La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n. 6 - mar 1919

La scuola dBI marito A oòlui cho dice: - Sono bollo - è natnrale l'l.Spondere: - MosLra il tuo Volto. A colui che dice: - Sono forte - è f~~~ 1:alo rLSpondcrc: - MosLra, la tua A colui cho dice: - Sono artista, - è na;turale rispondere: - 11.Iosu·ami le tue opere. A C?lui cho d~e: - Sono un uomo emancipato. - è naturale rispondere: ll.I_os~ran11 tun._moglie. . Po1che la moglie è l'opera di suo mar nt~, come la statua è l'opera dello sctu,t~r~, come la medaglia• è l'opera ctell inc.isoTc. QuC'St'!, regola generalo am1n0tte duo cccez1_0~11. e,ntra.mbe mostruoso-: ca-;i pa– t-0log1c1 che _non riYelano cho la clinica. :ìla come 1l_c1cco-nato non pu<'>giudi– c~re de~ c?lor.1. così ·yi sono deo-li '"'c~~ri ~t1~graz1:1l1 a1 quali la vita. i~ soi:i.etit e rntNdetl,L . ~la n~i ci orc~1pinmo dei casi - pur– t1oj~po frcqu,'tlt1 --:- dello wiicni basato ~ul interesse._ stùl amb_1z10no, sull'i,p10- 1a..nza. un1on1 c]1e som10-hano a.ll' uniooe– t~aturnle C4:?mc il fiore finto somiglia a.l fiore e-ho \"lYC, Conw tra mor~::mt.i dison0s(i coiui che ha 1nce-t:iz1one d1 1nga.nna.r~ il ,.,uo con– corrmt.,, non ba il· diritto di lagnarsi ~~. v1eu-e 1.UgtLnnato, così, nc.lle- anioni d 1nterc..::s<', rhe so:10 tm affart~ _. e un Gen 1 ,rullo ~a.re! - nè L>i nè Lu i de– , e~10 lag_uar=,1~e hanno fa.tto an orrore net loro calcoli. .\. iugann.ato1('._ ingannn.torc -0 mezzo. la. m~~.gna C'l~1amR la. mcnzog)1a, co– n1c- la ~u,•r-ra ch1amu. la guerra. Sn ter– ra ra lh ni non c.rc3cono cho ca.ttiv~ ar• be. Tanto p"gçio pe;· chi ha, preferito· il denaro alht tenei· ez.za- . S[' !a loro rena è _gra.ndc, Lui O Le-i non h.~nno c..o morct-orsi le àita rass-"– .gnaf~i O 1i!x."l'Q..l'SÌ. ' .... L'uni':ne d,,!lc coppie non ~ morale se. n~n e naturale.. o non C naLuralc F-e non. e _fondata, sull'amore reciproco. E, 111 su:;ulo un1on"', la. donna è co1nc ruo– mo I hil voluta. Di_mmi con chi mi <} li dirò chi sei - clic~ 1l pro,·erbio. E' ug_ualr,:tcnlo gìtt– &to_ d;1-o a 11-!1 uomo: - Dunnu eh" CJ"Sa h:u ra lo ò1 tua m.ogli0 e ti dit·ò chi T,A Dll'T.'i.4 nRr,T,FJ l,AT'()[UTRTOT '.'I La quercia Molti uomini sono colpevoli. Lottano, della vi(a sa la donna non gli po.rti il si difon<lono, difonc!OIIIOla loro cl:w;e. pot~nte. gemo d~l suo ist0t,o. Ella g-lie– Son? <ascritti_a sind,icati, a partiti po- lo sapra dare, s egli vorra, corno Rcboo- ht1e1, part.cc1pano alle riunioni. Ma ca por:;o l'acqua della fontana- a colu.i tirt.'l leggencln c-sumata ct.11ricordi cklla sono semgro soli. Do,·o wno le loro mo- che aveva scie. g1':1nde, inislim anima del popolo russo g.11 _i PNchè non sono fa, con loro a par- Cho raocollo ,aNrà colu.i che ha. semi- r ;icco.nt .,: teciparo della ,ita gencralol Pcrchè nato .il bu0,11grano o mieterà il pa,n.o questi uomini 11crmcttcmo che esso siano della vita, con J~ sua donna! '' O'ern unn volta nn.'l veccllla quercia: rologato in un angolo? Ma non si lagni mai colui che ha a,·e,a vi.%·uto mille e più anni e seilti.-a La bolkzza dc,lla donnn. sfiorisco, il som1rat.o g.rano cattivo e che solila,rio prossimo il tempo ne? qu,ile sareboo rt– suo cuoro si rinchiude, la sua fora;a, si dtg-1-igna.ndo i clenti, rttccogJ{crà Jr, ziz'. tornata nel -oonodelfa buona re1-n1. ntàdre: p-cr!l-e, la sua intclligcrum s'oocurn. nella zania, I allora lasciò cadere la viù bella ,kUe sue cneina do,·e l'hn. coslretta il marito e- MARCELLE CAPY. · · g-oista, goloso e geloso. · (1' gma.ndc e l'afiìdò alle fecon<lc 1,0llo cbo E' questo il tc,rribilo dra.mma intimo, rc,d llZ. l.Aicia 7 'aropp,). ricopri.ano le sue n1dici. [-"'rdiè gcrmo- è su simile alta.ro di sacrificio elle in• gliasse vigorosa d ivit.alitù . t-ere g,cnornzioni di donno hanno immo· Da "1•i;:1'1f"f Il [Il' unnr1· l'llrhur~n Il seme l)enccletto germog.liò lnfatll; ~a. l 1 aito gio,·cntl\ e spr,ranzo. L t ti ilU !J ~~ti ~iO\'•anc pianta cre.5ecv;1 con una Jicta pro,,. L'uomo che trae da. questa tradizione c- A.Ila ulcere ciel mondo •'è lilla gran, messa <li venure frèscl.te , d'ombre risto• il suo profitto; l'uomo che permetto cbo de causi, generale. E voi J'avct-e clétta. ratrici, ma le gramlgoc, allor,1., congiu- sua mo.glie gli sia serva; l'uomo che, E_' la soggezione al pas,,ato, i] pregittdi- r n tr •· piìt autorih1:1·io a.ncora del c.a.ttiYo ,p,a- aro O c..-on ° .a.u• nmrella. csk·tc·n1,a; s'ag- clrone, non tJcrmette n, sua moirlie .. dopo zio se<;olare-, che impedisce di nfar tttl:r gro,•ig]iarouo prolisse loto.no nlla r,iauti- ... to a ~ove.re , secondo ra.gioue e- n1oralc. e Il l · d il lavoro, cl-'i;:;.truirsio distrar.~.i; l'uomo Lo sn1rito cli tradizione infetta J'uma,ni- e a s nngC'nofa in ritorte son=-cc::inti 11 che tro\1a natura.le andare dove m.eglio tà; è il no111c delle <lne onibili n1anifc- 1xwero germoglio Si hlJDeUrrl\3: . gli piace o la.sciare suu moglie tra lo Gt>Lzioiù è... · - :\ludio so!Toè.'lto per J' orribile con, cas~e1·uolo e i ramu-w-ndi, è un orgoglio- <. L'ere-clità e la patria;,, giur.;.1delle piante parassite contro cli nie~ so o llD inesperto. Egli può essorc in- 11 vento elle 1•cnivncla Jont>1uo 1OO1!.~no iu ::-crtto n. u.n sind.a-ca.t.o,al Pa.rtito., m.a Se- i vuol gt1ic'trirc l'um,aniti;. rlet· nia.- lilla e fì · non è un vero sociali~t..'1. Coltivan·cto vi- u, .... ·. '.'Offi-::t ~e 07 . .a me. J'tspose: cino n, sè l'igno1-anz:1, egli l:worn. con- li d_ell'opp_ressionc e dclln. guerra., si ha - C<>r";;gio,o l'irg'Ulto; n g,'1·mc di tut- tro f~ sle.&lo. Sciecco despota! ragione d1 attaoca.rc con. tutti· i rnt.•-z:~i lo ciù che è s.1no, buono, è pjù forte dC'l Di cho si patri, 1...-if;Il"'rc poi 7 utili - tutti! - il p,rincipio di crcdittt m.aIL,. Colai che nou ha snpulo conYincern e il culto dcl]n,. patria•· f,e stelle lout.~nc lontmic cll<.,d,1ll'<1lto sna moglie è ben catliYo ~lpostolo. S . . . t.u.tto reggono e sanno tulti i <.1-0lori, le l.-Olui eh-~ non ba Ba1Juto onu1Ilcipare I ì, mi n~::, rd o ... n~ g~oyno, dura.n.te lÙ-tte dl ciù che vh~e suaurra. 1 -ono.· s11>Lmoglio ò un misora.l.,ile liberatore. la guerra. Eran~mo ntn:ut; <l'aLtorno a Co!ui eh~, d'ella. donnn. giovaJle. e a- 1 ui: monbondo. Jliessnno ]_onconcsc_ern. - lI tr~onfo cl<:llaPt'\.'[.iteuza, òcll.1 ma- rnante. che aveva a~ca.nto in.on h~. ,sa..- IL _a,\'eyan~ trova.to fr-.a gli an1nz1 nma- lignilit è cflimero. La legge cJeH:t rita è P]ilo fa.re , lo specch10 det!n. prop-;:.u, a· 1 sL1 dr un amb11la.nz.a• bon'.!ba.Tclata. La il t,'ioll.f.odella glusti2ia, della ooutà, ve-- nuna, h:- dato p,·o\'a cli d'oboleua. , faccia 01·a mutLla. Non s1 sapeya rhe drai! - Uome i c.olori meraviglio.si sono la b.cl- 1 t'osa, lo~se. A.pparteneva, a una del!e Pft..:::!sarono numerose le primn\rere con l J.c.;zza \.rn lo mani clcll',Lrlist11, come le duq annate; gli è quanto zi poteva loro profumi, e clon.'lrorroal giovane qucr– sloffc morbide -0 soricho so.no l'ol,'g"nm clrre. lra lo mani del sarlo, così la moglio a--~ Egli r:emeva,, piange,·a, urla"l..·a,man- ciolo le lor-o linfe più vitlli, pass..u·<?uo gll 1norosa,, tra lo 1naini drll1nomo amalo. dava, gnàa non ma.i più uclite. Si tentò ejjtatl eou i loro ardori e don:1.rono alle è l.1 ross·ibilit;\ del capo d'opera d~Un. di Rffen~.rc nell1.L -su:i .agonia un rnotto., sue {ìbro d.goric possenti; e gli autunni, sua nla. no 1tccento che, '"·e,sc almeno incliea-to gJ'Jnverru iurl'trrirono il suo tronco alle L'uon:i.? che ha scinpa.to quest'opera 1~ ~ua naziona.lit.it. Non si potè: nulla p1ogg·o fl.agell:lnti, aj cru.di geli. .El cas~ non hl! LI diritto di <:riti?>1.rcgli_ altri, si P?tè afferrare di ~istinto da qu-elln.co - c1',eùbc alto, forte, 1~...nte, e le perfide come _l07.1osonon ha 1I d1ntto cli cnt1- j sa mro1111\'lche a.'1.S,ma,·a s.ulla barella. gr•migue marcirono ai suoi i,iedi ». cat;e 1l buon operaio Lo 5egu1mmo coo lo &guardo e lo a- Giuleppina Moro Landonl. T, :(!., I &colta:mmo, finchè egli non si 'fn Laciu- U d M' . to. ~uand'egh n,orì, e poi-chè noi cN- I ch'ii\,s~l~~ :J ~~~~\'C ~1'\a'id~~?,'. sam1110 di trema,1·e_,nel b.reve spa,zro cl,! llnrl ta. Per r1" nrimo 'm•h;., rn~J1ato qua;. nnHmome,:ito ho nsto e compreso. Vini l•) n1J1.le ,,i· sia nel &C.l'\','l,"rrfo delle mie o Ca()1to, e mo llP. penetr:u fin 1en- ~-ore.Hon... :,o t~~ le nscere; che l u'!mo -s1 a,:\'·tDC~ n~!le o titin~ e ùai rnmui Ca,ra, Serena, &Cl. Ed un'altra: << Da nndici anni se.no ~Hl ~ un aJtro_ u~mo, ,cne tloo a1 su.01 -,* " 1 f • I " 1 ll' , . 11 , ap:.h1 compatnot-t. , Cù~ ìa donna, ncJJc mani dcli' uomo n':'.io ~~,~~o i,~,m~'j'{~~ 'e uomo c,1e 1 . Capii che tutte le parole cli odio _e di CI!-O lama, sia com.e l'aTgilln. tra le, ma- Dividooclo lo gioie e le prnc ·clclla sua· i·irn!bL coutro ,glt escr,crti, che _t11tL1 p:li Ill_ <l~l mndellatore. non rnol dire cho vit" d'operaio, ho divirn puro il s.no, ms~ltt_ a; ;ma_ haucliera., che i>J.' , " 'p.pc !lr gh sia 1nfn-1ore. La pianta. vi,,..orosa. 0 bi:::, 0g.no di -g:iu,;;liz:ia n. I aJJ.Lip:u,r·io.,t;.c1 r-1~onano nell 1ciea.le .e Mi riYOlgo a te cd anche allo altr~ compagno rx,r avere il vo~tro giu.dicioi su unrL mia azione che mi ha e,1.w .. dagna.– to le protesto, i rimproveri 'di parc,ochi compagni del Circolo cho frequento, fra– i qua.li, YO no sono di quelli cho i.n mi.Ilo altro occasioni tro,ai, inv·e~ miti. in .. cltùgenti. Già, pa.rc , a sentirli foro, ob-0 ne abbia falla ttrul, grossa, una dello mio soli Lo, dice-no... SllPN\>a, !"h!" e.i s,·ilu:ppa pcr ~lo cure E,-co del.le allic':e che d:1n110d~i 1ntnti uelta. be-Ue-ua. del g1ardm1e1e, porta 1n &e stcs;;a la ai loro }H'ofc.a.s.ori. Vo nD sono molte ·. · · · . . ~~ta. ~ beli~ ... L~ pietra prr•ziosa che C'"(~Ì. _I migli.ori militanti hanno- le- mi- 1 L amo.re che- SL _ha. pel p.1·op11.o paese I ar,e _del gio1ellrni;e nu,tt;e rn rilievo, g11on mas!'la1e o compagno. , sarebbe buono e t~dc,·oJe se non dege– por-i;c'l !.. r1_ ~ &tcss3-; tl suo sp!N1dorr. So I A ~utti gli uomini intulligc.nti, dolci ~, ne:·a<.;s.o.~om~ \'_~1anio clarrpc.rutto, in 11 grnrclm.~rc e I orefice sono ca.ltid o- ~'1ll\'inti, non ho cli.; un co.n.sil!1io ria! rnnuL.ì. in 1&_p1ri[n-cli predominio o di pe.ra1, ~a J?Ianta e la per]~ .saranno sc-iu- da_r.e :_ - Fato di vo~tra moglie 0 ciò che 1 ,s~rutt~mento_, 1n ~~io,_ in in,:idia, in na.... pat-e. s~ 1nn:ico sono a.b1h o/}&ai. da- -.-01s.1-ct~. Se .lo v-orrt:tc. lo 1-wtrete. ! zton.ah' !:nl:D: m mi11tans1uo. u1 corsa. a.I– ra.ano alla r,rrz::iosa. m_at(\ria 'iinpronta. L'uomo non sl .1ib-~rerà n1ai ~ncia.l- l'abisso. PeT I.1 ùe.fnrmaziorte cr{'SC('ntc, deJla lor? ark p:>rchè sia piit bella e ownt,o &P la donna n 11 gli dà il suo mostruosa d~J sentimcnlù patriottico p1u r,-re2.1osa. ancora. aopog-g.io . Non si a~Scicu. tcrà.cont.ro la, l'urnanità si uccide, l'mnanità.·iS'l.rnuere' . Cost ~tl('(',•'10 nf'lla Yita c1)muno d,~1- YÌclenia e la, ·gl1-erra, H' sn.1.,mocr\i,e non e l'et.à .cont.en1porane.a è tuU:a tut'afl'o~ 1 uomo colla...d,:;.nna. t·uomo buono for- in aiulc.xù , con la ribi!Uiono d.01~uo cuo- nia. ~. 0 le, libern, farit. di sua maglio !a'. più re. L'uomo non sar'à mai il maestro JI. BARBUSSE. bella Of>ern.della, sua. ,·ita. L altrn 110n crcç..rfl, ':lu.lla. a!}Zi a 1 :~à 1 f)f'r di piu, };i um1haz1◊C•' o ·l ac;redrnc <lelh propria clcnolczza. · Ln 0<>ndizioni sr,ciali ,, la li"!(''~ natu– rRLe -;-oglic,no eh'.! l'uomo 5ia. ckÌla com– fJ?,... !i.ln . -~·•lta, maggi-ere d'età, {\ ù'~pe- 11•'r..Zi:L J_..., nocr: :-it.à. sodafi e Ja J,·~ze natu– ra.li ) ·:of{li"-nO che l'uomo abbia., ~-:i:;:,ulo ioUa:to P mc.Ho imn-arato a.Ila sc1w 1 ,1_ dPl: la realtà r,rinat di i?.rsi il for·olan,. , Le: conrJ.izioni ~•,ciali o Ja l•·ggn 11atu– rale •:o,:;_ltonoc·h'.3la_ dcnna S>t. rii c·urr,o P ù1 .c;p1r1'0, p1n gtO\'anr• dr·ll'nomo :e.– i&'W. L"' -rPr-~ .. = ità. sociali e- la '·~!?~P- natu- 1·~ 1 11 vvghryn,, c.b~ In. <1-onnaa.Uhin ruf>':t.T> v:~utr;, .meno 1?Uafv. .IDF·no impn rato 11 ~ima d I lP;ro rP 1i suo c1taru J}'!1 il hln– gr, -ria!!gio tl~lla vita. _Il piit anziane, <lM·e :::nirlarr,. il più gto\:apf'-. Jl p1_1_1 <-~rie, to <fr--..,.-,, t;ùtd:! r · ii no1:1z;.o. JI p1u prnvatn rl-,;,:,. ~.;i{'ar~ ,.o1,·i <·h~µli nvrt.a hr.sua natura.., r~,. ,e.a j _.,:1~,.i r,ePh.i Jjmpi.rli e 1ti su:1. h•m~a. r0~ I,.,r::a. 1Jur1Qllf~ I'ur,mo dO't·~ jsfn1].- .. " g~idari-"'1a <lonn~. v~r30 il mi·--,!i,ru c;un: I mino. Quc. 1,, n0n è una S.ì.tprriorita, ~ un dovr:1?. C0m<· il nn.,1r,i non è s11r,r•ri'on~ a Fi-H(J figlio_. rr1~ <l 1 ~ve. mPtl~ro il fi.!;1 io in g-ra- 90 <lr onlupr,are i<, Sl"' fn,·ol'a, cc,.,, il 1narito ~_<Jn (; supr-riore alla mr-~iir•,. m . .-1., éome- J,~11. a,\TJ"Jz.ato vcr··<J la n.rn .'u1·ità, w·e guida.re. Quanti lo hanno fatto? Qu:.n ti lo fanno? ?:,folti uomini dicono che n.on ne han– no il diritto, iperchl: la. rfonna ha 1.100 spirito ~trogra.do e non vi si può hT -ni1Ha..• -i. 00 ,Le otto ore della donna A~ o.lt, a., anzi, ascolta.te , _compagne; un g.io \·in~tto che fu già iscritto nollo nostro filo con1misc un grave fallo, uno di qnc.i co:11uni Ynlgari reati che SC.CTJUt, no neJla, Yita di un individuo una. ~ae– ehia inclclebile. Qttc&to nostro cx compagno· <' :t..'l.s.'l~ giova.ne e rirc\·a solo ... Pensai alla, su.a giowntù e alla solitudine, cio~ all'ab– ba.mlona nel quale viveva. (pochi "li an– ni ... o grande lo spazio vuoto c!he .-,Ji ua intorno) o ebbi pietà cli lu.i, de!h su:., colpa. Gli sc.ris~i, lo rimprovera.i p-,r ciò che aveva fatto, ebbi per. il suo crroro gra.v0 e volgare parole r-ovcnti, ma poi conclusi con la parola che non indulgo cicc:un-C'ntc, m.;.i che inrita. aJLa. riabilitazione, e ricorda che ,Lnch,} giu, nd f_on<lodell'abi,;so piit t0tro , 'i, scm– nr0 i I rn·'z10, il modo per risa.lire. , .s~rc-.na,, bcn~na mia, ebbi l'ingc-nu.ità. u1 confc,;;;;.;an .. questo .a co1:npa.gni mo.– :.cando loro la lctt~ra. slra.ziantc. in ri- '''"sta cbe a,c\O a\'uta d:i. quel dèsg-ra– nato. Kon l'n,\"c:5si. 1na,i fattç,; rimpt·oyeri, proteste; mt_ st pn.rlo dt di~nità dd l\11;t:to cho 10 n·,-rc1 compromes.,a (ahi– me. d1 que~tc cose. JJare no facc.ia. di fr ·quen te... ) Cho no cl.ici. s~rcn:t- anzi rlrn no dite. rare c01upagnc 1 ' Anche vot proponete per mo la lapi– dazione? Sorellina. ••• .11in vr,vera .orelli1111, l'(•r il lP~Yoro r1_i cni è. sovraccarica, S ·reoa 1_10~ pul, n~pon.dcrt.i; pBroiO ri– --'.J>0:1cio10 1n ~u~1, \"C~. '.'i"o1i c:i.risco dav,·ern pcrrhc ii tuo .u.to , ·-11~c·ritn d_c1, un generoso impLLlso d1_u111an1t.L,al.,h1a so\lr-valo lo protosto dP-t er~m11:1g111; :ivi·l'l cùmpr<'.so e trova,- 10 piu di~ ,çi11sta. l'capul ,io.no cl.a,[ par– i:!,) dt q1:'d r:omi,IIJ(,10 1nd~gno cli -ap– ! nrt;n,,rn, ma non po$~O comprendere, 111cil.·, cosa" con!c I~• abbi.a potuto oom– J>rom,•tl.:,r~ _1:i.d1;,;n1ti, dd pa.rlito. ~? d socHLltsmo_,_eh<' g-iusl,;:t,me.nlova " , 1ccroar~ li: : a.d.Lc1<lei m.~lo o n·c, n.n– i,rofonchs0r1 10 ca.UF.Cpro.<lolto da!J'am– bwnte. d.-ill r,dnoa.zionc,, cl;,.l bisoITTto rer dimo,trnro cho ancho fo· colpa,: Iii.

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