La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 7 - 8 aprile 1917

Aano VI - N. 7 . 8 April e 1917. Conto corre1tte colla Ptu ta. Il D ~ ABBCNAMEJIT01 Uo mu-.:>.ero Cent. 5 A.ano . L I.SO Semes<re.. L. 0. 110 Il REDAZIONE ED AMMIN ISTRAZIONE: 111/LANO - Via S. Damian o, 16 - MILA NO 50 copie. ·. L. 1.50 }00 copie .. L. a.- EST~O tL 90~~10 La rivoluzione russa La rivoluzione russ~ fa la sua strada. Già la s:ampa borghese ha abbassato il tono delle lodi. ,perchè i (( fac•norosi ,, i te demagoghi >> gli u e– stremi 11 non accennano :i dimenticare sè stessi. li tumulto e la sommossa per la fame. a cui vollero farci credere nei primi giorni, sono di– ventati _guello che erano veramente: un moto possente e terribilmente viviffoatore che, per sempre. h2 distrutto il -diritto divino di regnare. .che chiama il popolo. rutto il popolo dei lavora – tori, dei contadjni, delle don ne a nominarsi una forma di governo e che sembra non volersi fer– mare neppure davanti al diritto di proprietà , più forte as.sai del diriuo dinastico ;1rocedente da Dio . La Russia senza czar sembra un non senso. ~ell 'immenso paese la figura del regnante pa– reva essere una cosa sola con le città non an– cora aperte al soffio della vita di occid ente , con le folle di contadini suppl iche\'oli e miti , con le orde di cosacchi discendenti a tradurre il ge– sto di lui in fer oce repressione; una cosa sola con le terre senza fine , con le foreste risonanti delle caccie dei sign ori , con le steppe e la Si– beria. E tra rutt o egli pare va inamo vibile , eter– no. come la pianura, come le montagne , come i fiumi giganteschi che corrono al mare . Lo cz.ar non è più .. è lo czarismo è morto. Le folle di contadini per i quali un anno fa non era nato anco ra il 1789, di cui i più vecchi ricordano forse il rempo che a;,partennero al signore come la terra , il bestiame, l'arnese agra– rio . dt·..-entano. innanzi alla legge , pari al si– gnore orgoglioso che poteva farli frustare senza pericolo. Ed hanno il potere di escluderlo da ogni consesso, di cacciarlo da tutti i luoghi in cui si amministra la cosa pubblica e si domi na , facendo ed applicando le leggi. La rivoluzione è venuta in Russia , come viene la primavera . Senza essere annunziata da tiep idi soffi. da tenui fili di erbe , da pispigliare di uccelli e scorrere più lieto e tremolante di acq'.Je, la prima vera sembrò erom;,er e dalla ne– ·,:e e dal ghiacci o. affacciarsi dal grigi ore rotto del cie !o. diffonder si su tutta la terra con un SOiri se èi vino. S elle forme antic he si prepara va la forza che doveva scuotere sollevare tutta la Russia : sotto il knut , la minaccia di de;,ortazio– ne . di pr igionia e di morte, l'anima timida e ri– sol ur2, mistica ed arde nte plasma va sè stess a al tempo nuo vo e lo supera va. La Russia dello czar es iliava i pe nsatori ed a ppendeva alle forche o faceva marcire nelle ga lere i propagand isti e gli apostoli delle dot– tr ine di giustizia e di libe rtà ; la Russ ia nuova ve :idica sè stessa , ?r ende ndo a norma della sua vira socia le gl 'inseg name nti e le dottrine di quell i che hann o sofferto o sono mor ti per il loro insegn ame nw; d')ve ieri. l'o rganizzazi one e:onomica ern una éiffico!tà graviss ima ed un peric olo, si proclama oggi la liber tà di sc iope– rlJ a nche per i funzionari e pe r I'psercito; dove la polizia era il treme ndo e nero corpo della reazione , capace di tu tti i deli tti. si costituisce la polizia cittad ina . I lavorato ri che non aveva no leggi soc iali insc rivono, nelle conquis te della rivolu zione, le otto ore di lavo ro e la democra – zia lo sp irito di sovranità popolare. entrano an– che nell'ese rcito. La pena di morte vi è abvli ta com e in tutta la Russia e comitati composti di sol dat i e di ufficiali. giudic ano i reati P fissa no le pena lità. Turto questo. più ancora delle famiglie impe– ria li e dei grand uchi imp rigionati , è bene la ri– voluzione Ma l'arto che la distin gue da tutte le rivoluz ioni passate , che le dà l' impronta del seco!o e della classe che vi partecipò. è il col– po eh 'essa sembra stia recando al principio di pr opri età. Gli immensi possedi!"Tlenti dello czar so no ? assati alla ,'\azione e sorge e &i allarga un gr ido fiero: u Le terre ai contad ini! " La borgh esia europea non può più, a questo punto , ama re la rivol:nione . Il Governo ;,rovvisor io è st ato riconosciuto da tutti i gabinetti e ne ssuno ha dimenricaro di mandare gli auguri ma co minciano certamente i sospetti e le paure. Quan– ti sono i facinorosi, i demagoghi, gli estremi? Dov e vorranno arrivare Al punto in cui finisce l'es ultanza e nascono i du bbi della società borghese si accresce la no– stra speranza . Dante senti tremare urta l 'alt:1 montagna del Purga•orio e risonare di canti la cu i anima si era liberata dell 'antic~ pena e vola– va alla libertà eterna . Tutta la noc:tra grande 'Il famiglia sociali sta e prol etaria si scuote nelle gioie della libera zione dei frat elli russ i e nella speranza eh 'essi sappiano tenere alta la fiamma che deve incitare ed- illuminare negli altr(G)ae – si. Se anche la rivoluzione russa fosse fine a sè stessa noi dovremmo considerarla come un av– venimento gigantesco e la riconferma di quella legge naturale, per cui ogni popolo, presto o tar– di.deve giungere a un certo grado dell 'evo lu– zione soc iale. a preferenza di cgni altro, lo dobbiamo esami– nare. li lavoro ed il salar io della donne non è pro– blema purame nte femmin ile: è prob lema di classe, a cui tutto il proletar iato è interessato ed Un problema socia le che la borghesia risol– verebbe con criter i diver si da que lli adottati fi– nora. se non fosse miope e tutta ?res a da pre– occupazion i immediat e . Ma poichè sono milioni di donne attratte in ogni 'specie <li lavoro e paga te meno degli uo– min i anche a parità di produzione e sarann o ques ti milioni di donne che porteranno la disoc– cupazione, invili ranno i salari. scinderanno il pro letariato ohe è class e, cioè unità , in ma– schile e ,femminile. noi, come socialiste. ma anche come donne se ntiam o di dover ci, pri– ma, occupare del problema : ESTE"'O IL DOPPIO H A eg uale lavoro, eguale salario n . E' l 'argomento del nos tro Convegno. Nei grandi avvenimenti che arroven tano il mondo e appass ionano gli an imi e li abbattono, sembrerebbe non esse rvi .posto per la nostra qJestione. Ma, o compagne, essa è grande; porta in sè la demolizione idi pregiudizi antichi ; ist ituisce una giustizia nuova; è difesa della classe prole– taria oggi, ma elemento della sua magg iore for– za pe r domani. E merita di essere non certo il fine. ma un nobile mezzo della nostra azione . Per l'Unione Nazionale delle donne socialiste A NNA K ULI SCIOPF - A NCILLA VAR È CARL OTTA C~ ERJCI, Segretaria. (hterrogazione de/!'On. TURATI alla <:amera dei Deputati) . CONVEGNO fra le d onn e sociali ste d'Ital ia Care Compagne, La nostra Unione Nazionale fra le donne so– cialiste era andata al Convegno di Roma col -proposito di .portarvi la ques tione del lavoro e del sa lar io femmi nile e di chiedere un voto che , riconfermando la necessità di otte nere ad ugua– le lavoro. uguale salario. impegnasse anche il Partito soc ialista a farsene sos tenitore nel Pae– se e nel Parlamenta. Le condiz ioni del Convegno consigliarono la nostra rapprese ntante a non portare a!la discus– sione il terna che le era stato affidato , però noi pensiamo che , intorno ad esso , non debba farsi il silenzio e che principalmente le donne soc ia– liste debbano conoscerlo, stud iar lo, prendere gli accordi per portarlo nel paese, tra le masse lavoratrici e preparargli la sua ;:iratica applica– zione . D 'ac cordo con la Direz ione del Part ita che dà tutta la sua solidarietà ed il suo appog – gio alla nostra iniziativa , noi crediamo sia ne– cessario indire un convegno fra le rapp resen tan– ti dei gruppi femm inili socialisti e di fissarlo entro un breve termine , il 22 Aprile, in una città equidi stant e dai nostri miglio ri centri orga– nizzati , Reggio Emilia. Abbiam o fiducia che il nostro appello , come 'ia ottenuto l'approvaz ione della Direzione de! Partito , avr à il consenso di tut!i i grup;:3i fem– minili . E ' que sto per noi tempo di opere. Unite al Partito soci alista in tutta la sua azione, sentiamo che qualc he fenomen o, qual che aspetto della vita sociale interess a noi• pure da vicino e che, Togliamo dal resoconto stenografico dellà se– duta del 14 marzo lo svolgimento di una inter– rogazione dell'on. Turali intorno al la11oro delle donne e dei fanciulli negli stabilimenti ausi– liari: Presidente. Segue 1·interrogazione del! 'on. Tura ti, ai ministri della guerra e dell 'indus triS:, com mer cio e lavoro , « per conoscere le ragioni che ritardano ancora l'attuaz ione dei provvedi – ment i per la tutela delle donne e dei fanciu lli negli stabilimenti ausiliari , e se intendano pro v– vedere ad una razionale organizzazione del cOl– loCarr.e~to ·per- l 'oggi e pel dopo-guerr ·a, pro– messi dall 'onorevole Sottosegre tario di Stato al– le armi e munizioni , in risposta ad una inte r– rogaz ione dello scrivente , nella tornata della Camera dei deput ati del 15 dicembre 1916 n. L 'onorevole sottosegretario di Stato per le armi e munizioni ha facoltà di rispo ndere. Dallolio (sottoseg ret3.rio di Stato per le armi e le muni zioni). Rispond erò ali 'on. Turati , con le speran za di poterlo sodd isfare , e risponde rò anche a nome del mini stro dell 'indlistria e del lavoro. Il rita rdo è dovuto alla circo stan za che es– sendos i manifestata l 'oppo rtuni tà di apportare qualche modificazi one al regolamento della mo– bilitazione industriale , allo scopo di intensifi– care I 'o;,era di pre venzio ne degli infortuni sul lavoro, di isti tuire un serc izio di vigilanza igie– nico-sanitar ia sugli stabilime nti. di dar modo di essere rappresentati in seno ai com itat i regio• nali ai nuovi gruppi di industrie che stanno en– trando nel campo di azion e della mobilitazione indust riale, si è ritenu to conven ien te il riunir e queste modificazioni all 'alrra relativa alla tu– tela delle maes tranze femm inili e minorili ed Il voto alle donne negli Stati Uniti ) Ì-;--"è ~ ,,-~ASI\A ~- ( \ , ~ J!-.:.. ! ;;,, , ~ ' • J' I I . \(•: BI lN CO: Suffra gio fp,nminil e total e. - HIUA.'l'O: Suffragio am ni <1istr .itiv o. 1ìF! RO: Nrs~un llirilto al suffra gio. Jl!A 'ì CO COLl,A STEU, _\: Sul fragio prcsideuzial e e nmmlui sfr a!irc. elaborare perc iò un unico decreto luogotenen– ziale . Qu esto decreto è sta to già approvat o dal Consiglio dei minis tri, e quanto prima sarà sot– toposro alla firma del Luogotenen te del re. Aggiungo poi che il sottose greta rio per le ar mi e mun izioni ha avuto qualc he giorno fa dal Ministero di indus•r ia, commercio e lavoro le nece ssarie indicazio ni tendenti a conseguire la messa a dispos izione del sottosegretaria to di parte de l persona le attualmente sotto le arm i per l 'ispettorato del lavoro, col quale per so nale , in unione-- a quello già esistente presso i com itati regio nali. una volta firmato il decre to luogote– nenzial e ricoroato , sarà possibile intensificare quell'ope ra di tut ela delle maestranze degli sta– bilimenti ausil iari che da molto tempo .questo sottosegretariato IJ,a iniziato con tutli i mezzi dei quali dispon e. Premesso ciò. aggiungerò ali 'on . Turati che per quanto riguard a il lavoro dei com itati re– -gionali e del Comitato centra le di mobilitazione tutto ciò che concerne la mano d'opera fem– minile e il lavoro femm inile è stat o curato con speciale attenzione, e come J 'altra volta ebbi la soddisfaz ione di consegnare qualche cosa al– ! 'on. Tura ti, ho il piacere anche ques ta volta di t:onse gnarlgli due volumetiti, dai quali vedrà quanta intelligen ze e quanto amore si sieno de– dicati a tutto ciò che tant o lo inter essa. Agg iun– go poi anco ra : al sottoseg retariat o delle armi e muniz ioni si fa del! 'az ione perchè si deve prov– vede re anzi tutto alle armi e alle munizioni per la vittoria, però si·ra anch e della collaborazione e su questo terreno noi cerchiamo il be ne d'i tut ti col concorso di tutti . (Approvazioni). Presidente. L 'on. Turati ha faco ltà di dichia– rare se sia sodd isfatto. Turati. Formalment e mi dovrei dichiarare sodisfatto perchè l 'onorevo le sottosegre tar io di Stato mi dice che vi furono ragioni per il ri– tardo ,e ohe ora si ce rca di fare. Mi dovrei di– ch iarare soddisfatto anche per il cortese dono :tnnu nziatomi. Non mi dissimu lo però - lo dico proprio per sgrav io di coscienza - l'ineffabi le impres– sione che mi suscita l'enorme lentezza di que – sti provvedim enti, che mi fa dubi :ar e che deb– bano riman ere sempre sulla carta, come tante altre nostre deliberazioni : discreti sce nari belle fines tre dipinte, senza niente di effe ttiv~ e di saldo .. direi come la riforma tributaria <lei\ 'o– norevole M('da . Perchè pen si, onorev ole Dallolio, che la guer– ra dura da due anni e mezzo , la mia prima in– terrogazioÌle risale ali ·agosto scorso. gli altri Governi avev ano già preso i provvedimen '.i di cui discut iamo , sin dal 1914 e dal 1915 mentre noi nello sco rso otto bre soltanto ave mrn 1 0 le de – libera zioni di quella Commi ssione , che solo a– desso, an zi quanto prima , si annunci a che pos– sano tradu rs i in fatto ? Se la guerra non dura tr enr·anni , c'è molto da tem er e che avremo pri– ma la pace! Or a credo di sapere , (I ·onor evole Da!lo\io ha i da ti srntis tici che io non ho) che è bensì vero che le donne adde 1 te agli stabili menti han – no dat0 prova mirabi le di slanci o e sos titui– scono assa i be ne il lavoro masco lino tant o che· il mi? am ico ono revo le Sacchi ha 1 pensato di rremrn rle col dare 1,...ro !I diritto di ese rcitare la tlltela nonchè l 'esonero della autorizzaz ione marita le. tutte cose a dir vero. che non le irir'.!re:::~~noaffa t 1 0, ma è anche vero che molte

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