La Difesa delle Lavoratrici - Anno VII - n. 4 - 17 febbraio

T,A. Dlli 'E.SA DEU,'fff LAVORJ.Ti!fffl un·uomo ~ella buona ~oeieta ~wanti e proga,ya,no alzan_do sul:le brac– cia i loro piccini ... inuti\ment-e .., Allora furenti, imbest,inlitì gli uomi– ni co1nincia,rctJ10 a landar e~vssi, unu L'a.-,·. Tatticoni era un nomo della dei quali a,ndò a oolpir 0 una grando buona società. Pei· sua moglie c1·a un spcccb.ie.ra, frnntumandol,a... Da quel marito comodo ecl ideale, peT Lulii nn giorno egli odiò profon.dnmcnte la mM– amante munifìeo, per la signorin<1. di sa eh .aecaltoni. di spiantati, di schia,vi, studio un principale tirchio, e per la come li d1iamnva sno padre, che avo– portinaia, una sposina tutti, Jh-nehi \'ano ,o,a-\o ribdlani e non pot-eni pa5• che qualche ,·olta, l'asrncato, d,t buon- ,are davanti alla pareto Jasc\ata nwta guslaio che non sdegna le portinaie, clalto speechio infranto, senza che il spocie se gio,;an.i e ben messe, pit.zicot- suo odio si rinfocola-ssc, e nua patlrti:, taYa.i~ per la po1·t.inai~. dnn~nc, era una paura ,cnormo, -rigliacca., lo pron– semp,1c·cme11te un ... sud1c10nc ,. .. dcs.s~. Aghi.:ieciMdogli il sangue, moz- D:t persona educata e cli,tinta non mndogli il rCJ«pir-0 ... ·shraitai;a 1nai: alla ~ignora r,agava, Un giotno, n1ontro passa;ya,.un c..orl.er1 senza rldil'O le. nolc dolla sarLa: a Lu- di dimostrao.ti , ~•cl egli, con .i,l-cuni suoi H1 t debit.i ccl alla commes.sa di. studio compagni, dovette ritirarsi in 1m caf– dasa noYauta franchi ~1 mese. con i l'è per non rcnirc trav-0lt-o dalla folla, quali <ìo,·cy.a,Yircrc. tenere un certo do- oont,rariatc, csolamo1 coro P ... mantenersi onesta... « ì\1:i, ,che fa il Governo per tutdarc Dalla madre, UJJa ,beghina ~ach,p,tc, gli intorossi e la trnnquillità di quei avcYa credibto il carattere chi uso, <.';>p- c-iLtadini aman(,i de>ll'.ordine, se essi cle-- 1,\0. falso; quel ,non, so chP di unLuo.so. yono rit.ira,rsi davanti ad un-'l}ranco cli di finto. di prctin.o. d1e gli faccYa scn- foistnnati 1 Bi 5og11a pon·i un rimedio ti.r0 il i.Jisogno di fingere. la nost-a.ìgia pur dio !) bisogna, saivctguar<la1·c i uo~ clel silenzio rngarnenbe mfaLeriow cb'- st-1-iinterl'Ssi ! le chiese, lo ·strascica,r dei pi<icli, il par- Brav-0 '. c,cln.m::i,ron-0gli amici e due o lar rnmmesso della ,acrestia. odorn.nt, , tr~ wcchi reazionari incartapcco1"ib ch-0 d'i:-:oenso e di mtL'fa... udirono la sfuriata ... Braso! ecw un Da! padre, un vecchio fondala1io pre - uomo eh<, saprebbo portare, la nostra potente, 'l'istinto oonsen·atore e a·cazio- ;coce al Pal'lament-o ! uario che gli facen1, desidcra,re nnslal- Fu così che molti si fecero. la- conYin– gicamente il !lS sangninoso, la poliLlca zion.c che TaU.irani fosse un uomo poli– di Pelloux e De Prctis ed il cinisrno <li tioo, Bava Beccaris. Un \1,ltra ,·olta, nel sal-0tto della. con– . Era _couse1Ta,tore percl,è non pot-0,·a tessa., una donnina simpa,tvva .i,lla, qua,. 1n1mag1na..re un altra. fo1·ma di Guverno, le l 1 avvoca.to fa.oova: una, corte a.c,sidua, un goY◊rno dcmoorR-tico-. senza sentirsi discut-cnd,nsi di socialismo e cli swiwli– un briYido correre per la sclùena... sfi. Tattirani sentenziò, «Go-storo voglio- Kicntc riforme, niente concessioni, ne, la, rovin.a, del capitalismo, il ,nau– nient,.,. di ritti ai hvor.i,t.ori. agli strac- frngio, la dissolnzionc ddLa fo,miglia ... cioni. -alìa canaglia ... guai'. non lbiw- La. fami,glia... sig.nori, ½iisogna sal– gnasa trari'sigere, ra.neutare le JJriglie va,1~Ja !... al r,c,po!o, altrimenti que,lci anc-bbe · Lo po1·t."rono candiclat-0 n;lle prossi.mc apcrtù gli oochiJ invaso ogni c.runpo, si elezipni. »are.boe impadrnnito d'ogni cosa,... Non La famiglia. e ,a sua saivczz.-i dalic b,sogna.,·a dare cld pane bianoo a i oon- insidio socia1list.e, era il forte cli Ta.t– tadini, poi chè ben presto lo irove1·.,b- t.irn.ni. cd i~ debc,le dei suoi pa•rtigia– bero migliore dell'usuale polenta ma,J. ni ... cotta, non bisognaya aprire }e scuole Salvare la famiglia, non c.vnc<"d'cro a§lìi operai, poicihè ben presto anch'essi al-onna riforma, tut-elll.rn e proteggere s, sarnobero dati alle così dette prof{)(;- gli int-cressi capitalistici. tenere il po– si_oni liber~, all'a,Tocatnra, alla mcdi- polo con un pugn-0 di ferro, Cl fucila,r'o c1na, .,pcc.~ mentrC!-· la scienza, J1isl ,ru1.io- ail'oooasione-, .ecco il sno pr·ograrmna... ne, ! .arte non <lonYano essere cho il Venne eletto ... mo~opv'iu esclusi.o ·delle clas,i privi- "* • legt~te. In ea5a T3,t.tirani' er.ano tutti -sosso- Er-a rca:ziona.rio perd..tl: C'r~~ v igliac.co. p-ral Un a.nda-rivieni di amlci. <li cu– A,:c,·1 paura. pama d-clla bufera del- riosi. di parenti, un salut.1.rsi, un con– !'-t'pilogo che anch'egli, come molli a:1- gratularsi, un racroma.ncla.rsi continuo; t.ri, sentira aYa.nza:~i inesorabilmente; uno sc.alpi cciu di piedi, un ,cnn-·a r di paura d.\ _,·cn~r travolto, calpestato, sch iene, uu parl-ar s-0mmesc,o e rispe, .. Y1nto. &: 'n1acc1a.to dalla plebao-lia.· nau- toso. ra cli do,e1 perdere il postri 0 che' OOCll· La sigtlOra era in gran faccanJe p.er r,a)'" 1_1ella rnc-ietà, di do,er perdere gli la prossima andata a Roma, anv-a mes– a._gJ, di do,· cr lav-0rare... -so in ·mot-0 la sarta, il pa.rrnochìere, la E_e:li si ra=entant, da bambino. di modista. il calzolaio, tutto uu eserci~, aycr assistito ad uno scioparo di coi 1 t3.,- cli la.voraf:.or·.i. .. duu ... Erano i -contadini <li suo padre AveYa gii, avuto una. cns1 ,ncn•?sa. aJfamati, sfrutt >t.ti , che ,·olovano un mi'. dato della stupida a;!la, sarLa.. lioonzrnta ghoramonto... , la. z-anieriera per av~rla. punta ina Yror- Ed un.a. sera. vennero colle Toro tlon-. t-it.amente e -&eri~toclne i.Jiglietl-i ::i,l te– ue, coi loro bambini ~ri spa.ruti, da,. nente peo-chè Yontssc a salut_a,rla_ ..: ,·ald.i alla.i -ç}1la... Le clonn,. si fcce,r·.o, Dal ca.nbo suo l'avv. 'Iatbran1 n·onfìo APPEXJ>ICE 31 L A GUERRA l!O'.IUXZO DI VSEVOLOD GARTSCHIN I'-<::.ro.r_.;'• nùn mi •ha-n,no r,ortatn Yia. ~ I Mi vnd'f.:ggiano ùin_anzi .agli oc-chi del - Q·,c·st,., luo_,;o e una rad~ua, <W. dv,·e si lo macohi-e, rosoopalhdc. . . . Y-~de tutto. Cf', tr, 110n wno solo qll< co- La. grande stenia ,mpa,ll1d!sce, le p1c– ri~atr;_; t'"3~i tira\'arto. con tanta r.anirli- c~le ~compaiono; si alza la luna. Com.! ta '. Bisogna voltare 11-capo e gua-r 1 Ltn~. s1 dt·\.·•~ star bene ora a c~a, !... , Or t q ui:..,,~to moYimento roi 1·iesce piu Dei suoni 6tra.n.i mi g1~9-gono ali ù– facih. Quando tornai in mc p-:,r la pri- rcc-chio... bi diroùbero gemiti. So1:o.pio– ma 1·olta Yidi <lc!!·erba e una fonnica prio gemiti. Che ci &ia un a,ltro ncmo a che ,;~udeYa lung, una, festuca. '\el me, ancb'-cgli àimenLicato, collo gambe t0:itarn di alzarmi. rwno ricadut.r, sul rotte, od una palla nel Yontre L. Que: d,:,ri!0 cd ecco pcrçhè Yedo ora le sl.,:,lle. ,ti gemiti s•,no tank, vicini menlre m1 :Mi .soll~vo e mi si~do, operazione rlif- 1,arc ci sia nessuno ... fì'!"ile oollc due gam\,c spez.? ,t1.tr, . l\Ii r~r- Vi,, mio! Ma, 0 ono i.o c"hemi .Jamento !. mo f,!ù volte <l.i~peraLo. Finalmente, Soffro dunque a questo punto'/.. E''pi-o– pia,:,genéh cli dolore, riesco a sr,denni. babile. i\Ia io non mi spicg0 il mio do- \ edo :,c,pra mc un angolo di ciclo di lorc, perche ho nel capo come una n0b– vr.. turchino carico, <> in !lu~~t'angolo bia di piombo ... Sa.rebl,e_meglio che rni vna grande stella e molte p1ceme, e tut- sàrniassi ancoTa e -che rn, addorm!'nla~– to intorno qualcosa cli scuro e di altu. si: Dol'mire ! Dormire! ... 1\li swglierò Sc,n0 gli arbusti; non mi ha.nno t,,o, ·a.to ancora.' ... Uh.e,imr.,orla! p erc'o~ sono nella ma.~chia. _ . 1fontre tentr, di 'coricarmi la luna ri- Senfo come un frcnulc, alla rad1er· rle1 schiara di,tintamcnLD con una larga. <'&pelli. Cc,me mai mi trorn nel hoscr, SB stri~cia di pallida luc~, il luogo ove mi ~,,; mi hanno ieri Lo nella, radura 7 0~1- trorn su"c,, e ~e<,rgo qualoosa. di nero e te, una volta colr, ito mi, sarj, iraso_inalo <li grande sdraiafo sul ~rci:o, a cin qu? fin qui, e il dolore mc, I ha i:ttt.o dirncn pa;;si [la mc. Q,!a e lit. &1él,s~rnguon_<> <l<>: t.icarn. E' strano p<>rÒche 10 ora_ non punti che luco1cano sotto. ti r'.tgg10 d1 p-:>ssamuon,rmi,.se-hc, potut<> trascinar- luna, sono botton, o armi. mì fino a. questi ()(),png]i. C:h~ allo1·a. E' un f,-,•i:,,.', ll!ì caù_Mero for,,,, f ossi ferit,o io un sol pun to e sia venu- - Tut~:1v1a ru, oonu,. ta poi una palla a fip_i,m:i l No, i nostri n,:,n &r:.uooa.rliti.. .: itn o ood'd:isfatt-o bada.,· a a ringrazia,re, a promettere, ~ ..' saln1.arn, e penBa,va rnl modo di libcra.rsi da Lulù, che mine.c– ciava uno scandolo se non J'iwesse con– dott.a a Roma ... Fina,lm0nte il giorno della partenza vonnc ... Soltant-0 nei la furia l 'a n ·ocaLo si dimenticò <li pag:i-re lo stipendio aìb s1gnc,nna eh »ltHlio la quale si Yiclc c_,:,. st1'etta atl acecttare il p1anzo cla uno st.nclcnte prcoocc e intraprendente... e L,rlù che an1·a l'affitbo eia. pagare pelò brn he,ne un com.messo cli .mercante ~ hc a.veYa an,to la ca,tti va idea. cli ca,Jcl'ic fra le grinfie, per ... redi merla ... Il.la questo erano piccolezze. · Il noYcllo onor.eYole p:Ìrt\ fra i sor– risi e, gli inchini dei servit-0ri ... la por– tinain sob, v,edcndolo passare c;Ji b1c,n– tolò d,ic_tro ?011 dispr-0zzo... Snd101one .... , li'o-ina G'ilio/; 10!011tcrio. Primavera delusa A-prile la de&°ta cd allorn il sole iu, t,iopid'ioce i ·&noi raggi, le pian te si ria– clorna,uo del vende manto, i fiori escono dal na8condi,glio, l ut.te !è cose si ra-lle– g'rano, S()!o 'l'uomo mm· s'ayvcd-0 cli nulla, gravido cli aifanui. Di ciò Pri– mavera si rattrista-. Due forme umane le scivolaao ace.unto: iu·hmcloln. Primaver.n, il tuo raggio si spegne, come se nna nube -Oscurasse il bel ciclo <l:e\la tua front,, -candida. Aspetta, p-oi– chè alt-re cose h0n pièi t.risti inc,ontt-c– ;rai. Ascolta.: una voce, un grid-o. un la,mento, " .Ah Primavera-, tu sempre, ritorni, ritornano i fiori , le frut.t.a, lo ste-lle, so-Jr La, nube nora è minacciosa. il tuo ra.._g-gio si spegne, o Prima.verri., e sfo~ ghi il tuo rancore con unà pi-oggia, tor– rcnziailc, e come s~ una , raffica di n,n• t-0 tj passa-sse aèc::mto, pronunzi un cr l,ast.a " desolato, infìnit,o. Perc·h:è i l soffio della tua parola si <lispe-rde nei mondi e nell'empireo senza un eco1 Lo miserie, si .agitano ancora nt,llo mise- 1·ie .... fino a qua-ndo 1 (i CENSURA. E non ti rest,a, che, piangere, -0 Pri– manra, ue ,J.la tua pioggia torrenziale. KeLl'ira. tua chia.mi un vento infuriato cli tramouta.'1a che, schiaffeggia t ùtU i dolori, nel mentre il ricco si 1·ipara. nel sicuro :1lloggio. Aprile ti pa,rla.: " Ri– dona il tno 1·aggio Le-nefieo a chi n'ha bisogno! )\ F rimai-e.ra risnonde: « Pnrchc io ,·eda q ua'lc-0sa di· bello ... " " Quei Yezzosi bimbi, qu ei fest,osi a– manti, qnel rohusto la.Yora.t-0re, sono tutt-e cose be,He ,, osson-a Aprile. H Ah maledetta ingius tizia, quando dunq_ue della mia presenza tutti pot ran– no godore 7 » sibila Prima.,·cra cessan– do di piangere e ridonm,do il ra,ggio benefico a ,chi n'ha. bisogno. .... " Quando chi soffre, si ribeLlori, al soffrir,,» - lo ~poso Apriie 'i-ncoi-ao-o-ia. E il tie-pido sole riapparve, 00 IDA GHIRARDINI. possibile. Essi son.o qui e, dc,po aw:rc presa ai turchi la posizione, l'hanno c011- servam. Ma. allora. perchè non si sento– no ni, suoni di voci, nè il crepit\o elci fucili della scntinrula !... " Al socoor.so ! .al soocorso ! » Grida sch·a.gge, rauche, angos eiatil ,-,. scono dal mio petto -e,nessuno mi rispon– de; spaziano &onore nell'aria calm.,-i dci.l– la, notte. Tutto tace. I grilli soli si fan- 110 ancora aentiro, e, la faccia. rotc:Yncla de'lla. luna mi gua,.-da OO'll pietà. Se il mio vicino fosse un ferito, le mie grida. certo l'an·ehhcro fatto ternare in s~. E' un carlavcrc. Un russo o un tur– oc, 1... M,o Dio, non è forse lo st.~-,so 1 Finalmente il senno s6cnde eullc mie palpebre infiammate. xxv, TRA I CADAVERI. E ' mo1to t-cmpo che sono svc.glio cogh occhi ,:·hit1ai, K on posso .aprirli, per cM, a tra•;crso •le palpebrn a.bbassate, La luce del sole si fa già sentire e se io le &olle-– vassi la ,1iva ,luce mi abLag1ien·bbc. D'altronM è megiio non muoversi. .. Ieri ... fu bene ic,ri; mi hanno foril-0. $()CIO pa.qsalo , 0 entiqual•r'oro, nD pa sse– ranno altrnUante e poi non sarò pitt. (;Ju, importa! E' meglio no11 rnuor cr– si. ObP il mio cc,rpo l 'iman.ga , iromobi;le... Ah I se anche la. mia. ment,e pobease ri– n,arwre, &6117.a ponsi ri !... Ilfo i penaiori non ,i a.rr, • .ql.a.no; insie– me ooi 1·iocvnli mi turb:,r'.1-no nella test,i stanc.'t Noa ne avrò pe,· molio tempo però; l'l [ollan~ ~er i lan[iol l La. no:;/rc,. Libreria E<llt-l'iOO «Avan– ti I ,, (ria S. Damirt110, 16, flfila,1,0) !,a ini. ?ia.ta , col 1918, la pul,blica:ione del • le, Colla.na. per fanciulli, Suno opu8co!i scritti espressamente per l'i11faw:ùt. Csciranno, po .1.;ibi!mente, uno al mese. L'.t no~•frlf Lil.JTCria •inté1nci.e, con <.JUC– sla z,11bblica:ione, -riempire una lrtcu– rw, soddùfw re ad vn desiderio u11ù•.e.r– salmen!C seritito d{'; compcr(Jnì e da!lc compagne. E' uscito il vrimo opu::1..~010 ·inUto– /ato: di ITALOTOSCANI Cent. 30 D1a•mu u;, s"l[J[Jioclèlìo vocii.o c•cmtcnuf.:.: 11cl presente 01>1,scol-o, 1"rr,rtando; VOCE D i BIM ,B O lliamrrrn. nwi. c-h e be !la fn t-;, ho oognn,ta tutta m,yott.a in ve,tc d ·oro! Sulla fronte ml !)..'1cinvu e• ront.1.,-a che voleva. d-a:rmiun te-so-ro, Or ., g-irn.rd, inùotl, mvv:ioo ne l tuo vl.<JO . <lell'l fata le, &r; lend.om; si, se-l tu, mtrnnta n.d,:n·a:k1, la m.1a. f,it,a e il te;K•IX' è nel tuo cuoi-,;! TORNA L A PAC E Da J,imba guar&c è tare . Il babbo uu suo dn lore ha nel profondo en◊1-e che g·li turo.'l og-n.i. p.'lre. La. bimba gwtrda e taco. E medlt.'l r,enscJS..'\. quale ssril la oosa che- tall babOO suo cli$piaro. La. bimbn. taro e guarcLn. Poi mo1·bkm. accarezz.a. W mn.n - (Jl~tn.t.ncloloe-zz."1: elle fra le,' ~ 1.re s ~a tt:..1.rfut. El <inoor hl lilrn.ba tare. l'-J.1,nel mCMlt:o viso (lel babbo, i'D. nn sorrioo è toTJ1ata L-i ,t"1re. Ordina zioni e import-0 all' Ammini - 1,trazionc de.Ll' 1ha11ti', Yia Sa.a Da.mia.– no, 16. Milano. verrà presto la fine. Di me non rima,r – ranno che alcune linee insignificD,nli sul giornale, che parlerà dBlle nostr0 perdite insignificanti . Si leggerit: HFe– riti tanti; un volontario morto. E.asa– now H. òfa o.o, non si citerà nepptU-1' il mie, nome, si metterà semplicemente-~ <, U i, mnrto H. Un soldatc, .. E' come il piccolo ca ne ... E' tutta una sc,ena. che si affacc-ia alla mia mente con gi-ande lnciclità. Da allora~ pa.ssato molto tempo .. Tut – ta la mia \'ita, del rrot-0, da quando vin• steso qtii, colle gambe fraea,s.9atc , ò g11, ta.nto lont:1na !... , P:i,saYo cla una Yia ccua.nà' O fui for – mato cla un :issc,mbramcri.t<,. O'era mo.li :> gont3 che guarda.va , a boooa. ap<lrl :i., qualcos.1 di bianco o cl' in.,a,11guinat<1, cbe guaiva in modo commovc,nt-c. Era un grazioso ca.gnolino, che un tram a.>·c– va schiacciato. M-01·in1,come io muoio Un po!'linaio si :1prì il passo tra. L, folla; pigiiò il cane pc-I c-c,l!o, lo porlo vi:1 o la foll<1,si d.is1~0r"'-". Verrà q,rnlcuno a, pMl~rmi vi.a.7.. No i tu riman·ai qui e vi n1orH\..i !... Eppt~re la vita e i.ainto 1,c,Ll a 1 ... Quel giorno, qna,11d;oca.r>itò ìa. dlsgra– zio. :11ca.ne . qm,l giorno ero folice. Caro.minavo oon l'e-bhrczza nel cuore, e a.Vt:vc► ragione. (Continua) AbbooaleviallaDlfESft DELlE UVOftftTfii[I

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