d1\'ls1one rn soCJahsmo ulo- Carlo Founc.r, noti, 11 fatt.o che nel· pjst.ico · e socia,Jism,o .scientifico ò orar l'altnule .~oriet-1, a.roa.nt.o alla ~-na.b– ma.! ~jpetut-a da tutti, <;on. Bii.beuf_ il bondanrn dci"prodo-'.i esii;t,..,·a.e &i pro· soc1ahsmo ~n~o 11, spoghar1>1 dello w,. p R-ga.va la JHU spn•ntosa m)8~ria. e ne pronte utopst1ch<". dedusse chi, la po,·cr/i, ?MUe dC1/la e/es· Il sooia.Jismo S<:ii,nt.ifico ebbe diversi sa so1·rctl,/1011d@1za.. Pro1ios~ quindi di precursori: fra i più illustri dobbiamo l'C!'iol.arn !,1, r.-rodnzione S<'é'Ondo i biso– riclt.a.l·e Sain.t-H'imon, Fonrier, Oweu, y11i; basta, a,. egli. dic.en1, un pic<·-0]0 Ca.bet e Ricardo. gru J>po di opera.i eh<' si ruette,s.e a li' o- li conte Enrico di Sainl-Simon scris· .pPra " produoo..<>:se in comune; ·sà,-,.hbe se molte opere, lot!'Ò, :90ffrl t1it~n, la v1· ~ta_t,• un:c frr/angr, igli altri l'a.nebbr,ro ta 1 cadde nella m1serrn e JMFSO scon'?' 1m1tn.to . Cosl nasceYa il faJan.<lfl'io, o scrn~o 1opo avere ~peso tl!\ ncco ,p_n,t.n. Comune motlello, a cui tut.ti gli altri momo m pro degh operai:. sul m1gl10- Comuni si hn.rcbber-0 uniformati o la ramento deUa sorte della classe più P,,· povertà spariva, · porohè la son~.bhon– vt,ra. fece (,)elle proposte ispirate alla danza che n'era In, èa.ui, .1.,non <'si,.fova pù grande umanità. più. . Saint-~imo'? disse: . , Ad a_g,,volam qµc,,3t-0m1ltamr11to com- !' Il _f,J?e più generalo de!Ja poht1ca plet-0 ct .. lln _Rociet.it;Fom:iN ~ogni, che è. 11 m1~h,orament-0 d,eJJa. cond121one so- qualche m, h~nario ~.ari_t-atcvole pnt.eva. c!ale, Cl!)C_ dello .st-ato mora;le intdlot- arntarlo nel! 1mpreaa c'h E'gh n.vo, ·a illu– t1v-0 e ~1s!co ~ella cl~ p_1u povera. str3:to 1wlle ,m,o oporc, e di cui si parlar « Oggi 11 P!Ù d~h uomrn1 soffron'?, ,·a fu tutta Eurora, e restava. in ca.sa peTocchè la. r1vo1uz1.one, _dopo aver di- da.lJe ore clcdici allo t.re.dici nd asp~tt,ar– strutt-0 assai, nulla edificò. Il popolo lo. S,1 tratrnYa dell'Nczione d<"l primo ,uol amare, e non può che odiare; vuol filansterio; ma Fourier ebbe un bel!'',.,_ credere, e conviene che dubiti; vuol Yi• sp.cttarc; niuno ,-'andò. ' vere d1 sue fat.ichc, e gli bisogna mo- (Continua). rir d'ozio. u Il nostro passato può caratteriz- ~~~~~lf'Z<f~,tZJJ– zarsi cla ciò; che fu tempo di guerra; tra la sua civiltà ave:re per principio di utilizzare l'uomo per via dell'uo– mo. « Onde nell'antichità il piì1 gran nu– !llMo-fu successiYamente rohiavo, scrYo, sala.riato. « Onde la dolC<le pacifica influenza qelle donne non fu mai conoeciuta: lo m~lio fortuna.te erano schiave dei mar l'it1; il ma~gior numero, strumenti di pia.e.ere e d1 corruzione. DONNE PnOLETAIUE Abbonate i vostri figliuoli al giornale dei giovani socialisti Gioventù Socialista se volete formare degli uomini nuovi. Abb. annuo L. IO - Semestrale L. 5 Una copia cent, ZO « Onde il nome di medio-evo parrà g,iu&tissimo, come quello che presenta ~~~~~ la lotta fra, due società, una. ,-a<:ifica che procura, stabilirsi, o a cni succe– de 1 avvenire; l'altra, militare, che si affievolisoe ed è destinata a lljoriro. « Noi siamo - diceva Saint-Simon e i suoi segua.ci - alla fine di un'epoca. critica che travolge roco il cristianesi– mo, il militarism-0 e lo sfrutLamento CHIAMI.\l\1O LA DO1\'N,\ Pnou, TAnIA A FAn PAnTE DELL'ESEn– CITO SOCIALISTA. COL SUO AIU. TO SAnA SICUR>\ LA VIT'fOnIA NELLA LOTTA CO~Tno LA Bon'. GHESIA. APPEJNDICFJ 7 TRISTE SOGGIORNO Eq era pure una 3>'it1iroa della guerra quella profuga. giovanisaima, che vomi– ~va, i_n~iurie e roinaccie contro chi le s1 a.vv1crnava. Soltanto con Annle era. buona, doci• le, a.ffettuosissima. Fin dal primo giorno An.nio avova oo,. puto guadll81larei il suo affettp. Appena, arrivata o posta a, letto, casa aveva incominciato a svolgere il suo ro– pm-torio d'insulti contro le infermiere che, sullo prime ne aveva.no riao, poi, impazientite aveva.no riaposto per le ri– me. Annic che euciva in silenzio vicino ad fl6116, le aveYa. rl'dn,rguito con dolcezza, poi vol~endosi alla nuova venuta le a.– Teva chiesto: - Percbè insulti quest.e ra,gazre1 Che maJo ti hann-0 fatto 7 - T,ad tu che eei.,, (e qui una paro– )Accia,) come loro. •• - T'inganni, sono un'ammalntia. un'info!ice corno t-0. :- Eb~eno _se è v_ero M ·vicinn.ti , po<rtar m1 un b1ccluere d acqua. - Non fidatevi Annic, aspottatc al– qi.eno eh?,. l~gandoln, la mettiamo nel– I 1mposs1b1hfa eh n,10001-vi. Con una_ Cl'(?llata di spa.llc Annìe Pl'ffiO nn b1cch1ere, lo riempì ;l'acqua lo_poroo. ' Una _tale prorn di fiducin. comm003e cool, v1vament;e ln, profuga. ch'essa, le getto lo braccia al collo. - - Tu sei buona - mormorò pian– gendo. - Esi!a è ver!lmont~ buona, io la cbia.. mo « oonaolatr1x affi;ctorum " - disse una, voce, _.-d aggìunse: - Oh I, signora non n~•rub\}{'per caso un rosa.rio? 9hi ~veva fatto talf1 richih;tn, .-r:i. una cr.1lef.tica. dal ;-iao t;frcgi~to, bruciac- Dunque 1 com,• s,: 1,rcvedera> la nazio- 11e e la aelinq1te11:a tengono conto per l/rrJ'(1r:si con ma.gg1·or ·t1io.le11Za conf ro di no,, del -fatto che ,ù11no sepa.rati, che non siamo. pi?ì conro,•d1: e conipatti. 11.el– ln ~ft'Sta a:;1;nc 7,11r cu. 1 cndo l'ide11tiro Jù_1,e da, rag{Jiunyerc. Uori?e avci•amo ra– gi.01te.d1: ,~entlrc t:he la..ecissione sarekl.Je stato lro,hme11/o.' A1llhlla la1alL .. la rivolta Ci,ì ai·e,·a110 ~enlore dell'opera s11b· dola che i go1·erni borghesi de/l'Inte.sa, d11dar11.r10· com.pie.mi.o n(1scostamente 7)}:1· ..1,,rep(J._roréa:rmi·e 1<0111ù1iO'Tldefo- 1oc11/r1rela tit·o/tp con/1•9 il'r1,orerno dei S'o,,ict. (/ues/a riroÌla 71are ,;;-,. scopz,i,,– /a in p,1recc!1ie. località del/" R11ss1.a.. A Mo.ca gli ù1sor11: pare abbi,ino a.,. ,a(-ilo ;7 ]( ru11li110, $ede del !Jorerno bnl,'lrr1'ifo. · '1 1•11,fto riù ·1Mn ci rnera.1•,i_qlia:.A J,;_ ror110 ·il compagno Serrati. a: ~ostegno drrlo !(<.,,: . ,mi/a.ria prospel/ò · ancltc la po,.,ibiht,i', anz,: la ce-rle=za di questa. l<>tto che i yoi·erni boi-gh<Si a11dai•nno 7n·cpuri111do per far cadere il goi'er110 di l.eni11. l'er que,/a ragione, efl,l,: di. cero. per ·nscre forti· rontro l lnte,a, borflhrse a ,•anlaggio della Ru,ssia. dei So,,,ef, non ci doùb-i.a,n.o separare, lnl'l·<·<·.! Xceu che ci 1•ediam.o dilaniati a nostra ,:olla du1/r ,,-,'.olenu fasciste, ecco che a11dimn1, ù1fiacchemloci iu i1'utili lotte i-n.fedtine, e non sentiamo tutta l'·u:m1.lia• zimle · d1' a1·erc co.lla scinione s,nin·uite le not/1·e forze al punto, da 110n poter 7>0rl11rea.Ila repubblica de.i Soriet qu-1:l podtroso cone<>raodi volontà e di az;o. 11, che a-l'remmo porta.lo se fossimo sin· ti ·uniti. (,tu.i~ lo danno arreca alla azione ri- 1·0/,uiionario non tener C01'to della psi– C(!/oyia dei 11opoli, ed il gfodicare di es– ,n senza ·una 'f)'l'D/011-da colioscen2a dei loro ,;omini e della. loro storiai Anchecontrole donne I Questa 11oti=ia i giornali borghesi la dànno breve bre,·e quasi na.scosta fro, e ta111,, altre insignificanti. A Pie,,e di Cc-nto in quel d.i Bologna. i fascisti, ,•i. ,posero a ri1•olt.ellate alle grida di « l'en– du,ti n e u 1,,i,g[,iacchi )> che donne e .f,,a.m– bù1i emcfterru10 1 al loro indiriuo cluran– /e ,rna uorreria. Ma. siccome le rivol– telle che gli eroi j(l;scisli non hanno vtr• ,qor11w di impngnare con ti-o donne e lJimhi inermi, sono pitì dannose del-le pnrvle, così mentre ques/e1 fu.ggi·vano /erroricwle, "''"· cadde morta, a/Ire fu. rono lente. Il Go,·erno fa iJ, sornione e la.scia fa. re. Ma q,iesto ,·ento di ,'niqua, baldan, za porterà tempe.,ta e la tempesta pur– troppo >'11{/{/C e si scatcn<i nell'aria! x. chiat-0 dal fuoco su cui era cadubc in una crisi del suo ma.le. AYevn, tre bam– bini,. ed il mMito aoldat-0, dege.ntc 11,J. l:.OSpooale dove, in quei giorni a,veYn.su– bito 1'11.Dlputaziono di una ga.rul>n, fran– tumata. da scheggie di granai-a. La richiesta purve ad Annio eos.l st.r~– on eh 'ella non potè tru.tt< >oc.rsi dal dire: - Pcrchè pregare i Volete dunque rin– graziare Dio di essere stato così cru– dele con voi 1 - No, signora, voglio ooltanto pre– garlo. di <lartni la ,forza di sopporLare la mia menLura. Che cosa mi resta se non la fede in ~n mondo miglioro? - Avete rng1ooc - rispose Annie commossa - sperare e credere· rni di– SJ ?ia.ce di non a,·cr il rosario, 'cercherò d1 J)'l'ocurarYelo. - ç>h! Aonie state per oonvertirvi 1 - ohtese una. mfernucra sorridendo Questo libro cont-i-<"ne.adunque gli wntti e i discorsi che, aeoondo il· cri– terio del oompilatore prof. Alessandro Levi, sono i più ·importa.nt -i. Egli bit. fatto opera utiJiS1;iuia. ri\coogli'endo •6 sa.lnrndo da.Jl'incuria del tè<rnpo, per noi e per quf'lli che verra.nno, qnesti. 3Critti che sono tauta part-e, anzi, la. mai,sima parto delht s1-r:>ria d.,.l socia– lismo ita.liRno. Noi abbiamo w,!nt-0 ric-ordare q1118t.'\ pubblicazione anche p<;rchi, gli soritti che c.q~a cont-ioo(', ccme conf~ra l'au• t.ore, in una ll'tt.t,ra. il ccmpilat,ore, so– no insi.-me J'e,;pre.<iSione dr.I nensiero e· dell'opera, di Anna, KuliB<'ioff.. « Voi intui~t<>, ca,ro. Le.vi, qut,.c:ti be':Il• timeri.ti , Il<"Ìquali è in un mist,o dì· pi• grizia o di forvore opuo.so. di pudore " di orgoglio, e neppuTt> avete kntato di nde,;ranni ; ma Yi siota brM•runènto accinto nll'op;.ra voi sfo .. s.so . Da,lla rn.c· colta~ orm.\i porH.lr•n:,.<-.tL di (:,,.;,,~ 80· cialr, rilep;g,;ndo, comparando, fl.e.lmic,– uandò con c1ira amor0-«n., Htrakiiindo fra le tante pngine - oltn, diecimila. - quelle sole cho, n~i limiti conS<'nt.iti a. un voh1mt-· ra.iion(•voN"' vi pnr\·c-ro le piì, ciratteristicbo o J,_: nl<"llO C':cdu. che, o pel loro oon!enuto ,;o,<d,anzial<", e, pH ,gli <"''i"òt-i a cui si connettono, o pei r:icorqi che rif"l'<X•ano: voi ne a\'ete tratto questi r.rcerpta, che sono ooma uno scorcio; un somma.rio, nnzi a.p~. na un segno sl<·nog-rafioo cli t ,rc.nt 'anni - forre i migliori - dt,Jla, mia. vita. o del mio qualsiasi pensiero; un po' an– che. per nvorbno - poi<'hè t.ulto si a,J. laccia e molt..> ci si mut.ua 11, ,·icenda in questo nostro affarmo quotidiano di la· voro e di batt-aglif' - de-I p<'nsiero dei miei colln6oral,ori piit 11SSid11i e fidati· di quello, inn1U1zi tut.to , oolla. mia rom'. pR-gna._Anna Kulisc.iof, c-.onJn, cui vita. per mia somma v-entnrtl si intrt>(";('ÌÒ la mia Yita, e. l'?pr-ra. fu 'oosì .spesso c-.04 mun" e comm1st.a, (la firma II Crit.ica S~ialc ,, cela. qu-~i s,,mpr!' il Linomiò), rh 10 stesso le r,1u volte non saprei scernere dove l'un pC"nSi{>iro fin isc:-u, o l'altro incominci 11. :Ma. è, u.mto b!'lla qu<'St.a l(,t,tern che non spiacerà a.Ile l<"tt,rie-i il leggerne un akro brano e ciò se-nire a illustrar re. il libro meglio di q11a11t-0pc,ssiamo faro no1. u Vi l· JJHr~ (o ~'inganno) in questo succedersi cl, pezzi sLrancati lontani nel tempo, disg:iunti nelle oocdsioni Jii• sparati nei. temi,. vi è pure, nn fil~ se– ·greto che li congiunge, nno spirito, s~pre 1! medesimo, eh(' vi alita dentro e rn qualche mo<lo li « organina ,,_ Dal_ programma, della. nuova Rivista, oggi Yet-er:tn_a, e-bei ?<)inciso a un dipr~ sç, çon g,li rncunal:ioli de.l Partito so– c,~lrnta rn Ha,l,n,, dai oomment.i a.Ile primo nfformazioni de.i nostri Congre&– ei, da!J.a _difes!l, <l;ella.nostra ficn?zza d: p_arte. ON perioèli deL!e pcr&'cuzion i 0 via. \'la, nello sforzo pu infondere ~ que&t_on('SLr'? partita un 'anima di nuo– yn, nt.a e d1 nuova C'e>lturn nccnnto e (1) Dologon, 7.m1lctl1clli L. 16. u;iondo? Qho oosa. darle in cambio de!. l umca ncch!'zza che possiede 7 Il mio idea,Jel Mn. e,;so può servire a chi può ancora. sperare !'fll',avvemire, a. chi può gdtaJ·s1 nclJa m1sch1a, e port,Lr\'i il con tributo dello sue forze, della. sua. eepe: nenzu, dt'l Rllo en~usia.smo... Ma che puo dure a chi usctrà da. un se-polcr per entrare i_n una tomba~ Lascia.te al~ 1 cno ~h_c5•ss1 credano di trovan-i quel– a _fclic;1t.a e-ho non hanno oonosciuto m~1... Che ossi spera.no ne11a morte roi- chc n~a })¼Sono spcrn.r,, nella vita'. :;-t ()edo/,Q ylic Ì socin)i•,t-i fossero pii, se, -ar11, p1u rntol er!l.ut.i - .Non ~i JH\(' (•ssci-Jo-~in~,ndo il sen. so. d uornnn« 5 ,mpt,nc, COl}lf, \lii dover D111anz1 a C'~rte S\'()llture, J' jntollc.ra~ : za, il sc-ttar1":mo. d,;vono t11,1ana.mento eaclcrn, re-rc~c ti <'On&eì'rar'e ' bb quasi un delitto. · n,ru ~ (('011/inua). Forse - fWJ)OSe Annio, e pi~na– mente pNcbè I altra non pote,so udir- la, aggiunse: LIB.E~,\ .- Non. mi c~)ll_Yerto, nè Io potrei. Av• ""''''--=-,-,,..,. ,,,,_, nene della reh~.1one !'(l'lle di qualunque, SAPPIA LA DONNA Pno1 ETA" altra, oosa: è p1u fac1J·e porderl,a ch,i ri. QUAL'~ LA MflTA. ULTL\1A,PE'•"L 1 } trova,rla.,.l'r4 {leo::b.è. togli.~rn la, fede n Ol).\LI:'. COMBATTE IL "OCii·•I"' questa d1sl(raziata. che 110:g. ha altro al S:\101 " ...., -

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