Critica Sociale - anno XLII - n. 20 - 16 ottobre 1950

CRITICA SOCIALE 293 stessa che la chiesa cattolica ha conosciuta alla fine del me– dio evo. Essendo riuscita a poco a poco a umanizzare le istituzioni medievali ed a compenetrarle del suo spirito, la chiesa si era poco a poco incarnata in esse e quando queste istituzioni furono superate dall'evoluzione economica la chiesa non seppe disimpegnarsi in tempo e divenne cleri– cale e reazionaria. Allo stessç modo i vari partiti socialisti sono giunti al potere sia direttamente sia in governi di coa– lizione nell'ambito nazionale e nel momento stesso in cui questa struttura nazionale diventava un ostacolo all'evolu– zione necessaria delle forze produttive. La dottrina del so– cialismo in un solo paese di cui già Trotzky denunziava in Russia gli inevitabili misfatti diventa una totale assurdità nelle piccole nazioni élell'Ocèidente. Coloro che vi si ag– grappano col lodevole scopo di salvaguardare delle conqui– ste sociali sono condotti dalla forza delle cose a prendere· in politica estera delle posizioni sempre più conservatrici e contrarie allo spirito socialista e all'ideale democratico. Tocca ai socialisti rimasti fedeli all'internazionalismo pro– letario, ai cristiani coscienti delle implicazioni profonde della loro fede, ai repubblicani fedeli all'idea di Jaurès, Briand e Léon Bluru trarre le necessarie conclusioni. Nel momento attuale l'internazionale socialista non esiste, bisogna dunque crearla. Tocca ai partiti socialisti che ne .sentono la necessità e sono decisi a liberarsi dai domini burocratici nazionali, tocca ai reP.ubblicani sinceri, a tutti gli uo~ni di progresso quale che sia l'organizzazione alla quale appartengono pren– dere le iniziative necessarie per riunire ovunque i veri socia– listi internazionalisti e per costituire con essi e fra di essi il vero partito socialista europeo ". ANDRE' PHILIP Bolscevismo e lavoro forzato Ancora nel febbraio di quest'anno sui due numeri (3 e 4,) della Critica Sociale è stato pubblicato un mio articolò « Socialismo e 'lavoro forzato nella dot– trina bolscevica» in cui, in base alle esplicite di– chiarazioni fatte in proposito da Lenin, Trozkij, Bu– charin e Radek, dimostravo che il fenomeno del lavoro forzato, esistente nell'U.R.S.S., concorda inti– mamente, non solo con l'intrinseca natura dell'at– tuale reg•ime staliniano, ma anche con la stessa con– cezione ideologica circa i rapporti fra il socialismJ e ,i/ lavoro· /iwzato, che è pl'O!PI1il/JJ dei cr,eatori e dei principali teorici della dottrina bols_cevica. Questa documentata esposizione, evidentemente, ha scombussolato la coscienza di alcuni comunisti. uno dei quali si è rivolto con una lettera al direttor'" dell'Unità di Milano, pregandolo di indicare che cosa bisogna «obiettare» e come si possono « ribat– tere» le argomentazioni del mio scritto, « se esso cita pagina e opere di Lenin ». - Ora, se le esigenze della logica e della coscienza fossero norme obbligatorie anche vu un bolscevico o per un comunista bolscevizzato, il direttore del– l'Unità sentirebbe anzitutto il dovere di verificare le mie citazioni per stabilire se esse sono vere o false, e poi.intonare le sue osservazioni polemiche in con– formità ai risultati della sua indagine. Invece, il si• grroirUliss,e ~ mor,e solito ,p,e<r i mietod~·po·/,emrci co– munisU - preferisce non ragionare e discutere ma formulare categoriche sentenze nella speranza di ab– bindolare la mentalità facilona del suo uditorio. « La malafede di Schreider si qualifica da sola. E' comodo citare alcune frasi staccate dal contesto, ma non è serio. Del resto, Schreider non è che una. pedina della grande congiura contro l'U.R.S.S. ». (;on quesle tre frasi $i esaurisce la sostanza d"ella S/!(1 re1pEica ,al mio '0Jrtico1o-. Ma esse s•ono_osser- Biblioteca Gino Bianco vazioni false e spropositate. E' falso che io cito frasi staccate dal contesto: prendete gli scritti. da me in– dicati di Lenin, di Trozkij, di Bucharin e di Radek e vedrete che nel mio articolo sono state tiferite fe– delissimamente le relative idee di questi quattro au– torevoli interpreti della dottrina bolscevica nell'au– tentic(J. loro formulazione verbale originaria. E' spro– posito poi attribuire a me in questo caso la funzione di «congiurato» contro l'Unione Sovietica, giacchè io non ho fatto altro che riferire le autentiche di– ch-far,azlionidei sunnom11nani te,oridt. del boi-scevismo. i quali hanno avuto il coraggio di proclamare aper– tamente che l'organizzazione socialista della fatica umana e il lavoro forzato sono quasi sinonimi. Il resto dell'articolo dell'Unità - occupato dall'in– grato tentativo di persuadere che il lavoro forzalo esistente in Russia costituisce un ideale metodo uma– nitario per ll-asformare i traviati in perfetti socia– listi - è pieno di considerazioni e affermazioni cosi strampalate che per rivelarne tutta la inconsi– stenza e la falsità ci vorrebbe più di un articolo. Tutto sommalo) dobbiamo concludere che la mi– gliore replica alle accuse formulate contro di me dal direttore de/l'Unità si trova già nell'obieWiJo e documentato articolo che ha provocalo così severo, ma ing,i<usno, v,erdetto di CJondarvnada pa,rne d.e.l gior– nale comunista. Perciò, se nell'autore della lettera al• l'Unità veramente si è risvegliato lo spirito critico, egli dovrebbe avere il coragg-io di invitare il direttore del giornale a non eludere e tergiversare con le inutili ch>i-acch11ere, ma u di(l)re wna risposta pr,ecisa e chiara alla domanda fallagli, o, ancora meglio, a riprodurre per intero il testo delle dichiarazioni di Lenin, Trozkij, Bucharin e Radèk. Allora si ·vedrà che gli articoli incriminati non hanno spostato nemmeno una virgola nel pensiero bolscevico sui rapporti fra il soCJi,aliismo ·e ,il ,lav'o,r,oooatto. E, pe-r co,nseguenza, l'interrogante capirà che il lavoro forzato non è qual– che cosa che stia in antitesi con la dottrina e la prassi del bolscevismo, soprattutto nella sua odierna fase, nel re.gime stalinista, il quale - questo è ormai noto - ha instaurato il controllo statale, esercitato con una spietata crudeltà totalitarista, anche sulle mwù./estazioni della .v,ita spinr'lual,e, sulla scienza sull'arte, ecc. S,e 1e,g,hi roprà ri]Jle,nsar,è ed esami'nare tuMo ciò con la dovuta sincerità, comincerà ad aprire gli occhi su molte cose, per arrivare, finalmente ad intendere il fenomeno bolscevico in tutto il suo esiz~ale contenuto. J. J. SCHREIDER Libri e Riviste N9TIZIARIO BIBLIOGRAFICO MENSILE Sotto gli auspici dei Servizi Spettacolo Wormazioni e Proprietà Intellettuale della Prèsidenza del Consi– glio dei Ministri E' la più completa e aggiornata Rivista bibliogra:_ fica italiana. Si pubblica ogni mese e contiene un sunto breve e obiettivo di tutte le Riviste e di tut– ti i più importanti studi politici pubbltcati in Ita– lia, nonchè un Indice Bibliografico completo di tut– ti i libri che si stampano ogni mese, redatto in base alle « copie d'obbligo » consegnate per Legge alla Presidenza del Consiglio. E' una Rassegna indispensabile per oli studiosi, pe'l? i giornalisti, per coloro che si interessano di po– litica· e per i direttori di librerie. Direzione: Casella Postale 247 . Roma. ·

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=