La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 20 - 7 novembre 1

Ainno IV - N. 20 . 7 Nove mb r e 1915- Conto corrente colla Po,ta. • • ABBOriAMENTO: REDAZIONE ED AMM INIST RAZIONE : Un num e ro Cent . 5 Anno , L 1,50 So1oe1mc. . L. 8.80 Il MILA/I/O - Via S. Damiano , 16 - MILA/I/ O 50 copie .. L. 1.50 100 copie .. L. l. ~ ESTERO IL ~pt,o i~ ~rnviiioni ~~I ~~mani n~lla ~tam~a rnnmvatrirn ~ tl~rirnl~ Si è iniziata da qualc he tempo - nella sta mpa dei conservator i e dei clericali - una serie di arti coli nei quali si afiacc· ano le ipotesi dell'Jblia dj domani in rapporto alle future condizioni dei partibi politici. Forse questo tentativo può apparire azzar• dato; fors e anche lo è; ma noi pen siamo ohe sia bene mett,erlo in rili<evo, non ban-to per il u clh·-erti.mento )> di strologar e sull'avve– nire, quanto perchè i sudd etti giornali, af: fa cciale le loro ipotesi, avvisano ai Mmed1 d a escogitare ed all'azione da svolgere dal loro punto di Yista. Parliamo dunque delle un e e degli altri. Le ipobesi posso no essere espress e in que– sti term ini: 1) Il pa rtito sociahlsla uscirà rafforzato dalla catastrofe tremenda che hanno dato all'Europa le dinastie, le diplomazi e, le oli– garchie. 2) Il par tito rifo rmi sta _perderà l'eti– chetta « socialisLa )>. 3) I part iti democra bici in genere sen– ti 1·anno il bisogno di concentmrsi, abbando– nando alcuni dei loro caratteri diff erenviali. 4) I partili conservato ri, pr im issimo quello cleri cale assorbente gli altri di que· sto g,-uppo, mant erranno le loro ,posizionò. I rim-edi, l'az ione da svolg,ere , second o suddétli giornali, sarebbe ro i seguenti: i ) Radunar e sotto le bandi ere d ella Chiesa tutte le forze att.e a fronteggiare l'a· "Zione di classe che iil prole tariato svotgerà, con attività raddop,pia ta, nel domani dopo 1a guecra. 2) Dare all<i classi operaie benefici va– sti, mediante riform e sociali. Oltre a qualche giornale conservatore, svolgo no qu esta tesi j gio rn ali· del tru st cat– tolico. Quelli cattolici puri, inv eoe, ,prendo• no un-a posizion e - sull e stesse dir ettive - più avanzata. Ad esempio la Civiltà Catto– lica dii Fir enze è giunta fino a rim .proverare ai cattolici italia ni un troppo mar cato guer– -ra/ondaismo, à ad am monir li ohe se voglio – no conservare l'asc end ente sulle masse loro fedeli fino a ieri, d ebbono rinuncia re a tale atteggi am ento. Sulle previs ioni, noi non abbiamo nessu– na ecoezion e da soliev,ar e. Quello che i gior· nali dei par Libi suddetti hanno sostenu to, è, con tutta probab ilità, destinato ad avv era rsi . Tutta via non cred iamo che ciò si verifi– -eherà nell e proporzioni che essi mos-lirano di temere . Perchè noi, che non ci creia mo mai illu sioni e non illudiamo mai i nostr i ami– ci, rit eniamo che i cle ricali si siano così ablm ente destreggiati nell e circostanz e <pros– .sime passate e cosi abilmente si destreggi– no, ncll<i attuali, da non aver e alcuna possi– bilità di perd ere terreno nell'imm ediato do– mani dopo la guerira . Ciò avv errà invece più tardi, quan do le masse compren deranno una verità ancora nascosta al loro pensie ro, quella cioè che non le ilotl rin e della frat el– lanza int ernazionale hanno fatto fallimen– to , ma que,lle della frat ellanz a cristiana. Inoltre, un altro gruppo politi co manter· rà fe,rme le sue posizioni : qu ello che fa ca– po a Gioliili . Sup erfluo indicarn e le ragioni, sia perchè i nosl ri am ici sono abba stanza in be1ligenbi,per intuirle, sia ,pe,-chè la cen– sura non e.i lasc ierebb e espr imerl e con suf– ficiente ampi ezza. Quanto ai rim edi escog itali per far front 3 alla nostra for~a accresciuta di do ma ni, noi li guardiamo sorr iden do. Sorridiamo cioè di fronl-e al chit et battuto con fervore dai giornali cleri cal i, per con– virlcere conservato ri libr.>rali democ ratici e~ ex sovversiv i (repubbl icani socialisti e sin– dacali sti) ad unirsi per una grande croc iata anlisocialista. Non sare bbe nè più nè meno di quello che acca deva ieM. Parole ed inse– gno diver se e contras tanti nell'apJ)IJJl'Cnza, noi ne se nLimmo, noi ne Yedemmo ad iosa. ì\la , sottomano, tutli era no concord i contro <li noi. Chi ha diment ;calo che i sindacalisti "' pa rm ensi non sdegnarono di CQ;jlìtuira, in odio ai socialisti, un blocco con tutte le gra– dazioni dell'iride 1101 t ca? E ancora tesi.è a Parma, sindacalisti e monarc hici, con ogni gamma di democrazia, repubblicani com– presi , non hanno forse s,·entolalo i vessilli al suono della marcia reale, in omaggio al ministro Salandra? Chi ha dimenticalo i connubii eleLlorali dei repubblicani e dei monarchi oi, nella Romagna ed a Massa Carra ra? Dunque? Dun que niente di nuovo da que– sto punto di vista. Domani come ier i. Come sempr e. Sar emo c·oè ancora soli, lieti e fieri della nostra onesta solit udine. E sorridiamo alt resì, se pure jl sorri so non è in questo caso un sogghigno di sde– gno e di disprezzo, ai proposit.i di elargì· zione di importanti riform e sociali per le classi lavorat ,-ici. A par te le difficoltà enormi d'ord ine finan– ziario che vi Sii op-porranno, come conse– guen za della guerr a - così in Ital ia come nelle altre na zioni - noi non ipossiamo di– menticare che le classi diri genti nos Lre non hanno ma,i dato ascolto, in tempi di finanz e prospere, floride, -alle voci del prol<itariato reclamanti mi·gliori condizioni di vita. Il « sac.ro egoismo " della borgh esia ila• Liana è purt roppo noto ai nostri lavorato ri , e non ha bisogno di speciale illustrazione! La -Di~ezione del Par bito Socia!Jista Italia– no raduna ta.si a Torino nei giorni iO, 11, e 12 u. s. discu tendo in merito alla diffu– sione ljel nosbro peniodico « La difesa delle Lavora trici ., d<Jliberò ct,· accoglòere le pr o– poste l])resentate da questa CommiS-'tiontl ft:. secu,bi'.'a concretate nel seguente m·,clinedel giorno, a.,p rov ato all'unanimità: « La Dir ezion e del Partito, d'accordo col Comit ato na zionale delle donne socia liste, delibera d. affidare la pu bbl,icazione del giornale La Difesa delle lavoratrici ad un Comitato com.posto dri donne eletto col con– senso ld~l,le org anizzazioni femminili italia– ne sulla base di un proga-amma di azione conform e alle dir ettive d el Par tito, unita– mente ad un redattore dell'Avanti! per la compilazione regolare del giornal e ». Noi sentiam o tutt a la responsabi lità del compilo nuovamente affidatoci dalla Di~e– zione del Partilo e facciamo appello a; grup– pi femmin ili socialisti ed alle compagne iscritte nelle Se:oioni locali rperchè il no– stro g,iorna le mant ~nga la sua speciale ca· rat terisbica cli organo di propaganrja delle donne e pe r ,le donne lavoratrici. Sia esso, come .è sempr e stato finora, il port avoce di tutti i Gn1ppi femminili so· c·aJlisbi di tut te le organizzaz ioni prole· tarie. Sia l'organo di diffus :one e di volgariz– zazione dei princip i social·isti, ai quali oia– scuno deve un,ifor mare la pTop,.-a linea di condotta nella fami gl,ia, sul cam<po del la· varo, nella vita pu bb lrca come nella pri– vata sia esso forza viva, susc itat rice dì semPre nuove energie, saldo vincolo di so– lidari età fra le donn e socialiste d'Italia. La segretaria: C. CLERICI. Patriottismo e... confusionismo. Le bandiere italiane, prima della gu erra, non potevano ent rare nelle chiese : ora sono i sa.cri vessilli e sventolano anche sui balco– ni dei preti - il re era colui che detiene, ora è il fulcro più puro della più san ta delle idealilà . I sindacalis ti erano, p ei de1nocratici, p er i moderati, ver i nacionalisti ed affini , dei vaocoidi, dei 71erturbatori dell'ordine 1)Ub· blico, erano i nemici del 7,ovolo, eran gente in mala fede, fabbricatori di scioperi incon – sulti - adesso sono i grandi spiriti, gli idea– listi suverbi, gli eroi dignitosi e fieri, i 1nartiri della nuova e più grande civillà. Noi che -non abbiarao 1nutato bandiera, noi che devrechiamo la guerra ver gli or– rori di cui è dispensalrice, JJPi dolori che semina, per le stragi che moltivlica, ver la rovino che s,'guirrì!.. noi siamo rinias ti soli ad essere diffamali. Ma saremo soli anche .. dovo! [;_ JI. nmrnni r rnrmu l~mum Confosso che sono un po' imbarazzata da.-– -;anti a que;;to tema. Chi non conosoe l'ani– ma del bambino può trovare facile iniz-iare -a propaganda socialista tra i fanciulli: chi ha vissuto r...er tanti anni in mezzo a loro, ;ente che il prvblema è delicatissimo, d,ffi. cile, se non inattuabile. In tendiamoci bene: l'infan zia è quell'età che si aggira dai bre ai sei anni. L'imaginate voi davvero una Sezione So– cialista infantile? Su che basi la volete fon– dare? che cosa insegne rete a qu ei bimbi? che cosa potranno essi capi re del program– ma socialista anch e rido tto ai minim i lermi– r.i? Come pot ranno di stingu ere se sono in amb iente socialista o no? Che cosa assorbi – ranno cLi ciò che ci ferve nell'anima e ri– scalda il cuor e? Non combat tiamo noi l'in– segnamenlo religi oso, sia che esso si basi sul dogma incompr ensioile e beol.à, sia sul settari smo, la sup-erslizione, l'ass enza di lo– gica e di verità? E non credeLe che i postu– lati del social ismo an che el,imenta,-e possa– no essere pei bimbi altr ettanti punt i oscu ri e incomprensibili? La sezione in fan tile socialista non ha mo– tivo, non ha ragione di vita : non deve. isti– tuir si così. Eippure i nostri bimbi, i nostrj fanciulli, i giovin ett i che ci· crescono intorno hann o bisogno di <l..SSer lst ra,ppati alle ùn.sidie e al- 1~m elliflue invad enz e del clericalismo, e sa– rebb ero una neoessità. asili, ricrea tori, edu– catori laici, liberi, man ten uti da noi, di– retti da noi, dif esi da noi, Da quanto tem– po si invoca :pei nostri figlioli questa ricrea– zione ~'Ì edu~one- _l'ilZÌODal& I _ _ , E perchè i ,padr, e le madri so01al!ste non &i uniscono per dar vita a queste forme di tratteniment.i laici pei loro figlioLl? Racco – gliere i bimbi idai tre ai sei anni e di vertirli , null'altro - i ragaz zi dai sei ai dodici, e divertirli anc h'essi e insi<ime intra ttene rli con lettur e e r ecitaz ioni lolle dall e più adalr le e migliori opere di lettera tura laica e so· eia.le. Gh.iamare ,a raccolta i giovan etti dai 12 a:i 16 anni ,e... solo allora parlar loro della bellezza della nostra fede : bella per l'egua– glianza di cui è mini stra - bella per la base cli giustizia su cui si fon.da - bella per la coscienza pura che esige da noi - pel senso di responsabi lità umana che ci infond e nel– l'anima , per lo spirito di sac rificio e di lotta che s,prigiona dal nostro essere - per la vi– sione di 1umanadign ità che ci tien sempr e vi– va, meravighosam ent e, dinnanzi allo sguar– do - pel conoetto di prof onrdo altniis mo che ci rende capaci di lottar e cont ro ogni forma di egoism o umano, contro tutti i vili che at– tentano alla 1iberlà e al diritto alt rui , con– tro tutti gli ipocriti che guastano l'armonia sociale, contro tutti gl i sfruttatori e gli e– gois ti che dissanguano i buoni, gli umHi, i semplic i, contro tutti i funamb oli, gli istrio– ni, i disones ti nella vita .pubblica e privata. Così deve o dovr ebbe svolge,rsi l'opera no– stra in mezzo al mondo dei nostri piccoLl - e se le intenzioni dei .promotor i delle Se· zioni rinfanti li erano queste sare mo con loro. Ma bisogna essere pratici : trovare i mezzi e sopra tutt o gli educatori, veram ente tali. Se i maestri sociali sti spa rsi ,jn ogni città 1 in ogni .borgata, ,in ogni villaggio si mettes– sero a dispos i?Jione per l'ini zio e la conti– nuità dell'opera, getterebbero davvero le so– lide basi per quel divenire sociale che è uno dei nostri sogni più virili e 11iù belli. Le prime basi però della educazione so· eia.le i nostri bimbi dovrebbero trova rle in fami glia. Il padre, il fratello maggiore che si onorano di essere socialisti in pubOlico non dovrebbero dare cattivi ese.inpi ai figli : l'operaio che rin casa ubbriaco, che non la– vora al lunedì, che maltralta la moglie e i fìgli , che usa un linguaggio scorretto e vol– gare, che non dà lutto quello che deve pel mantenimento della famiglia, che non si cura della vita scolastica o di lavoro dei suoi car i e si dice socialista, distrugge in germe ciò che gli educatori nostri vor-ranno ins tillar gli poi nel cuore e nella mente; quei genitori che si dicono liberj pensatori e poi permettono che il bambino sia ba ttezzalo, vada in chiesa. e che si accosti alla cresima o alla comunione perchè qualcuno ha pro- ESTERO IL. DO PPIO messo di re:galargli l"abito o le scarp,, nuorn; e sia isLruHo :n i.:,cuo!a alla rt:bgione, d ·_ SfJOngono j figli aLo sc~Llicismo - gli uo– rnini pubblici che sono magari ass<-5.':i<"Ri e consiglier i comunali socialisti e lasciano che i figli assistano alle manife-;tazion I naz1ona... liste e all,, fr.:sle monarchiche. c.oltvan0 nel;,i piccole an·m,i il m:crobo della d1flì– denza e dal dubbio e distruggono fatal– mente l'opera educatrice an<:he se i ragazzi sono inscritti alla S€zione Infantile Socia– lista. I fanciull:i sono logici senza ch'essi stessi lo sappiano: e sentono, e si guar,dano in– torno e giudicano. Lo ricordino le mamme e i padri socia – listi. L IXDA ;'.!ALXATI. NB. - L'iniziat.iva delle Sezioni Soc:alist,; Infantili era partita dalla Fooeraziooe So– cialista Giovanile - e fu discussa in con– gressi e sezioni giovanili. Togliamo an zi dal resoconto di un congresso tenutosi a Gros– seto questo brano: «-Approvate le relazioni morale e finanziaria fatte dal sezrela r:o fe. derale ~ta rino ;'.lagnani, venne ad unanimi– tà deli berato di es,plicare in proYinci a una vasta organizzazione femminile e di dare il maggi ore incremento alle costituende Se– zioni infantili le quali. dato il triste momen – to che att raversiamo, sono di un-a utilità ve– ram-enLe rimarche,·ole. Per quale ragione?... L'interessant.e rivista ,e Coenobium ,, nella sua rubrica « Guer ra alla Guerra » p-ubbli~ .. da una le!tera di un ufficiaJe francese, mo- re.n!c ID Fi andra. -. ~ ... Pr esso a m.-e aiacCion.o" altri due ù"Omini e nemmeno per essi credo vi sarà speran :.a. L'uno è ufficiale in un Reggimento sco:.:.e:.e, l'altro negli u la ni. Fur ono colpiti dopo di me, e quando rìm :enni eran o ambedue curt'i so• pra di me a prestarmi i primi soccor si. Lo sco::.:.ese mi versara in bocca dell'acq ua dall a sua borraccia, mentre il tedesco si sfor – :.ava di tamponare la mia ferita con un pre – parato antis ettico forni to ai soldati dalla Sa– ni tà. Il vrimo avei:a una gamba frantumata e il secondo al.'et'a in un fian co dit:ersi fram – menti di shrapnel. Jlal grado le loro so(feren– :.e, essi tentavano di aiutarmi, e qua ndo ri– presi perf etta conoscen : a il Tedesco ci fece una inie :ione di morfina e ne fece una a sè stesso. L a Sanità militare Tedesca lo al:era fornito della morfina e dell'ago con le istru – :i oni stampat e per ins egnarne l' ,uso. Dopo l'in ie:i on e, che ci procurò un singolare benessere, discorremmo della nostra esisten :a prima della guerra. Conoscel'amo tutti l'in · glese e in qu esta lingua parlammo delle donne che avevamo lasciato a casa, Così il Tedesco come lo Sco::.ese erano sposati da un anno. lo mi s{or ;;;avo di capire per qual ragione avevamo combattuto l'uno contro l'altro, e ere. do che i miei conipagni facessero altrettan to. Guardai lo Sco::ese che, esausto, stava per ad– donnentarsi: ad onta del suo -viso emaciato e dell'uniforme sporca di fango, sembrai·a la personifi.ca: .ione della libe rtà. Pensai al trico – lore di Fr ancia e a tutto quanto esso arera fatto per l'indipenàen:.a e i diritti degli uo – mini. Poi guardai il Tedesco che lacera. Dal– lo zaino a.veni tolto ·un li'no di preghiere 11 si sfor :.ava a leggere le preci pei soldati fer ii.i in battaglia .. )). La letle.ra finisce con un accenno alla luce che s'affieyoJisce e al romba re dei cannoni. Fu tro,·ata da un milite della Croce Rossa presso il corpo dell'ufficiale e fatta pervenire alla sua fidanzata. Oggi vi ha chi non dissim,ula cer ta inquie – titudine circa i portati ·ultimi dell'odierno a[• faccendarsi a spargere la istru~ ione nei t'Olghi. Fino a questo punto si. - dicono alcuni - più in là no, sarebbe rnale. Orbc1_ie: Oh dite al sol.e che illumini soltan– to la cima del m,onte o questo lato p iuttosto che quello e con una fletenninala for:.a di lu– ce. Quando sarà l 'ora, il sole allagh erà del suo splendore tu.llo il monte e la valle - e non vi sarà seno riposto, non :.olla non ar – boscello, non virgulto, non 'filo d';1·ba, non germe che non frema di fecondità e di conce– .:ioni, cl i 1.:ila e di gioia, anche per un sol mo, mento~ sotto il riso del <Livino padre della na - tura. C..IBot·cc1.

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