La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 14 - 6 agosto 1916

LA DrnESA DELILE LAVORATRICI La pietà .... per i galli. Leggiamo nell 'Equité, il giornale delle donne socialiste francesi , che _come la nostra Difesa delle Lavoratrici, non ha pieg ato le 1idealità no– stre alla opportunità del momento, questo gra– zioso trafiletto : L 'abate Lemire è riuscito, dopo parecchi anni di accanito lavor o, ed a prezzo èi sforzi meritori t( a so pprimere i combattimenti di galli nella re– gione del Nord >. Così , amici miei, voi potete rallegrarvi : dalle rive deWYser fino allo zuccherificio di Souchez, i galli non si battono più , gli artigli sanguino si non frugano più nelle carni palpitanti, le bestiole ubbriache di ginepro e di sangue non si avven– tano più le une sulle altre per arricchire i loro proprietar i. L 'abate Lemire si è reso benemerito dell 'u– manità. Auguri amo che qualche deputa to, geloso degli allori del collega, ceichi una gloria ancor più raffinata andando a collocare laggiù, dalle pani di Eparges o di Douaumonr. dei cartelli suggestivi, fatti allo scopo di inspirare agli uo– mini l'amore della Natura : Siate buoni coi ve– getali! lo prometto loro un successo colossale . Uno sguardo al passato Dietro I "invi te di « Orsetta u, anch "io voglio dare uno sguardo al mio passato. Uno sguardo rapido per risparmiare spazio : ..... A sedici anni fui presa da un desiderio febbrile di sapere. da terrori religiosi e da pau– re nostalgiche indeterminate. Con tutt o zelo mi studiavo di essere buona. quella bontà assurda che esige la chiesa e cioè di non cadere in un piccolo scarto 1 d "impazi enza , in una tentazione puerile della gola, ecc.: e siccome non potevo riuscirvi, rn 'indispettivo e soffrivo. C ·erano inol– tre delle lotte contro tentazioni morbose che mi facevano disperare addirittura. In chiesa, ali 'uf– ficio, lo spettro della tentazione (tale appariva alla mia fantasia ) mi perseguitava : ero divenuta nerv osa, mi ero come aurersuggestionata da un pensiero storto, credendo doè per cattivo ciò che non è altro che una evoluzione necessaria dell'or gan ismo nell ·adolescenza , ciò che è bua– no infine. Ero sempre accigliata ed oscura, cosa che faceva contrasto con la mia gioventù fem– minile, tanto da farmi distinguer e d'alle altre ra– gazze per originalità di carattere , e che mi cau– sava rimproveri ed os.servazion i del mio prin– cipale ero impiegata in una Ditta). Da questa mia prima esperienza di vita, pos– so estrarre iJ seguente consiglio : Alla gioventù bisogna ,sempre spiega re la nuda verità. Meglio spie gare brutalmente, senz 'arte la verità che ricorrere alla menzogna per il falso timore di danneggiare il u morale u. Cominciai ad avere dei dubbi sulla religione, quando chiedevo delle graz ie che non venivano concesse. Un desiderio intenso di libe rarmi da tanti pregiudizi m 'invase. Dissi : u Fare la co– munione, confessarsi. è tutto questo che chiede I dio da noi? Se Jddio c'è questi atti materiali li detest2 certamente •· Se c'è, ripetevo guar- dando in alto e aggiungendo quasi con ango– scia : u Rispondim i se ci sei! n Ma Iddio non mi rispose mai ... Concludo che ebbi a cambiarmi totalmente. Appena seppi che si era formata una Sezione socialista femminile, chiesi di assoc iarmi, colla smania, col desiderio di entrare in un secondo mondo, in una vita di libertà e di emancipa– zione. A nessuno verr à ora in mente di giudi– care questo mio passo una leggerezza momen– tanea. Fu invece l'arrivo alla met.a 1 aopo avere incontrato tanti scogli e fatiche non inoifferenti per la mia età! lo avevo intesa 1 'idea socialista così, senza aver letto nulla di simile e senza essere aiutata da chicchess ia: u Al mondo bi– sogna fare del bene , bisogna adoperarsi a soc– correre miserie, altrimenti la vita non ha scopo; ma le miserie non si ,5occorr::>nocol dare il soldo al povero per elemosina : ci vuole ben altro! n. E l'ideale socialista infine calmò la mia sete e m'indicò la dirit1a via -che avevo smarr ita. Ida Ghirardini. Guerra e Pace OBIEZ IONE La pace universale è un 'utopia, la guerra è sempre esistita ed esisterà sempre. RISPOS TA Tutti i progressi sono sempre stati classificati fra le utopie; la guerra può sparire, come sono scomparse la schiavitù, la tortura e parecchie malattie oggigiorno vinte e considerate una volta invincibili. Il duello non è stato ~onsiderato, per dei se– coli, come l'unico modo di vendicare un 'ingiu– ria? Poi, le idee si sono evolute. Si è constatato che, in un singolare combattimento, la vittoria nè favori1)a sempre l'offeso, nè sanzionava il buon diritto e che, per conseguenza, il duello non provava nulla. E' stato soppresso, poco a poco, in numerosi Paesi e oggigiarno, presso certi popoli, non esi– ste che a titolo d'eccezione, minacciato di vicina sparizione. La guerra solleva le stesse critiche del duello; è il duello allargato. - Perchè non si arriverà a sopprimerla, come si è quasi dappertutto soppresso il duello ì OBIEZIONE La guerra è un male necessario. RISPOSTA E' una frase tanto falsa quanto sonora; non vi sono dei mali necessari. Ljuomo ha sempre cercato di combattere i numerosi mali che potevano attaccarlo. Voi ri– conoscete che la guerra è un male; perchè ruomo non lotterà contro questo male. cosi co– me ha jatto per gli altri mali? (Da un opuscolo della Sezione della Pace oel Consiglio Nazionale delle aonne fran– cesi). CORRIS P ONDENZE D a V illa d ossola. . (p. c.). Da un po· di tempo si è costituita fra le or,eraie <lell'Jutificio una forte lega. ade– rtnte aJJa. FederazirJne Italiana Operai Tessili. 'Sr-: fa JJc:tne la grande m~gioranza. dellr, estf-r. ne, e pare sia postata su salde basi. Gli in du!,:riali da] canto IQro non dormono. LPnta~ mente ;·an !;v,;tituendo alle nostre mijlli<Jri dl'-lli:' r,-<;vere r1rofiJghe che fan ,·enire dal fri11- fano, e -che CtJnsegnano al CrmvittrJ dirett<) dal- 11:' mrJnachi:' ,Ji ·hi c;a qual c,rdine rPli$::-it1~0, ,.,erd1t: facciano imparar loro la ra~<..elTTHJZi<,– n~, I 'u.Miidil:'nza, la sottomi~"'ione. Co~i a poco <i. poco '.f1Je~tr, st .abili:m.ento minaccia di d1n~n– tar~ la succursali:' del con;:ento. do\-·e in n1,me della religi,1ne i signc.ffi diri~Pnti l'Jutifi<-i" f1(Jtrar1no bbtrattaa:: le pr.>Vere,)peraie ch'e l!i rniy,ria e nnr.:o~il:'nza ha r.:o-.trl:'tto ;i mf-n,J1- r-are il pane y,er la vita. :\Ia flnira la -'-"Jl:'rra.. torn,•nurno i nosui U()– mrni; "Ì f><"Jtri-J.. un gic,rno parlar f'hiaro e aJ. JrJra... \'edremr, ! Frattanto i~ iJene che attr,rno ;_dla le+ra c..i ,:..trinJ2":rno hJtte. 1,ttingendo,·i la fede la for-u.1 ,c. la ~f..l'f'rar,za f,f-r Jf~ irnmant?fiÌ>ili battaglie av– enire. Da Cossato . Dir-tro in\'it.o dtlla !-e7.ione f,:.mminilr:- ,, <lf•l cfrcol,> giovanile, rfomenir:!a 23 abbiamo ;i.·,uti, f1i:'J" una crmf,c.renza n.dla frazion~ Ca'ot.1-1la.u.11 il cCi.rt1pa:nw Barbera Anaclç.to. La. s-1la era z~ppa di dr,nne f' ur.1mini, mrJJte ç.ran,, lf: ,~ zk,ni fernm.inili e-d i 1·ireoli uir,vanili rapprf-– µ.,ritati. Jl nr.r.;tru egr~gio compagno <.:epr;--~ -.vol– gei f' il te-ma in mo<lo \-'eram~nte &.rnmirnolt, fta. rr,ntinue 11riprr1vazioni r: un raloros-t) ar~ rila.u~r, :-11Jafin~. ;\r>i rinJ,!razia.rno il nO'stro buùn cùmr,rurrw rhe la.sciò il rJç..<,,,iderfo di ria,·erlr, pre-,t,J fr~.1 di noi. IRMA A Dv Mo■■u 5 . M a r ia . La conferenza fJrivata di dr,rnenica scc,rc;a, tenuta daJia c,>mpagna Tilde ~fr,rnigliano. seppe dare buoni frutti. JJ numero òel1e evmpagne convinte gia in- scritte in questa nuo>t;a sezione femminil e ci mette di buon animo. Spero che altl'e non ri– tarderanno a venire. Donne, non trascurate. \'enite pre!-l.t.ocon noi, adempite questo dovere, lo dovete. Se finora Eiamo state degne d'tm cosidet to ca..c:.tigo, P vero ~egno che abbiamo !,l.baghato strada, ed è giusto che un 'altr a ,·io migliore ,j debba prendere; essa ~arà la "·ia del bene. Ci renda e.c:,sadegne di un ·premio mn. mai di un nr,n meritato ca.sti~o. D<innP, l'esempio che noi abbiam purtroppQ soLt-0 g1i ordii ci indi– r.a la \'ia. Vf-nite dunqde a raffQrzare le file nostre. 1.., 'opPra ifl Da. C a n'l e.n dona. And1t:- in rmhti r,ircr,li ptJP~elli rii monta~a iJ ris\'f:-µ-Jioff-mminile c;.embra v<Jglia raµ:giun– gtrl:' Ja sua. meta. Jnfatti nr,n si \ i<Jero mai tante <lrinne ad una riunione, come d<Jrnenica1 nlla conferenza privata df'.>IJa compa~rna rnris~imr1. Tilde Mo– migJi:. 1.no, che ron pf1r,,Ja ra lma P !lirrenr,, c;,pie– gò q11ant<J~ia grantlP il dovere eh<· hu la don– na ,Ji r,arteciparf' alJ:i Jr,Ua politka, 11 flanro ,J,~11'1J<,mo, ,~ comi" l11i 1L,f•ndicare i pronri di– ritti. E rr,..,i l'appeJlo lanriafr, rl:11111 cr,rnp;1.;ma ).fo~ rnigli:-.1.nrJnon ri1J~i \'rin(), poirhP snbito s1 Jirit~ r,0stituire fa ~r-zir,nr fnnrninile, un.endo Jp ~'JTnfJ<t.,2'Tl'~ di c,,rn:rnrJr,na "' Veglio, con 18 i<;.r'rittPr,ir-ne di Pnnsria P <li hurma Vf/lr,nUI. D a. P alazzolo Vercellese . Anr·h" 'J'll ,;;1 € <·ostitmta una ,nifin~ w.,ria- 11'-t ,i.fr• rflrnrn1le, cofflfJ<1sta<11gJ0\'ani idtl·re di n.bbr:1J" ·ria.rf 'cruesttJ idrWf-, e<,J ~entimento di rollaJ-Jr,1 a.r,.. c;r~mJJre (t,,Vlrnqu~ a favor,.. deJJa nr_,c;:traroo.e. Da Cila.vegna.. r:ompayne ! In qu,~~t'rira tragica P drJ)r1r<,~a :mo'.be nr,i donn,c. df'l fJUP'<Jlo, ehe fin quasi ad uf{g-i siamo state il tra.s:tu11o d'una cieca fedf- d&bbiamo s\·egliarc i ed unire i nostri '1orzi a _quel!i d~i giovani che ne vanno preparando tempi mi– gliori. :\lai come in questo momento è appa rc:.achia– ra la necessità per la do1rna di partecipare ,alla manifestazione per una vita nuova. Forse -che la madre non potrà segu ire nelle idee, nelle lotte i proµri figli ? La sorella non potrà forse segu iJ·e ed aiutare il frate llo? E la moglie non avrà il diritto di coordinar e il qntdre delle pro-plie creature? Esse pure han– no il dir itto di unire i loro sforzi , affinch& la umaniià sia l'edenta. Si faccia. dunque ;ittiw1 propagan da fr a. tut– te le compa.g11e di lavoro, e, rubando un po' di tempo al sonn o ed al loYoro, si leg,ga e si Hud i, a,·endo cura di sceglie re bene i libri di lettura per a.µri re sempre più Je nostre menti alle idea lità socialiste . Solo ele\'a ncloci int ellett ualmente e moral– mente prepareremo un forte Gruppo Giovan ile Femminile. Yh-a il Socialismo ! PJERIN.~ TROVATI. Da Strad ell a . Le ri saiuo le di Strade lla sentitamente ri11- _gra.ziano Ja lega fem.minil e e il cir colo giova– nile di Tricen o Vercellese, per il trattamento wnano e generoso durante la stagione di mon– da a Car paneto, di cui in esse rimaJTà im– periiu ro i) rico1'(}0. Sperano che Stradella nelle lotte per l 'eman– cipa.zione dei djse redat i sar ò ali 0ivang,uardi a; sempre prornette11do di laNorare onde stra'P• pare dall'influenza del prete la donna ed a,u. gurano che la Dif esa dell e L aroratrìci abb ia ad a,·ere amp ia -diffusione in tutte le case so– Jitarie dominate dalla supe rstizione feuda le imperante della chiesa. Da Gonzaga ~ Nell'ultim a riunione del Circolo Giovanile si prese nota della costituz ione del Circolo so– cialista femminil e di Suzzara. Alle conrp¾o-ne social iste inviamo un caloro– so sal uto e un grand e augu rio ,per le !utm· e battag lie pToletarie. Qualunq ue sia la .sorte della guerra, noi non mancherem o di essere in 1prima fila. Purt roppo a Gonzaga non è possibi le fonda– re subi to una sezione femminil e. Siamo certi che appena sarà pronto il ter– reno, le compa gne di Suzzara , vorra nno por– ta re a que ste timidu ccie, un soffio del no stro ideale e runa p.arola fra terna piena d'amo re, di forza e di coraggio. C. Da Pontedera. P arecchi mesi or sono due compagn e hann o scritto lllla lettera alla Sezione ru:lulti, chie– dendo appoggio per la costi tuzione di una Se– zione femminile; non do,-rebbe essere difficile riuscin·i. dato che le sirnpatizzan ti non man– cano. Purtroppo però 1a sezione non ha preso a cuore la cosa; e tant o poco essa se ne è oc– cupata, -da 1;spon<lere solo dopo alcu ni mesi alla lette ra suddetta. Le due compagne di Pont edera intanto si sono inscritte alla Sezione femminil e di :\fon– teca.Jlroli ! A parte il poco in teressamen to degli adulti, che p urtr oppo non è locali:.;at o a Pontedera solta nto , verso il movim ento femminile, ci pa,.. re che le due compagne at rebbero fatt o assai meylio se, invece di inscriversi alla Se:.ione femminile djallro paes'e, si fossero inscritte in quella adulti di Pontedera. Quivi poi esse avrebbero potuto discutere nelle assemblee e persitadere i compa gni a compiere il loro do. 1 1 ere -verso il mo·t:imenl o fem.minile . com'è ad– ditato anche in una r ecente circ olar e della Di– re:.ione del nostro Part ito. Da Prato . Vi comunichia,m o con piacere quant o scrive il nostr o Lavoro into rno alla necessi tà del mo– vimento femminile socialista: u Il nostr o Comitato Colleg iale richiama le Sezioni a consi<lera.r~ un a fol1na di att ività ,pratica quale sa,rebbe l'obbligo da parte di tut– ti gli iscritti dii abbonare la propri a famiglia alla Difesa dell e L avoratrici. u :E: int enzion e inoltre de l Comitato di far luogo aila costituzio ne dj un Gru 1 ppo di att h"i. tà e propaganda femminiJ e. u La guerra ha br utalme nt e straippato le dnnne <lall'isolamento frunigliare nel quale si chiudeva no e le ha forzat o.ment e piegate a considerare i1 rapporto che è tr a 1a vita pub– blica e la pace e gli affetti cari. u Noi dobhi:uno saper pP,rofitt are d que!,l.t<) risveglio, non pe r approfondir<' sterili sentt– mPnti di vendetta e di odin cieco. ma per cr ea- r-ela coscienza ed il do,·ere per esse di parteci– pare , per sè e per ]'educazione non pi~ ~11vile da ta alla pro le, alle lotte feconde d1 libera– zione econo mica, politica e morale. (1 Le donn e sono oggi tanto più doloranti e frementi quanto meno iper la loro assenza dall e vibrazioni della vita pubblica, si aspet– tavano il colpo terribiJe; ma appunto per que– sto non ci dobbiamo illude re. La \"entata d 'ira furil )onda potrà presto esa ur irsi, come reazrio– ne accasciru1te alle fort i febbri , nel nirvana della rassegna.a:ione mj st.ica, se non sapremo saggi am ente edifioa,1•e 'J)ropositi sani e sicuiri di educaz ione nu ova per la quale la donna varrà a noi serename nt e convinta ed alleata >i. Da Rifredi. Domenica 16 corrent e ebbe luogo l'adunan– za della Sezione fe)nminil e sociali sta di Ri– fredi all a quaJe in tervenn ero qu as i tutte le iscritt e e molt i compagni della Sezione Giqva– niJe. L'adunanza fu presieduta daJ compa– gno Bellini e procedette calma e serena; la compagna Vit.albi fece la relazione del Con– i\regno femminil e regionale Toscano che ebbe Luogo il 18 giugno a Castel.fiorentino, fra la soddisfa zione 1delle compag ne, liete che un pri1no rpasso era stato fatto per J"emancipazio– ne femmin ile, per il risveglio della class .e del– le sfru itate, delle maltr attate . Ciò fa sì che noi gua rdiam o fidenti ali 'av– v~nìre, alla ,·itt ori a sicura delle nostre Idea- lit à . A. VITELBI. Da Ardenza (Livorno)· Si è fonnata w1a ezione Socia lista femmi– nile, è \'ero. ma non a Livorn o città, sibbene all'Ardenza. I compagni li,vornesi sa nno soltanto con le ,parole e in teoria organizz are le donne; co– me sanno rport are le loro mogli. le loro figlie, Ie loro sore lle aJ Partit o quando lì si balla e si canta, perch è non le portano anche a dis cu– tere, a impara re le vie dell'eman cipazion e ? La prima e vera propaganda si fa in casa, ed anche questa, si vede, è trascurata. Compagne , riunitevi sotto la bandiera fiam– mant e che forma\' a un g'iorno l'orgoglio dei nost ri lonta ni ! Cara u Dife sa))' Qua lche numel'o acLdietro ho letto un arti co– lo firmato u Una tua abbonata n, dove si f a,. ceva meravi glia che nell a nostr a, Livorno non d fosse un a Sezi001e femminile socialista.. Ora che que sta esiste, e per mezzo tuo l'a vrà già saputo, non so come mai non abbia risposto una riga d'incoraggiamento a queste donne che lotta no per la bella Idea, invece di rima– ner e nell'oscu rit à non facendo si conoscere . Come simpat izmn te, oppure socialista coIINin– ta, dovr ebbe \'enire nelle nostr e file, iscriven– dosi al nostro partito, dando esempio a tante indiff ere nti. Con la S1 )eran.za ohe si farà •conoscere. Un'Arden :.ina. Da Follonica. La nostra sezion e aumenta e noi ne siamo lietissime. finamente le nostre donne si risve,. gliano, e senza timore '"engono fidenti ad ab– bracciare le nost.re idea lità , le nostre file; per l' assenza degli uomin i, dobbia mo essere noi le combattenti per il socia lismo. E noi st.a.rem tutte unite sotto il fiammante \'essillo , nostra U!lliCaspe ranza, nostra forza e nostr o incita– ment o. Tutt e a un coro le nost re l\"Oci si inal– zin o, e sia il gr ido di: & 0 Yiva il Socialismo ! Da Tatti . Lo aveYamo imm aginato! Quando decidem– mo di si ringerci com,paite intorno alla rossa. bandiera , pensammo che qual che egregio si– gno re, oppure qua.Jcl1e graziosa donnina a,-rebbe -chiesto: Che cos'è dunq ue la. sezione femmin ile? - additandoci la casa e le cur e intorno a1 focolare domestico 1 in se rno di 110stro prim o, ed trnko dovere. 0 Appunto per sent irci degne della nostra ca– sa , con le preoccupaz.ioni economiche e fa– miglia1i , ,ci se ntimm o il do·vere di lanciare il g-J'ido di 1protesta a fianco dei nost ri com,pa – gni di vita e cli fatica. Certo che alcuni nost ri nem ici. tro,·eranno tanto meno soddisfacenti le nostr e affe11nazioni; ma noi continuiam o :~am~;fir:u~~%!t;~ via tracciata, ,·e1-so la PICCOLA POST A. ).IONTEC..\i.\'OU. - Mar ia Selli. - 11 ,·ostro ab– bonamento sca de il 31 a.g-osto 1910. Voci dalle Officine e dai Campi Cara Libera, Scusami , se ti rubo un poco <li spazio pn <·'>11orti l fatt.o seguente. Da quattro o cin<rue :J.Tmi io la,·oravo come preparatrice in un'J ~tahili111ento <li bianchel"ia. La mia macchint– ~ta, una donna di G5 anni, ignOJ·ante e catt i– ,·a, non mi vedeva di buon occhio e ,1on l!J..· ~C'iava sfuggire alcn11n. occasione per uller~a– n• con mc e tonnentanni. Non contenta <ti ,,11) ,~ rn-efiµ-g-er1do!--i come scopo il mio Jicen.zia– mento, sJ lagnava continuamente di me colla rtHl.Cf:itra. e col princi'pa le, sino a che questi, col prete~to che Je giubbe e.li tela ernno un l;i.vrH"otropnp frLticoso rper le mie forze, mi lieenziù. Non ti so dirP il mio dolore!, a cui Ri unisce J'umiJiazione di f'!,l.c;ere, a rinq1rn.nCanni, a ca– rico d'un:1 figlia chr>, po\'eretta, guadagna ap– r,n1 a. a..bba.stn.nza per sè; c non ti so tacere il mi<> sentirnPntn rii rprofondo disprezzo 11er q11P1la cattiva donna chP, eserndo fina lmentP , i uscita a ~puntar la, h~ avuto i1 cinismo di ridere deJla mia dic.grazin... non curandosi del t,ia.,;;imo di t.nttf' 1,~ <'0mpa.::rne di lavoro. Sem– bra a te rhe io ;hbia turto d_i disprezzarla? R OSSI ADELE. Cara Rossi, No , lu non hai torlo di disprezzarla ed io condit 1 ido il tu o sentimento. 8 con profondo dolor e che noi doblJiamo constatare qu est'i n– coscien te mal vayità d'u.n'o peraia che renden– dosi pill che complicr, i stiyatrice d'un'i ngiu. sti:.ia che colpisce un'altra lavoratrice, dan– neg(Ji.a, tradis ce la causa 1>rolelaria, a cui de– ve o dovrebbe, comP t'iltima e come sfruttala la s'ua soli dari etd. Se ella ai•esse un sentimen~ lo di dignitci si verg ogn er ebbe dell°az.fone com.. messa, e ne com pr enderebbe tutta la bassez:.a · sarelJbe già una punizione non li ere il dispre:~ zo con cui i buoni stig1nati;;:.ano la sua con– dotlaj· ma ella non curand osi della stima delle r:ompagne rive la o la deora dazione morale o un'incoscien:.a assoluta. Un yiorno, quand o la stessa inyiustizia chP ti ha cfJlpit o, la colpirà a sua volt a, ella avr(l nell'isolamento, nel vuoto che la circonderà, la nozione esatta del male commes.rn , e cerc her à invanfJ intorno a sè ouella soliclarieltì e qu<'lla sim patia che ci ren.. dono meno greve O(J1i dolore. Libera. RIGAMONTI GIUSEPPE , gerente 1 ip . Ed itrice dell a Società "Av anti 1 »

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