La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 6 - 25 marzo 1917

la ,,rif~rm~tla .. ~I min~tro ~mni L'Agenzia Stefani ha com unicat o ai giornali quanto segue : 11 Una Commissione composta dalle signore Laura Casartell i, Romilda Troi se, dott. Paola Tanigi , e d01t. Vera Modiglian i, accornpagnate dal! 'on.. Gaspnrott o ed in rapp res entan za di pa– recchie associazioni femminili. è stata rìcevu ta da S. E. Sacchi al quale ha 1>resentato il se– guente ordine del giorno relativo al disegno di legge per l'abo lizione dell'autorizzazione ma– ritale. ic Le sottoscritte Associazioni femmin ili, pre- 1< so in esame il disegno di legge Sacchi, nel ,e tempo stesso in cui ne riconoscono la grande H significazio ne. rilevano : H Che mentre esso attribuisc e alla donna 11 grav·i funzioni di respo nsabilità affidandole la ,, lrbera gestione dei propr i interessi e la libera u gestione degl i interes si pupillari, non con- 11 sente alla donna stessa la co1npleta espl ica– !{ zione di tutte le attività che le sono attrib uite u non in virtù di beni acquisiti, non per am– Cf rninistrazione di beni altrui. ma per la sem– u plice esplicazione di capacità propria perfe- 11 zionate con lo stu dio e col tirocinio: chlc – u dono: 11 Che il disegno di legge sia integrato con la (( più completa abilitazione della donna ed eser - 11 citar e tutte le 9rofessioni ed a coprire tuui 11 gli impieg hi aventi carattere pubblico per i u qual i abbia saputo conquistare i titoli neces – " sari , e dai quali fino ad oggi è stata escl usa " più per forz:i di tradizioni che per disposizio– ,1 ni l~islati ve 11. La Co mmiss ione ha illustrato l'ord ine del giorno esprimendo il desiderio che il disegno Ji l~c;.re ministeriale fosse cornpletato nel sen – ..:o indiceto nell ·ordine del giorno stesso. Dalla discuss ione è risu ltato che il Ministro è personalmente favore vole a-d una più ampia p2rted ::azione della dorina alle profess ioni li– N!rali ed agli impieghi pubb lici dai quali non debba ;iecessaria. :nent e essere escl usa per la pec uliar e narura. del! 'imp iego. Il Ministro ag– gi-unse che non si sa ,e bbe opposto alle even– tuali proposte aggiunrive che in tal senso fos– sero presentate dalla Commissione parlamenta – re che esa.inina il disegno di legge . Le nost re lettri ci. nel leggere i primi passi sulla via di una maggiore capacità giuridica della donna , contenuti nella legge Sacch i. r1on si saranno fatte illusioni. Il perclzè è detto - in parte - nel manifesto delle donne socialiste di Ginev ra. eh.e pubbli chiamo oggi; noi ci li– mitiam o a cons tatare che le due rifonnette pre– sen tate interessano quasi esclusivamen te le don ne della borghesia. Ben altro vogliono le donne proletarie ! N. d. R. Libertà. di ilmilre ! I maggiori pregiudizi, c.he dom inan o sovrani nelle menti e negli enti dell 'odiei na società, che gli stessi scrittori paradossali della classe borghese si compiacciono denominare: menzo– gne convenzionali della civiltà contemporanea, sono precipuamente tre: la religione, la patria e il pudore. La dottrina socialista, che è essen– zialmente sovversiva degli istituti spirit cali e materiali della società borghese , si erge avverso tutti i mentovati pregiudizi. Purtroppo, la ge– neralità dei sociali sti (uomini e donne ), mentr e ri-;nidia ed abiura qua si completamente il pre – giudizio religioso, accetta e pro fess a gli altr i due, dolcifica ti col più grato vocabo lo di sen– timenti. Infatti: il senti mento patriottico pars magna del patrimonio spiritual e di molti nostri ctrmpagni , e fra i più auto revoli : e il pudore - intesa questa locuzione nella sua più ampia ~ignificaz ione, cioè nel se nso più strett o della cosidena ,1 morale ,, nella volgare accez ione di norma rego latr ice dei rapporti sess uali - co– 'itiruisce il triste ed oner oso fard ello, che in– combe sulle coscienze trQ?po caste ài moltissi– mi sociali sti, ed in ispec ie di numer ose H com– pagn e ll, giu sta quan to ho potuto chiar ame nte rilev are daJla inter essa nte e serena polemica, '.)voltasi rece nteme nte su ques te colonne tra Dina Rossi e Clelia Montagnan a. Non è questa la sede opportun a, ove possa ·.volger e argomenti atti a dimostra re l'asso luta incompatibilità tra patriotti smo - comu nque in– reso - e socialismo; ma conse ntite ad un vec– chio so ldato della comu ne milizia e ad un fe– dele abbonato di questo foglio ammirevole, che :;ostituisce la pura e viva fiamma del movimen- 10 fem min ile, brevissime conside razioni circa le false, dirò meg lio: erro nee. concez ioni, che permangono nei cervelli di molte donne socia– !iste fed anche di molti uomini, i qua li però in teoria predicano austera morale con seve ri ac· cen ti e in pratica sono tutt'a ltro che rest ii dalle ra ffinate ebb rezze della Callipig ia) su lle con– venzioni sociali del pud ore e dell'amore. Affìnchè si abb ia un concetto preciso del mo do. come buona parte (ed io credo la magg io– ranza) dti nc~rri com;;agni e delle nostre com– pagne inte:-pre tano i· princip i socialisti del li– bero amo re, io mi permetto di propor re un que– sito, che deduco da un fatto, del qua le mi af– 're tio a narrare la cronaca davvero nuda. Nel– •·~ 5rcssa borgata di X yi·,·evano. legittima- LA, DIPESA DELLE LAVOR.\TRICI mente coniugati, il compagno A ..., regolar· mente iscritto nella locale Sez ione Socia lista , e la compagna B..., rego larme nte iscr itta nell 'in– digeno Grup;,o Femmi nile Socialista. Tra i due spos i, la cui unione non era rallegrata dal dolce sorr iso di una gaia çirole , regnava (oh! il di– zionario au lico ... ) la più serena concordia se non il più perfetto amore. Un brutto giorno ca– pira ad X. . un simpatico giovanotto: C ... , mi– lite da più anni nelle file del nostro Partito, che tosto si iscrive nella Sezione e ne diventa pre– sto uno dei magg iorenti per il suo ferv ido in– geg no e la sua alata parola, come pure diviene amico intimo dei con iugi nominati. Il contatto spirituale e materia le, determ inato dalla comu– nanza degli ideal i e dal vincolo dell 'amicizia , tra la co,n;,agna B.. e il compagno C.. susci– ta un.a viva vampa d ·amore e getta quella nel– le braccia di quest i o.. viceve rsa. La moglie e l'amico si allontanano per qualche giorno dal– la cittadina e con una lettera scongiurano il marito di non spezza re la loro libera unione in nome dei comuni ideali . Il compagno A.. che cosa ifa? Da buon socia lista, non ricorre nè al– la tragedia dell 1uxoric idio nè alla commedia della processura per adu lterio o rper separaz io– ne. ma denunzia la sua disgra zia alla Sezio ne socia lista e al Gruppo femminil e. I due soda– lizi .procedono ad una sommaria inchiesta, faci– litat..1 oltremodo dalla confessione degli ama nti. e. riuniti in com une plenaria assemblea, deli- L tONI!. 14 mar,zo. berano, con l'Oto unanime , l'espu lsione dell ·ex compagno C .. dalla Sez ione socialista e dell 'ex com;iagna B.. dal Gruppo femmini le, motivan– do la duplice espulsione semp licemen te cosi : 11 per indegnità morale n. Il fatto , narrato vi scheletricamenr e, è sinto– matico . Dal fatto sorge il que sito : (( È indegn o mora lmenr e di appartenere al Par tito Socialista, femmini le o maschiile, la compagna o il com– pag no che tradi sce il marito o la moglie, iscritti 0 meno nel partito , con altri, che sia iscri tto o meno al partito, per forza irres istibile di amo ... re? '> Dal ques ito par ticolar e sorge la quistione generale: H Come debbono conteners i i so– cialisti nei rapporti della morale sess uale? Ri– goroso osse quio ~Ile norme seve re della mora – le comune o borghese o;,pure sconfinata libertà di amore senza vincoli e freni d'indole mate– ria le e spi riruale? i) La quist ione apparisce manifestamente di in– teresse gravissimo , così teoricame nte come pra– ticamente . È bene pertanto che si discuta, e ampiamente, su queste colonne . 10 1 riservando– mi di svolgere magg iori considerazio ni in se– guito alle risposte che perverranno , pongo per ora la quistione e la ~isolvo subi to nel senso. che a ,me se mbra veramente socialistico: << li– bertà d 'amare! H Il libero amore non deve aver limite veruno, poichè la Natura non ne impo– se. e alla società, che ne sancì i freni, noi ci ribelliamo!.. M ARlO TR OZZ I. L'elogio della donna. Mini-stri. sena tori, deputati fanno a gara a s·e– gna lare ed elogiare le ope re meritori e delle donne. L'ammirabile abnegaz ione nel sopportare tanti sacrifici. la s11hlime pietà, l'operoso con– corso, e la deli cata loro coope razione sono tut tf atti che me ritano l'ammira:,ione e la riconoscen– =a nazionale , e che saranno registrati da chz scriverà la storia di que sta grande tragedia. Sarà ben e che la do1111a del popolo. la ope– raia. la proletaria. dalla tramviera alla spaz – zina: dalla casalin ga che lavora diu turnarn ent e– a ves tire soldat i alla produttrice di proiettili , al– /11 contadina infin e. sarà bene si trovino orga– nizzate, tutte pron te per il dopo guerra. pd ot– tene re quei maggio ri diritti acquistati appunt o da tutte qu.este benemerenze tanto deca ntai P adesso . Vedremo allora se saremo tenut e in tanta conside razione e sarà elargito a1fora ff com.penso delle nostre benemerenze. GIUDITTA BRAM81L LA. Assistenza prescolastica Se ancora non è sor ta una legge che difenda e tuteli i diritti dell'infanzia. va però ricon o– sciuta l'importanza della prima educazione: la necessità degl i istituiti infant ili dove l'infanzia , con cure e metodi razionali. viene sorvegl iata , allevata, indirizzata , verso tutto ciò che è beHo. buono, onesto , ,umano . Pure in Milano , citt à– tanto evo luta, ,misero è il numero degli istiruti infanti li, in confronto alla densità, ai bisogni della popolaz ione. Vi sono quartieri molto po– polati, sprovvist i affatto di asili o, se ne esiSte uno, questo viene così affollato da potersi vera – mente chiamare un « .Magazzino di bambini 1>- E di tutta l'infanzia trascura ta che non tro– va posto negl i istituti , che ne sarà? Le madr i lavoratrici che invocano invano pe i loro picc oli bimb i, la sorveglianz a sicura ed eduC:ariva del– ! 'istituto. si vedono costrette , contro le esigen – ze odierne della vita che Je tolgono dalla casa per lanciarle nella vita intensa, febbrile del lavoro. ad affidare i propri bambini ad estra– nei che poco se ne curano o. peggio, ai figlioli magg iori di qualche anno, bisognosi essi pure di sorveg lianza. Così l 'infanzia , priva di queJla gui-da, di quel! 'appoggio mora le e materia le in– dispensab ile nei primi ann i di vita; abbandonara a se stessa, ai pericoli infinit i che insidiano la sua picco la anima . assorb irà ine vitabi!rnente quei primi germ i malefici. che influiranno un giorno , sul carattere, su l! 'indole dell 'uomo. Come rimediare a -quest i se ri inconvenienti ~ Come pre,·eni re gravi conseguenze? L 'ammi– nisirazione delle u Opere Pie ,, non può aprir e gl i asili dove pili urgente ne vede il bisogno. ma dove il benefattore generoso dona if terre – no. o dove, condizi oni testamentarie , fissano esse ste sse il luogo dove devono sorgere, Chi . se non il Comun e, ha l'obbligo di interessars i' di questa preparazion e a una futura vita civile~ Oggi che tant e miserie morali affliggono l 'uma– nità intera, oggi Qill che mai , sono necessan gli istitut i infantili. perchè in ess i deve comin – ciare quel! 'opera di miglioramento umano , che segnerà nel mondo un grande progre sso civile : che schiud erà, alle generazioni nuove che st avanza no reclam ando la rivend icazione dei pro– pri diritti , un avvenire migliore , più degno di lo– ro. Devono quindi gli istituti infantili, costitair e un bisog no largame nte se ntito nel! 'odierna so – cie tà nostra ; devono ess ere con siderati eome istituzioni di do\'erosa ass istenza sociale , e ve– nire diffusi dove maggiormente ne esiste il bi– sogno . Il Comun e può prestar e l'op era sua in questa innovazione tant o important e. face ndo aprire. nei quartieri sprovvisti di asili. delle sezioni nelle scuole comun ali stess e, e aggiungendo. ad ogni edificio scolastico , il locale adat to. per l'istituto infantile . Non costitu irà questo un ag– gravio tropr,,o pesante nel bilancio delle spese generali , ed esso avrà coo;,erato al compimento di un 'alta opera umanita ria. Si occupi il Comune di que sto grave i>roble– ma sociale, s' intere ss i dei nostri piccoli bimbi . e pensi eh 'ess i saranno domani il popolo nuo· vo, nella cui atti vità ed ele vatezza , starà ta for– za, la prosperità della nazione . Mi!ano. M:.Ru G 1C\'!..~ET7!

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