La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 4 - 15 febbraio

qui bene o mal maritata che sia. Ma penso del resto che ci sarebbe il mod o per far andar le cose come si deve. - Po ssibil e ? - Se il iiadro ne ci avesse paga to meglio il nosLro lav oro, non avr emmo lasciato pa– tir e i nostri bambin i, non li avremmo man – dat i al lavoro anzitempo ed io.. avrei sal– vat a la mia figliuola. E... guarda un poco ! Il padrone, se avess e guadagnato di meno , non avrebbe attirato sulla sua figliu ola, l'occhio rapa ce di un cercator e di dole. Co– sì anche quella figliuola sar ebbe sta ta più povera si, ma ben più felice ! - Tu ra gioni a meravi gl ia e mi persua– di . Ma a m etterle a posto così con le chiac– chi ere, è pr esto fatt o, le cose! Il guaio è che così non vanno e bisogna adatt arsf ai vo– leri divini. - Ma i voler i divini non sono questi, chè mi pare se fossero veramente divini , non sarebbero così ingiust i. Lo dicono i so– cialisti: non è il Signor e che ha creato le ingius tizie, sono sta ti gli uomini più furbi e più forti che le hanno iniziat e. Ora si sa, chi ha i quattrini comanda a chi non ne ha. - E noi non possiamo toglierglieli ! - Oh no! ma secondo spiegano i socia- listi verr à un mom ento in cui an che i qu at– trin i non servi rann o più. Le fabbrich e sa– ranno di tutti insi eme, come ad esempio il foTno social e, se vuoi; e allora non ci sa rà il padron e che farà la part e del lupo , e tut– ti quanti guadàgne rem o m eglio. - Sarebbe troppo bello! Così anch e quei pov eri.. padroni non av ranno cert e di- sgrazie .. e que l che assai più imporla , noi che lavoriamo , ca ra mia, non avr emo le nostre che sono ben più gravi ! g. b. VARIETA' I nost ri bambini. Un amico mi narrava oggi un fatto ch·è apparso pochi giorni or sono nei giornali e che a me era sfuggito. Ecco il fatto : • Un bam bino di quattro anni ha ucciso peT gelosia una sorellina sua, nata da pochi giorni )} . Non ho alcuna intenzione di comm ent are l'a troce avvenimento, tanto più che non mi è noto alcun particolare. Dirò meglio: se la tr age dia ayesse valor e solo per sè stessa non ne parl erei affatto. Se par lo, ·a voi, mamm e, perchè qu esta sciagu ra è l'indic e di un'u– sanz a deplorevole che porta assai spesso a dolorose conseguen ze. Quando una mamma ha la riv elaz ione di una nuova m aternità come dovr ebbe conte– nersi Yerso gli altri figliuoli? qual e dovreb– be essere il lin guaggio suo e dei famiglia ri? sotto quale luce il futuro evento dovr ebbe pr esenta rsi al cuore dei bambini che do– vr anno divi dere colla nu ova crea tura l'am o– re e le cu re dei genitori? Sono domande così facili , così semplici, casì pian e che non occo rr e st illar si il cer – vello per trovare le risp oste. La logica, il buon senso. la natura stessa son qui per dir ci: quando in una casa sta per app ar ire una nuova creatura, il linguaggio e il con– tegno dei famigli ari debbono essere tali da ispirare ai figliuoli il rispetto e l' amor e ver– so la piccola vita che essendo la più debole, la più fragile, ha bisogno di esse re pr otetta da tutt i quelli che l'hanno precedu ta. LA n:rE:;A DELL-::: LAVOR.'.Ti: :CI Così dicono la logica, il buon senso, la natura e parr ebbe, così a prima vista, che tutti dovr ebbero accettar e con gioia e con . soll eci tud ine qu esti pre:.io si consig li ... inve– ce? Inve ce, le cose camminano assa i div er– same nte e molto mal e. Per esempio: in molt e famiglie si tiene accurata ment e celalo l' evento che sta per compi ersi ed in tal modo un bel giorno i fi– glioli si trovano dinanzi a un esse re nuovo ed ignoto che però assorb e quasi completa– mente le cure degli adulti. E allora? possia– mo m erav igliar ci se la sorpresa genera lo sdegno, la gelosia e il desiderio di vendetta? Ed ecco il roves cio della medaglia: in cer- CORRISPONDENZE A MILANO. Col primo febbraio si inizi ò un corso festivo, per le operaie organizzate, alla Camera del La– voro. Le compagne Adele Temegnini ed Enrica Vio– la Agostini intratterranno le frequentatrici per otto domeniche Consecutive su argome nt i riflet– tenti le loro condizioni di vita come donne e come lavora tr ici. Le lezioni continuer ann o a svolgersi in forma di conv,ersa.zioni su brevi opuscoli dati in let– tura la domenica preced ente . Numerose lavoratrici partecipano con sim– pat ico int eressamento ai genia li convegni e- . sprimendo liberamente il loro pensiero sulle _ diverse question i. Le poche assen ti ci scrivono giustificandosi , pregaJldo di tenerle inform ate di ciò che si è. fatto e cltiedendo l'in vio dell'opusco lo sul quale si aprirà la discussione la domeni.ca pro ssima. Si.amo liete dell' accoglienza fatta dalle ope– raie alla modesta injz iat iva del grup po femm. di pr opagan da alla Carnera del Lavoro. , Spe– riamo che le frequ entatrici au ment.ino cosi da. consig liare rir dzio di un second o corso in al– tra località più Yicina nJl'abitazione delle o– peraie iscritte. Da CORT I CELLA L a seqrelaria C!.ERICJ. Ci scrivono : (e 11 circ olo p:iovan ile socialista h a deliberato di iniziar e un 'att iva. pl'opaganda socialista tra le lavorat rici e di distribuire a proprie spese ((La Difesa della Lavor atrici 11 tra di esse . l\'oi plaudiam .o ai bravi compa gni del ci rcolo giovanil e. Da T ORIN O. Radwrnte le. componenti il Gruppo F emmi– nile Soc. Torinese, e presa visione della deli– berazione del Comitato pro voto Donne recla– mante l'estensione del voto stesso soltanto alle intellettuali, ques te lavorat rici, adontate della . grave offesa recata alla loro dignità, inviarn- . no, seduta stante, le loro dimi ssioni di fàcent-4 parte del Comitato stess o: Il suffragio ristretto assume carattere dì privilegi o, e noi, che com– batti amo st renuamente tutti .r privilegi sociali, nelle loro viarie lncar.nazi oni non vogliamo renderci complici del loro mant enjm ento o me– glio del loro rafforzame nto. Pr eghi.amo si renda pubblica sulla u Difesa delle Lavoratri ci n tal e nost ra deliber azione, per chè noi yogliamo sepa rare la nost ra re– sponsab ilit à da quelle diretliYe che mir ano a sostene re principi opposti a quelli per cui noi combattiamo. Per il Comi tat o Eseculit·o Centr ale La Segretaria genera le. (n d. r. ) i\·oi ci dichiariamo li eti ssime di qu e– sta delib era;;ione dell e Compayne torine si, os– servando soltanto che, da to l' alle (J(tiarnen lO vrecedente dall'Uni one .Ya:;·ionale delle donne socialis te e dPl Partilo, riguardn ai Comitati pro suffragio, a1.:rrbhero dovu to uscirne pri.ma. Il movimento prolet ado femminile di To– rino, è veramente incoraggiante . ·1 utte le nu– stre buone e \'clontero se conipag ne, lRvorano te famigli e si parla spesso della creatu ra attesa, ma se ne par la cercando sempr e di eccitare la gelosia dei figlioli. Si dice loro che dovranno passare in seco nd a lin ea, che la mamma non avr à più temp o di cur arli , che il papù serberà tutt e le carezze per quel– lo che sarà il più piccino , ecc., ecc., una filza di corb ellerie, insomma, att e solo a de– sta re sentim enti d'invidia, di gelosia e di rancore . Oh! mamme riflettete seriam ent e, pro– fond amente su queste mie br evi, affrettat e noie. L'argom ento è importanti ssimo e mi riserbo di riparlarne con più agio. LUI SA DRAGHI MARTEGANL E PROPAGANDA con alac r ità crescente, per estendere mag gior– mente 1e nostr e opere di propaga11da. Dopo il primo convegno femminil e del 16 novembre u. s. tn cui fu approvato u110 sta tuto unico, i 6 gruppi femminili di Torin o si sono riuniti in accentrame nto. Questi sei gruppi: L a Riscossa ; il (} f'll1JpO Centro; La Difesa; l'Aua ·usto Hebel ; l'A vanti, e la Comun e, nomina rono ciascuno due capo– gruppo, che riunit e, forma rono il Comitato Esecutivo Centrale. Fu approvata, dopo lun– ghe discussioni, la Cassa. Unica fra i gruppi, e si deliberò di inscrivere le dodici rap presen– tanti al Par tito Sosialista , delibera to già man– dato in effetto. Da questo Com. Es. Cent. si nominò la segre – taria generale, la vice segre taria e la cassi era. Stabilita così la discipJin a fra le organ izzate, si fttsita~~l~~t~i s~r~~n~~-fa1~·:~~ 1 ~ 8 so~-t~~~o~i~o- la di Coltura Femm ini le, già inaugur ata ed i– nizi ata Sin dal 13 u. s. sotto gli_auspici cli no– stri volonteros i e disintere ssa ti compagni. E fu iniziata con 32 inscritte, per il corso di Col– tura, e 15 per il corso di stu di elementar i. Si iniziò quindi 1 un ciclo di conferenze, te– nute nei rispett ivi rj_oni, e già due sono an– ntmzia.te per quest a settimana , e cosi sarà per le settimane suss.eguenti. Si lavorò poi per formare una scuola delle Madri, che sarà, non ragg rupp ata, ma fatta \'ia via nelle sedi dei gl'uppi rionali, e con– dotta, a base di conferenze, da.i più volonter osi dottori de.lla nostra città, dietro dir ettiva del~ .·ron . Giulio Casnlini. Con ques ta scuola, che verrà inaugur ata per i primi di marzo, si coo– pererà con slancio all'a.ttività del nost.ro mo– vimento. E calme e sicur e, le prol eta rie di Torino si preparano per la loro rivendic azione cli citta– dine libere ,ed opera ie prnduttive, e mand ano intanto con entusi asmo, il loro saluto ed au– gurio ai compagni e alle compagne tutte di Milano, che con si mirabHe vittol"ia, snalanca – ron0 le norte dell'It alia jrolet aria, all ':n,~ter a fbrnra di AmUcare Cipriani, jJ comunardo e– ~ule per av-er-troppo Lottato per l'indipendenza d~i popoli ! D,a FIGLINE VALDARNO. · .,Il gruppo femminile socialista di Figline, riunitosi - in assemb lea il giorno 18 gennaio 1914_, votò il seguente ordine del giorno : << Le donne socialiste di Figlin.e, deplorando le brutali e camo rri stiche aggressioni com– messe dai mazzieri del deputat .o deplorato Ar– turo Luzzato, a danno dei nostr i compagni di S. Giovanni Valclarn.o, prot esta no energica– mente contro quei re azionari che int endono sopr affare colla \'iolenza la libel'a ,·oce .dei so– cialisti stessi , ed invitano i socia lisli di Fi – gline a prend,ere quei pro vvedimen ti che riter– ranno del caso, neJl'int ento di aiu tare gli one– ·sti di S. Giqvanni ; 11 iI~o~tre maJ1dano un augul'iO di pronta guarigi one alla maestr a di S. Giovan ni, si– gnora Rita Amadei., sore lla del nostro carissi– mo compagn o Costru1lino n. Da CASTELLA M A RE DI STABI A. (F. Cacace). il. Circolo gioyan ile socialista ((A. Cipriani JI, da poche sett imane in qua sta facendo un 'a tLlva. propaganda d'o rganizza– zione in un vicino Yilla.ggio: Sa.nznno, centro di numer ose pr oletarie e pr oletari. Fin ora si son tenuti tre comizi ove parlarono le compa– gne; Ortensia De Meo, A. Bordi ga e M. Bian– chi del circolo CarJo Marx di Na poli e B. Ro– mano , segretar io delJa Came ra del' Lavoro di Gragnan o, sempre bene accolti da quest o po– polo prol etar io che interviene in buon nume– ro a i nostr i comizi. Domenica 25 gennaio si tenne un altr o comizi o dopo cui costituirono la Camera del Lavoro con un buon numero · di iscrizioni con alcune donne. Ora tore del co– mizio fu Gin o Alfani segreta rio dell.a Came– ra del Lav oro di Torre Annunziata.. Da NEMI (Roma). (L abor). - Anche in questa graziosa citta.. dina, dove sino ad ora il proletariato femmi– nile è stato in balia di alc une monache cap– pellone, la propag and a socia lista va sveglian– do le coscienze int orpidite dalla miseria e dal preg iudizi o, per inca.mm.inarle verso la luce, ,·erso la via dell'emancipazione. L'entu siasm o e Ja fede di queste brave com– pag ne, sono pa ri aJ grande ideale che Je ani– mn. ,e presto, a fianco della sezione mas chile , sorge rà una sezione femminile, che le racco– gLerà tutte, formando ne un so] fascio . Come prntesta contr o la.. ti-agica scena svoltasi recen– te1~1entea. Palia no per opera dei due malvagi pro prietari, che da lle finestre dei loro palazzi mitragliarono la follai e per rievocare con ve– nerazi one H nome dell'e1·oica fanc iulla che cadde fulminatn al suo lo col petto lace rato dal piombo omicida, il nuovo gruppo, con gentil e pensiero sal'à intito lato : Circ olo Socialista fem– min ile Emilia SJJigoni. ~' oltremodo bello e commovente, ch e il pnmo esempio di Ol"ganizzazi one soci:Jlista fem– minile - in questo n.ostro ubertoso Lazio dai rid ent i Yig-neti - sia dato da queste forti la – ,·oratri ci dei campi , e che sull' alto di questo colle .su cui s, rgeva il fastos'l Tempi o di Di~– na , sm1bolo di superst izione, sia issata la fiam– man te bandiera rossa , simboJo di redenzione Le alt re çfova ni e. le aJtre rnadJ'i, che gua·r– dnn':l con diffidenza 11 sorgere di questa nuo va coscienza: e che formano ancora u la plehe sempre all'opra ch ino ", non tarde rann o a con– Yincersi che i pretesi . dirilti di Di o non sona che (Ili i.nteressi dei preti , come diceva G. G. R.ou~ seau,_e presto ci segu iranno, circondando cli s1mpat 1a. 11 nostro vessil lo, in cui è scritto· u :\"on •Più sen·i nè pad1·0ni u. • Viva il Socialism o! Da VI NT ERTHUR (Svizx era). La 1:,eg~ Fcmm..inile Sociali sta, man da i più grand i nn grazip.menU alla cara e valorosa compagna 1\.ngelica Balaba noff che sabato 24 gennai o ha portato qui la sua. voce, soddisfan– do e commovend o quanti Ja udirono. ~o i operaie della suddetta lega, fino dall a u!t1ma asse mblea nostra, nbbiamo deliberat o d1 fare oçn i sforz.o possibile per l'acquisto d i un a bandiera sociale formulan do il voto che quando .ne. faremo l'i~augurazione la compa– gna ca~·1ssnna possa rJportarc i fra noi la su a alt.~,. srncera, am orosa parola che risvegli le fecti mt orno la no stra bandiera, la qua le sven– tolerà contro tutt i i simboli cleJl'oscurantismo clericale. " La Difesa delle Lavoratrici ,, Ogni lavoratore ed ogni lavo ratri ce si abbom al nostro quindicinale per l'anno 1914, ne faccia propaganda attiva, lo porti nelle leghe , tra le masse, nei comizi ! " La Difesa delle Lavoratrici ,, deve essere l'ami ca di ogni casa prole– ta ria. Abbonamenti: anno semes t re. L 1,5 0 " 0 ,80 50 copie L. 1,50 - 100 copie L. 3. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. Editri ce della Società ({AVANT I ! n Milano - Via S. DamJa no 16 VOCI DA L LE OFFICINE E DAI CAMPI r:a ro ,;ompayno, Tu ci trascini dunque in un D rgomento non molto alle~ro : ci conduci col pensiero ad ore tristi de!Ja vita allorchè il doloroso spettaco lo della morte d'una persona cara ci allontana dall a lotta quotidiana delJa vita e del lavoro, per tra, ·0112:erci in una nebbia di ric ordi vicini e lontani in cui rivi,:ono tutti i nostri senti – menti del passato e Ja ragio ne pare che dor– ma soffocata dall'onda del sentimen to. Epp ure eh.i è verame nte socialista. e sente l'im portan1~ della coerenza tra la fede e le azioni come esempio a chi ci sta alt.orno , cer– ca anche in quei momenti di mant enere ri– gid :i. la propria linea di condotta e fa bene. Ma sono cose sottili e relative quelle che tu chiedi e bùitanto la cosdenza cH ognuno può dettar uorm.a in ogni singolo r;a~o. K-01 socialisti non siamo degli areligio <,i pe1· odio e per dispre zzo. SaJJpiamo quale r,ro– fonda base psicologica aLbia 1a reli;tinne e per ciò in omaggio a11a 1ibe::rtà. di peo';iero ri– spettiamo la volontà di un morente, cioè quel– ]a di una coscienza che si dissolve e <'11eper· legge sci.entiflca ritorna alle prime impres– sioni. Che fare noi? Entrare o non entrare in chie– sa? Ma perchè mettere tanta importan za in que st'atto?Seguiarno la sa Jrna cara e il cor~o dei nostri pensieri e dei nostri ricordi. Ch~ può importarci H salmodiare dei preti che hanno preso il compenso in vilissima ,·arta monetata? Io non vedo offe~a aJ defunto nel fr-rmarsi ad atten dere, nè vedo offesa ai principi nostri nell'e ntrare nel tempio. Assistiamo, col cuor e addol orato dal dramma della morte che ci ha colpito nella persona cara, ad una scena di tutto un mondo destinato a mori re. E per questo non t:Jcciamo riconoscimento alcuno del dogma cattolico, nè tradim entn a1la no<slra fe– d~ di socialisti. E lasciamo que!>lc cose sottili per venire alla questione essen ziale. Si tr atta di vedere per qua le via noi sociali st1 dobbiamo vincere questa fede nel passato che pesa come catena al .,piede del proletariato raffrenan dolo nella conquista dei suoi diritti. Lo spirit o ,dogmati co ~ della Chiesa eh.e impigrisce i cervelli e li im – pau risce davanti al vero scientifico , kL voce 1 di rasseg nazione che muove dal pulpito tenen – do supine le genti sono due enormi massi che : inte rcedono la nostra via. Ma il ques"it,o com– plesso noi non lo risolviamo mercè il rigore imposto al nostro piede di non va rcare la !;Oglia di una chiesa, come non lo 1·isol viumo col fermarci dava nti a una pr ocessio ne - po~ sto che si sin. in veste masc hile - col cappello ficcato fin sotto le orecchie. tutt'altr a cosa del latino litur gico, che In co– scienza si forma ;:i, trnvers o la lotta per la vita e che il socia lismo è il punt o idea le a cui deb– bono conver gere le sa ne e le rette coscienze. Diffondi a.1110int otno a noi, o compagno, il senso della solidar ietà, la fede nella giustizi a; ,·,amo che gli avversa ri ci sentano più puri. più buonl, più forti, ed allora cadranno ben pre sto le forme di una religione già condan– niila cl.all a scienza. e dall a rn.gione ,e i nostri t\gli non ·av,·anno i nostr i piccoli scrup oli da n solvere, le nostre piccole lotte da compiere, ma vedr ann o 'essi orizzonti più Jnrg-hi ! L UCJA. Cara u Dif esa u, Da. un po' di tempo nel laborat orio in cui io sono occupa.la fioccano in ulte pe1· ogni mi– nima man canza. l 1 na ,·olla è una mulUL gene ral e di trna lira a testa e tutte le operaie, una. ventina , in unrL stanza perchè so1·p1·ese a chiacchierare: e bi– sogna tener conto che fr a. queste vi~sono ra – gazzine di 13-H anni che, lavorand o tutto il giorno, per 10 ore, percepiscono una paga di 50 o iO cente c;i111ial gjo r,10. Altra volta sorio multe per cattiva rsec-u:;io- L'opera nost ra dev'es~ere invece di critica persuas iva, metodica nella famiglia. e fuol'i. E dico meVJdica per significare che gli stess i argomenti che noi usiamo per un giova ne che s'affaccia alla vita non sono que lli che v,d– g()nO per un vecchio cadent e, vicino :illa morte . Chi di noi non sentirebbe lo scrup olo di urta .re trrJppo violente mente contr o la credenza di chi r.,ta per htsriare la vita? Togliamo se poss ibile /;1 malvagia paura dell'jnfermo nei vecchi ma d1e giova togliere loro la fede in una vita mi– gliore nell'al di Jà se non possiamo più null a pr-r loro che giovi c1iqui 'l .Ma tu, compagno, mi protesti pnrla ro di ti– rannie da parte dei vecchi sui giovani. Ed ('I pur vero Ma io ho . sempre visto che l'uni co rnrJdO di disarmarli <· quello di dim ostra r lrJro rng li :Jtti che senza il Yeccllio deralogo è pur pùssihile e5flere ,mesti, e che per di più, scor– trJ..ti della nostra fede socialista sappi nrno rs– sere ruig-li()ri di tan ti che ascoltano la santa rnessa . Il cler icalismo tr()va la sua for zn 11el fath c-h~ le plehi rrPd<JrtO h vrcc!Jia Ctd~tt wdra •-;,<Jl'!ZPnle di di.a. 1norale. A uoi il <:f)m- t nt' di lovoro. Le colpevoli, molte volte colpo– ,·,ili soltan to di esc.;er state male gui do.te dnlle 'l1ta l's lrt' , oltre ai dovei' rinunciare alla paga ]Jer la dur ata del tempo che impiegano a. di– sfare ed a rifa re il lavoro sbagliato o m~ùfat– to, si vedono :rnche 1Jel'tale fatto, ad ar bitrio clc:i principali o del pel'so11ale di direzione, 1i1ultate in misur-a vm·ialJile, che però è sem– pl'e sprop orzionat a. al ~ulurio elle percepi– scono. i.J di d:wr.~tf; re roi fatti rhe la mQr::i:lf• è Le uniclJe 111u1te, diro così cliscipli11ate, so– no quelle eh.e riguardano i r itard i ne l pre sen– tarsi al lavoro. Per ò nnche queste hanno il difrlto di es:-:Pre u~1iformi e 110n tengono conto che, per esem – pio, se una multa.. di 20 centesimi è soppor – tab ile, non dico giusta, per un a Javorant e che guadaµ-n~ più cli du,e lire al giorn o, è pe1·ò sproporz ionata ~e app licata nd una app rendi– s~a che guadagna sempre meno di una lira :il g10rno. • 1 oi operaie abbiamo già reclamato dalla Ditta un ~rat~amento diverso, ma ne abbia– mo aYuta m nsposta la dichi ar azione che in quant o è disciplina e a dist rib uzione di multe runic o giudi ce è lei, e d 1e se alle operaie que~ sto non ac·comocla, sono libere di cercarsi un alt rn posto. Tale risposta. meritava che tut te noi lascias– simo il lavoro , ma come si fa a tenta r un'a – ~ione .di re sistenza. in questo pel'iodo cli crisi, rn cut nel nost ro mest iere sono più le disoc– cupa te che le occupate e senza che nlcuna sia orga nizzata? Que~to però non toglie che le mie comp a– gne sia.no malconte nte ed irritate e protestino perchè null a le protegge e doma ndano se qual– che legge non può inten ·enire in loro aiuto. :\<Hl facc iamo altro che girare a te la do– \ll.:.t.nda, persuasa per conto mio che a questi. mali J'uni c<J rimedio ~ta nrl l'orga nizzazione. Una sar tina . . C~ rallegri amo c1.1e la compag na nos tra por– to m que~ta rubrica un a quest ione pratica, della \"ita. del lavoro. Ciò in voglierà altre Ja– ,·oratricl a denunci:.1.1·e le ingius tizie che esse subisco no ed a portare in discuss ione quei fatti che a n oi impe gnate in altri campi di ! lavoro rimang rino ignot i. Essendo la qu estio ne mollo _imp ort an t~ ;dTideremo la ri spos ta alla nostra - Opnaia - che vorr ll trattar la con la sua competenza nrlln. rubr ica : L ott e ,, ·pr o– l;lP,ni di lfl'l 'O/'fJ.

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