La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 22 - 5 dicembre 1

Anno IV - N. 2:z. s Dicembre f9'1 S- (k,mo .. rr,m, Hlla Po,ta. ..I I . ~ ------------------ ~E LA... L .. E L.A... s.• DOMEN"IC.A. DEL 7n..--~~~__y/o- !'!J1UJOAU1 3113P US3J[Q___a • • A■■e■Aaurre, REDAZtONE ED AMMlNISTRAZIONE : Ua o.u..,_ • .., Oen,. 5 Anno . L I.H s-.-e .. L. e.ao 6e copie. L. 1.50 100 copie. L. S,- ESTEAC> IL l:ll,>,-P10 MILANO - Via S. D111Nl1mo, 16 - MILANO UN UOMO Questo articolo è stato pubblicato dalla Equità, il forte peri.odico delle donne socia– liste francesi; noi siamo lieti di poterlo of– frire alle lettrici della Difesa. Una calda battaglia è ingaggiata intorno al nome di Romain Rolland. I suoi obiettivi oltrepassa,no l'autore di Al di là della mi– schia, pagine coraggiose, che ebbero un'eco mondiale. S-i tratta, òn ,realtà, di una lotta fra i fedeli del culto della Forza, ed i par– tigiani del Diritto. Tutti coloro che non han– no abdicato davanti alla tempesta, tutti co– loro che soffrono per la presente tragedia, ed hanno la volontà di adoperarsi a render– la meno crudele - si sono raggruppati in– torno al grande onesto uomo che ha osato parlare di umMJ.ità allorchè si udfrono sol– tanto il rombo del cannone e le ·gr:da di odio. :\'el momento in cui i letterati « di moda,, immergevano la loro penna nel sangue e la brandirnno come una spatla, Ro-trtain Rol– land s'è levato, reggendo un ra,moscello di olivo. Egli ha avuto l'audacia di ricordare che prima della guerra c'era la pace, che dopo la guerra ci sarà ancora la pace. Egli ha avuto l'audacia di ricordare ai non combait– tenti, ai deboli, ai vecchi, che il loro dovere era quello di salvare dalla tormenta i tesori spirituali conquistati nel corso dei secoli. Allor{;hè i fuciÌi cadranno dalle mani stanche, l'Europa ferita e piena d'onta avrà biso;rn9::z4j çprare le sue ferite; avrà biso– gno di. riprendere l'opera pacifica. e feconda che non avrebbe dovuto mai abbandonar-e. Che avverrà allora, se tutte le idee di giu– stizia, di bontà, di progresso, vengono cal– pestate? ;,,;on bisogna che ciò avvenga. Romain Rolland è stato il primo a ricor– dare che la guerra non deve far indietreg– giare la civ.iltà. Il compilo degli scr.ittori, dei pensatori, non è forse quello di conser– vare questo patrimonio, che non appartiene singolarmente a un dato paese, ma che è comune a tutti? Egli ha osato levarsi peT dire che tutti gli uomini sono fratelli; ha stigmatizzato i responsabili, e, davanti alla giovinezza entusiasmata offerta alla mitra– glia, ha avuto il gesto d'amore del pastore piet-0so che si piega sulle vittime, senza di– stinzione. E. perché egli è rima.sto un uomo in mez– zo alle demenza collettiva, la folla degli sciocchi, degli affaristi, dei cinici, ha ur– lato. Si guardano bene dal mostrare al loro credulo pubblico le pagine eloquenLi che li smentirebbero. I tTisti eroi della penna han– no ingiuriato colui che li ha giudicati. Cosa non hanno essi detto ... Hanno perfi– no pubblicato uno scritto il cui titolo stesso è un'ignominia. • Romain Rolland contro la Francia?" :'.\ei tempi antichi era tacciato d'eretico chiunque aveva l'audacia di rin– negare i dogma. Le fiamme dei roghi sof– foca.vano le parole della verità. Oggi i ro– ghi sono spenti, ma l'int-0lleranza sussiste ancora. Tutti gli scrittori spud.o-rati, tutti i codardi che inneggiano alla guerra senza aver il coraggio d'impugnare un fucile, tutti i vecchi impol,enti che sogghignano sulle tombe dei giovani hanno accusato Ro– main Rolland di essere un cattivo francese. Essi hanno get'a'.o l'onta su codesto uomo coragg.oso perchè lui solo ha osato far udi– re il grido della sua coscienza indignata. In questo momento se vi è uno che salva il grande nome della Francia costui è ap– punto Romain Rolland. Io non parlo dei combattenti, essi danno il loro sangue; ma gli altri non hanno forse un compilo che non è davvero quello di se– minare l'odio? Non potrebbero evita.re di fare i bravacci, spregevoli « Tartarins ,, dei quali il ridicolo farà giustizia? Non sento– no un dovere più umano che li chiami? Per sciocchezza, per pazzia e molto di frequente per interesse, non hanno voluto comprendere che il solo mezw di servire il loro 'Paese, se il loro petto era troppo flacr..o pe,r esporlo sui campi d~ b-atlagilia, era di l,e,. nire i ma1i morali e mat.e.riaLi, conseguenza della guerra. I f,rancesi che hanno l'orgogbio di dirsi all'avangua,rdia deJ>la civiltà non debbono forse affer.man-e la loro incTollabile fede nella r.iconciliazione degli uomini li– berati dai tiranni e dai pregiudizi atavici? Non hanno essi il dovere di consiid'erar,e, senza cieche passioni, queste folle che si massacrano senza conoscersi, senza odia,rsi, senza neppur sa,pere la ll'agion.e del loro- sa– cTilficio? Non abbi-armo il diriU-0 d'espr,imere l'immensa pi-eta che ispi,ra tale orribile spet– tacolo? Solo Romaiin Rollaind l'ha fatto! Egli ha così meritato il titolo dii grande francese che gli a:micii.gli hanno decretato. Quando tanti poveri ignoranti maschera– no La loro leggerezza, la loro soiocchezza con d.ise.rzioni po1itiche che essi stessi non comprendono, quando tanti .pusillanimi dissimuJa,no la ùoro viltà sotto un falso eroi– smo si può -essere fie.ri id~ p,roclamarsi sem– pli.cemente un uomo, orgoglioso di sentirsi veramente tale I - Non dipende da noi che la guerra oes– si, ha scritto egl,i, ma da noi dipende che essa divenga meno asp:ra. Vi sono medicine per il corpo, ma ne OCCOPronoanche altre mO'ra:li •PeT guari-re il ,rancore, il bisogno di vendetta di cui sono avvelenati gli spiriti dei nostri ,popoli. E di ,pensare a questa gua– rig.ione è appunto il compito di noi scrit– tori. E mentre i militi della Croce Rossa spargono la dolcezza del lorn soccorso in mezzo ai comgiti, proprio com~ Je _ lli;>t della Bibbia ricavano il miele nella gola del leone ucciso, no1 secondiamoli nel campo dello spinto, cerchiamo ili sanare J.e piaghe dell'anima a coloro ohe lottano. - Delle minaccie, delle volga,ri ing:iurie fu– rono la risposta. Fortunatamente tutte le anime nobili non sono estiil'te in quel pae– se, tutti ·i cuori non sono 50Tdi, tutti ;i pen– sieni non sono schiavi, tutti i sentimenti di bontà, di giustizia non sono esclusi. Colui che ,proclamò : - Io parlo per sollevare la mia coscienza e nello stesso tempo sollevare queI-la di milioni dfaltrn che in tutti ,i paesi non possono o non 09ano parlare - ha v.i– sto rivolgersi verso di lui la simpatia di tutti gli onesl-i. Più egli fu assalito e più egli è amato. La riconoscenza e l'ammira– zione degli spiriti superiori gli possono es– sere di, conforto, se pure d4 conforto ha bi– sogno tale uomo. Ho veramente infeso pro– nunciare il suo nome con affetto. Le donne non possono che applaudi-re al– la sua generosità coraggiosa. Per istinto es– se parteggiano per la vittima contro il pre-– potente, per l'amore contro l'odio. Così so-– no almeno quelle che hanno ripugnato di camuffarsi in ridicole valchiròe e, perciò, hanno ascoltato la voce di Roma.in Rolland che dice: - Sotto la pioggia delle bombe delle due armate i vignaioli della Champagne raccol– gono la loro vendemmia; ebbene nai pure facciamo la nostra. Essa reclama tutti co– loro che sono fuori del combattimento. Io trovo che -per gli writtori vi è qualche cosa di meglio da fare di quello di scrivere le sanguinose parole: - Uccidel,e, uccidele! Io trovo la guerra esecrabile, ma più ese– crabili ancora quelli che la decantano sen- 2ia farla. Che si direbbe di capiLani che mar– ciassero dietro le loro truppe? Il dovere di chi vien dietro coloro che combattono è di rialuire i caduti, è c1i ricordare il motto troppo dimenticato: - Carità fra Je armi ! Quale donna non condivide quest'idea? quale non sente il bisogno d'adottare que-– sta divisa? Le donne hanno la vera pietà viva, quella, cioè, che s'indigna, esse, per– ciò, maledicono la guerra poichè hanno cuore materno. E perciò siano ricche o po– vere, colle o ignoranti, vecchie o giovani, esse parteggiano per l'uomo che ha avuto il coraggio d'esprimere ciò che pensano; esse, con Romain Rollamd, sono per la vita con– tro la morte, r~r la pace contro la guerra. MA11.CEL CAPY. r LE DONNE SOCIALISTE nella repubblica Elvetica. L'Avanti!, occu'l)and.osi <Lei Cong.resso Socia– !ista..,Svizzero, riferiva che la Sezione femmini– le ~;;,Rerna proponeva di chiedere il referen– dum 'pupolare sul diritto di voto alle donne ; le S.izioni fenuninilii di Zurigo, Berna, Basilea i,nvltaronb il GrUIJ)poparlamentare a ,piroporre una legge protettrice del lavoro a domicilio, con uffici -per la fissazione dei salari minimi. Al Congresso ha ,pronunciato un vigoroso ed acclamato discor-so la coml}agna Angelica Ba– labanòfT, del quale diamo qui il sunto riportato dall'Avanti! « Brevi 1>arole - ella dice - un contrasto ,prQfondo inrolmabile è tra le parole - se fos– sero soltanto parole - che preparano l'avve– nire, e Ja sanguanosa, s,paventosa realtà in cui milioni di proleta:ri, ,p,rotagonistJi e pion.'ierl di queM'avwm ,i.re, si distruggono a vicenda, tra– ,scìfiandò nel vortice della distruzione anche quunto si era costruito per l'avvenire. Se tut_. tavia, -a,coetto il <vostro invito, gli è per,chè la Direzione del Partito Socialrista d'Italia, a c1.11 mi onoro di ap-partenere, mi dà un incarico concreto e -preciso. Il Partito Socialista svizz.e– rn è rJu-scito a mantenere in questo momento travolgente e burrascoso la linea di condotta . che gli ha valso l'a-pprovazione di tutti i com– pagni rimasti sul terreno dell'Internazionale ; e ciò è dovuto al fatto che dal primo momento della bUlfera esso si è imposto il compito' - ,in .. dipendenteme'llte dalle proprie contingenze po– liti.che - di mantenere fede al socialismo, al– I'faternazionale. Ma al Partito socialista sviz– zero è stato anche possibile mantenere il suo carattere di classe non solo entro il paese, ma anche fuori promuovendo manit&stazioni atte a -far sentire ai· ,pro:etari di tutti i paesi che l'Internazionale, o ciò -che di essa ci è rimasto, non può morire, ma deve invece vivere; e ciò è dovuto alla collaborazione fra Partito socia– lista d'Italia e Partito e com-pagni s,vizreri, dal Convegno di Lugano fino a Zimmerwald. Se, quindii, la Dir-ezione del Partito manda ai com.. P ltll,i svixz.eti l'espressione della sua solida- , e'•h • .ssicllà\aZione►che l'appog,gierà ,in tut– to ciò eh.e essi P-Otranno fare per rendere omo– geneo il movimento internazionale, queste non sono parol,e platoniche, bensì la continuazione <Liciò che 1n realtà. si sta effettuando dallo sco-ppio della gu'erra in poi. « La guerra stessa -ha fatto si che entro i l'imiti di ogni singolo ,partito nazionale i rap– porti internazionali e tutto il problema ·inter– nazionalie occupi un posto preponderante; anZJi la ra.gi_oned'essere dei -partiti che oggi vpgLio– no e possono svolger,e un'attività sodalista, il loro dov-ere elementare di fronte ai proletari di lutti i paesi, è oltre a quello di agevolare un'azione internazionale, ,per la fine delle car– neficina <LeipopoH, anche quello di •preparare ai lavoratori che torneranno estenuati, d'ssan– guait.i, ,avviliti, delusi dalla guerra imperiali– .sta, e che troveranno i rimasti a casa nelle stesse condizioni delle muni.zioni che siano al– -trettanto efficaci nella lotta contro il capitali– smo e a,Jtrettanto micidiali per l'attuale siste– ma sociale, com.e le munizioni fatte e ado1>erate da proletari nell'interesse delle classi dirigenti sono state efficaci e micidali nella distruzione dei beni più alti ed inalienabili dell'umanità». LASAUMONEAUX !HLIBERTA' ? Il Voll<srecht di Z•urigo annunzia che You– haux smentisce nella BataiUe che i,! partito so– cialista francese non si sia accupato del caso della socialista Saumoneaux. Vero è invece che la Confederazione generale del Lavoro ha· in– caricato la presidenza di fare i passi necessari per ottene-rne la liberazione. La delegazione ha avuto venerdì scorso un colloquio col rappre– sentante del Governo e questo fece una di– chiarazione la quale fa sperare in un sollecito scarceramento della nostra rompagna. Il Voll<srecht a sua volta scrive di sapere da altra tonte che Io scarceramento non signifi– cherebbe ancora l'assoluzione ma che l'istrut. toria aperta contro la Saumoneaux ·continua e che la difesa è stata assunta dal socialista Longuet- Del resto, prima ancora ancora del– la Confederazione del Lavoro, c'è la Direzione del Partito che si è adoperata per la sua li– berazione. DLfatti il giornale Populaire du Centre di Limoges annunzia che la Saumo– neaux è già stata rimessa in libertà. franz Mebring - [lara Zetkin - Ro1a lnxembourg processati in Germania. L'Tiumanité, di Parigi, riceve dal suo colla– borato~e cc Homo " la seguent.e corrispondenza: S, ricorderà che la rivista Die Internatio– nale, che era uscita l'anno scorso, sotto la di– rezione_di Franz Mehring e Rosa Luxembourg, fu pro1b1ta dopo il primo numero, che era stato confiscato. L'istf"1;Jtloria che in quell'epoca fu a,perta contro I due d1rettor1 amministrativi (Peter Bert.er ed Heinrich Pteiffer) e l'autrice dell'ar– t1colo cc Il ristabilimento dell'Internazionale» Rosa Luxembourg, è terminata colla messa ii:{ El!IT-«> I\. DOPPIO istato d'accusa dei compagni e delle compagne sopr'a nomi-nati'. per eccitamento all'odio di cla.soo, eccitamento alla disubhi-die-nza contro le leggi, eccitamento a commettere atti illegali e crimini contro la legge sullo stato d'assedio, eccitamento al delitto di ire,sistenza el'fetti•va, ecc-itame.nto di militari a reati d'insubordina– zione. Pare che la d-ata del processo non sia ancora stata fissata. Si sa che la com'l)a.gna Rosa Lu– xembourg si trova già fin dal mese di maggio in un -carcere di Berlino, e ché 1a compagna C1ara Zetkin, in cattivo stato di salute, non è stata liberata provvisoriament.e che da I)-Oche settimane, dopo di aver trascOll\sodue mesi nel– le oarceri di Karlsruhe. Dimostrazioni didonne socialiste A BERLI NO. La Berner Tagewacht narra che il 30 otto– bre akune centinaia di compagne berlinesi si recarono davanti alla casa del Vorwarts dove si trovano anche tutti gli uffici socialisti. La Direzione e il Comitato del Partito stavano ap– punto tenendo una seduta e le compagne chie– sero di es,;ere .ricevute. Si tentò dap,prima di ri-manda,rle a casa. Poi si la.sciò entrare nella ,sala del:a seduta una deputazione, la quale presentò il seguente memoriale: cc Egregi compagni! No.i vèniamo ,pe'r incarico della maggior parie delle compagne berlinesi, -per riferire diretta– mente alla Direzione e al Comitato del Partito intorno agli umori che regnano nei nostri cir– coli e intorno ai nostri desideri e alle nostre richieste. Sembra infatti che i rappresentantì eletti dai com-pagni berlinesi nel Comitato del Partito, non riferiscano e non votino e non agiscano per nulla nel senso d,ei loro man– d-atari. É noto alla Direzione che qui come altrove regna grande fermento ed esasperazione in seguito al rincaro dei viveri e questa esaspe– razione ha già provocato numerosi tumulti ohe impensieriscono n. Il memoriale delle donne socialiste continua ricordando che la questione del caro vivere non è isolata ma si connette a tutta la poli– tica del Governo, non può quindi venir risolta se si è d'accordo con tutto quello che ta il Go– verno. Il. memoriale accenna quindi alle speculazio– ni <Leigrandi industriali e agra,ri, alla censu– ra, alla soppressione di alcuni giornali socia– listi, e d.ice che ormai non bastano più le pro– teste a ,porte chiuse ma ci vogliono proteste pubbliche. . li memoriale conclude : « Noi chiediamo pe.r– ciò alla Direz;one del Partito che esso metta in pubblico, ed energicamente, tutti i progetti di conqui,sta. del Governo e della horghes·a e ohe esso dia chiara espressione alla crescente volontà di ·pace del proletariato. Gli sforzi fatti daLLaDwezione del Partito sono assoluta– mente insufficienti e ,resteranno senza successo finchè la Direzione -del Partitç, e i Gruppi par– lamentari si terranno fermi ai concetti seguiti finora e a,ppoggeranno la politica guerresca del Governo. Se invece la Direzione del Partito è decisa ad adoperarsi energicamente contro il -caro vivere e in favor-e della pace allora av– vincerà alla propria band'era non soltanto le masse socialiste ma anche grandi schiere della piccola e media borghesia ; allora d ;venterà nuova.mente quello che esso era prima del 4 agosto 1914: il rap'l)rese.ntante degli fnteressi delle classi popolari "· Il mio profondo sentimento è l'orrore contro il militarismo prevalente, che ci riconduce alla barbarie, alla violenza, alla frode. HERBERT SPENCER. Chi combatte, non odia l Alessandro More! narra nel Liberateur un episodio che riproduciamo: « Una dama deUa Croce Rossa che l'altro giorno accompagnò un treno di feriti gravi da Costanza a Lione, mi ha narralo l'episodio t<e– guente, che merita di essere conosciuto ovun– que. Il treno francese era arrivato verso le due del mattino alla stazione di M atran nel Can– tone di Friburgo, fermandosi per l'ill'crocio con un treno tedesco ... Francesi e tedeschi si tro– varono per un momento fermi gli uni in faccia agli altri, un metro di distanza. Ci fi doman– dava, con una certa angoscia, che cosa sareb– be avvenuto. - Ecco là i tedeschi! - disse qualcuno. Subito i feriti francesi presero i pa:chetti che erano s_tati loro offerti nelle stazioni di passag .. yw e li gettarono nei vagoni dei tedeschi gri. dando: - Sono dei compaani! Chi sa che non siamo stati noi a ferirli ?... « Questa scena durò appeno mezzo minuto • ma non avrebbe potuto essere più emozionante' E stato un gesto francese- E quando simili cose avvengono nel nostro territorio elvetico, duran– te La notte e nascostamente, ment·re tutti dor.. mono, bisogna renderle pubbliche ad alta voce I nostri cuori, - ha co11Clusola sig1Lora dell;_,, Croc~ Roua, -:-- serrati da tanta angoscia, han– no buogno di espandersi "·

RkJQdWJsaXNoZXIy