La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 14 - 22 luglio 19

A,mo VI - N. 14. 22- l. glio 1917 Conto corrente con la Post.a. • • ESCE LA... 1.• E LA... a.• DO.MEN"ICA. DEL .MESE • • ABBB!l.11;111IE.-T01 . L I.SO Sem ss1<e. . L . 0.811 ij REDAZlONE ED AMMINISTRAZIONE: :'>O copie . L. l. 50 !00 copie.. L. a.- ESTE.A.O IL DOPPIO Pel nuovo Giornale di CLARA ZETKIN (S ott o sc ri zi on e de ll a e D ife s a ») Riporto Re!!cio Elni lia: Pa\"ignani P io L. 1,- Rifi_.'édi: Le compagne dell a Sezione socia.lista femminile 8,70 Torino: Gruppo femminil e 1( La Di+ fesa 1, Torino: Raccolte nei loca li della Ca- sa Socialist a. Torino: Un compagno Roma: Gollini Elisa Cambiano: Rigatti Umb ert o PadoYa: ::i.rar ia Pitt arello GenoYa: Gallo Giuseppina ~lilan o : Una Internazionalist a Tre,·iglio: Annita e Leonild e Se1-ra . Mila.no : Luisa Ba.rosi Yenezia: Elvira Pillon Ferrazzutto Bettolle: La.mi Rosita. 25: Bernar- d.ini Faustina. 20: Rocchi Vittoria, ?O; Casan oYa Luigia. 20: }.!altetLl. Iol e. 10: Bernardini Italia. 30; Guerrini Annunzi ata . 20: Falciani Anci olin a, 10: Cortonesi Italiana, 20: ~ Corton esi · U1ghere, 20: Lorin i Tulli a. 10: Toma.sini Corinna, 30; Bernardini Annina, 20; Bernardini EYelina , 20: Bernar<lini Ninetta, :?O: Sah· ado1i Italia, 10; Tangan elli Ee-le, 20; P anozti Ines, 10; X. 'X., l.0 meno spese postali ) Totale 5,- )} 15,- 5.=- 5,- 2.- 5,- 2,- 4.- 2.- 5,- 3,- · 3.50 L. 332.20 OH, LA CENSURA! A pruPosito deile mal efat te della Censura ai danni dell'ultim o numero dell;a. Difesa, il P residente dell a Società Eilitri ce Avan ti!, ba indirizzaia la seguen te lettera aperta all'iU. mo sign or com.m. Fl ores, Capo Gabinetto della Censura di l \1.ila.no : .llilano, 6 luglio 1917. l a rapprese11lan :a della Società Editrice _..\_\·anr:'., che, fra le proprir , puùbli ca:ioni, an– noi-era il giornaletto quindicinale così gradito alle dr,,nne socialiste d'Italia - La Difesa del– le Lavoratrici - ho il dovere di mettere in ri– liero presso L. S. L il fallo nuo1;0 accaduto ieri sera negli uffici da lei presieduti, diretti I? sorvegliati_ Le rrUattro pagine dl?lla Difesa pre sentate da questa Società Ed itrice alla Censur a di Mila– M 1.-P-rso le ore 17 di ieri, fur ono ritornate con dei la.ali nurrierosi, enormi, inverosirn.ili. )les– suna prol1Jsta l€ consegno per simile devasla– :fon P. La Censura , nella sva (}rande sapien:a, fa quello che vuole e, per sopr a mercato, è ir– responsabile, alrn.eno per ora. l n Italia non c'è urTfUli un solo giornale chP non abbio speri– mentata l'intelligen~a dei si(Jnori Censori, e denunc iato all'opinione pubblica le loro libe – ralissirne (lesta, sen: a, con questo , essere riu.– scilo a ca1:ar e un ragno dal buco. I nutile è quindi il protestare. .lf a ieri sera, illustrissirn.o Corn.,mendalo re, il suo Cffì cfo è arri1:ato al colrn.o: da una pagi– na ddla Di!esa soppreue una vi(fnetla che. a teryf) del furnf consegnato prirn.a dell'i?npa.– gina:ione, com,e abbiamo l'ab i tud ine di fare coi disegn i, porla tanfo di Visto , nulla osta, il Cap<J deJl'Lìf ki<1 di r evis ione stampn ( segue la firm.a). Il che dimostra Cfrme quolmente ci sia da lei prf'Jibif,f) di stamparP q11,nio che lei slPssa ci pPrrrtette di dare olle sla rn.,pe. Ed 6ra che un1J gprazzo di luce è venuto ad illuminarci sui criteri direttivi da seyvi r ,: per rw11 incorrerP nelle r:attive grazie dl?llo Cen– .t1u11. di M ilaM, ho l',more di riverirla distin,.. tir11Pnte. p. La Sr.1d.et.àEditri cr~ Avo II li ! n President.P Gfo-can11i Bacci. PPr me. lo prima parr;la rl'ordinP dell'o:.irmP, pre sent,: non i-: r, polilir:a o, P neppu,re : r, ,;o. ciale )I mo •1 interna:.fonr;lP n. Solr1rnente sn fJUesto terrPnf), nettamenfe rh ·endicato , può es. serP trar,r/r1to la vio dPl qr1Jnde proyreuo so~ riale, la Via Sarra dell'o v1,·,:nire. L 'Europa lavori a}lP SVP n11r;,rP f'Jr[Janizzaziorii, r:omP questo So'riet di nu ssio - nudeo dell'Tnternf.L.. :.ionalP dPi popoli e non allo r icostituzione r[Pl[P no.çt re inrecr;hiate forrriP politich e, le quali hanno fatlo jusqu',1.11 bont lP lr,,ro prove di insuf{lr:ien:.r1 P di lri stizia. H0.\1 H\' HOLT.A~D. Ogni pvpf.ilo si e pavonegqial(, per le vie di Europa cort la .r;ua piccola !Qrcia la rnort(.J: e adesso. eccu l'inctJndio ! JD.>.; JAURÈS. MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO PER STOCCOLMA L'educazione diu a num'a mentalità in ernazionale Lo compagna Mart he Bigo/, maestro nel– le scuolP elementari di Parigi, è un 'att iv a militan te della f razione minor ita ri a ed as– sidw, coll abo1·atricc e/ell a Populair e Revue, ,·iceviamo da lei un entusiastico ca ticolo sul recente Cong,·esso c/Pl/P sociali ste d' f. /olia (Reggio Emilia /. Siamo liete di presentar la alle lettr ici del– la Difesa con questo suo studio sopra un argomento cli vita le importa nza per l' edu– cazione socialista. s;trclo vittima degli austria <;j: si lcggertL in Prussia iI racconto ciel bra vo pie-colo prus– siano torturat o da i cosacchi. Questi fatti d'eroismo sono spes.so "eri . ed ogni antologia nazionale ne è pro vvista. Ma non provano che una razza sia superio-– l'f' acl un'aJtra ; serr ano soltanto a ferrnen– ture animosità ed odii. Se si vogliono distruggere g,li anta goni– smi. che fatalm ente portan o alla guerra . non sarebbe tempo cli organizzare un reci· proco controllo int.ernazionaJe sui metodi di insegnamento? Noi possiamo senza temere Se parecchio si discute sulla fine più o sottoporre una. gra"e part e dei nostri libri meno lontana della guerra,, in compenso • scolastici all'esame di una commissione in– tutti sono d'acco rdo sulla necessità che la ternazional e ; la criti ca violenta di certi av– pace sia dura tura . come dicono gli uni, de- versaii della scuola laica ha obbligati i no– finilirn, come dicono gli allri. stri auto1i ad uno sforzo considere\"Ole cli l socialisti, per dare la pace al mondo, • imparzialità e taluni nostri manuali sono debbono cercare d'i stituir e organismi capa· Yeramente degni cli lod~- A nostra volt.a, ci cli abolire Io sp irito sciovinista , che in noi potremo rilevare le deformazioni della luttj i paesi è responsabile dello scatena- l'trità in auge sotto un regime dina stico. mento della guerr-a. Sopralull o nei giovani, Perché le Conferenze cli Stoccolma non con una Nlucazione adat la . dovra nno fare porrebbero fra le istituzi oni destinat e a ga– trionfare il ragion amento e la moderazione. rantir e l'ordine interna zionale un Ufficio L' ufficio delle donne sarà preponderante internazional e dell' istruzione pubblica . nel nel compimento di questa missione. Esse quale insegnanti di lutti i paesi cerchereb· f;Otranno o preparar e le giovani genera- bero d'introdurr e nell'in segnam ento lo spi– zioni a subire cli nuovo le stragi organizza- rito rii pace. vero pegno di pace? le o sospingere ,·erso la ri\'olta cont,·o l' i,,– giustizia il cleskler io di lotta . ch'è lntc+-!·te ~ .. .... -:- Moith e Bigot. nei fanciulli. - -- - Si è mai abbastanza calcolata l' influenza dei giuochi sulla mentalitù dei ragazzi? I soldat ini cli piombo eh.e il fanciullo fa ma- 11orrare sollo gli occhi della madre. la scia– bola. il fucile.. non tengono l'ivo il pregiu– tiizio della. guerr a? Che cosa dir e delle ma– clri che rnsto1lo il loro baml)ino da soldato? .\Jascherat ura eia carne,·ale 9 :\o. primo passo contro l'asse rl'imento a quella forza brutale. che si chiama il militarismo. Le donne socialiste de\"Ono- ed imme– diatamente - redigere fra loro una specie di Decalogo della. Pace. app licabile all"edu– cazione dei piccoli. ch'esse diffonderanno nel loro paese per incominciar€ a creare la menta lità pacilìsta, che mancò a noi. Poiché il questionar io cli Stoccolma do– manda a ciascun partilo social;sta come intenda il nuorn 1>r-cline interna zionale. per– ché non cercheremmo di proporre un' inter– nalizzazione dell'insegnamento? Sono nu· "mer-osiin Francia coloro. i quali hanno fat– to l"esame di coscienza della ,c uola e si so· no domandati se ,·eramente essa non·abbia mai sviluppato . a.nzichè attenuato, l'anta– :,Y,nismo fra i popoli ed aggrav ato certi malintesi. Prendia mo qualche esempio. \"oi possiamo afTermarlo senza temere di smentila: la mag-gior parte Ilei francesi non w,Jevano una g-uerra Ili rivincita . Salvo i r·riminali sventali rlel nazionalismo. lulti respingevano l'idea di una guerra per ri· conquistare l'Alsazia-Lorena. Perc hè i lede· schi hanno r-rNluto all'idra persistente fra noi di uru:i rhincila? Lr rodomontate dei nazionalisti vi r·ontrihuivann parecchio; ma a,ir-1,e il fatto , r-h1•appariva loro più grave perchè silenzioso, che tutti i libri di geografia mr.,ssi nel!P mani drg li v·o lnr·i, mnntenevn– no lr fronlierr, drll' ,llsazia-Lorcna. Si cre– d<• r-1·,r· un clibaltilo in proposilo fra gli e<lu– r·ato,-idr-idue parsi non sarrlJh<'sta to utile? Bisognrl pur rlirln: i nostri lihri r·lassir·i 110n Sf•rnpn· furono c-;crvri di spirito nggres – sin,. ni· d'; Jltr-11 par1r• i !Nlrsr·hi rimnnrvan o aclrlir•lro su qurstr, punto. Prrsso cli loro. pi1'1 dir- fra \·r,i. 12 sr·unla l· stata uno str u– mn1tr, di rnilitarirzazir,n<-'. Piu r·hr fra 1l0i, r•ssa ha sviluppato l'idr,i r·he la guerra sia utile. Essa ha dato la frlll' 11ellaguerra. T sof•inJisti vo:z/iono lac:.;r·inrr Usc;oluta– mc·ntr lit~•ri di or·ganizzarr- a loM piacere l'istru zione, puhhli('ft? Re si. nri libri Ili let· tuia si rrrntinuc•rAarl introdur-re gli ane<l– rloti 1lrl pi,,r·olo fr-nne<•SI'. il rprnlr .si lasria f11r·i!ar·(• oiultostfJ d1P tradir<· i ~oldati rvasi, :,i IPZgPrft aJtr0vP, 1n 'il0rir1 <lr•J tnmburino la compagno /Jigot po,·te da premesse gi11stissi,nP per giunqere o conclusi oni che sm·ebbrr o alti: etta nto giu ste, se non pr esup – ponessero insegnanti per i'/ moment o.. alto stato ,tu /opia, salvo onor evoli eccezioni . C all cgqiamento seguit o in Itali rt eia/lo stes– sa orgrmi, zaziong · prof essionale degli inse– gnanti elementari davcmli all a quistione cl e/lo guc,-,,a, sta a rlinwstrm·e che. ancora , non i soli scola ri - i quali hrrnno o/meno l 'att enuante del/ ' elci -- ma miche molti , trop JJi , maestr i .han bisogno essi stessi di una educazione pacifista, che non svanisca al p,·imo colp o cli fuci le. Il princi pio che la scuota sia al disopra ctell a mischi a .fu r iof– f enn oto anche pochi giorni addietro in Fr anci a dalla l' eclerazi one Nazionale degli insegnrmti el ementari _:_ e, ciò spiega la ge- 11ernsaillu sione clell a compagna Biqot nella ct(ìcacia cli un Uffi cio intemr 1zio11ale cli maestr i per /l ectuca,ione paci fista dell 'in– fanzi a -- mo in Ita li a - come, ciel rima– nente, in alt ri paesi - anche in questa questione i socialisti sono soli e debbono confm•e sulle toro sole forze pe,· sottrarre i figli all a pPrnicios a educazi one delt 'odio. Raqione di più , dunque, per chè i sociali– sti e le socialiste non dimen tichino mai che il pri mo germe dflt'Pr/ucazion e socialistr1 contro gli orli, contro rJli cmta(!onismi elci popoli, cont1·0 i p1·e{Jiwlizi del militarismo, deve essere qett oto ,1r,/ta fomiqlio , nell' ani– ma tenel'Cl ed avi do di so.pe, -eclei nostri fig li. Lr, fol sa r·clucozione delle scuole 7mò esse– ,.,, effico.cemmte neutrolizzato dallo sana r•,lucozioor, sotiu listo arllo /orniylia. J,o JJr1lrio:' e una reatta che si evolve, come si è f'1Jolulo il comune . \"011 k il socialismo chr:: la sopprime: è la slorio chf' ta trasforma, che ne auipli"{t..ca i confi,ni, chf' la trar , inf' l11ttabilmt>nlr• verso l'/14,frrno:.ionalr-. ff :or-iati srrio non neya, co-n1e realtà, ia pa– lrin, alto slN>so modo che nmi. fle(Ja come real– tà il ravilalis,11,0. Mo, rom,P a questo oppone il f'Otlf'llivisr,w, or,pr>ne a ((llPllo l 'lnterrta;ionale. Allo reoUà tlPtl'O(J{Ji esso soslilv..isce a div e– nir,:: del domani.. Coloro che non verlon(j questo divenire e che non h1111,w fedr' lit P.sso 11011 smw sociolisli, si chiomiNrJ SchPidemaan oppure Bissolati. ESTEflt O IL OO P? i O Cose piane ,, Fra vicine Rosa. - Avete senti to Lisa , come mi bi– s1 :iccia.vo ieri se ra con mio marito? Lisa . - A! soJirto ! Si può sapere ip·erchè ave– te litigato ? Rosa. - Figurate vi che quel bel tomo , con ques ti chiari di luna. mi ha sprecato p~arecchie lire per iscriversi ad un partito.. il partito so– cial ista, dice lui ; per iscriversi alla Camera del lavoro. ,per abbonarsi ad un giornale.. ma che razza di giornale!. . l' A vanti! figuratevi.. un -giornalacoio che, come dis.se l'altra sera il pre– te. andrebbe bruciato, ipoichè soltanto a legger– lo, ci si danna ! Immaginatevi poi che quasi ~une le sere esce per recarsi ,all 1 assemblea al comizio, alle conferenze .. e che so io! P~i .. ipoi.. ha !preso certe arie.. figuratevi che non è più tanto tim ido e sottomesso come una vol– ta, tutt'altro! Chiama imbecilli gli uomini ohe Vanno in chiesa, imi ha proibito di mandare i bambini al! 'oratorio. discute con tutti. e.. sen– za soggezi one .. Lisa. - E che cosa c'è- di stra ordinario? io ,non vedo nulla d'i male in tutto -questo. Anzi! Rosa. - Già niente di male ! Ma io glie lo detto ieri sera: cc Andiamo. Tonio. tlà retta {e a me , dà retta ad, una povera donna ignoran- 1( te, lascia da parte la politica.. la politica è 1< una bruttissima cosa , ci si guasta la testa, << e non si viene a capo di nulla! I poveri non (< ne devono fare di politica. non è pane pei (( loro id'enti.. (r Credilo, Tonio. le leghe, i partiti montano u la testa e mandano in rovina.. Ascolta la tua H donna. Tonio: pensa ohe hai dei oiccini da al– {( levare' e che sprecare i soldi pe'r la politica, .,e Per le leghe è come rubar loro il p·ane di (( bocca ll . Fiato sprecato! mi ha riso sul muso e m ' 1 ha risposto che lo faceva appunto pei suoi bambini e che fìnchè gli operai avessero ta– ciuto , i padron i avr ebbero continuat o a sfrut – tarli. Che ne dire. è? Lisa. - Dico che vostro marito ha ragione, e che voi sbagliate ad opporvi. sbag1iate cer– cando di diss uaderlo, di disrorlo dalla via in cui s 'è messo ; sbagliate se vi opponete a far sì eh 'egli porti il suo contributo al partito , al giornale , all 'organizzazione. Tanto , cara Rosa, non saranno poche lire ali 'ann o che vi mande– rann o in rovina ! Rosa. - To ! Dat e ragione a mio marito ... siete una socia lista anche voi Lisa? Ma che cosa volete dunqu e col vostro socialismo? Lisa. - Che cosa vogliamo ? la libertà vo -gliamo , l'eguaglianza ! Ma ditemi un po ', Ro– sa , vi sembra giusto forse che vi siano al mon– do degli ess eri così dissimili , divisi fra loro da un ,abisso immane , come il ricco ed il povero? Pur e son rutti uomini l Dire, non vi sembra mostruoso che vi sia chi muo r di fame é chi nuota nell 'abbondanza , che pro fonde ricch ezze in ,pranzi, in divertimenti, in gingill i. in frivolezze? Non trovate jngiusto che vi sia una c.ategoria d 'uomini che lavorino da mane a sera come bes tie da soma, uomini che lavorino tutta la vita senza sod disfazi oni. senza frutt i e senza diritti . che si logorino o prod uca-no, tutto iperchè un 'altr a classe di uo– mini perf ettam ente ugual i possan o ar ricchirsi col loro sudore, poss ano vivere nel! 'ozio e nel benesse re ? Non trova te inumano ohe- noi si viva in vere topaie, in case sporche, in am bienti sen za luce e senz'aria, men tre vi sono dei ricchi che han– no a loro dispos izione degli int eri palazzi. ario– si, modern i con tut te le como dità poss ibili? Ma perchè noi don ne povere dobb iamo esse re condanna te a lavorare eternamente. a so ffrire, ad abbando nare i nostri figli a sè stess i per recarc i ad intisichire negli stabi limen ti ; con– dannate a veder crescere i nostri bambin i gra– cili. malati. storpiati da lla rachit ide pe r la mancanza dì oure, d'aria. di un 'a limen tazione sana ed abbondante: mentre vi sono delle al– tre donne che non pensano ad altro ohe a di vertirsì, ad e-Sser be lle, a rimaner giovan i. ed -a godere? Rosa. - Cara Lisa , è sempre stato così da che mondo è mondo ... Se non vi fossero i ric – chi, come potremmo noi lavorare? Chi ci pa– gherebbe?.. Appunto per questo Dio ha crea– to ricchi e pover i. LisCL. - Ma che dio d'Egitto! Gli uomini sono nati tutti eguali; tutti egua lmen te padr o-

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