La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 12 - 27 giugno 19

A.ono IY · N. 12. 27 Giugn o 1915. Il .A 1.• E LA. 3.• I><>MENIC.A DEL • • ABBONAIIIEIITl 1 REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: Un nu121.ero Ceni. S . L I.IO SemOB\re.. L. G.88 Il MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO 50 copie. , L. I.SD 100 copie. L . 1.- E~O IL ~PIO " IL NOSTRO LAVORO La eueJ'l' a mdte su l tappeto QllL'::MOllt g r d– vi di cui si~ semp re parlato e disco1so e che furono risolte , rn minima parte, o ddlla ta r– da beneficenza borgh ese. o da patronati ge– nerosi di idee. ma !)OYeri di mezz i. Si è semp re detl-0 che, da quando lo svi– lu111)0della gra nde industria , obb Lgò n mi – g1iai_a e migliaia le donne a lavo rare negli opifici la scuola non po.eva bo.star e, col suLJ orar io limi ,alo, alla tutela dei figli del po– pol a. Qua e là, nelie gran d i citla sono sorti istituti exfrasrolastici, ma sempr e per inl · ziativa. pr ivate , quindi insufficie nti. Ora un po' pe r il biso2:no che i richia ma– ti, lontani da casa siano tra nqui lli. un po' per i nuovi bisogni che si sono d~uermi nat i. pel m agg ior num ero di donne costrette al larnr v. un p-0' perch é la Soci elil, sente, in certo qual mod o il do,·e re di dare a chi ar– rischia la ,-ila, al confine , una prorn tangi– bile della sua riconos cenza, la necessità d i provved ere ai figlioli del popolo, all a lor o tutela. non solo, ma u tutte le maggiori ne– cessil-a della Yi~ si riaffacc ;a. ,·a riso lvendo-– si, in un modo lodeYole, per quanto ancora imr1èrfetto. speciaimente nelle grandi ciltù. Dc:vono i socialisti aiutare queste inizi a– tiYe? Secondo noi, indubbiame nt.e. Prima di tutto perchè la nec,~ssH,a di prov– vedt:'re ai ragazz'. che rimarrebbero. alt r i– ment . abbandonati, o pri,·i di mezzi, o in ambienti d i 1•ontinuo t1Jrbamento o di dolo– re. e troppo e,·id ent e. ed è semp re opera so– ciali sta quella che pr oYVede al miglioramen– to delle condi zioni del 1,opolo. Po i i socialisti. ent rando nei comitati. pos sono. in ceno qual modo. far opera di _con– trollo, assicurarsi pe r ese m p,o che le nuove islitu z!-oni sor2'ano con ca rat: re assolu 1 a– rnente laico. \la sopratutto i socialisti do .ran no far ope ra p,rcbè queste istitu zion i :-,organo, pos:;,bilmente con caratte re di con– in ità. Passato questo momento fra i bi– S<,gni del popolo e le aspi raz ioni dr·lla bar ghesia si riaprirà I·abisso. Biso,e-nf'tà for zarla a rr.antenere::. quello che ha ciutato a dare , r;ra. in !Tic,menti ·cf•ziun al .. ?url rop- 1JO anche dopù la guerra r·oD' in·1eranno J,-, nadri ad andare al lavo ro e a migliaia 1 •·il2"~zz. trov t;ra nno, a ::;.cuola finita , la ca~a dberla. · Lf- d ,nne sodalistP hanno 1 parf'r nuStro in quF-sto momr::nto. in molti altri campi, Jl dr;,.-f'rf' di dan-- alla bt.::n,-fi,•,.(•nza p .bblita il cf..ratl.ére d un doveroso atf/1 di solida rie– tà, r·he non abbia nulla ct·umiliant•·. L'articolo d da CIPrir-i <H·r·1:mnai 1 1bora– t-0ri che si aorono ~ sì apriranno a .\1ilano, tend1•nti a diminuire il lavo ro a dom icilio , in cu lo ,f r uttam&nto e iatlo su una bas <·.osilarga . ,~rhe sfugge rno1t1~ volte , a! con– tr0llo. P ocu tempù fa un trnfi lett,, dell" .1 vof tl i n lan ciava 1Jna prc,post.a, a cui pochi ananno fatto "a", ;;i può diS1·ulnla nel nost,.,, giornale, chiederne l 'atl.ua zione, se i, riel r:aso, se ne vediamo r·10è la possibilili1 Qualche agitazione in llalia, Cùfli poco frut.w, è gia stata fatta per r, '.tem,re aUr, dùnne operaie il sabatn inglese. Vi sono o ra induslti<~ che, come è i ':1.trJ dimostrali , in un receuu, oongresso tenul-0 a .\1ilano , hanno avuio uno sviluppo ~no~• me, ed hanno dat-0 guadagni rilevantissir,i. le industrie tessili. Non potrebbe la Federazi-0ne delle ari! [essili agitar e in questo mom ento la qu estio– ne del sabato inglese? Otw rr ebbe un gran– de beneficio per le operaie occupate, la pos- ::i!Jili ta di uceu parne altre, t: ::;·ini zierebbe anche in Ralia una riforma che Je con dizio– ni della donna ope ra ia rendono così ur– ge-nle. Un'ultra c0sa, su cui I lspelb rato de l La– voro, non dovr ebbe ormai più chiude re un occhio , è l'istituz ion e della Sa la di Mate rni – ti1 anne ssa ad ogn i sta bi lim ento. Ora che i com ila ~ri loca li lav orano per tro– var e il modo, che riuscirà certamente ina– de~ual -0, di pe rm atlerc alle ma dr i I ttla nti di Ia,·o ra re, oollocando negli istituii i bam bi ni duran te la giornata, la pri ma cosa che si deve rsig ere è che gli industriali compi ano, in ossen·an za ulla legge , il loro preciso do– ,·ere che per metitierà alle mamme opera ie cli allattare le loro creature. :\!alti indu st 1·iali obbiette ranno: 1, I~ un momenlo cl i l'l'is i ! ,,. \· eramenle il loro dove re non l'ha nno fat– to neppure prim a della gue rr a, quan do rL011 era un momento di crisi. E po i è g iusto che le crisi ab biano semp re il massimo contraccolpo nella class e op..,1·aia, special mente che gli operai hann -0 abba nd o– nata la casa e il lavoro, per la trince a e la baion ett a'! Dall e poche cose che abb iamo delta, oggi da quelle the r ileveremo via via ne l nost.ro giornaletto. le com pagne po...;sono ,·erlere co– me non sia ora il tempo di ab ban donarsi a ,·ane ed inutili recrimi nazioni, ma il tem – no di larn rare, tutte, e di far e un la\'Oro ~he esca dcii limiti della beneficenza, intesa nel senso borghese, mu che possa esse re un :: buona ed utile riven dicazione di classe. ~,{ARIA PEROTfl 8 0R..tY\GII f. Per latutela dei bimbi B1~vgud ispirar e alle lavora trici la fid 11ci_a e la tra:;quillit.à tJer ciò che concerne i figlt, e 1 ,a r licol a rmente i pic coli fig li, q uelli che più divendo r10 da lei e ehe il lavo ro più stra ppa da lei' I:: un 'inc alcol abile ben e socia le, anche nel– la salute psithic a e fisica dell e stesse futu– re gene razioni , che la donna si senta bene "-fJJJOggia• a a questo r iguardo e g-0da il sol– lievo di sapere i figliol etti vicini a lei , sic– r:hè possa vederli ogni qua l volla abbia bi– >O(JllO d i .ederli , - e che i figli non sieno sbandati oalla madre, ma, nel mentr e si sten de su loro l'al \rui assistenza, che com- 11let.ama non sostituisce quella materna, ab– biano s~mpr e accanto, all' c:sigenza, l'ar-corsa la poppa della madr e. Salvaguardare l'union e de lla madr e col pif'wlo bimbo è sp arg ere il più fresco bal – .samo di confo rto nell'unima sofferente del J:,.t. donna 1 c-he gli eYenli rneU,,ranno h dura. JI ,J\ il. J.·corrE-- favo nr e q11est.o tontatlo 5ublin11.:, poir:hè ness,rno e più figlio tra i figli , pili r1rrwr d :lla w a.dre dd piccolo bim bo; e in q•J'•llu gui~a \·era che la madre sca m pa il pOpfnnLi·, 11por,r,u n'.e salva la madrr · Er,p, r,•,ò s, invoca r·he negli stabilime nti ,. n<•gli isliluli rl,mpiego a basr· di lavoro remmin Ie siano aperte soavi e_, sapi enti ,aie rJ, alleva mrnlo par gola re, siccome quel- 1,. che hanno rindo1e d'organizzare la mi– ~liorr~ e la più ~chielta forma di prot ezion<! ,nfantile, rispond endo esse al ca lor e dr,ll'a f– r,,tt.o famigliare, ed assicuran do l'allatta– mento mak•rno, ma ssima pr e:servazi on e: del 1,, minuscole esisten ze. Anz, fu prop ri-O per agevolare l'allatta– mentù materno, che tra le noslre operaie andava scomparendo, a moti vo della separa – zioni· che il lavo ro induce tra la ma du• cd d fll;d10, fu appunt-0 J)f'r d ifendr rr· la m aler- 1lilu n~llo ::ivolgimento delle sue naturali fun zioni , posk u pres idio sornm o della spe– cie, della ra zza e della soc ietà, che, da tem– po, lo ::lt«lo ha cre alo nelle .'v1anifatlu re dei Tab ac d 1i del R egno le Sale di ~lah ::!'nitù (così d. nominan do! pci-chè conservano l'ul– t~;r iort: sviluppo mate rno a favo ,·e dei nati ). CJ.ua.le csellJpio e to nsig lio a coloro che nti– lizza no la mano d'ope ra muli ebr e a non cli– monti ca re il legam e spi ri tu ale e fisioo dolio ma dr e col b imbo e ad osp itar e nerf'op ificio il s3c 1·0 sentimen t-0 de lla famig lia , la qu al: è,l'entità che vu ole esse re so rr ett a. nOn flac cata od oppl'essa dal lavoro! Int ese come lo Sliito le designa, infor– mand ole a vigi lanza sanitaria, dn,•ono esse– re scuole vivi de cli allevamen to tecni co, ove la la,·orat ric8 yo \on ter osa impa ra 1a sua cu l– tuf'a di mad re u l il bimbo trova culla d'a– mol'e, esalta custo dia, metod ica ed oppo rtu – na nut rizione, sos-tegno di s,·olgimen to, ri– paro cli cure , us bergo da i pr egiu diz ii: la vi– sita medica quoti d iana P la sala di isola– mento imp ediscono le tr asm issioni infelt ive e contagios e; ep però a ques to pu n to e in un momento in cui ci si accinge largamente ad accud ire all'infan zia affro nland ò pr obabili sbar agli ano rm ali di pericoli mo rbi geni. in– sis!o. e non i nsistei-ò mai a sufficen za, che la Salrt d'i ~olanien to è di im prescin di bili' C'J· sti/11:.ionP presso ogni aduno/ad : fanciullin :. Dott. LI NJT .\ nrnrn.i.. PEI DISOC UPATI Per lC' cunlp:ig-ne che, nei diveisi paesi e nel– Je~dive rse città danno il loro la.varo perchè "lia attenuata la prese nte crisi , diamo un ~unto de l ln\·01·0 che intende fare a .\lilano J"1 1 ffici o pel' la disoccupazione. :.\Ili par e che possa ser• vire loro in qu al.,.he modo d·o rienta m enfo e di guida. speci,dmente ne lla parte che rjgua rda il Ja\"oro a do micilio. ~li pa re che tu tt a la no– stra co,era dov rebbe converge re a dim fnu irla, no<;Sibilmente, pe rch è la donna abbiu alrneuo intero il su o scarso guadag no, d'l!)O or e ed or e di fr1Yo1·0 esau r ;.ente. ~1a i come ora, im·ec e il la\'oro a domicili o, è fatto, dalle donne lavora– trici, d,ille m i=:;ere sfruttate. E il biso gno è, purtroppo, cosi urgente che pur di gu adagna – r" qualche cosa !e donne acce ttano qu als iasi prezzo e con dizi one . 1 eserci tar r un 'azi one ge11erica con appel• li, rac comand azioni, consigli ecc.; 2) ese rcitare un'azio ne specifica sulle sin – gole imp re.c-,e,s1:gli ic.tituti, ecc. pe r ottenere che sia il me no possibile ri dotto il lavo ro; 3) \'igila, e perchè il lavoro disponibi le pro– fession;il e anche per i serv izi speciali creati nl'lle :Lttuali circo stanze venga assegnato, quanto più ~ia poss ibil e, a la\"oratori, an zichè a \"Olontari. Pm· ottene re la più tfficace azione del col– locame nto e la più equa dist ribuzione fra i po-. :-ti dic:.ponibili àe i laYora tor i d isoccupati , oc– cone: ' 1 che tutte le offert l' e le rich1esL d i lavo 1·0 fac ciano <'apo a un --iolo ufficio di colloca– nie11to; :!) die JTffi cio i"cri\·a uer il collocament() oltan'o '.oltI·e, s·i11tende, g!i appre ndisti che i iniz•a110 ad un'arte, ad un mestiere, ad un im– pieg o, coJQro che già e.::.rrritino, e lo pro\ ino. nrti, rne~l1eri, ecc. da un cerio determ in ato tcmp<1 e c.iò per e\·itare o rldrn re la ronronen• 1,a, SJJC'rir ne ll'impiego delle ca.wti noh e che so– ro <;ra int end ono assu mere posti. PPr que sto occorrerà, come per quanti drillc attuali "ondizioni sia no co,t retti a procurarsi occ11pa.zirmP 1 ~enere gran ralcolo delle siturir.~o- 11e econo,n ·che famigliari. E%i costitui ra1mo una special<! <"ategoria di iscritti alle qun li pr0\'\'edrrn11n fl in w11te i lnJ,o rat ori ei:-i<.:.tenti e la Ca~a rfi la\·oro. P nCJ Ml rvita re lo <.,fr>uttamen to della ma no cl'or,<'1 't i--mm i11ilc ~i cer<"herà di ottrnere di- 1"etta111e11tr dall' \inministraz ione ).li litare ab– bu11dantl' lavoro da di stribuirs i alle oper aie rrt<·rultc nei lalmrato rii apPrti e da ap rir si nei divr1·i,;J Moni tlelln f'ittà . A <rueste la\·or:1tric i si dovrebbe devo lvere J"int•ro fr.1tto del lavo ro compiu to dedott e le pod1p spese µ-Pner&.li iud~pensabi li. Per IP giova ni ope ra ie di~occup ate e per gli irnpiegnti il suss idio verrà concesso sotto for – JJJa d'uss, •gno per la frequ enza obb lig atori a ai corsi <l'i!ìtruzi one r di perfez iona mento esi – stenti o da istitu irsi. Ap-li operai adulti assoc iati pPi qnali non si pote c,._,;e trovare N11loca mentù e lavoro ve-rr a.n– no fl'!'iegnati suss.idi di integrazione. Tutte le altre ca tegorie di disocc upati ver– rfmno assi'-A..iti con sussi di a.ffttto; con buoni per derrate oJimenari o pe r cuci n e economi– che; con distribuzi one d i in dum enti fatti o ri – parati da operaie di~()crupate. E S T&:A:o IL DOPPIO Ai profu ghi, emigra 11ti i-impat1 iati. irredenti e naz ionali pro\ en ·enti, per disposizione del– rau to'l'ità militare dalle zone di gue rr a il Co• mitnto non neg herà l'opera di assis tenza im– mPdia ta ma cu re1 à la distl'ibuzi o1H::sollecita tl t e"Si fra le località che, per rag ioni di domici– Po o per i-ichiPsta di la,·oro , ç,i 1·iteng;rnr; più frlo11ee a d accoglie rli. Certo per le nostr e lettrici <-arà più interes – sante sap(' 1·e come funzione ranno ~ laborato ri pe,· le di ... occ upate; non ap pena a Milano sa– ranno · aperti noi ne pa1 lererno diffusa mente , trattnnd osi d i una delle oper e che giudichiamo più n.ltamente civi li e i cui risultati, posso no (e ce lo augu riam o) esse re l'iniz io di future coo· perati\·e per le la ,·orc"ltrici. CARLOTT-\ C LERJCI. PER LAVITA DEL PENSIERO La Difesa de!I-" La,·oratl'ici che pur se(Jue11do l'i ndiriz zo del pa r ti to. ha abitua to le lellrici alla lib era discuss ione e al con tro ll o del pensie– ro. ha citato altra vnlta l'a-utor itci di Achi lle l.oria. il socio loao illustre, che pur non essendo n1ilife dP/ parti to, ha dat o tantn Les-6ro di lumt r,[ socirilis1110 i talian o. .l llora _ 1 r hii le t oria spiegava obbie tt ivamen– te il faf.l() della guPrra come fenome no fatale del ('a71ilrtlisml'J l;or gh ~se. Or a per quanto il Lo– r ia sio e1ttrato nel conce tt o inten 1e11lista. non dobhiamo disde gnare le sue paro le che 'in un'o– ra così tris tf' ci raf forzano nella no stra fede so– cialista . at•segnan doci il compito pel domani . u Se inyero ci è dato librarci sull'ali d'o ro del pe usiern, al di- là dei cam1pi di dolo re e d i morte di r ui ri~uona ne l nos tro c-uore. l' ango – scia, agli spazì luminosi e sereni de lla frater– nità e della pac P, ~e ci las ciamo o-uida re dai onici d('l sogn o a quell a um anità più aJu , .~ miglio re che i::mergera o~iamo aug ur arlo - dalla p1·ese nte ca rneficina senza no me, se pen. siam o un mundo politico, in cu i più non si ab– biano popoli opp ressi, ma tutte le disperse membra di una stessa nazione si rac colgano . redent e e fiducio se, nll'o mbra del pat rio ,·e'-.– sillo, vediamo allora fatalment e risorgere e farsi incalzante, indelebile , que ll 'idea socia le, che non solo oggi fra i tm·blni dell a gue1 ra. ma ier i fra i tormenti della tirannide e dell'op – /Jt essio ne era oblitei-a ta e tr aYolta . .-\llora finalmen te non sa rà p~ù passi.bile che stat isti inter essati tr agga.no dalla usur– pa zione politica. ulte1·io1·ee \"alido argomento a silenziare qualsi asi manifest azione dell'ide a so– cia le, la qua le sca tterà irre-:.istiJ:iile, indtta, trion fante. e si imporrà dittatrice alle menti ed ai cuor i. Allor a ~oltan to. composti per sem– pre i ,·ecchi dissidi nazionali . che formarono e form ano l'onta Pd il cruccio delle passa te e presenti generazio ni, si potrà e dovrà alfi.ne po ll'e sul tap peto il grande problema della p1·0- pri età he. form erà l'orgogli o ed il tormento de !le ,:~sen1blee politic he av\'enire, e risoh· erlo h nome di una gius tizia superio re, app restan • {ÌO alle genti affratella.t e una esistenza più no– bile e umana. In qu el giorno. nel quale la gi.u– :;tizia "OCiale celeb rerà alfine i suoi fasti e tutt i gli ~piriti liber i nP ass ieperan no ado ranti gli alta ri , non siano obliati questi combatt en ti, elle oggi gittano eroicamente la vita sui campi delr lsonzo , della. :\larna e del Reno e si mandi un ri cordo ed un riconoscente ...,aluto a qu ei militi o~curi, ai quali, sia pure se nza Yolerlo o ,ape rlo, :-;offersero, combatte rono mo rirono per assicurarn il defln itil'o l,·ionl~ oell'i<lea c:ol'iale hé i !:>ecol i futu ri. Oun1 uomo ha diritto di J)ane; val e a dir e oqni uomo lui lli ri tt o ad essere uomo. - I n llitte le leaui e istituzi oni è qu esto sottin teso; (JUesta r iserva è in tutte le conquiste e conces. sioni 1• usurpazioni: che a ogni uomo spetta però, ciò per cui è uomo, la sua umani tà. Questo diritt o degli 1wmi ni al loro pa n e sia riconosciuto e adempita. do110 tanti secoli d 'o– hllo. È una. san ta impresa! Il pane a lutti! A tutti? .-I1 che ai fannull oni? - Sic1tro! non lo neyhiam o ai deliquent i! - M a allora come la vorerannu? - Pegaio per loro se non vorran– no oodere deile loro 1nembra e della loro ani . ma! Ma la1•oreranno, non dubi tat e! Sono i de– n utriti. che non la vorano; e non lavorano v er– chè sono spossat i e del corpo · e dello spirito. A ogni modo è un loro diritto, il 11ane, come il sole, come iL la tte della loro mamma. GIOVA NNI P ASCOLI.

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