La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 1 - 3 gennaio 191

Anno IV • N. 1. 3 Gen naio 1915. Conto c,in·e;-ue co,la Possa. ·1.,od ·.1.100 .<'> .) - ''/JJl? OX\-""J[Jc -- JJ 0 ro,_r;n:J.~~ !I li ESCE LA l.' ' E LA. 3. 0 1•0MENIC.A DEL .M E SE ABBONA■EIITO a REDAZIONE ED AMM INISTRAZIONE : Un n um ero C e n~ . 5 Anno . L 1.50 Semest.rc. . L. O.S O MILAN O - Via S. Dami ano, 16 - MI LANO :50 copie. L. 1,50 100 copie .. L. 3. - ESTEi-..O IL DOPP IO f' MED !~TA ZI O NE ~Proleta riato, me i t,e,ni ni e i triestini stessero meglio f sotto l' Anstr ia che sotto il goYerno ita,liano. 1 Patria Gi-: amichi cre<leYano Yeramente che tra il chiude:-si e l'iniziarsi di un anno. un :>rdco si apriss ·e nel caos infin:to .. '\"oi sa.ppiamo che il tempo è ete rno, che i fenomeni 112.turali p erseguon o il loro fa_ tale svolgersi e che i fatti s.oò ;Lli non 'hanno tregua per le nostre meditazioni di fine d'an – no e pe '. nostri \"Oti pe:r l'annc nu o,,o . ;( 0:1 dt ;nque le solite f.rasi: soltanto g uaT– dando ind,:erro sentiamo la stessa fitta al cuo– re che abbia mo proYata. aHorchè nel male– detto scorci-o di lugl io. ci siamo don1ti di– .;illudere sulla pot enzialit à del .socialismo in– :e :-naziona:e che non ave\·a sa-pnto raffrena– :-c la ·guerra. F.ppure p?.ssata ìa prima d-olorosa S::)rp;e– :;a abbiam ,o dovm.o faro: una ragione: per– chè ci siamo chieste neppu.ue I 'ideale cri– stiano è \ ailso a sa!Yai.re l'umani tà dalla fu– ria seh-.ag g!o dell' atroc e quant o per feziona– ta guer:-a mode;-.1a? P.e-rcht: la ciYJtà . la :.::.ienza. gli idea li umani nulla hanno \·also? Perchè og-n'. id~a , per quanto bella, per se :it-essa non pu ò bastare ad eliminare dalla soòetà i grandi sconYolgimenti che hanno base nelJ"interesse materiale. in gene re, e o-g– g: nel capitalismo borg ilese de lla società at– tu;i.!e. Tale la risposta delle d ottrine socia – liste. .\bbian io infatti i1n·eito contro coloro che erano i primi :--esponsabili: i coronati. ~Ia sap-e't-a...11O pure ch 'es.si eTano pure gli stru – me nti: di alrr-e forze mah·ag,e : 3ape, ·a.mo che per la ,·olontà di un so lo non sarebbe ~to possibile trascina :-e miglion i di uontini aJ mac e11o; s.ape\-amo pm1roppo che il con– ffrtto europeo a,·eya pui trasc inato nell'er – ror e e nelJ',orror-e i nostri stessi cotnpagni te– de~d•'. ch e pure a,·evano dei meriti qua,1to i no.stri. La g ue rra d-0YeYa aver e radici più pr.o.fonde e cause più complesse della sem – plice volontà di pochi uomini. C~1 '§(ÌOYane ·sorse <li scattç, : Signore, lei dice il \·ero. J o sono trentino e sono Sifug– g ito alla .chiamata alle anni nel luglio sco:r– s~. diYersamente sarei morto come son mor– ti quasi tutti i g-,iovani miei compagn i e i padri cli fam:_glia che non hanno avuto come me la fortnna di ;n·er de l denaro per sfug– gire; morto. capisce per com1battere so tto l'insegna d,ell 'acqufla doppia. E !aarirnav a. Certo ,i,I sacrificio di quei fratelli nostri de\·e esse re stato terri bile. e guer re di difesa ... Alcuni cornpagn i e coni pag ru.: hanno vo– :uto cogliere la Difesa in contrad diz'lone ./'On se stessa, o per lo meno ci disapprova- 1:-w perchè noi ci sianno opposte a qu el ri– gido formulario per cui no i socialisti, do– uremm o essere contr ari anche ad una gu er- . ra di dif esa ed accogliere gli eserciti aggr es– -;i,Ori. • f'iene a propo sito un articolo del com– ,,agno Zibordi, all'autorità del qual e noi appoggia nw le nostre asserzioni. Stralcia– itw i brani più salienti. .\1a io obbiettai : Fare una guerra per im– pedire eh~ un \l.'ltra \·olta voi puteste trova. r. si in eguale frangente. vi pare risp,onda allo s-copo? Centinaia di 1nila morti nostri, cen- tomila ted,eschi . ·e noi li sommiam10 con lo Per effetto di questa situazio ne di assurdità stesso dolore . non sono fors e un sacrificio rrunica, jn cui si frov,a la società attuale, e troppo grave <la aggiungere aJ sac rificio f~ ~~i ;ui~li~~~fc~~o q~es;~~oc;~~t ;.et~T! 1 ~ O';~~~~ compiut.o? E non è forse più bello sper are malgr ado, a trov.arsi talora noi stessi , può che O§!'n! popolo possa conqui stai -e la propria accwdere (ecco la mia tesi ) che i sociaLlsti, ne- libertà con altri mezzi, traverso alt re vie, e miei di tiutte le gue rre, nem ici del prin cipio lavorar,e allo scopo? l1azion ale h:.teso come 1( lotta n anzic hé u soli - _Ma or non pare che sia più questo ,i.J mi- <Ìarjetà /) delle vari-e. ,nazioni, nemici delle raggio che attrae. Si yuo le la g uen·a da ideologie pat riot t.iche borgh esi, consapevo! - molt=, ma non s.i dice qual e e il gov erno ap- mente o incons apev olment e bugia rde , usate a profitterà per fare la sua. intesa ai fini di ~;'/~~-f~~~a dic~f{i.~es1~oniivc~~ct 1 ~ :f~i.Jevs~~~a~o~ grandezza patriottica e monarchica .·· debbano in certe ore della storia subire Ja I nostri mar inai, i nostri bersag lieri sbar- gue rr a di dife sa nazional e, nell'intere sse del ,cati a Vallona.. Chi può giudicare questa r,roletariato e del suo avve nil'e, per sa lvare la mossa? patria - non quella dell a bol'ghesi.a, del re, >Joi sia1no ignoranti di st-rategia militare dei ban chieri, dei fornit ori, ma la propria pa- e di diplomazia gov ernativa. ~'fa sappia.mb tria , che va crescendo in ogni n azione quan- pure che i gov ernanti non conducono semL. t-? più cresce e s'a .fforza i_l pr~letariato: _onde pre i popoli per le vie buone. Perciò diffi- ,;1 _v:11p.repara.ndo l_e pati:1e cle1 lavo ~aton, so- diamo. E sapJ>iamo pure che oo·nj cruerr.a I relle, no n nen~ che; il bere cws~un a uaz10nalme 11- ( . . . ::. ig . : te. cxl egua li; che solo cosi pot.r-an formare se. n.on d,; difesa )_sia yure ammantata . eh C?- ! f: 0 ma n i la In ternaziona le dei popol i. le :·: idea] '.. ha mir e ll~tefessat ~ e . fi.rn. ~c~ -!t: r~{l, !vgicil-- :1atu1·ale, .sp-0;1(.anea , aò1ia- un cunt_ratt? che suona spesso . n·.oma p~r n~o, non ney _ata_, ma u supera ta n (come s'usa l-e _spogJ1e d!Sperse e pe1· le m.adn p1angent1 ! dll'e) fa. patria intesa quale a.straz.ione pura o Perciò nessuaa lus.'.ng-a ci può tra scin are cruale entità ormai definita e conclusa, per fuoTi della nostra Yia! svilu pparla e int egrarla ai fini della emanc i- ~ oi sentiamo .ogni ora, ,ogni .minuto il pe- pn.zio~e. s?ci~e, per fa,rne un aneHo della Queste cause stanno infatti nel capitali – smo. Essa. disse in una conferenza l"i!lust,·e soc:ologo Achilie L o:-ia: so orribile della carneiic-in a ,che si ceompie. uma.mta 1nteinaz1ona l~. . . , (-)· 1· À h' · d' 1 d . 11 Con altrettainta logica, molti dei u patno- J , 1 ~o 1 t1:,-u~sc 1 ~ 1 ic~ c ,e ne c~ ai~~ n:- 1 ~ tis:simi )) d·oggi, sono figli di austriacanti, pa- è il prod otto della de.gressione de1 red– dito; è naturale che vi debbano partecipare gli Stati più ricchi di miliardi. E si ca.pisce be– nissimo ccm e l'Itatia che non è 1icca assist.a trasec ola:a al grande conflitto. La nostra spie– )'.l'azione che incolpa del con.flitto le cose ed as • soh·e gli uomini da ogni rasponsabili tà. ci i:,erme:.terà il giorno della fine della guen- a di riron.-:Jurre gli an imi a sensi vicendeYoli di pace e di amore indelebile. Ben gr ande deve e~r la per versit à <lell'asset.t-0 sociale odie n10 1' ire ne emanano, inevitabili. cosi spaventose ,;at.a<.trofi. Se r.attual e conflitto non fosse che ;1 :ri5Ultato della praviià um ana bisognereb be r:inunr,iar-e a qualsiasi sper an za nell a pac e fu– tur a. M :i quando si ammette che il conflitto non ç, che il risultato dell'as~tio economi co vigenti; all ora. è possi bile sperarr che mediante un ric,rdinam.ento delJa società possa evita rQi il .!"!peter..:i di questa trag edi a. Tol stoL mo– :rendo , ha previsto il con flitto mon diale per jJ 1913, ma ha previ<,.LO an che che da esso scatu– rir à. la pace. Q •Jes:ttt.guerra. ci addita la nBCE:5-':tità di co11- vergP,re tutti i nostri sforzi r:ontro la nefasta f:.irf:n:.:. del <'.,tJrrirm::rcialismo e del capitalismo ed add (UL a.!tres1., agli uom:ini de lla par'.'?, J:.J. neces~ità. di associarsi a quei più posit!\.·i rnnv,·atori che si adoper ano per la formazio– < ~ d"! un a~--1::tto più giuste,"· _\"r_,i d0bhiamc dunque trarne nuoi.:o argo– rne;1t'".> d: 'ed.,-. -,e- · 1 ;;.<".><::~li:;;;110. ... .\-fa 0:..[~.(. qua'.,; :1 compito no~t:-(J ;' DovP– a.nd' .a:ti-c,: Che co-;a ci prepaTa il domani :. Qc:e,t' i terribili quesit' che abb;amo da,an– t;. Ab"b'.amr.J v:sto con dolore : nostri cr1m– t-1ag-ni che ci e:-ano pur cari, attratti dall'Im– pulso -~ntirriemale di _punire_ i crJlp-evr.Jli ,Jffi– rr~ediat:. dalJa IJt::.r.,;uaz1rmed1 far ce:,,;are !a carn eficina ne.zii a.:tr; paesi, ':>eg'u:n::altra na ·he non la n0St:-a e invocare la g-uerra. ll Bel_c(o pacifico rli~truttr.1 d'un colpv c1 ha fatto t:-op-;10 y-.Jffri-:-eper non comprendt– rt queg-l' '.m1.Ju!s-! e quei ~remiti. ).fa noi ab– bi.amo d:mo,;trato ad essi d1e 111r.1ro ~ognr.1 d~ gi.us -tizi.a. era vano. Lo scrittore francese l{omain 1<.olland di– ce: ,1 che siffatti delitti non sieno riparati con delitti somiglianti!"· E 1 s.ocialisti hanno pure corrupres.o ch1;: non -.i pote~·a ca-;,ti'f{~re il millta-:-i~mo con '.1::ste'i,;.e arm1 del m;hta~ rism o sen za accre.,..çere lo s-cemp~o e l'crrro: re, s,enza valof":zzare lo strumento che not dobbia mo combattere. Ci hanno anche par– lat o di fratelli irredenti. Xoi non rinneghia– mo l'aspiTazione di J,ibertà di quegli italiani che subiscqno !1 governo austriaco. Cni scri– ve viaggiava in treno poéni gi-0~i sono: un signore parlava di neutralitéi e diceva co- all o, .a). ~o, sentiamo il dolore d t rn1hon1 d pisti, du ellisti d'u n tem po. Conservat ori i pa- rI:adn accumula~o n~1 nost ,ro cu~re, ma. ab- dri, rea zionari i figli. I figli dei fig.li , s-aran- b1amo un raggio d1 luce che ci conforta . no z.eLanUssimi re·pub blicani, quan do In re- Già anche !à do\·e ogni luce pareva sp en- pubblica sarà u l'ordine costituit o i,. ta la parola di L :ebkne~ht al par.lamento te- Ma se si pone i_l prob lema in quei term ini, desco che suonava rampogna al suo gov er- cli iclca lism_o, di tradi~ione, ecc., :5'-i d1~ca_lz~ no. l'opera -che svol,gono l:e donne so ciali st e nel pop?lo il fa.tale equivoco cl!e. noi_, socia h~t1 tedesche. le. qual\ _più de gli uomjni ha.nn? ~~; 0 {~ 1 \~tn~i~fm~nt~ei~aceci.f: 1 ~i~\1 1 ld~~i a~i~t~~j sap~to iea~;re aill mg.anno del Ka,ser . ai da e fientimenta li della classe domina nte, e p.re - ra.::(l~ne a sperare. . . . . t ~ndio.mo di far le accetta. re dal. popolo: il E la luce del soc;ahsmo che r·appa re. Ah- quale non può intend erle artificial mente il mentiamola noi con la nostra fede ptrchè quale ha diritto oggi cli non intender le, o 'so- e.::sa rifulga ben presto. lenissirni buffoni a.ntisocialisti che prete ndet e C1sv.1.nA BREBBI.<\ . il patriot ismo dalle plebi, e a,·ete fatto e fate di tutto per r-scluclerle da.Ha << patria u, sem– pr e, in tutti i cam.pi , nel "oto e nell a scuola, Le donneborghesi si preparanoper la guerra. Le donne borghesi hanno co stit uito nn com.:tato na zionale per organizzare il lavo . :-o fem:ninile in caso di mobilita zione e di guerra. Dice la circoJare: 11 F.sso spera che l'Italia poss a mantenere la sua neutralità, rna sente it dover e di riu– nirsi fin d'ora perchè, se mai il voto 11011 do– vesse venir soddis/fllto. le tristi co11seg uen– ze della guerra siano fer quanto t possibile rese meno gra'l!i dal concorde slan cio patriot– tico della donna )J. Ess.e vog-liono mettersi in ~nrado di sup– pl;•t ;;I' a,senti nelle officine e negli uffici perchl'.. non si rallenti la \'ita sociale ed e- cunomica. ln verità queste preoccupar-ioni per chi ~inceramente fa voto per la neutralità ci sem– branrJ un controsen-,o. _\.1aci<°Jche ci muove al riso :;ono i mezz'. cnn cui <It1este :;.igna– re intendùno prù.,'H'.dere: e-;se vog-liono i– struire teorican-1ente e praticamente le donne che ncn si s.entiranno preparate a.Ila man– sione :,celta. Co-.ì daranno ad e~empio lezio– ni da ftrroviere, da ch~uffeur, d:i vetturino, eoc., ecc. ~ o, noi non possiamo che ~orride re dei lorù ~forzi patriottici. Sappiamo c'he sen za attendere la mobilitazione e la guerra V) so– no g'.à tanti danni da rimediare, vi {; già per tanta gente l'arresto della vita di lavoro. 1~a disoccupazione imperversa. La miseria rincrudi;")ce col g-elo del-la stagione. :.\-1aciò non conta g-ran fatto per le signo– re della borghe:>ia che con un piede ne1la neutralità e un 'altro ne.Ila g11erra. badan,o a improvvisar donne ferroviere .. Quanto buon tempo! nelle legg,i e nelle tnsse, nelle mercedi e neJ– !"arte ! Il proletariato, "'Perie delle presenti gene ra– zioni, non può es~ere riattaccato alla u pa– tria 1) at trave r~o la tradizione, facendogli ri– far e ·per for7,a il cammi no ideale di cui non chbe mai o ha perduta la traccia.. Deve e può in,·ece intendere la patiia nuova, la sua, e ri– salendo per que sta ,·ia tr overà poi, dopo un certo girn, e compren derà ln poesia e !a gran– dezza della. 11 idea pat riot ira n, non fine a sè strssa, ma mezzo a. fini più c1lti: troYerà. e comprr-nd erà i m[lrtiri e g li eroi: intend erà, -'--JJOgliu. delle misere incrosta zioni dei setta ri, In_ gr andezz a di Git1sener :VIazzini. senza per– rio YOlr rlo a fo1za. 1ic·oncilin re <' confon der e con Mc.11-x, come si vede in rerle ingc>nue sta m– pe rdleg-orichc 1Jegl.i alberg hetti di campaKna. Tnc:onlrerà, con le bn1c ·ia :1perte a rir-everJo r. a <·<111~1H-rarlo fiign ore nell a sua patria ri- Anno tri ste 1p1C'llo che si ehinde! ,\.un o tri ste <1uello c"J1einco inin cin.! L'a ugurio se mh ra mor ire nel cuore di tutt i. Di che cosn si JHti, parJar e Ke non dc·lla. fnht lit à. OSCUl"lt che J)CSrt oi;g i s u innum eri vii(', che s11ez1.n le 1•iì, fiorenti, che 4à, qu fLSi, il 1ro.glco se nso dell 'l 111poten1.a ·! P.pJJur c, conqHu;-ue Cflro clic lcgr;C'tc, che ci in ete segnito nel"l'umile nos1ro lfs.voro ili ~ ;-;nni • lu~ t i a.retC' dnto il vostro consenso, il vo!oltro ahJ1o, "la. solidnri eHt vostr a, drdl a sc lng ura. cosi grand e che il nost ro cuore non può nè pell!òii "i.re, nè mlsn rar e, f'SCC 111H1 sola rocc che 110n sia di Heonrorto e di sfiducia, liL voce dC'-1 socia lismo che affermn, ogi:,1come sempr e, la snn1ltà e il dlrHto delJa. -,1tn, la i.;iustl,da 1>rntlcnt11, come una. su– prem1t necessiHl soclnfo e nttr a\'erso all a <Fitlo U diri tto non si nfl'erm criì. piì1, come ora.., sul tampo di hatt aglin. JJencdetto Il sociali smo che &i J)erm ette ora di non duhi tnr c della 11!!-ntà oman a, di non _speculare sull a. sventu ra, di uoo H ff'rire dell' lsolameuto, oggi, in cui "J'nnica voce di p&eo e di umanità che suona come 11ia \'Oce 4.Jseord e, è colpita dall'accusa dl ·vUtà. Co111p&gne, se Il soela.ll1rn1O fosse piìì rort e, }a c■erra at roce non sa.rcbhe scop piata. Se le donne ESTERO IL DOPPIO vendicata e redenta, Garibaldi, cava liere del– J"umanità tutta e di tutte le ,libertà; e Car lo P isa cane, mediato re fni due mondi. Allora !a sua coscienza. sa rà composta ed unita. A1llora avrà completa. la vision-e idea– le e il programma cl'n.z,ione: ciascu na pat.ria, pn.t.ria vera :il suo popo lo: ogni patria, sorel– la alle altr e, nclln universa repubblica del La• \'Ol'O. C IOVANNI ZIBORDI. " Crescete e mòltiplicate,, E Gasa Reale moltiplica in fatt i, facen– do, in par i tem ,po, la sottraz ione all'erario dell'app an naggio per la nuova pr-incip es– sirna.1. Ma c'è ingiustizia al mondo più atroc e di questa che è sanzion ata dallo Statuto ? .ln una casa reale , da genitori ricc hi , per – ché pagati dal popolo , in mez zo allo sple n– dor e del lusso , apprure una bimba e subito si tr ova, nella culla d'oro il bel' rega lo di centin aia di ca rte dia mill e, offertal e dal so– ìito bonaccion e che si chiama 11 P antalo ne i,. Certo che la nascita di un pargolo real e è fonte di giubilo gr andi ssimo e sincero da par te degli Augus ti Genitorà, di ·prammati– ca da part e dei cortigi ani e dei giullari in uniforme o in redin gote - ma è anche mo– tivo di con fronti dol orosi, inevitabili , nell a enorme falange delle fam iglie prol etari e. Oh quante , quant e volte la nas cila di un quarto o quin to figli o è accolta, con isp a– vento , con terrore nella casa del pove ro. il pa dr e ingoia u111a best emm ia; la ma'dlre tu tte le sue lagri me, i figlioli guaxdano in cagnesco il n uovo venuto che , certo -port a via a loro un ipo' d ella giù sca rsa esis.ten- 2,;1. mcitei·na, e assottig lia la magTa raz.ione alimentare.. Nessu n appannaggio pel fi– glio del povero: nel miglio re de-i ca.si l'u– miliant e soccorso della pu bblica beneficie n– za che apre al neonato le porte del Befrn – trofio; quelle dell'Ospedale per le mad ri ,pov ere,\ legitti me - offr,e il fardello pel corr edo, il sussidio di maternità , e vuole in comp enso la riconoscenza del beneficato !.. Piccola bim ba rea le: anch e tu , come il figlio del prolet ario , non hai chiesto di ve– n-ire al monrlo.. e noi non te ne facciamo una colpa :;e vieni a pesare sul bilan cio cldlo staio. Possa almeno la tua venuta rldona,re alle famiglie dei detenuti, e dei condannati po– litici , dei fer rovieri lioen ziati o .incar cerat i, i padri , i fratelli. gli sposi che ora lan guo– no lontano nelle carc er i, nell 'esiJio o si di– bra,tto no nelle strette dall" forzat a disoc– cupa zione.. (1). Essi non erano d'altro colp evoli che di aver di fesi i loro diritti per da re un pane più sicuro ai loro bim bi.. quei bimbi ch e saranno la forza del domani , la forz a da cui si sprigionerà balda e sicura l'egua– glianzia fra le genti, e per la qual e an che tu. piccola bimb a rea le, div enterai un es– sere uman o come gli altri : non più inv i– diata, o in::>idiata; ma conf usa in mezzo ~1la grnte operant e e buona. L1ND :\ MAL NATI. (1) L'amn istio a rui acanna in (Juesto !aw sfouu la hu ona r• for/p comp agna nostra è ve- 1wla. m,a ahim.i•! a scar tam ento così ridotto da rlisilludnp tant e as7Jettative di chi l'a tten– drrrl JJrr rirlonan• il pane rii fia1i .. ar esse~o ~e.i destini llei popo li, fa voce che spetti\ loro d1 d1ntto certa ment e snre hhe piìì vicino il giorno in cui i dissensi, le rivalit à na.zionnli i JJJ·olJlcmi economici si ri solr eranno secondo' i dett nmi della civilt à e del lliritto. ~:Perciò nrni come ora, clic il 1iartito sembra disori ent!lto e l' in1·ornnz ionnle è cr eduta morta dn rnoltl , il nostro ilovere di 1lonn c soci:11iste ci è par so cosl. im1uillento o santo. · Si~ rno J>ochc. La.vorinmo e sare mo in molte. Scrvrn m~ei di ogni Jliì:1 umile mezzo di Jlropa– gllnda. _Studiamo, leggiamo, ist ruia moci, difl'on– d~nmo. Ja uos~ra ~trunpn. La luce del sapere dn ent 1 lu ce d 1 ,·cri tà. Anclie il uostro JJiecolo umi le giorol\l etto h1t bisogno di tntte TOI dell ~ vostra fede. Aiuta telo e diffond etelo, n;n per que llo elio vale, mn per quello che potre bbe vale _re, sorretto da tutte ·voi, cnre compagne a eui la "Difesa delle Lavo ratric i., augura u n a;no di buona, ferr ent e, utile propaganda CONDIZONI D'ABBONAMENTO Anno . . l. 1.so I E stero li dogplo I so rnpie l. 1.so lemest re. l. o.so i mo )) L. a.--

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